Prometeia per AIAD. Il sistema industriale della difesa per il sistema Paese. Risultati 2015
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- Clemente Giannini
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1 Prometeia per AIAD Il sistema industriale della difesa per il sistema Paese Risultati 2015 AIAD, la federazione Aziende Italiane per l'aerospazio, la Difesa e la Sicurezza, accoglie la quasi totalità dell imprese (oltre 100) che operano nell alta tecnologia nei settori aerospaziale civile e militare, navale e terrestre militare, sicurezza e sistemi elettronici ad essi ricollegabili. Obiettivo del presente lavoro è la valorizzazione del contributo che le attività di queste imprese apportano al sistema economico del Paese, non solo grazie alle loro ricadute dirette in termini di valore aggiunto, occupazione e gettito fiscale, ma anche ai benefici che si generano lungo la filiera attraverso le commesse, il trasferimento di conoscenze, l occupazione aggiuntiva. Le attività prese in considerazione sono quelle che si svolgono sul territorio italiano ed escludono quindi le controllate estere (perimetro differente da quello dei bilanci consolidati); i dati si riferiscono al periodo Principali risultati Gli impatti diretti Le imprese della filiera aerospazio, difesa e sicurezza (AD&S) impiegano quasi 45 mila occupati in Italia, sviluppano un valore della produzione di quasi 14 miliardi di euro che si traduce in 4.4 miliardi di valore aggiunto. Contribuiscono con circa 1.8 miliardi al gettito fiscale 1. Esportano oltre 9 miliardi di euro di beni (il 2.3% del totale della manifattura), contribuiscono al 6.5% del saldo commerciale della manifattura. Nel periodo la produzione è cresciuta complessivamente del 5%, grazie al contributo dell export (+8.3%) mentre il mercato domestico è risultato in lieve contrazione (-1.5%). La dinamica è stata in linea con le performance della manifattura italiana e più vivace rispetto a quella dell intera economia italiana. 1 Comprese le tasse sul lavoro pagate dai dipendenti. 1
2 I processi di ristrutturazione e di miglioramento dell efficienza hanno invece contribuito al ridimensionamento dell occupazione che negli ultimi 4 anni si è ridotta del 5%. Contestualmente la produttività del lavoro (valore aggiunto per addetto) è aumentata in misura significativa tanto da raggiungere i 100 mila euro, il 67% in più della media dell economia italiana. Tuttavia rispetto ai principali competitor dei Paesi europei 2 sconta ancora un gap di circa 18 punti percentuali. Il settore è caratterizzato da un alta intensità di capitale, soprattutto immateriale (brevetti, ricerca, ) e da cicli di investimento lunghi; nonostante il recupero di efficienza, la remunerazione del capitale investito rimane modesta, al di sotto della manifattura italiana. Una quota maggiore di oneri finanziari rispetto alla media comprime la capacità di remunerare l equity. Gli impatti indiretti e indotti Gli effetti sul sistema economico italiano sono però ancora più estesi e differenziati; tramite i propri acquisti sul territorio italiano le imprese AD&S sostengono occupazione e valore lungo tutta la filiera (effetto indiretto) e attraverso la spesa per consumi dei propri dipendenti e dei lavoratori impiegati nelle imprese della filiera attivano domanda addizionale sul sistema economico (effetto indotto). Fig.1 Gli impatti in Italia Sintesi 2 Principali imprese operanti nell AD&S in Francia, Germania e Regno Unito. 2
3 Complessivamente, considerando tutti i contributi diretti, indiretti e indotti, le imprese del settore aerospazio, difesa e sicurezza generano in Italia 11.6 miliardi di euro di valore aggiunto che rappresenta lo 0.8% del Pil. 3 Occupano direttamente e sostengono lungo la filiera circa 159 mila occupati; garantiscono alle entrate dello Stato 4.9 miliardi di euro. Ogni euro di valore aggiunto delle imprese del settore AD&S genera ulteriori 1.6 euro nell economia e ogni occupato sostiene ulteriori 2.6 posti di lavoro in Italia. La filiera sostenuta dalle imprese della difesa e sicurezza rimane caratterizzata da un alta produttività del lavoro e da una offerta di posti di lavoro qualificati. Tecnologia e conoscenza sono infatti elementi pregnanti della supply chain analizzata; l industria hi-tech e i servizi ad alta intensità di conoscenza rappresentano quasi il 60% del totale (in termini di valore aggiunto sviluppato), dato rilevante se si pensa che complessivamente all interno dell intera economia italiana gli stessi pesano soltanto per il 16%. Nella filiera esistono PMI specializzate nell AD&S 4 che, grazie alla collaborazione con le imprese leader, sono cresciute in misura sostenuta (+13% fatturato rispetto al 2012), hanno aumentato la loro presenza sui mercati esteri (% fatturato esportato dal 33 al 37.5), mantenendo un grado di redditività soddisfacente (ROI maggiore di 3 punti rispetto alla media manifattura) e continuando ad investire in innovazione (intensità di capitale immateriale superiore di 5 punti rispetto alla manifattura). Fig.2 La catena del valore 2015 % - intera filiera a confronto con economia italiana 3 Grandezze che verrebbero a mancare in assenza dell attività delle imprese della filiera aerospazio, difesa e sicurezza. 4 Elaborazioni su dati di bilancio delle PMI associate ad AIAD con prevalenza di fatturato nel settore AD&S fornitrici delle imprese capofila. 3
4 La ricerca e sviluppo (R&S) Le imprese AD&S investono molto in innovazione e ricerca e sviluppo; spendono quasi 1.5 miliardi in R&S, ammontare che da solo rappresenta oltre 12% di tutta la spesa sostenuta dalle imprese italiane. E il secondo settore in Italia per dimensione e per intensità di R&S; quest ultimo parametro si colloca su livelli superiori a quelli della manifattura ad alta tecnologia dei principali Paesi europei. L analisi dei progetti finanziati nel programma Horizon 2020 mostra una elevata capacità di fare network con altre imprese e con i principali istituti di ricerca del Paese. Gli ambiti di ricerca portati avanti dal settore AD&S, quali ad esempio stampa 3D, internet delle cose, smart city, sicurezza, rappresentano domini tecnologici importanti per lo sviluppo della manifattura e dell economia del Paese nel futuro prossimo. L attività si traduce in un alto tasso di codifica delle nuove conoscenze: la media dei brevetti registrati per impresa negli ultimi 10 anni è di 8.5 a fronte di una media delle imprese italiane dei settori dei beni di investimento pari a
5 Riquadro 1. L importanza delle attività di ricerca e sviluppo nella letteratura economica Le attività di ricerca e sviluppo sono rilevanti perché aumentano la produttività nell uso dei fattori di produzione, capitale e lavoro, e promuovono la crescita economica 5. I benefici che si generano non interessano solo le imprese che investono direttamente in queste attività ma si diffondono lungo la filiera e il sistema economico. I rendimenti sociali sono infatti circa 2-3 volte superiori a quelli privati; se il ritorno per gli investimenti privati è compreso fra il 10% e il 26%, il ritorno per la collettività varia fra il 25% e il 66%. 6 I benefici degli investimenti in ricerca e sviluppo sembrano maggiori se appannaggio di settori hi-tech e di grandi imprese 7. I risultati preliminari di un recente studio 8 mostrano che un aumento della ricerca e sviluppo finanziata dallo Stato nel settore della difesa favorisce extra investimenti da parte dei privati; 10 euro di spesa pubblica in R&S in difesa generano dai 2 ai 5 euro di investimenti addizionali da parte dei privati. Sempre nello stesso studio si evidenzia che un aumento della spesa in R&S da parte di uno Stato estero produce effetti che non si limitano ai propri confini nazionali. I meccanismi di influenza sulle imprese domestiche sono duplici; da un lato vengono scoraggiati gli investimenti domestici, dall altro si registra un aumento della produttività grazie a spillover legati alla diffusione di conoscenze settoriali. L effetto complessivo sulle imprese domestiche sembra essere comunque positivo. Tale risultato, se confermato, suggerisce l adozione di policy di collaborazione fra Stati in ambito di progetti di R&S. 5 B.H. Hall, J. Mairesse and P. Mohnen (2009), Measuring the returns to R&D, National Bureau of Economic Research working paper n Sveikauskas, Leo, R&D and Productivity Growth: A Review of the Literature, Bureau of Labor Statistics Working Paper 408, September ; Bloom, Nicholas, Mark Schankerman and John Van Reenen (2013), Identifying technology spillovers and product market rivalry, Econometrica, Vol. 81, Issue 4, pp Ortega-Argilés, R., Piva M., Potters, L. and M. Vivarelli (2009), Is corporate R&D investment in high-tech sectors more effective? Some guidelines for European research policy, IZA Discussion Paper n Enrico Moretti, Claudia Steinwender and John Van Reenen (2014), The Intellectual Spoils of War? Defense R&D, Productivity and Spillovers- Preliminary- Working paper, 5
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