Autismo a porte aperte opportunità e benefici
|
|
- Massimo Capelli
- 7 anni fa
- Visualizzazioni
Transcript
1 ANGSA VCO ONLUS - Istituto Sacra Famiglia, Verbania Autismo a porte aperte opportunità e benefici Sabato, 15 ottobre 2016 Federica Battaglia, Analista del Comportamento BCBA
2 Ringraziamenti ANGSA SACRA FAMIGLIA CST: Centro Servizi del Territorio VCO e NOVARA
3 Obiettivi della giornata Autismo e caratteristiche Trattamento dell Autismo Analisti del comportamento e Autismo Caratteristiche dell intervento intensivo e precoce in Autismo: Principi di base Aree di intervento Perché l intervento deve essere individualizzato L integrazione del bambino Autistico all interno della scuola
4 Privacy In rispetto alle leggi sulla privacy e la gestione di dati personali e sensibili, si richiede ai partecipanti di astenersi dal fare qualunque tipo di registrazione, video e/o audio dell intero workshop.
5 Disturbi dello Spettro Autistico Sindrome comportamentale globale causata da un disordine dello sviluppo biologicamente determinato, con esordio nei primi tre anni di vita Alterazioni qualitative nelle aree della comunicazione e degli interessi (DSM V) Disabilità cognitiva associata in oltre la metà dei casi
6 DSM V: criteri per la diagnosi del disturbo dello spettro autistico Devono essere soddisfatti i criteri A, B, C e D: A.Deficit persistente nella comunicazione sociale e nell interazione sociale in diversi contesti, non spiegabile attraverso un ritardo generalizzato dello sviluppo, e manifestato da tutti e 3 i seguenti punti: 1.Deficit nella reciprocità socio-emotiva: approccio sociale anormale e fallimento nella normale conversazione e/o ridotto interesse nella condivisione degli interessi e/o mancanza di iniziativa nell interazione sociale. 2.Deficit nei comportamenti comunicativi non verbali usati per l interazione sociale 3.Deficit nello sviluppo e mantenimento di relazioni, appropriate al livello di sviluppo (non comprese quelle con i genitori e caregiver).
7 DSM V: criteri per la diagnosi del disturbo dello spettro autistico B. Comportamenti e/o interessi e/o attività ristrette e ripetitive come manifestato da almeno 2 dei seguenti punti: 1.Linguaggio e/o movimenti motori e/o uso di oggetti, stereotipato e/o ripetitivo 2.Eccessiva aderenza alla routine, comportamenti verbali o non verbali riutilizzati e/o eccessiva resistenza ai cambiamenti 3.Fissazione in interessi altamente ristretti con intensità o attenzione anormale 4.Iper-reattività e/o Ipo-reattività agli stimoli sensoriali o interessi inusuali rispetto a certi aspetti dell ambiente
8 DSM V: criteri per la diagnosi del disturbo dello spettro autistico C. I sintomi devono essere presenti nella prima infanzia (ma possono non diventare completamente manifesti finché la domanda sociale non eccede il limite delle capacità). D. L insieme dei sintomi deve compromettere il funzionamento quotidiano
9 Incidenza Centers for Disease Control and Prevention, 2015 Prevalenza: 1 su 68 Non emergono differenze in base all etnia o sulla base del gruppo socio economico di appartenenza ( ncbi.nlm.nih.gov/pubmed/ ) Maschi 1 su 42, Femmine 1 su 189 ( Ritardo mentale associato nel 45% dei casi Presenza di comportamenti aggressivi (68%) e autoaggressivi (50%) Profili linguistici e comunicativi estremamente variabili I genitori che hanno un bambino autistico presentano dal 2% al 18% di possibilità di avere un secondo genito con autismo Associato ad altre condizioni genetiche e cromosomiche come la Sindrome di Down, L X-Fragile, la Sclerosi Tuberosa Influenza dell età genitoriale su una piccola percentuale di bambini
10 Incidenza
11 Impatto sociale Un bambino ogni 3 /4 classi Costi assistenziali: dagli $11, 5 milioni ai $60,9 milioni Costi per le famiglie e la società nel suo complesso Necessità di delineare e promuovere un intervento di dimostrata efficacia e con procedure replicabili (Evidence Based Education)
12 ABA e Autismo Le prove a disposizione, anche se non definitive, consentono di consigliare l utilizzo del modello ABA nel trattamento dei bambini con disturbi dello spettro autistico (LG21 p. 55)
13 EIBI: evidenza scientifica La ricerca dimostra che la diagnosi precoce (2 anni) può essere affidabile, valida e stabile ( Anche se i bambini con autismo possono essere diagnosticati entro i due anni di età, la maggior parte riceve la prima diagnosi a 4 anni Possibili trattamenti: Medicine (Kelazione), Dieta, Teacch, Musicoterapia, Logopedia, Risonanza magnetica, Delfinoterapia Dal 1973 (Lovaas, Koegel, Simmons) al 2011 (Flanagan, Perry, Freeman) decine di studi sostengono l intervento intensivo precoce comportamentale (EIBI) come superiore a ogni altro approccio in termini di efficacia Centinaia di studi singoli dimostrano l efficacia di tecniche e procedure derivate dai principi dell analisi del comportamento nell insegnamento di svariate abilità a diverse popolazioni
14 No one size fits all? Nessun altro modello di trattamento può dimostrare un efficacia paragonabile: interventi comportamentali a bassa intensità non portano a risultati paragonabili all intervento comportamentale intensivo e precoce (Smith, Groen, & Wynn, 2000)
15 ABA - Applied Behavior Analysis L analisi del comportamento è la scienza che utilizza tecniche e le procedure derivate dai principi dell apprendimento per incrementare comportamenti socialmente significativi e ridurre quelli problematici La scienza per il cambiamento di comportamenti socialmente significativi attraverso la manipolazione di eventi ambientali
16 E l applicazione pratica dei principi dell analisi del comportamento, una disciplina delle scienze psicologiche il cui pioniere è stato B.F. Skinner ( ). Skinner è considerato il fondatore dell analisi sperimentale del comportamento.
17 Il trattamento è l educazione precoce, intensiva, globale Obiettivi individualizzati e articolati in tutte le aree di sviluppo, con lo sviluppo neurotipico come guida Risultati ottimali per interventi di 30 ore settimanali per almeno 2 anni, con inizio entro i 4 anni di età Contesto di insegnamento individualizzato, con la diretta partecipazione dei genitori e trasferimento delle competenze a tutti gli ambienti attivamente programmato
18 A.B.A. Some Current Dimension of Applied Behavior Analysis (Baer, Wolf & Risley, 1968) Applicata: Il comportamento sotto investigazione deve essere importante per la persona e la società Comportamentale: Il comportamento scelto per lo studio deve essere un comportamento che ha bisogno di essere migliorato. Deve poter essere misurato e alla fine del trattamento deve essere chiaro quale comportamento è cambiato. Analitica: Le procedure usate devono dimostrare una relazione funzionale
19 A.B.A. Some Current Dimension of Applied Behavior Analysis (Baer, Wolf & Risley, 1968) Tecnologica: Le procedure usate devono essere identificate e descritte in modo preciso, in modo che altre persone possano utilizzarle Concettualmente sistematica: Le procedure utilizzate devono essere relative ai principi di base del comportamento dai quali esse derivano. Si tratta di un importante requisito per un consulente, la stesura dei loro report ed il loro lavoro, perchè consente ad altri consulenti di estendere e sviluppare I propri studi. Adottare la stessa disciplina nella valutazione e intervento clinico significa che altre persone possono risolvere I problemi utilizzando gli stessi principi di base.
20 A.B.A. Some Current Dimension of Applied Behavior Analysis (Baer, Wolf & Risley, 1968) Efficace: Le tecniche adottate devono migliorare il comportametno sotto investigazione ad un livello pratico. L importanza a livello pratico fa riferimento al potere di alterare sufficientemente il comportamento affinchè, tale cambiamento, risulti essere socialmente significativo. Generalità: Si può dire che un comportamento è generalizzato quando esso dura nel tempo, si verifica in una varietà di setting e si diffonde ad altri comportamenti che non hanno ricevuto alcun tipo di intervento. Non si tratta di un risultato automatico delle procedure di cambiamento del comportamento e spesso richiede una specifica programmazione.
21 BACB practice guidelines Health plan coverage of applied behavior analysis treatment for autism spectrum disorder
22 Compito dell Analista del Comportamento 1. DEFINIRE IL COMPORTAMENTO TARGET 2. DEFINIRE I TERMINI DELLA CONTINGENZA COMPORTAMENTALE 3. APPLICARE LE PROCEDURE DERIVANTI DAI PRINCIPI DI BASE DELL ANALISI DEL COMPORTAMENTO.
23 Che cos è il Comportamento?? Il comportamento di un organismo è quella parte di interazione di un organismo con il suo ambiente caratterizzato da un rilevabile spostamento nello spazio, attraverso il tempo e risulta in un misurabile cambiamento in almeno un aspetto dell ambiente (Johnston & Pennypacker, 1980) E TUTTO CIO CHE UN UOMO MORTO NON PUO FARE L interazione dei muscoli e ghiandole di un organismo e l ambiente, osservabile e quantificabile.
24 Etichette Sommarie Marco é un ragazzo timido Definizioni Operazionali A ricreazione, Marco tende a stare da una parte guardandosi le mani. Se qualcuno prova a conversare con lui, risponde a monoparole e non reciproca con una domanda.
25 OVERT BEHAVIOR COVERT BEHAVIOR FB
26 Comportamento Target Il comportamento sotto studio deve essere definito in modo chiaro, oggettivo e in modo conciso. L analista del comportamento deve considerare la funzione e la topografia del comportamento. Una buona definizione del comportamento deve essere OPERAZIONALE. Essa fornisce l opportunità di ottenere informazioni complete circa l occorrenza e nonoccorrenza del comportamento e permette di applicare procedure in modo accurato e tempestivo. Una buona definizione aumenta le probabilità di una accurata e credibile efficacia del programma di intervento.
27 Alcuni Esempi Luca si alza ripetutamente dalla sedia Luca non tollera la frustrazione quando è a lezione Matilde è timida A ricreazione Matilde sta in disparte e non gioca con I compagni Carlo è nervoso Carlo batte ripetutamente la matita sul tavolo in attesa del colloquio
28 Descrizione Operazionale Stato/Personalità Comportamento 1 Comportamento 2 Felice Sorride Affettuoso Abbraccia Capisce Esegue istruzioni Timido Guarda per terra Sa ascoltare Guarda negli occhi Distruttivo Lancia oggetti Auto-lesionista Si morde la mano
29 Video 2 Filippo fa il puzzle
30 Topografia e Funzione Topografia di un comportamento: la forma che il comportamento assume. Cosa fa l individuo La funzione di un comportamento: la relazione che esiste tra il comportamento e le conseguenze ambientali che produce. Cosa l individuo ottiene I Comportamenti possono essere topograficamente identici ma avere funzioni diverse, o essere topograficamente diversi ed avere la stessa funzione.
31 Topografia e Funzione DEFINIZIONE BASATA SULLA FUNZIONE Il comportamento viene definito in base agli effetti che ha sull ambiente. Un assessment/valutazione comportamentale cerca di determinare la funzione di un comportamento. DEFINIZIONE BASATA SULLA TOPOGRAFIA Il comportamento viene definito in base alla forma
32 Possiamo misurare il comportamento? Cosa misuriamo esattamente?? FREQUENZA: Numero di risposte per unità di tempo. DURATA: La quantità di tempo durante la quale un comportamento si verifica LATENZA: Il tempo che trascorre dall inizio di uno stimolo all inizio di una risposta INTENSITA /MAGNITUDO: Forza o intensità con la quale una risposta è emessa.
33 Video 1 e 3 Francesca risponde all appello Filippo si colpisce
34 Unità di base dell Analisi CONTINGENZA A QUATTRO TERMINI ANTECEDENTI COMPORTAMENTO CONSEGUENZA A - B - C MO- SD - COMPORTAMENTO - CONSEGUENZA
35 Obiettivi della giornata Antecedenti Comportametno Conseguenza MO SD B C No cibo per molte ore Presenza della mamma Bimbo chiede mamma mi fai il panino alla nutella? Il bambino mangia il panino Fermata dell autobus, una persona sta fumando Scusi si può spostare che mi da fastidio il fumo? Running Presenza di una fontana L atleta beve l acqua Non riesci a trovare le chiavi di casa e devi uscire
36 Video 5 Mattia ABC Tact
37 Conseguenze In Analisi del Comportamento le conseguenze vengono definite in base all effetto che hanno sul comportamento e non a priori. Esistono due tipi di conseguenze: 1.Rinforzatori: incrementano o mantengono la probabilità di emissione futura di un comportamento 2.Punizioni: riducono la probabilità di emissione futura del comportamento. 3.Estinzione: E il principio in base al quale la frequenza di un comportamento precedentemente rinforzato si riduce in seguito alla rimozione del rinforzo. non dobbiamo attribuire a questi due termini connotati emotivi.
38 Il Rinforzo E il più importante principio del comportamento ed un elemento chiave per la maggior parte dei programmi di modificazione del comportamento. Se un comportamento è seguito immediatamente da un evento stimolo che come risultato determina l aumento della frequenza futura di tale comportamento in circostanze simili, il principio di Rinforzo ha avuto luogo
39
40 Il Rinforzo Rinforzo Positivo (Sr+) Si verifica quando ad un comportamento segue immediatamente la presentazione di uno stimolo che ha come risultato l aumento della frequenza futura di tale comportamento. Rinforzo Negativo (Sr-) Si verifica quando ad un comportamento segue immediatamente il ritiro di uno stimolo o la terminazione di uno stimolo.
41 Video 6 e 7 Mirco
42 Rinforzo e Punizione Positivo + Negativo - Rinforzo Stimolo conseguente che viene aggiunto all ambiente e che aumenta la futura probabilità di emissione del comportamento Stimolo conseguente che viene tolto all ambiente e che aumenta la futura probabilità di emissione di un comportamento Punizione Stimolo conseguente che viene aggiunto all ambiente e che riduce la futura probabilità di emissione di un comportamento Stimolo conseguente che viene tolto all ambiente e che riduce la futura probabilità di emissione di un comportamento
43 Esercitazione Collettiva Esercizio: esempio 1 Luca ha comprato un biglietto della lotteria ed ha vinto 1000 euro. Da allora compra un biglietto ogni settimana. Silvio ha toccato Elena sul braccio. Lei si è spostata in maniera brusca e gli ha dato uno schiaffo. Il risultato è stato che Silvio adesso prova a toccarla più spesso Comportamento Incremento Sr Diminuito Sp Aggiunto + Rimosso -
44 Esercitazione Collettiva Esercizio: esempio 1 Il gatto di Silvia mi ha graffiato la mano dopo che ho provato ad accarezzarlo, da allora non provo più neanche ad avvicinarmi Carla viene spesso derisa da un gruppo di ragazzi che si radunano vicino a casa sua. Carla da diversi giorni fa una strada diversa Comportamento Incremento Sr Diminuito Sp Aggiunto + Rimosso -
45 Esercitazione Collettiva Esercizio: esempio 1 Gabriele sputa ogni volta che la maestra gli si avvicina, la maestra si arrabbia e gli urla non si sputa!, Gabriele se la ride e continua a sputare. A Martino piaceva molto fare la spesa non appena sposato. In molte occasioni però, veniva criticato al suo ritorno a casa per: essersi dimenticato alcune cose, aver pagato troppo, o aver comprato cose inutili. Ora Martino scrupolosamente evita di fare la spesa Comportamento Incremento Sr Diminuito Sp Aggiunto + Rimosso -
46 ESTINZIONE Il principio per cui la non consegna del rinforzatore che fino ad allora aveva mantenuto il comportamento, porta quel comportamento ad estinguersi.
47 Video Estinzione Filippo
48 Resistenza all Estinzione Comportamenti che in passato hanno ricevuto rinforzo intermittente sono più resistenti all estinzione. Cioè si estinguono meno facilmente Comportamenti che in passato hanno ricevuto rinforzo continuo si estinguono più facilmente
49 Resistenza all Estinzione Quali tra questi due esempi sarà più resistente all estinzione, chi aspetterà ad andare dal meccanico? Da circa una settimana Silvia va in giro con una Golf nuova di zecca. All ottavo giorno dall acquisto, la macchina non si accende Carlotta gira da una vita con la vecchia Golf di sua madre. La macchina è così malandata che spesso si accende dopo cinque tentativi. A volte Carlotta deve addirittura chiedere a suo fratello di aiutarla
50 Programmazione e obiettivi educativi Cosa insegnare? Individualizzati Evolutivi: con lo sviluppo regolare come guida Globali: in tutte le aree dello sviluppo Realistici: l alunno ha i prerequisiti per l apprendimento Socialmente significativi: migliorano l adattamento dell alunno immediatamente o in termini di futuri apprendimenti
51 Insegnare in maniera individualizzata Osservazione diretta del comportamento dell alunno Applicazione nel contesto di vita e di insegnamento Procedure di insegnamento basate sulla letteratura comportamentale Misurazione del cambiamento come funzione dell insegnamento
52 Programmazione educativa Descrizione del livello attuale: baseline Identificazione delle priorità e descrizione di singoli obiettivi realistici: i target Descrizione del comportamento finale dell alunno come risultato dell insegnamento Descrizione delle contingenze dell insegnamento: suggerimento e rinforzo Valutazione di efficacia e mantenimento: i dati
53 Le aree curricolari: progressione Vb-Mapp Livello 1: 0-18 mesi Mand Tact Ecoico Vocale Ascoltatore Imitazione VP/MTS Gioco indipendente Sociale Livello 2: m. Intraverbale Ricettivo FCA Gruppo classe Struttura linguistica Livello 3: m. Lettura Scrittura Matematica
54 Lo studente al curricolo iniziale Interazione sociale e richiesta Imitazione Ascoltatore Motricità, utilizzo funzionale degli oggetti e primi giochi indipendenti Ambiente meno restrittivo: prime autonomie personali
55 Le prime abilità: profilo dello studente Sta volentieri intorno al suo insegnante Sa chiedere i suoi rinforzatori principali Tollera le transizioni tra contesti e obiettivi di insegnamento Sa imitare Esegue con poco sforzo diversi compiti fino motori e visuo percettivi Tollera di lavorare per diversi minuti a tavolino
56 Le prime abilità: profilo dell insegnante Sa come motivare il suo studente Alterna compiti e contesti di insegnamento in modo da offrire numerose opportunità di apprendimento e contemporaneamente tenere basso il valore della fuga Conosce la progressione generale delle richieste e dell insegnamento nelle aree non verbali Prende dati sull apprendimento
57 Priorità educative negli obiettivi di insegnamento Obiettivi Prerequisiti per l apprendimento Socialmente significativi: miglioramento immediato nell adattamento dell alunno Creare il maggior numero di occasioni di rinforzamento Offrire opportunità per ulteriori apprendimenti
58 Errorless learning Imparare senza fare errori L obiettivo è che l alunno esegua l istruzione dell adulto senza sbagliare Com è possibile farlo? L adulto fornisce inizialmente tutto l aiuto necessario (prompt), con l obiettivo di sfumare (fading) progressivamente i suggerimenti e ottenere una risposta corretta e indipendente.
59 Comportamento Verbale E l aspetto del comportamento più socialmente significativo Implica l interazione sociale tra parlante e l ascoltatore E definito dalla funzione e non dalla forma
60 La Forma VOCALE: con la voce (prodotto del comportamento del parlare) NON VOCALE: Indicare, fare gesti, segni, scrivere, scambio di immagini (PECS)
61 Parlante e Ascoltatore Repertorio dell ascoltatore: Risponde non verbalmente al comportamento verbale di un altra persona L ascoltare è un comportamento verbale (Schlinger, 2008) L ascoltatore non è il ricevitore passivo, implicito nella definizione di linguaggio ricettivo. Un ascoltatore è costantemente attivo, emette comportamento verbale in risposta a ciò che dice il parlante e se stesso come parlante Quando si diventa dei parlanti, simultaneamente, si diventa ascoltatori di altri o noi stessi. Skinner spiega che parlante e ascoltatore risiedono nella stessa pelle
62 Ascoltatore: Istruzioni Ricettive Istruzioni ricettive in contesto Istruzioni ricettive senza oggetto Istruzioni ricettive con oggetto Istruzioni ricettive fuori contesto Istruzioni ricettive nei NET
63 Insegnamento Istruzioni Ricettive - Antecedente: es. Batti le mani + Prompt - Comportamento: il bambino batte le mani - Conseguenza: Rinforzo tangibile + sociale Gradualmente sfumare il prompt e mettere le istruzioni acquisite in discriminazione tra loro
64 Video Istruzioni Ricettive Domenico
65 Comportamento verbale e non verbale Comportamento Verbale Comportamento non Verbale MAND TACT ECOICO IMITAZIONE ISTRUZIONI RICETTIVE MTS INTRAVERBALE
66 Repertorio del Parlante Emette comportamento verbale o Mand o Tact o Ecoico o Intraverbale o Testuale o Trascrizione Controlla l ascoltatore
67 La Funzione: gli Operanti Verbali Operante Verbale MAND TACT Descrizione Generale Richieste, domande Denominazione oggetti, persone, azioni, caratteristiche Rinforzo Specifico Generalizzato, condizionato ECOICO Ripetizione Generalizzato, condizionato INTRAVERBALE Risposta a domande, conversazione Generalizzato, condizionato
68 Richiesta Iniziare ad insegnare. Scelta del sistema di comunicazione per l individuo: Nel caso in cui l individuo sia in grado di imitare vocalmente (ecoico) parole, si potrà procedere con le richieste vocali Nel caso in cui l individuo non sia in grado di imitare vocalmente le parole, si dovrà considerare un sistema di comunicazione alternativa ed aumentativa (CAA): segni o PECS
69 La Richiesta Il MAND può essere definito come l operante verbale nel quale la risposta è rinforzata da una propria caratteristica conseguenza ed è quindi sotto il controllo funzionale di condizioni rilevanti di deprivazione o stimolazioni avversive (Skinner, Verbal Behavior, 1957) E la prima forma di comportamento verbale acquisita dai bambini Permette al bambino di ottenere ciò che vuole e di farsi capire quando il desiderio è cambiato Insegna un comportamento sostituitvo ai comportamenti problema L operatore è associato alla consegna del rinforzo La denominazione nei bambini con autismo non si trasforma automaticamente in richieste
70 Unità di apprendimento operante verbale di base: Mand ANTECEDENTE COMPORTAMENTO CONSEGUENZA MO SD B C Necessità di chiedere Presenza interlocutore Richiesta con segno, parola, scambio immagine Ottenimento o meno di quanto richiesto (SR specifico)
71 Come insegnare la Richiesta Video Richiesta o Istruzione Richiesta di Trottola (Lory) Richiesta Adesivo Domenico Richiesta per info (3 video)
72 Tact Comportamento verbale evocato dall entrare in contatto (contact) attraverso uno dei sensi con uno stimolo non verbale Offre all ascoltatore informazioni riguardo l ambiente Non solo etichette: azioni, relazioni spazio-tempo, dimensioni, eventi privati, eventi passati
73 Tact Variabili di controllo: SD non verbale Prodotto di risposta: in qualunque forma Rinforzatore: condizionato, sociale, generalizzato (approvazione il più comune), indipendente da una MO specifica
74 Mand e Tact La stessa topografia come Mand e Tact o Mand: acqua! = dammi (autoclitico) acqua o Tact: acqua! = c è una perdita Inferenza dell ascoltatore o Mand: MO attuale del parlante o Tact: L ambiente contattato dal parlante Controllo o Mand: il parlante altera l ambiente tramite l ascoltatore o Tact: L ascoltatore reagisce a stimoli che non coinvolgono direttamente I suoi sensi/organi
75 Apprendimento del Tact NAMING (Horne and Lowe, 1996) Una relazione circolare che include vedere un oggetto, dire il nome dell oggetto, sentire il nome auto-generato, e prestare di nuovo attenzione all oggetto. Include l ascoltatore, l ecoico ed il tact in una relazione che permette all individuo, come ascoltatore, di rispondere al suo comportamento come parlante (Horne and Lowe, 1996) Dobbiamo derivare delle procedure
76 Tact Video Ricettivo/tact oggetti Naming (Lory) Tact Immagine (Lory) Tact Oggetti (Lory) Mirco Compito 1
77 Ecoico Comportamento verbale a comportamento verbale con corrispondenza punto a punto e similitudine formale SEQUENZA RIASSUNTIVA Stimulus-stimulus pairing Suoni fonemi Compinazine suoni (sillabe) Parole Frasi Variazioni ritmo, tono, volume
78 Funzioni dell Ecoico Babbling (rinforzo automatico) Ripetizione vocale Acquisizione di altri operanti Comprensione
79 Echoic Video A-E-BA (Lory) Echoic 1 Echoic 2
80 Intraverbale Comportamento verbale a comportamento verbale senza corrispondenza punto a punto (Skinner, 1957) Il nostro comportamento verbale quotidiano avviene spesso conseguentemente (ed in maniera contingente) al comportamento verbale di altre persone.
81 Esempi di intraverbali nei bambini Fra Martino.. Il gatto fa. Mamma e.. Forchetta, coltello e Il tuo cibo preferito? Dimmi alcuni animali Come si chiama tua sorella? Quanti anni hai? Dove vai a scuol?
82 Esempi di Intraverbali negli adulti Come ti chiami? Dove abiti? Cosa fa il professore? Quali sono le origini dell analisi del comportamento? Cosa devo fare di fronte ad un CP? Esiste ricerca in supporto all ABA?
83 Intraverbale Video Intraverbale segni(lory) Conversazione
84 Comportamento non Verbale Imitazione Abilità visto spaziale Abbinamenti Gioco indipendente
85 IMITAZIONE Il comportamento motorio dell interlocutore (modello) evoca un comportamento nell alunno: il bambino vede/ copia? Il bambino fa esattamente quello che fa il suo l interlocutore: per es. salta, batte le mani, ecc -In presenza di un istruzione verbale fai così -In presenza del solo modello motorio (es, durante il gioco con i coetanei)
86 Imitazione motoria: milestones VB-Mapp livello1 Imita 2 movimenti grosso motori quando gli viene suggerito fai così (es. battere le mani e alzare le braccia) Imita 4 movimenti grosso motori quando gli viene suggerito fai così Imita 8 movimenti motori, 2 dei quali con oggetto Imita spontaneamente i movimenti altrui in 5 occasioni Imita 20 movimenti motori di qualsiasi tipo (motricità fine, grossa, con oggetti)
87 Insegnamento Imitazione - Antecedente: L adulto da il modello (compie un azione) - Prompt - Comportamento: il bambino esegue l azione corrispondente al modello - Conseguenza: rinforzo Gradualmente sfumare il prompt e mettere le imitazioni in discriminazione tra loro
88 Progressione di insegnamento dell imitazione - Senza oggetto: grossolana/fine - Con oggetto - Catene di imitazioni - Concatenazioni - Imitazioni in movimento (segui il capo) L obiettivo è la generalizzazione: risposta ( o approssimazione) su presentazione di nuovo movimento in assenza di insegnamento specifico
89 Video Imitazione grosso-fine Imitazione fine 2 (Lory) Imitazione gioco Imitazione del tratto Copia da modello Segui il capo
90 Area Visuo Spaziale La presenza di uno stimolo campione e di uno stimolo paragone evoca un comportamento nell alunno: il bambino vede/fa? Il bambino segue uno stimolo in movimento? Guarda un oggetto per qualche secondo? E in grado di accoppiare l immagine di un gatto ad una immagine campione (identica) di un altro gatto? È in grado di selezionare e accoppiare un due oggetti in base al loro colore/forma
91 Visuo Spaziale Abbinamenti: - 3D - 2D - Da 3D a 2D - Da 2D a 3D - Abbinamenti per forma - Abbinamenti per colore - Smistamento L obiettivo è la generalizzazione: su presentazione di un nuovo stimolo il bambino esegue l abbinamento senza un insegnamento specifico
92 Abbinamenti compiti di discriminazione visiva e corrispondenza ad uno stimolo campione
93 Fino motorio e abbinamenti: milestones VB-mapp livello 1 Segue per 2 stimoli in movimento almeno 5 volte Presa a pinza almeno 5 volte Guarda un libro o un gioco per 30 (non per autostimolazione) Mette 3 oggetti in un contenitore, impila 3 blocchi o mette 3 anelli sul perno (almeno 2 attività) Abbina 10 oggetti identici
94 Motricità fine e abbinamento
95 Insegnamento Abbinamenti - Presentare il materiale sul tavolo (es, oggetti da abbinare) - Antecedente: L adulto consegna l oggetto al bambino e dice metti uguale/metti insieme - Prompt - Comportamento: il bambino abbina l oggetto con quello corrispondente - Conseguenza: rinforzo - Rotazione casuale tra gli item delle coppie
96 Video Abbinamento 17 Abbinamento a distanza 18 Abbinamento a distanza 19
97 Gioco Indipendente Il bambino impara ad autointrattenersi Vogliamo che il nostro alunno abbia le abilità per passare del tempo da solo Ci accertiamo prima di tutto che abbia le abilità manuali
98 Maria Montessori E necessario che l insegnante guidi il bambino senza lasciargli sentire troppo la sua presenza, così che possa sempre essere pronto a fornire l aiuto desiderato, ma senza mai essere l ostacolo tra il bambino e la sua esperienza
99 Skinner - Beyond Freedom and Dignity Nel provare a risolvere i terrificanti problemi della terra, ci siamo rivolti a ciò che potrebbe portare miglioramento. Noi uomini abbiamo fatto leva sulla nostra forza e la nostra forza è riconosciuta nella scienza e nella tecnologia. Per esempio, per contenere l esplosione della popolazione mondiale, abbiamo cercato metodi di controllo delle nascite. Minacciati da un olocausto nucleare, abbiamo costruito le più potenti forze difensive e sistemi anti-balistici. Abbiamo provato ad eliminare la fame nel mondo con nuovi cibi e migliori modi per farli crescere. Speriamo ogni giorno che le migliorate medicine e la sanità controlleranno le malattie, che migliori abitazioni e migliori trasporti risolveranno il problema dei ghetti e che nuove tecniche di riduzione dei rifiuti fermeranno il degrado ambientale.
100 Skinner - Beyond Freedom and Dignity Purtroppo, la realtà è che, ad oggi, non possiamo sottolineare rimarchevoli risultati in tutti questi campi, le cose sono andate sempre peggio ed è sconfortante scoprire che la tecnologia stessa è sempre più in colpa. La sanità e le medicine hanno reso sempre più acuti i problemi della popolazione, la guerra ha creato nuovi orrori con l invenzione delle armi nucleari e il perseguimento del felice benessere è ampiamente responsabile dell inquinamento. Come Darlington ha detto: ogni nuova fonte dalla quale l uomo ha aumentato il suo potere sulla terra è stata usata per diminuire le prospettive future dei propri successori. Tutto il suo progresso è stato raggiunto danneggiando l ambiente. Non è più questione se l uomo poteva o meno prevedere il danno, ora egli è chiamato e ripararlo o tutto sarà perduto. Ma potrà farlo solo se riconoscerà la vera natura delle difficoltà presenti. L applicazione delle scienze fisiche e biologiche non risolverà da sola i problemi perché la soluzione giace in un altro campo.
101 Skinner - Beyond Freedom and Dignity Migliori contraccettivi controlleranno la popolazione solo se le persone li useranno. L olocausto nucleare potrà essere prevenuto solo se le condizioni sotto le quali le nazioni coinvolte nella guerra cambieranno. I nuovi metodi in ambito agricolo e medico non aiuteranno se non saranno praticati e il problema delle abitazioni non è solo questione di costruzioni o cittadinanza, ma di come le persone vivono. Il sovraffollamento può essere corretto solo inducendo le persone a non affollarsi e l ambiente continuerà a deteriorare fino a quando le pratiche di inquinamento non saranno abbandonate. Quindi, ciò di cui abbiamo bisogno è un vasto cambiamento nel comportamento umano e non potremo ottenerlo solo con l aiuto della fisica o della biologia. La tecnologia non sarà sufficiente se non sarà accompagnata da una profonda comprensione dei problemi umani o se non incoraggiamo la tecnologia a guardare dentro i problemi dell uomo.
102 Skinner - Beyond Freedom and Dignity Infine Skinner sostiene che dove il comportamento umano inizia, la tecnologia si ferma. Dobbiamo portare avanti, come abbiamo fatto in passato, ciò che abbiamo imparato attraverso l esperienza personale o attraverso quelle raccolte di esperienze personali chiamate storia che ci hanno permesso di trovare la saggezza popolare e le regole pratiche empiriche. Noi abbiamo bisogno di una tecnologia del comportamento. Coloro che riconoscono un minor potere di cambiamento nella tecnologia del comportamento umano rispetto alla fisica e alla biologia non troveranno reali possibilità e saranno i primi ad essere spaventati e non rassicurati. Questo è il senso di quanto siamo lontani dal comprendere i problemi dell uomo e quanto lontani noi siamo dal poter prevenire catastrofi, verso le quali, il mondo sembra muoversi inesorabilmente.
103 Grazie!!
104 Grazie!!
105 Grazie!!
Comunicazione: come superare la mancanza del linguaggio
Comunicazione: come superare la mancanza del linguaggio 29 aprile 2017 Elena Clò Analista del Comportamento, BCBA Pane e Cioccolata Associazione Culturale Disturbi dello spettro autistico DSM V maggio
DettagliL educazione personalizzata
L educazione personalizzata Analista del Comportamento, BCBA Bologna, 17 maggio 2014 Disturbi dello spettro autistico DSM V maggio 2013 Sindrome comportamentale globale causata da un disordine dello sviluppo
DettagliCoordinamento pedagogico di adolescenti con disturbi dello spettro autistico. Elena Clò Analista del Comportamento, BCBA
Coordinamento pedagogico di adolescenti con disturbi dello spettro autistico Analista del Comportamento, BCBA Bologna, 4 maggio 2013 Disturbi dello spettro autistico Secondo recenti stime epidemiologiche
DettagliEducazione all autonomia: priorità e strategie
Educazione all autonomia: priorità e strategie Analista del Comportamento, BCBA Bologna, 18 aprile 2015 Autonomia e autismo Matson et al. 2012 riportano che ad una diagnosi di autismo sono spesso associati
DettagliVENERDI 9 GIUGNO 2017 I DISTURBI DELLO SPETTRO AUTISTICO. Accedere la Sublime Formazione per accompagnatori di territorio e guide alpine
VENERDI 9 GIUGNO 2017 I DISTURBI DELLO SPETTRO AUTISTICO Accedere la Sublime Formazione per accompagnatori di territorio e guide alpine Argomenti del corso 1 parte - Teorica Definizione di disturbo dello
DettagliAutismo in classe: un opportunità
Autismo in classe: un opportunità Elena Clò BCBA Pane e Cioccolata Associazione Culturale In classe ho un bambino che. Prevalenza 1:100, colpisce i maschi 2/3 volte più delle femmine, aspetti genetici
DettagliAnalisi del comportamento e autismo. Un trattamento basato sull evidenza
Analisi del comportamento e autismo Un trattamento basato sull evidenza Disturbi dello spettro autistico Secondo le più recenti stime epidemiologiche 1:150 nati rientra nello Spettro autistico (CDC, 2007)
DettagliAutismo e disturbi generalizzati dello sviluppo. Elena Clò Pane e Cioccolata
Autismo e disturbi generalizzati dello sviluppo Elena Clò Pane e Cioccolata Associazione culturale Autismo e disturbi pervasivi dello sviluppo Elena Clò 2 Sindrome comportamentale globale Alterazioni nelle
DettagliAnalisi del Comportamento Applicata ai disturbi dello Spettro Autistico
Analisi del Comportamento Applicata ai disturbi dello Spettro Autistico Elena Clò, BCBA Pane e Cioccolata Associazione Culturale per Comune di Bologna Ottobre-Novembre 2015 Programma degli incontri 29
DettagliAnalisi del comportamento applicata al trattamento di bambini con autismo: esperienze e possibilità. Monica Mercatelli
Analisi del comportamento applicata al trattamento di bambini con autismo: esperienze e possibilità Monica Mercatelli Pane e Cioccolata Associazione culturale Monteveglio 18 Novembre 2012 Disturbi dello
DettagliCLASSIFICAZIONE DEGLI OPERANTI VERBALI ELEMENTARI DI SKINNER
CLASSIFICAZIONE DEGLI OPERANTI VERBALI ELEMENTARI DI SKINNER Appunti tratti da Applied Behavior Analysis di Cooper, Heron ed Heward. Nel 1957 Skinner identificò sei operanti verbali elementari: mand, tact,
DettagliL analisi del comportamento applicata alla riduzione dei comportamenti problema: l Analisi Funzionale
L analisi del comportamento applicata alla riduzione dei comportamenti problema: l Analisi Funzionale 26 Marzo 2015 Psicologa Analista del Comportamento BCBA 1 Gli alunni difficili L alunno disturba, non
DettagliMetodo A.B.A./V.B. (Applied Behavior Analysis/Verbal Behavior)
Metodo A.B.A./V.B. (Applied Behavior Analysis/Verbal Behavior) 18 Maggio 2016 Dott.ssa Sara Bassani Psicologa BCBA (Board Certified Behavior Analyst) Supervisor EIP (Early Intervention Program) INTERVENTO
DettagliABILITA DI IMITAZIONE
Curriculum di base ABILITA DI IMITAZIONE : 1. saper imitare movimenti grosso motori 2. saper imitare azioni con oggetti 3. saper imitare movimenti fini motori 4. saper imitare movimenti bocco-fonatori
DettagliSTRATEGIE DI INTERVENTO PER LO SVILUPPO DELLE ABILITA COGNITIVE E SOCIALI. Dott.ssa Erika Belcastro 1
STRATEGIE DI INTERVENTO PER LO SVILUPPO DELLE ABILITA COGNITIVE E SOCIALI Dott.ssa Erika Belcastro 1 COME INIZIARE IL LAVORO EDUCATIVO? Il lavoro educativo ha il suo punto di avvio con la VALUTAZIONA FUNZIONALE
DettagliLe caratteristiche. Dott.Marco de Caris
Le caratteristiche Dott.Marco de Caris m.decaris@email.it Preoccupazioni legate ad un inadeguato sviluppo sociale: "Non sorride quando gli si sorride o quando si gioca con lui" "Preferisce giocare da
DettagliProf.ssa Claudia Fenili Corso Formazione Insegnanti 2013
Prof.ssa Claudia Fenili Corso Formazione Insegnanti 2013 Sviluppare nuovi comportamen0 con lo shaping Lo shaping, o modellamento, è una procedura che viene utilizzata per sviluppare un comportamento che
DettagliCORSO DI FORMAZIONE TEORICO-PRATICO: Autismo e ABA a scuola
CORSO DI FORMAZIONE TEORICO-PRATICO: Autismo e ABA a scuola Oggetto: presentazione del progetto formativo su Autismo e ABA a scuola rivolto agli insegnanti. INTRODUZIONE Quest anno l Associazione Amici
DettagliCorso di aggiornamento I disturbi dello spettro autistico: percorso di teacher training. Periodo: Febbraio-Aprile 2017
Corso di aggiornamento I disturbi dello spettro autistico: percorso di teacher training Periodo: Febbraio-Aprile 2017 Premessa La definizione della competenza del docente appare complessa, in quanto il
DettagliCorso introduttivo su ABA e autismo
Corso introduttivo su ABA e autismo Pane e Cioccolata Associazione Culturale Per Cooperativa Sociale Società DOLCE Ottobre 2017 28 ottobre 2017 Curriculum iniziale Insegnamento delle prime abilità: La
DettagliIl COMPORTAMENTO nell OTTICA COGNITIVO-COMPORTAMENTALE COMPORTAMENTALE. Dipartimento di Psicologia, Facoltà di Psicologia. Università di Parma
Dipartimento di Psicologia, Facoltà di Psicologia Università di Parma Il COMPORTAMENTO nell OTTICA COGNITIVO-COMPORTAMENTALE COMPORTAMENTALE Dott.ssa Margherita Bonfatti Sabbioni Il caso di Lisa Lisa non
DettagliSPORTELLO PROVINCIALE AUTISMO
MIUR - Direzione Generale per il Veneto Ufficio XIII - Ufficio Scolastico di Vicenza Rete dei CTI - Centri Territoriali per l Integrazione della provincia di Vicenza SPORTELLO PROVINCIALE AUTISMO Consulente
DettagliCOMPORTAMENTI PROBLEMA E COMUNICAZIONE NELLA SINDROME AUTISTICA
COMPORTAMENTI PROBLEMA E COMUNICAZIONE NELLA SINDROME AUTISTICA comunicazione forma di relazione sociale con cui le persone interagiscono fra loro, si scambiano infor mazioni, mettono in comune esperienze.
DettagliAPPRENDIMENTO E DISABILITA. Strategie di aiuto e tecniche di intervento
APPRENDIMENTO E DISABILITA Strategie di aiuto e tecniche di intervento Disabilità - Definizione Conseguenza/risultato di una complessa relazione tra la condizione di salute di una persona e i fattori individuali
DettagliABA e autismo Analisi del Comportamento Applicata all insegnamento in autismo
ABA e autismo Analisi del Comportamento Applicata all insegnamento in autismo Pane e Cioccolata Associazione Culturale Per Cooperativa Sociale Societa Dolce ottobre 2017- gennaio 2018 1 Curriculum iniziale
DettagliCorso di formazione sull Autismo per insegnanti ed operatori della scuola e genitori
Capannori 19 aprile 2013 Corso di formazione sull Autismo per insegnanti ed operatori della scuola e genitori Le tecniche comportamentali per il cambiamento nei disturbi dello spettro autistico Istituto
DettagliFederica Viscusi. Francesca Alloatti.
!! Flip teaching in un! Istituto professionale!! L esperienza dell I.I.S. Bosso Monti di Torino! Francesca Alloatti francesca@bagnasco.net Federica Viscusi fede.viscusi@gmail.com La nostra esperienza 0-
DettagliIl Modello TEACCH: Origini, Principi e Approccio Educativo. Bologna, Italia 18 novembre 2005
Il Modello TEACCH: Origini, Principi e Approccio Educativo Bologna, Italia 18 novembre 2005 Trattamento ed Educazione di Bambini Autistici e con handicap nella Comunicazione www.teacch.com Panoramica Come
DettagliAnimali da compagnia: Gestione per un rapporto di reciproco beneficio
I MERCOLEDÌ DEL CITTADINO: CONOSCERE PER PREVENIRE Animali da compagnia: Gestione per un rapporto di reciproco beneficio dott. Marcello Malacarne mercoledì 4 settembre 2013 Sala Piccolotto ore 18.00 Comportamento
DettagliProf.ssa Claudia Fenili
Prof.ssa Claudia Fenili Il campione Hanno partecipato al progetto 7 bambini con diagnosi di disturbo dello spettro autistico, di età compresa tra i 2 anni e 6 mesi e i 10 anni. Ha partecipato anche un
DettagliAnalisi del Comportamento Applicata ai disturbi dello Spettro Autistico
Analisi del Comportamento Applicata ai disturbi dello Spettro Autistico Elena Clò, BCBA Pane e Cioccolata Associazione Culturale per Comune di Bologna Ottobre-Novembre 2015 Programma Il comportamento problema:
DettagliL importanza di un atteggiamento positivo nella scuola per sostenere l autismo. Lalli Howell
L importanza di un atteggiamento positivo nella scuola per sostenere l autismo Lalli Howell lallihowell@cedarcentre.brighton-hove.sch.uk Torino 2017 Risultati migliori per vite Strategia sull Autismo migliori
DettagliSCHEDA INTERVENTO. Servizio:.
PROGETTO DI SPERIMENTAZIONE SUI TRATTAMENTI EDUCATIVO-COMPORTAMENTALI NELLA CURA DEI BAMBINI AUTISTICI Biennio 2006-2007. SCHEDA INTERVENTO USL n: Servizio:. MINORE Cognome Data di nascita Età di accesso
DettagliUNIVERSITÀ DEGLI STUDI DI UDINE e URBINO Facoltà di Scienze della formazione. L autismo: Lucio Cottini
UNIVERSITÀ DEGLI STUDI DI UDINE e URBINO Facoltà di Scienze della formazione L autismo: questo conosciuto Lucio Cottini La persona con autismo: Criteri diagnostici adottati da Rutter (1978) 1 Età di insorgenza
DettagliPina Filippello, Università di Messina
Pina Filippello, Università di Messina Limiti riscontrati nello sviluppo delle abilità linguistiche (Carr, 1985) Evoluzione di forme di linguaggio appropriate solo all interno del setting terapeutico Ha
DettagliL ALUNNO DISATTENTO E IPERATTIVO A SCUOLA. Mario Di Pietro
L ALUNNO DISATTENTO E IPERATTIVO A SCUOLA Mario Di Pietro Sebbene non esista una cura per l ADHD l esistono tecniche comportamentali che possono essere di grande beneficio per il bambino e migliorare notevolmente
DettagliDIDATTICA INDIVIDUALIZZATA E NON SOLO
DIDATTICA INDIVIDUALIZZATA E NON SOLO Sara Bergonzi Elisa Azzini PREREQUISITI APPRENDIMENTO DIDATTICA INDIVIDUALIZZATA LE 4 REGOLE D ORO DELL APPRENDIMENTO 1. Insegnare una cosa alla volta 2. A piccoli
DettagliAnalisi del comportamento applicata ai disturbi dello spettro autistico
Analisi del comportamento applicata ai disturbi dello spettro autistico Elena Clò, Analista del comportamento, BCBA Ottobre- Novembre 2014 1 Il mestiere più bello del mondo Grazie a Francesca e Morena,
Dettagliautismo e disturbi generalizzati di sviluppo Istituto Skinner Napoli Docente Mario D Ambrosio
autismo e disturbi generalizzati di sviluppo Istituto Skinner Napoli Docente Mario D Ambrosio Criteri diagnostici per il disturbo autistico (DSM IV) Compromissione qualitativa dell interazione sociale
DettagliBisogni educativi speciali per i soggetti con Disturbi Pervasivi dello Sviluppo. Paola Venuti
DALLA DIAGNOSI AL PROGETTO EDUCATIVO A.D.O.S. Bisogni educativi speciali per i soggetti con Disturbi Pervasivi dello Sviluppo Paola Venuti AUTISTIC DIAGNOSTIC OBSERVATION SCALE (ADOS) Osservazione del
DettagliAnalisi del Comportamento Applicata ai disturbi dello Spettro Autistico
Analisi del Comportamento Applicata ai disturbi dello Spettro Autistico Elena Clò, BCBA Pane e Cioccolata Associazione Culturale per ANGSA Onlus, Bologna Disturbi dello spettro autistico da Lancet 2014
DettagliInsegnare la comunicazione in ambiente naturale
Insegnare la comunicazione in ambiente naturale Silvia Sigilli Azienda Ospedali Riuni9 Marche Nord Presidio Ospedaliero di Fano San Benede@o del Tronto 10 aprile 2016 Argomenti: autismi nei bambini bambini
DettagliTerapia Occupazionale: Aspetti pediatrici
UNIVERSITA DEGLI STUDI DI CHIETI SCUOLA DI MEDICINA E SCIENZE DELLA SALUTE Terapia Occupazionale: Aspetti pediatrici Dr Cosimo Giannini Clinica Pediatrica, Università di Chieti, Italia PROGRAMMA Operatori
DettagliCHECKLIST PER INDIVIDUARE LE DIFFICOLTA DEL SINGOLO ALUNNO
CHECKLIST PER INDIVIDUARE LE DIFFICOLTA DEL SINGOLO ALUNNO Non tutti i bambini con disturbo dello spettro autistico hanno le stesse difficoltà. Questa checklist aiuta ad individuare le aree di criticità
DettagliPedagogia e Didattica speciale (1) M-PED/03
Corso di Perfezionamento e Aggiornamento professionale / Master in Didattica e Psicopedagogia per alunni con DISTURBO AUTISTICO Primo modulo [20 CFU] MED/9 M-PSI/04 IUS/09 Classificazione, criteri diagnostici
DettagliCondivisione di strategie educative fra Scuola e Centro Riabilitativo. Dr. Gianluca Amato Coordinatore Educativo Centro Tice
Condivisione di strategie educative fra Scuola e Centro Riabilitativo Dr. Gianluca Amato Coordinatore Educativo Centro Tice Perché abbiamo bisogno della scuola? Intensività Perché abbiamo bisogno della
DettagliBRINDISI 28 marzo 2011
BRINDISI 28 marzo 2011 Marco de Caris m.decaris@email.it Università de L Aquila - Fac Scienze Motorie Cattedra di Psicologia dell Età Evolutiva Casa Famiglia L Orizzonte CPL Centro Consulenza Psicologica
DettagliL Applied Behavior Analysis Analisi comportamentale applicata. Corso teorico pratico per operatori
Sede legale Via don bianchi 9 Terrazzano di Rho (MI) Tel. 347 5197749 Email. info@stellapolareaba.org Sito Web: www.stellapolareaba.org 1 incontro: Autismo e analisi del comportamento 1. Introduzione:
DettagliPROVA ORALE POSTI DI SOSTEGNO ALLA SCUOLA PRIMARIA
Concorsi, per titoli ed esami, finalizzati al reclutamento del personale docente per posti comuni e per posti di sostegno nelle scuole dell infanzia, primarie e secondarie di primo e secondo grado della
DettagliDisturbo da deficit dell attenzione ed iperattività: Aspetti teorici e pratici in ambito metacognitivo Dott.ssa Nicoletta Businaro
Insegnamento Psicologia delle disabilità e dell integrazione (Prof.ssa Ottavia Albanese) Disturbo da deficit dell attenzione ed iperattività: Aspetti teorici e pratici in ambito metacognitivo Dott.ssa
DettagliLA SINDROME DELL X FRAGILE
LA SINDROME DELL X FRAGILE Dott.ssa Valentina Paola Cesarano Centro d Ateneo SInAPSi, Università degli Studi di Napoli Federico II Identikit della sindrome È una condizione genetica ereditaria È inclusa
DettagliIl modello TEACCH: Origini, Principi, Approccio Educativo. Bologna, Italia 18 Novembre 2005
Il modello TEACCH: Origini, Principi, Approccio Educativo Bologna, Italia 18 Novembre 2005 Trattamento ed Educazione di Bambini Autistici e con handicap nella Comunicazione www.teacch.com Panoramica Come
DettagliP I A N O P E R S O N A L I Z Z A T O D E L L E A T T I V I T A E D U C A T I V E
I S T I T U T O C O M P R E N S I V O T I V O L I C E N T R O I I S C U O L A D E L L I N F A N Z I A P l e s s i I. G i o r d a n i e S. P o l o d e i C a v a l i e r i a. s. 2 0 1 3-2 0 1 4 P I A N O
DettagliDisturbi Pervasivi dello Sviluppo
Disturbi Pervasivi dello Sviluppo Annamaria Petito SSIS 400H SSIS '09- Sintomi e segni Sono le informazioni che derivano da consapevoli sensazioni del paziente e sono le interpretazioni date dal medico
DettagliInsieme per. Martina Furfaro L19
Insieme per Martina Furfaro L19 Problema: Integrare nel gruppo un bambino con disturbo autistico. «La scuola e un qualunque contesto educativo sono chiamate ad assumere una particolare struttura: essere
DettagliPresentazione eventi
Associazione Il Filo dalla Torre Formazione Evolutiva Presentazione eventi 2016-2017 1 WS per Volontari Il WS per Volontari Il Volontariato Consapevole: opportunità di Donare e di Crescere nel rapporto
DettagliIN CLASSE HO UN BAMBINO CON DISTURBO DELLO SPETTRO AUTISTICO
IN CLASSE HO UN BAMBINO CON DISTURBO DELLO SPETTRO AUTISTICO Sergio Neri (1937/2000) INCONTRA I GENITORI E USA UN QUESTIONARIO STRUTTURATO PER AVERE LE PRIME INFORMAZIONI SULL ALUNNO I GENITORI SONO I
DettagliL intervento in rete per il trattamento di bambini con Disturbo dello Spettro Autistico: il lavoro con i genitori
L intervento in rete per il trattamento di bambini con Disturbo dello Spettro Autistico: il lavoro con i genitori Simone Cuva, Paola Venuti Dipartimento di Scienze della Cognizione e della Formazione Università
DettagliCOMPORTAMENTO PROBLEMA: QUALE MESSAGGIO?
COMPORTAMENTO PROBLEMA: QUALE MESSAGGIO? Definizioni di comportamento problema e le sue funzioni. Mercoledi 16 dicembre 2015 ore 16.30-19.00 Collaborazione con il C.P.S. di Leno Catalogo C.P.S. Catalogo
DettagliDott. Marco de Caris
Casa Famiglia L Orizzonte Centro di consulenza Psicologica e Logopedica Università de L Aquila Cattedra di Psicologia dell handicap e della Riabilitazione Cesena 27 gennaio 2011 Dott. Marco de Caris m.decaris@email.it
DettagliDISTURBI DELLO SPETTRO AUTISTICO
DISTURBI DELLO SPETTRO AUTISTICO Referenti Progetto: Dipartimento Psicologia Università della Campania L.Vanvitelli Angela Borrone Maria Concetta Miranda angelaborrone@gmail.com mariac.miranda@libero.it
DettagliAnalisi Comportamentale Applicata (ABA) tra i banchi di scuola
Corso di aggiornamento Analisi Comportamentale Applicata (ABA) tra i banchi di scuola Anno scolastico 2017/2018 Formatore: Dott.ssa Melissa Scagnelli Direttore: Dott. Paolo Moderato Descrizione del corso
DettagliAnalisi del Comportamento Applicata ai disturbi dello Spettro Autistico
Analisi del Comportamento Applicata ai disturbi dello Spettro Autistico Federica Battaglia, BCBA Pane e Cioccolata Associazione Culturale per Comune di Bologna Ottobre-Novembre 2015 Obiettivi della giornata
DettagliIPOTESI DI INTERVENTO ASSISTITO CON IL GATTO RIVOLTO A MINORI CON DIFFICOLTA NELLA COMUNICAZIONE
Paolo Montagna Massimo Uberti Luisa Marnati Pierino Panarisi MATTINO Dalle ore 9,30 alle ore 12,30 Venerdì 7 luglio 2017 Presso la Residenza Latour Strada Revigliasco 7 - Moncalieri (TO) Forum I gatti
DettagliProtezione dei minori con autismo dalla violenza e dall abuso e Prevenzione della violenza commessa da minori con autismo
Protezione dei minori con autismo dalla violenza e dall abuso e Prevenzione della violenza commessa da minori con autismo Alcune caratteristiche delle persone autistiche L autismo non è un problema di
Dettagli5 LEZIONE. LA DISGRAFIA: INSEGNARE A SCRIVERE BENE
5 LEZIONE. LA DISGRAFIA: INSEGNARE A SCRIVERE BENE La scrittura Come abbiamo più volte ripetuto, la scrittura è un abilità altamente complessa che include livelli diversi, dal motorio al concettuale, che
DettagliLezione 2 Il comportamentismo
Lezione 2 Il comportamentismo Argomenti Assunti teorici Condizionamento classico Condizionamento operante Apprendimento per imitazione Risposta alle principali questioni evolutive Limiti della teoria comportamentista
DettagliVAGGIO INTORNO AI BAMBINI DIFFICILI. Comportamento problema: come lo riconosco?
VAGGIO INTORNO AI BAMBINI DIFFICILI Comportamento problema: come lo riconosco? Perché siamo qui Conoscere meglio il problema Scoprirne le cause Imparare modalità adeguate di comunicazione con alunni, genitori
DettagliCorso di Storia della Pedagogia. Momenti e problemi della pedagogia del Novecento. 03. Il comportamentismo: le teorie
SSIS Lazio 2006-2007 Indirizzi Tecnologico ed Economico-Giuridico Corso di Storia della Pedagogia Momenti e problemi della pedagogia del Novecento 03. Il comportamentismo: le teorie Prof.ssa Eleonora Guglielman
DettagliLa personalità del sordo
La personalità del sordo La struttura psicologica del sordo è legata ad alcune variabili -ambiente familiare -grado di sordità -età di insorgenza della stessa -contesto socio-culturale di riferimento -presenza
DettagliUNIVERSITÀ DEGLI STUDI DI UDINE Facoltà di Scienze della formazione L allievo con autismo in classe: l importanza di una guida operativa per gli insegnanti Lucio Cottini Cattedra di: Didattica speciale
DettagliAUTISMO E PET-THERAPY. Dott. Alessandra Caraceni Dott. Camilla del Balzo
AUTISMO E PET-THERAPY Dott. Alessandra Caraceni Dott. Camilla del Balzo DEFINIZIONE DI AUTISMO CRITERI DIAGNOSTICI DEL DSM IV -GRUPPO DEI DISTURBI GENERALIZZATI DELLO SVILUPPO FACOLTÀ SOCIALI ATTESE; SVILUPPO
DettagliFebbraio 2017
Ente accreditato dal MIUR con D. M. n. 90 del 1/12/2003, nell'elenco dei Soggetti accreditati/qualificati per la Formazione del personale della Scuola. II Modulo 13-17-20 Febbraio 2017 Presso: Istituto
DettagliLA PREVENZIONE DELLE DIFFICOLTÁ DI APPRENDIMENTO
LA PREVENZIONE DELLE DIFFICOLTÁ DI APPRENDIMENTO A SCUOLA: perché intervenire e come? Dott.ssa Marina Biancotto RACCOMANDAZIONI PER LA PRATICA CLINICA SUI DSA (Consensus Conference, gennaio 2007) IN ETÁ
DettagliPIANO EDUCATIVO INDIVIDUALIZZATO
ISTITUTO COMPRENSIVO Nico Pinna Parpaglia POZZOMAGGIORE Via San Pietro, 37/a - 07018 (SS) - tel. 079/801093 - fax 079/800157 C.F. 80008250906 - e-mail ssic80200l@istruzione.it PIANO EDUCATIVO INDIVIDUALIZZATO
DettagliI disturbi specifici dell apprendimento
I disturbi specifici dell apprendimento DIFFICOLTA DI APPRENDIMENTO Basso rendimento scolastico causato da una bassa potenzialità intellettiva Basso livello socioculturale Particolari caratteristiche familiari
DettagliIl bambino come apprendista: la teoria sociocognitiva di Lev Vygotskij ( )
Il bambino come apprendista: la teoria sociocognitiva di Lev Vygotskij (1896-1934) Difficoltà nella diffusione della sua opera: Per morte prematura Perché osteggiata dalla dittatura stalinista degli anni
DettagliIl bambino audioleso a scuola. Alessandra Pompilio Francesca Premier
Il bambino audioleso a scuola Alessandra Pompilio Francesca Premier 28.09.2017 Le tappe dello sviluppo dell ascolto e del linguaggio nel bambino normudente Il bambino normudente... Acquisisce queste tappe
DettagliSEMINARIO LA PROGETTAZIONE DELLA SICUREZZA AMPLIATA Perugia 8 maggio 2012
SEMINARIO LA PROGETTAZIONE DELLA SICUREZZA AMPLIATA Perugia 8 maggio 2012 Teresa Villani, Ricercatore in Tecnologia dell Architettura teresa.villani@uniroma1.it E POSSIBILE PROGETTARE LA SICUREZZA PER
DettagliDicembre 2016
Ente accreditato dal MIUR con D. M. n. 90 del 1/12/2003, nell'elenco dei Soggetti accreditati/qualificati per la Formazione del personale della Scuola. II Modulo 14-16-19 Dicembre 2016 Presso: Istituto
DettagliEsiti dei trattamenti e degli interventi precoci nei disturbi dello spettro autistico: valutazione dell efficacia
Francesca Brunero Giuseppe Maurizio Arduino Centro Autismo e Sindrome di Asperger, A.S.L. CN1 Esiti dei trattamenti e degli interventi precoci nei disturbi dello spettro autistico: valutazione dell efficacia
DettagliA SCUOLA CON L AUTISMO
CA LEIDO COMUNITA EDUCATIVA DIURNA PER MINORI CON DISTURBO DELLO SPETTRO AUTISTICO SCUOLAUTISMO A SCUOLA CON L AUTISMO presentazione a cura di Luca Giacobbi, psicoterapeuta comunità Ca Leido. Psicologo
DettagliFormazione Metodologie di intervento Autismo e difficoltà sociocomunicative. Lalli Gualco Howell Maggio 2015
Formazione Metodologie di intervento Autismo e difficoltà sociocomunicative Lalli Gualco Howell Maggio 2015 Premessa Il nostro lavoro si deve basare su: Sociale Comunicazione Emozioni Autoregolazione Sostegno
DettagliIL PROGRAMMA ABILITATIVO - EDUCATIVO INDIVIDUALIZZATO PERSONALIZZATO
IL PROGRAMMA ABILITATIVO - EDUCATIVO INDIVIDUALIZZATO PERSONALIZZATO Prof. Lucio Moderato Psicologo-Psicoterapeuta Psicoterapeuta Fondazione Istituto Sacra Famiglia IL PROGRAMMA EDUCATIVO INDIVIDUALIZZATO
DettagliI disturbi specifici dell apprendimento: dall identificazione precoce agli interventi di recupero. Autore: Letizia Moretti Editing : Enrica Ciullo
I disturbi specifici dell apprendimento: dall identificazione precoce agli interventi di recupero Autore: Letizia Moretti Editing : Enrica Ciullo Corso Dsa - I disturbi specifici dell apprendimento: dall
DettagliIntroduzione all'aba: definizione, principi e tecniche di base
Introduzione all'aba: definizione, principi e tecniche di base Percorso di Formazione "Dall' autismo all' inclusione sociolavorativa" organizzato da AGSAV ONLUS e ROLP 26 Marzo 2014 Marta Andreetta Contenuti
DettagliL interazione tra i servizi socio-sanitari, gli specialisti (psicologi, logopedisti, ecc ) e l organizzazione scolastica
L interazione tra i servizi socio-sanitari, gli specialisti (psicologi, logopedisti, ecc ) e l organizzazione scolastica Individuare i più adeguati interventi didattico-educativi Formazione referente coordinatore
DettagliInsegnamento di abilità documentazione del rischio gestione della crisi e Team Teach
Insegnamento di abilità documentazione del rischio gestione della crisi e Team Teach Elena Clò Analista del Comportamento, BCBA Team Teach intermediate tutor Bologna, 26 marzo 2015 Disturbi dello spettro
DettagliIl Comportamento Verbale Claudia Fenili e Simona Mencarini corso formazione insegnanti 2013 Skinner. Chi parla Operanti Variabili antecedenti
Il Comportamento Verbale Claudia Fenili e Simona Mencarini corso formazione insegnanti 2013 Skinner Chi parla Operanti Variabili antecedenti DSM V: criteri per la diagnosi di autismo A. Deficit persistente
DettagliLABORATORIO Corso di Pedagogia Speciale Prof.ssa Zappaterra GRUPPO 7. I bambini con problemi di comportamento
Scuola di Studi Umanistici e della Formazione CdS Scienze della Formazione Primaria LABORATORIO Corso di Pedagogia Speciale Prof.ssa Zappaterra GRUPPO 7 I bambini con problemi di comportamento Lucia Donata
DettagliLe sfide di Tommy: contare all indietro e leggere l orologio l
Le sfide di Tommy: contare all indietro e leggere l orologio l 3ª elementare Istituto di BOBBIO Insegnanti: Anna Lovari e Silvia Bianchi Tesista: Sandra Bonazza Osservazione occasionale dell insegnante
DettagliPIANO EDUCATIVO INDIVIDUALIZZATO PROGRAMMAZIONE INIZIALE. Anno Scolastico
BISOGNI EDUCATIVI SPECIALI - ALLEGATO N. 7 Ministero dell Istruzione, dell Università e della Ricerca ISTITUTO COMPRENSIVO PAOLO VI CAMPANELLA Scuola dell Infanzia, Primaria e Secondaria Piazza Duomo,
DettagliCorso per Tecnici del Comportamento Registrati Registered Behavior Technician (RBT )
Corso per Tecnici del Comportamento Registrati Registered Behavior Technician (RBT ) Floriana Canniello, Psicologa Psicoterapeuta (Analista del comportamento certificato BCBA). I TEMI DEL PERCORSO Il Corso
DettagliAlla c.a. del Dirigente. Alla c.a. del Referente Gruppo H. Gentilissimo Dirigente,
Ente accreditato dal MIUR con D. M. n. 90 del 1/12/2003, nell'elenco dei Soggetti accreditati/qualificati per la Formazione del personale della Scuola. Alla c.a. del Dirigente Alla c.a. del Referente Gruppo
DettagliSCHEDA DI OSSERVAZIONE
DATI PERSONALI DELL'ALUNNO COGNOME NOME DATA DI NASCITA LUOGO DI NASCITA RESIDENZA TELEFONO SCOLARITÁ SCHEDA DI OSSERVAZIONE CLASSE FREQUENTATA 1 2 3 4 5 SCUOLA dell'infanzia di primaria di secondaria
DettagliCOME INSEGNARE I FONDAMENTALI DI GIOCO
COME INSEGNARE I FONDAMENTALI DI GIOCO Insegnare è in parte una scienza Un Allenatore deve essere un insegnante ed applicare i principi dell insegnamento Educazione motoria fattori che influenzano l apprendimento
Dettagli2 INCONTRO DIAGNOSI PRECOCE, INTERVENTI VALIDATI IN ETÀ EVOLUTIVA.
Approccio globale ai disturbi dello Spettro Autistico in Adolescenza e in Età Adulta 19 INCONTRI DI (IN)FORMAZIONE PER GENITORI E FAMILIARI 4 febbraio 16 dicembre 2015 2 INCONTRO DIAGNOSI PRECOCE, INTERVENTI
DettagliScritto da Paolo Bellagente Martedì 08 Maggio :16 - Ultimo aggiornamento Martedì 03 Luglio :32
La nostra guida in questa breve scoperta del disturbo giovanile è Michela, maestra elementare specializzata nel Disturbi Specifici di Apprendimento (DSA). Il mondo del disagio giovanile è veramente molto
DettagliContributi per la riflessione, l approfondimento e il confronto
LA COSTRUZIONE DEL PIANO EDUCATIVO INDIVIDUALIZZATO PER L ALUNNO DISABILE Contributi per la riflessione, l approfondimento e il confronto Linda Branca Franca Gotti Carla Torri Sommario argomenti L osservazione
DettagliDISTURBI DELLO SPETTRO DELL AUTISMO (DSM V) I COMPORTAMENTI CHE COMUNEMENTE RITENIAMO ESPRESSIONE DI AUTISMO
I disturbi dello spettro autistico: l intervento comportamentale come possibile risposta Docente: Dr.ssa Barbara Urbani, psicologo Equipe autismo UOC12 Unità di Psicopatologia dell Età Evolutiva IRCCS
Dettagli