SCHEDA PROGETTO PER L IMPIEGO DI VOLONTARI IN SERVIZIO CIVILE IN ITALIA

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1 (Allegato 1) SCHEDA PROGETTO PER L IMPIEGO DI VOLONTARI IN SERVIZIO CIVILE IN ITALIA ENTE 1) Ente proponente il progetto: Opera Diocesana Madonna dei Bambini Villaggio del Ragazzo 2) Codice di accreditamento: NZ ) Albo e classe di iscrizione: LIG/A/ CARATTERISTICHE PROGETTO 4) Titolo del progetto: Di terra e di mare 5) Settore ed area di intervento del progetto con relativa codifica (vedi allegato 3): Settore A: Assistenza (riferita alla tutela dei diritti sociali e ai servizi alla Persona Area di intervento: - Cod. 06 Disabili 6) Descrizione dell area di intervento e del contesto territoriale entro il quale si realizza il progetto con riferimento a situazioni definite, rappresentate mediante indicatori misurabili; identificazione dei destinatari e dei beneficiari del progetto: Il Villaggio del Ragazzo è attivo nell ambito della disabilità da oltre 20 anni ed oggi eroga servizi dedicati ad essa in due strutture: il Centro Benedetto Acquarone, dislocato nel centro di Chiavari, e il Centro Costa Zenoglio, nel Comune di Castiglione Chiavarese, situato nell entroterra di Sestri Levante. I servizi socio sanitari a favore dell utenza disabile vengono erogati in regime di accreditamento con il Servizio Sanitario Nazionale, ed in convenzione con i tre Distretti Socio Sanitari: n.14 Tigullio Occidentale, n.15 Chiavarese e n.16 Tigullio Orientale, per un totale di n abitanti afferenti alla ASL 4 Chiavarese alla data dell 1/1/2007. Il Centro Costa Zenoglio accoglie oggi 18 persone disabili ed opera nel territorio del distretto socio-sanitario 16, comprendente l ambito sociale 58, comuni di Sestri Levante, Casarza Ligure, Castiglione Chiavarese e Moneglia e l ambito sociale 59

2 comprendente i comuni di Varese Ligure, Carro e Maissana. Il Piano Sociale Integrato regionale 2007/2010, elemento di riferimento ai piani dei distretti sociali, recita al punto 4.1: Nella comunità locale ogni persona è soggetto di diritti riconosciuti dalla collettività e finalizzati sia al benessere della persona, che a quello della intera comunità. La concezione di cittadinanza, collegata alla titolarità di diritti, civili e sociali è quindi un concetto di inclusività nel contesto sociale. Misure di cittadinanza rivolte a tutta la popolazione presuppongono strategie di azione integrata e politiche unitarie di promozione e di aiuto alla persona per gli aspetti connessi, come si è già sottolineato, la convivenza sociale, la salute, l istruzione e il lavoro. Sempre lo stesso documento individua come obiettivo l incremento delle strutture socio-riabilitative di mantenimento (diurne e a ciclo continuativo) per disabili gravi, privi del sostegno familiare omissis. Per quanto riguarda l Area tematica della Disabilità, il Piano enuncia la volontà di dare continuità ad interventi già in essere per le persone disabili atti a favorire autonomia, integrazione, partecipazione alla vita comunitaria e ai diritti di cittadinanza. E a tale scopo individua alcuni obiettivi: Promozione di una cultura dei servizi sempre più attenta ai bisogni ed alle aspettative dei cittadini disabili e dei loro familiari. Attivazione di politiche e di attività di integrazione e di modifica dell ambiente in funzione delle necessità dei disabili Creazione di soluzioni adeguate per momenti di vita esterni alla famiglia Elaborazione di proposte turistiche e ricreative accessibili Nel territorio di riferimento è presente una rete sufficientemente efficace, anche se da implementare (come già detto sopra) di centri diurni o a carattere residenziale per fasce di utenza caratterizzate da una forma specifica di patologia (disabilità, salute mentale). Esiste tuttavia nel territorio una fascia di utenza adulta disabile, che non afferisce alla rete dei servizi socio-sanitari, a rischio di emarginazione ed isolamento.

3 Contesto settoriale: Il Centro Costa Zenoglio offre 2 servizi: uno a carattere sanitario come Residenza Sanitaria Assistenziale per disabili e uno a carattere sociale come Comunità Alloggio per persone con prevalente disagio sociale. Il centro è configurato come un ambiente originalmente di casa accogliente che, nel momento stesso in cui trasmette un messaggio chiaro di riconoscimento di una difficoltà (crisi, solitudine, malattia, etc.) che impedisce di proseguire la propria vita nella residenza d origine, offre la condivisione del bisogno e le soluzioni di cura, valorizzando concretamente le reali capacità della persona e aiutandola a potenziarle, stimolandone anche le richieste di impegno attivo e responsabile nella direzione di una normalità, che permetta una migliore inclusione sociale. Si propone come un luogo dove i soggetti possano vivere un esperienza residenziale di socializzazione positiva, mantenendo quegli aspetti di individualità che permettano al singolo di trovare sempre spazi di gratificazione personale. La provenienza territoriale interessa maggiormente i comuni, già citati, dei tre Distretti Socio-Sanitari del Tigullio ( ) ma anche quello urbano genovese e quello di altre province liguri. La struttura del Centro Costa Zenoglio, pur mantenendo il fascino della villa padronale d epoca, immersa nel verde, è stata resa facilmente agibile abbattendo le barriere architettoniche in essa presenti. Arredata a grande salotto, organizzata strutturalmente per facilitare una permanenza confortevole e protetta che favorisca un clima di condivisione. Sono inoltre a disposizione del Centro un laboratorio di falegnameria leggera e bricolage, un salone per attività polivalenti, dove si organizzano attività a carattere ludico e creativo: disegno, decoupage, giochi di società e da tavolo, creazione di piccoli oggetti in legno, carta, nylon e bigiotteria;

4 E presente anche una palestra dotata sia degli strumenti per la riabilitazione fisioterapica, sia degli spazi per attività di ginnastica e gioco libero. La tipologia di handicap trattato comprende l handicap fisico, psichico e il sensoriale, e la gravità varia dall handicap lieve- moderato al gravissimo. Grazie alla dimensione

5 sopradescritta è stato possibile in questo ultimi periodi inserire attività inerenti alla gestione quotidiana della casa quali: gestione del servizio di lavanderia, pulizia e piccola manutenzione degli spazi esterni, riordino delle camere e degli spazi comuni. Inoltre per un piccolo gruppo di utenti sono previste attività legate alla gestione della casa anche in esterno. 7) Obiettivi del progetto: Premessa Il tema della qualità di vita è strettamente interrelato alla capacità autonoma delle persone con disabilità di poter gestire in forma sempre maggiore aspetti di vita inerenti la casa, la cura della propria persona, la piccola burocrazia, il tempo libero etc. Anche la Comunità Europea in applicazione della Convenzione dei Diritti Umani delle Persone con Disabilità per i prossimi anni, sulla disabilità intende garantire alle persone disabili le medesime possibilità di scelta e controllo nella vita quotidiana di cui usufruiscono i non disabili, promuovendo un assistenza e servizi sociali accessibili, poco costosi e di qualità grazie al rafforzamento delle disposizioni in materia di protezione sociale e inclusione. Riconosciuto ciò il progetto che riguarda la persona disabile nella sua globalità deve prevedere un intervento mirato di tipo educativo e abilitativo, e imperniato su concetti quali normalità e benessere. La possibilità di svolgere le attività di vita quotidiana, mirate all inclusione sociale, sono soprattutto per le persone con disabilità intellettiva, uno spazio privilegiato per conquistare autonomia e rappresentano un valido elemento protettivo all aggravarsi dei problemi dovuti all isolamento e alla solitudine. Ciò premesso di seguito si elencano gli obiettivi: Promuovere il servizio civile volontario, educando i giovani alla logica del servizio, della partecipazione attiva e alla cultura dell integrazione con le persone con differenti abilità; Offrire occasioni di formazione e confronto ai valori della non violenza, solidarietà e gratuità attraverso azioni di sensibilizzazione e animazione, valorizzando e sperimentando il valore e la ricchezza della diversità. Scambio culturale fra pari tra il giovane e il disabile. Condivisione empatica da parte del giovane del vissuto del disabile. Creare ponti tra soggetti a rischio di emarginazione e di isolamento e la normalità con l offerta di sollievo e di condivisione del problema con la famiglia. Rimuovere gli ostacoli sociali e culturali che aggravano le condizioni di disabilità. Prevenire i processi di cronicizzazione, favorendo la crescita della persona

6 attraverso un ambiente socio-educativo stimolante. Valorizzare la persona disabile nella sua globalità e nella sua specificità. Potenziare ed ampliare la gamma dei servizi già attivi presso il centro Costa Zenoglio del Villaggio del Ragazzo, focalizzando l attenzione sulle proposte avente carattere di inclusione sociale. Valorizzare le competenze e le attitudini dei Volontari del Servizio Civile stimolandoli a collaborare al Progetto con modalità personali. Continuare a coinvolgere i giovani in azioni a carattere sociale e di sostegno delle persone in condizioni di svantaggio, concentrando l attenzione su una realtà, quella della disabilità, concreta e presente nel territorio. Il progetto si configura anche come un occasione di stimolo per i giovani a misurarsi non solo nella gestione della quotidianità delle persone disabili, ma anche come possibilità di riflessione sul loro vissuto. Orientare le azioni per la tutela dei diritti umani delle persone con disabilità, considerando la disabilità non come una malattia (secondo un errata interpretazione di modelli medici), ma come un rapporto sociale tra le caratteristiche delle persone e l ambiente (modello bio-psico-sociale). Principi, questi, sanciti dall OMS e dall ONU. Migliorare la qualità della vita di persone al confine tra la possibilità di conseguire una vita ai limiti della normalità e il rischio di involvere verso l esclusione sociale, aiutandole a: Far sperimentare una socializzazione protetta ma non stigmatizzante, tenendo conto che il livello di inclusione sociale delle persone disabili può essere individuato attraverso la valutazione del grado di partecipazione attiva acquisita nella vita quotidiana. Autopromuovere e raggiungere l inclusione, per far sì che ogni persona, indipendentemente dalla propria condizione, non subisca trattamenti differenti e degradanti, non viva o lavori in luoghi separati, abbia le medesime opportunità di partecipazione e coinvolgimento nelle scelte che la riguardano. Confrontarsi con altre persone che hanno difficoltà e problemi di vario genere ed entità, inserendosi in una catena di aiuto all altro, nell ambito della quale ciascuno ha qualche cosa da insegnare e da imparare. Riconoscere e coltivare alcuni interessi, acquisire nuove competenze, essere propositivi. Dare espressione alle residue/potenziali capacità e competenze, sia operative che relazionali. Aumentare e/o migliorare il proprio livello di autonomia.

7 Sperimentare la possibilità di un uso adeguato del tempo libero e delle opportunità offerte dalla comunità locale. Incrementare le uscite sul territorio sia in attività quotidiane sia in occasione di particolari eventi (mostre, fiere, cinema, etc.). Promuovere e sostenere l organizzazione di momenti conviviali (cene, feste, etc.) in occasione di compleanni, ricorrenze significative, etc. 8) Descrizione del progetto e tipologia dell intervento che definisca in modo puntuale le attività previste dal progetto con particolare riferimento a quelle dei volontari in servizio civile nazionale, nonché le risorse umane dal punto di vista sia qualitativo che quantitativo: Nella RSA del Centro Costa Zenoglio opera un equipe professionale composta da: un medico Neuropsichiatra Infantile avente funzione di responsabile di struttura e di tutte le azioni riabilitative. Un medico neuropsichiatria infantile responsabile dei progetti riabilitativi Un coordinatore/pedagogista responsabile della gestione della struttura e supervisore delle attività riabilitative. Due Educatori professionali. Un tecnico della riabilitazione (fisioterapista). Un assistente Sociale. Un Infermiere. Otto operatori socio sanitari addetti alle attività sanitario/assistenziali. Cinque operatori generici dell assistenza addetti alle attività assistenziali METODOLOGIA OPERATIVA DELLA RESIDENZA SANITARIA ASSISTENZIALE COSTA ZENOGLIO 1.1 Definizione di riabilitazione Il termine riabilitazione si riferisce a un processo che mira a permettere alle persone con disabilità di raggiungere e di mantenere il loro livello funzionale ottimale dal punto di vista fisico, sensoriale, intellettuale, psichico e/o sociale ed a dotarli così dei mezzi per acquisire una maggiore indipendenza e inclusione sociale. Essa può consistere nel ricreare e/o nel ristabilire delle funzioni, oppure nel compensare la perdita o l'assenza di funzioni o l'insufficienza funzionale. Il processo di riabilitazione non comincia necessariamente dalle cure mediche. Esso comprende misure ed attività molto varie, che possono andare dalla riabilitazione di

8 base egenerale a misure più mirate, come per esempio la riabilitazione professionale. Questa è la definizione di riabilitazione contenuta nelle Regole standard delle Nazioni Unite per il raggiungimento della parità di opportunità per le persone con disabilità. Questo documento,è stato emanato dall Assemblea Generale delle Nazioni Unite il 20 dicembre 1993, e costituisce esempio della politica internazionale in materia di disabilità. E importante notare che la riabilitazione viene inserita, nelle Regole Standard, tra le condizioni preliminari indispensabili perché si possa impostare una politica sociale che consenta alle persone con disabilità di raggiungere le pari opportunità. Anche in Italia le disposizioni come le Linee guida per le attività di riabilitazione emanate dal Ministero della Sanità nel 1998 si ispirano a questi concetti, dichiarando che la riabilitazione è un processo di soluzione dei problemi e di educazione nel corso del quale si porta una persona a raggiungere il miglior livello di vita possibile sul piano fisico, funzionale, sociale ed emozionale, con la minor restrizione possibile delle sue scelte operative. Le attività sanitarie di riabilitazione, ad eccezione di quelle di semplice terapia fisica strumentale per disabilità minimali, segmentarie e/o transitorie, richiedono obbligatoriamente la presa in carico clinica globale della persona mediante la predisposizione di un progetto riabilitativo individuale e la sua realizzazione mediante uno o più programmi riabilitativi. 1.2 Riabilitazione al Villaggio del Ragazzo Parlare di riabilitazione per il Villaggio del Ragazzo significa in primo luogo, parlare di disabilità come condizione di vita spesso permanente; riabilitare non significa quindi solo o esclusivamente riparare un danno o ripristinare una funzione, ma è anche evocare una competenza che non è apparsa nel corso dello sviluppo o impedire una regressione funzionale, ma soprattutto riabilitare, è tenere in considerazione il complesso delle esigenze della persona umana nelle sue componenti fisiche, psichiche e sociali in modo da soddisfarle. Si tratta pertanto di una funzione complessa che implica in primo luogo un momento diagnostico (diagnosi etiologica e funzionale), un progetto terapeutico che va oltre il riferimento settoriale ad un organo o ad un apparato e soprattutto richiede un programma di trattamento altamente personalizzato, che tiene in debito conto le variabili età e gravità che determinano percorsi riabilitativi diversi, richiedendo approcci e risorse diversificati. L intervento riabilitativo allora non si limita più ad un distretto corporeo, o ad un aspetto ma assume un approccio olistico. Riabilitare, non significa necessariamente guarire se con ciò si intende la restitutio ad integrum, bensì ampliare quanto più possibile le autonomie funzionali della persona. Spesso infatti l intervento riabilitativo non porta alla soluzione definitiva del problema perché un gran numero di soggetti presenta condizioni che permettono solo un miglioramento, un recupero parziale, un acquisizione ridotta della funzionalità, ma non certo la guarigione. La riabilitazione allora non può essere vista che come un diritto all interno della gamma dei diritti della persona, a sviluppare e a mantenere il massimo delle proprie potenzialità per godere di una situazione di benessere, di equilibrio e di dignità dell esistenza, in altre parole di permetterle di raggiungere e mantenere la miglior qualità di vita possibile.

9 Per ogni ospite della RSA viene predisposto un Progetto Individuale mirato da una parte a potenziare le abilità residue e dall altra a sviluppare percorsi di inclusione sociale attraverso il prendersi cura della propria persona, del proprio ambiente anche attraverso la possibilità di usufruire delle opportunità offerte dal territorio dove la persona vive. Le attività riabilitative svolte, per quanto estremamente diversificate per le specifiche necessità di ognuno, hanno come finalità quella di far raggiungere alla persona il miglior livello di autonomia possibile con la minor restrizione delle sue scelte operative raggiungendo la miglior qualità di vita possibile. Il piano delle attività quotidiane comprende: Le attività di casa per una corretta gestione dei propri spazi, in un clima di sussidiarietà nel gestire l intera casa. A tal fine sono state predisposte attività in esterna per commissioni svolte autonomamente da alcuni ospiti che fanno acquisti per l approvvigionamento della struttura; Attività cognitive, come momenti di lettura comune e di riflessione su tematiche proposte dagli ospiti; la gestione e l uso del denaro e la scrittura e il calcolo aritmetico; Attività di lavori manuali ( carta, legno, plastica, e altro materiale di recupero); Attività di ginnastica a corpo libero; Coltivazione e cura del verde; Attività legate alle cure estetiche delle persone;

10 Riunioni collettive settimanali affinché sia dato spazio alle esigenze in modo condiviso; Uscite, sia di puro svago, sia con intenti didattici; Attività ludiche di gruppo finalizzate a migliorare o suscitare le potenzialità comunicative del singolo e la condivisione delle proprie capacità o difficoltà in un contesto amichevole e non giudicante; Alcune persone hanno come progetto di vita l inserimento in attività occupazionali o lavorative (borsa lavoro) in esterno; I percorsi di Terra e di Mare sono quelli che vogliamo far intraprendere autonomamente dagli ospiti del Centro, sia in senso geografico, sia logistico in senso lato sia verso una sempre maggiore inclusione sociale. La collocazione della residenza è nell immediato entroterra di Sestri Levante e la quasi totalità delle attività in esterno prevedono uno spostamento verso la costa, a sud, centro urbano dei servizi e il nord, l entroterra più inoltrato, luogo delle risorse naturali e del contatto con la natura. L impiego nell accompagnamento, da parte dei Volontari, a specifiche attività in esterno di persone già impiegate in incarichi al di fuori della residenza, risponde al fine di migliorarne le abilità già messe in atto e di promuoverne delle nuove; l impiego è anche previsto nell affiancamento di persone che non hanno mai svolto tali attività. L accompagnamento si declinerà in vari passaggi giornalieri, suddivisi in steps, ognuno pensato come modulo progettuale a sé stante, ma sempre nell ottica dell inclusione sociale ponendo sostanzialmente la questione della disabilità nella dimensione sociale del diritto di cittadinanza, perché riguarda tutti coloro che partecipano alla vita sociale all interno di un determinato contesto: includere vuol dire offrire l opportunità di essere cittadini a tutti gli effetti. Ciò non significa negare il fatto che ognuno di noi è diverso o negare la presenza di disabilità o menomazioni che devono essere trattate in maniera adeguata, ma vuol dire spostare i focus di analisi e intervento dalla persona al contesto, per individuarne gli ostacoli e operare per la loro rimozione. Il fine è promuovere condizioni di vita dignitose e un sistema di relazioni soddisfacenti nei riguardi di persone che presentano difficoltà nella propria autonomia personale e sociale, in modo che esse possano sentirsi parte di comunità e di contesti relazionali dove poter agire, scegliere, giocare e vedere riconosciuto il proprio ruolo e la propria identità Ogni singolo modulo verrà predisposto al tavolo dai Volontari supportati da un educatore professionale e prevederà un momento di preparazione all azione esterna con la persona disabile affinché prenda conoscenza del significato e dei punti fondamentali della stessa. L attività metterà i fruitori in condizione di conoscere e gestire semplici incarichi (da piccoli acquisti a pratiche burocratiche) riguardanti la loro persona o quella di compagni della residenza non autonomi. Attualmente tali mansioni sono svolte in modo autosufficiente dagli ospiti solo in piccola parte e l espletamento rimane in carico agli operatori che devono svolgerle per conto e senza la collaborazione degli interessati, rubando tempo alla loro presenza in altre attività e sottraendo, loro malgrado, a queste persone con disabilità, spazi per il raggiungimento di maggiore autodeterminazione. Il rapporto numerico nell attività di sostegno tra il singolo volontario e la persona con disabilità sarà di 1 a 1, max. 1 a 2, per ogni singola azione. La frequenza iniziale d intervento sarà nel primo mese di 3 interventi settimanali per Volontario, per poi gradualmente aumentare e giungere alla condizione di impiego in accompagnamento legato alla necessità della persona e/o del

11 servizio. I destinatari sono 9 persone con disabilità psico-fisica, tutti maggiorenni e giuridicamente coinvolgibili nel progetto, valutati dai medici responsabili della struttura in base alla scheda dell ICD 10, per i quali nel Progetto Individuale Riabilitativo è fatto specifico riferimento alla possibilità di svolgere attività esterne al Centro, in forma totalmente autonoma ma in percorsi precedentemente concordati, in forma semi-indipendente ossia vigilata o, in ultimo, in forma di maggiore tutela ossia accompagnati. La possibilità di usufruire dei Volontari del Servizio Civile consentirà un ampliamento dell offerta sia in termini quantitativi che qualitativi, da parte del Centro Costa Zenoglio. Oltre a questi impieghi, in collaborazione ed integrazione all equipe educativa del Centro, ai Volontari del Servizio Civile verrà richiesto di: Partecipare ai momenti di pianificazione delle attività. consolidare le collaborazioni già in essere con la rete sociale formale consolidare le collaborazioni già in essere con la rete sociale informale. accompagnare le persone disabili alle attività di integrazione e socializzazione offerte dal territorio Al di là delle funzioni organizzative il valore aggiunto, acquisibile grazie all impiego dei Volontari, è l instaurarsi di relazioni significative. Come abbiamo già potuto constatare con i Progetti precedenti, un adeguato lavoro di formazione e di supervisione può costituire il supporto adeguato affinché, oltre al cosa si fa, si ponga al centro di ogni azione l attenzione alle persone che vi partecipano, siano esse le persone che ricevono un sostegno siano esse coloro che lo forniscono. L auspicio è dunque che, al termine del progetto, almeno una parte dei volontari proseguano il cammino volontaristico e, in futuro anche professionale, nell educazione con la disabilità. Per alcuni di essi inoltre è realistico ipotizzare uno sbocco occupazionale presso il Centro Centro Costa Zenoglio, in quanto lo stesso è in continua espansione. Peraltro questo percorso di passaggio da volontario a operatore professionale è già stato abbondantemente e positivamente sperimentato dal Villaggio del Ragazzo con obiettori di coscienza impiegati in passato. In questi ultimi 5 anni infatti solo il Centro Costa Zenoglio ha assunto 3 persone tra coloro che hanno prestato Servizio Civile. 8.1 Complesso delle attività previste per il raggiungimento degli obiettivi Le attività riabilitative svolte, per quanto estremamente diversificate per le specifiche necessità di ognuno, hanno come finalità quella di far raggiungere alla persona diversamente abile il miglior livello di autonomia possibile con la minor restrizione delle sue scelte operative raggiungendo la miglior qualità di vita possibile. Il piano delle attività quotidiane svolte dai volontari, affiancati al personale dipendente, comprende:

12 Le attività di casa per una corretta gestione dei propri spazi, in un clima di sussidiarietà nel gestire l intera casa. A tal fine sono state predisposte attività in esterna per commissioni svolte autonomamente da alcuni ospiti che fanno acquisti per l approvvigionamento della struttura Attività cognitive, come momenti di lettura comune e di riflessione su tematiche proposte dagli ospiti; la gestione e l uso del denaro e la scrittura e il calcolo aritmetico. Attività di lavori manuali ( carta, legno, plastica, e altro materiale di recupero) Attività di ginnastica a corpo libero. Coltivazione e cura del verde Attività legate alle cure estetiche delle persone Riunioni collettive settimanali affinché sia dato spazio alle esigenze in modo condiviso. Uscite, sia di puro svago, sia con intenti didattici. Attività ludiche di gruppo finalizzate a migliorare o suscitare le potenzialità comunicative del singolo e la condivisione delle proprie capacità o difficoltà in un contesto amichevole e non giudicante. Svolgimento dei Programmi Individuali, redatti dall UVM. Attività di Problem Solving finalizzata a prevedere a tavolino le possibili situazioni che si potrebbero verificarein esterno. Analisi delle opportunità di inclusione sociale offerte dal territorio. 8.2 Risorse umane complessive necessarie per l espletamento delle attività previste, con la specifica delle professionalità impegnate e la loro attinenza con le predette attività Nel Centro opera un equipe professionale composta da: un medico Neuropsichiatra Infantile avente funzione di responsabile di struttura e di tutte le azioni riabilitative. Un coordinatore/pedagogista responsabile della gestione della struttura e supervisore delle attività riabilitative. Due Educatori professionali (con particolare esperienza nella gestione del verde). Un tecnico della riabilitazione (fisioterapista). Un assistente Sociale, un Infermiere. Sette operatori socio sanitari addetti alle attività sanitario/assistenziali. Cinque operatori generici dell assistenza addetti alle attività assistenziali 8.3 Ruolo ed attività previste per i volontari nell ambito del progetto L inserimento dei Volontari all interno del percorso previsto e descritto al punto 8 sarà graduale per permettergli di prendere coscienza del loro ruolo e delle modalità di sviluppo del Servizio, in una prima fase saranno impegnati nello screening delle possibilità di inclusione sociale fornite dal Territorio per una mappatura di tutte le opportunità. In una seconda fase verranno consegnati ai volontari i dati rilevati nel 2011 dalla somministrazione della Personal Outcome Scale. I dati incrociati con lo screening effettuato serviranno ad evidenziare se è presente nel territorio una attività gradita e scelta dalla persona. Il ruolo ricoperto dai giovani volontari del servizio civile si completerà con la

13 partecipazione alle attività appena citate al punto 8.1 e in particolare: le attività di casa, permetteranno di saggiare all interno della residenza le capacità dei diversi ospiti, in modo da fornire utili conoscenze ai Volontari per le attività specifiche svolte all esterno; in questa attività i Volontari affiancheranno gli operatori. L affiancamento agli operatori avverrà anche nelle attività di ginnastica, nelle uscite di gruppo già presenti a programma, nelle cure estetiche, nelle riunioni della comunità, nell ascolto musicale e nelle visioni dei film. Si prevede un ruolo più propositivo dei Volontari del Servizio Civile nella gestione delle attività cognitive (lettura, scrittura e calcolo) ove verranno supervisionati da un educatore e nelle attività manuali ove l operatore, pur restando il referente, delegherà il volontario nella gestione di alcune fasi relative al compito. Verrà richiesto ai volontari di proporre e gestire momenti legati alle attività ludiche di gruppo, ove nuovamente l educatore professionale avrà compito di supervisore. In presenza di competenze specifiche dei volontari sarà dato loro modo di valorizzarle nelle attività più indicate. Sarà inoltre compito specifico dei volontari l organizzazione e la gestione del momento di pausa/caffè a metà mattinata. La presenza dei volontari del servizio civile renderà possibile l attività di accompagnamento e la programmazione di gite con destinazioni a maggiore distanza dal Centro Costa Zenoglio. 9) Numero dei volontari da impiegare nel progetto: 2 10) Numero posti con vitto e alloggio: 2 11) Numero posti senza vitto e alloggio: 0 12) Numero posti con solo vitto: 0 13) Numero ore di servizio settimanali dei volontari, ovvero monte ore annuo: ) Giorni di servizio a settimana dei volontari (minimo 5, massimo 6) : 6 15) Eventuali particolari obblighi dei volontari durante il periodo di servizio: impegno nei giorni festivi (turnazione) flessibilità oraria, disponibilità a missioni o trasferimenti (impegno serale e notturno)

14 N. 1 16) Sede/i di attuazione del progetto, Operatori Locali di Progetto e Responsabili Locali di Ente Accreditato: Sede di attuazione del progetto Comune Indirizzo Cod. ident. sede N. vol. per sede Nominativi degli Operatori Locali di Progetto Cognome e nome Data di nascita C.F. Nominativi dei Responsabili Locali di Ente Accreditato Cognome e nome Data di nascita C.F.

15 17) Eventuali attività di promozione e sensibilizzazione del servizio civile nazionale: Il progetto verrà pubblicizzato attraverso Siti web Periodico mensile Il Villaggio (8.500 copie in abbonamento postale); Quotidiani locali con articoli specifici; Tv e radio locali con spot specifici; Volantini e manifesti; Sportello Informagiovani ; Sportello Celivo presso Centro Benedetto Acquarone; Adesione ad azioni informative curate dal CLESC di cui l Ente fa parte; Per un totale di 35 ore 18) Criteri e modalità di selezione dei volontari: Criteri UNSC 19) Ricorso a sistemi di selezione verificati in sede di accreditamento (eventuale indicazione dell Ente di 1^ classe dal quale è stato acquisito il servizio): No 20) Piano di monitoraggio interno per la valutazione dell andamento delle attività del progetto: 15

16 Sistema di monitoraggio Obiettivi sottoposti a monitoraggio. Il sistema di monitoraggio è rivolto alla valutazione del livello di raggiungimento degli obiettivi specifici del progetto, che qui per chiarezza vengono sintetizzati: Orientare le azioni per la tutela dei diritti umani delle persone con disabilità, considerando la disabilità non come una malattia (secondo un errata interpretazione di modelli medici), ma come un rapporto sociale tra le caratteristiche delle persone e l ambiente (modello bio-psico-sociale). Principi, questi, sanciti dall OMS e dall ONU. Migliorare la qualità della vita di persone limitando il rischio di involvere verso l esclusione sociale. Far sperimentare una socializzazione protetta ma non stigmatizzante Autopromuovere e raggiungere l inclusione, per far sì che ogni persona, indipendentemente dalla propria condizione, non subisca trattamenti differenti. Riconoscere e coltivare alcuni interessi, acquisire nuove competenze, essere propositivi. Dare espressione alle residue/potenziali capacità e competenze, sia operative che relazionali. Aumentare e/o migliorare il proprio livello di autonomia. Sperimentare la possibilità di un uso adeguato del tempo libero e delle opportunità offerte dalla comunità locale. Incrementare le uscite sul territorio sia in attività quotidiane sia in occasione di particolari eventi (mostre, fiere, cinema, etc.). Promuovere e sostenere l organizzazione di momenti conviviali (cene, feste, etc.) in occasione di compleanni, ricorrenze significative, etc. Metodologia e strumenti per la raccolta delle informazioni Il modello cui si ispira l impianto di monitoraggio e valutazione è di Kirkpatrick 1, che concentra il focus dell attenzione sulla relazione tra apprendimento e cambiamento, letta da un duplice punto di vista, quello degli operatori coinvolti e quello delle organizzazioni di cui fanno parte. Si tratta di una prospettiva non banale, in quanto presuppone un impianto valutativo multiobiettivo, capace di 1 Lo schema di Kirkpatrik definisce quattro livelli sequenziali di analisi degli effetti della formazione per adulti: reaction, learning, behaviour, organizational change. I primi due livelli, reaction e learning, sono abitualmente registrati dal sistema di monitoraggio, in quanto vengono rilevati in corso d opera (reaction) e all immediata conclusione dell attività educativa (learning), mentre i secondi due fanno più propriamente parte dell attività di valutazione conclusiva ed ex post. Peraltro, l analisi può essere condotta sia rispetto ai livelli di soddisfazione dei partecipanti (nello schema di Kirkpatrick, reaction), sia rispetto ai primi risultati e impatti specifici, intesi rispettivamente come effetti diretti e immediati o a breve medio termine sui destinatari (learning e behaviour). Particolare interesse assume poi l impatto generale, costituito dal cambiamento organizzativo generato dagli interventi formativi (organizational change), che può essere valutato chiamando in causa i principali attori coinvolti. 16

17 connettere poi i vari risultati parziali all interno di uno schema unitario. Gli oggetti della valutazione saranno i seguenti: efficienza dei progetti: si tratta della valutazione del grado in cui le attività svolte hanno raggiunto gli obiettivi previsti in termini di potenziamento degli interventi (output), tenuto conto del carattere multiobiettivo del progetto; efficacia dei progetti: al di là del numero di interventi, si punta a valutarne l appropriatezza e la ricaduta effettiva sui destinatari (outcome). Distinguiamo un efficacia interna da una esterna: a.efficacia interna: adeguatezza degli interventi rispetto al contesto e ai bisogni delle pesone coinvolte; validità della metodologia adottata. Una specifica attenzione è prestata alle peculiarità sia di metodo che di contenuto delle varie azioni educative; b.efficacia esterna: si tratta in questo caso di valutare il grado in cui i progetti sviluppati hanno assolto ai bisogni inizialmente definiti in relazione al territorio e ai soggetti che lo rappresentano, in termini di coerenza con la pianificazione politica di ambito. Alla luce di questo impianto, l intero percorso sarà monitorato secondo una pluralità d indicatori quali-quantitativi, atti a tenere sotto controllo il valore aggiunto che la presenza dei volontari fornisce agli obiettivi specifici delle attività in cui essi sono coinvolti. Si ritiene opportuna una doppia forma di valutazione, in quanto non sempre le rilevazioni quantitative coincidono con le percezioni soggettive e qualitative dei soggetti coinvolti. Gli strumenti, di conseguenza, sono di doppia natura: 1. Strumenti quantitativi a. Valutazione di efficienza, attraverso la rilevazione quantitativa del numero di interventi erogati nei vari ambiti, confrontati per comparazione: con il numero degli interventi degli anni precedenti; con il numero degli interventi che si sarebbero potuti erogare in assenza di volontari; b. Valutazione di efficacia: rilevazione quantitativa della qualità degli interventi attraverso l utilizzo di una batteria di questionari di reaction e la rilevazione di alcuni indicatori di risultato (learning): Questionario di percezione ai destinatari diretti del servizio (QDD); Questionario di percezione ai beneficiari indiretti del servizio (QBI); 17

18 Questionario di percezione da parte dei volontari (QV); Questionario di percezione da parte degli OLP (QOLP); Rilevazione di indicatori di successo (cfr. Registro degli Indicatori) riguardanti gli obiettivi specifici; Valutazione delle competenze di cittadinanza dei volontari mediante l utilizzo di una rubrica di competenza (RCC); 2.Strumenti qualitativi In questo caso si tratta di rilevare la percezione soggettiva da parte dei destinatari, dei beneficiari e dei soggetti coinvolti, in termini di ricadute sugli effetti degli interventi (behaviour) e sul contesto organizzativo/territoriale (organizational change). Questo tipo di valutazione viene scandita in intermedia e conclusiva: a.intermedia focus group con gli operatori professionali coinvolti nel progetto e con gli OLP; focus group con i beneficiari indiretti di tipo non istituzionale; b.conclusiva focus group con gli operatori professionali coinvolti nel progetto e con gli OLP; focus group con i beneficiari indiretti di tipo non istituzionale intervista semistrutturata con i destinatari diretti; intervista semistrutturata con i beneficiari indiretti di tipo istituzionale; interviste semistrutturate a testimoni significativi per valutare anche l efficacia esterna; autovalutazione dei volontari mediante autobiografia di apprendimento; Numero di rilevazioni e tempistica Le attività di monitoraggio consentono all organizzazione di mettere in atto le misure correttive necessarie al buon andamento del progetto. Pertanto, la rilevazione deve essere continua, legata non soltanto ai risultati ma anche ai processi. In questa prospettiva, è necessaria una puntuale verifica di eventuali scostamenti rispetto ai livelli attesi in riferimento ai diversi indicatori. La tempistica si articola come segue: Strumenti quantitativi Rilevazione quantitativa del numero di interventi erogati: una rilevazione a fine progetto; Rilevazione quantitativa della qualità degli interventi; Questionari QDD, QBI, QV e QOLP: due volte, entro il sesto mese e a fine percorso; 18

19 Aggiornamento Registro degli Indicatori: tre volte, entro il IV mese, l VIII mese e a fine progetto; Aggiornamento della rubrica di competenza (RCC) da parte degli OLP: quattro volte, entro il III, VI, IX e a fine progetto; Strumenti qualitativi focus group con gli operatori professionali e con gli OLP: ogni mese; focus group con i beneficiari indiretti di tipo non istituzionale: due volte, entro il VI mese e a fine progetto; intervista semistrutturata con i destinatari diretti: a fine progetto; intervista semistrutturata con i beneficiari indiretti di tipo istituzionale: a fine progetto; interviste semistrutturate a testimoni significativi: a fine progetto; autovalutazione dei volontari mediante autobiografia di apprendimento: a fine progetto; Rapporto finale di monitoraggio Coerentemente all impostazione delle azioni di monitoraggio, il rapporto finale sarà articolato in due parti: - analisi quantitativa: i dati e le informazioni raccolte (risultati dei questionari, registrazione degli indicatori, valutazione delle competenze) sono elaborati attraverso indagini monovariate, e resi leggibili attraverso la presentazione di tabelle e istogrammi in riferimento ai diversi obiettivi specifici, indicatori e competenze; - analisi qualitativa: i risultati delle interviste, dei focus-group sono elaborati mediante analisi testuale, anche attraverso l utilizzo di software, in modo tale da ottenere in modo induttivo la mappa concettuale soggiacente alle diverse rilevazioni; 21) Ricorso a sistemi di monitoraggio verificati in sede di accreditamento (eventuale indicazione dell Ente di 1^ classe dal quale è stato acquisito il servizio): No 22) Eventuali requisiti richiesti ai canditati per la partecipazione al progetto oltre quelli richiesti dalla legge 6 marzo 2001, n. 64: Nessuno 23) Eventuali risorse finanziarie aggiuntive destinate in modo specifico alla realizzazione del progetto: Nessuna 19

20 24) Eventuali reti a sostegno del progetto (copromotori e/o partners): ASL 4 Chiavarese Struttura Semplice di Neuropsichiatria Infantile/Servizio Disabili TELERADIOPACE collaborando alla realizzazione di visite presso i propri studi radiotelevisivi nella propria sede di Chiavari e effettuando riprese televisive volte a documentare e pubblicizzare l evoluzione e la realizzazione del progetto; CELIVO Centro Servizi al Volontariato collaborando attivamente alle iniziative di informazione, sensibilizzazione e promozione del Servizio Civile, informando e promuovendo il servizio Civile Nazionale in generale e il progetto in oggetto, come opportunità per i giovani e per il territorio; CONSULTA DEL TIGULLIO PER I PROBLEMI DI PORTATORI DI HANDICAP 25) Risorse tecniche e strumentali necessarie per l attuazione del progetto: L Ente mette a disposizione del progetto i locali sede di attuazione dello stesso, con gli strumenti e le attrezzature (personal computer, fotocopiatrici, materiale di cancelleria, didattico e riabilitativo, sportivo, ecc) necessarie alla realizzazione del progetto oltre all uso di adeguati dispositivi di protezione e sicurezza individuale (guanti, mascherine..) STRUTTURA Negli uffici, a vario titolo, sono presenti personal computer con connessione a internet, telefono, fax, fotocopiatrice, materiale di archivistica e cancelleria 1 ufficio amministrativo 1 ufficio dirigenziale/coordinativo 1 ufficio somministrazione terapie 1 ufficio operatori 1 ufficio destinato alle riunioni di equipe 1 salone adibito alle attività di gruppo e laboratoriali 1 magazzino (attrezzature per attività e laboratori) 1 magazzino (attrezzi, utensili e materiali vari) 1 magazzino (prodotti per l igiene della persona e della casa) Mensa completa di circa 48 posti a sedere fruibile con linee self-service Sala dedicata alle attività audiovisive Palestra attrezzata Locale lavanderia dotato di 2 lavatrici di cui 1 industriale 18 posti letto suddivisi in camere singole, doppie, triple 21 bagni completi 10 bagni accessibili da disabili SPAZI DEDICATI AI VOLONTARI La presenza di volontari caratterizza la struttura, che dedica spazi per: Il vitto presso una mensa (fruibile colazione, pranzo e cena) 1 ufficio sala polifunzionale 1 postazione personal computer dotata di connessione a internet 20

21 SPAZI APERTI Spazio parcheggi Piazzale di ingresso 200 mq di giardino 600 mq di terreno coltivato Cortile e solarium ATTIVITA LUDICO RICREATIVE Campo polifunzionale con terreno sintetico per calcio/volley/handball 1 Palestra attrezzata 1 Area verde attrezzata 1 Sala dedicata ad attività audiovisive (tv color LCD 26 pollici, lettore VHS, lettore DVD e DivX, Xvid, impianto stereo, impianto professionale per karaoke) 1 Sala giochi polifunzionale (1 tavolo ping-pong, calciobalilla, giochi da tavolo, scacchi ) AUTOMEZZI Sono inoltre utilizzabili, per gli spostamenti necessari, gli automezzi dell Ente, sono disponibili, in dotazione al Centro: 1 autoveicolo per il trasporto delle persone diversamente abili (6 + 2 HK) 1 autoveicolo per il trasporto di persone da 6 posti 1 autoveicolo per il trasporto di persone da 5 posti Sono altresì utilizzabili tutti i veicoli in dotazione all Ente Villaggio del Ragazzo previa richiesta. CARATTERISTICHE DELLE CONOSCENZE ACQUISIBILI 26) Eventuali crediti formativi riconosciuti: Università degli Studi di Genova Scuola di Scienze Sociali DISFOR Dipartimento di Scienze Della Formazione 27) Eventuali tirocini riconosciuti : Si 28) Competenze e professionalità acquisibili dai volontari durante l espletamento del servizio, certificabili e validi ai fini del curriculum vitae: Al termine del Servizio Università degli Studi di Genova Scuola di Scienze Sociali DISFOR Dipartimento di Scienze Della Formazione rilascerà certificazione di competenze educative (APG). L ente Villaggio del Ragazzo certificherà il periodo di servizio civile volontario con attestato specifico di frequenza che potrà costituire titolo preferenziale a curriculum per la selezione del proprio personale. Il materiale rilasciato potrà risultare valido ai fini della certificazione del proprio curriculum formativo-professionale. Si evidenzia che negli ultimi 5 anni presso l ente sono stati assunti oltre 20 volontari 21

22 Formazione generale dei volontari 29) Sede di realizzazione: VILLAGGIO del RAGAZZO - Centro di Formazione Professionale C.so IV Novembre S. Salvatore di Cogorno (Ge) 30) Modalità di attuazione: La formazione sarà svolta in proprio presso l Ente con formatori dipendenti e/o consulenti dell Ente. 31) Ricorso a sistemi di formazione verificati in sede di accreditamento ed eventuale indicazione dell Ente di 1^ classe dal quale è stato acquisito il servizio: No 32) Tecniche e metodologie di realizzazione previste: Formazione attraverso: lezioni frontali visite documentative all interno della struttura lavori di gruppo con l uso di adeguate strumentazioni didattiche. Visione di audio-visivi Sarà consegnata ai Volontari in Servizio Civile dispensa relativa ai contenuti della formazione e adeguata bibliografia. 33) Contenuti della formazione: Modulo introduttivo: 1.ACCOGLIENZA E PRESA DI COSCIENZA DEL RUOLO (6h, di cui 2h non formali) - Gioco di ruolo (rompighiaccio) per la presentazione dei singoli membri - T-Group sulla percezione dell identità del volontario e sulle motivazioni - Identità del gruppo in formazione - Descrizione del contesto delle attività e illustrazione del progetto - Il significato del Servizio civile 2. L ORDINAMENTO E LA STORIA DEL SERVIZIO CIVILE (3h frontali) (dall Obiezione di coscienza al Servizio Civile Volontario) I.1 Fondamenti costituzionali e legislativi I.2 L obiezione di coscienza I.3 Storia e valori del Servizio Civile 3. IL DOVERE DI DIFESA DELLA PATRIA (3h frontali) 22

23 III.1 Per un nuovo concetto di difesa : la difesa civile III.2 Dichiarazione universale dei diritti dell uomo III.3 Convenzione sui diritti dell infanzia III.4 Protocollo opzionale sul coinvolgimento dei minori nei conflitti armati 4. LA DIFESA CIVILE NON ARMATA E NON VIOLENTA (5H FRONTALI) (La potenzialità dell intervento non violento nella soluzione dei conflitti sociali): Oltre ai contenuti e alle linee presenti nelle Linee Guida per la Formazione Generale, il presente progetto di formazione generale prevede per il modulo 4 un attenzione specifica ai movimenti internazionali per la pace, sia di origine religiosa che laica, e alle componenti psicologiche e motivazionali che le sottendono. - Le esperienze di difesa non-violenta nella storia dell umanità - La pedagogia dei conflitti: il sistema violento e il sistema non violento - Il conflitto nei gruppi e nelle organizzazioni: studio delle dinamiche - Dalla nonviolenza alla gestione del conflitto nel gruppo di lavoro Pat Patfoort: Trasformare la società: verso una pratica non violenta di gestione dei conflitti. Il potere di ciascuno di noi. Messaggio di Sua Santità Giovanni Paolo II per la celebrazione della giornata mondiale della pace 5.LA PROTEZIONE CIVILE (3h frontali) - Da un concetto difensivo di sicurezza ad un concetto promozionale (communitycare) - La tutela del territorio come problematica di interesse generale - Il rischio per la popolazione civile: cenni sulle problematiche relative al soccorso 6. LA SOLIDARIETÀ E LE FORME DI CITTADINANZA (12h, di cui 4 non formali) Oltre ai contenuti e alle linee presenti nelle Linee Guida per la Formazione Generale, il presente progetto di formazione generale prevede per il modulo 6 un attenzione specifica al settore delle politiche sociali e formative, con riferimento alla programmazione territoriale delle stesse, e con attenzione alla valorizzazione del ruolo del Terzo Settore e dell economia solidale - Il concetto di cittadinanza nella filosofia del diritto e nella Costituzione italiana - L educazione alla cittadinanza attiva - Dal Welfare State al Welfare Community - Disagio, disadattamento e devianza: introduzione alla politica sociale - Il principio di sussidiarietà progettuale entro il sistema quadro di interventi e servizi sociali e sanitari - La redazione dei Piani di Zona - I Livelli Essenziali di Assistenza - Le istituzioni di aiuto alla persona: Enti Locali, ONG, Onlus, organizzazioni di volontariato e Terzo Settore - Il lavoro di rete (social network) nelle istituzioni di aiuto alla persona - Project work: simulazione di progettazione di iniziative e servizi 7. SERVIZIO CIVILE NAZIONALE, ASSOCIAZIONISMO E 23

24 VOLONTARIATO (8h, di cui 4 non formali) - Il servizio alla persona: orientamenti pedagogici come prevenzione delle derive della relazione di aiuto(assistenzialismo, etc.) - Esercitazione pratica sulla relazione di aiuto: l approccio non direttivo - Le professioni di aiuto alla persona entro un quadro di diritto civile - Gli operatori non formali e il loro ruolo nel Welfare-community - Il concetto di mission nelle organizzazioni no profit - Project work: simulazione di progettazione di iniziative e servizi 8. LA NORMATIVA VIGENTE E LA CARTA DI IMPEGNO ETICO (2h frontali) - La regolamentazione del servizio civile in Italia: legislazione nazionale e regionale e norme applicative - Illustrazione della Carta di impegno etico 9. DIRITTI E DOVERI DEL VOLONTARIO DEL SERVIZIO CIVILE (4h di cui 2 non formali) - Gioco di ruolo sulle aspettative reciproche in termini di diritti e doveri - La circolare sulla gestione del rapporto tra istituzione accogliente e volontario civile - Testimonianze di ex volontari 10. PRESENTAZIONE DELL ENTE (6h di cui 2 non formali) - Presentazione della storia e della mission specifica dell ente, con particolare riferimento alla promozione giovanile (educazione, istruzione e formazione) - Presentazione del progetto dell ente, anche negli elementi di natura organizzativa e gestionale - Visita alle strutture dell ente accogliente 11. IL LAVORO PER PROGETTI (10h di cui 6 non formali) - Metodologia della progettazione educativa - Progettazione, gestione e valutazione degli eventi formativi - La valutazione di progetto: il metodo di Kirkpatrick - Simulazione di progettazione - Simulazione di valutazione In allegato si trasmette illustrazione aggiuntiva per i moduli 4 e 6 per ulteriori 10 ore complessive di formazione di cui 4 ore non formali 34) Durata: totale: 72ore: 62 ore + 10 ore per i moduli aggiuntivi 4 e 6 Formazione specifica (relativa al singolo progetto) dei volontari 24

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