Magazine. mantovalleva&produce. In questo numero: Intervista a Gianni Fava Assemblea Ama La malattia di Aujeszky. n. 2 GIUGNO 2013

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1 n. 2 GIUGNO 2013 Trimestrale Associazione Mantovana Allevatori Anno 9 Numero 2 Giugno 2013 Poste italiane S.p.a. Spedizione in abbonamento postale 70% - NE/TN mantovalleva&produce Magazine In questo numero: Intervista a Gianni Fava Assemblea Ama La malattia di Aujeszky

2 Presidente Associazione Mantovana Allevatori Poche righe, ma sentite, per ringraziare la giunta, il consiglio, tutti gli amici e i colleghi allevatori che hanno dato fiducia alla squadra che si è presentata al recente appuntamento assembleare per il rinnovo delle cariche e poi confermandomi l incarico per il secondo mandato alla presidenza. Sono entrati nuovi giovani il consiglio è stato rinnovato per il 30% - i quali hanno dato la propria disponibilità ad impegnarsi nella gestione della nostra associazione: a loro il mio più sentito benvenuto con un l auspicio che portino idee nuove in un sistema che ha bisogno di molta innovazione. Nei miei primi tre anni da presidente, abbiamo affrontato una riduzione drastica delle risorse pubbliche, siamo riusciti a mantenere la nostra indipendenza come Associazione con bilanci di tutto rispetto - come ci è stato riconosciuto dal neo presidente AIA Pietro Salcuni intervenuto alla nostra assemblea - a garantire servizi di elevato profilo per i nostri associati e di totale ineludibilità per la sicurezza delle produzioni alimentari e la protezione dei consumatori; siamo riusciti a farlo anche senza aumentare di molto le tariffe a carico dei soci, forse le più basse d Italia. Abbiamo puntato sui giovani: abbiamo fatto molti tagli a servizi, soprattutto quelli che non arrivavano a pareggio di bilancio, e al personale, ma sono convinto che la nostra associazione ne sia uscita più efficiente e al passo con i tempi attuali insomma migliore! Nei prossimi tre anni la nostra sfida sarà quella di approntare e rendere operativi nuovi ed efficienti servizi: la banca provinciale del dna è il primo di questi. La battaglia della qualità si vince anche con la genetica e con

3 EDITORIALE un legame sempre più stretto col territorio, con l aggregazione, con la formazione e la passione. E il futuro dell Ama sarà sempre più incentrato sul dialogo con tutti voi, amici e colleghi allevatori, per mantenere la barra del timone dritta sul miglioramento della zootecnia e sulla capacità di creare valore aggiunto sul nostro lavoro.. Nel numero di questa rivista abbiamo voluto ricordare che più di un anno fa il terremoto metteva in ginocchio intere famiglie, allevatori, agricoltori, un intero sistema economico e produttivo che in una decina di giorni si è visto passare di fianco la morte e ha subito un forte ridimensionamento. Oggi come allora l Associazione mantovana allevatori è vicina a quanti sono stati colpiti. Li ricordiamo e sollecitiamo le comunità colpite a non mollare. Dal palco dell Ama abbiamo accolto con favore la promessa del neoassessore all Agricoltura, Gianni Fava, di intervenire per individuare prima, ed eliminare poi, tutti i passaggi superflui che, sommandosi, costruiscono il moloch della burocrazia. Il consiglio, la giunta (e il suo presidente) hanno davanti tre anni per lavorare e per portare avanti un programma che nelle sue linee essenziali si può sintetizzare con i seguenti propositi: affiancare l allevatore nella sua attività quotidiana, sostenerlo offrendogli servizi migliori, più ampi, più rapidi, diventando sempre più un punto di riferimento. Alber to Gandolfi

4 Direttore responsabile Matteo Bernardelli Comitato di Redazione Marco Bellini Sebastiano Buffa Stefano Garimberti Enea Guidorzi Alberto Gandolfi Gabriele Caleffi Collaboratori Fabian Favalli Corrado Zilocchi Segretaria di Redazione Marzia Raschi Pubblicità CMP Impianti (10) Comal (24) Consorzio Carni Bovine Documentate (46) IMB Bernareggi (44) Mantova Zooservice (42) Sis (26) Tecnolam (32) Tecnozoo (34) Trucioli&Trucioli (22) Editore: Associazione Mantovana Allevatori Strada Ghisiolo, Tripoli di S. Giorgio (MN) Tel / Registrazione del Tribunale di Mantova N. 01 del TUTELA DATI PERSONALI: Ai sensi della legge 196/2003 recante disposizioni per la protezione dei dati personali, la direzione di Mantova alleva e produce garantisce che l indirizzo usato per l invio del periodico viene utilizzato esclusivamente ai fini della spedizione. Se non fosse gradito ricevere la pubblicazione, si prega di segnalarlo alla Segreteria di redazione ai numeri di telefono: oppure 0376/2471 Composizione Gianluca Chiavelli gianluca.chiavelli@apa.mn.it Stampa Litotipografia Alcione SRL via Galilei, Lavis (TN)

5 SOMMARIO SOMMARIO SOMMARIO 02 Editoriale del presidente 06 Matteo Bernardelli Relazione del presidente Ama, Alberto Gandolfi 12 L'Ama e la regionalizzazione 16 Master Gold e Master Breader 18 Intervista a Gianni Fava 20 Il sisma un anno fa 25 Fabian Favalli La zootecnia va a scuola 27 Piero Emilio Sbarra La malattia di Aujeszky 31 Sebastiano Buffa Armi, acciaio e malattie 33 Annibale Pecchini Uso "prudente" degli antibiotici 36 Stefano Garimberti Nuove reti di imprese 40 Corrado Zilocchi Sesto Junior Show 47 News dai soci

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7 In tre anni lo scenario agro-zootecnico è cambiato profondamente La relazione del presidente Ama, Alberto Gandolfi, alla 66 assemblea annuale 7

8 Pesa la crisi, che mette a dura prova la redditività dei produttori. E per la prima volta diminuiscono i consumi alimentari. La spending review colpisce anche l'associazione mantovana allevatori, che scommette sempre di più sulle giovani professionalità Alberto Gandolfi, 45 anni, allevatore di Pegognaga, è stato riconfermato alla guida dell'associazione mantovana allevatori. Rimarrà in carica fino al Davide Errera di Borgoforte è il nuovo vicepresidente. Questi gli esiti delle elezioni (relativamente alle quali è stato dedicato un servizio a parte), che si inseriscono nella mattinata dell'assemblea annuale, la numero 66 dalla nascita dell Ama. La relazione del presidente si apre col ricordo di quanti sono stati colpiti dal terremoto. È passato un anno, anche se per qualcuno il tempo è sembrato fermarsi alle scosse del 20 e 29 maggio Fra i molti che hanno perso la casa, l'azienda, il sonno, ci sono anche allevatori, ai quali Gandolfi lancia un messaggio di speranza e di coraggio, per andare avanti, nonostante tutto. Uno scenario cambiato profondamente. Da quando ho assunto la carica di presidente dell'associazione mantovana allevatori, tre anni fa, molto è cambiato in termini di scenario complessivo e di sistema allevatoriale afferma Gandolfi -. Si è acuita una crisi economica che ha colpito in maniera dura. È la prima volta dal Dopoguerra che le ripercussioni di Matteo Bernardelli di una recessione insistente arrivano ad incidere negativamente sui consumi alimentari. Incertezza economica, ma anche politica e, restringendo il campo all agricoltura, mancano le sicurezze persino sul futuro della Pac. Siamo disponibili a migliorare la produttività, a puntare su una più profonda food security, ma non possiamo accettare una riforma comunitaria che con una mano toglie fondi alle imprese agrozootecniche e con l altra impone un greening. Fra meno di 40 anni sulla terra saremo 9 miliardi, dobbiamo produrre di più e meglio. Finanziamenti alle Apa più leggeri. Spending review anche per l Ama, coi tagli dei finanziamenti pubblici. Abbiamo intrapreso un percorso virtuoso 8

9 di contenimento dei costi, compiendo molti sacrifici ricorda il numero uno dell Ama -. In questi ultimi tre anni abbiamo riorganizzato le risorse umane, favorendo un turn-over verso giovani professionalità. Tutto ciò per garantire l'elevata qualità dei servizi, che da sempre caratterizza gli standard dell'apa di Mantova, grazie all'imprinting del direttore Gabriele Caleffi, che desidero ringraziare in modo particolare per la dedizione e la passione con la quale svolge quotidianamente il proprio compito. Grazie anche a tutto lo staff dell'ama, una squadra valida e motivata. La riorganizzazione delle Apa si sta compiendo anche attraverso un percorso di potenziamento dell'informatizzazione dei servizi e di nuove attività, tese a proiettare sempre di più gli allevamenti iscritti alle Associazioni provinciali allevatori in una dimensione di certificazione delle attività e delle produzioni. I numeri della zootecnia virgiliana. Nel Mantovano gli allevamenti da latte sono oltre (fonte: Il sistema agro-alimentare della Lombardia, Rapporto 2012), con una produzione che supera le tonnellate annue. I capi soggetti a controllo dai tecnici dell Associazione mantovana allevatori hanno registrato una progressione positiva, arrivando a superare le 108mila vacche da latte in selezione. L obiettivo principale delle Apa è l'efficienza e non la regionalizzazione, afferma Gandolfi. La genomica e la Banca del genoma sul territorio. Mantova sarà in prima fila in quello che gli esperti indicano come una rivoluzione profonda per migliorare la vita nelle nostre aziende. Grazie alla genomica, infatti, si potranno conoscere in anticipo alcuni dei parametri più importanti per la selezione e il miglioramento del nostro patrimonio zootecnico. Insieme ad Anafi, l'associazione mantovana allevatori collaborerà al progetto di una banca dati per la genotipizzazione in linea femminile, con la finalità di testare vitelle e manze e rapportarne le potenzialità genetiche. Gli animali da testare, per la provincia di Mantova, sono 1.394, circa il 10% dei controlli nazionali. Nelle prossime settimane, inoltre, partirà un nuovo metodo di identificazione dei bovini. Verranno applicate marche auricolari bioptiche, che permettono - in maniera assolutamente indolore per l'animale - il prelievo di materiale biologico. Questo consentirà di raccogliere materiale necessario alla ricerca del genoma, e alla creazione di una banca del DNA provinciale. I benefici per gli allevatori sono concreti e immediati spiega Gandolfi - dal momento che la mappatura genomica accorcia notevolmente l'iter della ricerca, offrendo agli operatori informazioni più complete sul potenziale M A N T O V A A L L E V A & P R O D U C E - w w w. a p a. m n. i t 9

10 produttivo, morfologico, riproduttivo e di trasmissione dei caratteri genomici degli animali. I vantaggi saranno anche di natura economica per le aziende zootecniche mantovane. Inoltre, il nuovo sistema di marcatura permetterà anche di attivare un nuovo servizio, in collaborazione con l'istituto Zooprofilattico di Mantova, per la ricerca degli animali immunotolleranti alla BVD. Genetica e centri di FA. Mantova è concorde con l'aia nelle scelte fatte per riorganizzare e accorpare il sistema italiano della FA bovina. L Associazione italiana allevatori, ha deciso di intervenire direttamente nel processo di riorganizzazione e riordino economico dei centri di FA italiani, facendo di INSEME un soggetto di rilevanza internazionale nello scenario della FA mondiale. In un'ottica più incentrata alla peculiarità delle nostre realtà locali, il nostro auspicio è che presto, accanto al sistema di valutazione del PFT (produttività, funzionalità-fertilità, tipi), si riesca anche ad introdurre un ndice formaggio, legato cioè all'efficienza nella caseificazione. Salute e benessere animale. Salute animale e salubrità dei prodotti ottenuti con l'attività zootecnica sono leve anche per l'export. Ancora oggi alcuni Paesi richiedono la totale indennità delle zone di produzione da determinate malattie. Pensiamo alla vescicolare, alla malattia di Aujeszky e alla peste suina africana, nel comparto appunto suinicolo. Se il Nord Italia è ormai indenne, manca l'ultimo miglio, che aprirebbe ulteriori strade alle esportazioni. Sistema allevatori e consorzi di tutela: intensificare la collaborazione. L Associazione mantovana allevatori, per la propria presenza capillare nelle aziende del territorio, si mette a disposizione dei consorzi di tutela delle principali Dop lattiero casearie annuncia Gandolfi - incentivando politiche di formazione, informazione e controllo. Quanto viene già svolto dalle Apa in termini di prevenzione e controllo della mastite, dell'etichettatura, della tracciabilità, ritengo possa rappresentare una condizione di vantaggio in chiave di sicurezza alimentare per il sistema. La direttiva nitrati, le aflatossine nel mais e l art. 62. L'anno 2012 non è stato un anno facile per la zootecnia, a partire dall incubo della direttiva nitrati. Continueremo a richiedere un analisi lucida delle reali fonti di inquinamento, assicura Gandolfi. PERCHè TUTTI TI DEFI- NISCONO IL MIGLIOR DESTRATIFICATORE AL MONDO? PERCHè IMPIEGO TECNOLOGIE AVANZATE, SENZA RIDUTTORE NON NECESSITO DI MANUTENZIO- NE, ABBATTO I CONSUMI E SONO MOLTO SILENZIOSO! ZEFIRO N 1 AL MONDO CONTATTACI SENZA IMPEGNO PER AVERE IL TUO PREVENTIVO Centraline di termoregolazione Quadri ed impianti elettrici Spingivacche Impianti di raffrescamento Impianti di ventilazione Riscaldatori Via A.Vespucci, Viadana di Calvisano (BS) - Tel Fax Tende ombreggianti e frangivento Ventilazione a basso consumo Inverter per mungitura

11 Il 2012, inoltre, è stato un periodo ad alta tensione per l'applicazione dell'articolo 62. Il principio, di per sé, è condivisibile, in quanto l'art. 62 è nato per proteggere tendenzialmente i produttori, l'anello debole. Purtroppo, però, è stata sbagliata la tempistica. Un'altra grave emergenza è stata la presenza oltre la soglia delle aflatossine nel mais. Latte e formaggi. Il 2012 è stato tutto sommato soddisfacente. Il prezzo del latte, grazie ai dividendi delle cooperative, risponde alle dinamiche di crescita e riconosce una qualità piuttosto elevata. Ci attendiamo che il trend si mantenga positivo anche nei prossimi mesi, tenuto conto che gli allevatori non soltanto quelli del settore lattiero - hanno dovuto fare i conti con un aumento dei costi delle materie prime, dal mais alla soia, che ha ridotto il margine operativo. Purtroppo l'andamento dei listini dei due principali formaggi Dop della provincia di Mantova, Grana Padano e Parmigiano-Reggiano, ha risentito di una flessione. L'auspicio è quello di rafforzare le dinamiche di filiera, le rotte dell'export, la valorizzazione della qualità, tutti elementi quanto mai necessari per voltare pagina, unitamente alle opportunità offerte dall'approvazione del Pacchetto Latte. La suinicoltura non esce dalla crisi. La suinicoltura non è ancora uscita da un periodo grigio, aggravato dall applicazione delle nuove regole del benessere animale. La filiera non ha ancora trovato il proprio equilibrio e una grave crisi sta mettendo a dura prova l industria di macellazione. È quanto mai necessario dice il presidente dell Ama - fare quadrato e definire obiettivi di rilancio: il Sistema di qualità nazionale per valorizzare le carni fresche; l'eradicazione delle principali malattie; nuovi canali di esportazioni. La carne bovina. I produttori di carne bovina sono stretti in una morsa fra costi di produzione e dei ristalli in aumento, minore disponibilità di broutard dalla Francia, la concorrenza di un Paese in forte crescita come la Turchia, che ha sbilanciato il tradizionale mercato franco-italiano, evidenziando inoltre in maniera netta le ripercussioni che i ritardi della burocrazia possono provocare sulla filiera. In aggiunta, ad aggravare un bilancio per molti versi piuttosto cupo, destano molta preoccupazione il calo dei consumi e delle macellazioni, che in un anno sono diminuiti del 7 per cento. La COMAL sta facendo un ottimo lavoro nella valorizzazione dei vitelli da ristallo e delle vacche a fine carriera. M A N T O V A A L L E V A & P R O D U C E - w w w. a p a. m n. i t 11

12 L'Ama e la regionalizzazione Le rassicurazioni del presidente Aia, Pietro Salcuni Sul mercato lattiero caseario l'analisi del fondatore di Clal, Angelo Rossi: ottimista per il futuro L'Associazione mantovana allevatori c'è e ci resterà, al di là dei discorsi sulla regionalizzazione che sono necessari. In ogni caso il mantenimento dell identità deve essere riconosciuto a prescindere. Per le caratteristiche e le dimensioni delle Apa, rispetto ai processi di regionalizzazione la Lombardia non deve essere troppo preoccupata. Un messaggio caloroso e schietto, quello del presidente dell Associazione italiana allevatori, Pietro Salcuni, alla sua prima assemblea mantovana. L outlook del comparto lattiero caseario lo fa Angelo Rossi, fondatore di Clal. Manca latte, l'ho già detto a fine dicembre - ripete Rossi - l'export continua a tirare (+12,83% a livello mondiale a dicembre 2012), ma è opportuno stare all'erta. Osservando bene i dati relativi alle esportazioni, tuttavia, si vede che la velocità dell'ue è superiore rispetto all'italia, nonostante la qualità e il patrimonio caseario. Grana padano e Parmigiano-Reggiano sono cresciuti costantemente dal prosegue Angelo Rossi - ma qualcosa su cui riflettere c'è: sono cresciute le importazioni in Italia di formaggi duri non Dop da Germania, Repubblica Ceca, Ungheria, Polonia. Altra questione: i consumi interni, che non riprendono. E alcuni formaggi segnano un -7,46% alla vendita nei Nella foto, Pietro Salcuni durante l'assemblea primi due mesi dell anno. La valutazione rimane positiva, nel suo complesso. La mancanza di latte in nuova Zelanda potrebbe favorire la vendita dei formaggi Dop a pasta dura conclude il fondatore di Clal -. Sono abbastanza ottimista su quello che è il futuro del nostro formaggio,soprattutto se si accelera sull export e su un sistema promozionale in quei Paesi in cui il Pil cresce più velocemente. Matteo Zilocchi, coordinatore nazionale Agafi, ringrazia la giunta dell Ama per tutte le iniziative promosse sul territorio mantovano, a partire dal confronto nazionale durante la Millenaria 2012, evento prodromico per la partecipazione al primo Junior Show internazionale di Cremona. Dagli ordini professionali arriva in assemblea un invito a stringere ulteriormente i rapporti, per favorire la collaborazione fra gli allevatori e gli agronomi e i veterinari. Così dicono Claudio Leoni, presidente dei dottori agronomi, e Angelo Caramaschi, presidente dell ordine dei veterinari. Mantova non è seconda a nessuno per la qualità delle produzioni zootecniche insiste Caramaschi anche per il rispetto delle norme sul benessere animale, un aspetto particolarmente sentito dagli allevatori di casa nostra. Il veterinario aziendale è un percorso non ancora concluso, ma porterà un beneficio concreto negli allevamenti. 12

13 Angelo Rossi Matteo Zilocchi Claudio Leoni Fondatore Clal coordinatore Agafi presidente ordine agronomi Il mondo agricolo Angelo Caramaschi presidente ordine veterinari Morena Torelli, vice presidente Cia Non si può che condividere la relazione del presidente Gandolfi. Veniamo da un anno difficile, a partire dal terremoto, e la crisi economica fa il resto. Subiamo la concorrenza della Turchia, non solo sui bovini da carne, ma anche per i blocchi imposti alle importazioni di formaggi stagionati. Gli agricoltori hanno problemi enormi con la burocrazia. Non vogliamo elemosine, ma lavorare in pace. Matteo Lasagna, presidente Confagricoltura Ci stiamo impegnando nel riconoscere che Mantova sia l esempio per tutti, non solo in Italia, ma anche in Europa. Capitale, intelligenza, lavoro: tre elementi per mandare avanti le nostre aziende. E la vera innovazione è quello che hanno fatto gli allevatori fino ad oggi. Dobbiamo fare di più, perché ci presentiamo all estero totalmente divisi, mentre potremmo cominciare a pensare di presentarci con un unica voce. Paolo Carra, presidente Coldiretti Ringrazio Alberto e l associazione per il lavoro che è stato atto in questi anni. D ora in avanti bisognerà pensare con una forte prospettiva, individuando le soluzioni da adottare e chiedendo alla Regione di fare la propria parte. Oggi serve integrazione fra istituzioni, sindacati e politica. Siamo grandi produttori, dobbiamo traghettare i prodotti all esterno, anche perché oggi il mercato sta assorbendo in Europa le commodity, ma non le nostre Dop. Maurizio Ottolini, presidente Confcooperative L agricoltura ha bisogno di un nuovo protagonismo, di puntare all esportazione, dove si possono aprire grandi spazi di crescita. Il tempo dell attesa è scaduto, serve una politica alta che guarda avanti. Senza produzione non c è occupazione, diminuiscono i consumi. Cosa fare? Le associazioni agricole devono guardare a percorsi comuni di crescita. Abbiamo l Expo, che è una grande occasione, riusciamo a presentare un progetto?. Morena Torelli vice presidente Cia Matteo Lasagna presidente Confagricoltura Paolo Carra presidente Coldiretti Maurizio Ottolini presidente Confcooperative 13

14 Il mondo politico Gianni Fava, assessore regionale all Agricoltura Qualcuno ha ricordato che non c era mai stato in 43 anni un assessore mantovano all Agricoltura. E la Regione Lombardia è la prima a dotarsi di una struttura così ampia come quella dell agroalimentare, visto che ci stiamo organizzando per assorbire parte della filiera, che era prima alle attività produttive. Questo per non perdere di vista il settore complessivo. E superata l idea di rafforzare il ministero delle Politiche agricole, non sono d accordo con Marco Carra. Penso che alcune partite debbano essere giocate sul territorio e in un dialogo diretto fra le Regioni e Bruxelles. Se le cinque regioni del Nord producono l 85% del latte nazionale, allora non è più un problema italiano, ma deve essere gestito al Nord. Oggi l export è l unica strada possibile, ma bisogna fare sistema, restituendo fluidità alle relazioni commerciali, potenziandole e, in un ottica interna, superare il collo di bottiglia che oggi è la grande distribuzione organizzata. Marco Carra, deputato Pd, Commissione Agricoltura L agricoltura si trova a fronteggiare problemi antichi e nuovi: la riforma della Pac, con il ruolo dell Italia che forse potrebbe essere più di peso. Possiamo contare su Paolo De Castro per rafforzare la posizione italiana. Credo ci sia bisogno di una politica agricola nazionale e serve un ministero che goda di stabilità. Maurizio Castelli, assessore alle Politiche agroalimentari della Provincia di Mantova Quando si parla di agroalimentare e non solo di agricoltura, parliamo dell unico sistema che oggi in Italia funziona. A Mantova l agroalimentare rappresenta il 20% del proprio Pil, con punte di eccellenza anche nel settore di derivazione zootecnica, come i due formaggi Dop a pasta dura, visto che da noi si produce il 28% del Grana padano e l 11% del Parmigiano-Reggiano. Bisogna lavorare per individuare nuovi mercati e nuovi sbocchi commerciali. Bene la scommessa dei distretti rurali, bisogna rafforzarli. Gianni Fava assessore regionale all Agricoltura Marco Carra deputato Pd, Commissione Agricoltura 14 Maurizio Castelli assessore alle Politiche agroalimentari della Provincia di Mantova

15 La nuova governance dell'ama PRESIDENTE Gandolfi Alberto Belletti Diego Capuci Alessandro Casareggio Claudio Chizzoni Roberto Cobelli Silvano Cortesi Alberto VICE PRESIDENTE Errera Davide CONSIGLIERI Donà Lorenzo Freretti Giuseppe Gandolfi Fabio Gualdi Gianluigi Mantovani Fabio Minelli Kristian COLLEGIO SINDACALE Savi Giordano - Presidente Gorzoni Riccardo Guaita Giampietro Piva Fabio Ronconi Thomas Sbarra Piero Emilio Tosi Andrea Valenza Nicola Zilocchi Corrado M A N T O V A A L L E V A & P R O D U C E - w w w. a p a. m n. i t 15

16 MASTER GOLD a Giulio Sereni Nella foto, Pietro Salcuni premia Giulio Sereni Premio MASTER GOLD Il premio istituito quest anno vuole essere un riconoscimento alla carriera e all impegno nel settore zootecnico. Nel 2013 il premio viene assegnato a GIULIO SERENI, un imprenditore agricolo che ha contribuito con grande slancio, perizia, generosità e soprattutto professionalità alla crescita della suinicoltura mantovana e a portare in alto l Associazione Mantovana Allevatori. I Master Breeder del 2012 Master Breeder, maestri allevatori. I migliori sotto un certo punto di vista o meglio i migliori secondo parametri oggettivi, calcolati con metodi scientifici. Una medaglia importante, che forse non ripaga in termini economici, ma regala una grande soddisfazione a chi si impegna in un lavoro non semplice, come quello dell allevatore. Un mestiere duro, fatto di sacrifici che impone una visione imprenditoriale della professione. Il MASTER BREEDER è un riconoscimento annuale da assegnare agli allevatori che si sono distinti raggiungendo risultati importanti nella conduzione del proprio allevamento. Il Premio viene assegnato in base ad una graduatoria scaturita da una elaborazione (tramite apposito software) di dati morfologici e produttivi estratti dalla banca dati dell APA. Possono partecipare al premio tutti gli allevatori soci dell APA. Per una valutazione omogenea delle diverse realtà aziendali gli allevamenti vengono suddivisi in base a fasce di ampiezza secondo il numero di vacche allevate. Gli allevamenti vengono valutati in base a due parametri: 1. Quantitativo medio di latte prodotto per giorno di vita 2. Valutazione morfologica complessiva La graduatoria, per fascia di appartenenza, scaturisce dalla sommatoria fra la valutazione morfologica complessiva e media dei chili di latte prodotto per giorno di vita, che incidono ciascuno per il 50% sul punteggio totale 16

17 cat.fino a 30 vacche: Az. Agri. GOZZI ANGELO Via Scipiona Viadana I vincitori dell edizione 2013 i parametri presi in considerazione sono relativi all anno 2012 Superficie utile: 10 Ha circa Manodopera: familiari Patrimonio zootecnico: 35 capi (produzione e rimonta) Produzioni medie: 83,2 q.li con 3,43 % di grasso e 3,24 % di proteine cat. da 31 a 70 vacche: Az. Agr. PICCOLI COSTANTINO FRANCESCO E LUCA ss Strada Marengo Marmirolo Superficie utile: 17 Ha circa Manodopera: familiari Patrimonio zootecnico: 100 capi (produzione e rimonta) Produzioni medie: 94,24 q.li con 2,65 % di grasso e 3,33 % di proteine cat. da 71 a 120 vacche: Az. Agr. CABRINI ROBERTO ALESSANDRO E MATTEO Via Voglia Magnacavallo Superficie utile: 56 Ha circa Manodopera: familiari Patrimonio zootecnico: 190 capi (produzione e rimonta) Produzioni medie: 111,08 q.li con 3,57 % di grasso e 3,42 % di proteine cat.da 121 a 180 vacche: Az. Agr. S.ANTONIO di PIVA FABIO E GIANNI ss Via De Gasperi Casalromano Superficie utile: 55 Ha circa Manodopera: familiari + 1 salariato Patrimonio zootecnico: 282 capi (produzione e rimonta) Produzioni medie:113,03 q.li con 3,77 % di grasso e 3,35 % di proteine cat. da 181 a 250 vacche Soc. Agr. MANZOLI MARCO GUIDO E MASSIMO ss Via Palazzina 28/a Magnacavallo Superficie utile: 81 Ha circa Manodopera: familiare Patrimonio zootecnico: 323 capi (produzione e rimonta) Produzioni medie: 126,75 q.li con 3,45 % di grasso e 3,36 % di proteine cat. oltre 250 vacche Az. Agr. CASA NUOVA di MUSA ANGELO E REALDO ss Via Bottino Casaloldo Superficie utile: 67 Ha circa Manodopera: familiare Patrimonio zootecnico: 500 capi (produzione e rimonta) Produzioni medie: 119,82 q.li con 4,00 % di grasso e 3,45 % di proteine M A N T O V A A L L E V A & P R O D U C E - w w w. a p a. m n. i t 17

18 Fava: Macroregione agricola del nord e filo diretto con l'ue sulla burocrazia già iniziata la fase di alleggerimento Già presidente della commissione d inchiesta sulla lotta alla contraffazione alla Camera, l on. Gianni Fava ha la delega all agroalimentare della prima regione agricola d Italia. Fra le priorità la sburocratizzazione del settore, l applicazione della direttiva nitrati su base scientifica, un dialogo con Bruxelles non mediato dal governo centrale di Roma. di Matteo Bernardelli «L agricoltura sarà una delle fasce tematiche al centro del progetto istituzionale della Macroregione del Nord e il dialogo verrà condotto sugli obiettivi e sulle materie e non per colore politico». Una dichiarazione di fermezza, ribadita dall assessore all Agricoltura (con delega all Agroalimentare) della Lombardia, Giovanni Fava. Nominato assessore dopo l elezione di Roberto Maroni a governatore della Lombardia, nei giorni scorsi Gianni Fava ha rassegnato le dimissioni dalla Camera dei Deputati, come dichiarato dopo aver accettato l incarico a Milano. Assessore Fava, lei ha annunciato un intervento diretto della Lombardia nel negoziato sulla riforma della Pac. È così? «Sì. La Regione Lombardia intende andare avanti col progetto della Macroregione agricola del Nord e, allo stesso tempo, stiamo tentando di inserirci nel dibattito comunitario per difendere direttamente a Bruxelles la filiera agro-zootecnica del Nord, che con le proprie specificità non può essere confusa né tantomeno fatta oggetto di compromesso con qualsiasi altra situazione nazionale». 18

19 Non sarà una missione facile. Dove incontra le maggiori difficoltà la Lombardia? «Purtroppo i problemi sono a Roma quanto a Bruxelles. A Roma si tende a non voler cedere sovranità alle Regioni, assicurando una sussidiarietà che di fatto sta solo sulla carta. A Bruxelles, al contrario, si tende a mantenere quali canali privilegiati di trattativa quelli consueti e come al solito c è scarsa propensione da parte della strutture burocratiche a comprendere le evoluzioni politiche. Ma non si può dimenticare che il 40% del latte italiano è prodotto in Lombardia; per questo sarà la Lombardia, insieme alle Regioni del Nord, dove si produce la maggior parte del latte, che dovrà dialogare con Bruxelles». A proposito di latte, le trattative sul prezzo regionale, che di fatto costituscono un riferimento per i contratti su scala nazionale, sono sostanzialmente bloccate. Cosa intende fare? «E giusto che produttori e industria di trasformazione trovino autonomamente un intesa, ma se dovesse venire meno la dialettica e le trattative dovessero entrare in una fase di stallo senza ritorno, sono pronto a intervenire per favorire un accordo». Con il cambio di rappresentanza politica in Friuli Venezia Giulia, la Macroregione del Nord non diventa un po più piccola? «No, perché la Macroregione del Nord non si basa su orientamenti politici. Non è una questione di colore, ma di ritornare all idea di Unione europea così come è stata ipotizzata dai padri fondatori: un Europa cioè delle regioni e non degli Stati sovrani, che ormai segnano il passo in tutto il continente. È su queste basi che dovremo passare da un interlocuzione mediata dai singoli stati a un interlocuzione diretta coi territori, a prescindere dal colore politico delle Regioni. Friuli Venezia Giulia, Emilia-Romagna e Liguria dovranno ragionare con la Lombardia, se vogliono avere un peso politico. Non credo che la Seracchiani abbia interesse che l agricoltura venga gestita da un burocrate nella capitale». Onorevole Fava, è alla guida dell assessorato da due mesi, troppo poco per fare bilanci, ma in tempo per indicare alcune priorità «Sì, è presto per fare bilanci. Mi limito alle sensazioni, che sono positive verso l azione del nuovo governo regionale. Dalla foltissima presenza di imprenditori agricoli e dell agroalimentare a tutti gli incontri ai quali ho partecipato è evidente che ci sono molte aspettative. Una delle priorità da affrontare è il fronte caldissimo della lotta alla burocrazia». Il gravame burocratico è infatti al primo posto fra le preoccupazioni del mondo agricolo. Come agirà il suo assessorato? «Abbiamo già avviato un procedimento interno all assessorato per proporre a ciascun dirigente una serie di semplificazioni per specifica competenza. Tradotto in slogan, possiamo dire che un adempimento in meno per ogni comparto, in questo momento significa maggiore possibilità di sviluppo. Parallelamente verificheremo quali sono gli adempimenti aggiuntivi rispetto alle disposizioni comunitarie. Ogni provvedimento in eccesso andrà eliminato». Un altra questione aperta riguarda la direttiva nitrati. «Con Ispra (Istituto superiore per la protezione e la ricerca ambientale) stiamo verificando i parametri e lo stato dell arte effettivo delle zone vulnerabili ai nitrati, perché ci sono situazione oggettivamente disomogenee, per effetto di una gestione più burocratica che scientifica. Ho già convocato un tavolo con le categorie per trovare una soluzione condivisa». Maltempo: si riuscirà ad arrivare alla dichiarazione di stato di calamità? «Siamo vicini alle esigenze della comunità e delle imprese agricole, ci siamo attivati da subito accordando le proroghe necessarie alle semine del riso e ogni deroga possibile inerente alla misura 214 del Piano di sviluppo rurale, tenendo conto proprio delle difficoltà causate dalle piogge persistenti agli agricoltori. Quanto alla dichiarazione dello stato di calamità si tratta di un ipotesi che gli uffici stanno valutando». Da poco è stato il primo anniversario del sisma che ha colpito anche il Basso mantovano. Sugli aiuti in molti hanno evidenziato una discriminazione subita dalla Lombardia. È così? «La discriminazione è evidente e appartiene alla fase delle scelte del governo nazionale, non credo sia possibile incolpare il governo regionale lombardo. Forse il governo regionale precedente ha avuto minor peso». 19

20 Caseifici aperti per non dimenticare Nel comprensorio del Parmigiano reggiano il terremoto è stato ricordato con l iniziativa caseifici aperti, due weekend di aperture straordinarie a un anno dal terremoto. Un modo per non dimenticare, per non restare in ginocchio e per ringraziare quanti fra cittadini, imprese, associazioni e volontari si resero protagonisti nella lotta contro il tempo per salvare latterie, caseifici, aziende, formaggio, contribuendo nelle fasi di emergenza e in quelle della ricostruzione. Nel Mantovano hanno aperto la latteria Natura Agricola di Moglia, la Latteria Vo Grande a Pegognaga, la Latteria Venera Vecchia a Bondeno di Gonzaga. di Matteo Bernardelli Un anno fa il sisma 20 Il sisma, un anno (e un mese) fa: 20 maggio Una bomba del 5.9 della scala Richter. Era solo l inizio di una tragedia, che ebbe altri due picchi di distruzione e, in Emilia, di morte. Seguirono altre due scosse, il 29 maggio (5.8) e il 3 giugno (5.1). Emilia Romagna, parte della Lombardia e del Veneto finiscono in ginocchio. Il bilancio è drammatico, 27 morti, 45mila sfollati, 54 comuni colpiti, oltre 500 scuole lesionate, 15mila famiglie senza più una casa. In termini economici si parla di 13,3 miliardi di danni stimati. Senza contare la disperazione di chi in un lampo ha perso tutto. E la paura che ha accompagnato i giorni e le notti della popolazione di questo cuore operoso del Nord Italia, tutto agroalimentare, motori, biomedicale, è stato uno dei grandi incubi. C è chi ha perso tutto, chi ha vissuto l incubo delle tende nella lunga e caldissima estate all insegna della siccità. E la comparsa degli sciacalli, che hanno approfittato dell emergenza per arraffare negli scheletri delle case vuote. Nemmeno le batterie dei trattori sono state risparmiate. L agricoltura resta sotto. Ed è un panorama desolante. Caseifici crollati, stalle sventrate, scalere venute giù come nel domino. Accanto alla torre crollata di Finale Emilia, nel Modenese, uno dei simboli tristi del sisma, lombardo e veneto è rappresentato dalle migliaia di forme di Grana padano e Parmigiano reggiano a terra. Moglia, purtroppo, è l immagine mantovana della potenza distruttiva, che si è accanita in maniera esagerata sul comune guidato da Simona Maretti. Nel Mantovano restano molte immagini del dramma, come il racconto della terribile fuga dei dipendenti della latteria Sociale Mantova dalle scalere che crollano come se fossero tessere del domino. La polvere, la desolazione, macchinari e forme schiacciate a terra. Un economia che si ferma e un dolore che si allarga a macchia d olio e colpisce in un attimo tutta l Italia, da L Aquila al Piemonte, dal Trentino alla Sicilia, da Gemona all Irpinia. All incubo per il terremoto se ne somma un altro. E sono le immagini proprio di una città come L Aquila, dopo anni ancora alle prese con un centro storico deserto, incompiuto, ferito ormai a morte. E la vita che si svolge nelle case di legno, in una città nuova. In un dramma inedito come quello vissuto in un lembo di terra che si pensava a basso rischio sismico, è stata forte la gara della solidarietà. In una tragedia che ha spazzato case, raso al suolo stalle, porcilaie,

21 ricoveri di macchine agricole, persino gli impianti dei consorzi di bonifica, si è attivato un meccanismo di aiuto rapido, dove chi ha potuto ha condiviso la casa, ha ospitato la mandria del vicino, i trattori del contoterzista. Per l emergenza sono stati stanziati 10 miliardi. Qualcuno è riuscito a tornare a vivere nelle proprie abitazioni. L impegno è stato costante, senza requie. Chi ha potuto ha anticipato direttamente il denaro necessario. Perché la sensazione è che almeno a sentire la parte mantovana delle vittime del sisma di fondi veri ne siano arrivati concretamente nelle tasche dei cittadini davvero pochi. La Camera di commercio di Mantova ci dicono ha avviato le pratiche e iniziato i primi saldi. Dalla Regione, pare, ancora nulla in termini concreti, in una catena di burocrazia che frena, rallenta, mortifica. In uno sbilanciamento dei fondi assegnati per la ricostruzione che vede l Emilia senz altro la regione più colpita fare la parte del leone. Tanto che l assessore regionale Fava, leggerete proprio su questo numero di Mantova Alleva & Produce, ha parlato di discriminazione evidente. Ma di questo non credo sia possibile incolpare il governo regionale lombardo. Forse il governo regionale precedente ha avuto minor peso. Il terremoto in cifre 27 morti 45mila sfollati 54 comuni colpiti 500 scuole lesionate 15mila famiglie senza casa 13,3 miliardi di danni I numeri del sisma nel Mantovano 41 comuni colpiti 2mila famiglie senza casa 900 milioni di euro di danni Danni per milioni, ma siamo ripartiti Luigi Panarelli, presidente Latteria Vo Grande di Pegognaga Luigi Panarelli, 59 anni, presidente della Cia e della latteria Vo' Grande di Pegognaga, è stato contro la sua volontà uno dei simboli del sisma. Il caseificio di cui è presidente ha visto la distruzione e il crollo di oltre un anno di produzione casearia: 25mila forme rimaste in parte schiacciate dalle scalere e una conta dei danni complessiva di 4,5 milioni di euro. Più che i danni alla struttura, ammaccata per circa 100mila euro, i danni maggiori sono arrivati dalla perdita del formaggio, il 30% del quale è stato recuperato con le vendite di solidarietà e col parziale recupero della vendita al dettaglio e all'ingrosso. Ma quasi 5mila forme, il 17% del 21

22 magazzino, è andato perso - ricorda amaro Panarelli -. E poi abbiamo registrato oltre 600mila euro di danni dalla perdita di attrezzature di vario genere, dai bancali mobili agli strumenti per la pulitura del formaggio, un muletto, una macchina per lavare i pavimenti, quella che avvolge i pallet prima del trasporto della merce. Le scalere, poi, sono andate distrutte. Nell immediato, la produzione di Parmigiano reggiano che riesce a salvarsi viene ospitata in un magazzino in provincia di Parma. Un secondo magazzino, sempre del Parmense, serve per la stagionatura della produzione successiva fino a ottobre Da novembre abbiamo ripristinato la funzionalità della Vo' Grande - annuncia Panarelli - dopo aver rifatto tutte le scalere, costate solo quelle 250mila euro. Rimane da terminare la catramatura del soffitto, perché per ultimarla serve una settimana intera di bel tempo e da novembre ciò non si è mai verificato. Nel frattempo, l'assicurazione ha liquidato l'80% del danno. Altri fondi arriveranno dalla Regione Lombardia, attraverso il Psr, che è stato rifinanziato. Luigi Panarelli, che alleva a Pegognaga 110 capi, nella sua azienda ha una conta dei danni che si aggira sui 50mila euro. Parte dei costi li ripianerà la Camera di commercio di Mantova. Il prezzo per ritornare alla normalità è salato. B & B Trucioli Consegnamo TRUCIOLI e SEGATURE di legno vergine per allevamenti avicoli, zootecnici, suinicoli ed equini con i nostri automezzi. B & B Trucioli srl - Via Calfarda, S. Polo di Piave TV info@bebtrucioli.it - tel

23 Sergio Gandolfi, presidente Latteria San Valentino di Marcaria È stata la prima scossa, quella del 20 maggio, a mandare al tappeto la nostra latteria, racconta il presidente, Sergio Gandolfi. Ko tecnico al primo round per la latteria San Valentino di Pilastro di Marcaria, 135mila quintali di latte lavorato, forme di Grana padano prodotte e molti premi ottenuti nei concorsi di Confcooperative nell epoca di Mille e 2 Formaggi. Alla mattina, ore 4.04, si scatena l inferno e non resta che fare la conta dei danni. La cifra arriva a 2,2 milioni di euro tra forme cadute a terra, macchinari fuori uso, la struttura che si incricca. È caduto tutto all'interno della latteria - prosegue Gandolfi, 72 anni, consigliere di Comal - l'intero magazzino, con 24mila forme stivate per la stagionatura, è crollato. Le scalere non erano antisismiche, nessuno poteva immaginare che la zona fosse a rischio eventi sismici. Invece. Nel bilancio, alla conta del primo mattino, crolla anche una parete, la coibentazione interna va giù, si sbriciola una parte del soffitto. Desolazione e paura. Siamo riusciti a salvare 14mila forme di Grana padano afferma Gandolfi, mentre ricorda quanto successo insieme a due dipendenti della San Valentino, Raffaele Spezia e Roberta Gemetto che abbiamo venduto nel momento migliore del mercato. Per altre 10mila non c è molto da fare e prendono altre strade, dalla fusione gestita dal Consorzio di tutela del Grana padano alla collocazione a commercianti della zona. A fine ottobre la San Valentino ritorna alla normalità e ricomincia a immagazzinare nella propria sede di via Patrimoniale le forme di Grana padano prodotte. I costi per il ripristino della funzionalità interna ammontano, per ora, a 650mila euro. Adesso si attendono le risorse. Il prodotto era assicurato dice il numero uno della San Valentino mentre altri fondi dovrebbero essere concessi dalla Regione Lombardia attraverso il Psr. Nel comprensorio di Pilastro e Marcaria non sono state colpite aziende agricole. Danni, invece, per la chiesa di Gabbiana. Gandolfi, che a Buscoldo conduce un azienda zootecnica ad indirizzo lattiero con 270 capi allevati, è stato risparmiato dal sisma. 23

24 Commercializzazione: animali da vita vacche e vitelloni da macello vitelli baliotti paglia erba medica disidratata polpe esauste di barbabietole telefona: per animali da vita allo / per vacche vitelloni allo / per vitelli baliotti / per paglia, erba medica, e polpe allo

25 La zootecnia va a scuola di Fabian Favalli Il percorso formativo di un giovane studente delle discipline agrarie dovrebbe comporsi di un mix di teoria, illustrata nelle aule, e pratica, da sperimentare sul campo. E proprio nell ambito di questa interazione va ad inserirsi il progetto sviluppato dalla nostra Associazione, che abbiamo utilizzato come nostro titolo. Si tratta, infatti, di portare a coloro che saranno i tecnici nonché allevatori ed agricoltori del domani, una serie di esperienze strettamente pratiche. L occasione si è materializzata grazie al professor Luigi Fila, docente di Zootecnia presso l Istituto Strozzi nella sede di Mantova. L insegnamento dei principali rudimenti di zoognostica, abbinati all esercizio teorico di una valutazione morfologica, ha costituito la base per un esercitazione pratica sulla punteggiatura degli animali di razza Frisona italiana. Si è deciso di coinvolgere le classi terze, nella fattispecie 25

26 le sezioni D ed E, portando a scuola il materiale necessario per la pratica. Grazie, infatti, alla preziosa collaborazione dell Azienda Giovannini di Bagnolo San Vito, nonché alla grande professionalità di Stefano Zanazzi, nel cortile della Bigattera sono approdate due primipare, che hanno trovato comoda sistemazione nell ombreggiato giardino della scuola. Dopo un esauriente descrizione delle caratteristiche morfologiche di uno dei soggetti, insieme ad una simulazione di valutazione lineare da parte dell Ispettore di zona, è toccato ai ragazzi cimentarsi con numeri e ragionamenti sulla morfologia del secondo soggetto proposto. Il tutto per portare alla comprensione dei ragazzi che la capacita di valutare gli animali non è un esercizio sterile, riservato ad un elite di puristi, ma diventa un occasione per comprendere come la morfologia funzionale divenga una prima indicazione di longevità e redditività, che sono le risposte che l allevatore cerca. mezzapag_lica_pag_cereali 12/03/13 19:20 Pagina 1 LICA 1156S / LICA 29S17 + DIGERIBILITÀ+ PRODUTTIVITÀ fino a 1,5 litri in più per capo al giorno il nuovo concetto di pianta da trinciato Via Mirandola, S.Lazzaro di Savena (BOLOGNA) Tel Fax info@sisonweb.com

27 La malattia di Aujeszky: una rinnovata sfida per la suinicoltura italiana di Piero Emilio Sbarra APA Carlo Rosignoli e Nigrelli Arrigo IZSLER Telma Tucci - Veterinario LP Il Decreto 1 aprile 1997 aveva reso obbligatorio sul territorio nazionale il "Programma di controllo della malattia di Aujeszky". L'applicazione di questo Programma, basato sostanzialmente sulla profilassi igienico-sanitaria e sulla vaccinazione pianificata di tutti i suini allevati, aveva portato nell'arco di 6 anni ad una sensibile riduzione degli allevamenti infetti. In Lombardia, ad esempio, gli allevamenti positivi erano passati da 80-90% a valori al disotto del 50% (fig. 1). Negli anni successivi, però, questo trend di miglioramento si è arrestato. I motivi sono diversi e tra questi non possiamo non annoverare la crisi del settore suinicolo, con il conseguente contenimento delle spese sanitarie, e la diffusa mancata percezione dell'importanza della terza vaccinazione nei suini all'ingrasso. Così, molti allevamenti si sono reinfettati e sono ricomparse le forme classiche, gravi, della malattia con patologia nervosa nei suinetti sotto-scrofa, forme respiratorie nell'accrescimento e problemi riproduttivi nelle scrofe. A partire dal 2007 si è assistito, poi, ad un aumento della percentuale degli allevamenti infetti che ha interessato sia l'allevamento a ciclo chiuso che a ciclo aperto (fig. 1). Da qui la necessità di un nuovo Piano in grado di riaffermare l'importanza dell'applicazione sistematica del programma di controllo del 1997, di prevedere ulteriori misure di controllo per contenere la circolazione di animali positivi e di adeguare le condizioni richieste per la qualifica di allevamento indenne all'evoluzione zootecnica e gestionale che molte aziende suinicole hanno applicato negli ultimi anni. PERCHE E IMPORTANTE ERADICARE QUESTA INFEZIONE VIRALE L'applicazione di Piani di Eradicazione della malattia di Aujeszky ha portato negli ultimi anni al riconoscimento di indennità nazionale in tutti i paesi europei con suinicoltura sviluppata, ad eccezione della Spagna, che peraltro sta perseguendo questo obiettivo con forte impegno e sicuramente raggiungerà il traguardo in tempi brevi. Attualmente l elenco dei paesi indenni comprende Repubblica Ceca, Danimarca, Germania, Francia, Cipro, Lussemburgo, Austria, Slovacchia, Finlandia, Svezia e Regno Unito, Paesi Bassi e Belgio. Gli Stati membri o relative regioni in cui sono in atto programmi di controllo approvati dall'ue sono Ungheria,Polonia e Spagna,già prossimi all'eradicazione, e, per l Italia, la provincia di Bolzano che recentemente è stata riconosciuta indenne. Il territorio UE è quindi suddiviso in aree con diversi livelli sanitari: aree con malattia assente, aree dove sono stati adottati piani approvati di eradicazione, aree dove la malattia non è ufficialmente sotto controllo o i programmi di controllo/eradicazione M A N T O V A A L L E V A & P R O D U C E - w w w. a p a. m n. i t 27

28 Figura 1: prevalenza degli allevamenti sieropositivi per Malattia di Aujeszky in Lombardia, divisi per tipologia produttiva. M A N T O V A A L L E V A & P R O D U C E - w w w. a p a. m n. i t non rispondono ai criteri previsti dalla Commissione. Ad eccezione della Provincia Autonoma di Bolzano, l Italia, ad oggi, si trova nell'ultima categoria insieme a Portogallo e Grecia. Questa situazione può portare in un prossimo futuro a restrizioni negli scambi di animali vivi e prodotti derivati da aree non indenni ad aree indenni con notevoli ripercussioni economiche per il comparto suinicolo nazionale italiano Un rischio ulteriore di breve periodo è il riconoscimento dello stato di indennità di alcune Regioni Italiane,verso le quali non sia più possibile movimentare soggetti per l'ingrasso : la Regione Friuli Venezia Giulia ha presentato un Piano in tal senso Pur riconoscendo le maggiori difficoltà a ridurre la prevalenza dell'infezione nel nostro sistema suinicolo, che prevede un ciclo di ingrasso della durata di 9 mesi rispetto ai 6 degli altri paesi europei, oggi è quindi indispensabile ed urgente mettere in atto tutte le misure necessarie per ridurre la pressione infettante negli allevamenti positivi. Questo costituisce il presupposto indispensabile per riportare la siero prevalenza a livelli contenuti e poter poi intraprendere con successo un piano di eradicazione riconosciuto dall'ue. IL RILANCIO DEL PIANO DI CONTROLLO il Decreto 30 dicembre 2011 Modifiche ed integrazioni al Decreto 1 aprile 1997 recante il Piano nazionale di controllo della malattia di Aujeszky nella specie suina, aggiornato con nota successiva ed entrato in vigore il 28 febbraio 2011, ha presentato soprattutto 4 aspetti innovativi: i vaccini e il piano vaccinale; i limiti temporali oltre i quali potranno essere destinati alla riproduzione solo animali provenienti da allevamenti indenni; la movimentazione di animali provenienti da aziende indenni da malattia di Aujeszky; l ottenimento e il mantenimento della qualifica di allevamento indenne da malattia di Aujeszky per allevamenti da riproduzione o riproduzione ed ingrasso, da svezzamento e da ingrasso. Analizziamo in dettaglio questi punti. 1. Al fine di ridurre la pressione virale infettante negli allevamenti positivi è consentito l'utilizzo di vaccino deleto vivo attenuato anche nei riproduttori. Inoltre sarà compito dei Servizi Veterinari delle ASL competenti per territorio verificare la corretta attuazione della vaccinazione obbligatoria soprattutto nei suini all'ingrasso mediante specifiche indagini sierologiche (anticorpi per Aujeszky gb e ge). La data e il numero degli interventi immunizzanti effettuati nei confronti della malattia di Aujeszky devono essere riportati sul Modello IV o su autocertificazione che scorta gli animali da ingrasso e da riproduzione durante la movimentazione. I 28

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