Gestione delle Viste e il Linguaggio SQL
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- Michelangelo Bartolini
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1 Release 4.90 Manuale Tecnico - Operativo QUERY BUILDER: Gestione delle Viste e il Linguaggio SQL Query Builder è uno strumento che consente di creare interrogazioni personalizzate (query o viste), in aggiunta alle funzioni previste di standard dal programma, per ottenere rapidamente qualsiasi tipo di informazione. La caratteristica principale delle viste è la loro semplicità di esecuzione, la velocità di risposta ad un altissimo numero di quesiti, e la possibilità di ottenere una stampa sia su carta sia su file (excel). La creazione di viste personalizzate può interessare qualsiasi dato memorizzato nel Database: ogni query può essere inoltre visualizzata come normale voce di menù, ed eventualmente può essere parametrizzata con i dati presenti in una maschera già attiva. Si possono così creare delle viste sui dati del database della Società che potranno essere legate a una specifica maschera del programma, oppure indipendenti da esse, e che potranno essere rese disponibili come voci di menù alla stregua di qualsiasi altra funzione. Considerando che le potenzialità e l utilizzo del modulo Query Builder è legato alla conoscenza del Linguaggio SQL, e che il carattere molto tecnico che assume il manuale presuppone determinate conoscenze informatiche, è presente un capitolo dedicato alle istruzioni fondamentali e alle caratteristiche proprie del Linguaggio puro, in modo da rispondere (almeno in parte) ai quesiti e alle curiosità del lettore.
2 2 Manuale Tecnico - Operativo Indice degli argomenti 1 QUERY BUILDER Creazione e gestione della vista Modifica di una vista già creata Creazione di una nuova query Esecuzione immediata della query Salvataggio della query Proprietà della query Altri Parametri per strutturare la query Unione di due o più tabelle (Join) Applicare una Condizione (operatore Where) Raggruppamento e Ordinamento Selezione delle prime N righe Personalizzazioni dei Menù e delle Toolbar Creazione di una vista interna ad una Maschera IL LINGUAGGIO SQL (CENNI) Definizioni formali Il modello di base dati relazionale e il concetto di chiave COMANDI PER L ESTRAZIONE DEI DATI L espressione SELECT Rinomina di campi e tabelle con un ALIAS Espressioni e l uso di Operatori ARITMETICI Operatori di AGGREGAZIONE Operatore Insiemistico UNION La Condizione WHERE e l uso di Operatori RELAZIONALI Prelievo da più tabelle: Operatori di JOIN Criteri di ordinamento ORDER BY QUERY DI RAGGRUPPAMENTO: criterio GROUP BY La clausola HAVING QUERY ANNIDATE (Subquery) Subquery nella clausola WHERE Query CORRELATE Subquery nella clausola FROM COMANDI PER LA MODIFICA DEI DATI Il comando DELETE Il comando UPDATE... 60
3 QUERY BUILDER: Gestione delle Viste e il Linguaggio SQL Query Builder Il modulo Query Builder è stato creato per rendere ancora più flessibile e personalizzabile la procedura: l obiettivo è quello di creare un interfaccia semplice per la consultazione di tutti i dati inseriti nel sistema, con la possibilità di generare una reportistica sia su carta sia su file (excel). Quotidianamente viene inserita nel gestionale un ampia gamma di dati, vincolati alla gestione dei processi interni: codificare un anagrafica clienti, inserire un ordine, evaderlo, contabilizzarne la fattura frutto di operazioni fondamentali per la normale operatività, nel tempo costituiscono un patrimonio informativo molto ampio e complesso. Le stesse informazioni vengono spesso richieste per risolvere esigenze quotidiane che si differenziano dai flussi standardizzati del sistema ERP, come verificare tutti i clienti che hanno acquistato un prodotto per gestire un malino mirato, estrarre tutti i numeri telefonici facenti capo ad un agente per effettuare un azione di telemarketing. Query Builder è studiato per fornire all utente uno strumento di navigazione e interrogazione dei dati completo e potente, così da risolvere qualsiasi esigenza con la massima efficienza operativa: utilizzato in maniera adeguata, permette infatti agli operatori di velocizzare i flussi di lavoro, ed al management di determinare le scelte strategiche. Il cuore di Query Builder è il linguaggi odi SQL 1, che garantisce l estrema accessibilità ai dati e la possibilità di estrapolarli in modo rapido e preciso; una delle particolarità del modulo è di permettere anche ad utenti che non conoscono il linguaggio SQL di essere guidati nella creazione di query 2, grazie ad un interfaccia di semplice utilizzo. Un altro plus della funzione è trasformare le query elaborate in veri e propri pulsanti da inserire all interno dei menù (scegliendone l esatta posizione e l eventuale icona) in modo da essere richiamabili in qualsiasi momento: in questo modo, con un semplice click, anche un utente poco esperto può ottenere report aggiornati, stampabili oppure esportabili in formati excel. I vantaggi sostanziali del Query Builder sono: Potenza del linguaggio SQL, per la realizzazione di query personalizzate Massimo sfruttamento delle qualità di flessibilità della base dati SQL, per possibilità di accedere ai dati e alle informazioni codificate nel sistema gestionale in modo completo Semplicità di utilizzo, anche da parte di utenti poco esperti grazie alla possibilità di associare le interrogazioni a semplici funzioni utente. Possibilità di stampa immediata del risultato della query su cartaceo Possibilità di esportazione in formato Excel del risultato della query per poter creare situazioni personalizzate e manipolare i dati con le procedure di Office. 1 Il linguaggio SQL di riferimento è nello standard Microsoft, come l intero apllicativo 2 Si definisce Query un insieme di istruzioni in linguaggio Sql che permetti di ottenere le informazioni in base ai criteri scelti. Una volta elaborata, i risultati sono gli elementi che compongono i report.
4 4 Manuale Tecnico - Operativo 1.1 Creazione e gestione della vista Il corpo principale della funzione Query Builder è costituito da una Maschera Iniziale che elenca le viste al momento esistenti, ovvero le query già create. Dopo aver creato la vista, è possibile trasformarla in una funzione da aggiungere a menù (insieme alle voci standard). La creazione di una query può anche essere legata ad una particolare funzione della procedura: in questo modo, è possibile creare delle viste parametrizzate legate ai dati visualizzati a video (grazie alle potenzialità della Personalizzazione on Fly; i dettagli nel paragrafo Personalizzazioni dei Menù e delle Toolbar Si accede alla funzione dal Menù Utilità Query Builder: Nella finestra centrale, vengono elencate le viste già create: al primo accesso, non essendo state salvate delle viste, la finestra apparirà vuota. Premendo il tasto destro del mouse (in un qualsiasi punto della maschera attiva) appare un menù di scelta rapida: Aggiungi nuova vista per creare una nuova query Modifica vista per modificare le query già create Elimina vista per eliminare le query già create Proprietà vista per visualizzare particolari informazioni relative alla query, quali il nome, il testo della query, ecc
5 QUERY BUILDER: Gestione delle Viste e il Linguaggio SQL Modifica di una vista già creata Per la modifica delle query è sufficiente selezionare il Codice della query da modificare e scegliere dal Menù di scelta rapida la voce Modifica Vista La funzione è del tutto simile alla funzione di creazione (ved. Paragrafo Creazione di una nuova query) Creazione di una nuova query Per la creazione delle query è stata studiata un interfaccia che guida l utente nelle scelte delle informazioni che desidera elaborare. Dal Menù di scelta rapida, selezionando la voce Aggiungi Nuova Vista appare la seguente maschera: La maschera è organizzata in diverse finestre, collegate tra loro, che corrispondono alle seguenti sezioni: Tabelle: visualizza tutte le tabelle contenute nel Database della Società; è possibile selezionare una o più tabelle da cui si desidera visualizzare i dati. Campi disponibili: selezionate le tabelle nella sezione precedente, in automatico vengono proposti tutti i campi contenuti nella tabella appena scelta Campi da mostrare: in funzione dei dati che si vogliono mostrare, è possibile spostare i campi desiderati dalla sezione Campi Disponibili a questa sezione. Lo spostamento avviene tramite i campi freccia:
6 6 Manuale Tecnico - Operativo (freccia destra) porta il campo nella sezione Campi da Mostrare (freccia sinistra) toglie il campo dalla sezione Campi da Mostrare L ordine dei campi da mostrare è modificabile utilizzando i pulsanti e che spostano i campi all interno della finestra. Esempio: si vuole avere un report che indichi il codice articolo, la descrizione e il prezzo in anagrafica Per fare ciò, scegliere (con un click nella finestra) la Tabella degli Articoli: nella lista dei Campi disponibili vengono visualizzati tutti i campi presenti. Da qui, si procede selezionando le voci CodArt, Descrizione e PvendPub (che è il nome del campo che contiene l informazione del prezzo) e cliccare sul pulsante [Freccia destra] così da determinare quali Campi Mostrare nel report. I 3 campi scelti vengono così visualizzati nella finestra Campi da mostrare. Se non si seleziona alcun campo da mostrare, nella query saranno presi tutti i campi della tabella selezionata, mentre se occorre visualizzare dati da più tabelle si procederà selezionando una tabella alla volta e spostando in Campi da mostrare i rispettivi campi di riferimento. Una volta specificate le istruzioni che definiscono la vista che si vuole creare, contenente tutti i parametri di base e i campi da visualizzare; cliccare sul pulsante: : viene creata automaticamente la frase SQL, utilizzando i parametri precedentemente impostati; il risultato viene visualizzato nel pannello posto nella parte bassa della maschera Statement SQL. Se i parametri vengono modificati (ad esempio, per aggiungere un nuovo campo) è necessario cliccare nuovamente su questo pulsante per rigenerare ed aggiornare la query modificata. La frase SQL è modificabile manualmente: questo consente, ad esempio, di costruire query più articolate permettendo ad utenti più esperti di personalizzare sempre di più l estrazione dei dati. La modifica manuale della stringa creata avviene direttamente nel campo Statement SQL: le modifiche dovranno essere sempre confermate (cliccando sul pulsante Salva), in quanto un eventuale pressione del pulsante Crea SQL ripristinerebbe le condizioni iniziali (in base ai parametri indicati nei campi precedenti.
7 QUERY BUILDER: Gestione delle Viste e il Linguaggio SQL - 7 A questo punto, l utente ha a disposizione una serie di strumenti per controllare il risultato della query; in qualsiasi momento può inoltre decidere di confermare l opzerazione.
8 8 Manuale Tecnico - Operativo Esecuzione immediata della query Creata la frase SQL, tramite i seguenti pulsanti è possibile: visualizzare il risultato della vista, mostrandone il risultato in una griglia: Con Stampa viene visualizzata l anteprima di stampa: La modalità di stampa è attivabile anche mediante la combinazione di tasti Ctrl+S così come avviene per le liste di consultazione del programma. Da qui è possibile procedere alla stampa di una o più pagine.
9 QUERY BUILDER: Gestione delle Viste e il Linguaggio SQL - 9 Con Excel è possibile esportare i dati in formato MsExcel; viene mostrata la maschera di navigazione di windows per scegliere dove salvare il file: Il risultato sul file excel è quindi il seguente:
10 10 Manuale Tecnico - Operativo Salvataggio della query Per salvare la vista e le eventuali modifiche apportate, cliccare su: al primo salvataggio sarà necessario attribuire un nome alla vista, mentre ai salvataggi successivi sarà possibile eventualmente modificare il nome già attribuito. I dettagli dei campi richiesti in questa funzione sono descritti nel paragrafo Proprietà della query Cliccando sul tasto Conferma viene salvata la vista e presentata nella maschera iniziale:
11 QUERY BUILDER: Gestione delle Viste e il Linguaggio SQL Proprietà della query A ogni vista sono assegnate una serie di proprietà, che vengono visualizzate sia all atto del salvataggio della vista, sia su specifica richiesta dell utente, utilizzando la funzione Proprietà vista o Modifica Vista (presenti nel menù di scelta rapida, accessibile dalla maschera iniziale selezionando una query già creata e cliccando il tasto destro del mouse). La finestra di Proprietà vista visualizza le seguenti informazioni, alcune delle quali sono assegnate automaticamente dal sistema, altre definibili dall utente. Codice Identificativo: numero identificativo assegnato dalla procedura (non modificabile). E un progressivo che identifica univocamente la vista. Descrizione: nome della vista, che deve essere assegnato dall utente e può essere modificato in qualsiasi momento. Corrisponde al nome con il quale la vista sarà visualizzata a Menù. Statement SQL: sintassi della query SQL appena creata; anche questo campo è direttamente modificabile. Maschera di Rif: riporta il nome della form di riferimento della query, nel caso di creazione di viste parametrizzate (v. paragrafo Creazione di una vista interna ad una Maschera) ID Funzione: numero di funzione fornito in automatico dalla procedura (non modificabile). E il numero della funzione con la quale la vista sarà identificata nella tabella Funzioni del database Comune: tale codice viene creato aggiungendo al numero 3 (che rappresenta il numero riservato alle viste personalizzate nell elenco delle funzioni Utente) il Codice Identificativo. Da questa funzione è quindi sempre possibile modificare la Descrizione e anche la sintassi sql (Statement SQL).
12 12 Manuale Tecnico - Operativo Altri Parametri per strutturare la query Il linguaggio Sql permette di costruire una serie di query in grado di estrapolare le informazioni in modo mirato in base alle esigenze informative dell utente, utilizzando delle particolari istruzioni (che nel seguito andiamo a dettagliare) per collegare, ordinare e filtrare i dati Unione di due o più tabelle (Join) Molti dati sono suddivisi su più tabelle, e spesso è necessario unirli per ottenere un informazione precisa. Nel linguaggio Sql questa istruzione si chiama Join (collegamento) L operatore Join permette di legare dati appartenenti a tabelle diverse: con Query Builder è possibile costruire Inner Join, grazie ad una maschera che elenca i campi delle due tabelle che devono essere uniti nella query finale. La condizione di Join può essere dunque impostata solamente se sono state selezionate almeno due tabelle. Premendo il pulsante Imposta Joins appare la seguente maschera: Esempio: si vuole elaborare un report che indichi il codice articolo, la descrizione, il prezzo in anagrafica e anche l unità di misura alternativa correlata all articolo: Per richiedere queste informazioni, è necessario impostare il join (correlazione) tra la tabella ArtUm dove risiede l informazione sulle unità di misura alternative degli articoli e la tabella Articoli. La relazione che collega le due tabelle avviene tramite il CodArt, ovvero il codice articolo, in quanto può esistere un solo codice articolo al quale possono essere associate diverse unità di misura alternativa legame uno a molti - Premendo il pulsante Imposta Joins appare una maschera, che visualizza (nella prima finestra a sinistra) l elenco delle tabelle che sono state selezionate per la query. Per costruire la Join (legame di correlazione) procedere così:
13 QUERY BUILDER: Gestione delle Viste e il Linguaggio SQL selezionare le due tabelle sulla quale effettuare il legame 2. nelle finestre successive vengono visualizzati i rispettivi campi (dell una e dell altra tabella) 3. selezionare il campo che rappresenta il legame tra le due tabelle Tabella Articoli Tabella ArtUm 4. cliccare sul pulsante Aggiungi Join alla Query 5. cliccare sul pulsante Chiudi 6. alla chiusura, sarà visualizzata nella maschera principale la condizione di Join appena creata: 7. cliccare sul pulsante Crea SQL per aggiornare il testo della vista: la procedura costruirà la query con la sintassi SQL adeguata. A sinistra sono elencate le tabelle che sono state selezionate per la query; selezionando tali tabelle nella maschera vengono mostrati i campi corrispondenti, che è possibile utilizzare per costruire la Join (legame di correlazione). È sufficiente selezionare i campi che definiscono il criterio di legame tra le tabelle e premere il pulsante Aggiungi Join alla Query per creare la correlazione. Chiudendo la maschera sarà visualizzata, nella maschera principale, la condizione di join appena creata: Per gli utenti più esperti è sempre attiva la possibilità di intervenire manualmente sulla sintassi della query appena generata, apportando anche altre modifiche direttamente nella stringa creata. Esempio proseguendo l esempio precedente, una volta creata la correlazione dei campi e selezionato quali informazioni avere nel report, premendo sul pulsante Esegui viene presentata la seguente maschera:
14 14 Manuale Tecnico - Operativo Eseguendo la query, sono stati trovati solo due articoli che hanno l unità alternativa di misura.
15 QUERY BUILDER: Gestione delle Viste e il Linguaggio SQL Applicare una Condizione (operatore Where) La condizione di Where permette di creare delle query restringendo il campo di ricerca, ottenendo per esempio informazioni che riguardano un articolo, un cliente, ecc. La selettività della ricerca rende la stessa più efficace. Le condizioni di WHERE possono essere impostate tramite i campi della maschera posti al di sotto delle liste di tabelle e campi: Nome campo (ComboBox) visualizza i campi disponibili, in funzione della tabella scelta in precedenza; Operatore (ComboBox) si può definire quale operazione di confronto deve essere seguito per la ricerca dei dati. Vengono elencati gli usuali operatori aritmetici (=, <>, >, >=, <, <=), oltre all operatore LIKE, da utilizzare per il confronto di stringhe (insieme di parole). Tale operatore si comporta come un operatore di uguaglianza arricchito dal supporto per la coppia di caratteri speciali? e *. Il carattere speciale? rappresenta un carattere qualsiasi. Il carattere speciale * rappresenta una stringa di un numero arbitrario (eventualmente anche zero) di caratteri qualsiasi. I due simboli? e * possono anche essere utilizzati insieme. Esempi: M* indica una qualsiasi stringa che inizia con la lettera M (es: Milano, Motore ).????A indica una stringa di 5 caratteri di cui l ultimo è una A (es: ELICA, MARIA ). *R? indica una qualsiasi stringa il cui penultimo carattere è una R (es; FERRARA, TORO, FIORE ). BANC? indica una stringa formata da BANC e seguita da un qualsiasi carattere (es: BANCA, BANCO). BANC* indica una stringa formata da BANC e seguita da una qualsiasi sequenza di caratteri (es: BANCA POPOLARE DI MILANO, BANCO DI DESIO ). *ST* indica una qualsiasi stringa che contiene la sequenza ST (es: ASTA, CESTA, GESTIONE ). Valore (ComboBox) per inserire l espressione con cui si vuole confrontare il valore del campo selezionato: sono accettati tutti i caratteri numerici, alfanumerici e date a seconda del tipo del campo a cui il valore viene associato. Esempio, se la ricerca deve avvenire per prezzo per un importo maggiore di Euro allora il campo sarà di tipo numerico. il pulsante Lista possibili valori permette automaticamente di visualizzare in anteprima i valori del campo presenti nel DataBase.
16 16 Manuale Tecnico - Operativo Esempio: si vuole elaborare un report che indichi il codice articolo, la descrizione, il prezzo in anagrafica solo per gli articoli che hanno un prezzo superiore ad Euro In questo caso la condizione where deve indicare il campo PvendPub > Una volta definiti i campi che si vogliono portare nel report occorre definire la condizione nel seguente modo: Scegliere il Nome Campo: Articoli.PvendPub; l operatore: >; il valore: cliccare sul pulsante Aggiungi come And Un utente può creare più condizioni di WHERE in una sola query, aggiungendole e concatenandole tramite i pulsanti e La differenza tra i due pulsanti risiede nel modo con cui i dati saranno filtrati: Per la condizione AND tutti i criteri di WHERE devono essere soddisfatti affinché il dato venga estratto nella vista Per la condizione OR basta che solo un parametro all interno del WHERE sia soddisfatto affinché il dato venga estratto nella vista Esempio: Al report elaborato nell esempio precedente, si vuole aggiungere un ulteriore filtro per estrarre i soli articoli che hanno la descrizione che inizia per H. In questo caso, nella condizione di WHERE già indicata ( il campo PvendPub > 1.000) va aggiunta la nuova condizione nel seguente modo: scegliere il Nome Campo Articoli.Descrizione; l operatore: like; il valore: H*. cliccare sul pulsante Aggiungi come And Il criteri appena scelti risulteranno restrittivi nel senso che un articolo deve avere entrambi le caratteristiche per essere scelto. Infatti se viene eseguita la query il risultato sarà mil seguente, in quanto non esistono dati per i parametri selezionati nella ricerca:
17 QUERY BUILDER: Gestione delle Viste e il Linguaggio SQL - 17 Utilizzando invece il criterio OR la selezione non è restrittiva e quindi: scegliendo il Nome Campo Articoli.Descrizione; l operatore: like; il valore: H*. cliccare sul pulsante Aggiungi come Or Eseguendo la ricerca il risultato sarà il seguente: Come si può notare nessun articolo ha una descrizione che inizia per H, ma comunque ne esistono quattro che hanno un prezzo superiore a euro.
18 18 Manuale Tecnico - Operativo Raggruppamento e Ordinamento Una volta determinati quali dati ricercare è possibile definire se raggruppare le informazioni e/o ordinarle. Raggruppato per Consente di definire eventuali condizioni di raggruppamento. Per funzionare correttamente, deve essere eseguito su tutti i campi che sono stati scelti come elementi della ricerca (così come previsto dallo standard del linguaggio SQL). La procedura prevede la possibilità di indicare in Raggruppato per un solo campo: gli altri campi devono essere aggiunti manualmente direttamente nel Statement SQL, dopo che è stata creata la frase SQL, editando la query nella parte inferiore della maschera 3. Esempio - Si vuole conoscere quali categorie merceologiche sono presenti negli articoli. Se la ricerca fosse generica la vista elaborata dal Query Builder è: Select Articoli.CodArt, Articoli.Descrizione, Articoli.PVendPub, Articoli.CatMerc From Articoli,ArtUM 3 Lo stesso vale per le funzioni di aggregazione (Count, Min, Max, Sum, Avg), che non possono essere definite in automatico.
19 QUERY BUILDER: Gestione delle Viste e il Linguaggio SQL - 19 Essendo la ricerca generica non è facile sapere quali sono le categorie merceologiche, utilizzando l operatore di raggruppamento invece si possono individuare in maniere dettaglia. La regola per raggruppare è quella che solo i campi da ricercare possono essere raggruppati. In questo modo selezionando solo la categoria merceologica come elemento di ricerca, la query elaborata dal Query Builder è diventata: Select Articoli.CatMerc From Articoli Group By Articoli.CatMerc La ricerca è stata così limitata alle sole categorie merceologiche, e il risultato è il seguente: Una volta generata la query di estrazione dei dati, è possibile intervenire sempre manualmente sulla stringa, ad esempio, si potrebbe contare quanti articoli fanno parte di una categoria merceologica, aggiungendo la funzione Count (conteggio): Select count(articoli.catmerc) as num, articoli.catmerc From Articoli Group By Articoli.CatMerc
20 20 Manuale Tecnico - Operativo Ordinato per Per esporre i dati in un report in maniera chiara e di facile lettura, è spesso necessario definire un criterio di ordinamento: nel campo ComboBox Ordinato per è possibile, a tal proposito, scegliere quali campi devono essere ordinati e in che modo: Asc ascendente Desc discendente Anche in questo caso è possibile selezionare un solo campo per l ordinamento; se fosse necessario creare altri ordinamenti, si può intervenire manualmente sulla vista utilizzando sempre l operatore ORDER BY. Esempio - Si vuole elaborare un report che mostra la lista degli articoli ordinata per prezzo, per sapere quale è l articolo con il prezzo di vendita più alto. Selezionata la tabella Articoli e i campi che si desidera visualizzare nel report come Codice articolo, descrizione, prezzo di vendite, si procede a definire l ordinamento per il campo PVendPub. Scelti tutti i parametri con il pulsante Crea Sql, il query Builder genera la seguente query : Il risultato è il seguente:
21 QUERY BUILDER: Gestione delle Viste e il Linguaggio SQL Selezione delle prime N righe Se nella vista si vogliono visualizzare solo un certo numero di record (a partire dal primo), è possibile specificare quanti records estrarre indicandone il numero nel campo Mostra primi N records; Esempio: riprendendo l esempio precedente, dove venivano estratti tutti gli articoli ordinati per prezzo, se si volesse conoscere solo i primi 5 (ovvero quelli che hanno il prezzo più alto), generando la query sql i dati presentati sarebbero i seguenti: Il Query Builder genera la seguente query:
22 22 Manuale Tecnico - Operativo 1.2 Personalizzazioni dei Menù e delle Toolbar Le query create con il Query Builder possono essere aggiunte come vere e proprie funzioni personalizzate nei Menù e nella Toolbar, così da poter essere trovate ed utilizzate in modo rapido e immediato da parte di qualsiasi utente. Una volta creata la vista, è possibile scegliere se assegnargli un icona e in quale Menù posizionarla. Le modalità di personalizzazioni sono le consuete previste dal sistema gestionale: con il tasto destro sulla Toolbar principale viene mostrato il seguente menù di scelta rapida, dal quale, scegliendo Personalizza, si accede alla maschera di personalizzazione del menù principale: Nella categoria Vista saranno presenti le query create: per renderle visibili (nel menù oppure nella toolbar), sarà sufficiente trascinare la voce nell area ritenuta idonea. Nel caso di aggiunta della query nella Toolbar, è consigliabile associare alla stessa un icona personalizzata (utilizzando l apposita funzione Gestione Toolbar) in modo da rendere maggiormente visibile la query, in una logica di economia di spazi visivi. Con i normali strumenti della procedura si può anche abbinare prima una icona alla query in modo da rendere maggiormente visibile la stessa anche in una logica di economia di spazi visivi.
23 QUERY BUILDER: Gestione delle Viste e il Linguaggio SQL Creazione di una vista interna ad una Maschera Molte funzioni presentano una specifica toolbar interna, nella quale è possibile inserire altre sotto-funzioni correlate al task attivo. In queste maschere, è possibile associare query personalizzate sui dati presenti nella maschera stessa. In altre parole, il sistema permette la creazione di viste parametrizzate con i dati presenti nelle maschere attive: è possibile creare una (o più) query che filtra i risultati in base ai valori presenti, al momento del lancio, in un preciso campo della maschera. Per ottenere questo risultato, l esecuzione della funzione principale e la successiva creazione della query deve avvenire dopo aver aperto la funzione cui si vuole collegare l interrogazione. E necessario effettuare i seguenti passaggi: 1. Aprire la funzione nella quale si vuole aggiungere l interrogazione 2. Avviare il Query Builder, dal menù Utilità Query Builder 3. Creare la query, utilizzando le modalità descritte nel paragrafo Creazione di una nuova query 4. salvare la nuova query Durante la creazione della query, sarà possibile specificare come Operatore di riferimento delle condizioni di WHERE un campo della form. Dopo aver creato la query, sarà possibile aggiungerla nella toolbar della maschera come funzione personalizzata: 1. dalla stessa funzione nella quale si è creata la query 2. inserire nella toolbar della maschera la vista appena creata La query così creata potrà essere eseguita in fase di inserimento/variazione dei dati: il lancio della funzione produrrà, come risultato, un interrogazione che terrà conto dei dati inseriti dall utente in un preciso momento. Ad esempio, ipotizziamo di voler conoscere, durante l input delle bolle, gli ultimi 5 prezzi applicati al cliente nelle vendite precedenti; dalla form delle bolle, creeremo la seguente istruzione (query di esempio per archivio Access senza form new): Select Top 10 BolleTest.NumDoc, MovMagDett.CodArt, MovMagDett.ImpUni, MovMagDett.Qta, BolFatDett.Importo FROM (BolFatDett INNER BolFatDett.ID) INNER JOIN JOIN MovMagDett BolleTest ON ON MovMagDett.IDdettDoc BolFatDett.IDTest = = BolleTest.ID Where (BolleTest.Cliente = ' txt(2) ' ) And (MovMagDett.CodArt = ' grd(1) ' ) and (MovMagDett.Tipo = 'B') order by BolleTest.NumDoc desc Nelle prossime proponiamo un esempio passo passo per verificare ogni passaggio.
24 24 Manuale Tecnico - Operativo Esempio: un esempio può aiutare a comprendere il meccanismo di relazione query/maschera. Ipotizziamo che in anagrafica clienti si desideri visualizzare le fatture emesse per il cliente che si sta visualizzando in quel momento in maschera: innanzitutto, prima di procedere alla creazione della query, è necessario attivare la funzione di query builder per la maschera in questione (clienti) - Fase 1. A tal fine occorre accedere alla funzione dal menù Archivi Anagrafica Clienti Con il tasto destro sulla tollbar posta in alto a destra si inserisce la funzione Query Builder Una volta inserita questa si presenterà nel seguente modo: Una volta attivata la funzionalità si procede alla creazione della query (Fase 2) Quindi dopo aver richiamato un cliente è possibile cliccare sull icona del Query Builder, e quindi sarà visualizzata la seguente maschera:
25 QUERY BUILDER: Gestione delle Viste e il Linguaggio SQL - 25 Come si nota nella parte alta della maschera viene mostrata tra parentesi quadre il nome della maschera di riferimento. In questo caso non esistono altre query specifiche per l anagrafica cliente, l unica funzione attiva è quella di Aggiungere una nuova vista. Le modalità di inserimento sono uguali a quelle viste in precedenza, l unica eccezione è nella condizione WHERE dove bisognerà indicare il nome del campo di riferimento, ovvero il parametro da passare alla query. Nell esempio sarà il nome del cliente. Cliccando sul pulsante Lista Valore Possibili la procedura mostra una serie di valori speciali, ovvero la lista di tutti i campi disponibili nella maschera preceduti da un codice che definisce la natura del campo. Ad esempio Pnl indica un campo pannello, Cbo un valore espresso nella combo, Txt un campo di testo. Quindi se si vuole associare la query al codice cliente basta selezionare la voce TXT(0) Codice Cliente.
26 26 Manuale Tecnico - Operativo Una volta scelti i campi da visualizzare come anno della fattura, numero della fattura, data fattura, cliente e importo totale si può creare la query SQL con il pulsante Crea SQL. Come illustrato in precedenza, se è necessario inserire un criterio di ordinamento è sufficiente scegliere per quale campo e in che modo (Asc o Desc) nella sezione Ordinato per. Se la query è corretta si può procedere al suo salvataggio cliccando sul tasto Salva: in questo caso sarà presentata la maschera delle proprietà dove dovrà essere indicato il nome con cui salvare la vista. Nel nostro esempio si è scelto il nome Lista Fatture Una volta creata la nuova lista è necessario personalizzare la toolbar dell anagrafica clienti al fine di avere sempre disponibile la nuova query (Fase 4)
27 QUERY BUILDER: Gestione delle Viste e il Linguaggio SQL - 27 Solo così si potrà visualizzare immediatamente la lista delle fatture per cliente. Note operative: se nella lista delle viste non dovesse essere presente quella appena creata, conviene uscire dalla procedura e rientrare al fine di permettere un corretto aggiornamento di tutte le modiche apportate. Richiamando il cliente è possibile sapere in tempo reale quali fattura sono state emesse:
28 28 Manuale Tecnico - Operativo 2 Il linguaggio SQL (cenni) Questa breve presentazione del linguaggio SQL è nata dall idea di creare un appendice utile sia per tutti gli utenti che utilizzano Query Builder sia per gli utenti\installatori che vogliono usare la frasi SQL nei campi personalizzati creati con la personalizzazione On-Fly. Lo scopo è quello di introdurre l utente alla comprensione del significato delle varie parti in cui si compone un istruzione SQL e all acquisizione delle corrette regole di sintassi per la costruzione di interrogazioni di un database. La presentazione teorica è corredata da esempi creati sullo stesso database su cui lavora il programma. Il linguaggio SQL (acronimo di Structured Query Language) è un linguaggio per la definizione e la manipolazione dei dati; è un linguaggio oggi usato in numerosi DBMS 4 disponibili come prodotti commerciali. In origine SQL era chiamato SEQUEL (Structured English QUery Language) ed era utilizzato dall IBM Research come interfaccia per i primi database relazioni chiamati SYSTEM R. Attualmente, sono numerosissimi i database che lo utilizzano, a partire dagli stessi DB2/DB di IBM, per terminare con Oracle, SQL Server (Microsoft), Informix, Sybase, CA-Ingres (Computer Associates), MySQL, Postgree, etc Tuttavia, ogni DBMS ha apportato modiche proprietarie al linguaggio, tanto che uno sforzo non indifferente è stato prodotto negli scorsi anni dagli enti ANSI (American National Standard Institute) e ISO (International Standard Organization) per ottenere una versione unica: SQL 2 (noto anche come SQL-92) e SQL3 (definito nel 1999) sono i risultati. La maggior parte dei sistemi supporta le funzionalità di base dello standard SQL-3 ed offrono estensioni proprietarie. SQL è un linguaggio di interrogazione e manipolazione di database che esprime le interrogazioni e gli aggiornamenti in modo dichiarativo, ovvero specificando l obiettivo dell operazione e non il modo in cui ottenerlo. Il linguaggio SQL permette la programmazione a due livelli (normalmente messi disposizione da qualsiasi DBMS): DDL Data Definition Language: comprende un numero di istruzioni necessarie per modificare lo schema della base dati (Data Dictionary), definendo le relazione e i vincoli di interità DML Data Manipulation Language: comprende un numero di istruzioni necessarie per modificare l istanza della base dati, utilizzando operatori dell algebra relazionale Query Builder utilizza alcune potenzialità del linguaggio DML (oggetto della trattazione delle prossime pagine): per ovvi motivi, sono state inibite le possibilità di intervenire sui dati in modifica (per evitare un inavvertito danneggiamento dei dati). Notazioni utilizzate nel seguito del manuale - Per descrivere la sintassi dei comandi del linguaggio verrà usata una notazione che fa uso di alcuni simboli che hanno questo significato: [ ] Le parentesi quadre indicano che il termine all interno è opzionale, ovvero può comparire o non comparire una sola volta. {} Le parentesi graffe indicano invece che il termine racchiuso può non comparire o essere ripetuto un numero arbitrario di volte. Le barre verticali indicano che deve essere scelto uno tra i termini separati dalle barre. < > Le parentesi angolate racchiudono un elenco di termini in alternativa. ( ) Le parentesi tonde vanno sempre intese come termini del linguaggio SQL. 4 DBMS - DataBase Management Sistem sistema software specifico per la gestione di base dati, che opera al di sopra del sistema informativo ed è finalizzato a organizzare e gestire le informazioni contenute nel database di riferimento. E compito del DBMS controllare e monitorare le operazioni effettuare dai diversi programmi e dagli utenti informatici sui dati. Contiene diversi strumenti che ne facilitano la programmazione e la gestione delle informazioni. (Access non è un DBMS ma un file).
29 QUERY BUILDER: Gestione delle Viste e il Linguaggio SQL Definizioni formali L utilizzo di istruzioni SQL prevede la conoscenza di questi concetti di base: Archivio File contenete informazioni. Le informazioni in esso contenute sono distribuite in record logici: ogni record logico contiene una sequenza di byte ed è suddiviso in campi, ogni dei quali contiene un informazioni. Si definisce coefficiente di riempimento di un file il rapporto tra: numero byte allocati record logici / numero byte blocchi fisici allocati al file Database Struttura rigida che contiene diversi insiemi di informazioni, memorizzate in modo compatto e organizzate per essere ritrovate efficientemente. Il database è una collezione di dati memorizzati in modo permanente su memoria di massa, gestiti da un sistema di gestione di database (il DBMS ved. definizione) che fornisce meccanismi di accesso ai dati assicurando al contempo la loro affidabilità e privatezza. Le informazioni in esso contenute sono organizzate in tabelle. Tabella (o relazione) Campo Collezione di informazioni strutturate appartenenti ad uno stesso contesto (argomento specifico) organizzate in un numero fisso di colonne e un numero variabile di righe. Ciascuna relazione ha un nome univoco. Cella contenete una singola informazione; elemento di una riga Colonne (Attributi) Elenco dei campi che costituiscono una tabella o un istanza, detti anche attributi ; a ciascuna colonna è associato una tipologia di valori corrispondente (testo, numerico, data ).. Gli attributi di una stessa relazione devono avere nomi diversi tra loro. Il numero di colonne che costituisce una tabella\istanza è detto grado della relazione Riga (Tupla, Record) Unione di informazioni presenti in più colonne (detta anche Tupla o Record) riconducibili ad un informazione comune (legame). Il numero di righe che costituisce una tabella\istanza è detto cardinalità della relazione Esempio: Consideriamo la tabella Clienti Campo Ciascun campo della tabella Clienti contiene lo stesso tipo di informazione per ciascun cliente, ad esempio il codice del cliente. Ogni campo ha un nome_campo diverso dagli altri CodCli Denom Ind Cap Prov Loc Tel C ROSSI C EXPERT CASA NEW Via Cesare Battisti, PV PAVIA 0382/ C NEW ELECTRONIC CENTER Viale Manzoni, MI MONZA 039/ C LAMBERTI GIULIANA Viale Piemonte, NO NOVARA 0322/28335 C GAMMA S.N.C. Via Puccini, MI MILANO 02/ C RACHENA CORPORATION 3/2 hafeez centre, main bld GULBERG LAHORE C POWER INSTRUMENTS LTD 37 brook road rayleigh essex SS67XJ ENGLAND 0044/ Riga Ciascuna riga della tabella Clienti contiene tutte le informazioni relative ad un cliente: codice, società, denominazione, indirizzo Ogni riga ha un codice diverso (ID)
30 30 Manuale Tecnico - Operativo Schema Struttura delle tabelle che compongono il database (statico). Lo schema di una relazione è composto dal nome della relazione, seguito dal nome dei suoi attributi cui è associato il tipo; lo schema di una base dati relazionale è data dall elenco delle relazioni in essa presenti. La definizione degli schemi delle tabelle di un database avviene in una fase molto delicata, detta Database design durate la quale il DBA (Database ADministrator) definisce dapprima il tipo di dati e le regole di gestione, quindi la struttura nella quale andranno memorizzati. Nel nostro sistema gestionale, grazie alla funzionalità avanzata di Personalizzazione On Fly! è possibile operare modifiche strutturali al database, creando nuovi schemi (tabelle) e inserendole nel contesto applicativo già attualizzato. Istanza (o Occorrenza) Transazione Insieme di tuple presenti in una base dati in un preciso momento\istante (dinamica). Mentre lo schema di una relazione viene fissato in fase di creazione, l istanza di relazione si modifica in continuazione in seguito alle azioni che vengono effettuate sulla base dai, ovvero alle operazioni di inserimento, modifica e cancellazione delle tuple. L istanza di una base dati relazione è data dall insieme delle tuple presenti in un preciso istante. Esecuzioni di programma su una base dati: le transazioni andate a buon fine modificano le istanze di una base dati.
31 QUERY BUILDER: Gestione delle Viste e il Linguaggio SQL Il modello di base dati relazionale e il concetto di chiave Il modello di database sul quale utilizzale il linguaggio SQL è il modello relazionale 5, basato sul concetto di relazione: un database relazionale è una collezione di relazioni 6 (o tabelle). Alla base del modello relazionale vi è il concetto di chiave, la quale rappresenta un identificativo univoco di ogni singolo record: una chiave è formalmente un sottoinsieme di una relazione, composto da tutti i valori inseriti in un attributo che rispondono ai requisiti di unicità (non può esistere nella stessa colonna lo stesso valore ripetuto in più tuple) e minimalità. In uno relazione è possibile creare più chiavi: in questo caso, sarà possibile indicare quale di queste è la chiave primaria, ovvero l attributo che più di frequente sarà utilizzato per accedere al dato. Nella procedura gestionale, i dati vengono distribuiti nelle diverse tabelle, ognuna delle quali è adibita alla gestione di un particolare gruppo (o sottoinsieme) di informazioni: per ricollegare i dati così distribuiti, facenti capo ad uno stesso insieme, è possibile utilizzare proprio la chiave, che permette di aggregare le informazioni in modo logico. ID CodDoc OrdNum OrdDat CodCli CodPag Sconto1 Sconto2 TotQta TotImp Flag Evaso Flag Stampa Tabella OrdCliTest Flag Conferma 1 ORDCLI O /01/2003 C BB No Sì 2 ORDCLI O /01/2003 C RB ,21 2 No Sì 3 ORDCLI O /01/2003 C RB ,78 2 No Sì 4 OFFCLI T /01/2003 C RD ,6 2 No No ID 5 ORDCLI O /01/2003 ID C NRiga RD36 CodArt 0 UM0 QtaOrd5 QtaEva 10845,6 Prezzo 0 Sconto No Sconto2SìImporto Testata 6 ORDCLI O /01/20031 C TR60 1 P_BICICLETTA 20 N , Sì 0 0Sì ORDCLI O /01/20032 C RB36 1 H_PCPENTIUM 10 N , ,56 2 No 0 0Sì1952,21 8 OFFCLI T /01/20033 C RB36 2 H_ST_EPSONEPL 10 N , No 0 No ORDCLI O /01/ C RB36 3 R_NASTRO 10 PZ ,5 2 No 0 0 Sì W_MSOFFICE N ORDCLI O /01/2003 C TR ,4 2 No Sì H_PCPENTIUM N , , H_ST_EPSONEPL N R_NASTRO PZ , W_MSOFFICE N P_BICICLETTA N , , P_BICICLETTA N , , H_PCPENTIUM N , , H_ST_EPSONEPL N , H_PCPENTIUM N , , H_ST_EPSONEPL N ,5 Esempio: La tabella OrdCliTest contiene i dati di testa degli ordini clienti: la chiave primaria è il campo ID La tabella OrdCliDett contiene invece i dati di dettaglio degli ordini clienti: anche questa tabella ha la sua chiave primaria, che identifica univocamente i record della tabella, che è il campo ID. Dato che ad una testata dell ordine possono corrispondere più dettagli (= righe di articoli e di note) nella tabella OrdCliDett sarà riportato, per ogni riga, il valore della chiave primaria che identifica nella tabella OrdClitest l ordine di origine nel campo ID Testata. Tabella OrdCliDett R_NASTRO PZ , , W_MSOFFICE N H_PCPENTIUM N , , H_ST_EPSONEPL N H_PCPENTIUM N , , H_ST_EPSONEPL N W_MSOFFICE N ,4 5 I principali modelli di base dati dei DBMS sono 4: gerarchico, reticolare, relazionale e a oggetti. 6 Ved. definizioni date in precedenza, anche se da un punto di vista rigoroso e formale, una relazione è definita come un insieme di tuple, dove ciascuna tupla dovrebbe essere differente dalle altre; i DBMS commerciali tuttavia non verificano la condizione di univocità della singola tupla in modo automatico.
32 32 Manuale Tecnico - Operativo 2.2 COMANDI PER L ESTRAZIONE DEI DATI L espressione SELECT L espressione SELECT consente di specificare un operazione di interrogazione in SQL: l effetto di questa istruzione è quello di estrarre i dati da una o più tabelle in base ai vincoli impostati nell espressione. Viene formalmente definita come il prodotto cartesiano di relazioni elencate nella clausola From (o proiezione del cartesiano potendo selezionare solo alcuni attributi, non tutti *). STRUTTURA DI UNA SELECT (zona) ISTRUZIONE (1) SELECT ALL oppure DISTINCT oppure TOP N (percent) (2) * oppure {campo [ [ AS] Alias] [, campo [ [AS] Alias] ]} (3) FROM < elenco tabelle > Parola chiave (4) WHERE (5) GRUOP BY (6) HAVING (7) ORDER BY Descrizione < condizione di estrazione delle righe > < criteri di raggruppamento > < condizioni di estrazione dei gruppi > < criteri di ordinamento > 1 Select Comando che specifica l operazione di interrogazione. 2 Campo Nome di una colonna di una tabella (la tabella è indicata nel From) 3 Tabella Nome di una tabella del database (almeno uno, non ripetibile) 4 Condizione di estrazione criterio in base al quale vengono confrontate ed estratte le righe 5 Criterio di raggruppamento nome di un campo in base al quale effettuare il raggruppamento. 6 Criterio di estrazione dei gruppi legato al criterio di raggruppamento. 7 Criterio di ordinamento nome di un campo in base al quale ordinare le righe L SQL seleziona, tra le righe che appartengono alla concatenazione delle righe delle tabelle elencate nella clausola From, quelle che soddisfano le condizioni espresse nell argomento della clausola Where (se la clausola Where è assente si selezionano tutte le righe). Il risultato dell esecuzione di una interrogazione SQL è una tabella con una riga per ogni riga selezionata e con un insieme di colonne dato dai campi elencati nella Select, dove: il/i campo/i da estrarre deve essere scritto come tabella.campo oppure come campo se nel From è presente 1 tabella o i nomi degli attributi non si ripetono in tabelle diverse (valido anche nel Where) Il carattere * rappresenta la selezione di tutti i campi delle tabelle elencate nel From.
33 QUERY BUILDER: Gestione delle Viste e il Linguaggio SQL - 33 Per evitare duplicati nelle tabelle risultato di una interrogazione, cioè righe con gli stessi valori per tutti gli attributi, è sufficiente specificare la parola chiave DISTINCT immediatamente dopo la parola chiave Select: se non si specifica nulla, viene presa di default la parola chiave ALL e in questo caso il risultato della query SQL può contenere anche righe duplicate. Con la parola chiave TOP N è possibile fermare la ricerca una volta raggiunto un certo numero di record, e con TOP N percent è possibile fermare la ricerca una volta raggiunta una certa percentuale di record estratti. Esempio: Supponiamo che la tabella Articoli contenga questi valori: CodArt So Tipo PVendPub Descrizione De Misu H_PCPENTIUM Pentium Pro 200 Mhz N. M_BORDOTAPP 250 Bordo in Stoffa pregiata per Tappetini MT M_FILOCUCITO 50 Filo per cuciture Tappetini Auto MT M_MOQUETTE Moquette per il Basamento dell'auto MQ M_STOFFATAPP 3500 Stoffa per Tappetini Auto MQ P_AUTOMOBILE Automobile [Distinta Principale] N. S_COMAD_VETRO Comandi Elettrici Vetri Anteriori N. S_INTERNI Interni per Autovettura N. S_MANOVEL_VETRO 3000 Manovella Vetri Portiera Posteriore N. S_PORTA_PANNELLO Pannello per Portiera N. S_PORTIERE Protiere Autovettura Anteriori Post. N. S_RUOTE Ruote Mod. Pirelli P /60 R13 N. e consideriamo la seguente interrogazione: Select Descrizione From Articoli La sua esecuzione produce la seguente tabella come risultato: Descrizione Pentium Pro 200 Mhz Bordo in Stoffa pregiata per Tappetini Filo per cuciture Tappetini Auto Moquette per il Basamento dell'auto Stoffa per Tappetini Auto Automobile [Distinta Principale] Comandi Elettrici Vetri Anteriori Interni per Autovettura cioè un elenco delle descrizioni di tutti gli articoli della tabella.
34 34 Manuale Tecnico - Operativo Rinomina di campi e tabelle con un ALIAS E possibile rinominare i campi o le tabelle nella relazione finale con un Alias cioè un altro nome: con questo meccanismo è possibile sia assegnare ai campi dei nomi più significativi, sia far apparire una stessa tabella più volte nel FROM con alias diversi (superando il limite di poter indicare una tabella una unica volta). La query che rinomina le tabelle della clausola FROM con un alias, costruisce il prodotto cartesiano delle tabelle nella clausola FROM e la relazione così ottenuta proietta solo le colonne specificate nella lista in corrispondenza di SELECT rinominando quelle colonne che possiedono un alias. SELECT FROM WHERE NomeTabella.Attributo AS [Alias] [,NomeTabella.Attributo AS [Alias]]... NomeTabella [Alias] [,NomeTabella [Alias]]... La sintassi è leggermente diversa se si rinomina il campo o la tabella: Campo: l assegnazione avviene utilizzando la parola chiave AS seguita dal nome da associare come alias. Tale nome va indicato necessariamente tra parentesi quadrate [ ] nel caso in cui contenga spazi o caratteri particolari (*,? ) Esempio: SELECT Clienti.CodCli as [Codcli 1*], Clienti.Denom, CliFatt1.CodCli as Codcli2 FROM Clienti, Clifatt1 WHERE Clienti.CodCli = CliFatt1.CodCli Codcli 1* Denom Codcli2 C EXPERT CASA NEW SRL C C NEW ELECTRONIC CENTER SPA C Tabella: l assegnazione avviene indicando direttamente il nome tra parentesi quadre [ ]. Assegnando un alias ad una tabella tale nome deve necessariamente sostituire il nome della relazione in tutte le parti della query (sia nel SELECT sia nel WHERE che in eventuali criteri di ordinamento/raggruppamento): nel caso in cui l alias contenga spazi, le parantesi quadre vanno necessariamente aggiunte anche nelle altre parti della query Esempio: La stessa query dell esempio precedente può essere scritta così: SELECT Tabella.CodCli as [Codcli 1*], Tabella.Denom, Tabella1.CodCli as Codcli2 FROM Clienti [Tabella], Clifatt1 [Tabella1] WHERE Tabella.CodCli = Tabella1.CodCli
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