Innovazioni tecnologiche in emodinamica interventistica

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1 ASSISTENZA Innovazioni tecnologiche in emodinamica interventistica Nicola Signore*, Gianluca Camarda**, Nino Camassa**, Riccardo Guglielmi*** Dott. Riccardo Guglielmi Direttore Cardiologia Ospedaliera Luigi Colonna Azienda Ospedaliera Consorziale Policlinico Bari Dott. Nicola Signore Responsabile Laboratorio Emodinamica Nell ultimo decennio, l angioplastica coronarica ha cambiato drasticamente il decorso clinico e la prognosi delle sindromi coronariche acute e della cardiopatia ischemica. L equipe di emodinamica della Cardiologia ospedaliera, diretta dal Dott. Riccardo Guglielmi, è sempre stata in prima linea nel combattere le malattie coronariche e l infarto miocardico acuto. Nel 2005 con l avvio del progetto regionale per l Angioplastica primaria, l Emodinamica della Cardiologia Ospedaliera ha rappresentato per molti anni l unico centro disponibile 24 ore su 24 nel trattamento dell Infarto miocardico acuto con l angioplastica per il territorio barese. Nel 2012 le altre emodinamiche degli Ospedali pubblici e delle Case di Cura accreditate presenti nella città di Bari ed il 118 sono stati coinvolti attivamente nella realizzazione della rete dello STEMI per un servizio più efficiente e capillare di angioplastica primaria. L equipe è composta attualmente dai Dott.ri Nicola Signore, Nino Camassa e Gianluca Camarda, coadiuvati da 6 infermieri e 3 tecnici di radiologia. In questi ultimi anni abbiamo vissuto una continua e rapida evoluzione delle tecniche e dei materiali utilizzati nell emodinamica interventistica. L angioplastica coronarica è passata del semplice uso di cateteri a palloncino per dilatare le stenosi coronariche all utilizzo degli stent (protesi) in acciaio o cromo cobalto per ottimizzare e rendere duraturo il risultato della procedura. Gli stent hanno trovato la loro evoluzione in una

2 riduzione dello spessore delle maglie, in nuove geometrie e sono stati ricoperti di farmaci a lento rilascio nella parete vasale per ridurre l incidenza della restenosi. Nel 2013 l Emodinamica Ospedaliera del Policlinico è stato il primo centro accreditato per l impianto degli stent Axxess e coinvolta nella realizzazione di un registro nazionale riguardante questo nuovo stent. L Axxess (fig.1)è uno stent medicato in Nitinol, auto espandibile, indicato per il trattamento delle stenosi che interessano le biforcazioni dei rami coronarici. Questo device è ricoperto di Biolimus A9, un farmaco con attività antiproliferative capaci di migliorare i risultati a distanza delle procedure riducendo la restenosi intrastent. Fig.1 Stent Axxess Nel febbraio 2014, finalmente da Parigi atterra a Bari una nuova arma per combattere l infarto acuto del miocardio, si chiama Stentys. Lo Stentys (fig.2)è un nuovo stent medicato al Paclitaxel auto-espandibile, progettato e realizzato per l utilizzo nella malattia coronarica.

3 Fig.2 Stent Stentys Questo nuovo device è una retina in nitinol, che rilasciata nella sede della stenosi coronarica, ha la capacità di auto-espandersi fino a raggiungere l esatto diametro del vaso coronarico, accollandosi perfettamente all endotelio. Tale caratteristica permette di superare i numerosi problemi di mal apposizione degli stent che sono frequenti nell infarto miocardico acuto per l importante componente trombotica presente sulle pareti vasali e nei vasi con anatomie complesse con importanti variazioni di calibro nel loro decorso. Il Paclitaxel che ricopre lo stent è un chemioterapico dotato di capacità di inibire la proliferazione e la crescita cellulare combattendo così il fenomeno della restenosi coronarica. I primi impianti di Stentys in Italia sono stati eseguiti in Lombardia nel Nel febbraio 2014, dopo i risultati incoraggianti dello studio Apposition III, lo Stentys è stato impiantato con successo e brillanti risultati nei primi pazienti pugliesi presso l Emodinamica del Policlinico di Bari. Da anni, aspettavamo un stent che permettesse il superamento di tutte le problematiche legate alla presenza di un corpo estraneo in lega metallica nella parete coronarica. Finalmente dopo anni di studi e ricerca nel 2013, questa Emodinamica, si è dotata del nuovo device riassorbibile Absorb (scaffold) (fig.3), realizzato in polimero poli (L-lattide) e rivestito da una miscela di Everolimus ad attività

4 antiproliferativa. Fig.3 Scaffold Absorb Questo dispositivo ha la capacità di essere completamente riassorbito ed in 2 anni restituendo la completa integrità alla parete coronarica sede dell impianto, ripristinando la fisiologica vasomotricità coronarica ed eliminando i rischi di trombosi intrastent. Nei prossimi anni siamo sicuri, che i progressi e le innovazioni tecnologiche renderanno sempre più efficaci e sicure le procedure interventistiche in emodinamica e continueremo a cercare di essere sempre al passo con i tempi. *Responsabile Laboratorio Emodinamica Cardiologia Ospedaliera Luigi Colonna Azienda Ospedaliera Consorziale Policlinico Bari ** Dirigente Medico Emodinamista ***Direttore Cardiologia Ospedaliera Luigi Colonna Azienda Ospedaliera Consorziale Policlinico Bari

5 Il nostro Gruppo di Emodinamica Bibliografia 1. Amoroso G, van Geuns RJ, Spaulding C, et al. Assessment of the safety and performance of the STENTYS self-expanding coronary stent in acute myocardial infarction: results from the APPOSITION I study. EuroIntervention 2011;7: Guo N, Maehara A, Mintz GS, et al. Incidence, mechanisms, predictors, and clinical impact of acute and late stent malapposition after primary intervention in patients with acute myocardial infarction: an intravascular ultrasound substudy of the Harmonizing Outcomes With Revascularization and Stents in Acute Myocardial Infarction (HORIZONS-AMI) trial. Circulation 2010;122: Robert-Jan van Geuns, Corrado Tamburino, Jean Fajadet, et al. Self-Expanding Versus Balloon-Expandable Stents in Acute Myocardial Infarction: Results From the APPOSITION II Study Self-Expanding Stents in ST-Segment Elevation Myocardial Infarction. JACC: cardiovascular interventions 2012; vol.5, no. 12.

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