PRIMO E TERZ ORDINE FRANCESCANO IN MISSIONE INSIEME?

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1 CONGRESSO MISSIONARIO INTERNAZIONALE OFM Conv Cochin, Kerala, India Gennaio 2006 GALIMBERTI RODSA PRIMO E TERZ ORDINE FRANCESCANO IN MISSIONE INSIEME? Contributo dell OFS di Italia

2 PRIMO E TERZ ORDINE FRANCESCANO IN MISSIONE INSIEME? Contributo dell OFS di Italia Introduzione Il fatto che dei laici, anche sposati e con bambini, possano partire come missionari, non è una novità anche se nel nostro Ordine Secolare si tratta di una riscoperta recente. Il fondamento della missione dei laici infatti ha le sue radici nei primi tempi del cristianesimo. Se leggiamo gli Atti degli Apostoli, capiamo che all'inizio della Chiesa, la missione ad gentes era di fatto considerata il frutto normale della vita cristiana. Ogni credente era impegnato in questa missione, alcuni tramite la testimonianza personale, altri anche con l'annuncio. La storia della Chiesa ha visto però nei secoli attuare una certa divisione concettuale e pratica secondo la quale l apostolato è riservato ai chierici e il mondo è per i laici, relegando questi a un ruolo marginale nel campo della evangelizzazione e delegando ai religiosi e al clero per molta parte il compito per l annuncio alle genti. La loro azione, perciò, nella quasi totalità delle comunità cristiane, si è limitata prevalentemente all appoggio esterno, a forme di cooperazione missionaria che si sono cristallizzate nel tempo e concretizzate esclusivamente in iniziative di preghiera (più individuale che comunitaria), in attività di raccolta fondi, adozioni a distanza e invio di materiale per i missionari e poco più. Papa Giovanni Paolo II, nell Esortazione Apostolica Christifideles Laici del 1988 ricordava però che l'opera dei fedeli laici, si rivela oggi sempre più necessaria (ChL 35). E che la chiamata non riguarda soltanto i pastori, i sacerdoti, i religiosi e le religiose, ma si estende a tutti: perché anche i fedeli laici sono personalmente chiamati dal Signore, dal quale ricevono una missione per la Chiesa e per il mondo. La Conferenza Episcopale Italiana, dopo il Concilio e dopo la spinta del Papa, ha pubblicato nel 1990 la Nota Pastorale sull impegno dei laici nella missione ad gentes molto significativa e stimolante proprio su questi aspetti, dove si parla espressamente di nuove forme di partecipazione... della creazione di organismi di laicato missionario... e di prezioso apporto delle donne e delle coppie cristiane attraverso ministeri e servizi di evangelizzazione e crescita ecclesiale ( 29). Nel 1991 poi con l Enciclica Redemptoris Missino si apre una nuova svolta alla riflessione comunitaria. 2

3 1. La Famiglia Francescana Noi francescani abbiamo un punto di forza in tutto questo cammino di Chiesa: la Fraternità. Una comunità, quella della grande Famiglia Francescana, costituita da religiosi e laici, sacerdoti e consacrate che è chiamata a incarnare nell oggi della Chiesa il carisma apostolico del comune Serafico Padre che si è fatto fratello universale e ha mandato nel mondo i suoi frati, lasciandoci in eredità una via e una prassi missionaria ancora attuale, nei principi e nelle modalità operative. In questo siamo chiamati tutti, I ordine, suore e laici: all annuncio alla luce del Vaticano II. Una missione d insieme e di fraternità, dove ogni componente mette in campo, nella specificità di ciascuna, risorse umane, spirituali, materiali L Ordine Francescano Secolare Negli ultimi 10 anni, all interno dell Ordine Francescano Secolare d Italia, questi fondamentali principi e queste riflessioni sono stati oggetto di profondo interesse, studio e discernimento. Sicuramente su questa spiritualità ha avuto un grande influsso la Lettera Enciclica Redemptoris Missio, di Giovanni Paolo II, nella quale si legge: l'uomo contemporaneo crede più ai testimoni che ai maestri, più all esperienza che alla dottrina, più alla vita e ai fatti che alle teorie. La prima forma di testimonianza è la vita stessa del missionario, della sua famiglia e della comunità ecclesiale. Il missionario pur con limiti e difetti, vivendo con semplicità il modello di Cristo è un segno di Dio e delle realtà trascendenti. ( 42) Se è vero poi che tutti i fedeli laici, in virtù del Battesimo ricevuto, hanno dignità sacerdotale, regale e profetica, ed hanno il diritto-dovere di partecipare alla missione, nel nostro caso abbiamo, oltre alla consacrazione battesimale, una Professione di vita evangelica, che ci vincola ancora di più al servizio dei fratelli. Siamo quindi chiamati all'azione missionaria e con lo stile proprio dei francescani secolari. Nella nostra Regola ci sono vari richiami a questo impegno che dobbiamo assumere per rendere presente il carisma del serafico Padre S. Francesco nella vita e nella missione della Chiesa. (Reg 1) perché sepolti e resuscitati con Cristo nel Battesimo che li rende membri vivi della Chiesa, e ad essa più fortemente vincolati per la Professione, si facciano testimoni e strumenti della sua missione tra gli uomini, annunciando Cristo con la vita e con la parola. (Reg 6) Il richiamo alla missione oggi è poi ancora più pressante per noi, perché sono sempre di più gli ambienti nei quali gli uomini non possono ascoltare il Vangelo e conoscere Cristo, se non per mezzo di laici che ne condividano la situazione esistenziale. Questa riflessione, all interno del nostro Ordine, ha portato a dare vita nel 1998 all esperienza del Centro Missionario dell Ofs, per poter avviare un più concreto impegno in questo ambito. 3

4 Abbiamo quindi cercato di fissare alcuni punti fondamentali in un documento che negli anni scorsi ha portato l approfondimento di questi temi all interno delle Fraternità. Estratto del documento Ofs Italia Testimoni e Strumenti 1. La chiamata missionaria, che si estende a tutti, coinvolge i francescani secolari che ricevono dal Signore il comando Andate anche voi nella mia vigna... e l'impegno di rendere presente il carisma del Serafico Padre S. Francesco nella vita e nella missione della Chiesa, al servizio dell'unica missione di portare Cristo a tutto il mondo e ad ogni creatura e come segno concreto di collaborazione alla costruzione della Chiesa sacramento di salvezza per tutti gli uomini. 2. I francescani secolari, resi per il battesimo e la professione testimoni e strumenti della missione della Chiesa, hanno così l obbligo generale e il diritto di impegnarsi perché l'annuncio della salvezza venga conosciuto e accolto da ogni uomo e in ogni luogo, nonché di annunciare Cristo con la vita e con la parola, promuovendo iniziative... per collaborare a diffondere il Vangelo, rimuovere le cause dell emarginazione e servire la causa della pace. ISTITUZIONE 3. Il Centro Missionario dell Ordine Francescano Secolare (Ce.Mi.OFS) è istituito il 20 settembre 1998 (cfr. Decreto di Istituzione). Ogni responsabilità generale del Centro Missionario e di tutti gli aspetti inerenti all impegno missionario ad gentes, è del Consiglio Nazionale OFS e del suo Ministro Nazionale, quale primo responsabile, che opererà per mezzo di responsabili nominati secondo il Regolamento del Ce.Mi.OFS. NATURA 4. Il Ce.Mi.OFS è il luogo di comunione nel quale si elaborano, si coordinano, si sviluppano e si condividono i percorsi formativi ed esperienziali comuni delle varie realtà missionarie regionali e locali, per il rinnovato impegno di evangelizzazione della Fraternità dell OFS d Italia. 5. Il Ce.Mi.OFS é - secondo le indicazioni suggerite dall Ufficio Nazionale per la Cooperazione Missionaria tra le Chiese - un luogo elettivo che permette a quei laici francescani che intendono rispondere alla chiamata missionaria di fare esperienze concrete, vitali e significative di formazione specifica per animatori e cooperatori missionari. Inoltre, per il candidato Laico Missionario Francescano, è il luogo istituzionale unitario dell OFS Nazionale dove poter svolgere lo specifico itinerario formativo-educativo missionario e si pone a livello intermedio tra la realtà regionale d appartenenza (che invia ) e il Centro Unitario Missionario (CUM di Verona), preposto per la formazione specializzata dei missionari in partenza. 4

5 FINALITA' 6. Il Ce.Mi.OFS è il servizio dell'ofs Nazionale per l'animazione missionaria, la promozione della cooperazione missionaria, del Volontariato Internazionale e del Laicato Missionario francescano, in ordine all evangelizzazione e alla cooperazione tra le Chiese. Per le altre forme di impegno missionario promosse in collaborazione anche con tutti gli altri membri della Famiglia Francescana, i francescani secolari realizzano la comunione vitale reciproca, nell aperto dialogo di creatività apostolica. 2. L esperienza CE.Mi.OFS Compiti specifici del Ce.Mi.OFS sono: - promuovere e coordinare iniziative di animazione e cooperazione missionaria nelle regioni, in collaborazione con le altre componenti della Famiglia Francescana, in particolare con le missioni dell Ordine - promuovere e organizzare esperienze di Volontariato all estero ( campi estivi... gemellaggi...) - offrire ai francescani secolari candidati per la partenza singoli o famiglie un percorso formativo e un supporto tecnico-organizzavo per i progetti di servizio missionario ad gentes prima, durante e al rientro dalla missione - promuovere modalità d in-formazione e iniziative relative alle tematiche della mondialità riferite alla promozione umana, alla giustizia, alla pace, alla tutela dell ambiente e allo sviluppo dei popoli, mediante percorsi fraterni di attualizzazione dei principi francescani di sobrietà e salvaguardia del creato, capaci di tradursi in gesti concreti per un rinnovato stile di vita francescano. Settori - Per ognuno di questi compiti principali, il Ce.Mi.OFS opera con 4 gruppi di lavoro o settori: Animazione/Cooperazione, Volontariato, Laicato Missionario, Gruppo GPSC. Il Centro Missionario ha una sua struttura organizzativa centrale, con un Coordinatore nazionale e una équipe di responsabili; e periferica, con l impegno di delegati o piccole équipe regionali. Ha una sua sede operativa centrale, attualmente in Toscana vicino a Firenze. L Equipe - Il Consiglio nazionale dell OFS nomina un Incaricato con il compito di coordinare le attività del Ce.Mi.OFS, coadiuvato da una Equipe di animatori, scelti o confermati annualmente, nell ambito dell Assemblea dei delegati regionali missionari. L Équipe è costituita da delegati o animatori regionali che si sono distinti per l impegno locale nei vari settori dell animazione, volontariato o laicato missionario, giustizia-pace-creato e in ambito formativo. Completano l Équipe un Assistente Nazionale Ofs e il Consigliere Nazionale Ofs appositamente delegato a questo ambito. 5

6 L attività del Centro Missionario attraverso i suoi animatori cerca di sensibilizzare e coordinare le varie iniziative che si sviluppano nelle diverse regioni e fraternità per amalgamare in una visione di insieme e collegare in un rapporto di condivisione e corresponsabilità su questi ambiti ed argomenti, in modo che prenda forma e visibilità l impegno missionario dell Ofs, altrimenti sminuzzato e dissolto nelle miriadi di piccole iniziative private delle fraternità in appoggio a singoli frati. 3. Le missioni e la tipologia di presenza Il percorso di preparazione Una sottolineatura: è necessario premettere una distinzione tra i volontari, che restano nel paese di missione per un tempo limitato (1 mese campi di lavoro estivi ) e i laici missionari che fanno un cammino più approfondito e hanno una permanenza minima di 2-3 anni nella missione. Il volontariato è frutto della generosità, dell apertura, della buona volontà, ed è il terreno fertile nel quale seminare, crescere e coltivare quello che invece è il frutto maturo di una vocazione specifica, il laicato misionario, che nella direzione dell annuncio presuppone ed esprime una precisa chiamata dal Signore. Poiché il CeMiOFS si occupa inoltre anche della cooperazione missionaria, ossia di tutte quelle iniziative di supporto che si possono fare per collaborare con i missionari, pur restando nella propria patria, alcuni volontari si esprimono quindi nell impegno più tradizionale delle attività di sostegno. Per tutti vengono organizzati annualmente momenti formativi mirati. In particolare per il Laicato Missionario viene seguito il programma della CEI e vengono promossi momenti formativi nella linea prevista dalla nota pastorale della Commissione Episcopale per la Cooperazione tra le Chiese i laici nella missione ad gentes e nella cooperazione tra i popoli. Quindi il discorso si sviluppa a partire dal concetto di cooperazione fra le Chiese, nell attuazione dello scambio e integrazione pastorale, perciò è fondamentale il rapporto con le diocesi, il coinvolgimento e il senso ecclesiale, per valorizzare la comunità inviante e quella ricevente. La convenzione CEI che viene stipulata in previsione della partenza dei missionari prevede infatti in questi casi che il progetto si apra con la richiesta ufficiale da parte del Vescovo della diocesi richiedente e della conferma del Vescovo della diocesi di appartenenza dei volontari laici, inviante. Questo per l inevitabile innesto e garanzia ecclesiale del servizio prestato anche quando si opera in attività di famiglie religiose. Come Ordine Francescano Secolare poi, c è anche un discorso di appartenenza interno, di supporto e gemellaggio per sostenere le realtà Ofs eventualmente già presenti nel territorio e quindi di proposta della vocazione francescana nella secolarità. 6

7 Quando si concretizza da parte di un volontario o di una coppia o famiglia la vocazione specifica, dopo un tempo di discernimento e formazione più generalizzato di almeno un anno, inizia la fase più mirata della preparazione, che prevede: - il completamento del cammino di appartenenza all Ordine, nel caso dei non ancora Professi - competenza professionale; - un rapporto con la Diocesi dei candidati perché l evento sia segno di partecipazione e appartenenza ecclesiale; - la stipula di un Progetto vero e proprio, approvato dal Consiglio Nazionale Ofs con gli enti preposti (Segretariati Missioni del I Ordine o altri organismi) per le finalità, gli obiettivi; - la partecipazione e le corresponsabilità reciproche necessarie per la cooperazione e il sostentamento il coinvolgimento della base e della fraternità di appartenenza; - il percorso formativo in due tappe: 1 anno di formazione e preparazione in vista della partenza, rapporti formativi col segretariato missioni dell ente con cui si opera e il corso CUM a Verona, nonché lo studio della lingua di destinazione; - un piano generale, che si evince dal progetto, per l inserimento e il servizio ecclesiale, in comunione con i membri della famiglia francescana e la comunità cristiana locale, nonché forme di testimonianza e servizio alla comunità sociale, con particolare attenzione agli ultimi e i più poveri della zona; - un programma di rientro. Orientamenti per la presenza in missione - alimentare la vita quotidiana personale, di coppia o di famiglia, alternando adeguatamente tempi (ritmi) o momenti di preghiera e di ascolto della Parola di Dio (personale e comunitaria) alla cura delle relazioni interne e di aggregazione/integrazione sociale. Per realizzare questo, dovrà essere fatto, a partire dai primi tempi di inserimento, un vero e proprio progetto di vita, con il supporto di un assistente spirituale incaricato; - riservare i primi mesi all'inculturazione. E' necessario e fondamentale dedicare un tempo oppor-tuno (circa 4-6 mesi, dalla prima accoglienza ), con atteggiamento di ascolto, alla conoscenza del popolo che ospita, alla loro cultura, alla vita sociale, senza un eccessivo coinvolgimento in alcuna attività o responsabilità troppo diretta; - privilegiare non le cose da fare, ma le relazioni di amicizia e di dialogo, per i tempi necessari alla condivisione con la vita delle persone con le quali si è chiamati a vivere; - operare un opzione preferenziale per i poveri che non è solo una scelta di vita ma anche una vera e propria scelta di fede, che si tradurrà in scelte concrete di uno stile sobrio di presenza e di gestione delle attività missionarie, orientata alla solidarietà e alla condivisione con gli ultimi; 7

8 - attuare le forme di cooperazione missionaria nella corresponsabilità con le componenti della Famiglia Francescana e con la Diocesi che ospita, in un rapporto di autonomia e di comunione vitale reciproca, secondo la Regola e le Costituzioni OFS. Come laici francescani si considerano inseparabili la promozione umana e l evangelizzazione che, secondo l'insegnamento di Francesco d Assisi, si tradurrà in servizio ai fratelli. - garantire che la modalità di sostentamento sia in linea con la comune condizione laicale, cioè frutto del proprio lavoro e che non debba invece far apparire alla gente del luogo i missionari laici in qualche modo come dei privilegiati mantenuti da ricchi benefattori. Situazione attuale In questo momento abbiamo in atto : - una collaborazione in Venezuela, presso la Custodia dei Frati Conventuali, nella diocesi di Guanare, con l impegno di una coppia partita nel dicembre 2003 e rientrata proprio in questi giorni, per un progetto pastorale finalizzato a rivitalizzare la comunità della cappella francescana San Antonio nel Barrio La Importancia, destinata a diventare parrocchia in uno dei luoghi più difficili della città, con una particolare attenzione ai bambini di strada. - Sono stati raggiunti al momento alcuni obiettivi iniziali pastorali e sociali e tale progetto potrà continuare con l invio di un altra famiglia, che è già in preparazione, nel mese di agosto una collaborazione in Romania, presso la delegazione della Provincia dei Frati Cappuccini della Campania, a Onesti, nella diocesi di Jasi, con l impegno di una famiglia partita in agosto 2005 per un progetto di appoggio pastorale e sociale alla parrocchia diocesana, della durata di 3 anni, e con particolare attenzione alla valorizzazione di un centro ecumenico di aggregazione socio-culturale. - Un programma di collaborazione, al momento ancora saltuaria ed estemporanea, in Camerun, con la Provincia dei Frati Cappuccini di Lombardia nel territorio di Shisong (NW) a favore dell ospedale limitrofo e di alcune iniziative sociali promosse dai missionari. - Una famiglia in preparazione, nel cammino del discernimento vocazionale specifico. - Possibilità di allestire campi di lavoro estivi in Albania nella diocesi di Sapa (Lac vau, Deies Scutari ) 4. Prospettive Frati Minori Conventuali e Ce.MI.Ofs : in missione insieme?! Può essere la proposta e la provocazione di un cammino di riflessione, di formazione e di pastorale che si apre davanti a noi, nella ricerca di quella necessaria creatività apostolica che la Chiesa forse oggi ci sta chiedendo. Esso è però necessariamente un cammino da fare insieme, stimolandoci a sperimentare e trovare nuove forme di partecipazione e corresponsabilità reciproche. 8

9 E un capitolo nuovo e aperto che potremmo cominciare a scrivere in una prospettiva nuova e creativa, in parte ancora tutta da inventare, pur partendo da piccoli passi, prudenti, concreti e collaudati. Essere missionario per un laico, infatti, magari con moglie e figli, non può avere ovviamente la stessa modalità dei religiosi: si tratta di trovare una identità di stile, di modalità espressiva e di funzione che ancora va approfondita, ma che non può essere risolta solo con il ruolo professionale della cooperazione internazionale. La chiamata e l annuncio impegnano ad una trascendenza che è finalizzata a costruire la Chiesa, quindi ad una condivisione di obiettivi, finalità, progetti formativi e pastorali. Essere credenti, testimoni del Risorto e della sua speranza, operatori di pace e di fraternità insieme può dilatare e realizzare il messaggio francescano in una integrazione reciproca di completezza per proiettare nel futuro la continuità del nostro carisma di comunione con e per tutte le sue creature. Rosa Galimberti Ministro Nazionale Ofs d Italia 9

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