PIANO FORESTALE TERRITORIALE DI INDIRIZZO AMBITO ALTA VALLE ARROSCIA SINTESI RELAZIONE DI PIANO

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1 PIANO FORESTALE TERRITORIALE DI INDIRIZZO AMBITO ALTA VALLE ARROSCIA SINTESI RELAZIONE DI PIANO APPENDICE 6 METODOLOGIA DESCRITTIVA DEI TIPI FORESTALI PRESENTI IN VALLE ARROSCIA La classificazione, descrizione e definizione dei soprassuoli dell Alta Valle Arroscia e le successive propositività di indirizzo gestionale sono basate sulla classificazione per tipi forestali, come definiti nel 2008 da P.Camerano, P.Varese, F. Mensio e C.Grieco nel volume edito dalla Regione Liguria I Tipi forestali della Liguria. La Tipologia forestale e un modello di classificazione dei boschi che ha come obiettivo la definizione di unità floristicofisionomico ecologico selvicolturali, da utilizzare ai fini pratici per la definizione di interventi selvicoturali, nell ottica di una gestione prossima alla natura, rispettosa delle dinamiche naturali e delle diverse funzioni del bosco. La classificazione per tipi forestali è basata su una struttura gerarchica dove il Tipo rappresenta l unità centrale di riferimento all interno della quale è possibile distinguere Sottotipi e Varianti. L insieme dei Tipi costituisce la Categoria. La metodologia utilizzata per la definizione e caratterizzazione dei Tipi forestali per la Regione Liguria si basa su due elementi fondamentali: la definizione di una struttura gerarchica e l utilizzo di indicatori floristici per poter individuare le differenze fra le diverse unita della Tipologia; tenuto conto che nella loro defi nzione i Tipi forestali presentano anche elementi ecologici, selvicolturali e dinamico evolutivi, sono anche stati presi in considerazione i differenti piani ed orizzonti altitudinali, i tipi di substrati geologici nonche agli aspetti geomorfologici e fitogeografici. Questo approccio permette oltre che di ottenere una maggiore aderenza alla realtà territoriale ed alle tendenze dinamiche in atto, di costruire le chiavi di determinazione dei Tipi e di attribuire il giusto significato ai tre livelli gerarchici, che sono di seguito descritti. Quest ultimo aspetto rappresenta il punto d unione fra il sistema di classificazione dei Tipi forestali e la gestione forestale. Operativamente, nella metodologia seguita per la definizione dei Tipi forestali, dopo avere analizzato i diversi documenti disponibili, sono state ricercate le correlazioni fra distribuzione delle specie ed i fattori ecologici fondamentali (temperatura, livello idrico, caratteristiche del substrato litologico e dei suoli). Ciò ha permesso di individuare, anche in funzione di quanto già definito in regioni limitrofe, i Gruppi ecologici di specie (Delpech et al e Rameau et al., 1986) e gli elenchi floristici da abbinare ad ogni Tipo forestale e, di conseguenza, lo spazio ecologico di ogni unita e relative sottounita. Gli indicatori floristici, unitamente all analisi dei fattori ecologici, sono gli elementi diagnostici utilizzati per l individuazione dei Tipi forestali. Dopo aver stilato la prima bozza di Tipologia, il lavoro e proseguito con la ricerca di informazioni in merito alla distribuzione delle specie forestali. In seguito, sono stati realizzati sopralluoghi e rilievi di campagna atti a verificare le relazioni emerse dall incrocio fra i dati disponibili, quali quelli cartografi ci, dell inventario forestale, piani d assestamento forestali e bibliografi ci; questi dati hanno permesso di definire la prima bozza di gruppi ecologici e le caratteristiche delle singole unità e, di conseguenza, la prima stesura delle chiavi analitiche di riconoscimento e del corrispondente catalogo dei Tipi forestali. Le Unita della Tipologia sono ordinate secondo una struttura gerarchica, dove l unita di base e il Tipo forestale che, subordinatamente, può essere suddiviso in sottotipi (di seguito abbreviato st. ) o varianti (di seguito abbreviato var. ); più Tipi affini si raggruppano in unita superiori denominate Categorie forestali. Le definizioni sono riportate nelle pagine seguenti: Categoria forestale: E un unita puramente fisionomica, in genere definita sulla base della dominanza di una o più specie arboree o arbustive costruttrici e che corrisponde alle unita vegetazionali comprensive normalmente utilizzate in selvicoltura ( Castagneti, Faggete, ecc.). Nel caso in cui la Categoria sia definita dalla prevalenza di una sola specie

2 arborea essa e definita monospecifica (Faggete, Castagneti ecc.); all opposto, se l unità fisionomica e definita dalla copresenza di due o più specie arboree, in diverse proporzioni, essa è definita plurispecifica (Boschi di latifoglie mesofile, Boscaglie pioniere e d invasione ecc.). La Categoria e utile ai fini pratici per operare una prima discriminazione e raggruppamento dei Tipi ed anche quale primo livello di lettura cartografico, collegato ad un colore. Nella metodologia seguita la Categoria e definita da non meno del 50% di copertura della specie costruttrice. Per esempio occorre almeno il 50% di faggio per costituire una Faggeta, il 50% di abete bianco per definire un Abetina. Tipo forestale: E l unita fondamentale della classificazione, omogenea sotto gli aspetti floristici, stazionali, tendenze dinamiche ed eventualmente selvicolturali gestionali; esso contiene nella sua denominazione qualche caratteristica ecologica, strutturale e, talvolta, anche floristica, particolarmente significativa per la sua distinzione. Sotto il profilo floristico il Tipo si caratterizza mediante la lista delle specie indicatrici, presenti e caratteristiche, distinte negli strati arboreo, arbustivo ed erbaceo. Il riconoscimento del Tipo sul terreno avviene tramite la combinazione fra l analisi floristica ed il rilievo di caratteristiche ecologiche e dinamiche. In alcuni casi il Tipo si individua esclusivamente in base a caratteristiche ecologiche stazionali (per esempio la Boscaglia rupestre pioniera e l Acero tiglio frassineto di forra) o dinamiche (Boscaglia d invasione o Acero tiglio frassineto d invasione). Da un punto di vista della composizione arborea si possono individuare Tipi semplici, costituiti da una sola specie dominante (es.: Faggeta oligotrofica), e Tipi composti, caratterizzati dalla mescolanza di due o più specie arboree (Acero tiglio frassineto di forra), in diverse proporzioni. Sottotipo: E per definizione unita subordinata al Tipo forestale, distinta per alcune variazioni ecologiche e floristiche dovute a differenze stazionali di substrato (sottotipo acidofilo o basifilo), meso microclimatiche legate a parametri igrotermici (sottotipo inferiore e superiore) e dinamiche evolutive (boschi primari o secondari). Variante: Nell ambito di un Tipo, o di un sottotipo, la variante e caratterizzata da una evidente variazione di composizione dello strato arboreo rispetto alla prevalente composizione del Tipo, senza che il sottobosco risulti significativamente modificato. E possibile distinguere due tipi di varianti, di seguito descritte: variante con: si usa per definire la variazione dello strato arboreo in Tipi semplici. Essa si ha quando una specie, solitamente secondaria, raggiunge una percentuale compresa fra il 25 ed il 50% della copertura. variante a: si usa per definire la variazione dello strato arboreo nei Tipi composti. Essa si ha quando una delle specie che costituiscono il Tipo raggiunge una percentuale uguale o superiore al 75% della copertura. Per i Tipi composti e possibile identificare anche una variante con e serve per definire la variazione di composizione dello strato arboreo per specie solitamente accessorie. Esempi Tipi semplici: in una Cerreta acidofila la variante con castagno si ha con una presenza di castagno compresa fra il 25 ed il 50% della copertura. All opposto la presenza di castagno maggiore del 50% (variante a castagno) e un Castagneto. Tipi composti: in un Acero frassineto d invasione possono esistere solo le varianti ad acero di monte o a frassino maggiore, qualora una di queste due specie superi il 75% della copertura. Sono inoltre presenti alcuni casi particolari: Rimboschimenti: per i Tipi inclusi in questa Categoria prevale nettamente la variante a, che si ha quando una delle specie che costituiscono l impianto artificiale ha una copertura uguale o superiore al 50%. Per esempio, nel Rimboschimento del piano montano la variante a picea si ha con una copertura di abete rosso pari almeno al 50%. Nei Rimboschimenti la variante con e definita solo per quelli a prevalenza di conifere in cui sono in fase di rinnovazione e affermazione le latifoglie: in questo caso di ha la var. con latifoglie miste codominanti. Arbusteti: per queste cenosi esiste solo la variante a. Essa e individuata esclusivamente quando una specie arborea ha una copertura maggiore al 25% ed in tutti i casi non superire al 50%, mentre la variante con va intesa come ecofacies.

3 Negli Arbusteti costituiti da piu specie la prevalenza di una di esse va intesa come ecofacies. Esempi: 1. nell Alneto di ontano verde sottotipo d invasione la variante con larice si individua con una copertura di tale conifera maggiore del 25% e non superiore al 50%; la presenza di una copertura di larice inferiore al 25% va considerata come ecofacies, all opposto una presenza maggiore del 75% va considerata come Lariceto. 2. Nell Arbusteto mesoxerofilo a Prunus spinosa e Cornus sanguinea la prevalenza di una delle due specie va intesa come ecofacies e mai come variante. GRUPPI ECOLOGICI DI SPECIE Gli indicatori floristici, unitamente all analisi dei fattori ecologici, sono gli elementi diagnostici più frequentemente utilizzati in Europa per l individuazione dei Tipi forestali e stazionali. Dall analisi congiunta della composizione floristica e delle caratteristiche ecologiche, e stato possibile mettere in evidenza l esistenza di specie più o meno legate a determinate condizioni stazionali e, di conseguenza, a Tipi o sottotipi forestali. Queste correlazioni permettono l individuazione di Gruppi ecologici di specie (Delpech et al e Rameau et al., 1986) ovvero degli insiemi di specie aventi simili esigenze in rapporto ad uno o piu fattori o descrittori ecologici. L utilizzo dei gruppi ecologici ha il vantaggio, rispetto al tradizionale approccio fitosociologico attraverso specie caratteristiche di determinate associazioni o alleanze, di poter evidenziare le possibili compensazioni tra fattori ecologici, responsabili spesso di una scarsa aderenza alla realtà locale della sociologia di una specie. Si ritiene, infatti, che per i nostri territori, non esistano in campo forestale specie caratteristiche o esclusive di un dato ambito stazionale o di particolari raggruppamenti vegetali ma che, per la compensazione fra i fattori, l ampiezza ecologica di una specie sia una realtà complessa, che si evidenzia talora anche con la presenza di ecotipi. Per tali motivi l applicazione della classificazione della vegetazione forestale basata su gruppi ecologici di specie deve dunque avere un ambito regionale o subregionale, come già da tempo attuato in Germania o in Francia per determinate regioni o settori ecologici ( Wuchsgebiete e Wuchsbezirke, cataloghi stazionali per petites regions naturelles, eccetera). All interno dei gruppi ecologici, singole specie possono comunque presentare un carattere indicatore particolarmente forte in rapporto a determinate condizioni ecologiche (Specie indicatrici); all opposto, per la compensazione di vari fattori, l ampiezza ecologica di altre specie non permette una interpretazione chiara o univoca del loro carattere indicatore (Specie ad ampia diffusione). Le specie indicatrici sono utilizzate nelle chiavi per il riconoscimento dei Tipi forestali o sottotipi ed evidenziate come caratteristiche (contrassegnate con il carattere maiuscolo) nell elenco floristico di ogni Tipi forestale. Le specie indicatrici si distinguono in: Specie differenziale tra determinati Tipi forestali o sottotipi; per esempio nelle Pinete montane, la presenza di Viburnum lantana e Astagalus monspessulanum, differenzia la pineta calcifila di pino silvestre da quella acidofila. Specie preferenziale di un insieme di stazioni comuni a più Tipi. Per esempio Smilax aspera, Pistacia lentiscus, Asparagus acutifolius, Myrtus communis e Quercus ilex sono comuni alle stazioni termofile mediterranee. La strutturazione in gruppi ecologici e basata su due elementi principali, da interpretare in forma di gradienti: il bilancio idrico del suolo (primo fattore determinante) ed il livello trofico, quest ultimo quale interpretazione sintetica delle caratteristiche chimico fisiche dei suoli (reazione, presenza di carbonati, eccetera). TIPI DI SUBSTRATO La strutturazione in gruppi ecologici e basata su due elementi principali, da interpretare in forma di gradienti: il bilancio idrico del suolo (primo fattore determinante) ed il livello trofico, quest ultimo quale interpretazione sintetica delle caratteristiche chimico fisiche dei suoli (reazione, presenza di carbonati, eccetera).

4 Figura 1 Gradienti che influenzano la composizione del suolo (Fonte: I Tipi forestali della Liguria, 2008) Sono presenti, inoltre, suddivisioni interne ai gruppi in funzione della distribuzione altitudinale che definiscono specie preferenziali o differenziali dei diversi piani ed orizzonti (ad es Asparagus acutifolius per il piano mesomediterraneo o Festuca flavescens per l orizzonte montano superiore ed il piano subalpino) utilizzabili per materializzare con la loro presenza e ripartizione l intervallo altitudinale di tali piani od orizzonti. Il significato dei termini utilizzati per gli indicatori del bilancio idrico dei suoli sono i seguenti: xerofilo: riguarda specie il cui optimum concerne ambienti aridi o molto secchi, determinati dalla conformazione morfologica delle stazioni (displuvi, creste, zone rocciose o a suolo superficiale), localmente aggravati da fattori climatici locali (esposizioni calde) o generali (clima termo mediterraneo) che ne accentuano tale carattere; mesoxerofilo: riguarda specie il cui optimum concerne ambienti moderatamente secchi nei quali i caratteri di aridita sono meno accentuati a causa della minor incidenza di alcuni dei fattori precedentemente citati (suolo, morfologia, topografi a, aspetti climatici); mesofilo: riguarda specie il cui optimum concerne ambienti freschi che presentano un bilancio idrico favorevole (ne troppo secco, ne troppo umido e quindi con drenaggio favorevole), nei quali la profondità del suolo, il clima ed i fattori morfo topografici non rappresentano un fattore limitante per la maggior parte delle specie; mesoigrofilo: riguarda specie il cui optimum concerne ambienti molto umidi caratterizzati da un importante presenza (temporanea, stagionale o semi permanente) d acqua nel suolo, che determina una selezione importante delle specie; in ambito alpino tale caratteristica, accoppiata all abbassamento termico, consegue ad una lunga permanenza della neve al suolo e al suo lento scioglimento (sottogruppo delle megaforbie). Per convenzione si propone di limitare il termine igrofilo agli ambiti stazionali estremamente idromorfiche presentano generalmente scarse potenzialità per le cenosi forestali. Il significato dei termini di base utilizzati per gli indicatori del livello trofico dei suoli sono i seguenti: acidofilo: viene riferito a specie il cui optimum concerne stazioni su suoli desaturati o lisciviati (tipi oligotrofi ci e mesotrofici), presenti su substrati silicei quali quarziti, gneiss, micascisti, graniti, granodioriti, prasiniti e, piùlimitatamente, serpentiniti; tali specie occupano stazioni da mesotrofi che (o acidocline) a iperacidofile;

5 calcifilo: viene riferito a specie il cui optimum concerne stazioni su suoli carbonatici, ovvero con presenza di calcare attivo, su substrati calcarei o misti quali calcari, marne, calcescisti, dolomie, ecc. (tipi basifili); tali specie occupano stazioni da neutrocalcifile a carbonatiche; eurifilo: concerne ambiti stazionali assai differenziati. Sotto questa dizione sintetica sono qui raggruppate sia specie propriamente eurifile (ovvero ad ampia distribuzione trofica, che possono trovarsi ad esempio su suoli da acidi a carbonatici), sia specie aventi come optimum ecologico ambiti stazionali prossimi alla neutralità (stazioni da mesoneutrofile a neutrocalcifile ed ambienti eutrofici), non strettamente legate ad un particolare substrato geopedologico, ma poco tolleranti rispetto a situazioni estreme di acidità o di forte presenza di carbonati attivi nel suolo. Tipiche specie acidofile sono ad esempio il mirtillo nero (Vaccinum myrtillus) o la Luzula pedemontana, mentre fra le speci calcifile vi sono, ad esempio, Astragalus monspessulanum, Viola alba oppure Calamagrostis varia; tra le specie eurifile si considerano entità neutrofile come Carex digitata o indifferenti come la roverella (Quercus pubescens). A partire da questa classificazione, che serve come inquadramento generale, per la Liguria sono state differenziate alcune situazioni intermedie all interno del livello trofico, la cui definizione e riportata nel seguente schema: Livello Trofico Significato stazionale Substrati iperacidofilo carbonatico silicei acidofilo stazioni su suoli mediamente acidi silicei acidoclino/mesotrofico stazioni su suoli mediamente acidi silicei o misti mesoneutrofilo stazioni su suoli prossimi alla neutralità silicei o misti neutrocalcifilo stazioni su suoli prossimi alla neutralità calcarei o misti calcifilo stazioni su suoli calcici a debole reazione HCl calcarei carbonatico stazioni su suoli calcarei a forte reazione HCl calcarei Tabella 1: Schema livelli trofici, stazioni, substrati Per definizioni di maggior dettaglio all interno dei livelli trofico e idrico sono necessari campionamenti molto intensivi e trattamenti statistici dei dati attraverso uno studio delle frequenze relative delle specie per fattore o indicatore ecologico studiato. Tenuto conto che tali studi esulano comunque dagli scopi di questo lavoro che ha valore pragmatico e sintetico a livello regionale, ai fini pratici, dall incrocio dei vari fattori ecologici interagenti tra di loro all interno dei gruppi ecologici di specie, si evidenziano comunque dei sottogruppi che consentono una più precisa caratterizzazione e collocazione ecologica delle specie: i sottogruppi ritenuti utili e individuabili ai fini pratici a livello regionale sono i seguenti: XEROFILE 1A: xerofile ad ampia ripartizione (specie tendenzialmente supramediterranee e montane): Achnatherum calamagrostis, Amelanchier ovalis, Anthericum liliago, Anthyllis montana, Artemisia alba, Arctostaphylos uva ursi, Asperula cynanchica, Astragalus monspessulanum, Bromus erectus, Carex humilis, Colutea arborescens, Coronilla minima, Cotinus coggygria, Dianthus sylvestris, Fumana procumbens, Genista cinerea (imperiese), Globularia cordifolia, Helianthemum nummularium, Helianthemum appenninum, Hieracium pilosella, Iberis sempervirens, Juniperus communis, Lavandula angustifolia, Laserpitiun gallicum, Laserpitium siler, Lonicera etrusca, Ononis natrix, Ononis rotundifolia, Ononis minutissima, Pimpinella saxifraga, Potentilla tabernaemontani, Prunus mahaleb, Rhamnus saxatilis, Saponaria ocymoides, Satureja montana Teucrium chamaedys, Teucrium lucidum, Teucrium montanum. 1B: termoxerofile (specie meso e termomediterranee): Smilax aspera, Pistacia lentiscus, Asparagus acutifolius, Rhamnus alaternus, Myrtus communis, Quercus ilex, Osyris alba, Lonicera implexa, Carex distacya, Carex hallerana, Clematis fl ammula, Juniperus oxycedrus, Pistacia terebinthus, Juniperus phoenicea, Dorycnium hirsutum, Dorycnium pentaphyllum, Stahelina dubia, Teucrium polium, Euphorbia dendroides, Thymus vulgaris, Brachypodium ramosum, Helichrysum italicum, Galium corrudifolium, Rosmarinus officinalis. 1C: termoxerofile tendenzialmente acidofile: Cistus salvifolius,, Erica arborea, Euphorbia spinosa subsp. ligustica, Pinus pinaster, Ulex europaeus, Quercus suber, Calicotome spinosa, Arbutus unedo.

6 MESOXEROFILE 2A: mesoxerofile termofile (mesoxerofile mesomediterranee): Viburnum tinus, Rubia peregrina, Laurus nobilis, Ruscus aculeatus, Asplenium onopteris, Rosa sempervirens. 2B: mesoxerofile ad ampia ripartizione: da eurifi le a tendenzialmente calcifile, con centro di ripartizione nei piani supramediterraneo e montano: Brachypodium rupestre, Buphtalmum salicifolium, Buglossoides purpureo coerulea, Campanula persicifolia, Carex flacca (sovente in stazioni con ristagni temporanei), Cephalanthera longifolia, Cephalanthera damasonium, Coronilla emerus, Crataegus monogyna, Crataegus oxyacantha, Cruciata glabra, Cytisus sessilifolius, Daphne laureola, Daphne mezereum, Epipactis atropurpurea, Erica carnea, Euphorbia cyparissias, Euphorbia fl avicoma, Geranium sanguineum, Helleborus foetidus, Hepatica nobilis, Inula conyza, Laburnum anagyroides, Laserpitium latifolium, Lathyrus niger, Ligustrum vulgare, Lonicera xylosteum, Melampyrum italicum, Melittis melissophyllum, Peucedanum cervaria, Phyteuma orbiculare, Polygala chamaebuxus, Polygala nicaensis, Polygonatum odoratum, Prunus spinosa, Rhamnus cathartica, Rosa canina, Rosa montana, Rosa gallica, Rubus canescens, Ruscus aculeatus, Sesleria autumnalis, Sorbus domestica, Sorbus torminalis, Stachys offi cinalis, Tamus communis, Viburnum lantana, Viola alba. 2C: mesoxerofile acidofile, con centro di ripartizione nei piani supramediterraneo e montano: Brachypodium genuense, Calamagrostis arundinacea, Chamaecytisus hirsutus, Cytisus scoparius, Dianthus seguieri, Genista germanica, Genista pilosa, Genista tinctoria, Hieracium racemosum, Lembotropis nigricans, Luzula forsteri, Luzula pedemontana, Melampyrum pratense, Mespilus germanica, Peucedanum oreoselinum, Physospermum cornubiense, Serratula tinctoria, Teucrium scorodonia, Avenella fl exuosa, Calluna vulgaris, Danthonia decumbens, Lathyrus montanus, Phyteuma betonicifolium, Phyteuma scorzonerifolium, Polypodium vulgare, Silene nutans, Veronica officinalis. 2D: mesoxerofi le acidofi le subalpine con centro di ripartizione nel piano subalpino e orizzonte montano superiore: Juniperus nana, Anthoxanthum alpinum, Carex sempervirens, Clematis alpina, Festuca curvula, Rhododendron ferrugineum, Vaccinium gaultherioides. MESOFILE 3A : mesofi le ad ampia ripartizione : da eurifi le a tendenzialmente calcifi le, collinari e montane : Acer campestre, Actaea spicata, Adenostyles australis, Aegopodium podagraria, Ajuga reptans, Allium ursinum, Anemone nemorosa, Anemone ranunculoides, Arum italicum, Arum maculatum, Aruncus dioicus, Astrantia major, Athyrium fi lix foemina, Brachypodium sylvaticum, Calamintha grandifl ora, Calamagrostis varia, Campanula trachelium, Cardamine pentaphyllos, Cardamine bulbifera, Cardamine kitaibelii, Cardamine heptaphyllos, Cardamine impatiens, Carex digitata, Carex sylvatica, Circaea lutetiana, Convallaria majalis, Cornus sanguinea, Corylus avellana, Doronicum pardalianches, Dryopteris fi lix mas, Epilobium montanum, Euonymus europaeus, Euphorbia amygdaloides, Euphorbia dulcis, Festuca heterophylla, Fragaria vesca, Galium gr. sylvaticum, Galium odoratum, Geranium nodosum, Epipactis helleborine, Hedera helix, Knautia drymeia, Lamiastrum galeobdolon, Lathyrus venetus, Lathyrus vernus, Leucojum vernum, Lilium martagon, Listera ovata, Lonicera alpigena, Lonicera caprifolium, Lunaria rediviva, Melica nutans, Melica uniflora, Mercurialis perennis, Millium effusum, Moehringia trinervia, Mycelis muralis, Oxalis acetosella, Phyteuma ovatum, Phyteuma spicatum, Poa nemoralis, Polygonatum multifl orum, Prenanthes purpurea, Pulmonaria offi cinalis, Pulmonaria saccharata, Rosa arvensis, Rubus ulmifolius, Sanicula europaea, Salvia glutinosa, Scilla bifolia, Solidago virga aurea, Symphytum tuberosum, Trochyscanthes nodifl ora, Valeriana tripteris, Veronica urticifolia, Vinca minor, Viola reichenbachiana. 3B: mesofile nitrofile: Galium aparine, Geum urbanum, Lamium purpureum, Parietaria offi cinalis, Rubus idaeus, Silene alba, Sambucus nigra, Sambucus racemosa, Stellaria media, Torilis japonica, Urtica dioica. 3C: mesofile acidofile, preferenziali collinari e montane: Agrostis tenuis,, Anemone trifolia, Erythronium dens canis, Hieracium sabaudum SL, Luzula pilosa, Mespilus germanica, Rubus gr. hirtii, Molinia arundinacea, Frangula alnus, Potentilla erecta, Galium rotundifolium, Maianthemum bifolium, Polygonatum verticillatum, Saxifraga cuneifolia, Sorbus aucuparia, Vaccinium myrtillus, Viola riviniana.

7 3C: mesofile acidofile, preferenziali collinari e montane: Agrostis tenuis,, Anemone trifolia, Erythronium dens canis, Hieracium sabaudum SL, Luzula pilosa, Mespilus germanica, Rubus gr. hirtii, Molinia arundinacea, Frangula alnus, Potentilla erecta, Galium rotundifolium, Maianthemum bifolium, Polygonatum verticillatum, Saxifraga cuneifolia,, Sorbus aucuparia, Vaccinium myrtillus, Viola riviniana. MESOIGROFILE 4A: specie riparie e dei greti umidi: Salix alba, Salix purpurea, Salix eleagnos, Salix triandra, Reseda lutea, Diplotaxis tenuifolia, Agrostis stolonifera, Xanthium italicum, Saponaria offi cinalis, Polygonum hydropiper, Polygonum mite, Populus nigra, Bidens tripartita 4B: mesoigrofi le preferenziali collinari e montane: Alnus incana, Alnus glutinosa, Angelica sylvestris, Calystegia sepium, Carex acutiformis, Carex pendula, Carex remota, Epilobium hirsutum, Equisetum telmateja, Eupatorium cannabinum, Humulus lupulus, Impatiens noli tangere, Lycopus europaeus, Lysimachia vulgaris, Lythrum salicaria, Myosotis scorpioides, Petasites hybridus, Phragmites australis, Rubus caesius, Solanum dulcamara, Symphytum offi cinale, Viburnum opulus. 4C: mesoigrofi le preferenziali altimontane e subalpine: in genere megaforbie: Adenostyles alliariae, Alnus viridis, Cirsium erisithales, Cirsium montanum, Geranium sylvaticum, Peucedanum ostruthium, Ranunculus aconitifolius, Rumex alpestris, Saxifraga rotundifolia, Senecio fuchsii (sovente anche nel piano montano) Stellaria nemorum, Trollius europaeus, Veratrum album.

8 INQUADRAMENTO GENERALE CATEGORIE FORESTALI Leccete e sugherete (LE) Importanza e localizzazione La Categoria comprende i popolamenti forestali a prevalenza di latifoglie arboree sempreverdi (sclerofille), quali leccio (Quercus ilex) e sughera (Quercus suber) che, secondo i dati dell Inventario forestale multirisorse, occupano circa ha, di cui la quasi totalità sono Leccete. Il leccio, che rappresenta circa il 3% della composizione specifica a livello regionale, oltre che nella Categoria Leccete, spesso e presente anche in altri tipi di bosco quali, querceti di roverella, arbusteti della macchia mediterranea, pinete di pino marittimo e d Aleppo. I boschi di leccio, un tempo diffusissimi su tutte le colline immediatamente a ridosso del mare, ora sono molto ridotti come superficie a causa dei disboscamenti per ottenere terre coltivabili. La distribuzione attuale, infatti, e molto frammentaria, prevalentemente concentrata in due ambiti principali: il primo fra Chiavari e Le Cinque Terre, il secondo nell imperiese; in quest utimo settore la specie risale nell entroterra (Valle Arroscia) fi n verso i 1000 metri, ove si rifugia sulle rocce in esposizioni soleggiate. Questi due settori, infatti, corrispondono alle parti della Regione con un clima mediterraneo piu accentuano, mentre in buona parte del genovese e della provincia di Savona l elevata umidita, di contro, favorisce la discesa di specie montane quasi fi no al livello del mare. La quercia da sughero (Quercus suber) invece e una specie estremamente relitta. Le Sugherete, molto limitate per estensione e ridotte a poche decine di esemplari ciascuna, si trovano nel Savonese (Celle Ligure e Vado Ligure) e nell immediato entroterra fra Deiva Marina e La Spezia. In base a quanto suddetto, quindi, la descrizione che segue fa riferimento soprattutto alle Leccete. Variabilità e Tipi forestali presenti in Valle Arroscia - LE20X Lecceta mesoxerofila Caratteristiche dendrometriche composizione e struttura Franco da Seme Pollone TOT G media N piante/ha 329, , ,28 V/ha 26,2 75,1 101,3 Ø med 13,91 11,58 Incremento % 2.2 Incremento corrente 2.2 Tabella 2: Caratteristiche dendrometriche LE20X Pinete e costiere mediterranee (PC) Importanza e caratterizzazione

9 A questa Categoria appartengono popolamenti forestali a prevalenza di pino d Aleppo o pino marittimo, spesso in mescolanza con numerose latifoglie. Prima di procedere nella trattazione della Categoria e delle schede di descrizione dei Tipi, e fondamentale precisare come i popolamenti naturali di queste due specie, nella fattispecie per il pino marittimo, sono molto localizzati, in quanto la maggior parte di queste pinete sono di origine artifi ciale, con eta variabile fra 30 e 100 anni. I popolamenti naturali occupano le stazioni piu povere e meno accessibili, ove non e stata possibile la sostituzione con coltivi; d altra parte si tratta in entrambi i casi di specie pioniere, preparatorie di cenosi piu evolute e solo localmente stabili. Entrambe le specie poi, partecipano alla costituzione di numerose altre cenosi forestali, dalle leccete ai castagneti, cerrete e querceti di rovere e/o roverella, oltre che naturalizzarsi su coltivi abbandonati. Tra i pini mediterranei il pino d Aleppo e il piu diffuso in tutto il bacino omonimo ed e quello a cui l aggettivo Mediterraneo meglio gli si addice. La specie ha un ottima efficienza nell uso dell acqua e ciò gli permette di sopravvivere in ambienti con precipitazioni inferiori a 500 mm annui o in difficili condizioni stazionali come quelle liguri, dove e presente su tratti rocciosi direttamente a picco sul mare. I nuclei più significativi di questa specie in Liguria si collocano nello spezzino (Cinque terre) e nell imperiese (fra San Bartolomeo e Ventimiglia), ovvero nei settori piu tipicamente mediterranei. Il pino marittimo, invece e meno resistente agli stress idrici e all areosol marino, esso si posiziona di preferenza nelle stazioni dell entroterra, di transizione fra la fascia costiera delle latifoglie sempreverdi e quella dei querceti di roverella. I nuclei più consistenti sono localizzati in alcune vallate interne fra Savona e Genova (Valle Scrivia, Valle Stura e zona di Sassello) per le pinete dei rilievi interni, nella Liguria orientale (da Chiavari alle Cinque Terre, bacino del Vara e riviera spezzina) per i popolamenti costieri. Variabilità e Tipi forestali presenti in Valle Arroscia - PC30X Pineta costiera di Pino marittimo Caratteristiche dendrometriche composizione e struttura Franco da Seme Pollone TOT G media N piante/ha 561,78 636, ,87 V/ha 43,5 43,6 90,1 Ø med 11,66 13,43 Incremento % 0.5 Incremento corrente 0.4 Tabella 3: Caratteristiche dendrometriche PC30X Orno Ostrieti (OS) Importanza e caratterizzazione La Categoria include cenosi a prevalenza di carpino nero ed orniello in diverse proporzioni, talora in mescolanza con roverella, leccio, faggio e castagno, la cui distribuzione e diffusione e strettamente correlata al diverso temperamento delle due specie. Secondo i dati dell Inventario forestale multirisorse i popolamenti edificati dalle due specie rappresentano circa il 14% della superficie forestale inventariale che corrisponde, secondo i dati della carta forestale SPIRL, a circa ha.

10 I principali nuclei a prevalenza di queste due specie sono localizzati nell entroterra di Genova, fra le Valli dell Aveto e del Trebbia, nelle Valli Bormida e Scrivia e nel finalese, ove prevalgono substrati carbonatici e misti. Altrove boschi misti di carpino nero e orniello si trovano in mosaico con castagneti, querceti di roverella, boschi misti di latifoglie, ecc..., spesso difficilmente cartografabili o rilevabili anche con indagini puntuali come gli inventari. In base ai dati dell inventario forestale multirisorse, il carpino nero in Liguria, rappresenta complessivamente il 10% della composizione specifica ed il 5% del volume. Si tratta di percentuali non elevate rispetto a quanto si verifica in altre Regioni italiane, soprattutto del centro e sud della Penisola; ciò va ricercato soprattutto nel fatto che il carpino nero preferisce substrati carbonatici o misti, mentre rifugge quelli acidi, prevalenti in buona parte della Regione. Il carpino nero e diffuso soprattutto sui rilievi montuosi. Alle quote inferiori preferisce le esposizioni nord, i bassi versanti o gli ambienti di forra, alle quote superiori si localizza in versanti con esposizione soleggiata, dove può raggiungere i 1000 m. Solitamente preferisce i suoli con maggiore disponibilita idrica, anche se assieme all orniello può colonizzare ambienti relativamente aridi. Oltre che all interno degli Orno ostrieti, il carpino nero partecipa come specie accessoria di Castagneti, Faggete, Leccete; tuttavia la sua importanza e in fase di consolidamento in diversi castagneti e boschi misti di latifoglie, grazie alla capacita della specie di rinnovarsi sia sotto copertura che in piena luce. L orniello ha invece un temperamento piu xerofilo, frugale ed eliofilo, indifferente al substrato; e la specie che svolge meglio il ruolo di colonizzatrice in molte stazioni collinari e montane, oltre che di svilupparsi al di sotto della densa copertura di specie il leccio. Tuttavia, nonostante che la diffusione dell orniello sia superore al carpino nero, l inventario forestale ne stima circa 2% della composizione specifica regionale ed il 7% del volume. Variabilità e Tipi forestali presenti in Valle Arroscia - OS10X Orno ostrieto pioniero - OS20X Ostrieto termofilo - OS20A Ostrieto termofilo var con leccio - OS20B Ostrieto termofilo var. con castagno - OS20C Ostrieto termofilo var con pino marittimo - OS20D Ostrieto termofilo var con roverella - OS30X Ostrieto mesoxerofilo - OS30A Ostrieto mesoxerofilo var. con pino silvestre - OS30B Ostrieto mesoxerofilo var con faggio - OS30C Ostrieto mesoxerofilo var. con querce varie - OS31X Ostrieto mesoxerofilo st dei substrati silicatici - OS31A Ostrieto mesoxerofilo st dei substrati silicatici var. con castagno - OS40X Ostrieto mesofilo Caratteristiche dendrometriche composizione e struttura Franco da Seme Pollone TOT G media N piante/ha 354,89 305, V/ha 57,9 47, Ø med 19,45 16,61 Incremento % 3.3 Incremento corrente 3.5 Tabella 4: Caratteristiche dendrometriche OS10X e OS20X Non Governati

11 Matricine Pollone TOT G media N piante/ha 152,75 869, V/ha 45,9 58, Ø med 22,01 12,56 Incremento % 5.2 Incremento corrente 5.5 Tabella 5: Caratteristiche dendrometriche OS20X Cedui Matricine Pollone TOT G media 3, N piante/ha 78, , V/ha 31,3 93, Ø med 24,01 13,80 Incremento % 4.2 Incremento corrente 5.2 Tabella 6: Caratteristiche dendrometriche OS30X Cedui Franco da Seme Pollone TOT G media N piante/ha 367,38 801, V/ha 58,0 66, Ø med 19,62 16,69 Incremento % 3.3 Incremento corrente 4.1 Tabella 7: Caratteristiche dendrometriche OS30X, OS31X e OS40X Non Governati Matricine Pollone TOT G media N piante/ha 150, , V/ha 45,2 102, Ø med 21,19 12,16 Incremento % 3.0 Incremento corrente 4.5 Tabella 8: Caratteristiche dendrometriche OS3IX Cedui Matricine Pollone TOT G media N piante/ha 132, ,

12 V/ha ,4 178,9 Ø med 24,57 13,24 Incremento % 0.9 Incremento corrente 1.6 Tabella 9: Caratteristiche dendrometriche OS40X Cedui Formazioni riparie (FR) Importanza e caratterizzazione A questa categoria appartengono popolamenti forestali a prevalenza di specie mesofile, mesoigrofile e mesoxerofile, tipiche di impluvi e alvei fluviali più o meno ciottolosi; talora sono cenosi effimere ed erratiche la cui presenza e strettamente legata alla dinamica fluviale. Tali formazioni sono molto sporadiche e frammentizzate, sia per la particolare orografia del territorio ligure che lascia poco spazio allo sviluppo di sistemi fluviali complessi, sia per gli estesi interventi di modellazione degli argini, in particolare nei tratti di chiusura dei bacini lungo la costa. I tipi che ne fanno parte sono costituiti da una o due specie codominanti, arboree ed arbustive, in purezza o in diversi gradi di mescolanza. Oltre che nella presente Categoria, queste specie sono diffuse in altri tipi di popolamento, talora a costituire varianti, caratterizzare sottotipi o, più semplicemente, come presenza. Secondo i dati della Carta forestale SPIRL a queste cenosi afferiscono circa ha (pari al 2% della superfi cie forestale, valore corrispondente al numero delle aree di saggio dell inventario forestale multirisorse). In base alla distribuzione e possibile distinguere tre ambiti di diffusione. Corsi d acqua principali: Sono compresi tutti i popolamenti arborei ed arbustivi localizzati in prossimita dei fiumi o torrenti, in stazioni con suoli sabbiosi o ciottolosi recenti, piu o meno soggetti alle dinamiche fluviali quali sommersioni e inghiaiamenti. I Tipi forestali più diffusi in questo ambito sono il Pioppeto ripario ed il Saliceto arbustivo. Il primo e costituito da popolamenti a prevalenza di pioppo bianco e salice bianco e si sviluppa in formazioni piu o meno lineari lungo i corsi d acqua.il secondo (Saliceto arbustivo) ha una distribuzione localizzata ai greti ciottolosi dei corsi d acqua dei rilievi interni e costieri, spesso in mosaico con popolamenti di altre Categorie. Impluvi montani: Ospitano formazioni arboree a prevalente sviluppo lineare, talora derivanti da fasce arborate o siepi campestri. I Tipi forestali presenti sono il Pioppeto ripario, in particolare nella variante con salice bianco e, più localmente, l Alneto di ontano nero o bianco. Medi e bassi versanti freschi: Offrono spazi di diffusione boschetti a prevalenza di ontano nero e bianco, in particolare in stazioni di risorgive o ripiani su versanti all interno di castagneti. Variabilità e Tipi forestali presenti in Valle Arroscia - FR40X Alneto di Ontano nero - FR50X Alneto di Ontano bianco Caratteristiche dendrometriche composizione e struttura Franco da Seme Pollone TOT G media N piante/ha 544,03 247,06 791,09 V/ha 93,2 33,7 126,9 Ø med 24,03 17,84 Incremento % 0.9 Incremento corrente 1.1

13 Tabella 10: Caratteristiche dendrometriche FR40X Non Governati Querceti di Rovere e Roverella (QU) Importanza e caratterizzazione Secondo i dati della carta forestale SPIRL i boschi a prevalenza di querce (rovere e/o roverella) occupano circa ha, pari a circa il 3% della superficie forestale regionale. La scarsa diffusione di questi boschi in Liguria rispetto alle regioni limitrofe, soprattutto per la rovere, va ricercata nel fatto che la maggiore parte degli originari querceti sono stati sostituiti con il castagno o con coltivi: alla rovere e roverella sono rimaste le stazioni meno fertili, spesso semirupicole o di difficile accesso, su pietre verdi, calcari duri, secondariamente arenarie e calcari marnosi. Nel panorama regionale, fra le due specie, quella piu frequente e la roverella (8% della composizione di tutti i boschi regionali ed il 5% del volume), mentre la rovere rappresenta solo il 2% del numero l 1% del volume. A differenza di altre specie o di quanto si verifica nelle Regioni limitrofe, queste due specie sono prevalentemente concentrate nei rispettivi Tipi forestali; mentre solo localmente partecipano alla costituzione di altre cenosi forestali, come Castagneti, Orno ostrieti e boschi di conifere. La ridotta importanza in termini di volume, inoltre, indica che si tratta di individui di medie e piccole dimensioni, raramente riserve con chioma ampia e ramosa, spesso come rinnovazione. La distribuzione dei Querceti di rovere e/o roverella e prevalentemente centro occidentale, con una maggiore frequenza nella provincia di Savona e nell entroterra di Genova (Valli Erro e Orba), secondariamente in quella di Imperia (Valle Arroscia). Nella provincia di La Spezia i querceti sono molto sporadici, concentrati soprattutto nell alta Val di Vara e nell entroterra di Sarzana. I piu grossi complessi a prevalenza di rovere si localizzano nella zona di Sassello, Calizzano, Cairo Montenotte, Isola del Cantone; per la roverella i popolamenti più estesi si trovano nell entroterra di Finale, Albenga e Val Trebbia. Da un punto di vista altitudinale e la Categoria con la piu ampia diffusione, essendo presente dal livello del mare fi n verso i m. Variabilità e Tipi forestali presenti in Valle Arroscia - QU20X Querceto acidofilo di Roverella a Erica arborea - QU20A Querceto acidofilo di Roverella a Erica arborea var. con pino marittimo - QU30X Querceto neutro calcifilo di Roverella - QU30A Querceto neutro calcifilo di Roverella var. con carpino nero - QU31A Querceto neutro calcifilo di Roverella st termofilo costiero var. con orniello - QU31B Querceto neutro calcifilo di Roverella st termofilo costiero var con conifere varie Caratteristiche dendrometriche composizione e struttura Matricine Pollone TOT G media 13,5 10, N piante/ha 228,34 543,62 771,96 V/ha 104,3 63,3 167,6 Ø med 24,84 17,86 Incremento % 1.9 Incremento corrente 3.2 Tabella 11: Caratteristiche dendrometriche QU10X, QU20X, QU30X Cedui Franco da Seme Pollone TOT

14 G media N piante/ha 512,29 662, ,02 V/ha 68,9 62,9 131,8 Ø med 16,66 14,98 Incremento % 2.0 Incremento corrente 2.7 Tabella 12: Caratteristiche dendrometriche QU20X Non governato Franche da Seme Pollone TOT G media 19,14 10,57 29,71 N piante/ha 791,93 573, ,19 V/ha 134,5 59,7 194,2 Ø med 18,92 16,34 Incremento % 1.3 Incremento corrente 2.6 Tabella 13: Caratteristiche dendrometriche QU30X Fustaia Franco da Seme Pollone TOT G media 11,13 9, N piante/ha 602,66 768, ,53 V/ha 77,7 52, Ø med 16,48 15,83 Incremento % 4.7 Incremento corrente 6.2 Tabella 14: Caratteristiche dendrometriche QU30X Non Governato Castagneti (CA) Importanza e caratterizzazione Secondo i dati della carta forestale SPIRL i boschi a prevalenza di castagno o con presenza significativa di esso occupano circa ha (16% della superficie forestale regionale). Si tratta, infatti, della specie più diffusa a livello regionale, che ha sostituito parte dei boschi misti di querce e di faggio. La diffusione della specie e anche evidenziata dall inventario forestale multirisorse che indica come il castagno costituisca circa il 30% della composizione specifica sul totale dei boschi regionali. La distribuzione dei Castagneti e pressochè uniforme su tutto il territorio regionale. Le province con la maggior presenza di castagno sono quella di Genova, seguita da Savona e La Spezia; in provincia di Imperia il castagno e meno diffuso per la prevalenza di substrati calcarei, meno idonei alle sue esigenze. I nuclei piu

15 estesi si localizzano fra le alte valli Erro, Stura, Aveto, Scrivia e Bormida e nella media Valle Arroscia, fra Borghetto, Pieve di Teco e Rezzo; in provincia di Savona il castagno si concentra nella Val di Vara, mentre in quella di Imperia il castagno diviene sporadico a partire dalla Valle Argentina, per scomparire quasi del tutto ad ovest del T. Nervia. I limiti altitudinali vanno dal livello del mare (100 m) fi no a buona parte del piano montano (1100 m), dove viene in contatto con il faggio. Variabilità e Tipi forestali presenti in Valle Arroscia - CA10X Castagneto da frutto - CA20X Castagneto termofilo - CA30X Castagneto acidofilo - CA30A Castagneto acidofilo var con rovere e/o roverella - CA30B Castagneto acidofilo var con pino silvestre e/o altre conifere - CA30C Castagneto acidofilo var con faggio - CA40X Castagneto neutrofilo - CA40A Castagneto neutrofilo var. con carpino nero Caratteristiche dendrometriche composizione e struttura Matricine Pollone TOT G media 6,08 24,32 30,4 N piante/ha 107, , ,04 V/ha 51,7 127,6 179,3 Ø med 28,83 15,94 Incremento % 3.2 Incremento corrente 5.8 Tabella 15: Caratteristiche dendrometriche (CA) Cedui Franco da Seme Pollone TOT G media N piante/ha 364,52 185,12 549,64 V/ha 126,6 74, Ø med 28,85 21, Incremento % 1.7 Incremento corrente 3.4 Tabella 16: Caratteristiche dendrometriche CA30X e CA40X Fustaie e Fustaie transitorie Franco da Seme Pollone TOT G media N piante/ha 263,89 545, V/ha 100,5 142, Ø med 55,79 22,14

16 Incremento % 0.4 Incremento corrente 1.1 Tabella 17: Caratteristiche dendrometriche CA10X Castagneti da Frutto Franco da Seme Pollone TOT G media N piante/ha 394,10 787, ,02 V/ha 81,0 116, Ø med 23,11 22,32 Incremento % 1.7 Incremento corrente 3.4 Tabella 18: Caratteristiche dendrometriche CA20X, CA30X Non Governati Faggete (Fa) Importanza e caratterizzazione Secondo i dati della carta forestale SPIRL i boschi a prevalenza di faggio occupano circa ha (7% della superficie forestale regionale); l inventario forestale multirisorse attribuisce al 10% dei punti di campionamento la categoria Faggete. Il faggio, specie caratteristica della Categoria, rappresenta, a livello regionale, circa il 10 % della composizione ed il 13% del volume. Si tratta, assieme al castagno, di una delle specie più diffuse a livello regionale, che prevale in quasi tutto il piano montano, costituendo spesso il limite superiore del bosco. Le province con la maggior presenza di faggio sono quelle di Imperia (alta Valle Arroscia e Argentina), Savona (alta valle del T.Orba e Bormida) e Genova (Valle Aveto, Val Trebbia); piu sporadica e la presenza nella provincia di La Spezia (alta Val di Vara Monte Gottero). Tuttavia occorre precisare che l attuale areale di distribuzione del faggio e molto inferiore rispetto a quello potenziale a causa della sostituzione con il castagno, secondariamente coltivi o pascoli; le caratteristiche climatiche dalla Regione, nella fattispecie nel settore centrale, infatti, sono particolarmente favorevoli al faggio, specie esigete di ambienti freschi con clima di tipo oceanico. L ampiezza altitudinale della distribuzione del faggio varia da 500 a 1700 m, con minimi di 200 in alcuni impluvi nell entroterra di Genova, ove alcune specie montane come il Geranium nodosum scendono, sui versanti freschi, quasi fi no al mare. Fra i diversi Tipi forestali, quelli più diffusi sono le Faggete oligotrofiche e mesotrofiche, che prevalgono sui substrati acidi quali gneiss, ofioliti ed arenarie; gli altri Tipi occupano stazioni più o meno localizzate, legate a condizioni pedologiche e di substrati. Per esempio le faggete calcicole sono prevalenti nell entroterra d Imperia, ove sono diffusi i substrati calcarei e le dolomie. Variabilità e Tipi forestali presenti in Valle Arroscia - FA10X Faggeta oligotrofica - FA10B Faggeta oligotrofica var con rovere - FA10C Faggeta oligotrofica var con pino silvestre e/o altre conifere - FA20X Faggeta mesotrofica - FA20A Faggeta mesotrofica var. con abete bianco - FA20B Faggeta mesotrofica var con castagno - FA30X Faggeta eutrofica - FA31A Faggeta eutrofica st submontano var con carpino nero - FA31B Faggeta eutrofica st submontano var con pino silvestre e/o altre conifere

17 - FA40X Faggeta mesoxerofila calcifila - FA40A Faggeta mesoxerofila calcifila var con pino silvestre Caratteristiche dendrometriche composizione e struttura Matricine Pollone TOT G media N piante/ha 81, , ,96 V/ha 41,1 145, Ø med 30,72 12,63 Incremento % 1.8 Incremento corrente 3.4 Tabella 19: Caratteristiche dendrometriche FA10X Ceduo Franco da Seme Pollone TOT G media ,72 N piante/ha 422,16 998, ,75 V/ha 114,7 131,7 246,4 Ø med 20,34 16,54 Incremento % 1.9 Incremento corrente 4.62 Tabella 20: Caratteristiche dendrometriche FA10X, FA20X, FA31X Non Governati Matricine Pollone TOT G media 13,38 17, N piante/ha 249,13 844, ,52 V/ha 146,7 144,3 291 Ø med 35,93 17,85 Incremento % 1.4 Incremento corrente 4.1 Tabella 21: Caratteristiche dendrometriche FA20X Ceduo FA20X G media 33,75 N piante/ha 633,4 V/ha 352,0 Ø med 30,66 Incremento % 1.4 Incremento corrente 5.0 Tabella 22: Caratteristiche dendrometriche FA20X Fustaie, Fustaie transitorie

18 Matricine Pollone TOT G media N piante/ha 143, , ,58 V/ha 64,6 156,1 220,7 Ø med 32,20 15,75 Incremento % 1.6 Incremento corrente 3.6 Tabella 23: Caratteristiche dendrometriche FA30X e FA31X Ceduo FA30X FA31X G media N piante/ha 592,3 V/ha 266,6 Ø med 31,48 Incremento % 1.3 Incremento corrente 3.4 Tabella 24: Caratteristiche dendrometriche FA30X e FA31 Fustaie Boschi di latifoglie mesofile (LM) Importanza e caratterizzazione A questa categoria appartengono popolamenti forestali a prevalenza di specie mesofile, tipiche di impluvi, bassi versanti o d invasione su prato pascoli montani abbandonati e castagneti da frutto non in attualità di coltura. I tipi che ne fanno parte sono costituiti da una o più spesso due specie mesofile (acero di monte, acero riccio, frassino maggiore, olmo montano, tiglio cordato e carpino bianco) codominanti, che solo localmente prevalgono sulle altre più diffuse a livello regionale come faggio, castagno, carpino nero, eccetera. La Carta forestale SPIRL individui circa ha di boschi con prevalenza o con presenza di specie mesofile, pari a meno dell 1% della superficie forestale; tale dato e coerente con quanto rilevato dall Inventario forestale, che ha permesso di attribuite alla Categoria delle Latifoglie mesofile meno dell 1% dei punti di campionamento. La distribuzione dei boschi di latifoglie mesofile e molto frammentaria a livello regionale, e legata sia a particolari condizioni stazionali dove i fattori ecologici divengono limitanti per specie a piu ampia diffusione, sia al progressivo abbandono delle pratiche agricole su ampie zone. Fra le condizioni ambientali predilette dalle cenosi appartenenti a questa categoria vi sono la presenza di detriti, idromorfi a temporanea e l elevata umidita atmosferica, come ad esempio nelle forre e impluvi montani. Variabilità e Tipi forestali presenti - LM10X Carpineto misto submontano - LM20X Acero tiglio frassineto di forra - LM30X Acero Frassineto d invasione Caratteristiche dendrometriche composizione e struttura Franco da Seme Pollone TOT

19 G media N piante/ha 473,60 366, V/ha 62,2 33, Ø med 14,02 14,47 Incremento % 2.3 Incremento corrente 2.2 Tabella 25: Caratteristiche dendrometriche LM10X e LM20X Non Governati Franco da Seme Pollone TOT G media 13,09 9, N piante/ha 330,77 598, V/ha 115,2 64, Ø med 25,82 15,85 Incremento % 1.6 Incremento corrente 2.8 Tabella 26: Caratteristiche dendrometriche LM30X Non Governati Pinete Montane (PM) Importanza e caratterizzazione Secondo i dati della Carte forestale (carta SPIRL) i popolamenti di pino silvestre in Liguria occupano circa ettari (1% della superfi cie forestale), ciò e in accordo con quanto risulta dall inventario forestale multirisorse, che ha permesso di attribuire a questa Categoria il 2% delle Ads. I popolamenti naturali di pino silvestre, infatti, sono assai localizzati, anche se la specie e molto diffusa nei rimboschimenti, spesso in mescolanza con il pino nero e marittimo. I nuclei piu significativi di pinete di pino silvestre si localizzano nell entroterra di Imperia (Valli Nervia, Roia, Argentina e Negrone) e Savona (Valle Bormida e alta Valle Erro), mentre nelle altre province si tratta prevalentemente di popolamenti artificiali. Il pino silvestre, inoltre, e presente come singoli individui o piccoli gruppi in faggete calcifile, lariceti, querceti di rovere, castagneti e boscaglie rupestri, in prevalenza nelle Alpi Liguri e fra la Bormida e lo Scrivia. I limiti altitudinali variano fra 700 e 1700 m, con esposizioni diverse, preferibilmente fra sud est e sud ovest. Il pino uncinato, invece, può essere considerato come un relitto, essendo presente esclusivamente nell alta Valle del Torrente Negrone (Alpi Liguri); altrove si trovano solo singoli individui in stazioni rupicole sul versante sud del Monte Maggiorasca (Valle d Aveto). I limiti altitudinali variano fra 1300 e 1700 m, con esposizioni diverse, preferibilmente a sud. Variabilità e Tipi forestali presenti in Valle Arroscia - PM10X Pineta calcifila di Pino Silvestre - PM10B Pineta calcifila di Pino Silvestre var carpino nero - PM11X Pineta calcifila di Pino Silvestre st superiore aperto - PM20X Pineta acidofila di Pino Silvestre - PM20A Pineta acidofila di Pino Silvestre var con castagno - PM20B Pineta acidofila di Pino Silvestre var con rovere e/o roverella Caratteristiche dendrometriche composizione e struttura PM G media 25,43 N piante/ha 666.6

20 V/ha Ø med Incremento % 2.4 Incremento corrente 4.1 Tabella 27: Caratteristiche dendrometriche Pinete montane di Pino silvestre PM Abetine di Abete bianco (AB) Importanza e caratterizzazione In Liguria i popolamenti naturali a prevalenza di abete bianco sono assai sporadici, benche la potenzialita per la specie all interno di faggete altimontane, attualmente pure in seguito alla pregressa gestione a ceduo, sia buona. Boschi naturali a prevalenza di abete bianco si localizzano nei pressi del Monte Aveto e Monte Alfeo (Genova), nelle alte valli Tanarello, Negrone ed in Valle Argentina. L abete bianco, infatti, e relativamente diffuso assieme ad altri abeti mediterranei ed al peccio in molti rimboschimenti, alcuni anche limitrofi ai popolamenti naturali. Alla categoria Abetine appartiene un unico tipo forestale, l Abetina mesoneutrofila, a sua volta suddivisa in 2 sottotipi, corrispondenti ai 2 ambiti di diffusione. Si tratta di soprassuoli localizzati su medi ed alti versanti montani, con pendenza variabile. I suoli sono da superfi ciali a mediamente profondi, talora ricchi di sostanza organica, in stazioni neutrofile e mesotrofi che, generalmente mesofile. Le quote variano fra 1300 e 1700 m, in esposizioni prevalenti nord e nord est. Variabilità e Tipi forestali presenti in Valle Arroscia - AB10X Abetina mesoneutrofila - AB11X Abetina mesoneutrofila st. delle Alpi liguri - AB11A Abetina mesoneutrofila st. delle Alpi liguri var con faggio Caratteristiche dendrometriche composizione e struttura AB G media 39,50 N piante/ha 554,4 V/ha 390,5 Ø med 33,23 Incremento % 1.1 Incremento corrente 4.3 Tabella 28: Caratteristiche dendrometriche Abetine di Abete Bianco AB Lariceti (LC) Importanza e caratterizzazione

21 In Liguria i boschi a prevalenza di larice hanno una distribuzione molto localizzata ed occupano circa 1700 ha (da Carta forestale SPIRL), fra le Valli Argentina e del Tanarello. Le condizioni climatiche della Regione, infatti, sono poco confacenti alle esigenze ecologiche della specie, il cui areale e tipicamente alpino e la sua presenza nell orizzonte del faggio e di origine antropica. Da un punto di vista dinamico, infatti, solo i Lariceti dell orizzonte subalpino, sembrano essere più stabili, anche se a lungo termine l abete bianco riesce a rinnovarsi, mentre il pino cembro non sembra avere possibilità di affermazione, come invece avviene nella limitrofa V. Pesio (Piemonte). In tutti gli altri casi si tratta di soprassuoli instabili che tendono, più o meno rapidamente, ad evolvere verso popolamenti misti di faggio e abete bianco. Maggiore stabilitàsembrano avere i Lariceti localizzati sui versanti con suoli superficiali, spesso con rocciosita diffusa, in popolamenti misti con pino silvestre. I limiti altitudinali variano fra 1000 e 1800 m, con esposizioni nord e nord ovest. Il larice, inoltre, e presente in diversi popolamenti artificiali misti di conifere (vedere categoria Rimboschimenti), spesso in condizioni stazionali assolutamente non idonee alla specie. Variabilità e Tipi forestali presenti in Valle Arroscia - LC10X Lariceto pascolivo - LC20X Lariceto montano - LC20B Lariceto montano var con pino silvestre - LC20C Lariceto montano var con latifoglie varie Caratteristiche dendrometriche composizione e struttura LC G media 23 N piante/ha 217,1 V/ha 201,8 Ø med 34,84 Incremento % 0.6 Incremento corrente 1.2 Tabella 29: Caratteristiche dendrometriche LC Boscaglie pioniere e d invasione (BS) Importanza e caratterizzazione A questa categoria appartengono popolamenti forestali eterogenei per composizione, struttura ed assetti evolutivocolturali, nella maggior parte dei casi d invasione su coltivi o in stazioni rupestri. I tipi forestali che fanno parte di questa Categoria sono spesso costituiti da due o piu specie codominanti, talora a temperamento mesoxerofilo o xerofilo. Si tratta di cenosi diffuse capillarmente su tutto il territorio regionale, dal livello del mare fino a tutto il piano montano, spesso non cartografabili e quindi difficilmente quantificabili. La distribuzione e correlata sia a particolari condizioni stazionali, dove taluni fattori diventano limitanti per specie come faggio e querce, sia al progressivo abbandono delle pratiche agricole. Fra i fattori ambientali con maggiore influenza vi e la superficialita dei suoli, sia per diffusa rocciosita che per fenomeni erosivi, ma anche i frequenti incendi boschivi. Variabilità e Tipi forestali presenti in Valle Arroscia - BS10X Robinieto

22 - BS10A Robinieto var. con latifoglie varie - BS20X Corileto d invasione - BS20A Corileto d invasione var. con latifoglie varie - BS30X Boscaglie d invasione - BS30B Boscaglie d invasione var a betulla - BS30C Boscaglie d invasione var a pioppo tremolo e/o gatterino - BS30D Boscaglie d invasione var a sorbi e maggiociondoli - BS40X Boscaglie rupestre pioniera Caratteristiche dendrometriche composizione e struttura Franco da Seme Pollone TOT G media 7,50 3,50 11 N piante/ha 583,44 273,81 857,3 V/ha 57,2 19,3 76,5 Ø med 13,67 13,80 Incremento % 5.6 Incremento corrente 4.3 Tabella 30: Caratteristiche dendrometriche BS10 Robinieti Franco da Seme Pollone TOT G media N piante/ha 267,14 818, ,63 V/ha 67,5 56, Ø med 23,92 14,11 Incremento % 4.0 Incremento corrente 5.0 Tabella 31: Caratteristiche dendrometriche BS20 Corileti Franco da Seme Pollone TOT G media 8,80 5,30 14,10 N piante/ha 473,91 364,73 838,6 V/ha 69,9 29,4 99,3 Ø med 20,31 17,85 Incremento % 4.6 Incremento corrente 4.6 Tabella 32: Caratteristiche dendrometriche BS30 e BS40X Rimboschimenti (RI) Importanza e caratterizzazione

23 Come nella maggior parte delle Regioni italiane, anche in Liguria, i popolamenti artificiali sono costituiti prevalentemente da impianti di conifere, realizzati a partire dalla fine dell 800 fino alla prima meta del secolo successivo, con lo scopo di proteggere i versanti, allora privi di vegetazione arborea, dai diffusi fenomeni erosivi. Gli impianti sono stati realizzati prevalentemente su proprietà private abbandonate, secondariamente su quelle pubbliche per un totale, secondo i dati della Carta forestale SPIRL di circa ha, pari a circa il 17% dei boschi. Le province con la maggiore estensione di popolamenti artificiali sono quelle di Genova e La Spezia, seguite da Savona e Imperia. Estesi rimboschimenti si trovano nell immediato entroterra fra Genova (Passo del Turchino) e La Spezia (fra Sestri Levante, le Cinque Terre e in tutto il bacino del Torrente Vara), Savona (nell entroterra fra Finale Ligure e Loano), ecc... Variabilità e Tipi forestali presenti in Valle Arroscia - RI20X Rimboschimenti collinari e montani interni - RI20B Rimboschimenti collinari e montani interni var ad abete rosso - RI20C Rimboschimenti collinari e montani interni var a larice - RI20D Rimboschimenti collinari e montani interni var a douglasia Caratteristiche dendrometriche composizione e struttura Franco da Seme Pollone TOT G media N piante/ha 935,22 425, ,69 V/ha 221, ,7 Ø med 26,20 15,09 Incremento % 0.9 Incremento corrente 2.4 Tabella 33: Caratteristiche dendrometriche RI20X Arbusteti e macchie mediterranee (MM) Importanza e caratterizzazione All interno di questa Categoria sono contenute cenosi arbustive di latifoglie, talora arborate con conifere, tipiche dell orizzonte del leccio e denominate comunemente macchia mediterranea. Si tratta di cenosi sia di origine primaria e stabile sia secondaria di invasione o di degradazione di boschi di leccio e di rimboschimenti di conifere. In base ai dati della Carta Forestale SPIRL, gli arbusteti termo mediterranei e le macchie occupano circa ha. La diffusione di queste cenosi e pressochè uniforme in tutta la regione, piu spesso sui versanti soleggiati e in quelli un tempo coltivati, o in aree percorse dal fuoco (per esempio presso il Passo del Bracco). Molto più localizzate sono le cenosi arbustive di origine primaria, localizzate in stazioni rupestri o soggette a costanti fenomeni franosi e cadute di massi. In questo gruppo di arbusti rientra la Macchia termomediterranea costiera e l Arbustetoa scotano e/o terebinto che si sviluppano sulle scogliere e su versanti rocciosi più interni. Variabilità e Tipi forestali presenti in Valle Arroscia - MM10X Macchia alta a corbezzolo e eriche

24 Arbusteti collinari, montani e subalpini (AM) Importanza e caratterizzazione All interno di questa Categoria afferiscono cenosi arbustive, talora arborate, diffuse dal piano collinare fino al piano subalpino. Si tratta di cenosi sia di origine primaria e stabile sia secondaria di invasione su coltivi abbandonati o rimboschimenti di conifere percorsi dal fuoco. Secondo i dati della Carta SPIRL gli arbusteti occupano circa ha. La diffusione di queste cenosi e pressochè uniforme su tutta la regione, più spesso nei versanti soleggiati e in quelli un tempo coltivati. Estese formazioni arbustive, inoltre, si trovano nelle aree (rimboschimenti) percorsi dal fuoco, con pressoché totale eliminazione della copertura arborea delle conifere. Molto più localizzate sono le cenosi arbustive di origine primaria, localizzate in stazioni rupestri o soggette a costanti fenomeni franosi o a prolungata permanenza nevosa. Questi complessi possono costituire popolamenti stabili o preludere allo sviluppo di formazioni arboree con una rapidità variabile in funzione delle caratteristiche stazionali e della presenza di specie arboree portaseme; ad esclusione di taluni consorzi ai limiti altitudinali superiori (Alneto di ontano verde) o in stazioni semirupestri non sono presenti situazioni di blocco evolutivo, dove le specie arboree forestali hanno difficoltà a rinnovarsi; nella maggior parte dei casi, ad una rapida colonizzazione segue un periodo di rallentamento e consolidamento della struttura arbustiva, che precede la rinnovazione delle specie arboree. Variabilità e Tipi forestali presenti in Valle Arroscia - AM10X Arbusteto di Spartium junceum - AM20X Arbusteto a Genista cinerea - AM40X Arbusteto interno a Erica arborea - AM50X Arbusteto a ginepro comune - AM60X Arbusteto a rosacee e sanguinello - AM60B Arbusteto a rosacee e sanguinello var con conifere varie

25 Tipologie fisionomiche LE20X Lecceta mesoxerofila Non governato QUADRO RIASSUNTIVO DEI DATI DENDROMETRICI Polloni Matricine / Franco da seme Totale N ha 1 G ha 1 D medio V m 3 ha 1 N ha 1 G ha 1 Ø med. V m 3 ha 1 N ha 1 G m 2 ha 1 V m 3 ha 1 Ic m 3 ha 1 y 1 cm 1425,19 15,00 11,58 75,10 329,09 5,00 13,91 75, ,28 20,00 101,30 2,2 PC30X Pineta costiera di Pino marittimo 636,09 9,00 13,43 43,60 561,78 6,00 11,66 43, ,87 15,00 90,10 0,4 OS10X Orno ostrieto pioniero e OS20X Ostrieto termofilo Non Governati 305,03 7,00 16,61 47,60 354,89 7,50 19,45 57,90 659,92 14,50 105,50 3,5 OS20X Ostrieto termofilo Cedui 869,07 9,60 12,56 58,70 152,75 5,90 22,01 58, ,57 15,50 104,60 5,5 OS30X Ostrieto mesoxerofilo Cedui 1285,88 15,89 13,80 93,40 78,84 3,91 24,01 31, ,72 19,80 124,70 5,2 OS30X, OS31X e OS40X Ostrieto mesoxerofilo Non Governati OS31X Ostrieto mesoxerofilo st dei substrati silicatici Cedui 801,86 10,65 16,69 66,70 367,38 7,29 19,62 58, ,24 17,94 124,70 4,1 1331,48 14,58 12,16 102,70 150,13 5,43 21,19 45, ,61 20,01 147,90 4,5 OS40X Ostrieto mesofilo Cedui 1094,34 13,00 13,24 112,40 132,30 7,00 24,57 66, ,64 20,00 178,90 1,6 FR40X Alneto di Ontano nero Non Governati QU20X Querceto acidofilo di Roverella, QU30X Querceto neutro calcifilo di Roverella Cedui QU20X Querceto acidofilo di Roverella Non governato QU30X Querceto neutro calcifilo di Roverella Fustaia QU30X Querceto neutro calcifilo di Roverella Non governato 247,06 5,00 17,84 33,70 544,03 16,50 24,03 93,20 791,09 21,50 126,90 1,1 543,62 10,95 17,86 63,30 228,34 13,50 24,84 104,30 771,96 24,45 167,60 3,2 662,73 8,40 14,98 62,90 512, ,66 68, ,02 19,22 131,80 2,7 573,26 10,57 16,34 59,70 791,93 19,14 16,34 59, ,19 29,71 194,20 2,6 768,87 9,46 15,83 52,60 602,66 11,13 16,48 77, ,53 20,59 130,30 6,2

26 Tipologie fisionomiche Polloni Matricine / Franco da seme Totale N ha 1 G ha 1 D medio V m 3 ha 1 N ha 1 G ha 1 Ø med. V m 3 ha 1 N ha 1 G m 2 ha 1 V m 3 ha 1 Ic m 3 ha 1 y 1 cm CA Castagneti Cedui 1340,16 24,32 15,94 127,60 107,88 6,08 28,83 51, ,04 30,40 179,30 5,8 CA30X Castagneto acidofilo e CA40X Castagneto neutrofilo Fustaie e Fustaie transitorie 185,12 8,50 21,97 74,10 364,52 15,00 28,85 126,60 549,64 23,50 200,70 3,4 CA10X Castagneti da Frutto 545,21 18,00 22,14 142,70 263,89 13,60 55,79 100,50 809,10 31,60 243,20 1,1 CA20X Castagneto termofilo, CA30X Castagneto acidofilo Non Governati 787,92 14,90 22,32 116,80 394,10 13,97 23,11 81, ,02 28,87 197,80 3,4 FA10X Faggeta oligotrofica Ceduo 1665,58 20,17 12,63 145,60 81,38 6,17 30,72 41, ,96 26,34 186,70 3,4 FA10X Faggeta oligotrofica, FA20X Faggeta mesotrofica, FA31X Faggeta eutrofica st. submontano Non Governati 998,59 17,86 16,54 131,70 422,16 12,86 20,34 114, ,75 30,72 246,40 4,62 FA20X Faggeta mesotrofica Ceduo 844,39 17,56 17,85 144,30 249,13 13,38 35,93 146, ,52 30,94 291,00 4,1 FA20X Faggeta mesotrofica Fustaie, Fustaie transitorie FA30X Faggeta eutrofica e FA31X Faggeta eutrofica st. submontano Ceduo FA30X Faggeta eutrofica e FA31X Faggeta eutrofica st. submontano Fustaie LM10X Carpineto misto submontano e LM20X Acero tiglio frassineto di forra Non Governati LM30X Acero Frassineto d invasione Non Governati 633,40 33,75 30,66 352,00 633,40 33,75 352,00 5,0 1539,15 21,78 15,75 156,10 143,43 10,22 32,20 64, ,58 32,00 220,70 3,6 592,30 25,92 31,48 266,60 592,30 25,92 266,60 3,4 366,47 5,25 14,47 33,00 473,60 7,63 14,02 62,20 840,07 12,88 95,20 2,2 598,71 9,45 15,85 64,60 330,77 13,09 25,82 115,20 929,48 22,54 179,80 2,8 PM Pinete montane di Pino silvestre 666,60 25,43 26,47 167,50 666,60 25,43 167,50 4,1

27 Tipologie fisionomiche Polloni Matricine / Franco da seme Totale N ha 1 G ha 1 D medio V m 3 ha 1 N ha 1 G ha 1 Ø med. V m 3 ha 1 N ha 1 G m 2 ha 1 V m 3 ha 1 Ic m 3 ha 1 y 1 cm AB Abetine di Abete Bianco 554,40 39,50 33,23 390,50 554,40 39,50 390,50 4,3 LC Lariceti 217,10 23,00 34,84 201,80 217,10 23,00 201,80 1,2 BS10 Robinieti Non governati 273,81 3,50 13,80 19,30 583,44 7,50 13,67 57,20 857,30 11,00 76,50 4,3 BS20 Corileti Non governati 818,49 9,56 14,11 56,80 267, ,92 67, ,63 16,50 124,30 5 BS30 Boscaglie d invasione e BS40X Boscaglie rupestre pioniera Non governati RI20B Rimboschimenti Var. con Abete rosso 364,73 5,30 17,85 29,40 473,91 8,80 20,31 69,90 838,60 14,10 99,30 4,6 425,47 6,00 15,09 33,19 935,22 28,75 26,20 221, ,69 34,75 254,66 2,4 RI20X Rimboschimenti con Pino marittimo 1476,61 52,00 21,18 385, ,61 52,00 385,00 3 RI20A Rimboschimenti Var. con Pino nero 333,56 36,00 37,08 279,40 333,56 36,00 279,40 1,2 RI20E Rimboschimenti Var. a Pino silvestre 63,69 1,00 10,00 2,21 355,87 40,50 35,02 134,49 419,57 41,50 136,69 1,2 Tabella 34: Quadro riassuntivo dei dati dendrometrici

28 DISTRIBUZIONE DELLE CATEGORIE FORESTALI NEL TERRITORIO DELLA VALLE ARROSCIA Categoria Ha AB abetine di Abete Bianco 281,39 AM Arbusteti montani, collinari e subalpini 421,34 BS Boscaglie pioniere e d'invasione 1420,27 CA Castagneti 2429,00 CP Cespuglieti 4,36 FA Faggete 4439,38 FR Formazioni riparie 481,03 LC Lariceti 856,80 LE Leccete e sugherete 12,66 LM Boschi di latifoglie mesofile 561,78 MM Arbusteti e macchie mediterranee 54,23 OS Orno ostrieti 7326,86 PC Pinete Costiere e Mediterranee 36,34 PM Pinete Montane 1706,33 QU Querceti di Rovere e Roverella 1356,75 RI Rimboschimenti 46,37 Totale forestale ,89 Superficie non forestale nell area di studio NA Non attribuite (non forestali) 3.912,80

29 DISTRIBUZIONE DEI TIPI FORESTALI NEI COMUNI DELLA VALLE ARROSCIA Di seguito viene trattata la distribuzione dei Tipi Forestali all interno dei singoli Comuni della Valle Arroscia. Questo tipo di suddivisione nasce per essere sfruttato a livello amministrativo e per facilitare la gestione forestale agli organismi competenti. Comune di Aquila di Arroscia Tabella 35: Distribuzione dei Tipi Forestali all interno del Comune di Aquila di Arroscia AQUILA DI ARROSCIA Tipo Forestale ETTARI AM10X ARBUSTETO DI SPARTIUM JUNCEUM 7,50 BS10X ROBINIETO 11,45 BS30X BOSCAGLIE D INVASIONE 3,44 CA20X CASTAGNETO TERMOFILO 9,85 CA30X CASTAGNETO ACIDOFILO 69,71 CA40X CASTAGNETO NEUTROFILO 63,26 FA10X FAGGETA OLIGOTROFICA 14,90 FA30X FAGGETA EUTROFICA 21,13 FA31X Faggeta eutrofica st submontano 13,14 FR40X ALNETO DI ONTANO NERO 6,95 MM10X MACCHIA ALTA A CORBEZZOLO E ERICHE 191,89 NA Superficie non forestale 202,86 OS20X OSTRIETO TERMOFILO 389,60 OS30X OSTRIETO MESOXEROFILO 0,54 PC30X PINETA COSTIERA DI PINO MARITTIMO 7,50 Figura 2 Distribuzione a livello percentuale dei Tipi Forestali all interno del Comune di Aquila di Arroscia Comune di Rezzo

30 Tabella 36: Distribuzione dei Tipi Forestali all interno del Comune di Rezzo REZZO Tipo Forestale ETTARI AM10X ARBUSTETO DI SPARTIUM JUNCEUM 43,84 AM20X ARBUSTETO A GENISTA CINEREA 35,04 BS20X CORILETO D INVASIONE 312,45 BS30X BOSCAGLIE D INVASIONE 28,33 CA30X CASTAGNETO ACIDOFILO 209,51 CA40X CASTAGNETO NEUTROFILO 103,85 FA20X FAGGETA MESOTROFICA 782,75 FR40X ALNETO DI ONTANO NERO 98,60 FR50X ALNETO DI ONTANO BIANCO 5,20 LM10X CARPINETO MISTO SUBMONTANO 18,08 LM30X ACERO FRASSINETO D INVASIONE 42,80 NA Superficie non forestale 602,44 OS30X OSTRIETO MESOXEROFILO 787,98 OS31X OSTRIETO MESOXEROFILO ST DEI SUBSTRATI SILICATICI 280,75 PM20X PINETA ACIDOFILA DI PINO SILVESTRE 0,41 QU30X QUERCETO NEUTRO CALCIFILO DI ROVERELLA 390,00 RI20X RIMBOSCHIMENTI COLLINARI E MONTANI INTERNI 0,32 Figura 3 Distribuzione a livello percentuale dei Tipi Forestali all interno del Comune di Rezzo Comune di Pieve di Teco Tabella 37: Distribuzione dei Tipi Forestali all interno del Comune di Pieve di Teco PIEVEDI TECO Tipo Forestale ETTARI

31 AM10X ARBUSTETO DI SPARTIUM JUNCEUM 33,41 AM20X ARBUSTETO A GENISTA CINEREA 4,96 AM60X ARBUSTETO A ROSACEE E SANGUINELLO 15,97 BS10X ROBINIETO 6,26 BS20X CORILETO D INVASIONE 55,20 BS30X BOSCAGLIE D INVASIONE 176,08 CA10X CASTAGNETO DA FRUTTO 0,52 CA30X CASTAGNETO ACIDOFILO 344,51 CA40X CASTAGNETO NEUTROFILO 337,20 FA10X FAGGETA OLIGOTROFICA 22,58 FA20X FAGGETA MESOTROFICA 69,18 FA40X FAGGETA MESOXEROFILA CALCIFILA 0,01 FR40X ALNETO DI ONTANO NERO 102,65 LM30X ACERO FRASSINETO D INVASIONE 11,59 NA Superficie non forestale 695,95 OS20X OSTRIETO TERMOFILO 33,44 OS30X OSTRIETO MESOXEROFILO 1220,44 OS31X OSTRIETO MESOXEROFILO ST DEI SUBSTRATI SILICATICI 367,81 PM11X PINETA CALCIFILA DI PINO SILVESTRE ST SUPERIORE APERTO 5,83 PM20X PINETA ACIDOFILA DI PINO SILVESTRE 87,40 QU20X QUERCETO ACIDOFILO DI ROVERELLA A ERICA ARBOREA 170,51 QU30X QUERCETO NEUTRO CALCIFILO DI ROVERELLA 289,20 RI20X RIMBOSCHIMENTI COLLINARI E MONTANI INTERNI 6,42 Figura 4 Distribuzione a livello percentuale dei Tipi Forestali all interno del Comune di Pieve di Teco Comune di Vessalico Tabella 38: Distribuzione dei Tipi Forestali all interno del Comune di Vessalico VESSALICO Tipo Forestale ETTARI AM10X ARBUSTETO DI SPARTIUM JUNCEUM 0,04 BS10X ROBINIETO 2,01

32 BS30X BOSCAGLIE D INVASIONE 46,61 CA20X CASTAGNETO TERMOFILO 125,34 CA30X CASTAGNETO ACIDOFILO 11,43 CA40X CASTAGNETO NEUTROFILO 0,08 FR40X ALNETO DI ONTANO NERO 23,63 LM30X ACERO FRASSINETO D INVASIONE 0,96 NA Superficie non forestale 208,16 OS20X OSTRIETO TERMOFILO 102,70 PM20X PINETA ACIDOFILA DI PINO SILVESTRE 7,64 QU20X QUERCETO ACIDOFILO DI ROVERELLA A ERICA ARBOREA 10,04 QU30X QUERCETO NEUTRO CALCIFILO DI ROVERELLA 104,16 QU31X QUERCETO NEUTRO CALCIFILO DI ROVERELLA ST TERMOFILO COSTIERO 3,44 Figura 5 Distribuzione a livello percentuale dei Tipi Forestali all interno del Comune di Vessalico Comune di Borghetto d Arroscia Tabella 39: Distribuzione dei Tipi Forestali all interno del Comune di Borghetto d Arroscia BORGHETTO D'ARROSCIA Tipo Forestale ETTARI AM10X ARBUSTETO DI SPARTIUM JUNCEUM 115,3376 AM40X ARBUSTETO INTERNO A ERICA ARBOREA 1,2981 BS10X ROBINIETO 15,8155 BS20X CORILETO D INVASIONE 2,6396 BS30X BOSCAGLIE D INVASIONE 45,5684

33 BS40X BOSCAGLIE RUPESTRE PIONIERA 20,3980 CA20X CASTAGNETO TERMOFILO 34,2990 CA30X CASTAGNETO ACIDOFILO 191,7784 CA40X CASTAGNETO NEUTROFILO 35,4861 FA10X FAGGETA OLIGOTROFICA 29,0119 FA30X FAGGETA EUTROFICA 76,8295 FA40X FAGGETA MESOXEROFILA CALCIFILA 59,4908 FR40X ALNETO DI ONTANO NERO 41,9198 LE20X LECCETA MESOXEROFILA 6,2713 NA Superficie non forestale 403,6679 OS10X ORNO OSTRIETO PIONIERO 0,1208 OS20X OSTRIETO TERMOFILO 734,2608 OS30X OSTRIETO MESOXEROFILO 470,8402 OS31X OSTRIETO MESOXEROFILO ST DEI SUBSTRATI SILICATICI 0,9255 PM20X PINETA ACIDOFILA DI PINO SILVESTRE 83,5565 QU20X QUERCETO ACIDOFILO DI ROVERELLA A ERICA ARBOREA 0,4565 QU30X QUERCETO NEUTRO CALCIFILO DI ROVERELLA 79,0918 QU31X QUERCETO NEUTRO CALCIFILO DI ROVERELLA ST TERMOFILO COSTIERO 92,1192 RI20X RIMBOSCHIMENTI COLLINARI E MONTANI INTERNI 6,9374 Figura 6 Distribuzione a livello percentuale dei Tipi Forestali all interno del Comune di Vessalico Comune di Ranzo Tabella 40: Distribuzione dei Tipi Forestali all interno del Comune di Ranzo RANZO Tipo Forestale ETTARI BS10X ROBINIETO 12,2154 BS30X BOSCAGLIE D INVASIONE 8,5888 BS40X BOSCAGLIE RUPESTRE PIONIERA 26,3204 CA30X CASTAGNETO ACIDOFILO 14,2277 CA40X CASTAGNETO NEUTROFILO 5,2897 FR40X ALNETO DI ONTANO NERO 6,4702 LE20X LECCETA MESOXEROFILA 6,3897 MM10X MACCHIA ALTA A CORBEZZOLO E ERICHE 47,2866

34 NA Superficie non forestale 486,9042 OS10X ORNO OSTRIETO PIONIERO 2,4978 OS20X OSTRIETO TERMOFILO 439,2042 OS30X OSTRIETO MESOXEROFILO 61,5903 PC30X PINETA COSTIERA DI PINO MARITTIMO 35,8010 QU20X QUERCETO ACIDOFILO DI ROVERELLA A ERICA ARBOREA 3,2815 QU30X QUERCETO NEUTRO CALCIFILO DI ROVERELLA 14,7636 Figura 7 Distribuzione a livello percentuale dei Tipi Forestali all interno del Comune di Ranzo Comune di Armo Tabella 41: Distribuzione dei Tipi Forestali all interno del Comune di Armo ARMO Tipo Forestale ETTARI BS20X CORILETO D INVASIONE 0,0945 BS30X BOSCAGLIE D INVASIONE 28,2999 CA10X CASTAGNETO DA FRUTTO 10,2964 CA30X CASTAGNETO ACIDOFILO 114,1686 CA40X CASTAGNETO NEUTROFILO 43,3387 FA10X FAGGETA OLIGOTROFICA 0,8361 FR40X ALNETO DI ONTANO NERO 18,9681 LM30X ACERO FRASSINETO D INVASIONE 55,9471 NA Superficie non forestale 106,8944 OS20X OSTRIETO TERMOFILO 41,9738

35 OS30X OSTRIETO MESOXEROFILO 294,8005 OS31X OSTRIETO MESOXEROFILO ST DEI SUBSTRATI SILICATICI 30,8808 OS40X OSTRIETO MESOFILO 2,0227 PM20X PINETA ACIDOFILA DI PINO SILVESTRE 88,3147 QU20X QUERCETO ACIDOFILO DI ROVERELLA A ERICA ARBOREA 40,8798 QU30X QUERCETO NEUTRO CALCIFILO DI ROVERELLA 49,9022 Figura 8 Distribuzione a livello percentuale dei Tipi Forestali all interno del Comune di Armo Comune di Pornassio Tabella 42: Distribuzione dei Tipi Forestali all interno del Comune di Pornassio PORNASSIO Tipo Forestale ETTARI AM20X ARBUSTETO A GENISTA CINEREA 16,9550 AM60X ARBUSTETO A ROSACEE E SANGUINELLO 1,6376 BS10X ROBINIETO 1,9785 BS20X CORILETO D INVASIONE 25,6659 BS30X BOSCAGLIE D INVASIONE 42,7382 CA20X CASTAGNETO TERMOFILO 17,7723 CA30X CASTAGNETO ACIDOFILO 58,2855 CA40X CASTAGNETO NEUTROFILO 173,4873 FA10X FAGGETA OLIGOTROFICA 196,8718 FA20X FAGGETA MESOTROFICA 27,0316 FA30X FAGGETA EUTROFICA 261,4337 FA31X Faggeta eutrofica st submontano 10,5672 FA40X FAGGETA MESOXEROFILA CALCIFILA 1,2770

36 FR40X ALNETO DI ONTANO NERO 68,6530 LM10X CARPINETO MISTO SUBMONTANO 22,6266 LM30X ACERO FRASSINETO D INVASIONE 24,2991 NA Superficie non forestale 421,6176 OS10X ORNO OSTRIETO PIONIERO 176,1539 OS30X OSTRIETO MESOXEROFILO 563,3009 OS31X OSTRIETO MESOXEROFILO ST DEI SUBSTRATI SILICATICI 113,5224 OS40X OSTRIETO MESOFILO 72,2411 PM10X PINETA CALCIFILA DI PINO SILVESTRE 7,1985 PM20X PINETA ACIDOFILA DI PINO SILVESTRE 322,8589 QU20X QUERCETO ACIDOFILO DI ROVERELLA A ERICA ARBOREA 4,1943 QU30X QUERCETO NEUTRO CALCIFILO DI ROVERELLA 104,7229 RI20X RIMBOSCHIMENTI COLLINARI E MONTANI INTERNI 26,83498 Comune di Cosio di Arroscia Figura 9 Distribuzione a livello percentuale dei Tipi Forestali all interno del Comune di Pornassio Tabella 43: Distribuzione dei Tipi Forestali all interno del Comune di Cosio di Arroscia Tipo Forestale ETTARI AB11X ABETINA MESONEUTROFILA ST. DELLE ALPI LIGURI 159,0184 AM10X ARBUSTETO DI SPARTIUM JUNCEUM 3,3709 AM20X ARBUSTETO A GENISTA CINEREA 2,5426 AM40X ARBUSTETO INTERNO A ERICA ARBOREA 8,1706 AM60X ARBUSTETO A ROSACEE E SANGUINELLO 87,1191 BS10X ROBINIETO 7,7521 BS20X CORILETO D INVASIONE 54,1808 BS30X BOSCAGLIE D INVASIONE 85,7046 COSIO DI BS40X BOSCAGLIE RUPESTRE PIONIERA 148,9565 ARROSCIA CA30X CASTAGNETO ACIDOFILO 171,9114 CA40X CASTAGNETO NEUTROFILO 3,5738 CP Superficie non forestale (cespuglieti) 4,3592 FA10X FAGGETA OLIGOTROFICA 722,0881 FA20X FAGGETA MESOTROFICA 83,3780 FA30X FAGGETA EUTROFICA 698,7532 FA31X Faggeta eutrofica st submontano 184,4114 FA40X FAGGETA MESOXEROFILA CALCIFILA 4,3387 FR40X ALNETO DI ONTANO NERO 91,8798 FR50X ALNETO DI ONTANO BIANCO 2,3977

37 LC20X LARICETO MONTANO 186,0422 LM10X CARPINETO MISTO SUBMONTANO 86,3457 NA Superficie non forestale 249,8989 OS20X OSTRIETO TERMOFILO 10,6827 OS30X OSTRIETO MESOXEROFILO 218,3046 OS31X OSTRIETO MESOXEROFILO ST DEI SUBSTRATI SILICATICI 25,6133 OS40X OSTRIETO MESOFILO 25,6342 PM10X PINETA CALCIFILA DI PINO SILVESTRE 138,8923 PM11X PINETA CALCIFILA DI PINO SILVESTRE ST SUPERIORE APERTO 13,5524 PM20X PINETA ACIDOFILA DI PINO SILVESTRE 575,4987 RI20X RIMBOSCHIMENTI COLLINARI E MONTANI INTERNI 1, Figura 10 Distribuzione a livello percentuale dei Tipi Forestali all interno del Comune di Cosio di Arroscia Comune di Mendatica Tabella 44: Distribuzione dei Tipi Forestali all interno del Comune di Mendatica MENDATICA Tipo Forestale ETTARI AB11X ABETINA MESONEUTROFILA ST. DELLE ALPI LIGURI 7,7086 AM60X ARBUSTETO A ROSACEE E SANGUINELLO 114,6605 BS10X ROBINIETO 39,2380 BS20X CORILETO D INVASIONE 7,5351 BS30X BOSCAGLIE D INVASIONE 15,1215 CA30X CASTAGNETO ACIDOFILO 43,2476 CA40X CASTAGNETO NEUTROFILO 33,8260 CP Superficie non forestale 212,6150 FA10X FAGGETA OLIGOTROFICA 2,1943 FA20X FAGGETA MESOTROFICA 119,3095 FA30X FAGGETA EUTROFICA 58,6283 FA31X FAGGETA EUTROFICA ST SUBMONTANO 581,5567 FR40X ALNETO DI ONTANO NERO 0,3126 LC10X LARICETO PASCOLIVO 137,0417 LC20X LARICETO MONTANO 533,7145 LM20X ACERO TIGLIO FRASSINETO DI FORRA 7,9136 LM30X ACERO FRASSINETO D INVASIONE 208,3135 NA Superficie non forestale 426,3105

38 OS30X OSTRIETO MESOXEROFILO 201,2552 OS31X OSTRIETO MESOXEROFILO ST DEI SUBSTRATI SILICATICI 3,2206 PM10X PINETA CALCIFILA DI PINO SILVESTRE 142,7445 PM20X PINETA ACIDOFILA DI PINO SILVESTRE 176,5324 RI20X RIMBOSCHIMENTI COLLINARI E MONTANI INTERNI 4, Figura 11 Distribuzione a livello percentuale dei Tipi Forestali all interno del Comune di Medatica Comune di Montegrosso Pian Latte Tabella 45: Distribuzione dei Tipi Forestali all interno del Comune di Montegrosso Pian Latte MONTEGROSSO PIAN LATTE Tipo Forestale ETTARI AM40X ARBUSTETO INTERNO A ERICA ARBOREA 4,9026 BS10X ROBINIETO 2,4560 BS20X CORILETO D INVASIONE 123,5495 BS30X BOSCAGLIE D INVASIONE 59,6037 CA30X CASTAGNETO ACIDOFILO 67,8198 CA40X CASTAGNETO NEUTROFILO 28,8363 FA20X FAGGETA MESOTROFICA 90,8871 FA30X FAGGETA EUTROFICA 134,4374 FA31X FAGGETA EUTROFICA ST SUBMONTANO 122,2346 FR40X ALNETO DI ONTANO NERO 7,1983 LM10X CARPINETO MISTO SUBMONTANO 16,4970 LM30X ACERO FRASSINETO D INVASIONE 66,4014 NA Superficie non forestale 165,1230 OS30X OSTRIETO MESOXEROFILO 57,4296 OS40X OSTRIETO MESOFILO 6,4316 PM10X PINETA CALCIFILA DI PINO SILVESTRE 8,0657 PM20X PINETA ACIDOFILA DI PINO SILVESTRE 47,8312

39 Figura 12 Distribuzione a livello percentuale dei Tipi Forestali all interno del Comune di Montegrosso Pian Latte

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