I rating interni e Basilea 2. Giuseppe Squeo

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1 I rating interni e Basilea 2 Giuseppe Squeo 1

2 I rating interni Il rating rappresenta un giudizio sintetico (voto) sul grado di affidabilità, ordinato su una base discreta (classi di rating), di un soggetto economico. Esso quindi: misura il merito creditizio, consente la classificazione della clientela per classi omogenee di rischio. Le fasi del rating sono: il rating assignment, Il rating quantification. I rating interni consentono: un adeguato pricing dei prestiti, una migliore collocazione del patrimonio, una migliore diversificazione dei prestiti. 2

3 Rating assignment: le modalità La determinazione del rating interno nell ottica della Centrale dei Bilanci PROFILO AZIENDALE PROFILO COMPORTAMENTALE Analisi Qualitativa Analisi dati Centrale Rischi Score qualitativo Score andamentale di CR Analisi Eco-finanziaria Rating di Bilancio Rating di Impresa Score settoriale RATING INTERNO COMPLESSIVO Score andamentale Score andamentale interno Analisi prospettive settoriali Esame integrato del profilo aziendale Esame integrato del profilo comportamentale Analisi Rapporto B/I Valutazioni parziali Valutazioni parziali 3 3

4 Rating assignment: la scala informazioni qualitative quantitative analisi Assegnazione rating AAA AA A BBB BB B CCC CC C D Revisione rating 4

5 Rating quantification Le Le determinanti del del rischio PD PD in in che percentuale di di casi rischio la la perdita LGD quanto sarà la la mia perdita % EAD su su quale esposizione effettiva sosterrò la la perdita dipende dal rating Dipende essenzialmente dalle garanzie Dipende dal tipo di operazione 5

6 La definizione della PD storica Rating Posizioni Default A B C D ,01% 0,1% 1,0% robusta ampio Frequenza di default Numero casi Probabilità di default basso distorta 6

7 Rating quantification: definizione di EL I parametri di riferimento 1 - Tasso credito recuperato (RR) 55% = 1% Probabilità defalut (PD) X Loss Given Default (LGD) 45% = Esposizione al defalut (EAD) X Tasso perdita Attesa (ELR) 0,45% = EL = Perdita attesa Euro 4,5 7

8 Perdita attesa ed inattesa La perdita attesa è quella quantità di credito (somma concessa più interessi) che con certezza probabilistica si perderà in una data classe di rating misurata dalla sua pd, avente una determinata lgd ed una determinata ead. Infatti, EL (perdita attesa) = PD*LGD*EAD. Poiché la perdita attesa è un valore di stima della possibile perdita che si sosterrà in una data classe di rating, non è detto che nella realtà effettiva a posteriori essa coincida esattamente con la perdita effettiva. Quindi si può definire logicamente perdita inattesa la differenza tra la perdita effettivamente sostenuta e quella attesa. Se i dati sono corretti, la perdita attesa finisce per essere la media dei valori di perdita effettiva, per cui la perdita inattesa è calcolabile come varianza intorno alla perdita attesa. Le banche calcolano la perdita inattesa massima in base ad un predeterminato grado di certezza probabilistica. Le banche ca 8

9 Basilea 2 - Rischio di credito Valutazione rating Rating assignment Score di bilancio storico e prospettico Analisi cliente Score qualitativo Rating cliente P.D. Score andamentale Analisi operazione E.A.D. Analisi garanzie L.G.D. SINTESI DEL RISCHIO EL (perdita attesa) = PD x LGD x EAD Perdita inattesa => variabilita EL accantonamenti patrimonio 9

10 I vantaggi dei rating interni Passaggio da logica binomiale a scala valori Precisione prezzamento prestito Vantaggi rating interni Condivisione esperienze aziendali Politica diversificazione portafoglio Migliore funzione allocativa 10

11 La scala dei rating interni Il rating interno consente il vantaggio di passare da una solvente visione binomiale del cliente insolvente perdita per downgrading a una visione scalare perdita per default AAA AA A BBB BB B CCC CC C D guadagno per upgrading rischio estremo 11

12 La definizione del prezzo No rating Valutazione individuale Rapporto di forza Prezzo prestito Esigenze cliente Prezzo base Costo raccolta Recupero + perdita attesa + Rating Rimborso per patrimonio impegnato da perdita inattesa 12

13 La politica di diversificazione di portafoglio Perdita attesa A + Perdita attesa B = Perdita attesa A e B Perdita inattesa A + Perdita inattesa B Varianza A Varianza A σ a σ 2 b Coarianza AB 2 σ a* σ a* ρ Perfettamente correlati positivamente(ρ=1) =(σ a + σ b ) 2 > > Non correlati (ρ = 0) =σ a2 + σ 2 b Perfettamente correlati negativamente(ρ = -1) =σ a2 + σ 2 b -2σ2 σ a* σ a 13

14 Basilea 2 La struttura normativa La stabilità del sistema bancario internazionale deve esse basata su tre pilastri tra loro complementari primo pilastro Requisiti patrimoniali minimi secondo pilastro Controllo prudenziale terzo pilastro Trasparenza Banche Autorità vigilanza Mercato 14

15 Il primo pilastro: efficienza organizzativa e Sono premiate le forme più evolute di gestione del rischio patrimonio Devono essere coperti i principali rischi bancari E introdotto il rischio operativo Si possono adottare i rating interni Stimolare le banche ad adottare le migliori pratiche organizzative Obiettivi 1^ pilastro Correlare il capitale assorbito al rischio individuale 15

16 Il primo pilastro: il coefficiente riformato Immutato ma sostanzialmente destinato a coprire tutti i rischi bancari Patrimonio di vigilanza > 8% + + rischio di credito rischio mercato rischio operativo modificato metodi Standard Rating interni di base avanzato immutato nuovi nuovo Aumenta il fabbisogno di capitale di vigilanza per introduzione rischio operativo. 16

17 Il secondo pilastro: il controllo prudenziale basato su 4 principi 2 Vigilanza delle autorità preposte su questi operati. 3 Le autorità hanno facoltà di intervento per chiedere anche dotazioni superiori al minimo. 1 Assicurare adeguatezza patrimoniale in relazione ai rischi ed avere strategie di mantenimento dei livelli patrimoniali. 4 Le autorità dovrebbero intervenire precocemente nel caso di banche in difficoltà per mantenere adeguato livello di patrimonializzazione. 17

18 Terzo pilastro: disciplina di mercato Comunicare al mercato,, con cadenza periodica, sull uso uso dei propri metodi interni di calcolo dei coefficienti patrimoniali. Clientela ordinaria Raccolta Impieghi Patrimonio Interbancario Investitori L informativa deve rispecchiare l effettivo l profilo di rischio dell istituzione bancaria 18

19 Il terzo pilastro: l informativa Questo pilastro contiene indicazioni e disposizioni inerenti la disciplina di mercato e l informativa che le banche sono tenute a fornire pubblicamente ai terzi. Principio: Integrare i requisiti patrimoniali minimi (primo pilastro) e il processo di controllo prudenziale (secondo pilastro) con una serie di requisiti informativi che consentiranno agli operatori di valutare informazioni fondamentali: sull ambito di operatività; sul patrimonio; sulle esposizioni a rischio; sui processi di valutazione del rischio; sulla correlata adeguatezza patrimoniale. Per il tramite della trasparenza informativa si vuole generare comportamenti di mercato virtuosi per favorire la sicurezza e la stabilità delle banche e dell intero sistema finanziario. 19

20 governi banche Basilea 2 Il rischio di credito (2) da 0 da 20 Metodo standard imprese retail da 100 da non presente I I crediti crediti sono sono ponderati in in base base alla alla valutazione espressa da da agenzie agenzie esterne esterne di di rating rating (imprese): da: da: AAA AAA A+ A+ BBB BBB Inferiore a: a: AA- AA- A- A- BB- BB- BB- BB- Unrated pesi: pesi: 20% 20% 50% 50% 100% 100% 150% 150% 100% 100% 20

21 Basilea 2: metodo base e avanzato fornito da Input fornito da banca Probabilità di Default (PD) banca IRB di base comitato comitato Loss Given Default (LGD) Exposure At Default (EAD) banca banca IRB avanzato comitato Maturity (M) banca Per il retail il metodo è unico e prevede la specifica interna sia della PD sia della LGD. 21

22 Basilea 2 Requisiti PD PD PD = Probabilità di di inadempienza del del prenditore di di fondi Risultato dei dei modelli di di rating interno delle banche Applicazione di di un un modello statistico stimato, calibrato, provato e infine validato da da organo di di vigilanza Clientela corporate (fatturato > 5 mln mln di di ) ) ) destinata a copertura totale da da parte dei dei rating interni 22

23 Basilea 2 Componenti rischio definiti da comitato in metodo IRB 1) 1) EAD = Esposizione a rischio operazioni in in bilancio: valore nominale operazioni fuori bilancio: equivalente creditizio 2) 2) LGD = Tasso di di perdita (Prestiti subordinati: 75%). Prestiti senior: 45%. Solo in in presenza garanzie possibile abbassamento LGD 3) 3) M = Scadenza: 2,5 2,5 anni anni 23

24 Basilea 2 Le classi di attività imprese; enti sovrani; banche; retail (privati) partecipazioni azionarie. 1. Crediti garantiti da ipoteca immobili residenziali 2. Crediti rotativi dettaglio qualificati 3. Altre esposizioni al dettaglio 24

25 Basilea 2 Le classi di attività (2) ESPOSIZIONI ROTATIVE AL DETTAGLIO QUALIFICATE criteri di ammissione. Esposizioni rotative (saldo in essere può oscillare a seguito depositi/prelievi entro i limiti stabiliti contrattualmente) non assistite da garanzia. Contropartita rappresentata da persona fisica. Esposizione massima verso un singolo e di euro. La banca può dimostrare per questo segmento di portafoglio con bassa volatilità dei tassi di perdita rispetto alla media, specie nell ambito delle fasce inferiori di PD. Generare e mantenere serie storiche sui tassi di perdita e sui proventi netti nel segmento di portafoglio. Le autorità di vigilanza devono assicurasi che il trattamento delle esposizioni rotative al dettaglio qualificato sia coerente con le caratteristiche di rischio sottostante il relativo segmento di portafoglio. 25

26 Basilea 2 La ponderazione dell attivo Per ogni portafoglio o sottoportafoglio esiste un sistema di formule (motore di calcolo) che determina i coefficienti di ponderazione / requisiti sulla base dei valori delle componenti di rischio immesse: - formule per i portafogli bank, sovereign, corporate - formule per le pmi incluse nel portafoglio corporate - formule distinte per ogni sottocategoria di portafoglio retail. 26

27 Basilea 2 Il calcolo IRB - funzioni regolamentari crediti corporate 1. calcolano il requisito K sulla base di PD, LGD, M 2. K esprime il livello di perdita unitaria inattesa di ciascuna posizione del portafoglio 3. perdita attesa EL = (EAD * PD * LGD) 4. perdita unitaria inattesa K dipende da: volatilità di PD 5. attività ponderate (RWA) = K * 12,5 * EAD 27

28 Il calcolo del fabbisogno patrimoniale PD LGD M Motore di calcolo EAD K RWA = 12,5 X * Perdita inattesa 28

29 Il calcolo del fabbisogno patrimoniale Corporate (fatturato > 50 mln) PD 0,4% EAD LGD M 0,45 2,5 Motore di calcolo x Capitale assorbito K 5,017 x 12, RWA 29

30 Il calcolo del fabbisogno patrimoniale PMI (fatturato 5 mln) PD 0,4% EAD LGD M 0,45 2,5 Motore di calcolo x Capitale assorbito K 3,959 x 12, RWA 30

31 Il calcolo del fabbisogno patrimoniale Retail altro (fatturato 4 mln) PD 0,4% EAD LGD M 0,45 2,5 Motore di calcolo x Capitale assorbito K 2,274 x 12, RWA 31

32 Basilea 2 Fabbisogno patrimoniale PD = 1 LGD = 45 EAD = 100 Corporate Fatturato > 50 mld 7,39 Capitale assorbito PMI Fatturato = 5 mld Altri dettaglio 5,79 3,66 6,92 LGD 85 Ipoteche residen.li Rotativi qualificati 4,51 1,38 2,51 LGD 25 2,60 LGD 85 32

33 Il tasso ideale da applicare ad un prestito Tasso globale = Tasso privo di rischio + Premio per rischio Tasso di mercato di un titolo di Stato sovrano con rating elevato Maggiorazione tasso per perdita attesa da accantonare. Copertura per recupero perdita attesa e inattesa Premio netto per il rischio rischio operazione. 33

34 Il tasso ideale da applicare ad un prestito x Ricavo totale operazione Ricavo totale operazione Ricavo per rendimento mercato e perdita inattesa Tasso privo di rischio Raccolta Ammontare utilizzata totale del prestito Rendimento capitale a rischio impiegato x Patrimonio Perdita attesa impiegato 34 Esempio: roe minimo programmato oppure rendimento investimenti alternativi

35 Il tasso ideale da applicare ad un prestito Ricavo totale operazione Prestito rimborsato = Rendimento lordo Ammontare totale prestito - T fr tasso privo di rischio ELR tasso per perdita attesa PR Premio netto per rischio Perdita attesa 35

36 Il pricing esempio Dati di input: PD 0,34; LGD 0,45; EAD euro tasso privo rischio 5%; rendimento minimo capitale 10% ELR = 0,34 * 0,45 = 0,123% EL = 0,153 * = Perdita inattesa = Var % = 4,607 36

37 Il princing esempio Impiego Raccolta Var Costo raccolta *5%= *10% = Costo patrimonio impiegato Elr = Tasso globale = = 5,239597%

38 Il Raroc RAROC (Return Adjusted Risk on Capital) è l indicatore che utilizza gli strumenti di misurazione del rischio di credito (sia a livello individuale sia a livello di portafoglio) per fornire un unica misura indicativa della performance considerando il rischio prospettico. 5, , 6 (spread su raccolta 0,16975) 0, ,856 Raroc = Interessi su capitale rimborsato - - Costo raccolta Premio rischio atteso i p = (i fr *(1-Elr))+Elr+(var*i k ) (1-Elr) Var% 4,607 38

39 Il rischio operativo Per una banca il rischio operativo si concretizza nella possibilità di incorrere in perdite per il verificarsi di eventi avversi di natura tecnica ed operativa. La rilevanza crescente di tale rischio nell ambito dell organizzazione bancaria, legata, tra l altro, allo sviluppo anche internazionale dell attività di intermediazione, alla maggiore importanza della tecnologia nella definizione della struttura dell offerta dei prodotti bancari, ha comportato un suo importante rilevo anche nell ambito della vigilanza prudenziale, per cui esso è fonte di assorbimento del patrimonio di vigilanza. Il capitale di vigilanza a copertura di tale rischio viene definito con: l approccio semplice; l approccio standard; l approccio avanzato. 39

40 I rischi operativi Frode interna, Perdite dovute a frode, appropriazione indebita o violazioni di leggi, regolamenti o direttive aziendali ad esclusione degli episodi di discriminazione o mancata applicazione di condizioni paritarie che coinvolgano almeno una parte interna (frode). Frode esterna, Perdite dovute a frode, appropriazione indebita o violazioni di leggi da parte di un violazione di legge da parte di terzi (rapina). Rapporto impiego e sicurezza su lavoro, perdite per atti non conformi a leggi o accordi in materia di impiego, salute e sicurezza sul lavoro, o risarcimenti per discriminazione (es. retribuzione dipendenti). Clientela, prodotti e prassi operative, perdite derivanti da inadempienze, involontarie o per negligenza, relative a obblighi professionali verso clienti specifici (inclusi i requisiti di fiducia e di idoneità), ovvero dalla natura o dalla configurazione del prodotto (es. violazione privacy). 40

41 I rischi operativi (2) Danni ad attività materiali, perdite dovute a smarrimenti o danni materiali rivenienti da catastrofi naturali o altri eventi (perdite per atti terroristici). Interruzione operatività e disfunzione sistemi informatici, perdite dovute a interruzioni dell operatività o disfunzioni dei sistemi informatici (interruzione nell erogazione di servizi pubblici). Rapporto impiego e sicurezza su lavoro, perdite a carenze dei trattamenti delle operazioni o della gestione dei processi, relazioni con controparti commerciali, venditori e fornitori (negligenza nella gestione delle garanzie). 41

42 Approccio indicatore semplice Le banche che usano questa metodologia devono detenere, a fronte del rischio operativo, una dotazione di capitale pari a una percentuale fissa (definita α.) del reddito lordo medio annuo riferito ai tre esercizi precedenti. L onere può essere espresso come segue KBIA = GI * α KBIA = requisito patrimoniale; GI = reddito lordo medio annuo riferito ai tre esercizi precedenti; α = 15%. Il reddito lordo è definito come reddito netto da interessi più reddito netto non da interessi. Requisito Reddito patrimoniale = lordo x 15% Margine interesse Reddito netto non da interesse Comprensivo accantonamenti No margine vendita titoli banking book Senza partite straordinarie 42

43 Approccio standard L attività aziendale va ripartita nelle seguenti otto linee operative: 1. corporate finance, fusioni e acquisizioni (M&A), sottoscrizioni a fermo, privatizzazioni, cartolarizzazione, ricerca, obbligazioni (debito pubblico, alto rendimento), azioni, sindacazione di prestiti, offerte pubbliche iniziali, collocamenti privati sul mercato secondario (ß = 18); 2. negoziazioni e vendite: reddito fisso, azioni, valute, merci, credito, finanziamenti, compravendita titoli in proprio, prestiti e PcT, intermediazione, debito, prime brokerage (ß = 18); 3. retail banking, reataile private (prestiti e depositi, servizi bancari, gestioni fiduciarie e immobiliari); (carte di credito, personali, commerciali e aziendali) (ß = 12); 43

44 Approccio standard (2) 4. commercial banking: project finance, mutui immobiliari, credito all esportazione, credito al commercio, factoring, leasing, prestiti, garanzie, titoli cambiari (ß = 15); 5. pagamenti e regolamenti: pagamenti e incassi, trasferimento fondi, compensazione e regolamento (ß = 15); 6. gestioni fiduciarie: custodia e rappresentanza (mandati emissione e pagamenti) (ß = 18); 7. asset management: gestione cumulativa e separata, discrezionale e non dei fondi aperti, chiusi, private equity (ß = 12); 8. intermediazione al dettaglio: esecuzione degli ordini, servizi connessi (consulenza e assistenza agli investimenti) (ß = 12). 44

45 Approccio standard (3) Il coefficiente patrimoniale totale è calcolato come semplice sommatoria dei coefficienti di ciascuna linea. Esso può essere così espresso: KTSA = Σ( GI j(1-8) * β j(1-8) ) dove: KTSA = coefficiente patrimoniale nel quadro del metodo standard, GI j ( 1-8 ) = livello medio annuo del reddito lordo dei tre esercizi precedenti, come sopra definito dall indicatore semplice per ciascuna delle otto linee operative; Β j(1-8) = una percentuale fissa, stabilita dal Comitato. Il coefficiente beta rappresentala relazione tra le perdite per rischi operativi storicamente riscontrati per ogni determinata linea ed il livello aggregato lordo di quella linea. 45

46 Approccio avanzato Nel quadro degli AMA (Advanced Measurement Approach) il requisito patrimoniale sarà pari alla misura generata dal sistema interno della banca per la misurazione del rischio operativo in base ai corrispondenti criteri quantitativi e qualitativi. L uso degli AMA è soggetto all approvazione dell organo di vigilanza. Nell ambito di tale metodo ci si sofferma sull approccio di misurazione interna (gli altri sono l approccio della distribuzione della perdita ed il scorecard). Con tale procedimento la banche dovranno segmentare ognuna delle otto linee operative individuate in più segmenti collegati ai tipi di rischi operativi individuati (cfr. schema di seguito allegato). Per ognuno dei subsegmenti andranno calcolate dalle banche la PE (probabilità che si verifichi evento) e LGE (perdita subita in connessione al verificarsi dell evento). 46

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