STILI DI INSEGNAMENTO E STILI DI APPRENDIMENTO
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- Rosina Cavaliere
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1 STILI DI INSEGNAMENTO E STILI DI APPRENDIMENTO Laura Barbirato Gennaio Insegnamento ed apprendimento non sono la stessa cosa.infatti è possibile insegnare anche molto bene senza che gli studenti apprendano (Bodner, 1986) Le strategie di insegnamento efficaci Partono dalla conoscenza delle modalità di funzionamento dei singoli allievi Valorizzano le competenze specifiche degli insegnanti Occorre conoscere i propri stili di insegnamento e gli stili di apprendimento degli alunni! 2 1
2 L insegnante Caratteristiche del singolo docente: empatia, assenza di preconcetti, professionalità nella didattica e nella valutazione, capacità di gestione della classe, conoscenza della tecnologia, creatività e fantasia autovalutazione In TEAM 3#ai:MP Condividere -le strategie individuate e -la loro applicazione Definire e individuare i criteri di valutazione, gli strumenti compensativi, le misure dispensative Progettare percorsi di autostima e condividere un contratto educativo con la famiglia Promuovere e sostenere il confronto a livello interistituzionale 3 In classe Operare secondo un unitarietà di intenti Creare un clima positivo, favorire il dialogo Sostenere la motivazione Costruire ambienti di apprendimento Importante: creare classi equi-eterogenee 4 2
3 Lavorare in classe Presupposto: ciò che funziona per l alunno con BES, è efficace anche per altri Per l insegnante: occasione per rivedere e riorganizzare il proprio agire professionale Attivare e attuare strategie per: Valorizzare i punti di forza (intuizione, pensiero visivo e creativo, divergente); Minimizzare quelli di debolezza (errori ortografici, deficit nella memoria di lavoro, lentezza esecutiva, facile affaticabilità, mancata autonomia nelle strumentalità di base). 5 Stili di apprendimento e di insegnamento Il concetto di intelligenze multiple (Gardner, 2005): l intelligenzaè un fattorecomposto da differenti modalità cognitive, che permettono di affrontare e comprendere la realtà e che variano da persona a persona anche in base a fattori culturali e ambientali Per promuovere apprendimenti efficaci, l insegnante a) deve conoscere i propristili cognitivie le preferenze, in quanto condizionano le sue modalità di insegnamento ; b) deve aiutare gli allievi ad esplorare i diversi stili di apprendimento e cognitivi 6 3
4 Stili di apprendimento e stili cognitivi Gli stili di apprendimento sono caratteristici atteggiamenti affettivi e fisiologici che funzionano come indicatori relativamente stabili di come i discenti percepiscono l ambiente di apprendimento, interagiscono con esso e vi reagiscono (Keefe, 1979) 7 Stili di apprendimento Comprende un set (unico e personalizzato) di punti deboli e di punti forti nella ricezione sensoriale Questo set determina - facilità/- difficoltà di apprendimento in base a come viene proposta l informazione (uditivo/visiva/cinestesica cinestesica ) - Preferenza per determinate modalità di elaborazione 8 4
5 Stile cognitivo Designa un approccio individuale comune ad ogni contenuto Es: si è - prevalentemente intuitivi oppure - prevalentemente riflessivi Indipendentemente dal contesto 9 Stili di apprendimento L informazione viene recepita tramite i canali sensoriali (Mariani 1996, 2000): VISIVO- VERBALE VISIVO NON VERBALE UDITIVO CINESTETICO A B C D E F G H I
6 Canali di accesso alle informazioni e strategie da attivare per valorizzare lo stile di apprendimento Canale e stile di apprendimento VISIVO- VERBALE Preferenza per la lettura e per la scrittura: l apprendimento avviene tramite la lettura Strategie. L insegnante dovrebbe stimolare gli alunni a Prendereappuntiinclasseerileggerliacasa Appuntare per iscritto le istruzioni relative ai compiti e alle lezioni Riassumere la lettura con sintesi scritta Fareunelencodiquellochesivuole/sidevericordare Disporre di istruzioni o di spiegazioni scritte Commentare con testo scritto grafici e diagrammi 11 Canali di accesso alle informazioni e strategie da attivare per valorizzare lo stile di apprendimento Canale e stile di apprendimento VISIVO NON VERBALE Sono preferite le immagini, le fotografie, i disegni, i simboli, le mappe, i grafici, i diagrammi (visual learning) Strategie. L insegnante dovrebbe stimolare gli alunni a Usare disegni, schemi, mappe, parole chiave, immagini e grafici per ricordare Usare colori diversi per evidenziare le parole chiave nel testo Organizzare i contenuti secondo una gerarchizzazione Creare mappe mentali di quanto viene ascoltato e/o letto. 12 6
7 Canali di accesso alle informazioni e strategie da attivare per valorizzare lo stile di apprendimento Canale e stile di apprendimento UDITIVO Privilegia l ascolto. Punto di forza durante le lezioni o durante le discussioni (quando si parla), come pure all interno di un gruppo di lavoro insieme ai suoi compagni Strategie. L insegnante dovrebbe stimolare gli alunni a Prestare attenzione durante le spiegazioni delle lezioni in classe Richiedere spiegazioni orali ai docenti Sfruttare le conoscenze pregesse Registrare le lezioni a scuola Usarelasintesivocaleperlalettura Usare gli audiolibri per leggere testi di narrativa Lavorareincoppiaconuncompagno 13 Canali di accesso alle informazioni e strategie da attivare per valorizzare lo stile di apprendimento Canale e stile di apprendimento CINESTETICO Predilige attività concrete. Ama fare esperienza diretta di un problema, per comprendere ciò di cui si parla Strategie. L insegnante dovrebbe stimolare gli alunni a Effettuare tutte le prove realizzabili nelle materie in cui è ciò che è contenuto di studio può essere trasformato in attività pratica Suddividere i momenti di studio rispetto a quelli di pausa Alternare tempi in cui dover stare seduti con tempi in cui è possibile stare in piedi(o muoversi) Creare mappe, grafici, schemi e diagrammi dei contenuti studiati. 14 7
8 Stili cognitivi GLOBALE-ANALITICO 1. Quadro di insieme 2. Singoli particolari VERBALE-VISUALE 1. Riassunto, associazioni verbali 2. Caratteristiche visuo-spaziali. Immagini mentali, schemi, rappresentazioni grafiche SISTEMATICO-INTUITIVO 1. Una variabile per volta (procede sistematicamente, analizzando le diverse variabili) 2. Ipotesi (procede attraverso ipotesi alla ricerca di confermarla) IMPULSIVO-RIFLESSIVO 1. Risponde rapidamente (contiene note positive, ricordare che alcune attività sono veloci ) 2. È più lento, accurato DIPENDENTE DAL CAMPO-INDIPENDENTE DAL CAMPO 1. Rimanda a una percezione fortemente influenzata da come è organizzato il contesto 2. Poco scarsamente influenzato dal contesto CONVERGENTE-DIVERGENTE 1. PROCEDE secondo logica, sulla base delle informazioni possedute 2. Procede autonomamente e creativamente, con possibilità di generare nuove risposte 15 stile di apprendimento e stili cognitivi GLI ALUNNI CON BES Incontrano maggiori difficoltà con il canale visivo-verbale PROCESSANO MEGLIO LE INFORMAZIONI CON IL CANALE VISIVO-NON VERBALE POSSONO AVERE BUONE CAPACITÀ UDITIVE (l ascolto va allenato con audiolibri, sintesi vocale, potenziamento di strategie di lettura) CANALE CINESTETICO: : può essere utile allenare gli alunni a prendere appunti grafici, sfruttando gli indici testuali, abituandoli a spiegare i contenuti attraverso esempi. 16 8
9 stile di apprendimento e stile cognitivo GLI ALUNNI CON BES Privilegiano stili di apprendimento NON VERBALI, UDITIVI, CINESTETICI Solitamente si avvalgono di uno stile cognitivo globale, per cui hanno una visione di insieme, ma faticano a cogliere informazioni in sequenza Pensiero visivo piuttosto che verbale Gli alunni con BES hanno spesso un PENSIERO DIVERGENTE più SVILUPPATO 17 stile di apprendimento e stile cognitivo Per questo gli insegnanti devono diversificare le proposte operative didattiche, sperimentando strategie diverse, allenare i diversi canali di accesso (modalità di apprendimento) dei loro allievi, utilizzando mappe concettuali (ovvero, sfruttando l accesso tramite il canale visivo), esercitare gli allievi ad una esposizione orale dei contenuti con il supporto visivo delle mappe(anche durante le interrogazioni), insegnare agli allievi ad avvalersi di più modalità per ciascun compito richiesto (prendere appunti, studiare un testo, fare una scaletta, ecc.) proporre più modalità per raccogliere informazioni (visivi, uditivi, fotografici, ecc.) suggerire l uso di colori diversi oppure di tratti grafici diversi per la categorizzazione dei contenuti del testo scritto. 18 9
10 Azione dell insegnante Cosa fare Stile di insegnamento VERBALE Strategie per l allievo: può sfruttare le spiegazioni attraverso il canale uditivo(evitare di fare riferimenti al testo scritto) Stile di insegnamento VISUALE Strategie per l allievo: può ricorrere a tutti gli elementi iconici, sfruttando il canale visivo Stile di insegnamento GLOBALE Strategie per l allievo: attivare le conoscenze pregresse 19 Azione dell insegnante Cosa fare Stile di insegnamento ANALITICO Strategie per l allievo: beneficiare dell uso delle mappe (attenzione: evitare di fornire molte informazioni in serie, perché potrebbero metterlo in difficoltà) Stile di insegnamento SISTEMATICO Strategie per l allievo: lo aiuta a distinguere le distinte tappe (utilizzarlo quando gli argomenti sono complessi ) Stile di insegnamento INTUITIVO Strategie per l allievo: può sviluppare le inferenze sugli argomenti 20 10
11 STRATEGIE di insegnamento Evitare / Evitare di Favorire / Sostenere / Promuovere Lezioni prevalentemente frontali Lezioni interattive e dialogiche Lunghe spiegazioni Riflessioni e condivisioni fra gli Copiare dalla lavagna alunni Le consegne e le verifiche scritte Fornire materiale semplificato e in un carattere poco efficace fotocopiato con facilitazioni visive Porre l accento sugli errori Prediligere il carattere stampatello Una sola postazione PC in aula maiuscolo (potrebbe diventare marcatore di Depenalizzare l errore ed utilizzarlo per individuare i processi cognitivi e i diversità) ragionamenti sottesi Far uscire l alunno per andare in Compensare con tutti gli strumenti aula informatica/aula di utili sostegno Fare le cose tutti insieme Chiedere prestazioni veloci Consentire tempi più lunghi o ridurre l entità del compito 21 STRATEGIE di insegnamento Evitare Di esporre l alunno pubblicamente senza un riscontro positivo (pertanto prepararlo ) Richieste senza avere precedentemente concordato (es. interrogazioni) Espressioni negative o di dissenso esplicite e/o forti Espressioni del tipo: Avete capito? Espressioni secche come: Guarda meglio! Favorire / Sostenere / Promuovere La partecipazione alla vita della classe Interrogazioni programmate e attività in classe preventivamente comunicate all alunno Apprezzare i suoi contributi Apprezzare e stimare esiti positivi Mi sono spiegato? Optare per: dove, cosa, come, a che fine, con quale prospettiva guardare (porsi come facilitatori) 22 11
12 L ambiente Gli studenti più capaci organizzano l attività di studio definendo un programma di lavoro distribuito nel tempo(de Beni, Moè, 2007) Organizzazione del setting per l apprendimento Definire i momenti per lo svolgimento delle diverse attività, organizzando il tempo in ruoutine prevedibili, che siano rassicuranti e offrano una cornice temporale chiara entro cui orientarsi; organizzare i materiali e fornire chiare consegne sul loro utilizzo, selezionandone pochi per volta e facilitando l organizzazione con i colori o segnali chiari (es. etichette colorate per i diversi quaderni o libri); limitare le distrazioni, es. segnalare il momento della pausa e quanto è opportuno richiamare l attenzione e riprendere la concentrazione; organizzare lo spazio classe in modo funzionale all attività da svolgere, strutturare con chiarezza le pareti, evitando materiali ridondanti o confusi. 23 Personalizzazione e individualizzazione L individualizzazione si riferisce alle strategie didattiche che mirano ad assicurare a tutti gli studenti il raggiungimento delle competenze fondamentali, anche attraverso la diversificazione dei percorsi di insegnamento, che devono mirare ad incontrare al meglio le particolari modalità di apprendimento (stili e caratteristiche) dell alunno. L individualizzazione ha lo scopo di far sì che i risultati vengano raggiunti da tutti. La personalizzazione indica invece le strategie didattiche finalizzate a garantire ad ogni studente una propria forma di eccellenza cognitiva, ovvero mira a far sì che ognuno sviluppi al meglio i suoi talenti
13 Metodologie efficaci Apprendimento cooperativo Didattica metacognitiva Lavori di gruppo (gruppi eterogenei) Tutoring e Peer education Didattica laboratoriale Simulazione e role playing Utilizzo delle tecnologie (LIM, PC e software specifici, tablet ) 25 Bibliografia e Approfondimenti Chiocca (a cura di) Strumenti di supporto per alunni e studenti con DSA e ADHD, Forum Media, Verona, 2010 Stella G., Grandi L., 2012, Come leggere la Dislessia e i DSA. Guida base, Ed. Giunti Scuola, Firenze. Gomez F., (a cura di), 2009, Corporeità, didattica e apprendimento. Le nuove neuroscienze dell educazione, Edisud, Salerno. Corrnoldi C., 1999, Le difficoltà di apprendimento a scuola, Editrice il Mulino, Bologna. AA.VV., Test per la scuola. Valutare e potenziare l apprendimento. Io scrivo, ed. Giunti, Firenze, 2009 AA.VV., Test per la scuola. Valutare e potenziare l apprendimento. Pronti per la prima, Ed. Giunti, 2009 AA.VV., Test per la scuola. Valutare e potenziare l apprendimento. Conosco le forme, Ed. Giunti, AA.VV., Test per la scuola. Valutare e potenziare l apprendimento. Super Abilità, ed. Giunti, Firenze, 2009 AA.VV., Test per la scuola. Valutare e potenziare l apprendimento. Io e l aritmetica 4-5, ed. Giunti, Firenze AA.VV., Test per la scuola. Valutare e potenziare l apprendimento. Io e l aritmetica 1-2-3, ed. Giunti, Firenze AA.VV., Test per la scuola. Valutare e potenziare l apprendimento. Io penso creativo, Ed. Giunti, Firenze. De Bono E., 2001, Creatività e pensiero laterale, Ed. BUR Biblioteca Universale Rizzoli, Milano. De Bono E., 2000, Il pensiero laterale. Come diventare creativi, Ed. BUR Biblioteca Universale Rizzoli, Milano. De Bono E., 2007, Una bella mente, Centro Studi Erickson, Trento
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