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1 Struttura della presentazione: - Introduzione (a che punto siamo) - La questione agricola: quali rischi di competition for land? - La nascita di una nuova industria - La situazione in Italia

2 Punto di partenza: Direttiva 2003/30/CE sui biocarburanti: Obtv: 5,75% di biofuel nel settore trasporti entro il 2010 (non vincolante) Successivamente, ci si è prefissi di raggiungere il 10% entro il 2020 (proposta) a che punto siamo?

3 Member State Biofuel share 2003 (%) Biofuel share 2004 (%) Biofuel share 2005 (%) Biofuel share 2006 (%) Biofuel share 2007 (%) Austria 0,06 0,06 0, % 1.8% nel % nel 2007 Belgium 0,00 0,00 0, Bulgaria no report no report No report 0.41 Cyprus 0,00 0,00 0,00 Czech Republic 1,09 1,00 0, Ci si trova in ritardo Denmark 0,00 0,00 No data 0.15 Estonia 0,00 0,00 0, Finland 0,11 0,11 No data 0.02 France 0,67 0,67 0, Germany 1,21 1,72 3, Greece 0,00 0,00 No data 0.75 N.A. con previsioni del 4,2% nel 2010 Hungary 0,00 0,00 0, Ireland 0,00 0,00 0, ,6 Italy 0,50 0,50 0, Latria 0,22 0,07 0, Lithuania 0,00 0,02 0, (%) 4.35 Luxembourg 0,00 0,02 0,02 0,026 Malta 0,02 0,10 0, Poland 0,49 0,30 0, Portugal 0,00 0,00 0, Romania No report No report No report Slovakia 0,14 0,15 No data 0.69 Slovenia 0,00 0,06 0, Spain 0,35 0,38 0, Sweden 1,32 2,28 2, The Netherlands 0,03 0,01 0, UK 0,03 [1] 0,04 0,

4 Immissione al consumo biofuel: trend nei Paesi Europei Germany Bulgaria Sweden Lithuania Austria France Portugal The Netherlands Luxembourg Greece Spain Malta Belgium Poland UK Slovenia Slovakia Ireland Czech Rep. Italy Hungary Latvia Denmark Estonia Cyprus Finland Romania Germania mantiene primato, ma rallenta tasso crescita - Balzo di Paesi dell est (Bulgaria, Lituania), ma anche Francia, Olanda e Portogallo - In Italia situazione statica

5 Il caso Italiano: % biofuel in Italia ( ) 2007 (.000t) % % 0,6 0,5 0,4 0,3 0,2 0, Benzina ,11% Diesel ,36% Biodiesel 200 0,53% Etanolo 0 0%

6 Quadro normativo italiano: Obbligo di miscelazione - Legge 81 dell 11 Marzo 2006 Obbligo di immettere in consumo biocarburanti in predeterminate quantità minime stabilite in % del carburante immesso al consumo nell anno precedente (1% a gennaio 2007, 2% a gennaio 2008, 3% a gennaio 2009) Sgravi fiscali - Legge 244 del 24 Dicembre 2007 (Finanziaria 2008) Applicazione di aliquota ridotta al 20% sul biodiesel per un contingente di tonnellate

7 Ma ponendo di raggiungere effettivamente l obiettivo del 10% entro il 2020 Quanta terra servirebbe? COMPETITION FOR LAND In competizione Produzione agricola utilizzabile come: - Derrate alimentari - Mangimi - Prodotti industriali (e.g: tabacco) - Prodotti energetici (BIOCARBURANTI) Possibili implicazioni: rialzo prezzi opere di disboscamento..

8 Terreni disponibili in Europa: Estensione EU27: 432 milioni di ettari Terreni agricoli: circa 160 milioni di ettari Terreni arabili: circa 100 milioni di ettari

9 Disaggregazione dati su base nazionale Italia caratterizzata da tanti appezzamenti di modeste dimensioni

10 Terreni necessari da dedicare a biocarburanti: Non vi è opinione uniforme - doomsayers vs ottimisti EC DG Agriculture, 2007: Servono circa 17.5 milioni di ettari di terreno Ipotizzando incrementi nelle rese e migliorie tecnologiche (15% terreni arabili)

11 Incremento delle rese Le rese, in termini di t/ha, variano notevolmente a seconda di numerose variabili quali la localizzazione geografica del terreno i livelli di piovosità-siccità dell anno in esame le tecniche di coltivazione e raccolta.. Mais Colza Girasole Rese variabili anche all interno di dato Paese: il caso Italia Feedstock Min (t/ha) Max (t/ha) Grano Orzo Mais

12 Assunzioni di base: 30% produzione da seconda generazione prezzo greggio al barile: 48 dollari (prezzi maggiori implicano maggiore competitività biofuel) sfruttamento di gran parte dei terreni a set-aside (oggi sospeso)

13 Il set aside in Europa quasi 7 milioni di ettari, di cui 2.8 volontari (al 2007) regime introdotto 20 anni fa per limitare eccedenze pdzn cereali inizialmente porzione da dedicare a set aside variava annualmente, poi dal 92 è stata fissata al 10% deroghe per colture destinate a scopi energetici Regime temporaneamente sospeso (.000ha) Differenza Set-aside obbligatorio Set-aside volontario Totale superfici non coltivate Contro le attese - Possibile causa: aumento costi input pdtv (carburante, fertilizzanti etc)

14 Terreni coltivati a biofuel in Europa (dati in mio ha) Su area set aside, di cui - olii vegetali (colza) -cereali Su area a Energy crop premium, di cui - olii vegetali (colza) -cereali Su aree senza alcun incentivo, di cui - olii vegetali (colza) -cereali Introdotta nel 2004 a 45 euro/ha Raggiunti nel mio ha, e 2.8 nel 2007 TOTALE Area coltivata sotto "Energy crop premium" Il tetto previsto, di 2 mio ha, è stato sfondato. Si è adottato coefficiente (0.703) per restare nel budget.000 ha

15 La situazione in Italia: - Area beneficiaria dell Energy Crop Premium: ha (a fronte di Germania, Francia, UK e Spagna) - Area destinata a set-aside: (.000ha) Differenza Set-aside obbligatorio Set-aside volontario Totale superfici non coltivate

16 Per raggiungere l obiettivo de 5.75% sono necessari più di 2,1 milioni di ettari di superficie agricola. Il potenziale teorico è di 0,6 milioni, oltre tre volte più basso. Necessario ricorrere ad import Dati Nomisma Energia (Tabarelli) Terreni coltivati a feedstock biofuel nel 2007: ettari (dati Assocostieri) 77% girasole, restante colza

17 ATTENZIONE! - L obiettivo 10% al 2020 è, al momento, solo una PROPOSTA - Vi sono molte voci contrarie, a causa dell incremento dei prezzi alimentari - Si evidenzia come le riduzioni previste (35%) di Gas serra siano troppo limitate Numerose ONG ed Europarlamentari ecologisti hanno chiesto moratoria della proposta Da più parti si chiedono criteri ambientali più stringenti (es: riduzioni emissioni del 50-60%) Questione ambientale

18 Riduzione Gas effetto serra (GHG) CO 2 Metano Ozono Etanolo Range molto ampi - land-use-change - tecniche di coltivazione - utilizzo di fertilizzanti/diserbanti - utilizzo di macchinari agricoli - GBEP 2008 Tra i biofuel tradizionali, i risultati migliori sono ottenibili dalla canna da zucchero, mentre il mais (USA) porta a risultati assai modesti I biofuel Europei si posizionano a livello intermedio

19 Principali impatti ambientali dei biocarburanti: Impatto +/- Rilevanza Possibili accorgimenti Emissioni GHG - *** Rafforzamento: Certificazione Deforestazione + ** Certificazione Utilizzo diserbantipesticidi + * Colture a bassa intensità diserbanti/pesticidi Proposta di direttiva: GHG savings > 35% Importare feedstocks sostenibili Girasole Jatropha Altri inquinanti (NOx) + * Fonti diverse

20 Altri studi riportano range ancora maggiori: Concime Renewable Fuels Agency 2008 Grasso animale Analisi tiene qui conto della deforestazione

21 NASCITA E SVILUPPO DI UNA GIOVANE INDUSTRIA - Biodiesel - Etanolo - Struttura delle filiere - Impatto della logistica

22 Il biodiesel in Europa Produzione EU biodiesel ooo T Produzione (.000 T) T Capacità pdtv EU biodiesel Discrasia capacità produttiva/produzione

23 Principali cause del rallentamento in produzione biodiesel: Dumping USA (B99, prezzi concorrenziali) e Splash & Dash Incremento prezzi feedstocks Mutamento del clima generale nei confronti dei biofuel Phase out di incentivi (Germania) La Germania ha messo tassa di 9cUSD al litro (da gennaio) Ripercussioni in tutta l Unione Contrazione domanda, e capacità pdtv inutilizzata

24 Quali sono i players principali nel settore biodiesel? Diester Industrie: 1 MT Capacità produttiva in Francia nel 2007 Costruzione di nuovi impianti per ulteriori T Oltre che in Francia, Diester è presente in: Germania (2 impianti) Italia (1) Austria (1) Portogallo (1)

25 - Capacità: T biodiesel (e etanolo) - Impianti in Germania orientale - Leer T - Hamburg T - Mainz T Impianti integrati verticalmente (crushing + raffinazione) ADM (casa madre in USA, ove produce anche etanolo) - Internalizzata anche fase di spremitura - Opera in Germania, Austria, Serbia, Romania, Polonia e Lettonia - Obiettivo di T capacitò produttiva al Impianto da T in Finlandia - Impianto da T in Portogallo - In costruzione mega-impianto da T (Singapore) Si parte da olio grezzo

26 Principali players Europei biodiesel Opera in Italia? Informazioni strutturali Settore provenienza Dimensioni Diester International 2005 X Soggetto nato dalla Joint Venture tra Diester Industrie (filiale in Francia di Sofiproteol) e KBBV (filiale Europea di Bunge, leader mondiale nel settore oleaginose), rispettivamente 60% e 40%. In Italia opera col marchio Novaol (impianto a Livorno, e presto a Ravenna). Agricoltura (oleaginose) Verbio AG 2006 Sei società sussidiarie: una (Verbio STS) si occupa di materie prime e distribuzione, due della produzione di biodiesel e tre della produzione di etanolo Biocarburanti 385 dipendenti ADM 1920 Multinazionale di vaste dimensioni, con sede in Illinois ma con uffici e impianti nei 4 Continenti (Oceania esclusa). partendo da stretti legami con i produttori agricoli diretti si occupa di tutte le fasi di trasporto, trasformazione e vendita di prodotti alimentari, mangimi per bestiame e recentemente biocarburanti. Agricoltura (food e feed) dipendenti EOP 2000 Società che opera mediante le sussidiarie EOP Beteiligungs (controllata al 100%, per il reperimento delle materie prime - colza), Abid (Austriaca, al 56%, per la produzione di biodiesel oltre alla Baltic Holding Company (25%, settore olio) chiusa a Ottobre (pare momentaneamente). Biocarburanti 130 dipendenti Neste Oil 1948 Multinazionale operante nel settore oil (e ora biodiesel) soprattutto in Nord America e nella zona del Baltico (raffineria biodiesel in Finlandia). La società è divisa in 5 divisioni: Renewable fuels, Oil refining, Oil retail, Specialty products e Shipping. Petrolifero dipendenti

27 La filiera del biodiesel Produzione feedstocks Imprese agricole Pulitura-essicazione semi Spremitura Raffinazione Produzione biodiesel (transesterificazione) Spremitori Trasformatori industriali A volte coincidono Separazione e distillazione glicerina Distribuzione commerciale Distribuzione/consumo

28 L industria biodiesel Italiana PRODUZIONE ITALIANA BIODIESEL (.000 T) Dati EBB Produzione Italiana Anno.000 T Fonte: Assocostieri Feedstocks utilizzati: 70% colza (importata da Germania, Austria, Francia e Spagna); 20% soya In Italia non si coltiva a colza, ma a girasole

29 Impianti biodiesel in Italia Capacità pdtv (T) ALCHEMIA ITALIA SRL Rovigo BIO-VE-OIL OLIMPO SRL (X) Corato (BA) CAFFARO BIOFUEL SRL Torviscosa (UD) CAFFARO BIOFUEL SRL (X) Torviscosa (UD) CEREAL DOCKS SRL Vicenza (VI) COMLUBE SRL Castenedolo Brescia DP LUBRIFICANTI SRL Aprilia (LT) ECOIL SRL (X) Priolo (SR) FOREDBIO SPA Nola Marigliano (NA) FOX PETROLI SPA Vasto (CH) ITAL BI OIL SRL Monopoli (BA) ITAL GREEN OIL San Pietro di Morubio (VR) GDR BIOCARBURANTI Cernusco sul Naviglio (MI) MYTHEN SPA Ferrandina (MT) NOVAOL SRL Livorno (LI) NOVAOL SRL (X) Ravenna (RA) OIL.B SRL Solbiate Olona (VA) OXEM (X) Mezzana Bigli (PV) (X)= in costruzione Fonte: Assocostieri

30 SPREMITORI Italiani (oilseed crushing): Azienda Feedstock Biodiesel Contratti Lista spremitori FEDIOL Bunge Italia Girasole,colza, soya Fornitore a partner Novaol 8-12 mesi Casa Olearia Italiana Girasole, soya Fornitore società del gruppo Marseglia Cereal Docks Soya produzione propria - Italcol Girasole Fornitore a una decina di soggetti Contratti di fornitura spot di singole partite Oleificio Medio Piave Girasole, Soya no no Paoil Girasole no no Spremitori italiani cercano di privilegiare feedstocks italiani (accordi di filiera), ma vista la scarsità di terreni disponibili, bisogna spesso ricorrere ad importazione

31 Schematizzazione filiera biodiesel Consumatori Spremitori Trasformatori Agricoltura Industria petrolifera blending - Nazionale (soprattutto girasole) - Importazione (soprattutto colza, dalla Germania) Spremitoritrasformatori Industria glicerina Consumatori -cosmetica -detersivi -farmaceutica

32 Livello di integrazione Alcuni produttori partono dall olio (grezzo o raffinato), esternalizzando fasi a monte (crushing dei semi) e delegando agli spremitori la stipula di contratti con gli agricoltori Altri preferiscono internalizzare anche le fasi di crushing (grandi gruppi, come Diester, ADM, EOP) In che direzione si sta dirigendo l industria? (specializzazione vs integrazione) Difficile dirlo, ma molti sostengono che si andrà verso integrazione a monte Nelle fasi a monte si possono generare ampi profitti

33 Quali sono i players principali nel settore etanolo in Europa? Rispetto al biodiesel, è un settore più difficile da monitorare: imprese produttrici si mescolano con soggetti dell industria dell alcool e dello zucchero 1993: 60 mio litri milioni L Produzione EU etanolo Anno 2004: 528 mio litri 2005 e 2006: incrementi di oltre 70% annuo 2007: rallentamento, con crescita dell 11% Litri (mio)

34 - Impianto Zeitz (ampliato da a m3) - Impianto Wanze (Belgio): costruzione innovativo impianto da m3 - Leader con tre impianti in Spagna (rispettivamente 150, 176 e 200 mio litri) - quarto in costruzione, in Francia, da circa T Cristal Union :300 mio l etanolo annui Sekab (Sweden) inoltre Tereos (France) : m3 Hellenic sugar British sugar Verbio T annue.

35 Principali players Europei etanolo Opera in Italia? Informazioni strutturali Settore provenienza Dimensioni Abengoa 1941 Multinazionale con sede in Spagna, operante in 5 Continenti (soprattutto America Latina) con 6 distinte business units, di cui una (Abengoa Bioenergy) si occupa di bioetanolo Tecnologia impiantistica dipendenti Sudzucker 1926 Multinazionale con base in Germania, il Gruppo è attualmente diviso in tre segmenti: Zucchero, Frutta e Prodotti Speciali (tra cui il bioetanolo) Zuccherificio dipendenti Verbio AG 2006 Sei società sussidiarie: una (Verbio STS) si occupa di materie prime e distribuzione, due della produzione di biodiesel e tre della produzione di etanolo Biocarburanti 385 dipendenti Sekab 1985 Società svedese nata dalla fusione nel 1985 di MoDo e Berol, impegnata nella produzione e distribuzione di bioetanolo. E nello studio del bioetanolo di seconda generazione Chimica 140 dipendenti Tereos 1932 (Origny) X Società che riunisce, sotto forma cooperativa, agricoltori che assicurano stabilità nel rifornimento di materia prima. Impianti presenti in Europa, Brasile ed Africa. Distilleria e zuccherificio dipendenti

36 Il bioetanolo in Italia Produzione italiana etanolo milioni di litri Azienda Capacità pdtv Mio l Silcompa 60 Alcool Etanolo da: Alcoplus 42 Cereali IMA 200 Alcool Grandi Molini 130 Cereali Anno mio L Produzione interamente esportata (Svezia) In costruzione

37 Schematizzazione filiera etanolo Coltivazioni zuccherine Industria alcool Etanolo Industria petrolifera Agricoltura Industria etanolo Fermentazione Distillazione Industria zucchero Borlanda Utilizzo agronomico

38 LOGISTICA in industria biofuel Incidenza dei costi logistici : Variabile, ma mediamente intorno al 5% -7% Variabilità dovuta a marcate oscillazioni nei prezzi degli input produttivi (carburanti, materie prime) In taluni casi supera il 10% Trasporto MP Voci principali: Trasporto PF Stoccaggio Gestione della logistica

39 Biovalue Azienda XY Non autorizza utilizzo nome Incidenza logistica sui costi di gestione: >10% Incidenza logistica sui costi di gestione: >10% Breakdown costi logistici: Breakdown costi logistici: Trasporto MP 33% Trasporto PF 33% Stoccaggio 7% Amministrazione logistica 14 % Altro 14% Trasporto 70% Stoccaggio 15% Amministrazione logistica 15 % Altri esempi di elevata incidenza: Caffaro biofuel: 8% Neste oil (Fin) 7-8%

40 L impennata dei prezzi delle MP (stagione ) ha ridotto in percentuale l incidenza dei costi della logistica (5%-7%), che restano però fondamentali in chiave competitiva per spuntare margini migliori rispetto alla concorrenza I costi dei trasporti sono aumentati (autunno 2007-estate 2008): - Benzina +12% - Gasolio + 22% MA Le materie prime sono aumentate molto di più: In un anno: - Grano +130% - Soya +87% - I prezzi stanno ora calando, nulla togliendo alla strategicità della voce logistica

41 Importante: Differenze rilevanti a seconda del biocarburante Biodiesel è più facile (e meno oneroso) da trasportare dell etanolo, in virtù della possibilità di sfruttare le stesse infrastrutture utilizzate per il gasolio (IEA 2005), mentre l etanolo richiede (seppur minime) modifiche Per i biocarburanti di seconda generazione, la gestione della logistica dovrebbe essere ancora più strategica, in virtù delle difficoltà e dei costi di trasporto feedstocks (e.g: cippato)

42 Dimensionamento OTTIMALE degli impianti Economie di scala VS logistica Non vi è giudizio unanime degli operatori, ma: Vince la logistica, per costi elevati e difficoltà di trasporto (soprattutto per seconda generazione, e.g.:cippato) Impianti comunque di dimensioni medie (piccoli sono antieconomici), vicino a luoghi produzione feedstocks e snodi commerciali (e.g.: porti)

43 Conclusioni: Industria Europea (ed Italiana) dei biocarburanti sta rallentando dopo anni di boom (ritardo rispetto a obiettivi Comunitari) La questione agricola è un fattore rilevante. Necessario puntare su seconda generazione ed import (secondo criteri di sostenibilità) L industria europea del biodiesel è più strutturata rispetto all etanolo La logistica ha ruolo fondamentale per spuntare margini di competitività (5%-7%) Si va verso integrazione a monte, con impianti medio - grandi che trovino equilibrio tra economie di scala e istanze della logistica

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