LE FUNZIONI DELL'E-TUTOR IN UN PROCESSO PROBLEM-PROJECT BASED LEARNING ALL'INTERNO DI UN VIRTUAL LEARNING PLACE

Dimensione: px
Iniziare la visualizzazioe della pagina:

Download "LE FUNZIONI DELL'E-TUTOR IN UN PROCESSO PROBLEM-PROJECT BASED LEARNING ALL'INTERNO DI UN VIRTUAL LEARNING PLACE"

Transcript

1 LE FUNZIONI DELL'E-TUTOR IN UN PROCESSO PROBLEM-PROJECT BASED LEARNING ALL'INTERNO DI UN VIRTUAL LEARNING PLACE P.Santucci 1, S.Scarsella 2 1 Master ELE Scuola Iad Università di Roma Tor Vergata santucci@dmmm.uniroma1.it 2 Master ELE Scuola Iad Università di Roma Tor Vergata simonascarsella@libero.it Abstract: Il presente lavoro si basa su una ricerca condotta all'interno della seconda parte del Master in E-learning:metodi, tecniche e applicazioni della Scuola Iad Università di Roma Tor Vergata, svolto interamente on-line nel place formativo Life (Learning in an Interactive Framework to Experience). Partendo dal grafico sul ciclo delle funzioni dell e-tutor applicato a modelli di tipo instructor centered o learning team centered, proposto da Rizzi e Tassalini, nel testo Etutor. Profilo, metodi, strumenti (Rivoltella, 2006), si è studiato l andamento delle stesse funzioni in un percorsi problem-project based in cui la progettazione del processo didattico è "person-in-place centered. Sono stati analizzati gli interventi dell'e-tutor per tre diverse coorti del Master, e dal confronto tra i risultati ottenuti e quelli proposti da Rizzi e Tassalini, se ne sono dedotte alcune conclusioni significative sulle funzioni dell' e-tutor all'interno dei suddetti percorsi: i dati analizzati dimostrano come l intensità (numerosità degli interventi per singola fase) con cui sono svolte le funzioni di un e-tutor dipendono sia dal tipo di processo in cui vengono esercitate sia, all'interno di un percorso formativo "p-based", dalle attività proposte. Introduzione Negli ultimi anni la figura dell'e-tutor si sta imponendo in virtù del ruolo chiave che tende ad assumere nei percorsi progettati in ambienti formativi on-line. Ma quali sono le funzioni caratterizzanti questa figura professionale? In letteratura (Rizzi et al., 2006 e Pampaloni, 2006) sono state individuate cinque funzioni di tutorship che possiamo sinteticamente riassumere nel seguente modo: -la funzione tecnologica: il tutor interagisce con gli utenti affinché gli aspetti tecnologici siano il più possibile trasparenti e fruibili. Come facilitatore promuove l utilizzo consapevole degli strumenti a disposizione ( Rizzi et al., 2006). - La funzione sociale: l e-tutor è chiamato ad accogliere il corsista nell ambiente, facendolo sentire a proprio agio ed agevolando lo scambio in un clima favorevole e sereno. - La funzione concettuale-pedagogica: l e-tutor parla il linguaggio del cuore (Rivoltella, 2002) ed al tempo stesso stimola l allievo ad andare in profondità per scoprire e costruire sempre nuova conoscenza in modo che tutti i partecipanti amplino e approfondiscano le proprie competenze. - La funzione organizzativo-strutturale: è necessaria un organizzazione accurata dell ambiente e delle attività da svolgere con una particolare attenzione alla massimizzazione della risorsa temporale, sia rispetto al proprio operato, sia rispetto all attività dei discenti. - La funzione valutativa: è presente in tutto il processo formativo di cui costituisce parte integrante; prima dell inizio delle attività, l attenzione è rivolta alle caratteristiche dell utenza,

2 dopo l avvio del corso, l azione valutativa dell e-tutor può consistere in un semplice controllo delle attività svolte o in feedback che entrano nel merito del lavoro svolto dal corsista. Riguardo alle suddette funzioni dell e-tutor, Rizzi e Tassalini (Rivoltella, 2006) hanno costruito il seguente grafico, riferendosi a corsi che utilizzano modelli di apprendimento istructor centered o learning team centered : Partendo da questo schema, ci si è domandati se, in percorsi problem-project based, in cui la progettazione del processo didattico è "person-in-place centered" (Giovannella, 2007), le funzioni avessero un andamento dello stesso tipo. In tale percorso, l'esperienza formativa è incentrata sulla persona in quanto elemento di un "place", cioè di uno spazio antropologico denso di relazioni sociali significative, di artefatti, processi e servizi, che fanno sviluppare in chi lo abita o lo visita un senso di attaccamento e appartenenza. Nel "place" la persona vive la sua esperienza formativa anche dal punto di vista emotivo, in un ambiente aumentato dalle tecnologie e capace di evocare emozioni e ricordi. In percorsi di questo tipo l'e-tutor si trova a rivestire contemporaneamente i ruoli accettati dalla letteratura: è un esperto, quando il focus è incentrato sui contenuti, come per i modelli "instructor-centered"; è un facilitatore o tutor in senso stretto, quando l attenzione è rivolta all'acquisizione di abilità operative da parte dei discenti, come nei modelli "learnercentered"; infine, nei casi in cui ci si concentra sul "gruppo che apprende" e sulla collaborazione tra pari, come accade nei modelli "learning-team-centered", tenderà ad assumere un caratteristico ruolo di mediazione. I ruoli contemporaneamente rivestiti dall'e-tutor determinano anche una modifica delle funzioni che svolge. Ma in quale modo cambiano queste funzioni in percorsi "problem-project based" in cui la progettazione del processo didattico è person-inplace centered? Per trovare una risposta a questa domanda si è realizzata una ricerca all interno della seconda parte del Master in E-learning:metodi, tecniche e applicazioni della Scuola Iad Università di Roma Tor Vergata, in cui le autrici sono e-tutor, e che propone un percorso di tipo

3 p-based. I corsisti che accedono a questa parte del Master hanno già seguito, in una prima fase, un percorso di allineamento dei prerequisiti, riguardante alcuni argomenti (pedagogia, psicologia sociale e del lavoro, sociologia e processi comunicativi) la cui conoscenza è fondamentale per poter affrontare questa parte. Le attività che sono proposte si svolgono interamente on-line nell ambiente formativo Life (Learning in an Interactive Framework to Experience), configurato come Virtual Learning Place. Life, come scritto dall ideatore (Giovannella et al., 2007), vuole essere un alternativa ai PLE (Personal Learning Environment) ed una evoluzione dei tradizionali VLE (Virtual Learning Environment). Un Virtual Learning Place, è un place virtuale nel quale si propongono esperienze formative. Esso, oltre alle aree tipiche dei VLE tradizionali utilizzati per la gestione del processo di apprendimento e per la pubblicazione delle informazioni si dovrebbe caratterizzare per la presenza di due aree dedicate rispettivamente allo sviluppo della conoscenza e della comunità di apprendimento ; inoltre dovrebbe essere aperto all interazione con l esterno e attento allo sviluppo dell identità virtuale di ciascun singolo (Giovannella et al., 2007). Tutto ciò si realizza concretamente con una architettura flessibile, aperta, ampliabile, con la possibilità di esporre all esterno i propri contenuti e di importarne altri; questa struttura consente, ad esempio, in modo rapido e semplice, link diretti a siti di particolare interesse sociale come youtube, google, wikipedia etc., nello stesso tempo, grazie a strumenti per attività collaborative permette la realizzazione ad esempio di mappe concettuali da parte di più utenti; è inoltre presente un blog che sviluppa l identità del singolo all interno del place, i cui contenuti possono essere visibili anche nel web. Per un ulteriore ed approfondita analisi delle differenze e dell evoluzione dei concetti di VLE, PLE e Virtual Learning Place si veda il riferimento bibliografico (Giovannella ). Per chiarire meglio il tipo di processo che si realizza nella seconda parte del Master ELE, della durata di circa 120 giorni, di seguito se ne elencano brevemente le varie fasi: I Fase - Accoglienza ed ambientamento di circa 10 giorni in cui tutti i corsisti vengono invitati a presentarsi alla comunità. II Fase - Attività di acclimatamento,di circa 15 giorni, in cui viene chiesto ai discenti di confrontarsi su tematiche d attualità riguardanti il Technology Enhance Learning e di individuare, prima singolarmente e poi collaborativamente, aspetti negativi e positivi dei propri design place.in questa fase le metodologie usualmente adottate sono il pick and discuss, consistente nella discussione di articoli prelevati dalla rete e proposti dai discenti, e una rivisitazione del metodo show&tell (Giovannella et al., 2008) III Fase - Attività approfondite, della durata di circa 30 giorni, durante i quali sono analizzati gli elementi costitutivi del place, in cui ciascun corsista abitualmente opera e le problematiche ad essi connesse. A partire da queste analisi si chiede di effettuare una serie di riflessioni su come le tecnologie possano aiutare a risolvere le problematiche individuate. La metodologia utilizzata in questa fase è quella degli scenari e delle personas (Soegaard 2006). Le personas sono l archetipo di un attore o stereotipo che qualifica il proprio design place, e sono descritte tramite le loro caratteristiche, le azioni che esse compiono etc. Altre metodologie utilizzate in questa fase sono quella del bad is good e six hats (De Bono, 1985) che consentono di stimolare il brainstorming ed il pensiero divergente. IV Fase - Descrizione dello scenario operativo nel quale intende sviluppare il project work, della durata di circa 7 giorni. Il place deve essere descritto in tutti i suoi elementi costitutivi, con una particolare attenzione nell evidenziare e giustificare non soltanto la finalità dell intervento proposto ma anche il ruolo giocato dalle tecnologie. Successivamente si accorpano le proposte dei corsisti aventi caratteristiche comuni e si creano i gruppi di lavoro che sviluppano collaborativamente il project work finale. V Fase - Realizzazione del project work finale, dura circa 80 giorni, in cui i corsisti, facendo tesoro di quanto svolto nelle fasi precedenti, devono proporre all interno del place analizzato un processo formativo innovativo e creativo person-in-place centered, aumentato con l utilizzo delle tecnologie. Ogni gruppo apre un proprio diario di progettazione (in un thread del forum) dove esplicita tutte le fasi di sviluppo del progetto. Ciascun gruppo viene affiancato da un tutor che all interno del diario di progettazione svolge anche le revisioni. Il processo progettato viene concettualizzato con l utilizzo dei diagrammi UML.

4 1 Le funzioni del tutor in attività problem-project based Il percorso proposto nel master ELE viene riadattato flessibilmente per ogni nuova coorte: ne vengono modificati, sia per l esperienza maturata sia per i nuovi stimoli proposti dal docente, non solo le metodologie ma anche i tempi e le attività, modulandoli in base al gruppo di discenti con cui ci si trova a lavorare. Ai corsisti viene anche richiesto di riempire una scheda informativa su conoscenze di base e aspettative in modo da personalizzare per quanto è possibile il percorso. Ciò comporta sicuramente una rimodulazione anche delle funzioni dell e-tutor che si vanno di volta in volta adattando ai nuovi cambiamenti. In dettaglio le funzioni dell e-tutor nelle varie fasi di questa parte del Master sono le seguenti: nella prima fase, quella della presentazione ed ambientamento, il tutor si occupa soprattutto di accogliere i nuovi iscritti con interventi frequenti per cercare di creare un clima caldo e stimolante, in cui ci si possa sentire a proprio agio e sia facile e naturale intessere nuove relazioni per la creazione del gruppo (Rivoltella, 2006). Per permettere ai discenti di conoscersi meglio e di parlare di sé, viene aperto un thread in un area del forum dedicata alla socializzazione ed alla conoscenza, dove i corsisti sono invitati ad esprimere liberamente le proprie idee, le proprie ansie e i propri dubbi, anche non necessariamente riguardanti i contenuti di apprendimento. La funzione sociale quindi è quella predominante, sebbene qualche intervento sia anche di tipo tecnologico: in questa prima fase infatti, ma anche durante tutto il processo, è necessario fornire supporto a coloro che incontrano difficoltà nell uso delle funzionalità di Life (ad esempio per l apertura di nuovi thread). Nella seconda fase, nella quale cominciano le attività concettuali, i tutor si occupano inizialmente di organizzare e strutturare il lavoro dei discenti, fornendo istruzioni, indicazioni e chiarimenti. Successivamente, nei casi in cui si verifichi un blocco iniziale o timore da parte dei corsisti nell esprimere le proprie idee, è opportuno che il tutor sia il primo ad intervenire, per invitare tutti a collaborare e per creare un gruppo in cui ciascun elemento partecipi attivamente, aprendo la discussione con indicazioni utili e riferimenti a materiale presente sulla rete. In questa fase quindi le funzioni che esplica l e-tutor sono quelle organizzativo strutturale, concettuale e sociale. Nella terza fase, quella di analisi più approfondita, l attività del tutor non è affatto semplice, perché la maggior parte dei corsisti non è abituata ad analizzare il place in cui sono immersi per progettare. L' intervento frequente deve spingere i corsisti a guardare il proprio place con occhi nuovi, per evidenziarne i punti critici ed i punti di debolezza per identificare cioè con chiarezza il problem setting. Nelle riflessioni che seguono la fase di analisi su come le tecnologie possano ovviare ai problemi evidenziati, il tutor stimola il più possibile il pensiero divergente e la creatività, riaccendendo quando occorre la discussione per portare alla ricerca di nuove proposte o nuove soluzioni. In tutta questa fase il tutor alimenta l esplorazione di quanto già fatto dai corsisti delle coorti precedenti, perché il sapere di chi ha già affrontato il percorso diventi patrimonio comune. La funzione concettuale è quindi sempre presente, ma non si esplica attraverso la mera risposta a richieste di chiarimenti, è piuttosto stimolo, invito ad andare in profondità, ascolto attento, riferimento a risorse aggiuntive. Nella quarta fase il ruolo del tutor è delicato poiché deve saper suddividere i corsisti in gruppi sulla base delle proposte di progetto dei singoli discenti. La funzione che viene esplicata è quindi soprattutto quella organizzativo-strutturale. Nella quinta fase,la più complessa, che riguarda la progettazione vera e propria, i corsisti, per poter comprendere la metodologia corretta di progettazione, devono essere seguiti costantemente da un tutor che assume il ruolo iniziale di guida per lasciare poi spazio al ruolo di supporto, incoraggiamento e, quando occorre, di avvocato del diavolo. Per fare questo vengono usati tutti gli strumenti che l ambiente mette a disposizione : i messaggi privati, le risposte sul forum, i commenti alle singole frasi, la chat, i questionari, i link, i collegamenti a youtube, a google ed a wikipedia, le immagini, l archivio. Tutto ciò è fatto con l obiettivo di arrivare ad un problem solving che sia ampio, articolato, creativo, divergente e con l occhio puntato sulle tecnologie. Anche in questa fase finale in cui i corsisti sono suddivisi in gruppi, il tutor, per quanto è possibile, spinge all interazione ed al confronto. Nell utilizzo dei diagrammi UML, l intervento del tutor è frequente poiché i corsisti quasi sempre non sono abituati a questa forma di rappresentazione. Al tutor in questo caso si chiede non solo una funzione di tipo concettuale ma anche di tipo emotivo, poiché i corsisti vanno sostenuti ed incoraggiati. Poi, grazie anche

5 alla collaborazione fra loro ed al confronto con quanto prodotto dalle coorti precedenti, riescono a portare a termine il progetto. In questa fase è quindi rilevante la funzione concettuale. In questa fase finale, che è quella emotivamente più coinvolgente,il tutor lavora a strettissimo contatto con gli elementi del gruppo creando una relazione forte ed intensa, attraverso lo scambio di messaggi anche più volte al giorno per fornire puntualmente un feedback, ascoltare, incoraggiare, contenere le ansie e paure in vista dell esame. Il percorso termina infatti con un esame in presenza in cui i corsisti a gruppi espongono il loro progetto con l ausilio di una presentazione in power point, redatta seguendo delle linee guida impartite dai tutor. Anche la funzione sociale quindi, intesa come contenimento emotivo, è in questa fase notevole. Infine si vuole notare che, anche dal punto di vista della valutazione, l e-tutor fa in questa fase il numero maggiore di interventi, dato che ciò che è stato appreso nel corso delle varie fasi si concretizza adesso in un prodotto che si presta maggiormente a valutazioni. 2 Analisi delle funzioni dell'e-tutor in attività problem-project based In questo lavoro sono stati analizzati tutti i post degli e-tutor presenti sul Forum di Life per tre coorti, ciascuna della durata di circa 120 giorni: II coorte , III coorte , I coorte Gli interventi analizzati sono relativi agli stessi e-tutor, in tutte e tre le coorti, per evitare modifiche di comportamento relative alla personalità del soggetto che riveste la figura di tutor. Il motivo per cui sono state analizzate due coorti vicine e una più lontana è per verificare anche l evoluzione nel tempo delle funzioni del tutor in un Virtual Learning Place. Abbiamo costruito inizialmente un grafico che riporta il numero di interventi dell e-tutor in ciascuna delle fasi in cui è possibile suddividere il percorso: 1. Accoglienza ed ambientamento ( 10 giorni ) 2. I attività preparatoria al project work : pick & discuss e show and tell virtuale ( 15 giorni) 3. II attività preparatoria al project work: analisi del design place ( 30 giorni) 4. Fase iniziale del project work ( 7 giorni) 5. Project work ( 80 giorni )

6 Dalla lettura dei diagrammi appare evidente come la quantità di interventi da parte dei tutor nelle diverse fasi sia diversa in tutte e tre le coorti analizzate, ad eccezione della quinta fase, in cui il numero degli interventi ha delle differenze poco rilevanti. Ciò è probabilmente dovuto al fatto che nella fase di progettazione vera e propria le problematiche che emergono sono simili per tutti i discenti ed i gruppi hanno comunque bisogno di un supporto frequente da parte dei tutor, indipendentemente dalla coorte di appartenenza. I valori maggiori del numero di interventi nella III coorte 05-06, in particolare nella seconda fase, nella quale tale valore è notevolmente più alto, si ritiene sia dovuto a due fattori: in primo luogo questa coorte era molto più numerosa delle altre analizzate ed inoltre in questa coorte sono state introdotte alcune novità che hanno richiesto maggiori interventi da parte dei tutor. Ma per poter ottenere informazioni più dettagliate ed approfondite sono stati passati in rassegna tutti i post degli interventi degli e-tutor nelle tre coorti, suddividendoli in base alla funzione svolta dal tutor in quell'intervento e poi assegnando il valore 1 alla relativa funzione. Nei casi di post con doppia valenza, ad esempio valutativa e concettuale, è stato assegnato il valore unitario ad entrambe le funzioni. I dati rilevati sono stati riportati in percentuale sul totale degli interventi, poiché l'utilizzo di valori assoluti nel caso di coorti più numerose, avrebbe portato a risultati non corretti. In seguito abbiamo costruito i grafici con l utilizzo del sistema di assi cartesiani riportando sulle ascisse le fasi del percorso in giorni e, sulle ordinate, la percentuale degli interventi sul totale,in ciascuna fase. I risultati per le prime due coorti sono i seguenti:

7 Come si può notare, l andamento delle varie funzioni presenta alcune sostanziali similitudini nelle due coorti vicine (II e III coorte ), nonostante il tipo di attività proposto non si ripeta ed il percorso si adatti all utenza di volta in volta. Più in dettaglio: - le curve organizzativo-strutturale sono molto simili: crescono lentamente, sebbene la seconda coorte abbia una lieve flessione in corrispondenza della seconda fase, hanno un massimo durante la terza fase del project work ed una fase di decrescita costante durante tutto lo sviluppo del project work.

8 - la curve sociali hanno un andamento molto simile, partono da un valore elevato nella prima fase, soprattutto per aumentare il senso di appartenenza e lo spirito di gruppo, fondamentali per la riuscita del processo formativo; da notare che questa funzione rimane sempre molto presente e, nella terza coorte, la percentuale di interventi, rispetto a quelli delle altre funzioni, è sempre superiore a testimonianza del fatto che un percorso p-based in cui la progettazione del processo didattico è "person-in-place centered" ha una cura particolare per l aspetto sociale; - le curve tecnologiche presentano una differenza soprattutto nella fase finale: per la III coorte 2005/2006 essa ha una andamento in decrescita, rispetto alla II coorte 2005/2006 nella quale continua a crescere nella fase di project work. Ciò si ritiene sia dovuto al fatto che quanto realizzato dalle coorti precedenti resta patrimonio comune di conoscenza a disposizione delle coorti successive, riducendo il numero di richieste e chiarimenti in tale senso; - le curve concettuali sono del tutto simili, tranne il fatto che la percentuale di interventi nella terza e quarta fase, è superiore nel caso della II coorte, per lo stesso motivo riscontrato nel caso delle curve tecnologiche. - analogo motivo fa sì che le curve valutative, pur somigliandosi nella forma, abbiano valori inferiori nel caso della III coorte 2005/2006, poiché il confronto con i thread delle coorti precedenti fornendo un feedback valutativo ai corsisti, diminuisce il bisogno di interventi dei tutor. Il terzo grafico seguente è relativo ad una coorte recente in cui sono state proposte nuove attività, che hanno portato ad una modifica importante di parte del percorso. I coorte % interventi Funzione organizzativo strutturale Funzione sociale Funzione tecnologica Funzione concettuale Funzione valutativa Fasi del processo In questa coorte la funzione organizzativa ha presentato quasi in tutte le fasi valori superiori rispetto a quelli assunti nelle coorti precedenti. Ciò è dovuto al fatto che le novità introdotte in questa coorte hanno reso necessario un maggiore intervento dei tutor in questo senso. Un altra differenza risiede nei valori assunti dalla funzione tecnologica che sono in questa coorte quasi sempre inferiori e comunque assumono valori decrescenti rispetto al susseguirsi delle fasi; ciò in parte è dovuto alle conoscenze accumulate dalle coorti precedenti, ma si ritiene che le differenze in questo tipo di curva siano soprattutto dovute all evoluzione dell ambiente, che nel corso dei mesi ha semplificato le procedure per l utilizzo delle varie funzionalità, riducendo al minimo il numero degli interventi dell e-tutor. Le altre curve non presentano sostanziali differenze rispetto ai grafici delle precedenti coorti. Si vuole infine sottolineare come le funzioni dell e-tutor in un percorso di apprendimento problem project-based, come quello analizzato in questo lavoro, abbiano un andamento diverso rispetto a quello che hanno in corsi che utilizzano modelli d apprendimento instructor centered o learning team centered, il cui grafico proposto da Rizzi e Tassalini (Rivoltella 2006) è stato già riportato nell introduzione. In futuro ci proponiamo di evidenziare queste differenze facendo un analisi quantitativa e qualitativa degli interventi in un corso di questo tipo.

9 In particolare la funzione organizzativo-strutturale, mentre nel grafico di Rizzi e Tassalini ha un andamento inizialmente costante e poi lievemente decrescente, nel grafico delle tre coorti del percorso p-based non ha un andamento uniforme, ed in particolare nel grafico della I coorte ha una andamento fortemente crescente con un picco a metà percorso e poi fortemente decrescente. Si ritiene che ciò sia dovuto al fatto che in un percorso problemproject based, come sottolineato in precedenza, il processo, rimodulato frequentemente, necessita di uno sforzo organizzativo nella fase in cui vengono proposte nuove attività. La funzione sociale ha un andamento decisamente diverso nei due tipi di percorso. Nel percorso p-based è stata analizzata soltanto la funzione sociale animazione in quanto pressoché assente la funzione sociale presidio conflitti. L andamento della curva ha, in tutte e tre le coorti analizzate, un picco iniziale nella prima fase, durante la quale è necessario creare lo spirito di gruppo e il senso di appartenenza alla comunità. Poi l inizio delle attività concettuali, a partire dalla seconda fase, determina uno spostamento del focus degli interventi dell e-tutor sulla funzione concettuale; successivamente, quando si formano i gruppi per il project work nella IV fase del percorso, la curva ha un altro picco, dovuto soprattutto al contenimento emotivo delle ansie dei discenti davanti alla realizzazione del progetto finale. Nel grafico di Rizzi e Tassalini invece, la funzione sociale, dopo un andamento costante iniziale, decresce con continuità. In quel tipo di percorso infatti gli interventi di tipo sociale sono necessari soprattutto nella fase iniziale quando i discenti non si conoscono e si devono formare i gruppi di apprendimento, successivamente rimane attiva soltanto la funzione sociale di presidio conflitti, mentre quella sociale animazione tende a decrescere. La funzione valutativa ha valori decisamente inferiori nel percorso p-based rispetto ai valori assunti nel percorso tradizionale. Ciò, come già detto in precedenza, si spiega con il fatto che in un Virtual Learning Place ciò che è stato fatto da chi ha già affrontato il percorso diventa feedback di autovalutazione per i corsisti. Si osservi infine come le curve concettuali di entrambi i tipi di percorso siano sostanzialmente simili. 3 Conclusioni e prospettive Dallo studio fatto emerge chiaramente che le funzioni svolte dai tutor nelle due coorti sono molto simili anche se con delle modifiche dovute al fatto che l ambiente di apprendimento utilizzato ed il processo che vi si svolge consentono la capitalizzazione della conoscenza che si accresce di coorte in coorte, comportando una riduzione di alcune funzioni quale quella tecnologica ed in parte di quella concettuale a vantaggio di una maggior utilizzo della funzione sociale, organizzativa e valutativa. La terza coorte esaminata evidenzia come, a seguito di una modifica consistente delle attività proposte, aumenta il ricorso alla funzione organizzativa, poiché è necessario un intervento costante di indirizzo sulle attività da svolgere; al tempo stesso, soprattutto nella fase finale del project work, aumenta il ricorso alle funzioni concettuale e valutativa, per la necessità di feedback frequenti e di chiarimenti di natura concettuale. Quindi i dati suggeriscono che in un percorso problem-project based svolto in un Virtual Learning Place l andamento delle funzioni dell e-tutor si modifica di coorte in coorte, dipendendo da alcuni parametri quali le nuove attività introdotte, il numero degli iscritti, la semplificazione tecnologica del place di apprendimento, la quantità di attività già svolte dalle coorti precedenti presente nell archivio. Identificata la dipendenza delle funzioni da questi parametri, è possibile fare delle previsioni sull andamento delle stesse nelle coorti a venire. Inoltre in questo tipo di percorso tali funzioni hanno un andamento molto diverso da quello che hanno in processi di tipo instructor centred o learning team centered, dove la funzione sociale ha un peso decisamente inferiore, la funzione organizzativo-strutturale si esplica soprattutto nella fase precedente allo svolgimento del corso e nella fase iniziale e la funzione valutativa si mantiene elevata per tutto il percorso. Si noti inoltre come, nel modello delle funzioni proposto da Rizzi, Tassalini e Pampaloni, non sia stata prevista la funzione emotiva dell e-tutor, che è altro dalla funzione sociale, in quanto riguarda non tanto l animare il gruppo o il facilitare la conoscenza tra i corsisti o il contenimento dei conflitti, quanto il condividere e lo stimolare le emozioni che l esperienza formativa suscita. Ci si propone in futuro di elaborare un modello delle funzioni dell e-tutor più congeniale a percorsi di tipo problem-project based che si svolgono in Virtual Learning Place.

10 Bibliografia (Andreocci et al., 2006) (De Bono, 1995) (Giovannella ) (Giovannella et al., 2007) (Giovannella, 2007) Master ELE (Pampaloni, 2006) (Rizzi et al. 2006) (Rivoltella, 2002) (Rivoltella, 2006) (Santucci et al., 2008) (Giovannella et al., 2008) (Soegaard, 2006) Andreocci B., Antonietti M., Argenti F., Ferronato C., Mastrofini F., Ranieri M., (2006), Le pratiche di un buon tutor, Corso di perfezionamento metodi e Tecniche della formazione in rete, Università di Firenze De Bono E., (1985) Six Thinking Hats, Milano, Rizzoli Giovannella C. Learning 2.0? 2007 Atti Didamatica 2007 URL Giovannella C., Camusi A., Cicola F., Barile A., Baraniello V., (2007), Verso la realizzazione di virtual Learning Place : Life URL Giovannella C., (2007), Person-in-Place Centered design: educare istructional designer e operatori dei futuri learning places, URLhttp://life.mifav.uniroma2.it/ Master ELE URL Pampaloni C. (2006) E-tutor e nuovi modelli di tutorship in WBT.IT hip Rizzi C., Tassalini E., (2006) Funzioni, in P.C. Rivoltella (a cura di), E-tutor, profilo, metodi, strumenti, Ed. Carocci Faber Rivoltella P.C., (2002)Tecnologie didattiche e bisogno di educazione: le ragioni del cuore, in G.Acone et al., Maestro, maestri, nuovi maestri, Brescia, La Scuola Rivoltella P.C. (2006) E-tutor Profilo, metodi, strumenti, Ed. Carocci Faber Santucci P., Scarsella S., (2008)Tutoring on Life URL &a=68&p=3 Giovannella C., Camusi A., (2008) Tools for an augmented design: quantitative virtual show&tell, URL &a=51 Soegaard M., (2006) INTERACTION-DESIGN.ORG URL

ELABORAZIONE QUESTIONARIO DI GRADIMENTO FORMAZIONE DIRIGENTI E DOCENTI

ELABORAZIONE QUESTIONARIO DI GRADIMENTO FORMAZIONE DIRIGENTI E DOCENTI ELABORAZIONE QUESTIONARIO DI GRADIMENTO FORMAZIONE DIRIGENTI E DOCENTI Premessa La Campagna Straordinaria rivolta alle Scuole ha previsto anche la realizzazione di interventi formativi rivolti a docenti

Dettagli

Insegnare con il blog. Materiale tratto da:

Insegnare con il blog. Materiale tratto da: Insegnare con il blog Materiale tratto da: Weblog La parola "blog" nasce dalla contrazione del termine anglosassone "weblog" che, letteralmente, significa "traccia nella rete". Il blog infatti rappresenta

Dettagli

Visita il sito www.epc.it

Visita il sito www.epc.it Guarda tutti i titoli in collana Visita il sito www.epc.it seguono diapositive di esempio del corso selezionato Durante la proiezione di questa diapositiva il relatore si presenta ed effettua un rapido

Dettagli

Accogliere e trattenere i volontari in associazione. Daniela Caretto Lecce, 27-28 aprile

Accogliere e trattenere i volontari in associazione. Daniela Caretto Lecce, 27-28 aprile Accogliere e trattenere i volontari in associazione Daniela Caretto Lecce, 27-28 aprile Accoglienza Ogni volontario dovrebbe fin dal primo incontro con l associazione, potersi sentire accolto e a proprio

Dettagli

I WEBQUEST SCIENZE DELLA FORMAZIONE PRIMARIA UNIVERSITÀ DEGLI STUDI DI PALERMO. Palermo 9 novembre 2011

I WEBQUEST SCIENZE DELLA FORMAZIONE PRIMARIA UNIVERSITÀ DEGLI STUDI DI PALERMO. Palermo 9 novembre 2011 I WEBQUEST SCIENZE DELLA FORMAZIONE PRIMARIA Palermo 9 novembre 2011 UNIVERSITÀ DEGLI STUDI DI PALERMO Webquest Attività di indagine guidata sul Web, che richiede la partecipazione attiva degli studenti,

Dettagli

PROGETTO ACCOGLIENZA Classi prime Anno scolastico 2012/2013

PROGETTO ACCOGLIENZA Classi prime Anno scolastico 2012/2013 SCUOLA SECONDARIA DI PRIMO GRADO SIMONE DA CORBETTA PROGETTO ACCOGLIENZA Classi prime Anno scolastico 2012/2013 1 Introduzione Il progetto accoglienza nasce dalla convinzione che i primi mesi di lavoro

Dettagli

IL MANAGER COACH: MODA O REQUISITO DI EFFICACIA. Nelle organizzazioni la gestione e lo sviluppo dei collaboratori hanno una importanza fondamentale.

IL MANAGER COACH: MODA O REQUISITO DI EFFICACIA. Nelle organizzazioni la gestione e lo sviluppo dei collaboratori hanno una importanza fondamentale. IL MANAGER COACH: MODA O REQUISITO DI EFFICACIA Nelle organizzazioni la gestione e lo sviluppo dei collaboratori hanno una importanza fondamentale. Gestione e sviluppo richiedono oggi comportamenti diversi

Dettagli

Il corso di italiano on-line: presentazione

Il corso di italiano on-line: presentazione Il corso di italiano on-line: presentazione Indice Perché un corso di lingua on-line 1. I corsi di lingua italiana ICoNLingua 2. Come è organizzato il corso 2.1. Struttura generale del corso 2.2. Tempistica

Dettagli

UNIVERSITA DEGLI STUDI ROMA TRE

UNIVERSITA DEGLI STUDI ROMA TRE UNIVERSITA DEGLI STUDI ROMA TRE COMUNITA DI PRATICA E COMUNICAZIONE ON LINE : IL CASO MASTER GESCOM RELATORE Prof.ssa Giuditta ALESSANDRINI Laureanda Chiara LOLLI Matr. n. 203597 CORRELATORE Prof.ssa Isabella

Dettagli

SCUOLA DI ORGANIZZAZIONE Modello metodologico e metodologie per la formazione Approccio metodologico Il modello formativo messo a punto e utilizzato dalla Scuola di Studi Socio-economici e Organizzativi

Dettagli

LABORATORIO a cura di Pier Cesare Rivoltella e Andrea Garavaglia La Formazione a distanza di Terza Generazione

LABORATORIO a cura di Pier Cesare Rivoltella e Andrea Garavaglia La Formazione a distanza di Terza Generazione LABORATORIO a cura di Pier Cesare Rivoltella e Andrea Garavaglia La Formazione a distanza di Terza Generazione Laboratorio 2 Apprendimento collaborativo in rete Laboratorio 2 Apprendimento collaborativo

Dettagli

Guida Compilazione Piani di Studio on-line

Guida Compilazione Piani di Studio on-line Guida Compilazione Piani di Studio on-line SIA (Sistemi Informativi d Ateneo) Visualizzazione e presentazione piani di studio ordinamento 509 e 270 Università della Calabria (Unità organizzativa complessa-

Dettagli

Master in Europrogettazione

Master in Europrogettazione Master in Europrogettazione Marzo Aprile 2013 4 Edizione Milano Bruxelles Due moduli in Italia* e uno a Bruxelles con consegna dell attestato finale di partecipazione Basato sulle linee guida di Europa

Dettagli

Corso annuale di Perfezionamento e di Aggiornamento Professionale (1500 ore 60 CFU) (Legge 19/11/1990 n. 341- art. 6, co. 2, lett.

Corso annuale di Perfezionamento e di Aggiornamento Professionale (1500 ore 60 CFU) (Legge 19/11/1990 n. 341- art. 6, co. 2, lett. Libera Università degli Studi San Pio V di Roma Anno Accademico 2009/2010 Corso annuale di Perfezionamento e di Aggiornamento Professionale (1500 ore 60 CFU) (Legge 19/11/1990 n. 341- art. 6, co. 2, lett.

Dettagli

YouLove Educazione sessuale 2.0

YouLove Educazione sessuale 2.0 YouLove Educazione sessuale 2.0 IL NOSTRO TEAM Siamo quattro ragazze giovani e motivate con diverse tipologie di specializzazione, due psicologhe, una dottoressa in Servizi Sociali e una dottoressa in

Dettagli

Modello formativo DIDATEC avanzato

Modello formativo DIDATEC avanzato Pagina1 Modello formativo DIDATEC avanzato La formazione DIDATEC livello avanzato consiste in 90 ore di formazione, articolate in 20 ore da svolgersi in aula presso le scuole presidio e 70 ore da svolgersi

Dettagli

ISTITUTO STATALE D ISTRUZIONE SUPERIORE F. BESTA MILANO

ISTITUTO STATALE D ISTRUZIONE SUPERIORE F. BESTA MILANO ISTITUTO STATALE D ISTRUZIONE SUPERIORE F. BESTA MILANO PROTOCOLLO DI ACCOGLIENZA PER ALUNNI STRANIERI INDICE: PREMESSA 1. FINALITA 2. CONTENUTI 3. LA COMMISSIONE ACCOGLIENZA 4. PRIMA FASE DI ACCOGLIENZA

Dettagli

Allegato: PIANO NAZIONALE L2 INTERVENTI PER L INSEGNAMENTO / APPRENDIMENTO DI ITALIANO L2 PER ALUNNI DI RECENTE IMMIGRAZIONE DI SCUOLA SECONDARIA DI

Allegato: PIANO NAZIONALE L2 INTERVENTI PER L INSEGNAMENTO / APPRENDIMENTO DI ITALIANO L2 PER ALUNNI DI RECENTE IMMIGRAZIONE DI SCUOLA SECONDARIA DI Allegato: PIANO NAZIONALE L2 INTERVENTI PER L INSEGNAMENTO / APPRENDIMENTO DI ITALIANO L2 PER ALUNNI DI RECENTE IMMIGRAZIONE DI SCUOLA SECONDARIA DI PRIMO E SECONDO GRADO Il fenomeno della elevata presenza

Dettagli

SVILUPPO TALENTI PROGETTO CONSEGUIRE OBIETTIVI RICERCARE ECCELLENZA

SVILUPPO TALENTI PROGETTO CONSEGUIRE OBIETTIVI RICERCARE ECCELLENZA SVILUPPO TALENTI PROGETTO CONSEGUIRE OBIETTIVI RICERCARE ECCELLENZA Bologna Aprile 2009 L IMPORTANZA DEL MOMENTO In un mercato denso di criticità e nel medesimo tempo di opportunità, l investimento sulle

Dettagli

ASSOCIAZIONE MOSAICO CORSO DI FORMAZIONE PER VOLONTARI IN SERVIZIO CIVILE NAZIONALE

ASSOCIAZIONE MOSAICO CORSO DI FORMAZIONE PER VOLONTARI IN SERVIZIO CIVILE NAZIONALE ASSOCIAZIONE MOSAICO CORSO DI FORMAZIONE PER VOLONTARI IN SERVIZIO CIVILE NAZIONALE Presentazione Il gruppo di formazione di Associazione Mosaico nasce per fornire la formazione agli obiettori di coscienza

Dettagli

Il Problem-Based Learning dalla pratica alla teoria

Il Problem-Based Learning dalla pratica alla teoria Il Problem-Based Learning dalla pratica alla teoria Il Problem-based learning (apprendimento basato su un problema) è un metodo di insegnamento in cui un problema costituisce il punto di inizio del processo

Dettagli

Formazione Zanichelli in rete Così gli insegnanti imparano la didattica digitale

Formazione Zanichelli in rete Così gli insegnanti imparano la didattica digitale Formazione Zanichelli in rete Così gli insegnanti imparano la didattica digitale Valentina Gabusi Zanichelli Editore S.p.A. vgabusi@zanichelli.it Dal 2014 a oggi sono più di 14.000 i docenti che hanno

Dettagli

Master in Europrogettazione

Master in Europrogettazione Master in Europrogettazione DICEMBRE 2012 FEBBRAIO 2013 Milano Lecce Bruxelles Vuoi capire cosa significa Europrogettista? Vuoi essere in grado di presentare un progetto alla Commissione Europea? Due moduli

Dettagli

S i s t e m a d i v a l u t a z i o n e d e l l e p r e s t a z i o n i d e i d i p e n d e n t i

S i s t e m a d i v a l u t a z i o n e d e l l e p r e s t a z i o n i d e i d i p e n d e n t i S i s t e m a d i v a l u t a z i o n e d e l l e p r e s t a z i o n i d e i d i p e n d e n t i P r o d o t t o d a A l b e r t o P a o l i n i G r o s s e t o P a r c h e g g i s r l V e n g o n o p

Dettagli

Il modello formativo dei progetti PON docenti

Il modello formativo dei progetti PON docenti Il modello formativo dei progetti PON docenti Scuola- Presidio Comunità Tutor Blended Collaborazione Laboratorio Peer- Educa5on Competenze Sperimentazione Personalizzazione Ricerca- azione Innovazione

Dettagli

STORE MANAGER.. LE COMPETENZE CARATTERISTICHE E I BISOGNI DI FORMAZIONE

STORE MANAGER.. LE COMPETENZE CARATTERISTICHE E I BISOGNI DI FORMAZIONE STORE MANAGER.. LE COMPETENZE CARATTERISTICHE E I BISOGNI DI FORMAZIONE 1 Indice 1. Premessa 2. Obiettivo 3. Le competenze del profilo ideale Competenze 3.1. Età ed esperienza 3.2. Le reali competenze

Dettagli

Centro Studi Politici, culturali, Economici, Sociali e Giuridici FUTURA

Centro Studi Politici, culturali, Economici, Sociali e Giuridici FUTURA Centro Studi Politici, culturali, Economici, Sociali e Giuridici FUTURA Lamezia Terme 88046 via Coschi 72/b interno 1 telefono e fax 0968/201908 Codice Fiscale 92003410799 FORMAZIONE SPECIFICA STRUMENTI

Dettagli

Progetto per la promozione della lettura INTRODUZIONE

Progetto per la promozione della lettura INTRODUZIONE Progetto per la promozione della lettura INTRODUZIONE L interesse verso la lettura ed il piacere ad esercitarla sono obiettivi che, ormai da anni, gli insegnanti della scuola primaria di Attimis si prefiggono

Dettagli

La lettura con la tecnica del jigsaw (gioco a incastro)

La lettura con la tecnica del jigsaw (gioco a incastro) La lettura con la tecnica del jigsaw (gioco a incastro) Abdelkrim Boussetta Ispettorato Regionale - Rabat 1 Corso di formazione Accademia di Rabat, giovedi 21 ottobre 2010 Docente Studente Materia 2 Insegnamento

Dettagli

L uso della Balanced Scorecard nel processo di Business Planning

L uso della Balanced Scorecard nel processo di Business Planning L uso della Balanced Scorecard nel processo di Business Planning di Marcello Sabatini www.msconsulting.it Introduzione Il business plan è uno strumento che permette ad un imprenditore di descrivere la

Dettagli

UN GRUPPO DI LAVORO EVOLVE

UN GRUPPO DI LAVORO EVOLVE GRUPPI DI LAVORO GRUPPO DI LAVORO Un gruppo di lavoro è costituito da un insieme di individui che interagiscono tra loro con una certa regolarità, nella consapevolezza di dipendere l uno dall altro e di

Dettagli

QUESTIONARIO DI AUTOOSSERVAZIONE PROFESSIONALE

QUESTIONARIO DI AUTOOSSERVAZIONE PROFESSIONALE QUESTIONARIO DI AUTOOSSERVAZIONE PROFESSIONALE I FATTORI CHE ACCRESCONO L EFFICACIA DELL INSEGNAMENTO LE COMPETENZE DIDATTICHE Contrassegna con una X la casella prescelta per ogni indicatore L insegnante

Dettagli

La Leadership efficace

La Leadership efficace La Leadership efficace 1 La Leadership: definizione e principi 3 2 Le pre-condizioni della Leadership 3 3 Le qualità del Leader 4 3.1 Comunicazione... 4 3.1.1 Visione... 4 3.1.2 Relazione... 4 pagina 2

Dettagli

Report di valutazione studiolegalebraggio.it

Report di valutazione studiolegalebraggio.it Roma, li 15/01/2013 Report di valutazione studiolegalebraggio.it Il presente documento è redatto allo scopo di mostrare e analizzare le performance del sito web a due mesi e mezzo dalla pubblicazione online,

Dettagli

Apprendere in Rete in Tour Incontri Progetto did@tic

Apprendere in Rete in Tour Incontri Progetto did@tic Apprendere in Rete in Tour Incontri Progetto did@tic Didattica e tecnologia: il binomio inscindibile su cui Microsoft ha costruito Progetto did@tic un iniziativa di formazione per i docenti della scuola

Dettagli

15 Rapporto Nazionale sulla Formazione

15 Rapporto Nazionale sulla Formazione 15 Rapporto Nazionale sulla Formazione Indagine su Comuni e Province Nicoletta Bevilacqua Ricerca e Monitoraggio Formez PA Obiettivi della presentazione Illustrare i principali risultati emersi dalla ricerca

Dettagli

Relazione attività di Tutorato specializzato a.a. 2013/2014 I semestre

Relazione attività di Tutorato specializzato a.a. 2013/2014 I semestre Relazione attività di Tutorato specializzato a.a. 2013/2014 I semestre Nel mese di marzo, a chiusura del primo semestre, l Ufficio Orientamento e Diritto allo Studio ha monitorato il servizio di tutorato

Dettagli

PREMESSA Continuità curricolare Continuità metodologica

PREMESSA Continuità curricolare Continuità metodologica PREMESSA Il progetto continuità, nasce dall esigenza di garantire al bambinoalunno un percorso formativo organico e completo, che miri a promuovere uno sviluppo articolato e multidimensionale del soggetto,

Dettagli

Identità e filosofia di un ambiente

Identità e filosofia di un ambiente Comune di Novellara scuola comunale dell infanzia Arcobaleno Identità e filosofia di un ambiente Storia La scuola dell infanzia Arcobaleno nasce nel 1966 ed accoglie 3 sezioni. La scuola comunale è stata

Dettagli

TECNICO INFORMATICO WEB MASTER

TECNICO INFORMATICO WEB MASTER TECNICO INFORMATICO WEB MASTER Corso di Formazione Professionale Por Puglia 2000-2006 Complemento Di Programmazione Asse III Mis. 3.4 - Az. a) Unione Europea Fondo Sociale Europeo REGIONE PUGLIA Assessorato

Dettagli

IL PERCORSO DI COACHING

IL PERCORSO DI COACHING IL PERCORSO DI COACHING UNA RISORSA PER IL CAMBIAMENTO PROFESSIONALE E IL POTENZIAMENTO PERSONALE Non c èc nulla che spaventi di più l uomo che prendere coscienza dell immensit immensità di cosa è capace

Dettagli

Relatore: Paula Eleta

Relatore: Paula Eleta A scuola nessuno è straniero Firenze, 30 settembre 2011 Sessione: L integrazione comincia dai più piccoli Una scuola aperta che guarda al futuro Percorsi interculturali e di integrazione presso le Scuole

Dettagli

7 CIRCOLO DIDATTICO - MODENA

7 CIRCOLO DIDATTICO - MODENA 7 CIRCOLO DIDATTICO - MODENA Via San Giovanni Bosco, 171 - Modena tel. 059.223752 / fax 059.4391420 VADEMECUM IMPEGNI DI RECIPROCITA NEI RAPPORTI SCUOLA FAMIGLIA Premessa Dal POF 2009/2010 del 7 Circolo

Dettagli

PROGETTO: TEATRO FORUM

PROGETTO: TEATRO FORUM 24 5 PROGETTO: TEATRO FORUM (per Oratori sensibili) Che cos è Il Teatro forum è un metodo e percorso formativo utilizzato spesso in situazioni di disagio socio-culturale e si propone come strumento per

Dettagli

MANUALE MOODLE STUDENTI. Accesso al Materiale Didattico

MANUALE MOODLE STUDENTI. Accesso al Materiale Didattico MANUALE MOODLE STUDENTI Accesso al Materiale Didattico 1 INDICE 1. INTRODUZIONE ALLA PIATTAFORMA MOODLE... 3 1.1. Corso Moodle... 4 2. ACCESSO ALLA PIATTAFORMA... 7 2.1. Accesso diretto alla piattaforma...

Dettagli

Lezione con la LIM. Stefania Pinnelli unisalento. Stefania Pinnelli

Lezione con la LIM. Stefania Pinnelli unisalento. Stefania Pinnelli Lezione con la LIM. unisalento Perché piace agli insegnanti - rinnova la lezione frontale consente salvataggio di attività didattiche e il recupero rapido - facilita la spiegazione di processi, la descrizione

Dettagli

DIMENSIONI CRITERI INDICATORI

DIMENSIONI CRITERI INDICATORI Allegato 4 - Manerbio META EDUCATIVA: autonomia in ambito scolastico (classe 4/5 scuola primaria) DIMENSIONI CRITERI INDICATORI GESTIONALE OPERATIVA Uso degli strumenti Conoscere gli strumenti necessari

Dettagli

MASTER IN LIFE COACHING

MASTER IN LIFE COACHING MASTER IN LIFE COACHING Master in life coaching abilities ABILITIES 2016 Brain Fitness SRL Via Abbagnano 2 Senigallia, AN +39 392 33 22 000 www.progettocrescere.it/coaching www.brain.fitness coaching@brain.fitness

Dettagli

Al termine del lavoro ad uno dei componenti del gruppo verrà affidato l incarico di relazionare a nome di tutto il gruppo.

Al termine del lavoro ad uno dei componenti del gruppo verrà affidato l incarico di relazionare a nome di tutto il gruppo. Pag. 1 di 5 6FRSR analizzare problemi complessi riguardanti la gestione di un sito interattivo proponendo soluzioni adeguate e facilmente utilizzabili da una utenza poco informatizzata. 2ELHWWLYL GD UDJJLXQJHUH

Dettagli

BUONE PRATICHE DI CUSTOMER SATISFACTION

BUONE PRATICHE DI CUSTOMER SATISFACTION BUONE PRATICHE DI CUSTOMER SATISFACTION FORUM PA 2011 10 maggio Il «kit» di customer satisfaction 2.0 L AMMINISTRAZIONE Istituto Nazionale della Previdenza Sociale I numeri: 177 sedi 344 agenzie 20 mln

Dettagli

Percorso di orientamento sui saperi minimi (P.O.S.M.)

Percorso di orientamento sui saperi minimi (P.O.S.M.) Percorso di orientamento sui saperi minimi (P.O.S.M.) Il progetto nasce da una collaborazione fra la Facoltà di Economia e l ITCS G.Oberdan di Treviglio nell ambito delle attività di orientamento di entrambe

Dettagli

GIOCHI MATEMATICI PER LA SCUOLA SECONDARIA DI I GRADO ANNO SCOLASTICO 2011-2012

GIOCHI MATEMATICI PER LA SCUOLA SECONDARIA DI I GRADO ANNO SCOLASTICO 2011-2012 GIOCHI MATEMATICI PER LA SCUOLA SECONDARIA DI I GRADO ANNO SCOLASTICO 2011-2012 L unità di Milano Città Studi del Centro matematita propone anche per l a.s. 2011-2012 una serie di problemi pensati per

Dettagli

Strategia Laboratoriale

Strategia Laboratoriale CERT- LIM Interactive Teacher Test Mod. 2.2 CL La Certificazione delle Competenze Strumentali e Metodologiche con la LIM Candidati LIM AICA Associazione Italiana per l Informatica ed il Calcolo Automatico

Dettagli

Funzioni di gestione degli interventi: esperti

Funzioni di gestione degli interventi: esperti Funzioni di gestione degli interventi: esperti Percorso dell esperto: La documentazione dell attività I soggetti che hanno il compito di programmare e attuare percorsi formativi nell ambito del piano dell

Dettagli

La relazione presenta quanto emerso dalla prima indagine condotta sugli utenti della Biblioteca Isimbardi.

La relazione presenta quanto emerso dalla prima indagine condotta sugli utenti della Biblioteca Isimbardi. INTRODUZIONE La relazione presenta quanto emerso dalla prima indagine condotta sugli utenti della Biblioteca Isimbardi. Nel corso di alcuni mesi del 2008 sono state distribuite delle schede anonime, da

Dettagli

Corso NEOASSUNTI A.S. 2012/13

Corso NEOASSUNTI A.S. 2012/13 Corso NEOASSUNTI A.S. 2012/13 E-tutor ing. Antonio Di Micco Docente di elettronica presso: Istituto Superiore Statale P. Gobetti Scandiano (RE) E-mail: antonio.dimicco@libero.it Programma Riferimenti normativi

Dettagli

Monitoraggio fasi finali del progetto e valutazione. Elementi di caratterizzazione del progetto della rete

Monitoraggio fasi finali del progetto e valutazione. Elementi di caratterizzazione del progetto della rete Monitoraggio fasi finali del progetto e valutazione Elementi di caratterizzazione del progetto della rete Oggetto problema Osservazioni rispetto all autoanalisi Oggetto definito e area di riferimento Coerenza

Dettagli

APPUNTI DI MATEMATICA LE FRAZIONI ALGEBRICHE ALESSANDRO BOCCONI

APPUNTI DI MATEMATICA LE FRAZIONI ALGEBRICHE ALESSANDRO BOCCONI APPUNTI DI MATEMATICA LE FRAZIONI ALGEBRICHE ALESSANDRO BOCCONI Indice 1 Le frazioni algebriche 1.1 Il minimo comune multiplo e il Massimo Comun Divisore fra polinomi........ 1. Le frazioni algebriche....................................

Dettagli

IL LO IN VENTICINQUE MOSSE

IL LO IN VENTICINQUE MOSSE ESEMPIO DI EDU LAB IL LO IN VENTICINQUE MOSSE Nel laboratorio "Progettazione didattica per l uso di risorse digitali" si valuta un LO e si costruiscono le istruzioni per il suo utilizzo I sono di tipo:

Dettagli

SCUOLA DELL INFANZIA DI ALSENO

SCUOLA DELL INFANZIA DI ALSENO SCUOLA DELL INFANZIA DI ALSENO PROGETTO ACCOGLIENZA MOTIVAZIONE L Ingresso alla Scuola dell Infanzia costituisce l inizio di un nuovo cammino, che vede il bambino il più delle volte alla sua prima esperienza

Dettagli

Scheda descrittiva del Laboratorio Didattico

Scheda descrittiva del Laboratorio Didattico Scheda descrittiva del Laboratorio Didattico Tipologia: Recupero e consolidamento delle capacità linguistiche Recupero e consolidamento delle capacità logiche Recupero e consolidamento delle capacità matematiche

Dettagli

Che volontari cerchiamo? Daniela Caretto Lecce, 27-28 aprile

Che volontari cerchiamo? Daniela Caretto Lecce, 27-28 aprile Che volontari cerchiamo? Daniela Caretto Lecce, 27-28 aprile Premessa All arrivo di un nuovo volontario l intero sistema dell associazione viene in qualche modo toccato. Le relazioni si strutturano diversamente

Dettagli

VALUTATE!VALUTATE!VALUTATE!

VALUTATE!VALUTATE!VALUTATE! VALUTATE! - ATENEO E VALUTAZIONI Un piccolo aggiornamento sullo stato delle Valutazioni della Didattica. VALUTATE!VALUTATE!VALUTATE! Al momento attuale, allo Studente dell Università di Padova, e quindi

Dettagli

b) Il responsabile del servizio di prevenzione e protezione dai rischi;

b) Il responsabile del servizio di prevenzione e protezione dai rischi; Lezione 6 La riunione periodica (art 35) La riunione periodica è un momento di discussione sui temi della prevenzione e della tutela della salute e dell integrità psicofisica dei lavoratori, prevista per

Dettagli

Nell ambiente Puntoedu ATA ci sono tre tipologie di forum: generali, tematici e i forum della classe virtuale.

Nell ambiente Puntoedu ATA ci sono tre tipologie di forum: generali, tematici e i forum della classe virtuale. Community Community La community è il grande ambiente di socializzazione tra tutti gli iscritti alla formazione Puntoedu ATA. E uno spazio per condividere impressioni, opinioni, documenti di lavoro ma

Dettagli

Alternanza scuola lavoro: che cosa significa

Alternanza scuola lavoro: che cosa significa Alternanza scuola lavoro: che cosa significa È una modalità didattica realizzata in collaborazione fra scuole e imprese per offrire ai giovani competenze spendibili nel mercato del lavoro e favorire l

Dettagli

Indagine conoscitiva sulla comunicazione all interno dell Azienda ASL Latina

Indagine conoscitiva sulla comunicazione all interno dell Azienda ASL Latina Indagine conoscitiva sulla comunicazione all interno dell Azienda ASL Latina La U.O.S.D. Comunicazione Integrata Aziendale, in collaborazione con l Università La Sapienza di Roma (CdL Scienze Magistrali

Dettagli

La valutazione nella didattica per competenze

La valutazione nella didattica per competenze Nella scuola italiana il problema della valutazione delle competenze è particolarmente complesso, infatti la nostra scuola è tradizionalmente basata sulla trasmissione di saperi e saper fare ed ha affrontato

Dettagli

ALLINEARSI: IL DRIVER PER UNA INNOVAZIONE DI SUCCESSO!

ALLINEARSI: IL DRIVER PER UNA INNOVAZIONE DI SUCCESSO! ALLINEARSI: IL DRIVER PER UNA INNOVAZIONE DI SUCCESSO! L allineamento del team esecutivo è definibile come l accordo dei membri del team in merito a: 1. Allineamento personale -consapevolezza dell impatto

Dettagli

PROGETTO AFFETTIVITÀ secondaria di primo grado

PROGETTO AFFETTIVITÀ secondaria di primo grado PROGETTO AFFETTIVITÀ secondaria di primo grado anno scolastico 2014-2015 EDUCAZIONE ALL AFFETTIVITÀ E ALLA SESSUALITÀ Premessa La preadolescenza e l adolescenza sono un periodo della vita in cui vi sono

Dettagli

PARTIAMO DA ALCUNE DOMANDE

PARTIAMO DA ALCUNE DOMANDE PARTIAMO DA ALCUNE DOMANDE Esiste l immagine del disabile intellettivo come persona adulta nella mia mente? Quali sono i maggiori ostacoli che i famigliari/ operatori incontrano nella costruzione di un

Dettagli

CASTELFRANCO EMILIA (MO) ISTITUTO COMPRENSIVO G. MARCONI SCUOLA DELL INFANZIA: PICASSO

CASTELFRANCO EMILIA (MO) ISTITUTO COMPRENSIVO G. MARCONI SCUOLA DELL INFANZIA: PICASSO CASTELFRANCO EMILIA (MO) ISTITUTO COMPRENSIVO G. MARCONI SCUOLA DELL INFANZIA: PICASSO PROGETTO ALFABETIZZAZIONE ALUNNI STRANIERI : GIOCHIAMO CON L ITALIANO Anno scolastico 2009 2010. Premessa. Data la

Dettagli

Anno 2004/2005 CORSO SNES-CSI PER FORMATORI. Bologna, 3 dicembre 2005. Lara Rossin

Anno 2004/2005 CORSO SNES-CSI PER FORMATORI. Bologna, 3 dicembre 2005. Lara Rossin Anno 2004/2005 LA FIGURA DEL FORMATORE CSI -LE SUE PECULIARITÀ E LA SUA MISSION- CORSO SNES-CSI PER FORMATORI Bologna, 3 dicembre 2005 Lara Rossin 1 INTRODUZIONE Non si insegna e non si può insegnare,

Dettagli

La produzione del testo scritto: generare e pianificare le idee

La produzione del testo scritto: generare e pianificare le idee Lab.D.A. Laboratorio sui Disturbi dell Apprendimento Galleria Berchet, 3 Padova Via Cavour, 24 Rovigo Direttore: Prof. Cesare Cornoldi La produzione del testo scritto: generare e pianificare le idee Come

Dettagli

Fondamenti e tecniche di comunicazione verbale

Fondamenti e tecniche di comunicazione verbale Fondamenti e di comunicazione non verbale Fondamenti e di comunicazione verbale Rivolto agli infermieri Professionali Comunicare meglio: aiutare gli infermieri a aiutare. Abstract Ogni cosa che impariamo

Dettagli

Lo Sviluppo delle Capacità

Lo Sviluppo delle Capacità Lo Sviluppo delle Capacità 1 Come elaborare un Piano di sviluppo: premesse e processo 3 2 Appendice A: Una guida per la Diagnosi degli ostacoli 7 3 Appendice B: Una guida per la scelta delle Tecniche 8

Dettagli

Guida al corso Addetti delle amministrazioni locali del settore ambientale

Guida al corso Addetti delle amministrazioni locali del settore ambientale Guida al corso Addetti delle amministrazioni locali del settore ambientale Pagina 1 di 8 Indice 1. Gli obiettivi del corso...3 2. I contenuti del corso...3 3. Il percorso didattico...4 3.1 Studio individuale...4

Dettagli

Rapporto dal Questionari Insegnanti

Rapporto dal Questionari Insegnanti Rapporto dal Questionari Insegnanti SCUOLA CHIC81400N N. Docenti che hanno compilato il questionario: 60 Anno Scolastico 2014/15 Le Aree Indagate Il Questionario Insegnanti ha l obiettivo di rilevare la

Dettagli

Crisi e cambiamento nella realtà artigiana

Crisi e cambiamento nella realtà artigiana Confartigianato Asolo e Montebelluna Progetto di ricerca Crisi e cambiamento nella realtà artigiana Treviso, Settembre 2011 Indice 1. Premessa 2 2. (D2) Nel mondo si parla di crisi e di cambiamento, che

Dettagli

Capitolo 25: Lo scambio nel mercato delle assicurazioni

Capitolo 25: Lo scambio nel mercato delle assicurazioni Capitolo 25: Lo scambio nel mercato delle assicurazioni 25.1: Introduzione In questo capitolo la teoria economica discussa nei capitoli 23 e 24 viene applicata all analisi dello scambio del rischio nel

Dettagli

Studio sui cambiamenti nella depressione, nella fragilità emotiva e nei meccanismi di difesa

Studio sui cambiamenti nella depressione, nella fragilità emotiva e nei meccanismi di difesa Studio sui cambiamenti nella depressione, nella fragilità emotiva e nei meccanismi di difesa Dal 1998 al 2005 Attivecomeprima ha realizzato, in tempi diversi, due studi per valutare con metodi quantitativi

Dettagli

La progettazione centrata sull utente nei bandi di gara

La progettazione centrata sull utente nei bandi di gara Progetto PerformancePA Ambito A - Linea 1 - Una rete per la riforma della PA La progettazione centrata sull utente nei bandi di gara Autore: Maurizio Boscarol Creatore: Formez PA, Progetto Performance

Dettagli

Centro Scolastico Diocesano Redemptoris Mater Scuola Primaria Paritaria D.M. 26.11.2001

Centro Scolastico Diocesano Redemptoris Mater Scuola Primaria Paritaria D.M. 26.11.2001 Centro Scolastico Diocesano Redemptoris Mater Scuola Primaria Paritaria D.M. 26.11.2001 Via Leonardo da Vinci 34 17031 Albenga Telefono 0182 554970 Galateo: lavorare con e su tutta la classe per il rispetto

Dettagli

Giochi nel mondo. Laboratorio di intercultura

Giochi nel mondo. Laboratorio di intercultura Progetto per le attività laboratoriali Anno 2012-2013 Giochi nel mondo Laboratorio di intercultura Premessa: Oggi, più di ieri, ci si rende conto che le nuove generazioni hanno bisogno di una proposta

Dettagli

Chi sono. Progettista di Formazione. Giudice di Gara dal 1972. Giudice di Partenza Nazionale dal 1981

Chi sono. Progettista di Formazione. Giudice di Gara dal 1972. Giudice di Partenza Nazionale dal 1981 Chi sono Francesco lo Basso Molfetta (Ba) Progettista di Formazione Giudice di Gara dal 1972 Giudice di Partenza Nazionale dal 1981 Esperienze specifiche: Tutor Progetto Formazione Giovani Obiettivi Acquisire

Dettagli

Descrizione dell unità. Titolo Frazioni con la LIM. Autore Barbara Bianconi

Descrizione dell unità. Titolo Frazioni con la LIM. Autore Barbara Bianconi Descrizione dell unità Titolo Frazioni con la LIM Autore Barbara Bianconi Tematica Come si traducono nel linguaggio della matematica un quarto in musica, una fetta di pizza, un terzo di un percorso prestabilito?

Dettagli

Project Cycle Management La programmazione della fase di progettazione esecutiva. La condivisione dell idea progettuale.

Project Cycle Management La programmazione della fase di progettazione esecutiva. La condivisione dell idea progettuale. Project Cycle Management La programmazione della fase di progettazione esecutiva. La condivisione dell idea progettuale. Il presente materiale didattico costituisce parte integrante del percorso formativo

Dettagli

Progetto TelePAT Attività di monitoraggio marzo 2014. A cura del gruppo di lavoro TelePAT

Progetto TelePAT Attività di monitoraggio marzo 2014. A cura del gruppo di lavoro TelePAT Progetto TelePAT Attività di monitoraggio marzo 2014 A cura del gruppo di lavoro TelePAT L articolazione del sistema di monitoraggio Focalizzare i punti di forza e le aree di miglioramento Verificare lo

Dettagli

Indagine sul personale in servizio presso le Sedi Centrali del Ministero della Salute Risultati 2011

Indagine sul personale in servizio presso le Sedi Centrali del Ministero della Salute Risultati 2011 Stress Lavoro-Correlato e Indagine sul personale in servizio presso le Sedi Centrali del Ministero della Salute Risultati 2011 Obiettivi Rilevare il livello di benessere percepito dai lavoratori attraverso

Dettagli

Peer Review. e Visita in Loco

Peer Review. e Visita in Loco Peer Review e Visita in Loco Prima di effettuare la visita presso la Facoltà, il gruppo di esperti viene informato sui principali documenti che sono alla base del progetto pilota e delle sue procedure:

Dettagli

28 maggio 2015, LEZIONE 10: La didattica museale

28 maggio 2015, LEZIONE 10: La didattica museale MUSEOLOGIA e ARCHEOLOGIA Anno Accademico 2015/2016 Docente Patrizia Gioia patrizia.gioia@uniroma1.it 28 maggio 2015, LEZIONE 10: La didattica museale CULTURA E FORMAZIONE I musei rappresentano una straordinaria

Dettagli

Prot. A/2 2309 Firenze, 18 maggio 2016 IL DIRETTORE

Prot. A/2 2309 Firenze, 18 maggio 2016 IL DIRETTORE DIRETTORE Prot. A/2 2309 Firenze, 18 maggio 2016 IL DIRETTORE VISTO VISTA CONSIDERATO CONSIDERATO VISTA RITENUTA l Art. 3, comma 8 del D.M. 509/99 attraverso il quale le Università possono attivare, disciplinandoli

Dettagli

Controlli Automatici e Videosorveglianza: una collaborazione scuola-azienda

Controlli Automatici e Videosorveglianza: una collaborazione scuola-azienda Controlli Automatici e Videosorveglianza: una collaborazione scuola-azienda Percorso integrato 2 biennio scuola secondaria di secondo grado ITIS Giovanni XXIII Roma A cura di Esperti: 1 Introduzione alla

Dettagli

ALLEGATO B. Nel corso degli anni il monitoraggio ha previsto nelle diverse annualità:

ALLEGATO B. Nel corso degli anni il monitoraggio ha previsto nelle diverse annualità: ALLEGATO B Il modello di monitoraggio Il gruppo di Progetto di PQM, nell anno scolastico 2010-2011 ha costituito un gruppo di lavoro tecnico composto dal gruppo di progetto stesso e dai ricercatori dei

Dettagli

QUESTIONARIO 3: MATURITA ORGANIZZATIVA

QUESTIONARIO 3: MATURITA ORGANIZZATIVA QUESTIONARIO 3: MATURITA ORGANIZZATIVA Caratteristiche generali 0 I R M 1 Leadership e coerenza degli obiettivi 2. Orientamento ai risultati I manager elaborano e formulano una chiara mission. Es.: I manager

Dettagli

16 Rapporto Nazionale sulla Formazione Indagine su Comuni e Province. Nicoletta Bevilacqua Responsabile Ufficio Monitoraggio e ricerca FormezPA

16 Rapporto Nazionale sulla Formazione Indagine su Comuni e Province. Nicoletta Bevilacqua Responsabile Ufficio Monitoraggio e ricerca FormezPA 16 Rapporto Nazionale sulla Formazione Indagine su Comuni e Province Nicoletta Bevilacqua Responsabile Ufficio Monitoraggio e ricerca FormezPA Obiettivi della presentazione Illustrare i principali risultati

Dettagli

LABORATORIO PERMANENTE di NARRAZIONE AUTOBIOGRAFICA NEFROLOGIA E DIALISI PERITONEALE OSPEDALE SAN PAOLO SAVONA ASL2

LABORATORIO PERMANENTE di NARRAZIONE AUTOBIOGRAFICA NEFROLOGIA E DIALISI PERITONEALE OSPEDALE SAN PAOLO SAVONA ASL2 LABORATORIO PERMANENTE di NARRAZIONE AUTOBIOGRAFICA NEFROLOGIA E DIALISI PERITONEALE OSPEDALE SAN PAOLO SAVONA ASL2 La narrazione autobiografica come progetto di cura nei pazienti uremici cronici L idea

Dettagli

GRUPPI DI INCONTRO per GENITORI

GRUPPI DI INCONTRO per GENITORI Nell ambito delle attività previste dal servizio di Counseling Filosofico e di sostegno alla genitorialità organizzate dal nostro Istituto, si propone l avvio di un nuovo progetto per l organizzazione

Dettagli

I libri di testo. Carlo Tarsitani

I libri di testo. Carlo Tarsitani I libri di testo Carlo Tarsitani Premessa Per accedere ai contenuti del sapere scientifico, ai vari livelli di istruzione, si usa comunemente anche un libro di testo. A partire dalla scuola primaria, tutti

Dettagli

LAVORO DI GRUPPO. Caratteristiche dei gruppi di lavoro transnazionali

LAVORO DI GRUPPO. Caratteristiche dei gruppi di lavoro transnazionali LAVORO DI GRUPPO Caratteristiche dei gruppi di lavoro transnazionali Esistono molti manuali e teorie sulla costituzione di gruppi e sull efficacia del lavoro di gruppo. Un coordinatore dovrebbe tenere

Dettagli