LA VIGILANZA PRUDENZIALE NEL MECCANISMO DI VIGILANZA UNICO

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1 LA VIGILANZA PRUDENZIALE NEL MECCANISMO DI VIGILANZA UNICO Appunti per il corso di Diritto delle banche ad integrazione del cap. VII

2 INNOVAZIONI Nell ambito del MVU i compiti di ordinaria supervisione sono generalmente ripartiti fra BCE e ANC in ragione della signi>icatività degli intermediari (cfr. slides Integrazione UE ). Le regole che articolano i poteri di vigilanza prudenziale sono state uniformate e dettagliate ad opera del c.d pacchetto CRD IV, composto dalla direttiva 2013/36/UE (Capital Requirement Directive) e dal regolamento UE 575/2013, di trasposizione delle previsioni incluse nell Accordo Basilea 3. Il d. lgs. 12 maggio 2015, n. 72 ha modi>icato di conseguenza il TUB. In conformità delle previsioni europee, sono stati introdotti nuovi canali di acquisizione di informazioni e poteri di intervento. Nel nuovo assetto, è stata espunta ogni competenza del CICR in materia di vigilanza prudenziale, ricadendo la competenza regolamentare sugli organi europei (in particolare, cfr. i technical standards emanati dalla Commissione UE su proposta dell ABE).

3 I POTERI DELLA BCE I compi( di vigilanza assegna( alla BCE si collocano nella cornice degli ar e 9 del regolamento is(tu(vo del MVU (reg. 1024/2013). Alla BCE spettano compiti di vigilanza prudenziale che includono tutto il ventaglio di poteri assegnati dal TUB alle autorità nazionali in materia di vigilanza regolamentare, vigilanza consolidata e supplementare, vigilanza informativa e ispettiva. L attività di vigilanza prudenziale è svolta tramite Joint Supervisory Teams, cui partecipa la Banca d Italia quale ANC. Alla BCE è anche riservata la valutazione prudenziale su controlli tipici dell ordinamento nazionale (modi>iche statutarie, fusioni, cessioni di attività e passività, autorizzazioni in materia di partecipazioni detenibili), rispetto ai quali essa rivolge istruzioni vincolanti alla Banca d Italia, competente all emanazione dei relativi provvedimenti autorizzativi.

4 I POTERI DELLA BCE L ampiezza e il contenuto dei ricorda( poteri sono delinea( dall art. 4, par. 3 reg. 1024/2013: Ai fini dell assolvimento dei compi( a6ribui(le dal presente regolamento e allo scopo di assicurare standard eleva( di vigilanza, la BCE applica tu6o il per(nente diri6o dell Unione e, se tale diri6o dell Unione è composto da direjve, la legislazione nazionale di recepimento di tali direjve. Laddove il per(nente diri6o dell Unione sia cos(tuito da regolamen( e al momento tali regolamen( concedano esplicitamente opzioni per gli Sta( membri, la BCE applica anche la legislazione nazionale di esercizio di tali opzioni. Pertanto, tu6e le disposizioni, europee e nazionali, trovano applicazione nei confini delle finalità indicate dalla norma.

5 IL WHISTLEBLOWING In base all ar(colo 71 della CRD IV, vengono introdoj gli ar6. 52 bis e ter, che regolano il c.d. whistleblowing. Si tratta di un nuova strutturazione incentivante di un canale di acquisizione di informazioni, rivenienti dai soggej che prestano la propria ajvità lavora(va presso banche (ed altri intermediari finanziari) di segnalare l eventuale esistenza di violazioni della disciplina di riferimento. Il sistema mira a tutelare la riservatezza di chi segnala irregolarità alla banca di appartenenza ( art. 52 bis) o all autorità di vigilanza (art. 52 ter). Le due norme hanno perimetri applica(vi diversi. La Banca d Italia ha emanato accurate disposizioni applica(ve (cfr. aggiornamento 21 luglio 2015 alla circolare n. 285 del 2013, portante Disposizioni di vigilanza sulle banche ), mirate a prevenire possibili ostacoli nel funzionamento del sistema di controllo interno.

6 INNOVAZIONE E RIORGANIZZAZIONE DEI POTERI DI CUI ALL ART. 53 TUB Le previsioni contenute al precedente art. 53 incontrano: - la significa(va modifica della eliminazione della presenza del CICR - la riorganizzazione su due norme (53 e 53 bis) dei poteri prima congloba( nell art. 53, scindendosi il potere di emanare disposizioni di cara6ere generale da quello di assumere provvedimen( individuali - l introduzione di un nuovo potere individuale, consistente nella possibilità di rimuovere dalla carica esponen( aziendali (c.d removal).

7 LA PROPORZIONALITA Il pregnante carico di adempimen( posto in capo ai soggej vigila( nell espletamento della vigilanza prudenziale dovrebbe essere gradato secondo un principio di proporzionalità. Tale principio, evocato nelle diverse fon( sovranazionali, europee e nazionali - risulta in pra(ca di difficile applicazione. Si dubita, quindi, che l a6uale modello di vigilanza sia idoneo a presidiare con pari efficacia le diverse (pologie di banche.

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