La gestione integrata degli ecosistemi costieri e marini del Mediterraneo
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- Basilio Sole
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1 Progetto LIFE NATURA Co.Me.Bi.S. La gestione integrata degli ecosistemi costieri e marini del Mediterraneo Integrated management of coastal and marine ecosystems of the Mediterranean
2 Simona Clò Responsabile Settore Conservazione Natura CTS TARTANET Un network per la conservazione delle tartarughe marine in Italia
3 OBIETTIVI PRINCIPALI L obiettivo principale del presente progetto è quindi quello di attuare un efficace strategia di conservazione di carattere nazionale e a lungo termine attraverso la creazione di un network di presidi dislocati lungo le coste italiane in grado di contribuire efficacemente sia alla riduzione dell entità delle minacce per la specie, ma soprattutto alla attivazione di procedure diffuse e condivise sul territorio, tali da rafforzare l efficacia di intervento e assicurare agli esemplari oggetto di cure, la totale reintegrazione nelle naturali dinamiche biologiche entro il più breve tempo possibile. Copyright 2004 CTS 3
4 Azioni previste creazione di un network per le tartarughe marine con l allestimento di 5 nuovi Centri di Recupero in aree hot spot e la messa in rete di quelli già esistenti; la sperimentazione di sistemi per la riduzione delle catture accidentale tipo TED e l applicazione su larga scala di sistemi che prevedono l utilizzo di ami circolari; l attivazione di un servizio Pronto Intervento Tartarughe con un numero verde sempre attivo su tutto il territorio nazionale per la segnalazione di catture accidentali e l attivazione e il coordinamento degli interventi di recupero; la creazione di una banca dati in grado di favorire lo scambio di esperienze e la condivisione dei dati tra coloro che si occupano di tartarughe marine; la realizzazione di un pacchetto di iniziative tese a informare e formare i pescatori; elaborazione di un piano nazionale per la riduzione dell interazione con le attività di pesca; la realizzazione di un programma d interventi per la sensibilizzazione del grande pubblico;
5 IL NETWORK:I CENTRI DI RECUPERO Creati 5 nuovi Centri Recupero Tartarughe Marine (recupero, informazione, formazione, coordinamento, ricerca) Messa in rete dei Centri già operanti (9) Coordinamento delle attività che localmente vengono svolte da diversi gruppi Realizzati 12 corsi di formazione Copyright 2004 CTS 5
6 La creazione di una rete di Centri di recupero e l adozione di protocolli condivisi oltre a consentire: scambio di informazioni tra addetti a i lavori (biologi, naturalisti, veterinari, esperti) formazione di nuove figure professionali sul territorio studiare tecniche innovative di intervento veterinario sperimentare attività di formazione a distanza (e-learning) educare i giovani alla conservazione della natura recuperare dati HA CONSENTITO DI REALIZZARE UNO STRUMENTO FONDAMENTALE QUALE UNA BANCA DATI COMUNE Copyright 2004 CTS 6
7 BANCA DATI NAZIONALE Tabella 1. Numero di trtarughe marine osservate dagli operatori dei CRTM Tartenet nel periodo I centri sono elencati dal Nord al Sud Italia. * = centri istituiti nel 2006 Regione Nome CRTM TOT emilia romagna riccione toscana talamone * sardegna asinara * sardegna laguna di nora campania punta campanella * puglia manfredonia * puglia rauccio basilicata policoro calabria brancaleone * sicilia cattolica-eraclea * sicilia linosa TOTALE Copyright 2004 CTS 7
8 LA BANCA DATI NAZIONALE Il Progetto LIFE TARTANET offre per la prima volta, in Italia e in Europa, la possibilità di mettere a punto uno strumento elettronico per raccogliere e archiviare le informazioni che alimentano una vera e propria Banca Dati nazionale. CONDIVISIONE delle informazioni tra i diversi enti COMPARABILITÀ tra schede COORDINAMENTO nella ricerca scientifica Strumento migliore per il monitoraggio e la tutela delle popolazioni di tartarughe presenti nei nostri mari Copyright 2004 CTS 8
9 Progetto LIFE Natura 2004 TARTANET Elaborazione Copyright 2004 CTS 9
10 RISULTATI PRELIMINARI Il 90% dei recuperi legati alle attività di pesca è legato al palangaro ed alle reti a strascico. Tipo di attrezzo Tabella 3. Numero di tartarughe marine catturate accidentalmente N di tartarughe catturate accidentalmente CCLmin Media N (cm) DS range Palangaro ,4 11, Strascico ,2 11, Rete non det ,5 4,431,5 40 Rete derivante , Rete da posta ,5 9, Tremaglio , Rete a cicuizione 1 Traino 1 totale Copyright 2004 CTS 10
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12 Diversità degli attrezzi I PORTI 1. Lampedusa (AG) 2. Licata (AG) 3. Lipari (ME) 4. Marsala (TP) 5. Mazara del Vallo (TP) 6. Monopoli (BA) 7. Ponza (LT) 8. Porto Empedocle (AG) 9. Pozzallo (RG) 10. Sciacca (AG) 11. Taranto (TA) 12. Alghero, Castelsardo, Porto Torres (SS)
13 La pesca del pesce spada con il palangaro derivante Problema: come ridurre l impatto della pesca sulle tartarughe marine senza diminuire il pescato? Possibile soluzione individuata: ami circolari Progetto sperimentale: La sperimentazione si è conclusa a luglio 2008
14 Caratteristiche dell amo circolare testato Amo circolare gape: 2,7 cm Amo tradizionale (J) gape: 2,6 cm larghezza min: 4,4 cm larghezza min: 3,3 cm
15 RISULTATI Tartarughe marine Nel corso della sperimentazione sono state pescate accidentalmente 17 tartarughe marine, tutte appartenenti alla specie Caretta caretta. 14 esemplari sono stati allamati all amo tradizionale e 2 all amo circolare, mentre 1 individuo era rimasto impigliato nella lenza. In generale si nota che gli ami di tipo tradizionale hanno catturato, per unità di sforzo di pesca, un maggiore numero di esemplari di tartaruga marina (Wilcoxon Signed Rank test: Z=-2,614 p=0,009). 14 Nr tartarughe Amo J Amo C Lenza
16 RISULTATI Pesce spada Per quanto riguarda la specie bersaglio, il pescato di pesce spada ottenuto dai due tipi di amo con analoga distanza tra la punta dell amo e il gambo ( gape ) non è risultato statisticamente significativo sia per quantità (Wilcoxon Signed Rank test: Z=-1,210 p=0,226, N=36) che per peso (Wilcoxon Signed Rank test: Z=-0,385 p=0,700, N=36). In particolare, per quanto riguarda i singoli gruppi:
17 RISULTATI Pesce spada nr tot pesci spada: 714 Nr. cale: 36 Nr ami: (45% C; 55% J) Anni: Mesi: da giugno a novembre Attrattori luminosi: presenti Esca: sgombro Lungh. media trave 57,2 km (DS=10,9) CPUE nr pesci spada/1.000 ami amo C = 21,847; amo J = 24,293 Non c è differenza significativa nella quantità di pesci spada pescati con gli ami di tipo J rispetto alla quantità di pesci spada pescati con gli ami di tipo C. peso tot pesci spada: kg CPUE nr pesci spada/1.000 ami amo C = 298,444; amo J = 304,288 Non c è differenza significativa nel peso derivante dagli ami di tipo J rispetto a quello dovuto agli ami di tipo C.
18 RISULTATI Altre specie Le catture accidentali più rilevanti sono state registrate a carico del trigone viola (Pteroplatytrygon violacea), con 242 esemplari catturati nel corso della sperimentazione. Il 79% degli esemplari è stato pescato con l amo tradizionale, il rimanente 21% con l amo circolare. Risulta pertanto che gli ami tradizionali hanno inciso maggiormente sulle catture di trigoni viola rispetto agli ami circolari (Wilcoxon Signed Rank test: Z=-5,854 p<0,001, N=167). 21% amo C 79% amo J
19 SARDEGNA Porto Torres (SS), novembre 2005
20 Esiste un problema di interazione fra reti a strascico e tartarughe marine? O perlomeno esiste in Adriatico? - racconti dei pescatori - qualche fonte bibliografica, ad es.: Paolo Casale, Luc Laurent and Gregorio De Metrio (2004) Incidental capture of marine turtles by the Italian trawl fishery in the north Adriatic Sea Biological Conservation Volume 119, Issue 3: Casale P., Lazar B., Vallini C. Catture accidentali di tartarughe marine in nord Adriatico Proceedings Cetaceans, Sea Turtles and Sharks of the Adriatic Sea conference, October 2006, Cattolica, Italy Italy (W Adriatic): ca / yr (Casale et al., 2004) Croatia/Slovenia: / yr (Lazar et al., unpubl.) Total: / yr + Italian fleet E Adriatic
21 Le cale di confronto 1 anno di campionamento continuo, dall 1 aprile 2006 al 31 marzo imbarcazioni Affidabilità dei soggetti: già noti contatti diretti con responsabili del progetto, sul luogo rimborsi mensili Totale di 7267 cale
22 Totale 94 catture 93 esemplari (su 94) erano vivi e sono stati prontamente rilasciati In pratica solo in Adriatico centro settentrionale Concentrazione nella area a sud del delta del Po 0
23 La sperimentazione dei TEDs
24 Supershooter Aluminium pipe
25 Il prototipo
26 Importante: in tutte le prove, la via di uscita del TED conduceva ad un cover, cioè un sacco accessorio, in modo da conoscere esattamente cosa il TED scartava
27 Terzo modello (TED3): la griglia TED3 era di tipo semi rigido, costruito per fondere la resistenza dell acciaio e la flessibilità della gomma. prove con contenitore appesantito (a simulare una tartaruga): ottimo funzionamento ridotta perdita di prodotto commerciale
28 Terzo modello (TED4): modello già disponibile in commercio con il nome di Supershooter. E in alluminio ed èdi forma pressoché ovale. buona eliminazione del debris ulteriore riduzione della perdita di prodotto commerciale
29 RISULTATI Grazie alla strumentazione a bordo della nave oceanografica utilizza (la Dallaporta ) è stato possibile valutare una larga serie di parametri come per esempio: ampiezza della bocca della rete (orizzontale e verticale), performance della rete, consumo di carburante. Si è quindi potuto anche valutare se il TED incidesse, e come, su tali parametri. L efficacia dei modelli è stata misurata comparando le catture (in g/1000 m 2 ) di 8 specie commerciali e di 4 specie di scarto, fra il sacco della rete e il cover del TED. Queste 12 specie costituivano il 90% in peso delle catture totali.
30 Conclusioni I modelli TED3 e TED4 hanno dati risultati incoraggianti sotto diversi aspetti. La buona esclusione di debris e specie di scarto riduce i tempi di lavoro in barca, in termini di selezione del pescato La qualità del commerciale presente nel sacco era anche sensibilmente migliore Nessun importante modifica nel posizionamento della rete, torsioni o altro, è stata riscontrata con i TED montati Entrambi i modelli sono risultati di facile utilizzo e senza problemi di operazione. Non richiedono modifiche nelle modalità delle operazioni di pesca. La flessibilità (per il TED3) e la leggerezza (per il TED4) assicurano che le operazioni di pesca possono essere condotte senza ulteriori rischi per l equipaggio Le perdite di prodotto commerciale, anche se ridotte, possono riguardare specie Roma, particolarmente 9-11 Settembre 2009 pregiate (merluzzi, canocchie, calamari).
31 Tartanet è terminato a settembre 2008 Centri recupero Pronto intervento tartarughe Banca Dati al Ministero Linee guida pesca e FEP TED ai tavoli Commissione Europea Nuovi progetti LIFE
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