LAVORO A PROGETTO Giurisprudenza e novità. A cura di Alessandro Ripa. Centro Studi Castelli. VideoLavoro 20 MARZO 2008

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1 1 LAVORO A PROGETTO Giurisprudenza e novità A cura di Alessandro Ripa Centro Studi Castelli VideoLavoro 20 MARZO 2008

2 Introduzione: la definizione di lavoro a progetto Art. 61 del D. Lgs n. 276/2003 (Definizione e campo di applicazione) La circolare del Ministero del Lavoro n. 1 dell 8 gennaio 2004 e le sue definizioni: - di progetto - di programma di lavoro o fase di esso La posizione della giurisprudenza. - Tribunale di Milano, 2 agosto 2006, n Tribunale di Genova, sentenza del 7 aprile

3 3 il progetto è del collaboratore o dell azienda? Le opinioni degli Autori a) Il progetto è il risultato della prestazione lavorativa del collaboratore; dunque il progetto è del collaboratore, non dell azienda. b) Il progetto non costituisce il contenuto della prestazione del collaboratore, bensì il contenitore all interno del quale tale prestazione deve essere eseguita. Quando il legislatore stabilisce che i rapporti di collaborazione devono essere riconducibili a uno o più progetti specifici, intende che la prestazione sarà eseguita nell ambito di un progetto, senza dover necessariamente identificarsi con esso. La posizione della giurisprudenza. La giurisprudenza pronunciatasi ad oggi, quando al collaboratore era assegnato un progetto aziendale tout court, ha riqualificato il rapporto di lavoro. Il progetto, pertanto, è del collaboratore, non dell azienda: -Tribunale di Milano, 24 gennaio 2007, n Tribunale di Milano, 8 gennaio 2007, n. 40 -Tribunale di Modena del 21 febbraio 2006

4 1. La specificità del progetto, programma di lavoro o fase di esso La funzione dello specifico progetto: le opinioni degli Autori La posizione della giurisprudenza. - Tribunale di Arezzo, 21 aprile Tribunale di Bologna, 6 febbraio Tribunale di Modena del 21 febbraio

5 5 Alcuni esempi giurisprudenziali di progetto ritenuto sufficientemente specifico Tribunale di Ravenna, 24 novembre 2005 Tribunale di Milano, 10 novembre 2005, n Tribunale di Milano, 18 gennaio 2007, n. 143

6 L aggettivo specifico e le sue interpretazioni. Tesi restrittiva: per la configurazione del lavoro a progetto è necessaria un ideazione con un risultato specifico, diversa dalla routine ripetuta e prevedibile. Il progetto, insomma, richiede qualche carattere eccezionale, per il tipo di attività da svolgere, anche in rapporto al tempo. Un progetto con queste caratteristiche è concepibile presumibilmente solo per lavori di alta qualificazione. Tesi estensiva: possono legittimamente essere dedotte in un contratto di lavoro a progetto le attività direttamente afferenti al ciclo produttivo e che non sono per nulla straordinarie ed occasionali, nel senso che soddisfano esigenze che ciclicamente si ripropongono all interno della stessa attività economica ordinaria, ed anche ad intervalli di tempo ravvicinati. La circolare del Ministero del Lavoro n. 1/2004, nel ritenere che il progetto possa essere connesso all'attività principale od accessoria dell'impresa, e che il collaboratore a progetto possa operare all interno del ciclo produttivo del committente, ha indicato la propria preferenza per l interpretazione estensiva dello specifico progetto. 6

7 7 2. Il progetto generico Il progetto non scritto. L equazione della giurisprudenza più severa tra la predefinizione del progetto e l individuazione di uno specifico progetto ex art. 69, I comma, del decreto comporta che il progetto non presente al momento della stipula del contratto non è presente nemmeno in seguito: - Tribunale di Milano, 30 dicembre 2006, n Il progetto generico; il mero elenco di mansioni Il progetto è generico quando non consente di individuare l obiettivo che deve raggiungere il collaboratore, e si limita a descrivere il contenuto delle sue mansioni. Il progetto riferito ad altro Il progetto riferito, di fatto, ad incarichi diversi da quelli che compaiono nel contratto è da ritenere generico perché non veritiero. - Tribunale di Bologna, 6 febbraio Tribunale di Milano, 12 luglio 2007, n. 2449

8 3. L articolo 69 del decreto n. 276/03 e la presunzione di subordinazione Art. 69 del D. Lgs n. 276/2003 (Divieto di rapporti di collaborazione coordinata e continuativa atipici e conversione del contratto) Le posizioni della giurisprudenza - a) L art. 69, I comma come presunzione assoluta - b) L art. 69, I comma come presunzione relativa Un esempio giurisprudenziale di presunzione assoluta di subordinazione - Tribunale di Milano, 2 febbraio 2007, n. 320 Un esempio giurisprudenziale di presunzione relativa di subordinazione - Tribunale di Torino, 5 Aprile

9 9 4. La circolare 4/2008 e le attività che fanno presumere la subordinazione 5. Il potere non vincolante delle circolari amministrative - Le opinioni degli Autori.

10 6. Le opinioni degli Autori e gli interventi della giurisprudenza sulle medesime attività considerate dalla circolare n. 4/2008 La presunzione di subordinazione introdotta dalla circolare n. 4/2008 solleva molte perplessità: è una presunzione ulteriore e più severa di quella presente nell art. 69 del D. lgs. 276/03, che non discrimina il tipo di attività. Le stesse attività considerate dalla Circolare, peraltro, in più occasioni sono state considerate di natura autonoma dalla stessa Corte di Cassazione: Letturisti di contatori -Cassazione civile, sez. lav., 10 maggio 2003, n Addetti alla ricezione delle scommesse -Cassazione civile, sez. lav., 29 marzo 1999, n Addetti alla consegna dei giornali -Cassazione civile, sez. lav., 27 novembre 1999, n

11 NOVITÀ DEL PERIODO A cura di Laurenzia Binda

12 12 NOVITÀ DEL PERIODO STRANIERI D.Lgs n. 32; Com. Min. Interno ; Mess. Inps n. 4415; Mess. Inps n. 4602; Circ. Min. Interno n. 942; Com. Min. Interno ; Mess. Inps n. 4090; Com. Min. Interno ASPETTATIVA Circ. Inps n. 26 SANZIONI Nota Min. Lavoro n AGENTI Com. Enasarco INPDAP Nota Operativa Inpdap SICUREZZA Interpello Min. La-voro n. 5

13 NOVITÀ DEL PERIODO DISABILI Interpello Min. La-voro n. 6 DIMISSIONI VOLONTARIE Lettera Circ. Min. Lavoro prot Com. Min. Lavoro COMUNICAZIONI OBBLIGATORIE Mess. Inps n. 4443; Mess. Inps n E 8 PER MILLE Provv. Ag. Entrate MODELLI 730 Com. Ag. Entrate DICHIARAZIONI Provv. Ag. Entrate n INTERESSI PAGAMENTI RATEALI Ris. Ag. Entrate n. 75/E 13

14 14 NOVITÀ DEL PERIODO PRESTAZIONI Com. Inps ; Circ. Inps , n. 25 CIGS E MOBILITÀ D.M. Lavoro n MATERNITÀ Mess. Inps n MALATTIA Circ. Inps n. 22 RETRIBUZIONI Circ. Inail n. 15 LAVORO DOMESTICO Guida Operativa Fondazione Consulenti Lavoro FONDO DI GARANZIA Circ. Inps n. 23 DIMISSIONI VOLONTARIE Circ. Fond. Studi Cons. Lav n. 3; Com. Min. Lavoro ; Com. Min. Lavoro

15 15 NOVITÀ DEL PERIODO CONTRATTO A TEMPO DETERMINATO CIGS E MOBILITÀ RISCATTO LAUREA Princ. Fond. Studi Cons. Lav n. 11 Mess. Inps n. 4559; Mess. Inps n. 5768; Circ. Inps n. 31; Nota Min. Lavoro n Circ. Inps n. 29; Com. Stampa Inps PRATICANTI Circ. Cons. Naz. Cons. Lav n. 997

16 16 NOVITÀ SOTTO LA LENTE A cura di Laurenzia Binda

17 17 Adempimenti a carico dei sostituti d imposta DETRAZIONI PER FAMILIARI A CARICO Dal i lavoratori dipendenti e assimilati sono tenuti a dichiarare annualmente al sostituto d imposta di avere diritto alle detrazioni per familiari a carico, di cui all art. 12 del Tuir, e alle altre detrazioni, di cui all art. 13 del Tuir. La dichiarazione non ha più effetto, come in passato, anche per i periodi d imposta successivi, ma deve essere presentata anno per anno, ancorché non siano intervenute variazioni nei presupposti del diritto. Le detrazioni per familiari a carico annuale in assenza di richiesta annuale non possono essere riconosciute dal sostituto. Le medesime regole valgono per i cittadini extracomunitari

18 Adempimenti a carico dei sostituti d imposta COMPILAZIONE DEL MOD. 770/2008 il sostituto d imposta non subisce sanzioni per l omessa indicazione nel modello del codice fiscale dei familiari a carico dei propri dipendenti. L obbligo di richiedere ai dipendenti il codice fiscale dei familiari per cui sono richieste le detrazioni per familiari a carico è sorto, dal

19 19 Adempimenti a carico dei sostituti d imposta CESSAZIONE DEL RAPPORTO DI LAVORO IN CORSO D ANNO E ALIQUOTE ADDIZIONALI Il sostituto deve operare le ritenute delle addizionali comunali e regionali all IRPEF al momento della cessazione, facendo riferimento alle aliquote risultanti dai relativi elenchi disponibili sul sito del Dipartimento delle Politiche fiscali alla data della cessazione del rapporto di lavoro.

20 20 Arrivederci a: 17 Aprile 2008 In tema di: Il luogo di lavoro: trasferte, trasfertisti, distacco a cura di Maria Rosa Gheido