Rassegna Stampa. Sabato 20 luglio 2013

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1 Rassegna Stampa Sabato 20 luglio 2013 Rassegna Stampa realizzata da SIFA Srl Servizi Integrati Finalizzati alle Aziende Milano Via Mameli, 11 Tel Fax

2 Rassegna del 20 luglio 2013 ASL BRESCIA Corriere Della Sera (bs) 1, 2 ASL IN CAMPO, PCB, ANALISI 800 DRESCIANI Matteo Trebeschi 1 Il Giornale Di Brescia 1, 8 CASO CAFFARO, PCB NEL SANGUE, DA LUNEDÌ LE ANALISI ASL SU 1600 Nuri Fatolahzadeh 4 BRESCIANI Il Giorno 4 ALLARME PCB, L'ASL IN CAMPO I RESIDENTI SARANNO MONITORATI Federica Pacella 7 Bergamo_brescia Il Giorno 4 PIÙ CONTROLLI ANCHE SUI TERRENI INCRIMINATI F.p. 9 Bergamo_brescia Bresciaoggi 1, 7 IL PIANO DELL'ASL, BRESCIA E PCB: VIA AI TEST SUI CITTADINI PER "MISURARE" Lisa Cesco 10 IL RISCHIO TUMORI Bresciaoggi 22 PCB: INCONTRO «RIMANDATO» A SETTEMBRE E.zup. 14 SANITÀ LOMBARDIA Il Giornale Di Brescia 25 REMEDELLO SOCCORRITORI, WEEKEND DI PROVE 15 MEDICINA & FARMACOLOGIA Il Giornale 18 LA RIVINCITA DELLE SCALE «USATELE PER STARE IN FORMA» Eleonora Barbieri 16

3 Asl in campo Pcb, analisi 3er800 Dresciani di MATTEO TREBESCHI A PAGINA 2 Pcb, l'asl lancia lo screening per 800 cittadini bresciani Si indaga anche per stabilire correlazioni con i tumori A dieci anni di distanza dall'ultima indagine generale, l'asl awierà lunedì una nuova analisi sulla popolazione bresciana per capire come è cambiata la contaminazione da Pcb. Un monitoraggio che mira a coinvolgere un campione minimo di 800 cittadini divisi tra Brescia, Castel Mella e Poncarale. «Stavolta vogliamo includere anche i bambini sopra i 4 anni», spiega Carmelo Scarcella, direttore dell'asl di Brescia, «ma in ogni caso si tratta di esami volontari». Per sicurezza Viale Duca degli Abruzzi ha spedito inviti, tutti estratti in maniera casuale. Dall'anamnesi patologica alle abitudini di vita, dalle analisi del sangue alla vita professionale: ogni tassello è importante per stabilire come i bresciani hanno reagito ai poli -cloro -bifenili (Pcb). Composti organici che «sono dappertutto, questo va detto», precisano i tecnici dell'asl. «Erano utilizzati per tantissime attività: dall'acqua per i radiatori ai solventi per i colori fino agli antiparassitari. E ci vogliono molti anni perché non siano DÌÙ attivi». Oltre a Chiesanuova, Primo Maggio e l'area Caffaro l'indagine prenderà in considerazione anche i residenti di zone distanti dall'industria di via Milano, ma non le aree confinanti del centro storico. «Questo perché vogliamo capire il livello di inquinamento anche tra chi vive in aree non contaminate», spiega Fabrizio Speziarli, diretto del Dipartimento di Prevenzione medico. Nel 2003 l'indagine dell'asl ha identificato nel consumo di carne, latte e uova nelle aree vicino alla Caffaro una delle cause di contaminazione da Pcb. «n divieto di cibarsi di quei prodotti ricorda Scarcella ha interrotto la contaminazione alimentare della popolazione. Ora vedremo cosa è cambiato». Nonostante le ordinanze di divieto, c'è però chi continua a coltivare gli orti di Chiesanuova e del Primo maggio. Il progetto dell'asl prevede anche un'indagine retrospettiva su 600 casi di tumore per stabilire se esista una correlazione tra esposizione al Pcb e sviluppo di malattie cancerogene. L'Agenzia internazionale per la ricerca sul cancro (lare) ha di recente scoperto che i policlorobifenili (Pcb) inducono malattie come il melanoma. «Non c'è ancora un'evidenza con il linfoma non Hodgkin e la leucemia linfatica», ricorda il direttore dell'asl. E proprio queste due malattie sono oggetto della terza indagine dell'asl. «Ho parlato con il direttore dell'istituto superiore di Sanità racconta Scarcella e potremo contare sulla loro collaborazione». L'Asl ha raggiunto un accordo anche con la Clinica del Lavoro di Milano. «A prescindere che la Caffaro chiuda o meno», assicura il diretto dell'asl, «noi continueremo a seguire gli operai che lavoravano nello stabilimento». La quarta indagine riguarda invece il livello di Pcb nel sangue e nel latte materno di 500 donne bresciane. Una decisione che nasce «dalla preoccupazione di tante mamme che chiedevano se potevano allattare al seno i loro bambini», spiegano dalla Asl. Alle persone coinvolte nell'indagine sarà garantito il massimo ASL BRESCIA Pag. 1

4 della privacy, ripetono da Viale Duca degli Abruzzi. Che potrà contare per queste ricerche su un finanziamento di 380 mila euro. Metà dei quali «saranno ricavati - si legge in una nota - dagli introiti delle sanzioni irrogate nell'attività di vigilanza». Matteo Trebeschi Novità Per la prima volta coinvolti bimbi di 5 anni e residenti di Poncarale e Castel Mella Pericolosità L'Agenzia per la ricerca sul cancro ha stabilito una correlazione tra Pcb e melanoma La scheda Quattro fronti Sono quattro le indagini avviate dall'asi di Brescia sull'esposizione al Pcb: 1) esposizione della popolazione di tre diversi comuni (Brescia, Castel Mella, Capriano del Colle); 2) relazione tra Pcb e tumori (linfoma non Hodgkin, leucemia linfatica, melanoma) in 500 persone; 3) indagine retrospettiva su 600 persone già ammalate di tumore per tracciare una mappa georeferenziata; 4) rilevazione di Pcb nel sangue e nel latte materno di 500 donne del comune d Brescia che devono allattare L'investimento Il costo delle quattro indagini, che richiederanno due anni di tempo, è di 380 mila euro, di cui 120 mila assegnati come risorse per progetti di ricerca. Altri 80 mila sono un co-finanziamento da parte del ministero dell'ambiente per effetto dell'accordo di programma per il «Sito di Interesse Nazionale Brescia-Caffaro». I restanti 180 mila euro saranno ricavati dagli introiti delle sanzioni irrogate nello svolgimento dell'attività di vigilanza e controllo effettuato dall'asi. Il primo studio ha un costo previsto di 98 mila euro. Emergenza ambiente Area Sud della Caffaro Quartiere I" maggio 5" circoscrizione Aree non contigue I numeri nei cerchi indicano la concentrazione di Pcb nel suolo in mg/kg Le persone che riceveranno l'invito dell'asl di Brescia a sottoporsi a esami del sangue per lo studio sull'esposizione da Pcb Il campionamento minimo al quale punta l'asl ASL BRESCIA Pag. 2

5 -}\*&\ 5-79 anni L'età dei soggetti studiati Il numero minimo di anni di residenza per essere inseriti nello studio I comuni coinvolti: Brescia, Castel Mella, Capriano del Colle Il costo totale dei 4 studi che dureranno 2 anni D'ARCO ASL BRESCIA Pag. 3

6 CASO CAFFARO Pcb nel sangue: da lunedì le analisi Asl su bresciani BRESCIA Al via da lunedì le analisi Asl per verificare il livello di concentrazione di Pcb nel sangue. Al centro, residenti a Brescia, Castel Mella e Capriano del Colle. a pagina 8 SALUTE E AMBIENTE Pcb nel sangue, via alle indagini Asl Lunedì le prime analisi epidemiologiche su un campione di persone fra i 5 e i 79 anni residenti nei Comuni di Brescia, Castel Mella e Capriano del Colle IL PROGETTO Sono in totale quattro gli studi pianificati dall'azienda insieme all'istituto superiore di sanità Costo: 380mila Ordinanze, divieti, controlli, sequestri. Un teorema di contromisure elaborate e attuate - dal 2001 ad oggi - per «ingabbiare» il Pcb firmato Caffaro. Ma il ventaglio di azioni messe in atto - dai divieti di coltivazione dei terreni, per bloccare la diffusione dei policlorobifenili nella catena alimentare, a quellirivoltiai parchi pubblici - ha funzionato con efficacia? Dodici anni dopo, la concentrazione di Pcb nel sangue dei bresciani è diminuita? A rispondere a questa domanda sarà il primo dei quattro studi coordinati dall'azienda sanitaria locale, che punterà la lente di ingrandimento della ricerca su un campione potenziale (l'obiettivo è raggiungere almeno gli 800 prelievi) di 1600 persone - residenti in quattro zone della città e nei Comuni di Castel Mella e Capriano del Colle - su cui, da lunedì, saranno effettuate nuove indagini epidemiologiche. I primi prelievi. I primi 200 inviti a partecipare alla ricerca sono stati già consegnati. E lunedì si parte. Come funziona? A spiegarlo sono il direttore generale Carmelo Scancella, il direttore sanitario Francesco Vassallo e il direttore del Dipartimento prevenzione Fabrizio Speziani. «Partendo da una selezione casuale sulla base dei dati forniti dai Comuni - spiega Scarcella - sono previsti almeno 800 prelievi a soggetti di tutte le età». L'obiettivo è appunto verificare il livello di Pcb nel sangue dei residenti in aree a diverso livello di inquinamento, tenendo conto di luogo di residenza, esposizioni lavorative ed abitudini alimentari. Dati, questi, che sarà possibile confrontare con quelli raccolti nell'analoga indagine condotta fra il 2002 e il il campione delia ricerca vedrà protagonisti cittadini di età compresa fra 5 e 79 anni, di cui il 50% maschi residenti da almeno cinque anni nelle quattro aree individuate nel Comune di Brescia (si veda il grafico accanto), oppure nei Comuni di Castel Mella e Capriano del Colle. Lo studio si concluderà entro il 2015 e ha un costo di 98mila euro. Idati2012. Dai dati preliminari raccolti durante l'ultimo controllo (novembre 2012) risulta che delle 103 persone su cui sono stati effettuati i prelievi, il 58,3% ha mostrato una diminuzione della concentrazione di Pcb ematici rispetto all'indagine precedente; il 39,8% ha mostrato una concentrazione ASL BRESCIA Pag. 4

7 stabile; nell'1,9% si è riscontrato un aumento. Ciò confermerebbe l'ipotesi di una riduzione della presenza di Pcb nel sangue nella popolazione monitorata a seguito della interruzione della catena alimentare. Gli altri 3 studi. Ultimate le indagini epidemiologiche scatteranno le altre tre fasi, per un costo pari a 282mila euro. In primis lo studio retrospettivo di approfondimento dei casi incidenti di melanoma, linfomi non Hodgldn e tumore della mammella, ricerca che coinvolgerà 600 persone e che sarà effettuata alla fine dell'anno. Quindi, lo studio «caso-controllo» che riguarda linfomi non Hodgkin e leucemie linfatiche in relazione all'esposizione a Pcb. Verranno sottoposte ad indagine 500 persone circa a partire dal primo trimestre Infine, lo studio trasversale sull'esposizione a Pcb nelle neomamme, indagine che riguarderà un campione di 500 donne residenti nel Comune di Brescia (al via dal secondo trimestre 2014). L'orto sperimentale. Al centro dei progetti Asl, anche la realizzazione di un orto sperimentale, così come sancito nell'accordo siglato con il Ministero. Un'iniziativa, questa, che punta ad individuare quali specie vegetali possono essere coltivate in terreni inquinati senza che il prodotto venga contaminato e quale concentrazione di inquinanti è ammissibile nel terreno perché esso possa essere coltivato. L'orto verrà realizzato all'istituto tecnico agrario Pastori, si estenderà per 20 mq e al suo interno verranno posizionati 40 vasi contenenti terra proveniente da più punti dell'area del Sito Caffaro, con diversi livelli di contaminazione da Pcb. Dopo la raccolta, i vegetali saranno analizzati in parte al laboratorio di Sanità pubblica, in parte all' Istituto superiore di sanità. Nuri Fatolahzadeh Vassallo: «Massima attenzione anche a livello istituzionale» Il direttore sanitario dell'asi di Brescia, Francesco Vassallo «L'Asl di Brescia ha sempre riservato, sin dal 2001, massima attenzione alla questione Caffaro». A ricordarlo è il direttore sanitario, Francesco Vassallo, a capo del nuovo Comitato scientifico, cui collaborerà anche l'istituto superiore di sanità. «Abbiamo dimostrato che il caso Brescia è ben differente da Seveso, perché qui la contaminazione da Pcb è avvenuta per via alimentare» precisa il direttore. Che, pure, sottolinea: «Sono contento che anche a livello politico ed istituzionale l'attenzione sul tema sia alta. Noto la volontà trasversale, del Comune in primis ma anche della Regione, di voler affrontare il caso Caffaro in modo molto concreto e questo anche per quanto riguarda il nodo ambientale, legato all'attività di depurazione delle acque. Un'attenzione e una determinazione maggiori rispetto agli anni passati». ASL BRESCIA Pag. 5

8 CASO CAFFARO, LA MAPPA DELLE NUOVE ANALISI Fiume Mella In giallo le aree non contigue V.le Venezia Quartiere I Maggio Area D Chiesanuova S. Eufemia S. Polo Caionvico info gdb ASL BRESCIA Pag. 6

9 BRESCIA SOSTEGNO ANCHE DAL MINISTERO DELL'AMBIENTE Allarme pcb, F Asl in campo I residenti saranno monitorati Brescia, il nuovo programma si concluderà nel Le migliaia di euro impegnate nel nuovo progetto che vede unite Regione, Asl e ministero dell'ambiente 5 COMPATTO II team che ha partecipato ieri alla conferenza dell'asi di FEDERICA PACEliA - BRESCIA - A DODICI ANNI dall'ultima grande indagine a tappeto sui residenti dell'area Caffaro per rilevare la quantità di Pcb presente nel sangue, parte un nuovo programma di monitoraggio condotto da Asl di Brescia, dal costo di 380mila euro, di cui 120mila dalla Regione, 80mila dal ministero dell'ambiente e 180mila euro ricavati dagli introiti delle sanzioni della Asl. Non che in questi anni l'azienda sanitaria sia rimasta con le mani in mano. Negli ultimi 12 anni sono state condotte diverse indagini in merito al Sito d'interesse nazionale (Sin) Caffaro, in particolare sui dipendenti dell'azienda. QUESTO nuovo programma, articolato in quattro fasi e che si concluderà nel 2015, servirà però a controllare se e quanto siano cambiati i valori relativi alla presenza del Pcb nel sangue dei residenti del Sin e valutare l'efficacia dell'ordinanza del Comune che vieta di coltivare o allevare nella zona interessata e che, reiterata ogni sei mesi, dovrebbe ormai aver interrotto la catena alimentare, principale fonte di esposizione al Pcb. Dal 22 luglio partono, dunque, i primi prelievi del sangue. Gli anni necessari di residenza nelle aree controllate per poter accedere al programma RISPETTO all'indagine del 2001, c'è qualche novità nella costruzione del campione, costituito da 800 persone. Si allargano i confini del territorio indagato. Se per la città vengono considerate le stesse aree di 12 anni fa (via Milano dove ha sede la Caffaro, quartiere Primo Maggio, le aree limitrofe come Chiesanuova e Villaggio Sereno, l'oltremella e i quartieri a Es non confinanti con il sito, per fare un raffronto con ittadini non esposti alla contaminazione) questa volta in più ci sono alcune aree di Castel Mella e Capriano del Colle, dove la scoperta della contaminazione attraverso le rogge è molto recente. ALTRA NOVITÀ, l'indagine sarà estesa anche ai bambini. Per ogni fascia d'età e area di residenza, il campione sarà ripartito equamente tra donne e uomini. Le persone dovranno essere residenti da almeno 5 anni nelle aree considerate. «Per costruire questo campione - ha spiegato Fabrizio Speziani, direttore dipartimentale prevenzione e medico Asl di Bre- ASL BRESCIA Pag. 7

10 scia - abbiamo sorteggiato persone. In base alla percentuale di adesione vedremo se sarà necessario sorteggiare altre persone, per arrivare a quota 800». Chi, tra le persone contattate, si presenterà al laboratorio di sanità pubblica di via Cantore, oltre al prelievo del sangue dovrà compilare una scheda molto dettagliata anche sulle abitudini alimentari e sulla sua storia residenziale. LA VISITA Un sopralluogo agli stabilimenti della Caffaro ASL BRESCIA Pag. 8

11 BRESCIA PER CONTRASTARE L'EMERGENZA È INTERVENUTA L'ARPA Più controlli anche sui terreni incriminati - BRESCIA - DOPO l'indagine trasversale sull'esposizione a Pcb, la road map del monitoraggio dell'asl proseguirà con altre tre tappe: un'indagine retrospettiva dei casi di melanoma, linfomi non Hodgkin e tumore della mammella per ottenere una mappa georeferenziata; uno studio su linfoma non Hodgkin, leucemia linfatica, melanoma e Pcb, per valutare e quantificare la relazione causale tra esposizione a Pcb ed insorgenza dei tumori indagati; uno studio sull'esposizione a Pcb nelle puerpere di Brescia. Oltre all'impegno dell'asl, si attende anche il via libera al piano presentato dall'arpa per un nuovo monitoraggio dei terreni che, entro 15 mesi, darebbe una mappatura completa dei livelli di Pcb. Un progetto che ha incassato anche il parere positivo della Regione, disposta a finanziarlo, ma che per ora resta in stand-by per ragioni di spending review, in attesa che il Parlamento approvi un emendamento ad hoc. Non da ultimo, c'è attesa anche per la nuova ordinanza comunale. Il sindaco Del Bono ha infatti annunciato che ne avrebbe emanata una più dettagliata di quella reiterata ogni sei mesi per 11 anni dalla Loggia. L'ultima è scaduta il 30 giugno, ma è stata prorogata, in via eccezionale, fino a fine mese, per dare tempo ai tecnici di lavorare sul nuovo testo. F.P. ASL BRESCIA Pag. 9

12 IL PIANO DELL'ASL Brescia e Pcb: via ai test sui cittadini per «misurare» il rischio tumori PAG 7 L'EMERGENZA INQUINAMENTO. L'Azienda sanitaria ha illustrato il massiccio piano di monitoraggi per chiarire il reale livello di esposizione della cittadinanza Caffaro, FAsl lancia le quattro indagini Si inizia lunedì, la conclusione del «pacchetto» entro il 2015 Approfondimenti su livelli di Pcb tumori e - novità - sulle puerpere Lisa Cesco Quattro studi per dare risposte alle domande che tutti i bresciani si pongono sul caso Caffaro : qual è il livello di esposizione al Pcb da parte della popolazione? Lo stop alle coltivazioni nei terreni a rischio ha portato, in questi dieci anni, a un effettiva diminuzione dei valori di Pcb nel sangue? Si può tracciare una correlazione stretta fra l'esposizione a questa sostanza tossica e lo sviluppo di alcuni tipi di tumore? Per trovare le risposte l'asl di Brescia mette in campo quattro indagini epidemiologiche - la prima parte lunedì 22 luglio - che si concluderanno entro il 2015 per aggiornare le conoscenze sul livello di inquinamento da Pcb: studi sulla popolazione che correranno in parallelo con la nuova indagine sui suoli annunciata dall'arpa, per rimappare le aree contaminate con una ridefinizione più precisa dei gradi di inquinamento e delle stime di rischio. «Vogliamo verificare se col tempo c'è stata un'evoluzione nel livello di esposizione a Pcb, confrontando quanto emergerà con un'indagine analoga condotta sulla popolazione 10 anni fa, quando fu istituito il sito di interesse nazionale Caffaro - spiega Carmelo Scarcella, direttore generale di Asl Brescia -. Intendiamo capire se interrompere il contatto con la principale fonte di contaminazione, ovvero gli alimenti provenienti da terreni inquinati, abbia modificato i valori di Pdb nel sangue dei residenti, e indagare la correlazione con lo sviluppo di tumori, visto che la lare-agenzia Internazionale per la ricerca sul cancro ha riclassificato il Pcb come sostanza cancerogena per il melanoma, mentre per altri tipi di tumore è necessario approfondire le conoscenze». LA SERIE DI STUDI, secondo Scarcella, darà l'opportunità alla stessa comunità scientifica internazionale di disporre di dati preziosi su campioni ASL BRESCIA Pag. 10

13 estesi di popolazione. La prima indagine a partire sarà uno studio trasversale sull'esposizione a Pcb nei Comuni di Brescia, Castel Mella e Capriano del Colle, da verificare attraverso analisi del sangue e questionari ad hoc: a differenza dello studio analogo di 10 anni fa, questa volta verranno coinvolti anche i due Comuni dell'hinterland e l'approfondimento interesserà anche bambini e adolescenti. La seconda indagine sarà invece di tipo retrospettivo, per tracciare una mappa georeferenziata dei casi di melanoma, linfomi non HodgMn e tumore della mammella in correlazione con l'esposizione a Pcb: saranno coinvolte 600 persone che hanno sviluppato questi tumori, da sottoporre ad indagine per capire la loro storia abitativa, occupazionale e alimentare (la ricerca verrà pianificata quest'anno e si concluderà nel marzo 2015). Più analitico sarà lo studio caso-controllo per valutare e quantificare la relazione causale fra esposizione a Pcb e insorgenza di linfoma non HodgMn, leucemia linfatica e melanoma. Verranno arruolate 500 persone cui sono state diagnosticate queste patologie e si verificherà se presentano livelli di Pcb nel sangue superioririspettoa quelli di 300 persone sane (lo studio inizierà nel primo trimestre 2014 e si concluderà entro settembre 2015). PARTIRÀ NEL 2014 anche l'approfondimento sulle puerpere (sono continue le richieste di informazione che l'asl riceve dalle donne riguardo ai rischi per la gravidanza e allattamento): 500 neomamme residenti a Brescia saranno reclutate nei punti nascita per analizzare il loro livello di Pcb nel sangue, mente in un sottocampione di 250 donne si indagherà anche il Pcb presente nel latte materno, come tale trasmissibile al neonato. Per realizzare questi approfondimenti l'asl di Brescia può contare su risorse per 380 mila euro, di cui 120 mila euro assegnati dalla Regione per la ricerca, 80 mila euro di co-finanziamento del Ministero dell'ambiente, 180 mila ricavati dagli introiti delle sanzioni irrogate dall'asl con attività di vigilanza e controllo. A seguire i nuovi studi sarà un'equipe di cui faranno parte, oltre ai professionisti dell'asl, anche docenti dell'università di Brescia, mentre è in fase di attivazione una collaborazione con la Clinica del lavoro dell'università di Milano. L'Asl potrà contare anche sulla collaborazione, attiva da anni, con l'istituto superiore di sanità. W Intendiamo comprendere sei livelli di Pcb nel sangue siano diminuiti CARMELO SCARCELLA DIRETTORE GENERALEASL W L'impegno dimostra la vera volontà politica di risolvere il problema FRANCESCO VASSALLO DIRETTORE SANITARIO ASL ASL BRESCIA Pag. 11

14 Coltivare vegetali su terreni inquinati per verificare il livello di contaminazione degli alimenti: è questo, in sintesi, il progetto di un "orto sperimentale" che l'asl di Brescia avvierà all'istituto Pastori, secondo quanto previsto nell'accordo di programma con il Ministero dell'ambiente e Regione Lombardia, siglato nell'aprile di L'esperimento Ortaggi nei campi a rischio quest'anno. INSALATA pomodori, zucchine, fagiolini ed erbe aromatiche verranno coltivati su terreni inquinati da metalli pesanti, idrocarburi policidici aromatici, Pcb, diossine e furani: dopo la raccolta i vegetali saranno analizzati per ricercare la presenza di questi inquinanti, trasmissibili all'uomo con l'alimentazione. Gli esiti dell'indagine consentiranno di individuare quei vegetali che possono essere coltivati in sicurezza e quelli più a rischio perché espongono i consumatori agli inquinanti attraverso la catena alimentare. Fondamentale per la buona riuscita del progetto sarà il supporto dell'istituto superiore di sanità, che verificherà la presenza di Aw/orci inni nn^rrl-i I I fc IL PRIMO PASSO. Da dopodomani saranno convocate persone che abitano da almeno cinque anni tra Brescia, Castel Mella e Capriano Analisi anche sui residenti dell'hinterland Quattro zone individuate in città come le più sensibili Dal quartiere Primo Maggio a San Polo e Chiesanuova Prende il via lunedì il primo dei quattro studi di Asl Brescia sull'esposizione a Pcb, che coinvolgerà i residenti da almeno 5 anni nei Comuni di Brescia, Castel Mella e Capriano del Colle, con nominativi estratti a caso dalle liste anagrafiche. Verranno inviati 1600 inviti a persone fra i 5 e i 79 anni, metà maschi e metà femmine (i primi 200 su Brescia sono già partiti nelle scorse settimane, e proseguiranno a scaglioni per completare il reclutamento entro fine novembre). «L'obiettivo è riuscire a campionare almeno 800 persone residenti in aree a diverso livello di inquinamento - chiarisce Fabrizio Speziani, direttore Dipartimento Prevenzione Medico Asl e responsabile scientifico degli studi -, sottoponendole a prelievo di sangue per verificare i livelli di Pcb nell'organismo». QUATTRO LE AREE interessate dall'indagine in Brescia città, identificate per diversi gradi di contaminazione ambientale: la zona più a rischio, a sud della Caffaro; l'area del quartiere Primo Maggio, prossima al sito inquinato; quella a sud della ferrovia con il quartiere di Chiesanuova, e infine le aree qualificate come "non confinanti", che non hanno subito l'influenza dell'inquinamento Caffaro (Oltremella e zone nella porzione nord est e sud est della mappa urbana, fra cui San Polo, Buffalora, Sant'Eufemia). Da settembre l'indagine si allargherà anche a bambini e adolescenti dai 5 ai 19 anni, e ai residenti nelle aree a sospetta contaminazione ambientale di Castel Mella e Capriano del Colle. «I RESIDENTI a Brescia dovranno recarsi nella sede del Laboratorio di sanità pubblica di via Cantore per sottoporsi al prelievo di sangue - spiega Speziani -, preceduto da un questionario analitico per verificare le patologie di cui sono portatori, le abitudini di vita e quelle alimentari (visto che la contaminazione da Pcb è determinata prevalentemente dal consumo di alimenti prodotti nelle aree inquinate), la storia professionale e residenziale». Lo studio servirà a rivalutare la concentrazione di Pcb nel sangue dei bresciani: visto che la produzione di alimenti nelle aree contaminate è stata vietata ormai da diversi anni, ci si aspetta di riscontrare una graduale diminuzione di Pcb nell'organismo. Obiettivo dell'indagine sarà anche quello di valutare gli effetti di tale inquinante sulla salute, verificando oltre al dosaggio del Pcb anche la presenza di malattie endocrine o meta- ASL BRESCIA Pag. 12

15 boliche, gli indici di funzionalità tiroidea e altri parametri come glicemia e indicatori di danno epatico. L'analisi del Pcb verrà effettuata dal laboratorio di Tossicologia occupazionale del Civile. «AD OGNI PARTECIPANTE allo studio verrà personalmente fornito il risultato delle proprie analisi, con l'invito a prendere contatto con il personale Asl o il proprio medico per una spiegazione dei dati emersi - sottolinea Speziani -. Se i risultati degli esami del sangue rilevassero la presenza di patologie, l'asl invaerà una nota specifica al medico curante della persona interessata, per eventuali approfondimenti diagnostici». Un controllo a tappeto che riuscirà a fornire una prima mappa accurata della diffusione di patologie eventualmente legate alla presenza di Pcb. LI.CE. Un terreno vicino alla Caffaro ASL BRESCIA Pag. 13

16 CAPRIANO. Rinvio Pcb: incontro «rimandato» a settembre Slitta l'incontro pubblico organizzato sul tema «Pcb» che era in programma stamattina a Palazzo Bocca di Capriano del Colle. La causa dello spostamento è il forfait - dovuto a motivi familiari - di Fabrizio Speziani, responsabile del dipartimento di prevenzione dell'asl di Brescia, che assieme a Gianpaolo Oneda dell'arpa doveva essere il relatore d'eccezione. L'appuntamento è stato rinviato ai primi giorni di settembre. «E.ZUP. ASL BRESCIA Pag. 14

17 REMEDELLO Soccorritori, weekend di prove REMEDELLO Oggi e domani al centro sportivo di Remedello Sopra va in scena il «Campo scuola» memorial Renzo Moretti che vede impegnato il Comune, la Protezione civile, il gruppo cinofilo Visano soccorso e il comitato Croce Rossa di CaMsano. La manifestazione inizia oggi alle con l'arrivo dei sodalizi impegnati nel montaggio del campo base. Alle è prevista la lezione dei cinofili sulla ricerca persone; alle 19 la cena. Alle una dimostrazione. Domani esercitazioni fino alle 12; alle 14 la consegna degli attestati ai partecipanti. SANITÀ LOMBARDIA Pag. 15

18 UNA VITA IN SALITA Così la quotidianità mantiene la salute La rivincita delle scale «Usatele per stare in forma» Dopo decenni di comodi viaggi in ascensore, l'invito è di tornare ai gradini È la campagna lanciata dabloomberganew York, ma anche dai dietologi il fenomeno La rivincita delle scale non poteva che partire dalla città dei grattacieli: da New York, dove l'ascensore si è diffuso dalla seconda metà dell'ottocento, dove anzi si è iniziato a costruire case alte (più di quattro piani) proprio grazie a questa invenzione geniale e comoda, che da decennicirisparmialafaticadi salirei gradini e annaspare da un piano all'altro. Inanella Grande me - la tutto nasce e tutto torna, quindi se le scale lì sono state seppellite, lì sono destinate a rinascere, sostenute dall'ultima battaglia del sindaco Bloomberg: una campagna per promuovere l'uso degli scalini e rinunciare agli ascensori, che non fanno bene alla salute e alla linea. È vero che il miliardario sta per lasciare la poltrona (in autunno nonpotrà più candidarsi), ma fino alla fine non vuole mollarelapresa nella sua lotta all'obesità e ai vizi: quindi dopo i divieti sul fumo e le bevande gasate, l'imposizione delle calorie sui menu e il bando ai grassi insaturi nei ristoranti, il sindaco ha annunciato un nuovo step : la riscoperta dei gradini. Innanzitutto, nei palazzi e negli edifìci nuovi o ristrutturati dovranno esserci scale ben evidenti e accessibili. Le agenzie amministrative della città dovranno impegnarsinellacampagna.epoil'invitopertut- ti è a esporre, accanto all'ascensore, il cartello «Take the stairs», prendete le scale. Del resto in Italia qualcuno ci ha già pensato, in tutta autonomia(senzabloombergadare lezioni, anche se lui ha precisato: «Non sono qui per dirvi come dovete vivere», ma la sensazione è sempre più quella): cartelli, anche artigianali, che consigliano di rinunciare alla pigrizia dell'elevatore e di prendere invece le scale, più antiquate ma anche più salutari. In pratica, un allenamento involontario. Inviti del genere appaiono per esempio in alcune aziende sanitarie, ma anche negli alberghi e perfino negli ostelli della gioventù (dove si fa leva proprio sull'età per dimenticare certe abitudini troppo contemporanee). L'ascensore è entrato nel nostro dna: esci dalla porta e schiacci ilpulsante, in automatico, come quando sali in macchina e ti allacci la cintura di sicurezza mentre metti in moto. Però, a differenza della cintura, non è così necessario: se non sei carico di borse della spesa o di valigie, se nonhaipermano tre bambini e un paio di biciclette al seguito, puoi anche fare le scale. Specialmente in discesa. È una delle regole imposte anche da Pierre Dukan, il padre della dieta superproteica: permantenerelalineaenonrecuperare i chili persi «dimenticate l'ascensore». Tornate ai gradini, uno dopo l'altro, che più sali e più senti i muscoli bruciare, di piano in piano ti sembra quasi di sentire il grasso che si scioglie, insieme al fiato che se ne va. Non è che soltanto Bloom- MEDICINA & FARMACOLOGIA Pag. 16

19 berg e Dukan e i salutisti si siano accorti del potere delle scale: prima ancora ci hanno pensato gli sp orti vi. Negli ultimi anni «step» e «stepper» (cioè il gradino singolo per le coreografie e il macchinario che riproduce la camminata sulle scale) sono ormai diffusi in tutte le palestre. A migliaia ci sudano sopra, sbuffano e dimagriscono, tonificano e rafforzano. Ecco, le scale di casa o dell'ufficio sono come lapalestra: gratis oltretutto. Ma ci sono pure le gare di corsa nei grattacieli (la riscossa totale della scala, nel regno degli ascensori), come quella ormai storica dell'empire State Building: oltre mille e cinquecento gradini da rincorrere, un'infinità. Ilfalò delle calorie. PER TUTTI È il principio dello «step» in palestra: ma gli scalini sono gratis... NATO A METÀ 800 L'ascensore idraulico nasce a metà Ottocento, nel 1880 è la volta di quello elettrico MsindacodiNewYorkMichael Bloomberg ha appena lanciato una campagna per promuovere l'uso delle scale Fra le regole per mantenere la linea dopo la dieta, il famoso medicofrancesehapostoquella di «dimenticare l'ascensore» La moda in palestra È uno dei macchinari che più si sono diffusi negli ultimi anni nelle palestre: lo stepper che imita la salita delle scale minuti Otto minuti di allenamento sullo«stepper»equivalgono a salire trenta piani di scale H miliardi Nella sola New York, i costi sanitari collegati all'obesità sono pari a 4 miliardi di dollari l'anno MEDICINA & FARMACOLOGIA Pag. 17

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