Bagnasco, Barbagli, Cavalli, Corso di sociologia, Il Mulino, 2007 Introduzione. Che cos è la sociologia?

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1 Mi considererei il più fortunato dei mortali se riuscissi a guarire gli uomini dai loro pregiudizi. Pregiudizio io chiamo, non già il fatto di ignorare certe cose, ma di ignorare se stessi. Charles-Luis de Secondat, barone di Montesquieu, in Lo spirito delle leggi. 1

2 Che cos è la sociologia? 2

3 Sapere sociologico comune = il patrimonio di conoscenze, legato all esperienza diretta, che ognuno utilizza per orientarsi nella vita sociale. Limiti di questo sapere: - è concentrato nel presente - lo spazio sociale degli individui è circoscritto - è facilmente influenzabile e deformabile dal sentito dire La sociologia, come scienza sociale, attraverso i suoi strumenti, supera i limiti della sociologia ingenua di senso comune, formulando interrogativi sulla base di una riflessione teorica sedimentata e cercando risposte a questi interrogativi sulla base di informazioni raccolte sistematicamente. 3

4 Sociologia ² studio scientifico della società l insieme delle ricerche di coloro che si riconoscono e sono riconosciuti da altri (istituzioni universitarie, specialisti di altre discipline) come sociologi. La sociologia può aiutarci a capire meglio il mondo in cui viviamo, ma non può darci certezze assolute: può darci soltanto ragionevoli certezze. Il lavoro di sociologo dipende dall immaginazione sociologica [Charles Wright Mills 1959], ossia: la capacità di riflettere su se stessi liberi dalle abitudini familiari della vita quotidiana, al fine di guardare la realtà con occhi diversi. Pertanto il sociologo è colui che riesce a liberarsi dai condizionamenti della situazione personale collocando le cose in un contesto più vasto. 4

5 Società = popolazione, collettività stabilmente insediata su un territorio delimitato, i cui rapporti sono abbastanza durevoli da consentire la riproduzione dell esistenza, la soddisfazione dei bisogni vitali e la sedimentazione di una comune cultura da cui discendono le norme che regolano la vita della collettività. 5

6 La nascita della sociologia si inquadra all interno di un processo che porterà all avvento della modernità e che è stato accompagnato da tre grandi rivoluzioni : - rivoluzione industriale(1 riv.ind. 1750): grandi trasformazioni socio-economiche accompagnano lo sviluppo di innovazioni tecnologiche; - rivoluzione francese (1789): segna il trionfo dei valori di libertà e uguaglianza; - rivoluzione scientifica (positivismo 1800): si ricorre alla scienza per comprendere il mondo; 6

7 Rivoluzione scientifica A partire dal XVII secolo si assiste: ² allo spettacolare sviluppo delle scienze della natura ² all applicazione del metodo sperimentale, fondato sull osservazione dei fatti, ad ambiti di indagine sempre più vasti ² a un insieme di scoperte, che gettano nuova luce sui segreti della natura. Verso la fine del XVIII secolo incomincia a diffondersi la fiducia nella possibilità di estendere allo studio dell uomo, della società e della cultura, gli stessi principi del metodo scientifico che stavano dando tanti buoni risultati nello studio dei fenomeni naturali. 7

8 Rivoluzione industriale In Inghilterra, verso la fine del XVIII secolo, prende avvio una trasformazione radicale dei processi produttivi che comporta profonde innovazioni a livello sociale, economico e tecnologico e che ridefinisce la società. La sociologia nasce come necessità di comprendere quelle profonde e ambivalenti trasformazioni, che delineavano quella che sarà la società moderna. 8

9 Da sistema artigianale Bagnasco, Barbagli, Cavalli, Corso di sociologia, Il Mulino, 2007 A seguito dei mutamenti nella struttura economica, il vecchio ordine dovette soccombere alla sua stessa rigidità, di fronte ad un mondo in evoluzione Potere centrale assoluto (teocrazia) Poco efficiente sul piano organizzativo Strettamente legato col Potere religioso Pluralità di poteri familiari, locali 9

10 A sistema industriale Bagnasco, Barbagli, Cavalli, Corso di sociologia, Il Mulino, 2007 A seguito dei mutamenti nella struttura economica Struttura maggiormente oggettiva : Sistema borghese alleato (in quel momento) con proletariato A cui gli individui non possono sottrarsi Potere relativo vs Assoluto Coesistenza tra Stati nazionali (ONU, FAO, ecc) Organizzazione efficiente e forte (separazione) Legame tra Comunità locali e Stato Esaltazione di idee e principi storicamente diffusi dal Cristianesimo (libertà, uguaglianza, fraternità, diritti) 10

11 La prima Rivoluzione Industriale Processo di rapida e intensa trasformazione nell organizzazione tecnico economica della lavorazione di materie prime, accompagnato dalla meccanizzazione Inghilterra 1750 ca. - Paleotecnico Uso del carbone, del vapore e dell acciaio Iniziativa privata e libera concorrenza in GB favorirono liberismo economico settore tessile, siderurgia e metallurgia Rivoluzione nei trasporti città industriale Borghesia industriale vs. proletariato di fabbrica Politiche coloniali imperialiste in Asia e Africa Città industriale e nuova condizione per i lavoratori 11

12 La seconda Rivoluzione Industriale Nuove fonti energetiche (elettricità e petrolio) Inghilterra 1850 ca. Età Neotecnica Centrali elettriche ed idroelettriche Elettrodotti industrializzazione in nuovi paesi Motore a combustione centrali termoelettriche Industrie petrolchimiche automobile, aereo Interesse per il Medio oriente Sviluppo delle fasce costiere Ritardo nell Europa orientale (socialismo) 12

13 Io ho visto una piccola manifattura...dove erano impiegati soltanto dieci uomini e dove alcuni di loro, di conseguenza, compivano operazioni distinte. Ma, sebbene fossero molto poveri e perciò solo mediocremente dotati dei macchinari necessari, erano in grado, quando ci si mettevano, di fabbricare, fra tutti,...più di quarantottomila spilli al giorno. Si può dunque considerare che ogni persona, facendo la decima parte di quarantottomila, fabbricasse quattromilaottocento spilli al giorno. Se invece avessero lavorato tutti in modo separato e indipendente e senza che alcuno di loro fosse stato previamente addestrato a questo compito particolare, non avrebbero certamente potuto fabbricare neanche venti spilli per ciascuno L'accentuato incremento della produttività collegato alla divisione del lavoro per Smith è il risultato di 4 cause distinte: 1.la maggior destrezza dell'operaio nello svolgere le attività che gli sono affidate, dovuta alla semplificazione delle stesse; 2.il risparmio di tempo che si perde di solito nel passare da un tipo di lavoro ad un altro; 3.la possibilità di meccanizzazione del processo, reso più semplice dalla suddivisione del processo in attività elementari. 4.la divisione del lavoro, non solo migliora l'applicabilità al processo di macchine già esistenti, ma agevola l'invenzione di nuove macchine. 13

14 La terza Rivoluzione Industriale 1950 ca. Rivoluzione informatica Internet Economia globale Terziario avanzato Quaternario (servizi di informazione telematica) Decentramento e divisione internazionale del lavoro Movimenti finanziari Industrializzazione diffusa Villaggio globale (Marshall McLuhan - il medium è il messaggio) 14

15 Rivoluzione francese 1789 In Francia, verso la fine del XVIII secolo, si assiste simbolicamente alla fine di un epoca e di un ordinamento politico fondato sul principio dinastico e il potere assoluto. Lo scettro passa dalle mani del re a quelle del popolo e si affermano i valori di uguaglianza e libertà. È il simbolo del crollo di un ordine sociale basato sulla combinazione di religione, monarchia, proprietà terriera, legami di parentela, comunità locali, caratterizzato da una divisione esplicita e rigida tra le classi sociali (ceti, ranghi) È la prima grande rivoluzione ideologica 15

16 Vi sono alcuni temi forti che attraversano la storia della disciplina e restano tuttora al centro della riflessione sociologica. Su tali temi si sono costruite formulazioni diverse, che si sono poi consolidate in veri e propri paradigmi, tra i quali: - paradigma dell ordine - paradigma del conflitto - paradigma della struttura - paradigma dell azione 16

17 Paradigma dell ordine Che cosa tiene insieme la società e come è possibile l ordine sociale in un epoca in cui enormi trasformazioni economiche, sociali e culturali hanno infranto la credenza nella sacralità della tradizione e della religione? Thomas Hobbes ( ) Gli uomini si sottopongono all autorità coercitiva dello stato, riuscendo a controllare la loro natura egoistica e violenta, che porterebbe alla disgregazione sociale. 17

18 Adam Smith ( ) Il mercato è l elemento connettivo che tiene insieme gli individui e i gruppi, nel perseguimento dei loro diversi interessi egoistici. Herbert Spencer ( ) e Auguste Comte ( ) La società è un organismo le cui parti sono connesse tra loro da una rete di relazioni di interdipendenza. L equilibrio che si genera tra le parti non è mai statico, bensì dinamico, sottoposto cioè a un continuo processo di evoluzione e di adattamento. 18

19 Georg Simmel ( ) La differenziazione sociale che caratterizza la modernità produce individualizzazione ed eterogeneità tra gli individui. Gli esseri umani in virtù di questa loro diversità devono sempre più fare affidamento sugli altri per soddisfare le proprie esigenze. In tal senso, si estendono e approfondiscono relazioni di interdipendenza. 19

20 Emile Durkheim ( ) Per comprendere cosa tiene insieme la società occorre individuare la profonda connessione tra forme di divisione del lavoro e forme di solidarietà. Società pre-moderne = divisione del lavoro scarsa = solidarietà meccanica Società moderna = divisione del lavoro avanzata = solidarietà organica 20

21 Ferdinand Tonnies ( ) La comunità è organica fondata su rapporti di intimità, riconoscenza, condivisione e in cui gli individui si sentono uniti gli uni agli altri. La società è meccanica fondata sui rapporto di scambio e l interesse personale che mettono in relazione non gli individui nella loro totalità, ma soltanto le loro prestazioni. 21

22 Paradigma del conflitto Karl Marx ( ) In ogni società i rapporti sociali fondamentali sono quelli che si instaurano nella sfera della produzione e distribuzione dei beni e servizi che servono alla società stessa per funzionare e riprodursi. In ogni società esistono due fondamentali classi contrapposte, i cui rapporti determinano la struttura di classe e sono conflittuali, in quanto presuppongono interessi antagonistici. Il conflitto di classe è la grande forza della storia, il motore del mutamento sociale. 22

23 Max Weber ( ) Il conflitto non si riduce alla lotta di classe. Le classi non sono l unica (e neppure la prevalente) struttura, intorno alla quale si organizzano gli interessi in conflitto. La sfera economica non è l unica nella quale si manifesta il conflitto. Accanto a essa si collocano le sfere della politica, del diritto, della religione. Le varie sfere non sono isolate l una dall altra, ma reciprocamente connesse. Il conflitto non è una condizione patologica della società, ma la sua condizione normale che può generare sia ordine sia mutamento. 23

24 Paradigma della struttura Concezione olistica del sociale: la società è l unità prioritaria di analisi, gli individui sono veicoli attraverso i quali la società si esprime. Per spiegare i comportamenti umani, bisogna ricondurli alle coordinate sociali nelle quali si manifestano. 24

25 Emile Durkheim: la società viene prima degli individui. I fatti sociali possono essere spiegati solo da altri fatti sociali, non si può partire dal comportamento degli individui, dalle loro motivazioni e dalla loro personalità, per arrivare alla società. Un classico esempio è il suicidio, non vi è comportamento considerato più individuale, eppure in esso operano cause sociali. 25

26 Paradigma dell azione Individualismo metodologico ² i fenomeni macroscopici devono essere ricondotti alle loro cause microscopiche (le azioni individuali). Per spiegare le azioni individuali è necessario tener conto dei motivi degli attori. = Per spiegare le azioni individuali è necessario tener conto dei motivi degli attori. Non si possono imputare azioni a entità astratte o ad attori collettivi di cui si ipostatizzare l unità. 26

27 Max Weber per spiegare i fenomeni sociali, di qualsiasi natura essi siano, è sempre necessario ricondurli ad atteggiamenti, credenze e comportamenti individuali e di questi si deve cogliere il significato che rivestono per l attore. 27

28 Teoria ² corpus di concetti generalizzati, logicamente interdipendenti, dotati di un riferimento empirico: una teoria è rilevante sul piano empirico se da essa possiamo ricavare delle congetture passibili di confutazione Il rapporto tra teoria e ricerca empirica in sociologia si articola come un rapporto di scambio reciproco = la teoria alimenta la ricerca/la ricerca pone nuovi interrogativi alla teoria La difficoltà (o l impossibilità) di sottoporre a prova empirica teorie molto generali ha indotto Merton a sostenere che la sociologia debba orientarsi verso la formulazione di teorie a medio raggio 28

29 Paradigma ² Nel linguaggio comune un paradigma è un modello di riferimento, un termine di paragone. Un paradigma è la matrice disciplinare di una comunità scientifica. In questa matrice si cristallizza una visione globale (e globalmente condivisa) del mondo, e più specificamente, del mondo in cui opera e del mondo su cui indaga la comunità di scienziati di una determinata disciplina. Tesi ² è un enunciato, o una proposizione, di cui si vuole accertare la validità tramite una dimostrazione, a partire da un'ipotesi e da assiomi. 29

30 Ricerche esplicative ² volte a verificare (o falsificare) un ipotesi teorica, vale a dire una proposizione nella quale siano messi in relazione fenomeni da spiegare (variabili dipendenti) e fenomeni che li spiegano (variabili indipendenti) Ricerche descrittiva ² il cui intento è prevalentemente esplorativo o descrittivo 30

31 Le origini della società moderna in Occidente Cap.2 31

32 Tra il XVI e il XIX secolo le società occidentali sono oggetto di un processo di trasformazione, che investe la sfera: - economica - politica - giuridica - culturale 32

33 Trasformazioni nella sfera economica L emergere e l affermarsi del capitalismo nella società moderna è il frutto di una serie di trasformazioni, in seno a diversi settori di attività economica: - agricoltura - artigianato - attività mercantile 33

34 Le trasformazioni dell agricoltura Fino al XVII secolo l agricoltura è di tipo feudale, ossia è un agricoltura estensiva, a basso livello di produttività e dove sono scarse le innovazioni produttive. Questo quadro di staticità si infrange allorquando si genera una crescente domanda di manufatti e derrate che si genera su un mercato in formazione di dimensioni internazionali. Parallelamente, per una serie di concause, comincia un processo di espulsione dei contadini dalla terra a cui corrisponde la nascita di una nuova classe di capitalisti agrari che, a differenza dei proprietari feudali, hanno tutto l interesse a introdurre innovazioni nella coltivazione e nell allevamento per aumentare la produttività e quindi i profitti. 34

35 Il ruolo delle attività mercantili Sul ruolo del commercio nella transizione dal feudalesimo al capitalismo si delineano tra gli studiosi due posizioni: - la formazione di un ricco ceto di grandi mercanti e la creazione di un mercato di dimensioni mondiali sono stati il vero fattore di dissoluzione e disgregazione dei rapporti economici feudali. - le attività mercantili non sono incompatibili con un economia feudale. Non si dà passaggio al modo di produzione capitalistico, se non quando le trasformazioni avvengono nella sfera della produzione. 35

36 Fondamentale, intorno al XVII secolo, la penetrazione del capitale mercantile nelle attività industriali, prima con il diffondersi del sistema del lavoro a domicilio e poi con la nascita delle prime manifatture. 36

37 La trasformazione dell artigianato L aumento della domanda di mercato di beni mette in crisi il sistema delle corporazioni. La stabilità di questo sistema richiedeva una condizione fondamentale: la domanda dei singoli beni fosse limitata. Allorquando questa diviene più vivace e vi è una più elevata richiesta di beni, di qualità più standardizzata, è abbastanza inevitabile che alcuni artigiani riescano ad accaparrarsi una quota maggiore di altri di questa domanda aggiuntiva. Lo spirito del capitalismo, fondato sull intraprendenza, sulla concorrenza, sull innovazione, comincia a fare breccia anche nel mondo tradizionale dell artigianato. 37

38 La nascita del capitalismo è innanzitutto l opera di uomini nuovi, gli imprenditori, che provengono da strati e ceti diversi. Essi sono degli innovatori : nei prodotti, nelle tecniche di lavorazione e di gestione, nella raccolta di capitali, nei metodi di commercializzazione, nella ricerca di nuove materie prime e di nuovi mercati di sbocco. Il capitalismo speculativo dei banchieri e dei mercanti medievali non è ancora capitalistico, perché non produce un nuovo orientamento sistematico e razionale verso l attività economica. 38

39 Due tesi a confronto Marx inserisce il problema della nascita del capitalismo nell ambito della sua concezione materialistica della storia: per capire una società bisogna innanzitutto rendersi conto di come in essa gli uomini provvedono a soddisfare i loro bisogni e quali rapporti si instaurano tra loro nella sfera della produzione. Ogni sistema economico (modo di produzione) è caratterizzato da una combinazione tra forme di divisione del lavoro e competenze tecniche (forze produttive) da un lato, e forme di proprietà e rapporti tra le classi (rapporti sociali di produzione) dall altro. Vi sono periodi in cui si generano conflitti tra classi portatrici di interessi antagonistici. In queste fasi, un modo di produzione diviene instabile e si prepara la transizione al dominio del modo di produzione successivo. Il capitalismo è nato dalle contraddizioni interne al modo di produzione feudale. 39

40 Weber ha formulato l ipotesi che l origine dello spirito del capitalismo non abbia solo fondamenti economici, ma anche etici. Lo spirito del capitalismo trae origine dagli effetti che ha prodotto, sul piano dell agire economico, l etica delle sette protestanti, influenzate dalle dottrine di Calvino e in particolare dal dogma delle predestinazione. Di fronte all angoscia derivante dall incertezza in merito al proprio destino eterno e all imperscrutabilità dell intenzione divina, ai credenti non resta che glorificare Dio attraverso una condotta di vita ascetica che non fugge dalle cose terrene, ma opera attivamente nel mondo per dominarlo e trasformarlo. 40

41 Trasformazioni nella sfera politica Il passaggio dallo stato feudale (in cui dominava una dimensione localistica e uno stato perenne di guerra) allo stato assoluto si realizza attraverso un processo di unificazione territoriale e di pacificazione, che coincide con l instaurazione del monopolio della violenza legittima nelle mani del sovrano. Il processo di unificazione/pacificazione di vaste aree territoriali fu accompagnato da una serie di momenti decisivi che determinarono la creazione del: - monopolio militare - monopolio fiscale - monopolio monetario - monopolio dell amministrazione della giustizia 41

42 Monopolio militare = creazione di grandi eserciti formati da soldati e da un corpo di ufficiali selezionati, reclutati, equipaggiati e stipendiati dallo stato. Monopolio fiscale = il ruolo del funzionario cambia radicalmente: la sua retribuzione è posta a carico dell erario, il suo operato viene sottratto all arbitrio dei rapporti di natura personale per essere sottoposto alla regolamentazione di norme astratte che, almeno in linea di principio, si applicano indifferentemente a tutti coloro che vivono sul territorio stesso. Monopolio monetario = lo stato avocò a se il diritto di battere moneta. Monopolio dell amministrazione della giustizia = è lo stato a garantire la protezione giuridica ed è il potere giudiziario che distribuisce ragioni e torti, premi e punizioni. 42

43 Sovranità = la prima forma di stato moderno si afferma nell epoca dell assolutismo: il sovrano concentra nelle sue mani questi poteri e li esercita legittimamente nei confronti dei propri sudditi in virtù del principio dinastico. Il potere è legittimo quando chi ubbidisce lo fa perché ritiene che chi comanda abbia il titolo per farlo. 43

44 Le grandi rivoluzioni del XVII e XVIII secolo (inglese, americana, francese) segnano l avvento di una nuova concezione dello stato, che vede nell insieme dei cittadini, e non più solamente nel monarca, la fonte della sovranità. I diritti di cittadinanza che si affermano con queste rivoluzioni presentano dei caratteri sostanzialmente nuovi rispetto al passato: la cittadinanza diventa prerogativa degli individui, in quanto membri del popolo, che è il depositario della sovranità dello stato. Il parlamento è l organo nel quale si esprime la sovranità popolare. Fondamento del potere autonomo del parlamento è il principio della separazione dei poteri. 44

45 Il rapporto tra governanti e governati viene sottoposto all imperio di una legge suprema, la costituzione, che vincola entrambe in un gioco di diritti e doveri. In questo modo i diritti dei cittadini costituiscono un limite del potere dei governanti, i quali possono perseguire i loro fini solo nelle forme e nei limiti della legge. Nasce così l idea dello stato di diritto, vale a dire una forma di organizzazione politica in cui tutti gli organi dello stato, e ogni loro atto, sono vincolati al rispetto della legge. 45

46 La cultura della modernità Individualismo L avvento della società moderna pone il riconoscimento della libertà di autorealizzazione dell individuo come valore dominante. In passato la posizione che una persona occupava nella società (il suo status sociale) era in modo prevalente determinata alla nascita dalla sua origine: lo status ascritto, lo status acquisito alla nascita, prevaleva sullo status acquisito, lo status raggiunto in base ai meriti e alle capacità. La Riforma protestante, l avvento del capitalismo e le trasformazioni rivoluzionarie nella sfera della politica sono tutti fattori che convergono, pur con diverse accentuazioni, nell esaltare l autonomia e l indipendenza dell individuo di determinare il suo destino. 46

47 I valori di uguaglianza e libertà sono alla base dell affermazione del valore dell individuo. Uguaglianza = tutti gli uomini hanno alla nascita uguale dignità e uguali diritti, a prescindere dalla famiglia, dal ceto, dalla classe, dalla confessione religiosa. Libertà = autonomia e indipendenza nel governare la propria esistenza, avendo come unico vincolo il rispetto della libertà altrui. Diritto naturale = l uomo viene al mondo come soggetto titolare di diritti che non derivano dalla società, ma sono originari, cioè naturali attributi della specie umana. Contratto sociale = patto stabilito tra uomini liberi, che consensualmente limitano la propria libertà per dar vita allo stato. 47

48 Razionalismo Con l avvento della società moderna la ragione (e la razionalità) diventano valori sociali dominanti. L uomo viene concepito come un essere dotato della facoltà di procedere alla scoperta della verità e di trovare in se stesso il centro di orientamento del suo agire. Alla fede, come fonte della verità, si sostituisce la ragione, alla quale gli esseri umani possono fare affidamento per diventare padroni del proprio destino. La ragione è una potenza rivoluzionaria che vince l oscurantismo, su cui si reggevano i poteri tradizionali dell ancien régime: la Chiesa e l aristocrazia. Razionalizzazione = processo storico che investe e trasforma gli ordinamenti sociali. Razionalità = attributo specifico dell azione umana. 48

49 Quali strumenti teorici e concettuali la sociologia ai suoi albori ha costruito per caratterizzare la nascita della società moderna: Ú modello evoluzionistico Ú modello dicotomico Ú modello delle pattern variables 49

50 Modello evoluzionistico Le società possono essere considerate alla stregua di organismi, nei quali le parti che formano il tutto sono tra loro interdipendenti. Le società che riescono ad adattarsi meglio al loro ambiente crescono di dimensioni. L aumento delle dimensioni comporta invariabilmente l esigenza di differenziare le funzioni e quindi un cambiamento di struttura = le relazioni tra le parti da un lato diventano sempre più dissimili le une alle altre, dall altro dipendono sempre più strettamente le une dalle altre. 50

51 Modelli dicotomici Gli autori che rientrano in questo modello non cercano di individuare le cause che hanno determinato il cambiamento, ma si preoccupano di descriverne le dimensioni, isolando alcune caratteristiche ritenute essenziali e procedendo a un confronto tra società premoderne e società moderne. 51

52 Maine contrappone lo status e il contratto. Quest ultimo tende sempre più a pervadere la società moderna. Durkheim contrappone solidarietà organica e solidarietà meccanica. Società premoderne Ú divisione del lavoro scarsa Ú scarse individualità e differenze Ú solidarietà meccanica fondata sulla credenza in una comune origine o identità Ú prevalenza del diritto punitivo. Società moderne Ú divisione del lavoro sviluppata Ú forte differenziazione sociale Ú solidarietà organica fondata sull interdipendenza degli individui e dei gruppi Ú prevalenza del diritto restitutivo. Tonnies contrappone comunità e società La comunità, organica, è fondata su rapporti di intimità, riconoscenza, condivisione. La società, meccanica, è fondata sul rapporto di scambio e l interesse personale che mette in relazione non gli individui nella loro totalità, ma soltanto le loro prestazioni. 52

53 Modello delle pattern variables Parsons elabora uno schema concettuale formato da cinque coppie di termini (variabili modello) per esplicitare gli orientamenti di valore e normativi che si sono affermati nel corso del tempo nelle società moderne: 1) affettività neutralità affettiva 2) interesse privato interesse collettivo 3) particolarismo universalismo 4) specificità diffusione 5) ascrizione acquisizione 53

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