DOCUMENTO DI ORIENTAMENTO STRATEGICO ALLEGATO AL MASTERPLAN SULLA RETE PROVINCIALE DELLA MOBILITA DOLCE

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1 DOCUMENTO DI ORIENTAMENTO STRATEGICO ALLEGATO AL MASTERPLAN SULLA RETE PROVINCIALE DELLA MOBILITA DOLCE 1

2 INDICE Premessa 1. INTRODUZIONE AL MASTERPLAN 1.1 Ricognizione normativa Normativa Europea Normativa Nazionale Normativa Regionale 1.2 La pianificazione territoriale: Strumenti e atti di governo del territorio Piano di Indirizzo Territoriale Regionale (PIT) Piano Regionale della mobilità e della logistica (PRML) Piano Territoriale di Coordinamento Provinciale (PTC) Piano Energetico Provinciale 1.3 I Protocolli di intesa sulla mobilità dolce Protocollo di intesa Regione-Ferrovie dello Stato-FIAB Protocollo di intesa Provincia-ARI-l Eroica-FIAB 2. IL QUADRO CONOSCITIVO 2.1 Percorsi ciclabili e ciclo-turistici Ricognizione dei percorsi Europei (Eurovelo, Via Francigena) Ricognizione dei percorsi nazionali (1001 Miglia) Ricognizione dei percorsi interprovinciali, provinciali e intercomunali Percorsi ciclo-turistici (L Eroica, Sentiero della Bonifica, G.T. Val di Merse, Chianti Classic, Vinum Saenae) Piste ciclabili intercomunali Progetti di interesse locale in corso di realizzazione da parte della Provincia di Siena (percorso Poggibonsi-Buonconvento, pista ciclabile Abbadia S. S.-Piancastagnaio) 2.2 Linee e stazioni ferroviarie 3. IL MASTERPLAN Linea ferroviaria di interesse turistico: Treno Natura 3.1 Obiettivi e azioni progettuali Creazione di una rete provinciale di percorsi ciclo-turistici Implementazione intermodalità bici-treno Valorizzazione dei percorsi ciclo-turistici Promozione, sensibilizzazione e divulgazione del progetto 2

3 Premessa La Provincia di Siena da tempo sta scommettendo molto sulla promozione di una cultura della mobilità rispettosa dell ambiente e delle persone. In particolare, sta puntando sulla mobilità dolce come forma di tutela del patrimonio paesaggistico ed ambientale e, al tempo stesso, come opportunità di attrazione delle Terre di Siena attraverso il cicloturismo. Ciò significa viaggiare in bicicletta, con ritmi lenti e seguendo facili percorsi, rifiutando il turismo asettico, frettoloso e spesso superficiale degli spostamenti in pullman o in automobile. E turismo slow, che ricerca una dimensione più vera, più vicina alla natura, dove sia possibile rallentare il tempo e ridurre lo spazio da esplorare, quindi vedere meglio, entrare in pieno nell atmosfera di un paese, scoprendone anche i piccoli particolari che di solito sfuggono. Inoltre un progetto sistemico di mobilità dolce esteso a tutto il territorio provinciale ed il potenziamento del trasporto pubblico e collettivo sono le parole chiave per creare un efficiente sistema di intermodalità. Nel 2004 le ex Apt Siena e Chianciano Terme hanno realizzato un progetto turistico dedicato agli amanti del turismo a pedali e realizzato azioni e strumenti di promozione e comunicazione del prodotto Terre di Siena in Bici. Dopo un lavoro di sperimentazione sul territorio sono stati individuati circa cinquanta itinerari giornalieri e alcuni percorsi itineranti da effettuare a tappe. Ogni itinerario è stato descritto dettagliatamente, evidenziato su una cartina particolareggiata e con un profilo altimetrico di grande precisione. L aspetto più rilevante è stato quello di aver selezionato una serie di strutture ricettive- aziende agrituristiche immerse nella natura, alloggi in piccoli centri e la creazione di un circuito di accoglienza Benvenuti ciclisti che mette a disposizione servizi di utilità per il cicloturista che vanno dai punti di assistenza tecnica, alla vendita e noleggio, fino alla possibilità di prenotare una vacanza o una pedalata in compagnia di una guida specializzata. E stato anche realizzato il portale dedicato bici.terresiena.it, una importante attività di pianificazione e acquisto spazi tabellari, una brochure Terre di Siena Vacanze in Bici e un manuale di marketing per gli operatori turistici con suggerimenti e codice di comportamento per l adesione al circuito. Nel febbraio 2010, la Provincia di Siena ha sottoscritto un protocollo di intesa con l associazione ARI (Audax Randonneur Italia), la Fondazione de l Eroica e la FIAB (Federazione Italiana Amici della Bicicletta) finalizzato a: - realizzare un progetto denominato mobilità dolce, con l obiettivo di creare una rete stradale ad elevata ciclabilità che possa essere identificata, riconosciuta istituzionalmente e valorizzata attraverso eventi ed iniziative di carattere permanente e strutturale che siano capaci di generare flussi turistici organizzati e non, principalmente legati al cicloturismo e, più in generale al viaggio lento, colto, curioso dei luoghi e delle tradizioni; - promuovere una cultura della mobilità rispettosa dell ambiente, delle persone e degli strumenti per il viaggio, a partire da quelli più deboli come la bicicletta; - promuovere attraverso apposite infrastrutture, la mobilità ciclistica quotidiana in zone urbane; - affermare uno stile di vita sano, sportivo e senza eccessi di agonismo; In seguito a tale protocollo di intesa e alle politiche regionali in atto sulla mobilità ciclistica, la Provincia di Siena redige il presente progetto di Masterplan sulla mobilità dolce esteso a tutto il territorio provinciale, puntando sui seguenti obiettivi strategici: 1) Creazione di una rete provinciale di percorsi ciclo-turistici 2) Implementazione intermodalità bici-treno 3) Tutela e valorizzazione dei percorsi ciclo-turistici 4) Promozione, sensibilizzazione e divulgazione del progetto nel territorio Provinciale e all esterno mediante il web e vari strumenti di marketing. 3

4 5) Rispetto dei principi etici negli appuntamenti sportivi. 1. INTRODUZIONE AL MASTERPLAN 1.1 Ricognizione normativa Normativa Europea La Comunità Europea da sempre si occupa di sviluppo sostenibile e dell integrazione tra turismo ed ambiente. Il concetto di sostenibilità associato all attività turistica nasce nel 1987, grazie al Rapporto Brundtland della Commissione Mondiale sull Ambiente e lo Sviluppo (WCED), in cui vengono definite attività turistiche sostenibili quelle attività che <<non alterano l ambiente (naturale, sociale ed artistico) e non ostacolano o inibiscono lo sviluppo di altre attività sociali ed economiche>>. Gli indirizzi di una strategia europea di interazione tra turismo ed ambiente, che tuttora hanno piena validità di indirizzo, vengono proposti nel 1993 grazie al V Programma politico e d azione della Comunità Europea a favore dell ambiente e di uno Sviluppo Sostenibile. In questo Programma, la Comunità individua dei settori prioritari di intervento, tra cui il miglioramento della gestione della mobilità attraverso lo sviluppo di modalità efficienti e pulite di trasporto. In particolare, per quanto riguarda i trasporti, si focalizza nello sviluppo dei trasporti pubblici; per il turismo, invece, mira alla qualità dei servizi ed alla promozione di forme alternative di turismo, di informazione e di sensibilizzazione. Nel 1994 con la Carta delle città europee per uno sviluppo durevole e sostenibile (Aalborg) viene stabilito che le città si impegneranno per migliorare l accessibilità e sostenere il benessere sociale e lo stile di vita urbano pur riducendo la mobilità, dando la priorità a mezzi di trasporto eco-compatibili (spostamenti a piedi, in bicicletta e mediante mezzi pubblici) e favorendo la combinazione tra di essi. La consapevolezza della necessità di un turismo pianificato e svolto in modo tale da salvaguardare le risorse naturali ed il patrimonio per le generazioni future, si fa ancora più largo nel contesto internazionale tramite la Conferenza Mondiale del Turismo Sostenibile di Lanzarote, 1995, in cui fu redatta la Carta del Turismo sostenibile, composta da diciotto principi volti a soddisfare tali esigenze. La Carta ribadisce come la sostenibilità del turismo debba inevitabilmente integrarsi con l ambiente naturale, culturale ed umano, riconoscendo e rispettando le attività tradizionali di ogni comunità e, soprattutto, la loro identità locale. In particolare, la Carta promuove la creazione di forme alternative di turismo compatibili con lo sviluppo sostenibile e volte alla diversificazione. Due anni dopo, nel 1997, si svolse a Berlino la Conferenza Internazionale sulla biodiversità e turismo, il cui risultato fu la stesura della Dichiarazione di Berlino, la quale promuove tutte le attività turistiche che incoraggiano l uso dei trasporti pubblici e di quelli non motorizzati e che, quindi, riducono gli impatti negativi dei trasporti sull ambiente. In particolare, nella Risoluzione del Consiglio del 2000 relativa alla promozione dell intermodalità e del trasporto merci intermodale nell Unione Europa, viene ricordata l importanza di una strategia volta all integrazione di esigenze ambientali e di sviluppo sostenibile, sottolineando la necessità della promozione del trasporto intermodale e combinato, soprattutto grazie allo sviluppo di trasporti sostenibili, in particolare anche di quello ferroviario. Infine, nel 2007 la Commissione delle Comunità Europee, grazie al Libro Verde Verso una nuova cultura della mobilità urbana, pone ancor più l attenzione sullo sviluppo della mobilità in modo sostenibile, in particolare promuovendo gli spostamenti a piedi ed in bicicletta mediante la costruzione di buone infrastrutture e puntando sull intermodalità dei trasporti. 4

5 1.1.2 Normativa Nazionale Di particolare importanza nel contesto italiano in quanto a mobilità ciclistica risulta essere la Legge n 366 del 19 ottobre 1998, Norme per il finanziamento della mobilità ciclistica (L. 19 Ottobre 1998, n. 366, Norme per il finanziamento della mobilità ciclistica, pubblicato nella Gazzetta Ufficiale n. 248 del 23/10/1998.), in cui, secondo l art. 1, si dettano norme per la valorizzazione e lo sviluppo della mobilità ciclistica; esse comprendono la realizzazione di reti di piste ciclabili, la dotazione di parcheggi attrezzati e di centri di noleggio di biciclette, la messa in opera di segnaletica, servizi di informazione e, soprattutto, la realizzazione di itinerari ciclabili turistici. Inoltre, la Legge prevede delle intese con le Ferrovie dello Stato, al fine di promuovere l intermodalità tra bicicletta e treno Normativa Regionale La Regione Toscana si focalizza sul trasporto pubblico locale tramite la L.R. 42/98 Norme per il trasporto pubblico locale, in cui tra gli obiettivi, vi è quello di ottimizzare e realizzare un sistema di trasporto pubblico coordinato ed integrato anche tra diverse modalità di trasporto. La Legge punta sull economicità dei trasporti pubblici, sullo sviluppo della mobilità sostenibile e sulla tutela delle forme di mobilità non motorizzata. Recentemente è stata approvata la Legge Regionale n. 27 del 06 giugno 2012 Interventi per favorire lo sviluppo sulla mobilità ciclistica che persegue più obiettivi promuovendo e valorizzando la mobilità dolce ed il trasporto pubblico locale. La prima istituisce il PRIIM, Piano Regionale Integrato delle Infrastrutture e della Mobilità, con le finalità di realizzare una rete integrata e qualificata di infrastrutture e servizi per la mobilità sostenibile, ottimizzare l accessibilità al territorio e alle città toscane ed integrare i modi di trasporto incentivando l uso del mezzo pubblico. La seconda, più specifica per la mobilità ciclistica, si basa sulla necessità di promuovere l uso della bicicletta su tutto il territorio regionale quale mezzo di trasporto alternativo ai mezzi motorizzati e sull avvio di una rete regionale della mobilità ciclabile in modo da superare la marginalità in cui si trova questa modalità di trasporto sostenibile. A questo scopo, rende necessaria la creazione di circuiti connessi alla mobilità collettiva e di una rete interconnessa, protetta e dedicata di itinerari ciclabili e ciclopedonali attraverso località di valore ambientale, paesaggistico, culturale e turistico con particolare riguardo ai percorsi connessi e correlati alla Via Francigena. La Legge, inoltre, prevede la creazione di una rete di strutture ed infrastrutture atte a sviluppare l intermodalità tra biciclette e trasporto pubblico, in particolare mediante la realizzazione di parcheggi per biciclette nelle aree di pertinenza delle stazioni ferroviarie e di servizi di noleggio, manutenzione ed informazione per i cicloturisti. Sono inoltre da segnalare in materia di sport: la legge Regionale n. 72 del 31 gennaio 2000 riordino delle funzioni e delle attività in materia di promozione della cultura e della pratica delle attività motorie ; il Piano Regionale per lo Sport 2012/2015 approvato con delibera Consiglio Regionale n. 18 del 21/2/2012; la delibera della Giunta Regionale n. 729 del 29 agosto 2011 di approvazione della Carta Etica dello Sport. 5

6 1.2 La pianificazione territoriale: Strumenti e atti di governo del territorio Piano di Indirizzo Territoriale Regionale (PIT) Il Piano di Indirizzo Territoriale, approvato con Delibera n 72/2007, all Articolo 4, La città policentrica toscana quale invariante strutturale dello Statuto. Definizione tematica, sottolinea come la Regione Toscana debba sostenere il miglioramento costante delle componenti territoriali, insediative e tipologiche della città policentrica toscana mediante modalità e stili edificatori manutentivi, abitativi, infrastrutturali e di forme di mobilità e accessibilità che ne privilegino la sostenibilità sociale e ambientale. In particolare, nell Articolo 8, La città policentrica toscana come agenda per l applicazione dello statuto del territorio toscano. Direttive per la mobilità intra e inter-regionale, il Piano prevede il potenziamento del sistema ferroviario toscano sia per la sua rilevanza primaria nella mobilità intra-regionale, sia per quella nell intermodalità del trasporto pubblico locale, criteri prioritari per le scelte regionali e locali di infrastrutturazione del territorio toscano al fine di costruire una rete interconnessa a scala regionale di trasporto collettivo a guida vincolata. L Articolo 9, Prescrizioni correlate, detta obiettivi e criteri che gli strumenti di pianificazione territoriale devono includere nella formulazione degli interventi funzionali e strutturali. in particolare, devono realizzare una adeguata disponibilità di infrastrutture per la sosta di interscambio tra le diverse modalità di trasporto, articolare i livelli di servizio della rete del trasporto pubblico in relazione alle diverse esigenze della domanda e riqualificare i nodi intermodali del trasporto pubblico, realizzando eventuali interventi di potenziamento ad essi relativi. Inoltre, gli strumenti della pianificazione territoriale devono soddisfare nella loro formulazione alcuni criteri di tutela e valorizzazione degli interventi in materia di mobilità, tra cui: l individuazione, in corrispondenza di ogni stazione, degli snodi di interscambio con le linee del trasporto pubblico locale; l ottimizzazione delle relazioni tra le fermate ferro-tranviarie, i parcheggi di interscambio, le linee di trasporto su gomma ed i luoghi di origine e destinazione della mobilità privata, attraverso la ricollocazione delle funzioni e il coordinamento intermodale; garantire un sistema integrato di mobilità delle persone che incentivi e favorisca il ricorso ai mezzi pubblici; favorire la mobilità ciclabile attraverso la definizione di una rete di percorsi ad essa dedicati caratterizzati da continuità sul territorio urbano e periurbano e interconnessione con le principali funzioni ivi presenti e con i nodi di interscambio del trasporto pubblico locale; promuovere la conservazione all uso pubblico e la valorizzazione delle strade vicinali presenti nel tessuto della città policentrica toscana Piano Regionale della mobilità e della logistica (PRML) L obiettivo di un approccio integrato alle politiche della mobilità è concretizzato in Toscana nella messa a punto del Piano Regionale della Mobilità e della Logistica (PRML), approvato con Deliberazione del Consiglio Regionale n 63 del 22 giugno Il Piano costituisce l atto di programmazione del sistema infrastrutturale e dei servizi di trasporto pubblico. Definisce le direttrici e gli obiettivi di rilievo strategico delle politiche regionali per la mobilità, anche nella loro interconnessione con le tematiche ambientali e dello sviluppo economico e sociale, proponendosi come obiettivo principale la creazione di soluzioni alternative per fronteggiare la crisi della mobilità e dei trasporti. In particolare, il Piano sottolinea la centralità della questione relativa all integrazione intermodale. La carenza di integrazione funzionale tra le reti di trasporto è infatti quella più diffusamente denunciata sul versante dell offerta di servizi, più ancora dell inadeguatezza dei servizi urbani e del sovraffollamento dei mezzi pubblici percepito 6

7 dai pendolari. Il Piano inoltre dedica ampio spazio al tema delle piste ciclabili, sostenendone la mancanza a livello regionale, in particolare sotto forma di rete Piano Territoriale di Coordinamento Provinciale (PTC) Il PTC è uno strumento di pianificazione territoriale provinciale, tavolo di coordinamento e verifica delle politiche settoriali della Provincia e definisce l'assetto del territorio con riferimento agli interessi della comunità provinciale. Il Piano approvato recentemente con D.C.P. n.124 del 14/12/2011, all articolo 15, Il disegno strategico provinciale, sottolinea come l incremento delle infrastrutture e delle modalità di trasporto pubblico siano azioni imprescindibili per lo sviluppo della Provincia, infatti dedica un ampio spazio alle politiche per la mobilità sostenibile. In particolare, il Piano punta al miglioramento dell accessibilità del territorio, privilegiando le modalità di spostamento più sostenibili, e allo sviluppo di una serie di capisaldi ed una rete da inserire nel sistema della mobilità viaria e ferroviaria regionale. Gli obiettivi volgono al raggiungimento della completa integrazione tra diverse mobilità di trasporto mediante un efficace livello di servizio; la linea ferroviaria dovrà assumere funzione di asse portante del sistema di rete assicurando i collegamenti tra le distanze più lunghe. In particolare, il PTC individua nelle stazioni ferroviarie i nodi privilegiati per lo scambio intermodale, in particolare presso le stazioni ferroviarie di Poggibonsi, Asciano, Rapolano, Sinalunga, Torrita, Montepulciano, Chiusi, Monteroni e Buonconvento. Inoltre il Piano individua i tracciati di interesse paesistico europeo, i tratti praticabili con i cicli della rete provinciale dei sentieri ed i sedimi di tracciati ferroviari dismessi come tracciati privilegiati sui quali favorire la percorribilità ciclabile. Infine, il Piano prevede il progressivo incremento della rete di mobilità lenta e sostenibile, in particolare del sistema ciclabile, mediante la realizzazione di piste ciclopedonali, di parcheggi attrezzati, di centri noleggio riservati alle biciclette, di strutture ed infrastrutture per la realizzazione dell intermodalità bici/trasporto pubblico e la realizzazione di itinerari ciclabili turistici e delle infrastrutture ad essi connesse. Il Piano prevede anche intese con l ente Ferrovie dello Stato al fine di promuovere l intermodalità bici/treno, in particolare tramite la dislocazione di parcheggi di biciclette nelle aree di pertinenza delle stazioni ferroviarie e grazie alla promozione del trasporto della bicicletta al seguito, nonché la predisposizione di strutture per il trasporto delle biciclette sui mezzi pubblici Piano Energetico Provinciale Il nuovo Piano Energetico Provinciale, il cui atto di avvio del procedimento è stato approvato con D.G.P. n.359/2010, nasce con lo scopo di porre in atto, attraverso la definizione di obiettivi specifici ed azioni, le politiche energetiche tese al miglioramento delle prestazioni energetiche complessive del territorio provinciale ed al raggiungimento dell obiettivo strategico di azzeramento delle emissioni nette di gas climalteranti al 2015, definito dalla Provincia nel Progetto Siena Carbon Free Inoltre in materia di pianificazione del trasporto pone le basi per partecipare alla nuova Strategia 2020 dell Unione Europea, rispettando i traguardi "20/20/20": ridurre le emissioni di gas a effetto serra almeno del 20% rispetto ai livelli del 1990 o del 30%, se sussistono le necessarie condizioni; portare al 20% la quota delle fonti di energia rinnovabile nel consumo finale di energia e migliorare del 20% l'efficienza energetica. Il piano intende promuovere inoltre la mobilità sostenibile affinché la Provincia di Siena diventi consapevolmente un territorio carbon free entro il 2015, contribuendo all Iniziativa Bandiera "Un'Europa efficiente sotto il profilo delle risorse" prevista dalla Strategia Europa

8 1.3 I Protocolli di intesa sulla mobilità dolce Protocollo di intesa Regione - FIAB - RFI S.p.a. La Regione Toscana in data 30 Luglio 2009 ha sottoscritto con la Federazione Italiana Amici della Bicicletta (FIAB) e la Rete Ferroviaria Italiana S.p.a. (RFI S.p.a.) un protocollo di intesa avente per oggetto L attuazione di un progetto pilota per la realizzazione in Toscana di una rete di ciclostazioni che favorisca l intermodalità tra treno e bicicletta. I soggetti firmatari si sono impegnati ad avviare uno studio di valutazione di fattibilità per la realizzazione di una rete di ciclostazioni che favorisca l intermodalità tra treno e bicicletta partendo da: Prato centrale, Pistoia Centrale, Empoli, Livorno, Grosseto, Montevarchi prevedendo ulteriori verifiche per altre stazioni. Il progetto è finalizzato a: 1. valutare la fattibilità economica e gestionale di un modello di ciclostazione che sia possibile diffondere in altre stazioni; 2. definire intese per l individuazione di forme di gestione e di organizzazione di ciclostazioni; 3. considerare realizzazione e gestione economica di funzionamento del servizio di ogni ciclostazione attraverso lo studio del mercato esistente e potenziale in relazione ai tipi di servizio fornito Protocollo di intesa Provincia-ARI-l Eroica e FIAB La Provincia di Siena, come riportato in premessa, in data 23 febbraio 2010 ha sottoscritto un protocollo di intesa con l associazione ARI (Audax rendonneur Italia), la Fondazione de l Eroica e la FIAB (Federazione Italiana Amici della Bicicletta). Gli obiettivi dell'azione coordinata dei soggetti istituzionali e sociali citati sono: - tutela, conservazione e valorizzazione delle strade bianche (creazione di un Catasto delle Strade Bianche e tutela organica delle stesse; sostenere la manifestazione de L Eroica) - la rete di strade secondarie per il viaggio lento road sweet road (riconoscere e sostenere il progetto nazionale road sweet road ); - la rete di ciclovie e piste ciclabili (creazione della rete di ciclovie e piste ciclabili completamento dei percorsi ciclabili interessanti la nostra Provincia: Poggibonsi Buonconvento. Individuare l intreccio possibile di tratti di piste ciclabili già completate con tratti di viabilità a basso flusso veicolare per rendere fruibile tutto il percorso; Pista ciclabile tra Abbadia S. Salvatore e Piancastagnaio; studi e progetti per gli attraversamenti dei grandi centri abitati a partire da quello della Città di Siena). - la via Francigena (La Provincia di Siena è stata designata quale capofila da parte del Ministero dei Beni culturali per lo sviluppo di questo progetto. Insieme ai Comuni senesi direttamente interessati lavorerà per superare la difforme strutturazione del percorso e per garantire la riconoscibilità e l integrità dei tracciati). Il protocollo prevede, al fine di rendere fruibili questi progetti, l attivazione di una serie di progettazioni coordinate finalizzate a: - percorsi disegnati su cartografia appropriata con legende complete di informazioni guide stampate o DVD con informazioni tecniche e turistico-culturali - individuazione di una segnaletica specifica e riconoscibile non invasiva individuazione di forme operative per la manutenzione e pulizia dei percorsi interessanti la mobilità dolce; 8

9 - utilizzo di una randonneur card per i pagamenti convenzionati e certificazione dei viaggi effettuati sui percorsi della mobilità dolce; - promozione concertata e coordinata con le APT Gli impegni previsti dai soggetti firmatari del protocollo d'intesa sono i seguenti: - La Provincia di Siena si impegna a coordinare tutte le fasi di lavoro del Gruppo mettendo a disposizione risorse finanziarie e tecniche finalizzate ai progetti stessi; - Le Associazioni Ari-Audax, La Fondazione L Eroica, La Fiab si impegnano a presentare, ognuna per la competenza loro assegnata, delle idee progettuali anche attraverso i Masterplan; - Il Gruppo di lavoro deciderà le priorità, i tempi e le risorse finanziarie da assegnare (se disponibili o le modalità di reperimento delle stesse). 2. IL QUADRO CONOSCITIVO 2.1 Percorsi ciclabili e cicloturistici Al fine di costruire un quadro conoscitivo per la redazione del Masterplan, è stata effettuata una ricognizione dei percorsi ciclo-turistici e ciclabili di rilevanza Europea, Nazionale, Regionale e Provinciale che interessano la Provincia di Siena Ricognizione dei percorsi Europei La Provincia di Siena ospita due percorsi di rilevanza europea; essi sono rispettivamente i percorsi di EuroVelo e la Via Francigena. EuroVelo EuroVelo è un progetto, avviato nel 1995, che intende sviluppare 12 piste ciclabili internazionali su lunghe distanze attraverso tutta l Europa. Esso è stato promosso e si sta realizzando grazie all'ecf, European Cyclists Federation, una federazione che raccoglie le organizzazioni nazionali di ciclismo in tutta Europa e di cui fanno parte diversi membri europei, la quale ha elaborato una proposta di rete di ciclo-itinerari denominata European Cycle Route Network. Nell'estate del 1997 uscì la prima mappa che fissò, a grandi linee, dodici itinerari così schematizzati: 1 - Atlantic Coast Route: Sagres - Capo Nord; 2 - Mediterranean Route: Tarifa- Atene; 3 - El Camino de Santiago: Trondheim - Santiago di Compostella; 4 - Atlantic Ocean to Black Sea: Nantes - Constanza; 5 - Via Romea Francigena: Londra Roma; 6 - The Channel to Black Sea: Roscoff Odessa; 7 - Middle Europe Route: - Capo Nord Malta; 8. Capitals Route: Galway Mosca; 9 - Baltic Sea to Adriatic'sea: Danzica Pola; 10 - Baltic Sea Circuit; 11 - East Europe Route: Capo Nord Atene; 12 - North Sea Circuit: Il circuito del mare del Nord. 9

10 Figura 1, 2 I tracciati Eurovelo in Europa ed in Provincia di Siena Questi itinerari sono nati dalla fusione di tratti nazionali di vie ciclabili esistenti, opportunamente raccordati ed estesi a Nazioni sprovviste di reti locali, ed hanno il duplice scopo di favorire il transito di turisti in tutta l'europa e di valorizzare localmente la via ciclabile come soluzione contro il traffico motorizzato. EuroVelo, dunque, prevede piste ciclabili nazionali e regionali, sia esistenti sia di progetto, unite in una rete unica europea. Si compone attualmente di ben oltre km di piste ciclabili e più di migliaia chilometri sono attualmente in programma; una volta completata, la rete sarà in totale oltre km. La segnaletica EuroVelo si trova attualmente in Francia, Svizzera, Germania, Austria, Ungheria e Serbia. La Provincia di Siena è interessa da ben due itinerari Eurovelo: la numero 5, Via Romea Francigena: Londra Roma, e la numero 7 Middle Europe Route: - Capo Nord Malta. La Via Francigena Nel 1994, il Consiglio d'europa ha riconosciuto alla Via Francigena la dignità di Itinerario Culturale Europeo, al pari del Cammino di Santiago. Ha una lunghezza di 1800 Km e, nel tratto italiano, attraversa sette regioni (Valle d'aosta, Piemonte, Lombardia, Emilia Romagna, Liguria, Toscana, Lazio) e centoquaranta Comuni. Il Progetto tiene conto del percorso della Via Francigena ufficializzato dal Ministero per i Beni e le Attività Culturali. Il percorso attraversa tutta la Provincia di Siena longitudinalmente. Interessa per la maggior parte strade carrabili esistenti in particolare la Strada Regionale n.2 Cassia, molte strade Provinciali, tratti di strade bianche e in qualche punto anche terreni coltivati. Di fatto quindi il percorso non è, allo stato attuale, del tutto percorribile né con mezzi ciclabili né a piedi; tali circostanze si sono verificate in seguito alle lavorazioni colturali di terreni i cui proprietari hanno ignorato il passaggio di tale tracciato, cancellandolo nel tempo dal territorio. La Provincia di Siena già da tempo, sta attuando tutta una serie di interventi lungo la Via Francigena per mettere in sicurezza per il pedone e per il ciclista tratti di strade a intenso traffico o con alto grado di pericolosità interessanti in particolare la Strada Regionale Cassia e Strade Provinciali. Tali interventi consistiti in percorsi paralleli in sede propria, insieme ad opere di finitura di arredo (es. barriere stradali in legno), opere strutturali (ponti di attraversamento di corsi d'acqua e strade pericolose) e segnaletica stradale (a norma del codice della strada), si riconducono ad un progetto degli interventi generale denominato Progetto di messa in sicurezza dei percorsi della Via Francigena in Provincia di Siena. 10

11 Figura 3, 4 La Via Francigena: tracciato da Canterbury a Roma e dettaglio del tracciato ministeriale in Provincia di Siena Ricognizione dei percorsi nazionali 1001 Miglia La 1001 Miglia è un progetto nato grazie all ARI, Audax Randonneur Italia, nel Essa non solo rappresenta un itinerario cicloturistico, ma è anche la più lunga Randonnee 1 d Europa, e tocca più Regioni italiane. L evento è realizzato da ARI in collaborazione con le Associazioni Dilettantistiche Sportive, le Associazioni di Nerviano, il Patrocinio delle Regioni coinvolte ed il patronato del Ministero del Turismo Ministero dell Ambiente -Ministero della Gioventù.Più del 95% del percorso di snoda su strade provinciali e comunali secondarie da percorrere con la bicicletta, con l obiettivo di far vivere il territorio e riscoprire la cultura locale. 1 Una Randonnee, o Brevetto, è un evento proposto da una società ciclistica, nel caso italiano l ARI (Audax Randonneur Italia). Per partecipare bisogna essere iscritti ad una società ciclistica oppure avere un cartellino individuale, ed avere una copertura assicurativa. Ai partecipanti viene fornito una Carta di viaggio con le indicazioni dei tempi del percorso, ed un roadbook con tutte le informazioni utili al riconoscimento del percorso. Alla fine del percorso, il randonneur riceve l omologazione da parte dell ARI. 11

12 Figura 5, Miglia: itinerario completo e dettaglio del tratto in Provincia di Siena Ricognizione dei percorsi interprovinciali, provinciali e intercomunali Percorsi ciclo-turistici Cinque sono i percorsi di rilevanza interprovinciale rilevati in Provincia di Siena trattasi de L Eroica, il Sentiero della Bonifica, il Gran Tour della Val di Merse, il Chianti Classic ed il Vinum Saenae. L Eroica L'Eroica, è un percorso ciclo-turistico d' epoca. Ogni anno su questo percorso vengono organizzate più manifestazioni ma quella principiale si svolge a Ottobre di ogni anno denominata appunto L Eroica. Le manifestazioni vengono organizzate dalla Associazione denominata Fondazione de l Eroica che prevede in un regolamento l obbligo dei partecipanti ad indossare abbigliamento d'epoca ed utilizzino biciclette antiche. E svolta su strade prevalentemente sterrate; che sono le vere protagoniste dell evento interessando parti di territorio di elevato valore paesaggistico. Il percorso de L Eroica inizia dal Comune di Gaiole in Chianti, tocca dodici Comuni della Provincia di Siena: Asciano, Buonconvento, Castelnuovo B.ga, Gaiole in Chianti, Montalcino, Monteroni d Arbia, Murlo, Pienza, Radda in Chianti, S. Giovanni d Asso, S. Quirico d Orcia, e Siena. Figura 7 La Provincia di Siena ed il percorso cicloturistico de L Eroica. Oltre alla manifestazione, il percorso de L'Eroica offre l a possibilità di percorrerla tutto l anno, considerato che è un itinerario permanente, segnalato sul territorio. L Eroica prevede quattro percorsi denominati: lungo, di 205 km (di cui 110 Km su strada bianca), medio, di 135 km (70 Km bianca), corto, di 75 km (35 Km bianca), e cicloturistico, di 38 km (10 Km bianca). Il percorso "lungo" di 205 km è interamente tracciato con segnaletica stradale, realizzata in collaborazione con la Provincia di Siena e l'agenzia per il Turismo di Siena. 12

13 La segnaletica consiste in cartelli di indicazione della direzione apposti agli incroci e di tabelle chilometriche che indicano il km progressivo e le distanze ai successivi centri abitati. La segnaletica consente anche di seguire il percorso "medio" da 135 km. I percorsi "corto" e "cicloturistico" non sono invece al momento segnalati in maniera permanente. Il Sentiero della Bonifica Il Sentiero della Bonifica è un percorso di pista ciclabile in sede propria già realizzato che si sviluppa lungo l argine del Canale Maestro della Chiana, interessando i territori della Provincia di Siena e di Arezzo. Il Sentiero ciclopedonale unisce Arezzo con Chiusi ed ha una lunghezza di 62 km. I Comuni interessati della Provincia di Siena sono quattro: Chiusi, Montepulciano. Torrita di Siena e Sinalunga. E stato ricavato da una antica strada utilizzata per la manutenzione del canale e costituisce un naturale tracciato privo di dislivelli, infatti dal punto di vista altimetrico è decisamente facile in quanto si sviluppa costantemente in pianura. Può essere affrontato anche da ciclisti non allenati considerando però la propria autonomia. La traccia ciclopedonale non attraversa centri abitati ma con brevi deviazioni è possibile raggiungere borghi e cittadine della Val di Chiana. Oltre ai contenuti storici e paesaggistici il sentiero ciclopedonale che attraversa tutta la Val di Chiana si identifica per una forte caratterizzazione turistica nel senso della piena fruibilità, così come avviene per le piste ciclabili europee destinate a chi viaggia senza fretta utilizzando la bici come mezzo per vivere pienamente il territorio. L altimetria decisamente piatta la rende adatta a viaggi per famiglie con bambini. Il percorso in linea, abbinato al trasporto integrato con il treno, permette di effettuare l intero tracciato senza dover tornare sui propri passi e i servizi dedicati (noleggio bici, trasporto bagagli, punti assistenza e strutture turistico-ricettive specializzate lungo il percorso) rendono questa strada ciclabile un punto di riferimento nel cuore della Toscana e una meta particolarmente ambita dai naturalisti per il suo percorso che passa attraverso i due laghi chiamati I Chiari di Chiusi e Montepulciano rispettivamente Oasi protetta e riserva naturale. Il Sentiero della Bonifica si è aggiudicato il prestigioso premio assegnato da parte dell European Greenways Award dedicato ai migliori sentieri Verdi d Europa con la seguente motivazione: per lo sviluppo di un prodotto turistico legato al ciclismo e al podismo in Toscana che permette agli utenti di godere del contatto con la natura, con l arte e con lo spirito dei luoghi grazie anche alle opere di ingegneria idraulica presenti lungo il Sentiero. 13

14 Figura 8 Il percorso cicloturistico del Sentiero della Bonifica, a sud della Provincia di Siena. Il cicloturista, o cicloamatore, inizia a pedalare dalla stazione ferroviaria di Chiusi, raggiungendo facilmente l inizio del Sentiero. Gran Tour della Val di Merse Il Grand Tour della Val di Merse, inaugurato nell ottobre del 2011, è un percorso cicloturistico permanente di 147 km. che si snoda tra alcuni dei luoghi più suggestivi della Val di Merse alla scoperta dei territori intorno ai Comuni di Chiusdino, Monticiano, Murlo, Sovicille e Radicondoli che insistono in un area di grande ricchezza e varietà di percorsi con profili ondulati senza troppe difficoltà che permettono spostamenti dolci alla ricerca di luoghi ricchi di fascino, con la bici da strada o con la mountain bike. Il Grand Tour della Val di Merse è un itinerario su viabilità secondaria, a forma di anello, con un dislivello di metri e puo essere percorso, a tappe, da ciclisti con media esperienza, grazie alla presenza, ogni 10 km, di segnali stradali che informano sulle distanze e sulle tappe successive dell itinerario. Lungo questo percorso viene annualmente organizzata l omonima gara Granfondo della Val di Merse, organizzata a cura dell'associazione Gruppo Ciclistico Val di Merse di Rosia, giunta all ottava edizione nel

15 Figura 9 Il percorso cicloturistico nel contesto provinciale. Chianti Classic Chianti Classic fa parte del progetto Road Sweet Road, promosso dall associazione Audax Randonneur Italia (ARI), finalizzato alla realizzazione di una rete nazionale di percorsi tematici. Tutti i percorsi facenti parte di tale progetto sono progettati mediante numerosi sopralluoghi in bicicletta per individuare le strade più adatte ed i luoghi più belli, facilmente raggiungibili con le due ruote. Il progetto Road Sweet Road è composto da tre gruppi di percorsi tematici: Vinorando, che ripercorre le strade del buon vino, Acquarando, sulle strade delle acque della salute, e Spiritorando, lungo le strade della Fede. Chianti Classic fa parte del gruppo Vinorando ed è il primo dei percorsi Road Sweet Road realizzati e testati. Attraversa tutto il territorio del Chianti senese, in particolare i Comuni di: Radda in Chianti, Castellina in Chianti, Poggibonsi, Monteriggioni, Siena, Castelnuovo B.ga, Gaiole in Chianti. Figura 10 Chianti Classic in Provincia di Siena. 15

16 Dal percorso Chianti Classic nasce l omonima gara cicloturistica non competitiva, giunta nel 2011 alla diciassettesima edizione, valida per la classifica sociale dei circuiti Provinciale e Regionale toscano di cicloturismo e del Criterium Nazionale UISP. Vinum Senae Il percorso Vinum Saenae fa anch esso parte del progetto, promosso da ARI, denominato Road Sweet Road. Insieme all itinerario Chianti Classic completa il gruppo di percorsi tematici chiamato Vinorando. Il percorso, di complessivi 310 km con metri di dislivello, attraversa i territori dei cinque celebri vini DOCG della Provincia di Siena: il Nobile di Montepulciano, il Brunello di Montalcino, la vernaccia di San Gimignano, il Chianti e l Orcia. I Comuni interessati sono: San Gimignano, Poggibonsi, Castellina in Chianti, Radda in Chianti, Giaole in Chianti, Castelnuovo B.ga, Rapolano Terme, Trequanda, San Giovanni d Asso, Torrita di Siena, Montepulciano, Pienza, San Quirico d Orcia, Montalcino, Buonconvento, Murlo, Monteroni d Arbia, Sovicille, Casole d Elsa, Colle Val d Elsa. Figura 11 Vinum Saenae in Provincia di Siena Piste ciclabili intercomunali Percorso ciclabile Colle di Val d Elsa- Poggibonsi Il percorso ciclabile collega i centri urbani di Colle di Val d Elsa e Poggibonsi, segue un vecchio tracciato ferroviario in disuso dal 1987 ed è una pista ciclabile in sede propria, realizzata in terra stabilizzata larga 2,50 metri. E stata inaugurata nel Novembre 2011 e si snoda per 8 chilometri con un percorso immerso nel verde, fra le due città valdelsane. L'intervento è frutto di un Piano integrato di sviluppo urbano sostenibile denominato Piuss "Città di Città Alta Valdelsa", presentato dai comuni di Colle di Val d'elsa e Poggibonsi e finanziato dalla Regione Toscana attraverso i fondi comunitari nel Bando Por Creo. La pista ciclabile è stata ideata per creare un collegamento simbolico tra i diversi interventi di riqualificazione previsti nel PIUSS, in un'ottica di valorizzazione integrata e di promozione del territorio a livello di area. 16

17 Figura 12 - Percorso ciclabile Colle di Val d Elsa - Poggibonsi Figura 13 - Una immagine della pista ciclabile Colle-Poggibonsi Percorso ciclabile Bagno Vignoni-Spedaletto Questo percorso collega Bagno Vignoni (S.Quirico d Orcia), in prossimità del Parco dei Molini, con la località Spedaletto (Pienza). E un percorso ad alta citabilità su strade bianche che corre lungo l argine del fiume Orcia. Il percorso realizzato corrisponde ad un primo stralcio di un progetto più ampio denominato Percorso naturalistico della Val d Orcia che permette la fruizione delle emergenze ambientali e naturalistiche presenti nell ANPIL Val d Orcia e nelle Riserve naturali del territorio istituite ai sensi della L.R. 49/95. Il progetto è stato finanziato dalla Regione Toscana tramite il Bando europeo POR CReO e che ha coinvolto sette enti pubblici coofinanziatori tra cui il Comune di Pienza (Capofila), Castiglione d Orcia, Montalcino, Radicofani, S. Quirico d Orcia, La Comunità Montana Amiata Val d Orcia e la Provincia di Siena. 17

18 Su tale percorso ad oggi si sono svolte iniziative come la Bici Sun Day che interessa quattro domeniche di primavera, dedicate ai bambini, ragazzi e alle loro famiglie organizzate dai Comuni di Castiglione d Orcia, Pienza, S. Quirico d Orcia e dalla Provincia di Siena. Figura 14 - Percorso ciclabile Bagno Vignoni (S. Quirico d Orcia) Spedaletto (Pienza) Figura 15 - Immagini del percorso ciclabile Bagno Vignoni-Spedaletto 18

19 Progetti di interesse locale in corso di realizzazione da parte della Amministrazione Provinciale di Siena Percorso ciclabile Poggibonsi-Buonconvento Il progetto inizia nel 2002 con l approvazione di un progetto preliminare per la realizzazione di una pista ciclabile in sede propria che collegava i Comuni di Buonconvento-Siena-Poggibonsi con un nuovo sistema di modilità dolce. Il tracciato interessa i Comuni di: Poggibonsi, Castellina in Chianti, Monteriggioni, Siena, Monteroni d Arbia e Buonconvento. Il progetto è stato realizzato solo in parte, oggi sono terminati i tratti: da loc. La Magione a loc. Bellavista nel Comune di Poggibonsi; da Castellina Scalo a loc. La Colonna nel Comune di Monteriggioni e il tratto da V.le Europa a loc. Due Ponti nel Comune di Siena. Sono in corso di redazione i progetti esecutivi del tracciato da V.le Europa a loc. Ruffolo mentre sono in corso i rilievi tecnici per la progettazione del tratto da loc. Bellavista a loc. Staggia Senese e per il tratto tra loc. Ruffolo e la Fraz. di Isola d Arbia, ultimi percorsi di pista ciclabile da realizzare in sede propria. Per completare il collegamento tra Poggibonsi e Buonconvento l Amministrazione ha deciso di attuare la restante parte del progetto con modalità diverse per una serie di motivi che si sintetizzano di seguito. Con l evoluzione delle normative in materia, negli ultimi anni la realizzazione di questo tipo di struttura è risultata molto complessa e dispendiosa in quanto necessita di moltissimi accorgimenti e caratteristiche che si avvicinano a quelle di una e vera e propria infrastruttura stradale, facendo di fatto lievitare i costi di realizzazione. Per fare un esempio quando questi percorsi incontrano una strada pubblica devono essere realizzate opere che superino il pericolo come ponti o attraversamenti adeguatamente segnalati. La Provincia ha quindi pensato di rivedere tale progetto pensando di ovviare a tali criticità ipotizzando un diverso sistema di infrastruttura che è quello di una viabilità alternativa che abbia caratteri di polifunzionalità compresa la ciclabilità, che permetta di collegare i centri urbani suddetti, utilizzando però le strade secondarie prevalentemente bianche o altri percorsi minori, come strade di delimitazione dei campi o sentieri comunque già presenti sul territorio. In questo caso la mobilità sarà del tipo promiscuo ma le strade prese in esame presentano bassi flussi di traffico veicolare che ne limitano la pericolosità. E stato avviato quindi uno studio di massima sul tipo di percorso da ipotizzare avvalendosi dei tecnici interni alla Provincia con la collaborazione delle associazioni locali che riuniscono gli appassionati della bicicletta, come ad esempio l associazione Amici della bicicletta, l Ari (Audax rendonneur Italia) e la Fondazione de l Eroica. Questo studio è consistito nel prendere in esame tutti i percorsi presenti nel territorio provinciale che attraversano i comuni interessati dal collegamento, quali la via Francigena, le strade bianche provinciale e Comunali, il percorso de l Eroica, i percorsi segnalati dalle associazioni che presentano caratteristiche idonee alla ciclabilità con particolare riguardo alle pendenze, tutto ciò al fine di far coincidere preferibilmente alcuni tracciati in modo da ottimizzare le future spese di manutenzione e gestione. Da questa analisi è stato individuato un percorso di circa 63 Km, con una serie di punti critici che devono essere approfonditi con il coinvolgimento dei Comuni in quanto la maggior parte interessano l attraversamento di ambiti urbani. La fase successiva che a breve sarà attuata consiste nella presentazione di questo studio di massima ai Comuni interessati dal percorso per il loro coinvolgimento diretto, formalizzato mediante un protocollo di intesa per la condivisione del progetto unitario per il nuovo sistema di mobilità dolce. 19

20 Pista ciclabile Abbadia San Salvatore Piancastagnaio La pista ciclabile Piancastagnaio - Abbadia San Salvatore è nata con un progetto preliminare approvato nel 1999 dal Giunta della Comunità Montana zona l2 Amiata senese. La Provincia di Siena, successivamente subentrata per sua competenza alla Comunità Montana, ha proceduto alla realizzazione del primo stralcio per uno sviluppo della pista ciclabile dal Comune di Piancastagnaio fino alla casetta cantoniera nel comune di Abbadia San Salvatore. La pista è stata realizzata a valle della strada provinciale SP 18 del Monte Amiata per una lunghezza di circa km di cui su rilevato e circa in trincea. La sua ubicazione è quasi sempre in aderenza alla strada provinciale si discosta nel tratto in corrispondenza del torrente Indovina sul quale è stato realizzato un ponticello in legno/acciaio. La progettazione esecutiva del secondo stralcio è in fase di redazione. In questo secondo stralcio si prevede un prolungamento della pista (dalla Casetta cantoniera) per una lunghezza di circa m. 940, in direzione del paese di Abbadia San Salvatore. Su questo secondo tratto sono stati effettuati rilievi topografici ed indagini geologiche da professionisti esterni incaricati dalla Provincia per poter procedere alla successiva progettazione architettonica (interna Ufficio Tecnico) e strutturale (incarico esterno). L idea progettuale del secondo stralcio è quella di prevedere lo spostamento di una corsia stradale a monte in modo da aumentare la stabilità della strada stessa e del versante mediante alleggerimento della scarpata. Sfruttare quindi una corsia della strada provinciale attuale per la nuova pista ciclabile. L opera di spostamento a monte della provinciale dovrà prevedere interventi per la regimazione delle acque (tombamenti, canalette, drenaggi) e interventi a sostegno scarpata (come terre armate o muri di sostegno) in relazione alle indagini geologiche e calcoli sulla stabilità del versante. Tale progetto necessita di variante allo strumento urbanistico. 2.2 Linee e stazioni ferroviarie Le infrastrutture ferroviarie senesi sono riferibili a tre assi di collegamento incentrati sul capoluogo di Siena: il collegamento con Empoli (Firenze), via Poggibonsi, il collegamento con Grosseto, via Buonconvento, ed il collegamento con Chiusi, via Asciano. La prima tratta, che collega Siena a Empoli tramite la Valdelsa, è a binario singolo; ciò comporta un numero di treni insufficiente alle esigenze degli utenti ed un tempo di percorrenza maggiore. Su questo tracciato insistono le stazioni di Poggibonsi, Castellina in Chianti/Monteriggioni (in realtà, di Castellina Scalo) e Badesse. Sulla seconda tratta che collega Siena alla Valdarbia, transitano i treni che giungono a Buonconvento, proseguendo per Monteantico, fino a Grosseto. Le principali stazioni sono Monteroni e, appunto, Buonconvento. La terza tratta, infine, collega Siena a Chiusi passando per Asciano, Castelnuovo Berardenga Scalo, Rapolano Terme e Sinalunga. Anch essa è quasi totalmente su binario singolo. E inoltre opportuno ricordare che a Siena, oltre alla stazione centrale, vi è anche la stazione Siena Zona Industriale, in località Isola d Arbia, anche se in realtà è molto sottoutilizzata. I treni che transitano nella Provincia di Siena hanno valenza locale e regionale; solo a Chiusi è possibile lo scambio con i treni di livello interregionale, nazionale ed internazionale Linea ferroviaria di interesse turistico: Treno Natura Il Treno Natura è un treno turistico che si svolge sulla linea Asciano Monte Antico, chiusa al servizio viaggiatori dal La nascita del Treno Natura è strettamente collegata al declino della ferrovia Asciano - Monte Antico: nei primi anni novanta, il traffico della linea si era ridotto a causa della poca antropizzazione del territorio e dell'assenza di traffico merci che prediligeva il trasporto su 20

21 gomma. In quegli anni fu istituita una associazione, denominata FVO - Ferrovia della Val d'orcia, che dette vita al progetto del Treno Natura, in concomitanza con la costituzione del Parco Artistico e Naturale della Val d Orcia. Il progetto Treno Natura prevede il viaggio nell area della Val d Orcia e delle Crete Senesi partendo dalla stazione ferroviaria di Siena, mediante un treno d epoca con locomotiva a vapore oppure tramite le littorine d epoca; la durata ricopre tutta la giornata, ha un solo orario di partenza, ed è quasi sempre abbinato ad un evento speciale legato a ricorrenze o prodotti tipici locali, che esso sia una sagra o una festa di paese, con possibilità di escursioni per raggiungere le località interessate dall evento, in quanto da ogni stazione una rete di sentieri consente itinerari di trekking o da effettuarsi in bicicletta. Nel 2012 la gestione, la comunicazione e la commercializzazione del prodotto Treno Natura sarà effettuata dal tour operator che si è aggiudicato la gara ad evidenza pubblica esperita dal Settore Sviluppo Economico. Figura 16 le infrastrutture ferroviarie ed il percorso del Treno Natura. 3. IL MASTERPLAN Il Masterplan è un progetto strategico generale a lungo termine; consiste in un documento scritto che include i dati relativi all ambito interessato dal progetto nella sua situazione attuale, ne definisce le componenti che lo rendono valido ed importante. Con il termine Masterplan si identificano, in genere, quelle strategie di indirizzo attraverso le quali, uno o più soggetti (pubblici o privati) delineano le azioni di programmazione finalizzate all'ottenimento di un risultato atteso. A differenza degli strumenti urbanistici di programmazione territoriale, come ad esempio il Piano di Indirizzo Territoriale (Regionale) il Piano Territoriale di Coordinamento (Provinciale) il Piano Strutturale ed il Regolamento Urbanistico (Comunale), il Masterplan è uno strumento di carattere volontario, non soggetto ad alcuna procedura di adozione/approvazione; ciò non toglie il fatto che, trattandosi di un documento di indirizzo, sia comunque soggetto generalmente a presentazioni pubbliche che mirano ad un coinvolgimento attivo della comunità interessata. 21

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