La qualità dell attesa nell adozione internazionale

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1 Collana della Commissione per le Adozioni Internazionali La qualità dell attesa nell adozione internazionale Significati, percorsi, servizi Istituto degli Innocenti

2 Collana della Commissione per le Adozioni Internazionali

3 Istituto degli Innocenti di Firenze Prima edizione: aprile 2010 ISBN

4 Collana della Commissione per le Adozioni Internazionali La qualità dell attesa nell adozione internazionale Significati, percorsi, servizi Istituto degli Innocenti

5 StudieRicerche Collana della Commissione per le adozioni internazionali La collana editoriale promossa dalla Commissione per le adozioni internazionali con la collaborazione dell Istituto degli Innocenti di Firenze intende fornire una rappresentazione coordinata dei materiali di studio prodotti sui diversi aspetti dell adozione di minori da Paesi stranieri, favorendo la più ampia riflessione a livello nazionale e internazionale. Le pubblicazioni si collocano in una prospettiva di stimolo e miglioramento delle politiche per l adozione da sostenersi attraverso azioni di supporto informativo e formativo per tutti gli attori del sistema. Un sincero ringraziamento va a tutte le istituzioni, i servizi, gli enti e gli operatori che hanno partecipato alla realizzazione delle attività, contribuendo all elaborazione dei documenti presentati nella collana. Presidenza del consiglio dei ministri Commissione per le adozioni internazionali Autorità centrale italiana per l adozione internazionale Carlo Amedeo Giovanardi (presidente), Daniela Bacchetta (vicepresidente), Filomena Albano, Giampaolo Albini, Michele Augurio, Laura Barbieri, Marida Bolognesi, Graziana Campanato, Caterina Chinnici, Carlo Della Toffola, Maurizio Falco, Roberto G. Marino, Francesco Saverio Nisio, Giovanni Pino, Valeria Procaccini, Andrea Speciale, Gianfranco Tanzi, Sara Terenzi, Stefania Tilia, Celestina Tremolada, Maririna Tuccinardi, Elena Zappalorti Dirigente generale Segreteria tecnica Maria Teresa Vinci Ha coordinato la realizzazione del volume Raffaella Pregliasco Ha curato la realizzazione del volume Giorgio Macario Hanno collaborato alla raccolta della documentazione Federico Brogi, Vanna Cherici, Emenegildo Ciccotti, Annamaria Maccelli, Enrico Moretti, Claudia Stanghellini, Benedetta Tesi Istituto degli Innocenti P.zza SS. Annunziata, Firenze Direzione Area Documentazione, ricerca e formazione Aldo Fortunati Coordinamento editoriale Anna Buia Progetto grafico Cristina Caccavale Realizzazione editoriale Barbara Giovannini, Caterina Leoni, Paola Senesi Il disegno in copertina è di Emanuele Luzzati

6 Indice XI Prefazione Le adozioni internazionali: un percorso di qualità Daniela Bacchetta XIII Introduzione Un percorso formativo per i tempi dell attesa Giorgio Macario Parte prima APPORTI METODOLOGICI NEI TEMPI DELL ATTESA I tempi dell attesa: una sfida formativa per la qualità Giorgio Macario Orientarsi nel territorio dell attesa: alcuni criteri teorico-operativi Marco Chistolini L approccio auto(bio)grafico: una metodologia per favorire la riflessività e la relazione Anna Maria Pedretti Parte seconda FAMIGLIA E FAMIGLIE: CONTESTI E ORIENTAMENTI PER L ATTESA La famiglia tra vecchie e nuove transizioni: ridefinire i confini e le competenze Paola Di Nicola Transizioni familiari tra identità e cambiamento: fatiche e risorse del percorso familiare Raffaella Iafrate Quale lavoro con la coppia durante l attesa: orientamenti teorico-metodologici Giulio Cesare Zavattini V

7 INDICE Parte terza LO SCENARIO DELL ATTESA E IL PUNTO DI VISTA DELLE COPPIE I tempi dell adozione nelle risultanze empiriche della Commissione Maria Teresa Vinci GLI SGUARDI ESPERTI SUI TEMPI DELL ATTESA (GLI ENTI AUTORIZZATI) I tempi dell attesa: quale formazione Milena Santerini L accompagnamento e il sostegno alle coppie nel periodo dell attesa Graziella Teti I tempi lunghi dell attesa: le cause e gli effetti sul sistema delle adozioni Gianbattista Graziani LE OPINIONI DEI DISCUSSANT (GLI OPERATORI DEI SERVIZI TERRITORIALI) Bonaria Autunno, Marina Farri, Elisabetta Paroletti, Cristina Buda LE COPPIE ADOTTIVE E I TEMPI DELL ATTESA Le coppie adottive e i tempi dell attesa nel monitoraggio dei principali forum web. Un ipotesi di lettura Antonio D Andrea Le coppie adottive e i tempi dell attesa nel monitoraggio dei principali forum web. Un ulteriore ipotesi di lettura Ondina Greco Le coppie adottive e i tempi dell attesa. Monitoraggio dei principali forum web dedicati all adozione Simone Ramella Parte quarta UNA COMUNITÀ DI PRATICHE E DI PENSIERO NEI TEMPI DELL ATTESA SPUNTI E RIFLESSIONI DAI GRUPPI DI ELABORAZIONE Premessa Gruppo A Achille Tagliaferri Gruppo B Franco Santamaria Gruppo C Mary Rimola VI

8 INDICE Gruppo D Micaela Castiglioni Gruppo E Gennaro Izzo Gruppo F Francesco Marchianò CONTRIBUTI DEGLI ENTI AUTORIZZATI NEI SEMINARI PRELIMINARI (GLI INTERVENTI NELLA FASE DI ATTESA) Il tempo dell attesa nell adozione internazionale: interventi a sostegno delle coppie Barbara Segatto L importanza della formazione durante il tempo dell attesa: esperienza e prassi dell ARAI-Regione Piemonte Chiara Avataneo e Donatella Simonini Il percorso dell attesa Laura Ebranati CONTRIBUTI DELLE REGIONI E DEI SERVIZI TERRITORIALI NEI SEMINARI PRELIMINARI (GLI INTERVENTI NELLA FASE DI ATTESA) La fase dell attesa nelle nuove linee guida per l adozione della Regione Umbria Maria Speranza Favaroni Progetto di intervento nell attesa negli Ambiti territoriali 6/8/9 - Foligno, Spoleto e Norcia Cristina Faraghini La costruzione della genitorialità interiore. Un esperienza di gruppo per futuri genitori in attesa di adozione nel Servizio di salute mentale infanzia e adolescenza Silvana Russo, Daniela Losco, Eleonora Campolmi, Antonella Venturini Riflettendo sui tempi dell attesa nell adozione internazionale Lorena Fornasir, Luigi Piccoli La programmazione e gli interventi nella fase dell attesa nella Regione Veneto. Analisi della dispersione adottiva nell ULSS 6 Vicenza Germano Parlato VII

9 INDICE CONTRIBUTI DEGLI ENTI AUTORIZZATI NEI SEMINARI DI APPROFONDIMENTO (LA PREPARAZIONE DEL BAMBINO ALL ADOZIONE E MODALITÀ DI INCONTRO CON LA FAMIGLIA ADOTTIVA) La preparazione del bambino all adozione e modalità di incontro con la famiglia adottiva Valeria Bonfadini La preparazione dei bambini all adozione internazionale nell esperienza dell ARAI-Regione Piemonte Chiara Avataneo e Donatella Simonini La preparazione del bambino all adozione e modalità di incontro con la famiglia adottiva. L integrazione fra struttura e famiglia Silvia Carboni Ma mi portano lontano? La preparazione del bambino nel Paese di origine Anna Maria Barbiero CONTRIBUTI DEGLI ENTI AUTORIZZATI NEI SEMINARI DI APPROFONDIMENTO (LA PREPARAZIONE DELLA COPPIA AL PAESE DI ORIGINE DEL BAMBINO) I viaggi e le storie. La preparazione della coppia al Paese di origine del bambino Anna Maria Barbiero La preparazione delle coppie al Paese di origine da parte dell ente autorizzato NAAA Laura Piacenti Tempi di attesa dall iscrizione al viaggio in Colombia: gli incontri di preparazione delle coppie Ivana Pinardi La preparazione delle coppie all origine del bambino nell esperienza di Agapè Agata Distefano CONTRIBUTI DEGLI ENTI AUTORIZZATI NEI SEMINARI DI APPROFONDIMENTO (LE ATTIVITÀ DI FORMAZIONE PER LE COPPIE DURANTE L ATTESA) La formazione delle coppie nell esperienza di AIBI Maria Pia Mancini Il percorso dell attesa nella famiglia allargata Laura Ebranati VIII

10 INDICE L esperienza di un ente autorizzato nella formazione per le coppie durante l attesa Simonetta Vernillo Un esperienza significativa dell ente autorizzato CIAI: Una proposta con il corpo Maria Teresa Persico e Giovanna Riva CONTRIBUTI DEI SERVIZI TERRITORIALI NEI SEMINARI DI APPROFONDIMENTO (LA FORMAZIONE DELLE COPPIE NEL TEMPO DELL ATTESA) Uno zoom sull attesa. Il progetto pilota Veneto adozioni. Équipe adozioni ed enti autorizzati della Provincia di Verona Patrizia Meneghelli Sperimentazione di gruppi dell attesa nella ASL Roma B Antonio Chiorlin Il Centro adozioni dell ASL di Brescia e la formazione per le coppie nel tempo dell attesa Adele Ferrari Progetto Che fatica aspettare. Percorso per coppie in attesa di adozione Soraya Rudatis CONTRIBUTI DI SINTESI La fine del tempo dell attesa e l abbinamento coppia-bambino: dieci questioni discusse Piercarlo Pazé La formazione-intervento e l attesa nelle adozioni internazionali: evoluzioni, autovalutazione del percorso e prospettive di sviluppo Giorgio Macario COMPENDIO GIURIDICO 383 Dalla dichiarazione di idoneità ad adottare all incontro con il bambino: le questioni normative e procedurali del periodo dell attesa Paolo Morozzo della Rocca e Piercarlo Pazé Appendice I PROTAGONISTI DELLE ATTIVITÀ FORMATIVE I partecipanti Lo staff IX

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12 Prefazione L E A D O Z I O N I I N T E R N A Z I O N A L I : U N P E R C O R S O D I Q U A L I T À Daniela Bacchetta Vicepresidente della Commissione per le adozioni internazionali Con questo volume prosegue il percorso di documentazione delle attività formative che la Commissione per le adozioni internazionali promuove fin dal 2000, anno dalla sua nascita. I compiti che la legge assegna alla Commissione sono ampi e spaziano in diversi settori, tutti funzionalmente riferibili a uno scopo primario: quello di rendere possibile, corretto, utile e positivo l ingresso di bambini provenienti da altre nazioni, spesso da altri continenti, in una nuova famiglia, per creare insieme una buona vita. L apporto formativo assicurato a un numero consistente di psicologi e assistenti sociali dei servizi territoriali, operatori degli enti autorizzati, esponenti delle Regioni e giudici dei tribunali per i minorenni, costituisce un indubbio elemento di qualità per l intero sistema delle adozioni internazionali, anche sotto il profilo dell opportunità di incontro e confronto fra tutti i soggetti principali delle procedure adottive. Il percorso qui documentato riguarda il periodo dell attesa nell adozione internazionale: nei suoi possibili significati, nell individuazione dei percorsi di sostegno ed elaborazione, nella prefigurazione di proposte da parte dei servizi. Il tempo dell attesa rappresenta una parte non trascurabile del tempo dell adozione. È un tempo di vita di per sé sfuggente, difficilmente assoggettabile a norme precise e misurabile con previsioni attendibili. E ciononostante, è stato affrontato in modo approfondito nelle attività formative realizzate e documentato da un apposito compendio giuridico che compare in chiusura del volume. Ancora: la fase dell attesa riguarda da una parte le coppie che aspirano all adozione, dall altra parte i bambini che attendono di essere adottati, ma anche tutti i soggetti professionali e istituzionali incaricati del buon funzionamento del processo adottivo, sia nei Paesi di origine che nel Paese di accoglienza. In queste concrete declinazioni del percorso formativo si sono integrati tra loro i diversi apporti metodologici, inclusa l esplorazione dei siti web e dei blog, ciò che ha permesso di sentire la voce e capire il punto di vista delle coppie. La conclusione che si può trarre dal complesso lavoro qui documentato è che l'attesa, se adeguatamente sostenuta e non vissuta in termini persecuto- XI

13 LA QUALITÀ DELL ATTESA NELL ADOZIONE INTERNAZIONALE ri, può essere un tempo di vera crescita, finalizzato alla migliore preparazione della futura vita in comune. Questo vale sicuramente qui, nel nostro Paese d accoglienza, ma deve valere anche nei Paesi d origine, dove vivono e crescono i bambini che domani arriveranno in Italia. Anche in tale prospettiva la Commissione sta operando, perché i Paesi da cui provengono i bambini siano aiutati e sostenuti nelle loro politiche sociali a tutela all infanzia e all adolescenza. Da anni la Commissione realizza e promuove, insieme all'istituto degli Innocenti di Firenze, attività di scambio e di formazione che coinvolgono Paesi come il Brasile, il Vietnam, il Gambia e altri ancora, per diffondere il più possibile la conoscenza del nostro lavoro e le esperienze maturate negli anni. Tra queste esperienze è sicuramente centrale quella relativa alla consapevolezza di come il tempo di attesa e la preparazione siano fattori determinati per il successo di un adozione. XII

14 Introduzione U N P E R C O R S O F O R M A T I V O P E R I T E M P I D E L L A T T E S A Giorgio Macario Formatore e psicosociologo, responsabile scientifico e formativo del progetto Il percorso formativo documentato in questo volume è stato realizzato durante tutto il 2008 e i primi mesi del La scelta del tema dei tempi dell attesa nell adozione internazionale come area centrale degli interventi formativi nazionali previsti nel nasce da una necessità sempre più diffusa di affrontare tale problematica esplorandola a fondo e di sostenere la diffusione di servizi alle coppie in attesa di adozione. Ma mentre in molti altri casi le attività formative nazionali nascono proprio dalla diffusione di un gran numero di esperienze e di servizi realizzati a macchia di leopardo lungo tutta la penisola, per favorire il confronto e la costruzione di percorsi coerenti e integrati, nel caso dei tempi dell attesa la sfida formativa nasce proprio da una forte carenza di interventi per far fronte a un fenomeno percepito in crescita e dalla necessità di identificare gli stessi confini della fase dell attesa. Infatti, al di là del momento iniziale del mandato all ente autorizzato da parte della coppia che ha ottenuto l idoneità e del momento finale dell incontro con il bambino ad abbinamento avvenuto, l universo dell attesa appare assolutamente poco identificabile, anche perché dipende da un numero piuttosto rilevante di variabili. Le diverse aree di estremo interesse che sono state prima ipotizzate, poi avvicinate ed esplorate con strumenti di analisi anche indiretti (vedi il lavoro preliminare svolto con i siti Internet e i blog dove si esprimono direttamente gli aspiranti genitori adottivi in attesa, successivamente rielaborato e offerto al lavoro analitico di esperti, e poi confluito direttamente nel lavoro di riflessione allargata in ambito seminariale) e quindi riaggregate nelle elaborazioni di professionisti e docenti, oltre che nei gruppi di lavoro/elaborazione, hanno rappresentato una vera e propria costruzione dell oggetto di lavoro formativo. Un oggetto complesso, sfuggente, multiforme e sfumato che, nelle pur consuete metodiche di formazione-intervento prefigurate e praticate ormai da alcuni anni, ha reso necessario il mantenimento di una forte propensione alla ricerca sia da parte dello staff allargato che da parte di tutti gli operatori coinvolti nei percorsi formativi. Non senza stupore da parte di molti operatori esperti che, partiti un po scettici sulla possibilità che una tale scarsità di conoscenze consolidate potes- XIII

15 LA QUALITÀ DELL ATTESA NELL ADOZIONE INTERNAZIONALE se dare vita a un confronto costruttivo, al termine del percorso sono stati i principali testimoni attivi dei risultati raggiunti. Dalla scelta dell ente cui conferire il mandato al sostegno nella gestazione della nascita adottiva, dalla gestione dei tempi nei periodi diversificati dell attesa all impatto dei fattori di cambiamento che possono anche portare alla revoca dell idoneità, dagli intrecci fra adozione internazionale e adozione nazionale alla formazione della coppia aspirante all adozione sugli aspetti antropologico-culturali dello Stato di origine e sulla condizione dei bambini, infine dallo studio sulla natura del mandato all ente all enfasi sugli aspetti conoscitivi e nella fase dell abbinamento, si è inteso ripercorrere il faticoso cammino della coppia aspirante all adozione alla ricerca di indicazioni, tracce ed esperienze significative per lo sviluppo di qualità dei possibili percorsi di sostegno prefigurati. Il coinvolgimento, a partire dai circa 300 iscritti, di 274 fra operatori degli enti autorizzati, psicologi e assistenti sociali dei servizi territoriali e giudici dei tribunali per i minorenni in quattro edizioni distinte ma parallele, unitamente a 73 fra esperti e relatori, tutor e coordinatori scientifici, hanno permesso di delimitare il fenomeno nei seminari preliminari e di intrecciare le esperienze individuate con i possibili ruoli dei diversi soggetti coinvolti nell ambito dei seminari di approfondimento. La documentazione dell intero percorso realizzato, rintracciabile nei 50 contributi che compongono il volume, può anche essere sintetizzata in riferimento alle diverse fasi del percorso formativo. Si è partiti infatti dalla rilevazione preliminare delle esperienze realizzate (essenzialmente quelle degli enti autorizzati più alcune esperienze programmatorie di Regioni italiane e di servizi) per poi organizzare due focus-group appositamente convocati. A questa rilevazione nazionale si è affiancata un intensa fase progettuale curata da un gruppo di esperti con la predisposizione della progettazione articolata dei seminari preliminari e la progettazione di massima dei successivi seminari di approfondimento. Dopo la concreta realizzazione dei seminari preliminari, in applicazione della dichiarata metodologia di formazione intervento, è stata perfezionata l articolazione dei seminari di approfondimento, cercando di favorire la stessa elaborazione di contributi autobiografici da parte degli operatori durante l interfase. Allo svolgimento dei seminari di approfondimento, finalizzati all individuazione di percorsi conoscitivi ulteriori e a una prima disamina dei possibili sentieri per il sostegno e l accompagnamento, oltre all analisi degli strumenti utilizzati (individuali, di gruppo per aree omogenee o diversificate, ecc.), è seguita quindi la fase di documentazione dei lavori realizzati. XIV

16 INTRODUZIONE L analisi delle schede di valutazione, condotta nella parte finale del volume, unitamente ai riscontri positivi evidenziatisi nelle fasi conclusive delle attività seminariali può, meglio di molte altre considerazioni, restituire l intensità dell impegno formativo particolarmente consistente in quest ultima fase. Il volume è stato organizzato in quattro parti distinte più un compendio giuridico intitolato Dalla dichiarazione di idoneità ad adottare all incontro con il bambino. Le questioni normativo procedurali del periodo dell attesa. Può essere interessante partire da quest ultimo compendio, collocato a sé stante non per giustapposizione ma per valorizzarne la caratteristica di unicum nel suo genere. Grazie alla profonda competenza e disponibilità di Piercarlo Pazè e di Paolo Morozzo della Rocca si è reso possibile lo sviluppo di un analisi normativa e procedurale fin dalle prime fasi dei lavori formativi, proseguita nei seminari di approfondimento e inizialmente non prevista né preventivabile. La raccolta congiunta e ragionata (da compendio, appunto) di quanto elaborato e scaturito dalle molte richieste di chiarificazione potrà senz altro rivelarsi di grande aiuto nello sviluppo di un offerta di servizi diversificati nei tempi dell attesa. La prima parte del volume si occupa degli apporti metodologici che possono aiutare in una prima delineazione del contesto teorico e operativo, formativo e strumentale che ha sostenuto lo sforzo iniziale di sistematizzazione. La seconda parte cerca poi di restituire, per quanto consentito dalla vastità e complessità dell argomento, un quadro aggiornato sulla famiglia e sulle famiglie nella società contemporanea. I confini, le competenze, le transizioni e le fatiche, il possibile lavoro con le coppie aspiranti all adozione, hanno costituito alcune delle tematiche affrontate per riuscire a orientarsi nei tempi dell attesa. Nella terza parte del volume ci si addentra su di un territorio praticamente inesplorato che riguarda il punto di vista delle coppie. Mediante l incrocio fra i dati forniti dalla Commissione per le adozioni internazionali, gli sguardi esperti degli enti autorizzati che più di altri sono vicini alle coppie in questa fase, le opinioni in merito dei servizi territoriali e le affermazioni delle stesse coppie restituite mediante l analisi particolarmente originale di alcuni esperti, si intende restituire ai lettori, almeno in parte, uno sguardo molto interno al problema dell attesa. Infine, nella quarta parte, si cerca di sviluppare al meglio le riflessioni emerse dalla Comunità temporanea di pratiche e di pensiero che ormai si è sedimentata nel tempo pur arricchita dall ingresso di nuovi partecipanti nell ambito delle attività formative nazionali che si ripropongono di anno in anno. XV

17 LA QUALITÀ DELL ATTESA NELL ADOZIONE INTERNAZIONALE Aperta dalle riflessioni dei protagonisti dei gruppi di elaborazione rielaborate dai tutor del percorso formativo, si chiude con le evoluzioni del percorso, la valutazione del percorso realizzato (quasi un autovalutazione data la compartecipazione alla costruzione del percorso formativo) e le prospettive di sviluppo del lavoro formativo svolto. Nel mezzo, oltre a una sintesi ragionata delle tavole rotonde finali condotte in ciascuna edizione, compaiono oltre 20 contributi diversificati di enti autorizzati, ma anche di Regioni e servizi territoriali sui diversi possibili interventi nei tempi dell attesa, che si ha l ambizione di ritenere costituiranno per molto tempo uno dei riferimenti bibliografici più consistenti sull argomento. La parte conclusiva di questa introduzione, dedicata come di consueto ai ringraziamenti, non può non partire dalla sottolineatura del ruolo costantemente propositivo della Commissione per le adozioni internazionali, supportata dalla professionalità della Segreteria tecnica, che ha sostenuto fin dalla sua nascita e continua a sostenere uno sforzo formativo unico in Italia per estensione del target dei partecipanti e capacità di analisi e approfondimento. Allo staff allargato di relatori, esperti, coordinatori scientifici, tutor e organizzatori delle attività va un particolare ringraziamento per le capacità di adattamento delle rispettive professionalità a un sistema formativo che è si ormai collaudato, ma che necessita di una forte flessibilità e sensibilità specialmente nell affrontare tematiche così in fieri. L Istituto degli Innocenti sostiene poi da sempre con grande professionalità l intero apparato formativo e organizzativo e un ringraziamento particolare si intende rivolgere a Vanna Cherici e Claudia Stanghellini per il costante supporto di segreteria organizzativa. Ma a tutto il gruppo dei partecipanti, non casualmente identificati fra i principali protagonisti delle attività formative, va riconosciuto il grande sforzo partecipativo che, anche quando si rivolge alle coppie in attesa, ha sempre ben in mente la centralità del bambino che sarà adottato e della nuova famiglia adottiva che si andrà a costituire. XVI

18 Parte prima Apporti metodologici nei tempi dell attesa

19 I tempi dell attesa: una sfida formativa per la qualità Giorgio Macario Formatore e psicosociologo, responsabile scientifico e formativo del progetto 1. Un percorso formativo permanente Sono molte le occasioni nelle quali si cerca di individuare connessioni e collegamenti fra il prima e il dopo adozione, perché come più volte è stato sottolineato, anche in letteratura, è solo con un buon preadozione che si può assicurare un postadozione sufficientemente buono e, appare possibile aggiungere dopo il lavoro formativo qui documentato, passando anche per un ottimizzato periodo dell attesa. Ci sono due elementi che appaiono particolarmente significativi nella prosecuzione di una documentazione pluriennale dei percorsi formativi per le adozioni internazionali. Da un lato la stessa documentazione del lavoro psico-socio-educativo è uno strumento essenziale per contribuire alla diffusione delle riflessioni sul proprio operato da parte degli operatori; troppo spesso, infatti, buone esperienze vengono dimenticate o poco utilizzate perché implicite, estemporanee o localistiche (nel senso di autocondannate al localismo). D altra parte la concreta realizzazione di un circuito prassi-teoria-prassi, poco richiamato ma soprattutto poco praticato, che intende valorizzare (nel senso di dare valore ) ai saperi, alle competenze e alle emozioni partecipate che vengono spese in progetti e servizi concreti, è un elemento qualitativo ormai essenziale di quasi un decennio di lavoro formativo realizzato senza soluzione di continuità. Il fatto che le esperienze e le riflessioni su i tempi dell attesa nell adozione internazionale siano molto contenute, per non dire scarse, non deve spingere né ad una percezione di vuoto (analoga, peraltro, a quella spesso percepita dai genitori nel tempo in cui attendono il concretizzarsi dell adozione), né ad una sorta di nuovismo, o sindrome da riempimento, per cui qualsiasi cosa possa colmare questo vuoto può andar bene, senza andare troppo per il sottile. Una possibile risposta all esigenza di fare chiarezza e di approfondire i tempi dell attesa fa quindi riferimento al rintracciare, specialmente dal punto di vista metodologico, quanto è stato elaborato in precedenza, in particolare in merito alla formazione nazionale sul postadozione realizzata negli ultimi anni. D altra parte, a ben vedere, è proprio da questo contesto che si delinea con forza il fenomeno dei tempi dell attesa per i genitori come nuova frontie- 3

20 PARTE PRIMA. APPORTI METODOLOGICI NEI TEMPI DELL ATTESA ra degli interventi di supporto, sostegno e accompagnamento dell adozione internazionale e come principale sfida per il prossimo futuro. Il fatto stesso che la Commissione per le adozioni internazionali abbia esteso le sue rilevazioni e analisi alla tematica dell attesa promuovendo con forza una formazione nazionale sull argomento, che la maggior parte delle Regioni pur con una sporadica presenza di esperienze in tema da parte dei servizi territoriali abbiano inserito la prefigurazione di servizi nei tempi dell attesa nelle proprie programmazioni, e che la gran parte degli enti autorizzati abbia risposto positivamente all invito di presentare le proprie iniziative in merito poche o tante, strettamente mirate o genericamente orientate in tal senso durante la fase di ricognizione che ha accompagnato la progettazione dell intero percorso formativo e in quella formativa, testimoniano la pervasività della tematica dell attesa. Tale tematica, a questo punto, si presta ad essere affrontata con modalità complessificanti più che semplificanti, di qualità dei contenuti e delle proposte più che di quantità delle stesse, di un mix significante a livello di apporti interdisciplinari e proposte metodologiche più che di ricerca di un approccio disciplinare e metodologico prevalente. Per molti aspetti possiamo rintracciare un senso profondo nel procedere come i gamberi e risalire dal postadozione al tempo dell attesa. E il senso è che ciò consente di individuare, nel postadozione, i veri nodi, le prefigurazioni che potranno aiutare chi passerà poi un altra volta in un percorso circolare (meglio, a spirale, per chi farà una seconda adozione) che è comunque vitale, ad un altra attesa più competente. Ma anche nel caso in cui non si ripresenti questa evenienza per la stessa famiglia, sicuramente la cosa riguarderà gli operatori che potranno utilizzare in modo proficuo le maggiori conoscenze sul postadozione a favore di un attesa più consapevole. Una situazione analoga è stata riscontrata con la realizzazione delle attività di formazione per le adozioni internazionali tramite gli stage all estero, che hanno consentito in particolare agli operatori dei servizi di saperne di più sul contesto di provenienza dei bambini e sulle vicissitudini lì vissute, per una migliore comprensione dei problemi della coppia nell attesa e della famiglia adottiva nel postadozione. L ordine invertito dei fattori è dettato dai fatti: il postadozione ha preceduto l attesa, intesa come fase di un certo rilievo e come specifiche attività formative orientate in questa direzione, invertendo l apparente ordine cronologico. Nel 2001 infatti il postadozione, appena abbozzato, c era; la fase dell attesa specificamente individuata, no. Dopo cinque anni si è potuto sviluppare un lavoro approfondito sul postadozione e, solo in questi ultimi tempi, un lavoro approfondito sulla fase dell attesa. Ma l attesa si dimostra utile se ben inter- 4

21 I TEMPI DELL ATTESA: UNA SFIDA FORMATIVA PER LA QUALITÀ pretata e vissuta a prefigurare, a ponderare e a prepararsi a quello che è in generale non uno sfizio, un desiderio passeggero, ma il compito di tutta una vita: consentire al meglio che i propri figli possano crescere e, nel caso dell adozione, consentire loro di vivere una vita degna di essere vissuta. 2. Considerazioni aggiornate sul postadozione, verso il tempo dell attesa Alcune riflessioni, tratte da approfondimenti specifici sul postadozione in un Paese per molti aspetti a noi affine come la Spagna, ci confermano considerazioni che sono emerse anche nei percorsi formativi sul postadozione per il migliore sostegno alle famiglie. Anna Berastegui, studiosa dell Università Pontificia Comillas, che si è avuto modo di ascoltare anche in Italia in un seminario europeo sul postadozione realizzato a Firenze nel , ha curato di recente un volume sulle sfide del postadozione (Berastegui, Gomez-Bengoechea, 2008) dove allarga un concetto che si è già avuto modo di citare e che si è sviluppato a fondo nella formazione realizzata in Italia. Un buon postadozione è basato su un buon percorso preadottivo, di preparazione all adozione, ma anche su una buona para-adozione, intendendo con questo termine tutto ciò che ruota attorno al mondo dell adozione pur non facendone direttamente parte. Questa considerazione consente di sviluppare un analisi del contesto dove la famiglia adottiva (intesa come microsistema) e il bambino adottato vengono messi al centro di un sistema molto articolato: dal microsistema appunto della famiglia nucleare (ma anche della famiglia estesa, della relazione con i pari e della famiglia biologica pur nelle sue dimensioni fantasmatiche ), al mesosistema che mette in relazione due o più sistemi (famiglie-scuola ad esempio, o famiglia nucleare-famiglia estesa), all exosistema che contempla quei soggetti che influenzano direttamente alcuni dei microsistemi vicini al bambino senza intervenire direttamente (dai servizi preadottivi e postadottivi non diretti a lui, fino al sistema scolastico e sociale, nonché al sistema di protezione del Paese di origine). E infine al macrosistema come contesto sociale e culturale dove operano tutti i sistemi e sottosistemi (le relazioni multiculturali, le politiche di immigrazione, la stessa cultura dell adozione), in un applicazione specifica della teoria dei sistemi ecologici di Bronfenbrenner (1986). L approfondimento di questi temi appare comunque importante per collocare il sostegno postadottivo entro una cornice di trasformazione dei sistemi 1 Commissione per le adozioni internazionali, Istituto degli Innocenti di Firenze, I servizi per il post-adozione in Italia e in Europa, seminario europeo, Firenze, 11 aprile

22 PARTE PRIMA. APPORTI METODOLOGICI NEI TEMPI DELL ATTESA familiari che portano, ad esempio nella situazione spagnola, a dire che questi modelli si moltiplicano e si diversificano fino a prefigurare al limite ciascuna famiglia adottiva come famiglia unica. Tali considerazioni si riconnettono per certi aspetti alla metodologia formativa che nella formazione per le adozioni internazionali è stata perseguita fin dal 2001, e che si connota come formazione adhocratica: laddove è possibile, cioè, si imposta il lavoro formativo come strettamente connaturato ad un contesto specifico (ad hoc, appunto) che ha bisogno di risorse e metodologie pensate appositamente per poter trovare le domande giuste più che le risposte appropriate. Perseguire un tale impegno costa fatica, perchè non consente grandi standardizzazioni, ma mette al centro un attenzione biografica e autobiografica che permette invece di personalizzare, così come gli spagnoli, e Ana Berastegui in particolare, ci dice nel modello a tendere proposto, considerando ciascuna situazione come unica. Anche nella realtà italiana poi, una maggiore attenzione al postadozione può essere messa in relazione ai mutamenti veloci dei contesti familiari. Un recente testo sulla famiglia di Paola Di Nicola (2008) parla dei nuovi profili della famiglia fra incertezza e vulnerabilità. Le tipologie di famiglie si moltiplicano, e anche in questo caso ritroviamo le biografie individuali, «...i ritmi e le fasi dei corsi di vita di uomini e donne in carne e ossa che scandiscono i ritmi e le fasi del ciclo di vita delle famiglie». E anche volendo raggruppare, è possibile enumerare almeno 16 tipi di famiglia (dove convivenze, nuclei monogenitoriali e famiglie ricostituite sono solo alcuni dei possibili esempi). «Oggi il fare famiglie richiede agli attori sociali elevati investimenti, dal momento che quella che un tempo era considerata fonte per eccellenza di sicurezza e di tranquillità, è diventata per molti aspetti fonte di stress, di insicurezza, di incertezza, di vulnerabilità» (Di Nicola, 2008, p. 21). Ma è proprio questa soggettività da un lato, e questa incertezza e vulnerabilità dall altro, che fanno risaltare il progetto di famiglia adottiva come una sfida che supera la morte della famiglia (dal titolo del testo dello psichiatra David Cooper del 1972) e anche la fine della famiglia (dal titolo del testo del demografo Roberto Volpi del 2007) 2. Tale sfida fa rinascere, nella pluralità delle forme familiari, un nucleo familiare con un progetto adottivo (che non è detto si identifichi totalmente ed esclusivamente in questo progetto) che vede per il bambino adottato una spe- 2 Cfr. Paola Di Nicola (2008), Introduzione. 6

23 I TEMPI DELL ATTESA: UNA SFIDA FORMATIVA PER LA QUALITÀ cificità di problematiche non così dissimili da molte altre per quanto attiene alla eventuale compresenza di più appartenenze e nuclei di riferimento (si pensi, per fare solo un esempio, ai figli di separati e di divorziati). Riprendendo poi alcune delle considerazioni sui salti di qualità realizzate a conclusione degli interventi formativi sul postadozione, appare rilevante il salto di qualità riguardante il passaggio dall intervento mirato solo su chi arriva al lavoro allargato anche su chi accoglie. Questo cambio di velocità richiesto riguarda in realtà sia il postadozione che il tempo dell attesa. In altro punto si era già sottolineata la necessità di passare ad una maggiore attenzione sulla preparazione dei bambini prima dell adozione; in questo caso si intende invece sollecitare, sia prima (attesa) che dopo (postadozione) la necessità di mettere al centro non solo il nucleo aspirante all adozione prima e il nucleo adottivo poi, ma tutto il contesto che sarà chiamato ad occuparsi dell inserimento del bambino adottato. E quindi non solo la famiglia ristretta (microsistema, per richiamare concetti già introdotti), ma la stessa famiglia allargata (i nonni, gli altri parenti), la scuola, le organizzazioni sportive e del tempo libero, fino ad arrivare a tutti i soggetti del sistema (almeno entro il mesosistema e l exosistema, per citare nuovamente Berastegui) potenzialmente interessati. In tal modo si intende combattere, per quanto possibile, le stigmatizzazioni sempre in agguato e favorire non solo l integrazione del bambino adottato nel nuovo nucleo e nel contesto circostante, ma la sua stessa positiva interazione con i diversi soggetti citati. Nel prossimo paragrafo verranno ripresi gli elementi metodologici sviluppati in una specifica pubblicazione europea sul postadozione 3 per individuare nuovi e possibili apporti e attenzioni per il tempo dell attesa e il postadozione integrati. L intreccio fra elementi di metodo riferibili anche al contesto dei tempi dell attesa e le specifiche articolazioni progettuali elaborate, accompagnato da alcune considerazioni e citazioni connesse in modo associativo alla tematica, hanno costituito infatti la griglia di riferimento di avvio dei seminari preliminari sul tempo dell attesa realizzati e un contributo iniziale di work in progress. Altri elementi metodologici innovativi recentemente sviluppati in un articolo relativo all evoluzione dell accoglienza residenziale in Italia (Macario, 2009), e che riguardano la dimensione biografica e autobiografica, la dimensione 3 ChildONEurope (2007) e le successive versioni italiana (Linee guida sui servizi post-adozione, Firenze, Istituto degli Innocenti, 2008) e spagnola (Directrices sobre los servicios post-adopción, Madrid, Ministerio de educación, politica social y deporte, Gobierno de España, 2008). 7

24 PARTE PRIMA. APPORTI METODOLOGICI NEI TEMPI DELL ATTESA familiare del fare casa, la dimensione dell integrazione funzionale per una sussidiarietà educativa e, infine, la dimensione professionale e la centralità della progettazione-riprogettazione, sono accennati in alcuni passaggi ma potranno costituire spunti per lo sviluppo di ulteriori elaborazioni riflessive. 3. La formazione nazionale sui tempi dell attesa: alcune proposte metodologiche Nelle attività formative riferite ai tempi dell attesa nelle adozioni internazionali, la metodologia applicata si è richiamata in maniera consistente alla formazione-intervento (o formazione-azione). Ed è proprio questo richiamo a progettare e realizzare contesti formativi fortemente co-partecipati, a favorire lo sviluppo di spazi e tempi riflessivi e desideranti, a promuovere le esperienze realizzate come possibili esempi paradigmatici, e infine ad incentivare nella progettazione l assunzione di ruoli e funzioni esperte da parte di diversi partecipanti che può consentire di concretizzare un percorso progressivo da prassi più estemporanee, a teorizzazioni parziali, a nuove prassi più consapevoli e significative. Tutto questo, unitamente alla capacità di calibrare le diverse metodologie alle necessità e ai bisogni formativi che progressivamente emergono, ha consentito nell ambito dei seminari formativi la ricostituzione di una comunità temporanea di pratiche (e di pensiero) che si può proiettare a diventare una comunità esperta che cerca un percorso significativo di miglioramento del proprio lavoro, nel confronto costante con colleghi che provengono da tutta Italia. Anche in questo caso sono valide alcune riflessioni proposte, in una sede nazionale di studio e riflessione quale la Libera università dell autobiografia di Anghiari, e così sintetizzate: Si è partiti da forti coinvolgimenti in un ottica di formazione-intervento e si è proseguito con un coinvolgimento flessibile nel contesto formativo degli stessi partecipanti, valorizzando competenze e capacità diversificate (ed è anche questa valorizzazione autobiografica), contenendo le invidie e le gelosie proprio nel costruire contesti comunitari che si orientano alla reciprocità. [ ] Passando da una partecipazione attiva, all essere più concretamente attori e ancor più, come obiettivo a tendere, autori 4. Nell ambito del percorso formativo nazionale sui tempi dell attesa si è scelto, quindi, di sviluppare alcune attenzioni metodologiche utili a proporre la 4 Macario, G., appunti su Formazione e approccio autobiografico, materiale dattiloscritto. I concetti utilizzati fanno riferimento a elaborazioni di Franca Olivetti Manoukian e Achille Orsenigo. 8

25 I TEMPI DELL ATTESA: UNA SFIDA FORMATIVA PER LA QUALITÀ formazione su tale tematica come nuova frontiera dell intervento integrato degli enti autorizzati e dei servizi territoriali. Tali indicazioni, estendibili peraltro a diversi setting formativi, sono già state in parte utilizzate con successo in precedenti contesti formativi di livello nazionale, e consentono di accrescere in particolare le competenze motivazionali, relazionali e collaborative degli operatori coinvolti nei servizi per i tempi dell attesa. Si tratta di indicazioni di massima da selezionare e integrare per una migliore rispondenza degli apporti formativi alle specifiche esigenze dei servizi già in essere e per quelli che potranno essere attivati in futuro a sostegno di una migliore finalizzazione dei tempi dell attesa. In tal senso, sono quattro i contributi metodologici fondativi che possono supportare un percorso formativo qualitativamente connotato. Il primo è un contributo AUTOBIOGRAFICO 5 che pur in un contesto di alta specializzazione professionale, va riscoperto proprio nei tempi dell attesa e che può vedere da un lato la centralità della storia di vita del singolo ragazzo che sarà adottato e la sua preparazione all adozione, dall altro la crucialità delle motivazioni e del percorso adottivo della coppia aspirante all adozione (o del singolo laddove questo sostituisca la coppia) e, in terzo luogo, la peculiarità della storia professionale e personale dell operatore che si occupa di adozioni, sia questo degli enti autorizzati o appartenga ai servizi territoriali. Attorno a queste centralità autobiografiche ruotano i diversi servizi che si occupano dei tempi dell attesa, e tutti i soggetti e gli attori sociali che entrano in qualche modo in contatto con il percorso che caratterizza i tempi dell attesa. Il secondo si caratterizza come un contributo STRUTTURALE che comprende: un attenzione specifica alla conoscenza del contesto legislativo e regolamentare più allargato, peraltro limitato nel caso dei tempi dell attesa; un approfondimento della normativa secondaria (le linee guida della Commissione per le adozioni internazionali o le sue prescrizioni di moral dissuasion; le consuetudini e le prassi che si vengono formando (il diritto muto ) e, infine, la normativa delle Regioni e delle Province autonome in materia di assistenza. Il terzo consiste in un contributo STRUMENTALE che si occupa di predisporre una successione ragionata e finalizzata dei diversi strumenti utilizzabili nell intervento formativo per i tempi dell attesa, che vanno ben individuati e specificati. Tale intervento può comportare, fra l altro, proposte di strumenti volti ad accrescere le competenze differenziate di tutti i soggetti impegnati sul 5 Cfr. sull argomento la vastissima bibliografia del maggiore studioso italiano in tema autobiografico, il prof. Duccio Demetrio. 9

26 PARTE PRIMA. APPORTI METODOLOGICI NEI TEMPI DELL ATTESA versante del sostegno ai tempi dell attesa; proposte di strumenti di attenzione, informazione e preparazione dei bambini che saranno adottati (nei Paesi di origine); proposte di strumenti di socializzazione e confronto fra aspiranti genitori adottivi (creazione di contesti diversificati di gruppo, valorizzazione dei contributi offerti fra pari, strategie di problem solving); proposte di strumenti per lo sviluppo delle future capacità di accoglienza e di inserimento nei diversi contesti sociali e territoriali, anche mediante la conoscenza più accurata di usi e costumi del Paese di provenienza del bambino che sarà adottato, per la creazione di più avanzati intrecci culturali; e, infine, proposte di strumenti che agevolino la necessaria verifica dell evoluzione delle motivazioni e del permanere delle condizioni ottimali da parte della aspirante coppia adottiva, specialmente nel caso di un prolungarsi per motivi vari e diversificati dei tempi dell attesa. Infine, il quarto e ultimo si esemplifica in un contributo INTERPRETATIVO fra i diversi possibili, che può prefigurare un modello evolutivo per i tempi dell attesa. Muovendo da un modello base caratterizzato dall empowerment 6 tale modello può progredire verso una situazione connotata da self-empowerment 7 e approdare quindi a contesti, pur integrati con apporti formativi tradizionali, di autoformazione 8. L empowerment, con le sue tecniche e le possibili applicazioni specifiche nei tempi dell attesa (in gran parte ancora da mettere a punto, valorizzando esperienze e servizi già in essere e altri, specie a livello dei servizi territoriali, da prefigurare) intende rendere potenti anzitutto gli aspiranti genitori adottivi, quindi i diversi soggetti e le organizzazioni, affinché le proprie risorse siano utilizzate al meglio per soddisfare bisogni, obiettivi e desideri, per sentirsi maggiormente protagonisti. Nel nostro caso viene quindi connotato come potere in particolare quanto ha a che fare con la soggettività della persona e con il suo mondo interno piuttosto che il potere esterno (potere-influenza). Il self-empowerment consente, in particolare, di superare una parziale mancanza di concretezza nell utilizzo del concetto di empowerment (buone intenzioni, ma povere di fatti) per aprire a nuovi desideri, nuove pensabilità, e infine nuove possibilità. In tal modo, mediante strumenti mirati, è possibile promuovere e contestualizzare nei tempi dell attesa: un aumento di possibilità di reagire alle ansietà, pur legittime; una mobilitazione di energia desiderante, orientata al bambino reale che sarà possibile adottare più che al 6 Cfr., fra l altro, Zimmerman, Rappaport (1988); Piccardo (1995). 7 Cfr., fra l altro, Bruscaglioni, Gheno (2000). 8 Cfr., fra la vasta bibliografia sull argomento, Knowles (1975); Mezirow (1985); Quaglino (2004). 10

27 I TEMPI DELL ATTESA: UNA SFIDA FORMATIVA PER LA QUALITÀ bambino ideale ; il depotenziamento specifico di problemi storici soggettivi; la realizzazione di sperimentazioni reversibili; una nuova pensabilità positiva di sé ed, in ultimo, una gestione generativa delle contraddizioni che percorrono l intero percorso adottivo, compresi i tempi dell attesa. Per concludere l autoformazione, come prospettiva di sviluppo da costruire e cui approdare, può essere considerata un processo vitale di crescita e di sviluppo del proprio sé che passa attraverso apprendimenti generati dall esperienza. E sappiamo quanto l ambito esperienziale possa essere aleatorio e privo di punti di riferimento per quanto concerne i tempi dell attesa, nei quali la coppia si sente sostanzialmente sola e, spesso, abbandonata con scarse informazioni. Tale direzione autoformativa, valorizzando anche gli aspetti autobiografici trattati in fase di avvio nel primo contributo metodologico proposto e quindi operando in maniera integrata, riguarderà da un lato prevalentemente il versante professionale per quanto riguarda gli operatori dei servizi per i tempi dell attesa (sia in riferimento agli enti autorizzati che ai servizi territoriali), e dall altro il versante dello sviluppo personale per quanto concerne le coppie aspiranti all adozione. Occorre quindi co-costruire contesti formativi dinamici come scenario di sfondo auspicabile per tutto il percorso formativo nelle adozioni internazionali, e in questo caso prefigurare anche ex novo scenari appositi per i tempi dell attesa, che emergono negli ultimi anni come fenomeno significativo. Il motivo principale è che i contesti formativi, se ben progettati, possono consentire la costruzione di organizzazioni temporanee, come specificato in precedenza, che permettono ai partecipanti di riflettere ed eventualmente cambiare punto di vista senza rischiare direttamente fallimenti o sentirsi inadeguati. Ciò consente anche di evitare eccessivi irrigidimenti difensivi che impediscono di fatto ogni mutamento. Co-costruire e favorire la partecipazione di più soggetti e di diverse competenze è cruciale, specie nel caso dei tempi dell attesa, in particolare per declinare e concretizzare competenze diversificate e ambiti di presidio, mentre i contesti formativi dinamici rappresentano una concreta possibilità, tramite ad esempio dispositivi di formazione-intervento (o formazione-azione), di costruire le condizioni affinché la futura accoglienza del bambino non sia invasiva, e si possa promuovere il benessere di bambini e ragazzi solitamente già fortemente provati da abbandoni e sofferenze 9. 9 Per approfondimenti su alcuni concetti e riflessioni in ambito formativo coerenti con l approccio qui utilizzato, cfr. in particolare i contributi sviluppati negli ultimi anni da Franca Olivetti Manoukian e pubblicati sulla rivista Animazione sociale. 11

28 PARTE PRIMA. APPORTI METODOLOGICI NEI TEMPI DELL ATTESA 4. Le specifiche articolazioni progettuali Nelle attività formative realizzate dalla Commissione per le adozioni internazionali in collaborazione con l Istituto degli Innocenti di Firenze nel corso del 2008 e dei primi mesi del 2009, il tema individuato ha riguardato quindi il periodo dell attesa, dalla dichiarazione di idoneità dei coniugi all adozione internazionale fino al momento in cui l adozione viene pronunciata nello Stato di origine del bambino. È un periodo che non è stato sufficientemente approfondito e nel quale generalmente vengono presi in considerazione il momento iniziale del mandato all ente autorizzato e il momento finale della preparazione dell incontro con il bambino ad abbinamento avvenuto, mentre sono molte le aree di potenziale interesse. Il periodo dell attesa merita quindi un attenzione sotto molte altre prospettive alle quali si farà brevemente riferimento: per l informazione iniziale ai coniugi dichiarati idonei relativa alla scelta dell ente autorizzato cui conferire il mandato (che comporta un assoluta trasparenza degli enti), aiutandoli a individuare l ente giusto che per vari profili (territorialità, costi, tempi, programmi formativi, Stati di origine dei bambini in cui opera, efficienza, ecc.) possa meglio mettere a frutto la loro disponibilità; come accompagnamento della gestazione della nascita adottiva, in cui gli adottanti sono gli attori-protagonisti, per aiutarli a coltivare e rafforzare il desiderio del figlio e prepararli al suo incontro; come tempo che quando si prolunga troppo porta nei coniugi a un logorio del desiderio e li depaupera dello spazio mentale necessario per il bambino da accogliere; sotto l aspetto che deve essere verificato se continuano a sussistere i presupposti legali e psico-sociali delle idoneità e di quali possono essere le situazioni ostative intervenute, o conosciute tardivamente, che possono portare a una revoca della idoneità; per l incrocio delle procedure di adozione nazionale e internazionale; per il rilievo che deve assumere l informazione diretta a soddisfare il bisogno dei coniugi di orientarsi ai fini della scelta dell ente autorizzato, di conoscere le fasi e i tempi della procedura che si svolge all estero, di essere preparati sugli aspetti antropologico-culturali dello Stato da cui verrà il bambino e sulle condizione dei bambini che vi vivono; per lo studio della natura del mandato all ente autorizzato, della sua revocabilità e della possibilità di conferire un nuovo mandato a un altro ente, dei presupposti e contenuti del mandato e, quindi, delle obbligazioni nascenti dal mandato; 12

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