Discussione del Rapporto del Centro Studi Confindustria su. Infrastrutture, crescita e competitività
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- Nicolina Manfredi
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1 Discussione del Rapporto del Centro Studi Confindustria su Infrastrutture, crescita e competitività Piero Casadio Confindustria, 15 dicembre
2 Introduzione Il capitolo del Rapporto di Confindustria sulle infrastrutture fornisce un importante contributo al dibattito in corso in Italia, formulando proposte puntuali volte ad affrontare i problemi posti dall attuale fase economica. Il Rapporto sottolinea la necessità di un ampio processo di riforma, delineandone le principali direttrici. Dopo aver iilustrato il quadro delle proposte, sottolineerò i punti maggiormente rilevanti per innalzare l efficienza della spesa pubblica in infrastrutture. 2
3 Il quadro condiviso dei problemi Le analisi di Confindustria confermano che: 1) in Italia negli ultimi decenni si è investito in modo analogo agli altri grandi paesi europei 2) ciò nonostante, la dotazione fisica di opere resta inferiore nel nostro Paese; 3) vi sono indicazioni che la gestione della spesa pubblica per infrastrutture è relativamente poco efficiente. nel Mezzogiorno, ma anche nel Centro- Nord; 4) tempi e costi delle opere sono sistematicamente superiori a quanto programmato inizialmente e maggiori che all estero. 3
4 L obiettivo: una spinta alla crescita di lungo periodo Come argomentato nel Rapporto, nonostante il riequilibrio in atto nella finanza pubblica, è necessario sostenere la crescita nel lungo periodo attraverso una buona dotazione di infrastrutture. Rispetto al dibattito degli anni scorsi, incentrato sulla realizzazione di alcune grandi opere, vi è oggi la consapevolezza che bisogna agire a tutto campo, attivando un insieme molto ampio di strumenti. Bisogna intervenire sulla programmazione, sul finanziamento, sul mercato degli appalti, sulla regolazione dei servizi di trasporto. 4
5 Una proposta di Confindustria per sostenere la crescita Il Rapporto fornisce un indicazione quantitativa circa i possibili effetti di un incremento del 20% degli investimenti annui in infrastrutture (equivale ad innalzare il rapporto investimenti su PIL dall attuale 2,1% al 2,5% pari alla media europea): nel lungo periodo il livello del PIL sarebbe del 12% superiore. Questo tipo di valutazioni presentano ovviamente molti margini di incertezza, conferma tuttavia l effetto netto positivo delle infrastrutture sulla crescita. 5
6 Alcune qualificazioni sul calcolo L effetto sulla crescita potrebbe essere meno marcato, perché: a) l elasticità utilizzata si riferisce al capitale pubblico e non agli investimenti (innalzare dell 1% lo stock di capitale richiede più dell 1% degli investimenti, perché una parte viene assorbita dall ammortamento); b) inoltre, nel periodo della stima il capitale pubblico e quello privato crescevano assieme, con effetti di reciproco rinforzo, oggi non possibili; oggi si rischia una stasi nella formazione del capitale pubblico, con difficoltà nel sopperirvi accrescendo il capitale privato in infrastrutture. 6
7 Una possibile lettura alternativa In alternativa, data l attuale fase economica: se riuscissimo a evitare/contenere la possibile riduzione degli investimenti pubblici annui in infrastrutture, un sostanziale recupero di efficienza nella spesa porterebbe comunque a una crescita del PIL nel lungo periodo. come dice anche il Rapporto, un ulteriore spinta alla crescita e alla produttività deriverebbe anche dalle liberalizzazioni nei trasporti (ivi compresi quelli locali) e da una maggiore concorrenza (stime OCSE). 7
8 Le principali proposte al centro del dibattito Per accrescere l efficienza della spesa si mira a: 1) attirare quanto più possibile i capitali privati; 2) favorire una maggior concorrenza nei servizi di trasporto e nell accesso alle reti infrastrutturali.. anche creando un apposita Authority; 3) ampliare le reti di esclusiva competenza nazionale, riducendo le sovrapposizioni normative con i livelli regionale e locale; 4) favorire la ricerca del dialogo e del consenso con il territorio, anche sull esempio francese; 5) migliorare la progettazione tecnica delle opere (ma le capacità della PPAA si sono impoverite). Il Rapporto ben evidenzia luci e ombre nelle proposte. 8
9 Come contenere la caduta degli investimenti? È necessario cercare di attirare i capitali privati, ma il loro apporto non può essere risolutivo. Nel breve periodo, alcuni investimenti possono essere effettuati utilizzando appieno i Fondi europei o rendendo più spedita la realizzazione delle opere di pertinenza dei concessionari. Come nota il Rapporto, ancora stenta il closing finanziario delle opere in Project Financing. Andrebbe chiarita meglio la ripartizione dei rischi legati alle opere, assegnando quelli amministrativi in capo alla Pubblica Amministrazione e i rischi di domanda e di costruzione alle imprese private. 9
10 Non tutti gli investimenti generano crescita di lungo periodo Ma la spesa pubblica per investimenti non è tutta uguale. Le analisi della Banca d Italia hanno evidenziato maggiori effetti di lungo periodo: - per opere coordinate tra aree confinanti e ben interconnesse in rete; - per le opere che sostengono la competitività del sistema produttivo (rispondendo a problemi di congestione e di elevata domanda di trasporto; permettendo l accesso a nuovi mercati); - per le opere che accrescono la produttività e la qualità della vita dei cittadini, fortemente legata alla congestione attorno alle grandi città; - quando, oltre a costruire le infrastrutture, vengono anche gestiti bene i servizi offerti per il loro tramite. 10
11 Due principali vincoli all efficienza della spesa È opportuno sottolineare ulteriormente la necessità di allineare le nostre procedure alle migliori prassi in uso all estero, riguardo: alla programmazione finanziaria; alla selezione delle opere prioritarie. La consapevolezza di questi ritardi traspariva dalla legge 196/2009 (art.30): delega per la razionalizzazione e l efficienza della spesa in conto capitale per opere pubbliche. I termini per l esercizio della delega sono scaduti e poi sono stati rinnovati, ma non si è sinora svolto alcun dibattito tecnico, o politico, sulle modalità attuative. 11
12 Best practice nella programmazione finanziaria In Italia, nel confronto internazionale (Banca Mondiale): - mancano obiettivi pluriennali per le grandi categorie di spesa della PA, come gli investimenti. Questo rende difficoltoso garantire la sostenibilità di lungo periodo dei programmi,... ma occorre anche evitare le deleterie discontinuità nelle erogazioni dei fondi. - Non sono ben definiti i meccanismi di ripartizione delle risorse tra i diversi livelli di governo. (pareggio strutturale per il bilancio della PA vs indebitamento per le Amministrazioni Locali; Patto di Stabilità Interno; peculiarità per Province e Regioni autonome) 12
13 Manca una stringente valutazione dei progetti In assenza di una sistematica valutazione dei costi e dei benefici economici e sociali: -includere i lavori nelle liste da eseguire nell anno richiede solo uno studio di fattibilità (per importi elevati, un progetto preliminare); -per le opere di interesse nazionale la prevista analisi costi benefici non risulta vincolante per l assegnazione delle risorse; -non ci sono linee guida obbligatorie per le valutazioni da condurre (con problemi di comparabilità, di trasparenza e di indipendenza dei valutatori); -Le valutazioni non riguardano i confronti tra diverse alternative tecniche e di tracciato, tipiche della fase di pianificazione. 13
14 Riassumendo sulla programmazione Gli aspetti procedurali incidono significativamente sulla capacità di tradurre risorse finanziarie in capitale pubblico. In assenza di una rigorosa programmazione finanziaria si avviano troppe opere rispetto ai fondi disponibili e si generano negative discontinuità nelle erogazioni. Le carenze nella valutazione dei progetti portano a costose del necessario e meno utili. opere più Le carenze nel monitoraggio ostacolano una corretta valutazione dei costi residui e, conseguentemente, la programmazione finanziaria dei nuovi interventi. 14
15 Conclusioni Nell ultimo biennio sono state rese disponibili analisi di ampio respiro sulle dotazioni infrastrutturali e sulla realizzazione di opere pubbliche in Italia, con proposte concrete di riforma di tutti gli aspetti procedurali e finanziari... (ad esempio, Italiadecide, Astrid, ResPublica, Confindustria, Banca d Italia) Il Rapporto di Confindustria condivide e rilancia questo approccio. L efficienza della spesa è importante tanto quanto l ammontare complessivo degli investimenti. Ciò è particolarmente vero oggi: i limiti alle risorse disponibili impongono di imboccare con decisione la via più impervia e meno praticata dell efficienza. 15
16 Grazie per l attenzione 16
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