SKY LIGHT MONITORING SYSTEM

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1 SKY LIGHT MONITORING SYSTEM Manuale d'uso NABLA QUADRO S.r.l. Via Giacomo Peroni 442 MARZO

2 1. Descrizione dell'architettura di sistema Descrizione dei componenti del sistema... 4 Access Point... 4 Sky Light Sensor Configurazione del sistema... 8 Configurazione della scheda Fox GM Impostazione dell'ora, spegnimento o riavvio del sistema Software Specifico installato: Riavvio forzato da remoto Software di elaborazione "Sky Light Solver" Introduzione Caratteristiche principali I comandi del menù SPECIFICHE TECNICHE Sky Light Sensor Access Point

3 1. Descrizione dell'architettura di sistema La tecnologia sviluppata da Nabla Quadro è basata su un sensore wireless a basso consumo e su una tripla tecnologia di rilievo: ottica (brevettata), infrarosso attivo, campo magnetico. In conseguenza a dette caratteristiche il sensore è caratterizzato da elevate prestazioni anche in situazioni di traffico congestionato dove altre tecnologie presentano limiti. Gli obiettivi di progetto sono stati: basso costo bassi consumi energetici ottime performance di rilevazione anche in caso di traffico congestionato tecnologia di rilievo brevettata Lo stato architetturale attuale prevede che il sensore (Sky Light Sensor), installato all interno della pavimentazione stradale, comunichi i dati di transito rilevati ad un concentratore (Sky Light Hub), situato in prossimità del segmento stradale da monitorare (tipicamente installato su un palo dell'illuminazione stradale), mediante un link wireless basato su protocollo IEEE (2.4Ghz). I sensori sono dotati di una fonte di energia autonoma quale un pacco batterie a elevata capacità bassissima autoscarica. L'insieme di elementi che costituisce una sezione di monitoraggio stradale saranno quindi: almeno un sensore Sky Light per ogni corsia di transito 3

4 un Access Point (Sky Light Hub + PC embedded di acquisizione e immagazzinamento dati + modem GPRS) L'associazione tra sensore e Hub è basata su un indirizzo identificativo (ID) associato a ciascun sensore e una suddivisione in slot temporali per le singole trasmissioni radio, finalizzata a rendere possibile la comunicazione di più sensori con l'hub senza rischio di collisione e conseguente perdita di informazione. La rete di comunicazione è sviluppata con un'architettura a stella dove l'hub, fornito di alimentazione esterna, è l'elemento di sincronizzazione, di supervisione dei sensori a lui assegnati, e convogliatore degli eventi raccolti dai sensori verso un'unità di memorizzazione e/o elaborazione (Linux PC embedded). Quest'ultima, a intervalli di tempo preselezionabile, attiva il modem GPRS per l'invio dei dati su server. Elementi del sistema: Sensore rilievo eventi: Sky Light Sensor Access Point: composto da: Concentratore di ricezione dei dati: Sky Light Hub Modulo elaborazione e memorizzazione: Linux PC embedded (FOX G20) Modulo GPRS: (TELIT GM862) Software elaborazione dati Sky Light Solver 2. Descrizione dei componenti del sistema Access Point L'Access Point assolve al compito di raccogliere i dati inviati da tutti i sensori ad esso assegnati, provvedendo all'impacchettamento degli stessi e al successivo invio su server tramite collegamento GPRS. Il dispositivo si compone di tre elementi: Concentratore di ricezione dei dati: Sky Light Hub Modulo elaborazione e memorizzazione: Linux PC embedded (FOX G20) Modulo GPRS: (TELIT GM862) 4

5 Le tre schede trovano alloggio all'interno di una scatola in alluminio. L'Access Point deve essere installato in prossimità della sezione di rilievo ove sono installati i sensori. Tipicamente trova quindi alloggio all'interno di una cassetta stagna, a sua volta ancorata su un palo dell'illuminazione pubblica. Si raccomanda una distanza dai sensori non superiore ai metri ed una altezza dal suolo di almeno metri (4 metri per distanze oltre i metri dai sensori). L'alimentazione può avvenire sia tramite mini pannello fotovoltaico (circa 20W), che attraverso alimentazione elettrica 220V, tramite apposito alimentatore a 5V. La scheda di ricezione Sky Light Hub è il centro stella della rete point-to-multipoint formata congiuntamente ai sensori. Lo Sky Light Hub è in grado di gestire fino a un massimo di 21 sensori. La rete di comunicazione è sviluppata con un'architettura a stella dove il concentratore (Hub) è l'elemento di sincronizzazione, di supervisione dei sensori a lui assegnati, e convogliatore degli eventi raccolti dai sensori verso un'unità di memorizzazione e/o elaborazione (Fox G20 Board). L'associazione tra sensore e concentratore è basata su un indirizzo identificativo (ID) associato a ciascun sensore e una suddivisione in slot temporali per le singole trasmissioni radio, finalizzata a rendere possibile la comunicazione di più sensori con il concentratore senza rischio di collisione e conseguente perdita di informazione. I dati così ricevuti dallo Sky Light Hub vengono simultaneamente ritrasmessi (tramite collegamento UART) al mini PC di elaborazione e memorizzazione dei dati (FOX G20). La scheda FOX impacchetta tali dati e, su base temporale programmabile invia, tramite il modulo GPRS, i dati all'indirizzo FTP predeterminato. Successivamente tali dati possono essere prelevati dall'operatore e post processati tramite software dedicato (Sky Light Solver). Sky Light Sensor Lo Sky Light Sensor viene installato all interno della pavimentazione stradale, al centro della corsia di marcia. L installazione avviene in tempi brevi (15/20 minuti) mediante l utilizzo di resine o cemento a presa rapida (si consiglia il prodotto MAPEGROUT SV nero) e previa asportazione di una carota di pavimentazione del diametro 130 mm e profondità 80 mm (cfr. Figura 1). Dopo l'installazione il sensore è in grado di auto calibrarsi senza alcun intervento da parte dell'operatore. 5

6 Figura 1 Esempio di installazione di un sensore Sky Light Sensor Il contenitore assolve allo scopo di creare un volume rigido impermeabile in grado di proteggere la parte elettronica del sensore dall acqua piovana e dalle sollecitazioni meccaniche indotte dai transiti veicolari sul sensore stesso. Le caratteristiche del contenitore permettono una semplice estrazione del sensore rendendo rapide le eventuali operazioni di manutenzione. Lo schema generale di una sezione di monitoraggio stradale mediante Sky Light Sensor prevede l istallazione di almeno un sensore per ogni corsia di marcia. Nel caso di rilievo della velocità e della lunghezza del veicolo (con dettaglio del singolo transito) sono necessari almeno due sensori per corsia di marcia (master e slave). La figura sottostante riporta il layout ottimale dei sensori in funzione della larghezza della corsia di marcia da monitorare. Tale configurazione permette di superare il 99% di accuratezza nel conteggio di autoveicoli. Tutti i sensori installati su una sezione stradale inviano, via radio (2.4 GHZ), i dati del transito all'access Point installato a bordo strada all interno di un contenitore impermeabile. L'Access Point a sua volta invia i dati alla postazione operativa remota per la gestione centralizzata dei dati, sfruttando le reti di 6

7 comunicazione GPRS (in alternativa si possono utilizzare reti cablate tramite porta ethernet). Il rilevamento del veicolo si basa su tecnologia brevettata dalla NQ. Tale tecnologia, nel periodo diurno, si basa sulla variazione della luce ambientale incidente sul sensore che si verifica durante il transito di un veicolo. Nel periodo notturno il sensore sfrutta una luce artificiale prodotta da una sorgente led infrarossa integrata nel sensore, rilevando la luce riflessa dal fondo del veicolo. Il sensore magnetico viene attivato in presenza di neve o di sporcizia sulla superficie sensibile del sensore ottico. Lo SLS implementa inoltre tutta una serie di soluzioni tecniche che permettono di eliminare quei segnali falsi positivi conseguenti alla generazione di ombre o riflessioni di luce non correlate alla presenza di un veicolo sul sensore stesso. Ciascun sensore è identificato da un ID numerico programmabile. Ciascun ID deve essere univoco nel range di ricezione di un concentratore Sky Light Hub. I valori ammessi per gli ID vanno da 0 a 20, dove 0 è l ID di default per un sensore nuovo. Il sensore, come già accennato, non necessita di alcuna calibrazione. I sensori hanno 6 modalità di funzionamento: DAY - funzionamento con luce diurna NIGHT - funzionamento con bassa luminosità NIGHT IR - funzionamento al buio, emettitore infrarossi incorporato acceso MAG - funzionamento in presenza di neve o sporco sulla superficie sensibile STAND BY - funzionamento con concentratore Sky Light Hub assente o fuori range di ricezione. Stato di basso consumo e algoritmo di rilievo eventi "congelato". MONITOR modalità di test per il monitoraggio dei parametri di funzionamento del sensore (l invio radio degli eventi è disabilitato in questo modo operativo). 7

8 3. Configurazione del sistema I sensori sono programmabili tramite l'access Point e il software "Sky Light Configurator". Una volta collegato il PC alla porta ETHERNET dell'access Point (tramite cavo CROSS) si può avviare il software. Prima di collegarsi cliccando la freccia verde ( ) che appare in alto a destra nella finestra, sarà necessario inserire l'indirizzo IP dell'access Point (default: ). Una volta connessi (la freccia deve diventare grigia e il simbolo di pausa verde ) il software permette di eseguire le operazioni sotto riportate. Menù Sensors Da questa pagina è possibile visualizzare in tempo reale gli eventi rilevati da tutti i sensori collegati (viene visualizzato sempre l'ultimo evento rilevato dal singolo sensore). L'immagine che segue mostra una situazione con una solo sensore connesso (con ID=00) che ha inviato l'ultimo evento alle ore di durata 1438ms con una segnale radio pari a rssi=-70dbm. Per un link radio affidabile si raccomanda di posizionare l'access Point in modo tale da non scendere sotto valori di rssi pari a -80 dbm. Il parametro "th" è attivo solo di notte poichè indica l'intensità media del segnale infrarosso riflesso dall'autoveicolo (di giorno th=0, in modalità magnetica th=1). 8

9 Menù Sensors Configuration: Qui è possibile settare ID e Parametri dell'algoritmo di calcolo del sensore. E' possibile inoltre impostare il sensore in uno stato di Diagnostica (MONITOR). L'immagine successiva mostra la finestra di configurazione. Sul menù di sinistra si nota come il sensore 00 risulti in neretto, a significare che è l'unico che attualmente ha stabilito la connessione con l'hub. Per inviare il comando di programmazione al singolo sensore è necessario, dalla finestra di sinistra, selezionare l'id del sensore cui deve essere diretto il comando come mostrato nell'immagine successiva. Una volta selezionato l'id desiderato si può inviare il comando voluto (ID, Parametri, Monitor). 9

10 Ogni volta che si invia un comando si attiva un timer visibile in alto nella finestra del software, come mostrato sempre dall'immagine precedente (Command sent to ID...waiting for ACK). Il tempo massimo per la ricezione del comando è 60 sec. La conferma dell'avvenuta ricezione del comando viene visualizzata con la stringa "ACK from ID". E' possibile cambiare un solo parametro con il comando "Set" posto a destra del relativo oppure inviarli tutti insieme con il comando "Set All". Il valore "0" nella casella di programmazione viene ignorato (nessun cambiamento). Nell'immagine successiva è stato appena ricevuto dal sensore 00 un comando di cambio ID (in questo caso da 00 a 07). Si nota in alto la scritta ACK from 0 che indica l'avvenuta ricezione del comando dal sensore 00. Fare attenzione a non programmare 2 sensori con lo stesso ID nello stesso campo radio del singolo Access Point in modo da evitare conflitti. Oltre all'id è possibile cambiare una serie di parametri relativi all'algoritmo di detector eventi del sensore. E' possibile inoltre cambiare il canale di comunicazione radio. Normalmente non vi è alcuna necessità di intervenire su parametri e canale radio. In ogni caso la modifica va effettuata solo da personale specializzato. 10

11 Per quanto riguarda lo stato di MONITOR: in tale modalità il sensore invia all'access Point i dati relativi alle letture ottiche e alle soglie impostate (ogni 1 sec). La funzione di monitor si disabilita automaticamente dopo 1 ora in caso non venga disattivata manualmente dall'operatore. Durante la funzione MONITOR il sensore NON invia gli eventi all'access Point. Menù HUB: Dal menù HUB è possibile impostare manualmente sulla scheda Hub l'orario già impostato sulla scheda FOXG20. Tale allineamento viene comunque effettuato in automatico ogni 24 ore e ad ogni riavvio completo del sistema. L'unica eventualità in cui è necessario eseguire l'operazione manualmente è il caso in cui venga reimpostato l'orario sulla scheda FOXG20 (vedi par. successivi) senza effettuare successivamente il riavvio il sistema. L'immagine successiva mostra l'avvenuta ricezione del comando "Set Timestamp Now" (Ack from 255). Sempre da questo menù è possibile configurare il canale di comunicazione radio dell'hub. Gli altri comandi presenti sono riservati agli sviluppatori. In ogni caso tenere presente che l'impostazione di normale funzionamento per il Sync è DISABLE. Configurazione della scheda Fox GM20 La scheda Fox è responsabile della raccolta dei dati provenienti dall HUB, della loro memorizzazione su database e dell invio degli stessi, tramite GPRS (o rete ETHERNET), ad un server esterno. Sul Fox è installato il sistema operativo Debian 6.0 personalizzato per dispositivi embedded ARM, con il software "nabla_traffic" e il software "rpostfile". 11

12 Per connettersi e configurare la scheda FOXG20 è necessario connettere la presa ethernet della scheda FOX al PC tramite cavo CROSS. Ricordarsi di impostare il PC su indirizzo IP di rete compatibile con l'indirizzo della scheda FOX. Utilizzando WinSCP si può accedere alla schermata di gestione risorse del Fox. In particolare è necessario indicare l'indirizzo , inserendo poi "root" come username e "netusg20" come password. Impostazione dell'ora, spegnimento o riavvio del sistema All'indirizzo: si trovano i comandi per il settaggio dell'orologio del Fox, e per effettuare lo spegnimento o il riavvio del terminale: SHUTDOWN: Arresta il sistema operativo Linux. Da eseguirsi SEMPRE prima di togliere l'alimentazione al sistema. RESTART: Esegue un riavvio del sistema. SET TIME NOW: Setta l'ora della scheda FOX a quella del PC da cui viene impartito il comando. Importante: l'orario viene rimesso sulla scheda FOX ma non sull'hub. Per allineare l'orologio dell'hub si può procedere in due modi: 12

13 Tramite riavvio del sistema; Tramite il software Sky light configurator: dalla pagina HUB premere il pulsante "SET TIMESTAMP NOW" (vedi par. precedente). Nel caso nessuna di queste operazioni venisse effettuata l'ora dell'hub verrà comunque allineata entro le 24 ore. N.B. l'orario della scheda FOX viene comunque aggiornato in automatico se si è connessi alla rete (GPRS o ETHERNET) Software Specifico installato: Il sistema software è composto da alcune parti indipendenti tra loro: a) software nabla_traffic : responsabile della raccolta dati dall HUB e della loro memorizzazione su database; b) Sistema di spedizione dei dati ad un server esterno (rpostfile); Software nabla_traffic Questo software è lanciato in automatico all avvio del sistema. La sua funzione è quella di acquisizione e immagazzinamento dei dati inviati dall'hub. I files vengono organizzati all'interno delle seguenti cartelle: /media/data/nabla/tmp /media/data/nabla/complete /media/data/nabla/zipped /media/data/nabla/sent /media/data/nabla/processed file temporaneo contenente i dati attualmente in lavorazione files completi pronti per essere compressi files compressi pronti per la spedizione files correttamente spediti tramite GPRS o rete ETHERNET files di back up I parametri configurabili sono definiti in vari files descritti qui di seguito. Dopo aver modificato i parametri desiderati (tramite software WinSCP) è necessario riavviare il Fox affinché le nuove configurazioni vengano lette dal software. Di seguito una descrizione delle principali opzioni disponibili: 13

14 INDIRIZZO DI RETE (default ) L'indirizzo di rete può essere modificato all'interno del il file /etc/network/interfaces Successivamente occorre riavviare la scheda FOX. (attenzione: se si dimentica il nuovo indirizzo impostato la scheda FOX non sarà più raggiungibile!!!) ID_CONCENTRATORE (default=1) E' l identificativo univoco associato all HUB. E' indispensabile per la corretta associazione dei dati sul software di elaborazione (Sky Light Solver). Si può modificare il numero nel file /etc/nabla_traffic.conf dove è presente la seguente stringa: # identificativo concentratore ID_CONCENTRATORE 1 Software di invio ad un server esterno "rpostfile" Tramite questo software i dati rilevati dal sistema vengono inviati ad un server esterno tramite modem GPRS o rete ETHERNET. I parametri configurabili di interesse sono tutti riportati alla pagina web 14

15 UID: nome univoco della stazione di rilevamento (es. nabla_quadro_01). Dà il nome alla cartella che contiene i relativi dati sul server. Group UID: gruppo di appartenenza della stazione di rilievo (es. provincia_roma). E' importante per eseguire eventuali aggiornamenti software comuni all'intero gruppo) Destination URL: indirizzo di destinazione dei dati (es. (*) Network Interface: modalità utilizzata per la trasmissione (eth0 per ethernet, ppp0 per GPRS) Update Address: (indirizzo dove cercare aggiornamenti o istruzioni da remoto) (**) Send Interval: intervallo in minuti per la spedizione dei dati (es. 120). Le spedizioni sono sincronizzate con l'inizio dell'ora (se ad esempio si impostano 120 min. avremo spedizioni alle ore 00.00, 02.00, ecc.) (***) APN: apn del provider telefonico (es. ibox.tim.it). Per provider non inseriti tra quelli di default selezionare "custom" nel menù a tendina, inserire poi il CUSTOM APN in fondo alla pagina web e cliccare su Modifica. SMTP Server; SMTP Username: SMTP Password: configurazioni per l'invio della posta elettronica (il sistema può inviare delle mail in seguito al verificarsi di eventi particolari (es. riavvio del sistema in seguito ad interruzione dell'alimentazione). SMTP From: nominativo che compare come mittente della mail (es. centralina01@nablaquadro.it) Dest Mail Address: indirizzo mail di destinazione delle comunicazioni. Riavviare sempre il sistema per rendere attive le modifiche inserite. (*) la cartella generale di destinazione dei dati sul server deve essere creata manualmente (in questo caso la cartella "traffic"). All'interno della cartella indicata ("traffic") occorre manualmente copiare lo script upload.php e creare una cartella denominata "uploads". All'interno della cartella "uploads" ogni centralina crea automaticamente la propria cartella denominata secondo il proprio UID (es. nabla_quadro_01) dove spedire i dati. (**) Le istruzioni/aggiornamenti da eseguire vanno inseriti in un file di testo nella cartella indicata (in questo caso "uploads", da creare manualmente). Il nome del file di aggiornamento deve avere estensione *.conf e deve coincidere con l'uid address della centralina cui è destinato il comando (es. nabla_quadro_01.conf) oppure con il Group UID di riferimento (es. provincia_roma.conf viene recepito da 15

16 tutti le centraline del gruppo "provincia_roma"). La frequenza con cui la centralina cerca aggiornamenti è specificata nel file /etc/crontab (di default 4 volte al giorno). (***) I file che contengono i dati vengono "chiusi" e prodotti dal software nabla_traffic con una frequenza indipendente dall'intervallo di spedizione (Send_Interval). Di default il sistema produce un file dati ogni ora. Se si vogliono effettuare spedizioni più frequenti di un invio ogni ora, è importante aumentare anche la frequenza di creazione dei files di dati (altrimenti il software rpostfile non trova files pronti da spedire). A tale scopo la base temporale con cui il software nabla_traffic effettua la compilazione dei files di dati è modificabile nel file /etc/crontab La riga da configurare è: 0 * * * * root /usr/bin/msg_sender nabla_traffic timer Nell'esempio sopra riportato i dati vengono "impacchettati" ogni ora in corrispondenza del minuto 0. Infatti crontab esegue secondo questo schema: minuto (0-59) ora (0-23) giorno del mese (1-31) mese (1-12).---- giorno della settimana (0-6) (dom=0) * * * * * comando da eseguire per cui 0 * * * * sta per al minuto zero di ogni ora (e di ogni giorno e mese) se scrivessimo invece 5 */2 * * * significherebbe al minuto cinque di ogni ora divisibile per 2 (e quindi un file ogni due ore) o ancora */20 * * * * significherebbe ad ogni minuto divisibile per 20 di ogni ora (e quindi ogni 20 minuti, cioè al minuto 20, al minuto 40 e al minuto 60) Per ulteriori dettagli sui comandi e le impostazioni di crontab si rimanda al seguente link: 16

17 Riavvio forzato da remoto In caso di blocco inaspettato della centralina è sempre possibile procedere con un riavvio forzato del sistema da remoto. E' sufficiente inviare un sms con la seguente stringa: AT#GPIO=2,1 e il modem procederà ad un riavvio forzato della scheda FOX. 4. Software di elaborazione "Sky Light Solver" Introduzione Il software Sky Light Solver nasce dall'esigenza di elaborare, nel modo più razionale e veloce possibile, la notevole mole di dati proveniente dal sistema di monitoraggio Sky Light Monitoring System. Tale sistema infatti, è stato progettato con la filosofia di alleggerire al massimo le operazioni di calcolo in "situ", per ovvie esigenze di riduzione dei consumi e possibilità di alimentare il tutto con impianti di alimentazione autonoma, lasciando svolgere le operazioni di calcolo complesso da server remoti, mediante appunto il software Sky Light Solver. I dati che provengono dai sistemi di monitoraggio quindi, tipicamente via GPRS/Web, vengono importati dal software di calcolo che permette di effettuare una moltitudine di operazioni sui dati grezzi, essendo questi ultimi disponibili al dettaglio del singolo transito rilevato. Caratteristiche principali Lo Sky Light Solver, oltre ad assolvere a tutte le funzioni di calcolo per la corretta elaborazione del dato, permette di gestire e archiviare l'insieme dei dati elaborati in un database dedicato. In particolare, per ogni stazione di monitoraggio installata, identificata dal relativo ID associato all'access Point, è possibile inserire tutta una serie di informazioni necessarie per la corretta gestione e archiviazione del dato. Nel dettaglio, per ogni stazione di rilievo è possibile gestire le seguenti informazioni: Ortofoto o Schema (jpg) della sezione stradale, sulla quale è possibile rappresentare graficamente la configurazione geometrica dei sensori installati. Indicazione dei sensori presenti, caratterizzati dal relativo ID. Ogni sensore può essere associato ad un "gruppo" che tipicamente viene costituito per aggregare i dati su una direzione di marcia comune fra più sensori. Inserimento di eventuali sensori "Slave" per il rilievo della velocità. E' possibile associare ad ogni 17

18 sensore di tipo "Master" (sensore principale per il semplice conteggio) un sensore di tipo "Slave", in modo da consentire il rilievo della velocità del singolo transito e la classificazione del veicolo per lunghezza. Inserimento di una moltitudine di parametri di calcolo, personalizzabili per ogni sito. Tali parametri sono perlopiù correlati alla configurazione geometrica dei sensori sul campo, oltre che alla specificità del sito in oggetto (parco veicolare circolante, tipologia della strada, ecc.) Definizione di 5 classi veicolari per lunghezza, necessarie per l'accorpamento dei risultati ottenuti. Il motore di calcolo permette poi di effettuare le seguenti operazioni sui dati grezzi importati: Calcolo della velocità dei singoli transiti (se presenti i sensori slave; in alternativa effettua una valutazione storico - statistica della velocità mediante il parametro "tempo di occupazione"). Eliminazione dei transiti ritenuti non validi (definiti da parametri quali ad esempio velocità massima ammissibile, lunghezza massima e minima ammissibile). Classificazione dei veicoli per classi di lunghezza preselezionabili (se presenti i sensori slave). Eliminazione di eventuali eventi multipli associabili a singoli veicoli che occupano contemporaneamente la posizione di due sensori adiacenti (in caso di più linee di rilievo per ogni corsia). Aggregazione dei dati per direzione di marcia cumulando le associate linee di rilievo (Gruppi). Elaborazione di tabelle con valori flusso, velocità media e classificazione, aggregati su i seguenti intervalli temporali a scelta: giornaliero, orario, quarto d'ora. E' inoltre disponibile il dettaglio al singolo transito. Esportazione delle tabelle desiderate in formato compatibile con Excel. I comandi del menù Il software si compone di due pagine principali: 1. Importazione File 2. Analisi 18

19 Importazione File Attraverso questa pagina è possibile importare o rimuovere dal database i files dati inviati dagli Access Point di tutti i sistemi di monitoraggio gestiti dall'utente. Mediante il tasto "Choose Files" è possibile sfogliare le cartelle per scegliere i files da importare che vengono successivamente riportati nella finestra di dialogo. A questo punto è possibile selezionare mediante le caselline sulla colonna più a sinistra, i files da importare nel database per essere poi successivamente elaborati. E' inoltre possibile la rimozione dei files già inseriti nel database. A tal fine è necessario comunque selezionare i file grezzi da rimuovere (da Choose files) e rimuovere la spunta da "mostra solo non importati". A questo punto i files di interesse saranno visualizzati nella finestra di dialogo in modo da poter essere selezionati e successivamente rimossi (Remove Selected) oppure Resettati (Reset Selected). Per reset si intende riportare dati già elaborati allo stato grezzo, in modo da poter essere rielaborati magari effettuando delle modifiche sui parametri di configurazione. Per ultimo il tasto "Clean Database" permette di cancellare completamente tutti i dati presenti nel database, sia grezzi che elaborati. Analisi La pagina "Analisi" si compone di ulteriori 4 sub-pagine: 1. Sensori 2. Parametri 3. Engine 4. Risultati 19

20 Sensori La finestra "Sensori" permette di inserire la configurazione geometrica dei sensori. In questa sezione è possibile inserire nuovi sensori (master o slave) posizionarli sulla ortofoto relativa, inserire la distanza dei sensori slave dai relativi master, associare più sensori in un gruppo (direzione di percorrenza). Il parametro Offset identifica eventuali differenze di posizionamento tra sensori appartenenti allo stesso gruppo master e/o allo stesso gruppo slave. Tale parametro è indispensabile per la corretta ricerca di transiti che possono provocare eventi contemporanei su due sensori adiacenti. Esso identifica infatti eventuali differenze di posizionamento tra sensori adiacenti misurate lungo la direzione di marcia. Se ad esempio i sensori 3 e 4 sono sensori master di una singola direzione di marcia (come nell'immagine sottostante) nell'ipotesi che il sensore 4 precedesse il 3 di 15 cm (lungo la progressiva di marcia) occorrerebbe inserire 15 cm nell'offset del sensore 3 e viceversa. Il valore di offset incide solo sulla verifica della contemporaneità di eventi e non nella distanza tra sensori master e salve, che deve essere riportata nella apposita casella così come rilevata sul campo. 20

21 Parametri Nella finestra "Parametri" è possibile, per ogni stazione di rilevamento (Access Point/Concentratore) configurare tutte le variabili disponibili, necessarie per una corretta taratura del software, in funzione delle tipicità del sito di misura. Lunghezza Veicolo Medio: Rappresenta la lunghezza media del veicolo del parco circolante nella specifica sezione. E' necessario per il calcolo della velocità media di percorrenza basata sul tempo di occupazione (solo sensori master, in assenza di slave). Lunghezza veicolo Minima: rappresenta la lunghezza minima dei veicoli del parco circolante (tipicamente 2.5 m). Insieme con il parametro Velocità Max determina il valore minimo del tempo di occupazione ritenuto valido per l'analisi. Tutti gli eventi con Tempi di occupazione minore verranno scartati. Flusso storico: Rappresenta il numero di veicoli che temporalmente precedono l'evento in esame, e che verranno presi in esame per il calcolo del tempo medio di occupazione e di conseguenza della velocità "più probabile" per l'evento esaminato. Tale valore risulta necessario per la verifica di Contemporaneità e, nel caso di presenza di sensori slave, di Coerenza tra eventi master e slave. Velocità Max: Rappresenta la velocità max consentita prevista per la sezione di rilievo in oggetto. 21

22 Intervallo di Coerenza: Rappresenta il campo di velocità ritenuto coerente per il transito in oggetto, basato sulla velocità calcolata sul flusso storico. E' necessario per associare correttamente i transiti tra sensori master e slave. Tolleranza Contemporaneità: Espressa in cm, rappresenta la tolleranza massima affinché due eventi, tra sensori adiacenti, possano essere considerati provocati dallo stesso veicolo. E' funzione della velocità calcolata su base storica del tempo di occupazione. Tiene conto di eventuali offset fra sensori (vedi pagina "sensori"). Intervallo Classificazioni affidabili: Esprime il valore minimo e massimo del rapporto dei tempi di occupazione misurati sul sensore master e sul sensore slave e provocato dallo stesso passaggio. Se il passaggio avviene in forte accelerazione o decelerazione, presumibilmente la classificazione per lunghezza perderà attendibilità. Fissando il parametro in oggetto, tutti i passaggi che avverranno al di fuori dell'intervallo prefissato saranno etichettati come NC (non classificato). Velocità minima di classificazione: Fissa il valore minimo della velocità su base storica, al di sotto del quale si presume un andamento a "Stop And Go" e quindi il software cessa di associare eventi master con eventi slave, effettuando il semplice conteggio dei transiti sui sensori master e trascurando gli eventi sui sensori slave. Passaggi non correlati: Questa finestra permettere di scegliere cosa fare con gli eventi che, nonostante siano avvenuti a velocità (storica) superiore a quella minima di classificazione, non siano correlati a nessun evento slave (sia in linea che con lo slave adiacente). Si può scegliere di etichettarli come NC, di indicarli come Motocicli, oppure di eliminarli dal conteggio. La scelta è fortemente dipendente dalla geometria utilizzata nell'installazione dei sensori. In caso di installazione con layout ottimale (come da indicazioni a pag.6), si consiglia di selezionare Motocicli. Immagine sezione Stradale: Permette di selezionare l'immagine da inserire nella pagina "sensori". Classi La pagina "Classi" permette di definire il nome e i limiti dimensionali dei 5 classi di lunghezza nei quali saranno aggregati i dati elaborati. Il dato relativo alla lunghezza in metri del singolo passaggio rimane comunque sempre disponibile. 22

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