PROTOCOLLO D'INTESA PER LA PROMOZIONE ED IL RAFFORZAMENTO DEL SISTEMA FORESTA-LEGNO-EDILIZIA PIEMONTESE MEDIANTE

Dimensione: px
Iniziare la visualizzazioe della pagina:

Download "PROTOCOLLO D'INTESA PER LA PROMOZIONE ED IL RAFFORZAMENTO DEL SISTEMA FORESTA-LEGNO-EDILIZIA PIEMONTESE MEDIANTE"

Transcript

1 PROTOCOLLO D'INTESA PER LA PROMOZIONE ED IL RAFFORZAMENTO DEL SISTEMA FORESTA-LEGNO-EDILIZIA PIEMONTESE MEDIANTE LA COSTITUZIONE DEL "CLUSTER LEGNO PIEMONTE TRA Provincia di Torino Politecnico di Torino DAD-Dipartimento di Architettura e Design Environment Park s.p.a. Università di Torino DISAFA-Dipartimento di Scienze Agrarie, Forestali e Alimentari SIAT-Società degli Ingegneri e degli Architetti in Torino Fondazione dell Ordine degli Architetti, Pianificatori, Paesaggisti e Conservatori della provincia di Torino CNA Torino-Confederazione Artigianato Piccola e Media Impresa Torino Confcooperative FEDAGRI Piemonte API Torino-Associazione Piccole e Medie Imprese di Torino e provincia Confartigianato Imprese Piemonte Unione Industriale di Cuneo Sezione Legno Unione Industriale di Torino Associazione Legno Consorzio Forestale del Canavese Comunità Montana Valli Orco e Soana Comune di Massello, capofila della Convenzione tra i comuni di Massello, Fenestrelle, Inverso Pinasca, Perosa Argentina, Perrero, Pinasca, Pomaretto, Porte, Pragelato, Prali, Pramollo, Roure, Salza di Pinerolo, San Germano Chisone, Usseaux e Villar Perosa Consorzio Forestale Alta Valle Susa Consorzio Forestale di Villarfocchiardo GAL Valli del Canavese GAL Valli di Lanzo, Ceronda e Casternone Associazione FSC Italia Associazione PEFC Italia UNCEM-Unione Nazionale Comuni Enti Montani, Delegazione Piemontese Federforeste Piemonte Fondazione per l Ambiente Teobaldo Fenoglio ONLUS PREMESSO CHE: Il sistema foresta-legno-edilizia-arredo è un settore in sensibile crescita. La riscoperta del legno come materiale per l edilizia ha contribuito a mettere in discussione l opinione diffusa, che gli edifici in legno siano strutture provvisorie o precarie, pur in un settore da sempre contrassegnato da resistenze al cambiamento rispetto a prassi costruttive più consolidate. Nel contesto regionale il trend positivo dell edilizia in legno non è ancora connesso ad un incremento dell impiego di legno proveniente dalle foreste regionali. Le politiche pubbliche in questa direzione hanno visto un particolare sviluppo solo in determinati territori, quale quello della provincia di Torino nel quale, giova ricordare, si concentra la quasi totalità (oltre ha) delle foreste a gestione forestale sostenibile certificata presenti in Piemonte.Nel medesimo territorio il progetto di cooperazione transfrontaliera Bois Lab, realizzato dalla Provincia di Torino in partenariato con il Dipartimento francese della Savoia, e le analoghe iniziative assunte dalle Comunità Montane e dai Gruppi d Azione Locale hanno creato le basi sia per un rafforzamento dell offerta di legname di qualità, sia per un incremento della domanda attraverso la formazione e l aggiornamento professionale sul legno dei progettisti. Per raggiungere il pieno successo è 1

2 necessario ancora molto lavoro a livello regionale sia sul piano della domanda che dell'offerta. La costruzione di una forte identità territoriale del comparto legno regionale non può non comprendere le risorse forestali piemontesi, ancorché non ancora sufficientemente valorizzate. Occorre quindi integrare nell'identità del sistema piemontese l impiego del legno regionale, soprattutto se proveniente da foreste a gestione sostenibile certificata, con le evidenti esternalità ambientali positive che una diffusa gestione attiva delle foreste può generare per tutta la collettività. Nei primi mesi del 2013 l'environment Park s.p.a. con le aziende CIAM Costruzioni, Natural House e E-Costruire-Artespazio da una parte e la Provincia di Torino con il Dipartimento di Architettura e Design del Politecnico di Torino da un'altra, hanno condiviso l'obiettivo di promuovere una presenza coordinata delle imprese e istituzioni piemontesi afferenti al settore legno al MADE EXPO 2013, quale prima tappa verso un l'obiettivo di medio e lungo termine di rafforzare, sostenere e promuovere nel medio e lungo periodo il comparto foresta-legno piemontese. L Environment Park s.pa., la Provincia di Torino e il Dipartimento di Architettura e Design del Politecnico di Torino hanno istituito un tavolo di concertazione più allargato, che ha progressivamente coinvolto un numero crescente di rappresentanti delle categorie economiche e delle istituzioni, corrispondente nella fase finale ai firmatari della presente intesa, che dalla condivisione degli elementi d analisi sommariamente sintetizzati ai capoversi precedenti, si è confrontato sulle strategie più adatte al perseguimento dell'obiettivo di sviluppare e rafforzare il comparto foresta-legno piemontese. Una realtà comune a diversi contesti europei e particolarmente diffusa in Svizzera e in Austria, dove la filiera legno è più consolidata e in grado di generare sviluppo e di produrre innovazione, è quella degli HolzCluster, identità territoriali nelle quali prevale l aspetto della sperimentazione e promozione di professionalità attraverso azioni di marketing che tendono a sostenere prodotti e modelli culturali d interesse locale. I partecipanti al tavolo di concertazione hanno così concordato sull opportunità di proporre anche nel contesto regionale piemontese un Cluster Legno, raggruppando attorno a questa proposta gli attori che, con competenze e ruoli diversi, operano sul territorio nel comparto foresta-legno: dalle imprese, alla proprietà forestale pubblica e privata, alle associazioni imprenditoriali, alle istituzioni del sistema della ricerca, formazione e dell innovazione, agli enti territoriali. CONSIDERATO CHE Il punto di partenza del progetto è costituito dalla volontà di delineare un disegno comune e coordinato fra i diversi soggetti istituzionali e d impresa per la valorizzazione delle professionalità della filiera legno edilizia del Piemonte, che si raccolgano all interno di una sola immagine identitaria costituita dal Cluster Legno Piemonte. La cooperazione nell ambito del Cluster Legno Piemonte si pone l obiettivo di incoraggiare e rafforzare legami di partenariato tra istituzioni, ricerca e imprese aperte a nuove idee, prodotti e/o mercati, incrementando un interscambio scientifico e culturale mirato a favorire interazioni fra il tradizionale artigianato e le moderne tecnologie. La forza d innovazione e la segmentazione del mercato rappresentano infatti sfide che le imprese possono affrontare con strategie comuni per rimanere concorrenziali sullo scenario internazionale. Richiamare l attenzione su un risorsa come il legno e le sue svariate applicazioni, ampliando il raggio d azione del comparto verso nuovi prodotti e mercati, costituisce una modalità d esplorazione del potenziale delle imprese locali non ancora pienamente sfruttato. Le diverse esperienze, strutturate nel tempo attraverso azioni di promozione di filiera fortemente radicate sul territorio, hanno generato modelli di sviluppo caratterizzati da significative ricadute sotto il profilo culturale, sociale e identitario. Questi hanno innescato iniziative e progetti educativi, nel senso più ampio del termine, improntati alla diffusione di buone pratiche, elevate professionalità e competenze. 2

3 RITENUTO OPPORTUNO CHE: l iniziativa debba prestare particolare attenzione agli aspetti di valorizzazione e promozione dell eccellenza locale al fine di caratterizzare in modo efficace il progetto rispetto ad analoghe operazioni di marketing territoriale sviluppate nell ambito di altri sistemi regionali (quali Trentino Alto Adige, Veneto, Toscana etc...); l obiettivo del cluster debba essere quello di: - raggruppare attorno ad uno stesso nucleo una serie di attori che con competenze e ruoli diversi operano sul territorio regionale: dalle imprese alle associazioni imprenditoriali, ai proprietari forestali, dal sistema della ricerca, formazione e dell innovazione agli enti territoriali; - costruire un disegno comune e coordinato fra i diversi soggetti istituzionali e di impresa per la valorizzazione delle professionalità e dei prodotti derivanti dalla filiera foresta-legno del Piemonte; individuare e promuovere valori caratterizzanti e distintivi del sistema piemontese, da proporre come fattori di integrazione di filiera, dall'approvvigionamento di materia prima alla trasformazione nel prodotto finito; - migliorare la competitività delle imprese aderenti al Cluster stimolando l innovazione tecnologica e lo sviluppo di nuovi prodotti e servizi; - promuovere una cultura e conoscenza del legno attraverso un attività di scambio e confronto, a livello nazionale e internazionale, con altri soggetti territoriali; si proponga una rete aperta all adesione di tutti i soggetti interessati a contribuire ed indirizzare il processo; si promuovano le imprese del comparto quale elemento centrale del cluster, in quanto destinatarie delle sue attività, attraverso specifici strumenti di coinvolgimento attivo delle aziende aderenti in tutti i processi di definizione dei progetti e dei programmi di lavoro; si identifichi ogni entità aderente come soggetto capace di contribuire alla promozione del valore e l identità del Cluster attraverso il mantenimento e il miglioramento delle funzioni e dei servizi e alla buona riuscita e continuità nel tempo dell iniziativa. PER QUANTO SOPRA PREMESSO E CONSIDERATO I FIRMATARI CONVENGONO E STIPULANO QUANTO SEGUE ART. 1 Premesse e Enti promotori Le premesse costituiscono parte integrante della presente intesa. La Provincia di Torino, l Environment Park s.p.a. e il Dipartimento di Architettura e Design del Politecnico di Torino sono i promotori della presente intesa. ART. 2 Definizioni Per Parti si intendono: a) i sottoscrittori della presente intesa b) gli ulteriori soggetti che aderiranno all intesa ai sensi del successivo art. 5. Per cluster si intende un entità senza fini di lucro costituita da un insieme di imprese, fornitori e istituzioni strettamente interconnesse, geograficamente concentrate nell ambito regionale piemontese, le quali cooperano con l obiettivo comune di incoraggiare e rafforzare la competitività del sistema foresta-legno-edilizia-arredo in Piemonte. ART. 3 Obiettivi dell intesa Con la presente intesa le parti si propongono l obiettivo generale di promuovere e rafforzare il comparto foresta-legno piemontese istituendo uno spazio comune di cooperazione tra enti e aziende del comparto denominato Cluster Legno Piemonte. 3

4 Gli obiettivi specifici perseguiti dal costituendo Cluster sono così sintetizzati: - fornire supporto diretto alle aziende interessate; - favorire sinergie alla scala territoriale regionale tra istituzioni, enti di ricerca, organizzazioni imprenditoriali ed aziende; - promuovere la condivisione di valori e obiettivi orientati all eccellenza; - migliorare la competitività delle imprese aderenti al Cluster stimolando l innovazione tecnologica e lo sviluppo di nuovi prodotti e servizi; - coordinare le attività promozionali, di ricerca e di formazione, al fine di ottimizzare l impiego di risorse, accrescerne l efficacia e l impatto. ART. 4 Valori di riferimento Costituiscono valori di riferimento caratterizzanti e distintivi del sistema foresta-legno-edilizia regionale rappresentato e promosso dal Cluster Legno Piemonte: - la condivisione dei saperi, delle esperienze, delle strategie; - la sostenibilità dei processi produttivi e dei prodotti, nelle tre dimensioni ambientale, sociale ed economica, opportunamente misurata tramite indicatori e target verificabili e perseguita tramite l'adozione di standard riconosciuti; - il radicamento territoriale come fattore di competitività nei processi di globalizzazione economica; - la costante ricerca della qualità, dell'innovazione ed il miglioramento continuo dei processi produttivi e dei prodotti. Art. 5 Adesioni al protocollo d intesa Possono aderire alla presente intesa gli enti pubblici e privati in grado di contribuire o agevolare il raggiungimento degli obiettivi. Il coinvolgimento di altri soggetti avviene con l intesa delle Parti. L adesione avviene attraverso lettera di intenti, integrativa del presente protocollo, nella quale sono indicati gli impegni che si intendono assumere per contribuire al conseguimento degli obiettivi dell intesa. Art. 6 Adesione delle aziende al Cluster Legno Piemonte Le aziende del sistema legno piemontese sono destinatarie e protagoniste del Cluster Legno Piemonte. Conseguentemente le attività del Cluster Legno Piemonte sono improntate al massimo coinvolgimento delle aziende aderenti al cluster al fine di valorizzarne le competenze e promuoverne il protagonismo. Le aziende interessate a partecipare alle attività del Cluster e a fruire dei relativi servizi sottoscrivono una domanda di adesione indirizzata al Comitato Tecnico di Pilotaggio di cui al successivo art. 7 e sono tenute al versamento della quota annuale di iscrizione determinata dal Tavolo Istituzionale su proposta del Comitato Tecnico di Pilotaggio. ART. 7 Comitato scientifico, Comitato tecnico di pilotaggio, Tavolo istituzionale La cooperazione tra le Parti per la realizzazione degli obiettivi di cui alla presente intesa avviene mediante un Comitato scientifico, un Comitato Tecnico di Pilotaggio e un Tavolo istituzionale. Il Comitato Scientifico è composto da esperti rappresentanti degli enti di ricerca e formazione, degli enti territoriali e delle associazioni di categoria con la finalità di indirizzare e validare sul piano 4

5 scientifico le strategie di sviluppo del progetto e l individuazione di ambiti di innovazione e di interesse per la filiera. Favorisce altresì il coordinamento con altri soggetti analoghi a livello sovra regionale interessati alla costruzione di un dialogo con il Cluster Legno Piemonte. Il Comitato tecnico di pilotaggio è composto dai referenti dei tre Enti promotori e primi sottoscrittori della presente intesa, ossia la Provincia di Torino, l'environment Park s.p.a. e il Dipartimento Architettura e Design del Politecnico di Torino, da un rappresentante delle aziende aderenti e da un rappresentante dell insieme delle restanti Parti. Il Comitato Tecnico di Pilotaggio svolge le seguenti funzioni: - definisce il programma biennale delle attività di cui al succ. art. 8; - istruisce le richieste di adesione al presente protocollo da parte di altri soggetti - coordina le attività e svolge un ruolo di impulso nei confronti dei sottoscrittori Il Tavolo Istituzionale è composto dai responsabili di cui al successivo art. 10, e da un rappresentante per ciascuna delle seguenti categorie di aziende aderenti al Cluster: imprese boschive, prima lavorazione, carpenteria-costruzioni in legno, seconda lavorazione, professioni tecniche. Approva il programma biennale delle attività proposto dal Comitato Tecnico di Pilotaggio, ratifica l'adesione di altri soggetti all'intesa. Si riunisce almeno una volta l'anno. ART 8 Gestione delle attività 1. Programma delle attività Il Comitato Tecnico di Pilotaggio propone al Tavolo Istituzionale, previa concertazione con il Comitato Scientifico, una proposta di programma biennale delle attività funzionali al raggiungimento degli obiettivi del Cluster, comprensivo della previsione delle modalità organizzative più idonee per la realizzazione del predetto programma, informandosi ai criteri di adeguato presidio delle aree tematiche: ricerca, comunicazione, servizi alle imprese, segreteria organizzativa, massimo coinvolgimento e protagonismo delle Parti e delle imprese aderenti, snellezza operativa e contenimento dei costi. Il programma è corredato da un preventivo recante per ciascuna attività i fabbisogni di risorse. Sulla base del preventivo è quantificata la quota annuale di adesione da porre a carico delle aziende aderenti, destinata prevalentemente alla copertura delle spese per la messa a disposizione di servizi a loro dedicati. Il programma approvato potrà essere attuato integralmente o anche solo parzialmente, in funzione delle risorse di cui al successivo punto 2 effettivamente disponibili. 2. Finanziamento delle attività Le risorse necessarie alla realizzazione del programma sono costituite: - dalle quote di adesione versate dalle aziende aderenti al Cluster; - da materiali, risorse umane o servizi forniti dalle Parti; - da contributi erogati da Enti, Fondazioni o altri soggetti; - da finanziamenti su progetti sviluppati all interno del Cluster e candidati sui programmi finanziati con fondi comunitari, nazionali o locali; - da sponsorizzazioni, previa verifica da parte del Comitato Tecnico di Pilotaggio che queste non pregiudichino l'autonomia, l'autorevolezza del Cluster nonché la coerenza con gli obiettivi. 3. Gestione delle risorse economiche Con la sottoscrizione dell intesa le Parti danno atto che compete ad Environment Park s.p.a. l'incasso e la gestione delle quote annuali di adesione delle aziende al Cluster e delle eventuali quote supplementari versate dalle aziende per iniziative specifiche. Compete altresì ad Environment Park s.p.a. l impiego delle quote raccolte per far fronte, nei limiti delle quote effettivamente 5

6 raccolte, alle spese di attuazione del programma approvato. Di tale gestione Environment Park s.p.a. fornirà al Comitato Tecnico di Pilotaggio e alle aziende aderenti un rendiconto periodico con cadenza semestrale. La scelta del soggetto gestore dei contributi erogati da Enti, Fondazioni o altri soggetti, dei finanziamenti su progetti sviluppati all interno del Cluster e candidati sui programmi finanziati con fondi comunitari, nazionali o locali e delle risorse da sponsorizzazioni, sarà definita di volta in volta sulla base del tipo di iniziativa finanziata. ART. 9 Impegni delle Parti Con l adesione al presente protocollo le Parti non assumono obbligazioni di natura economica ma unicamente l'impegno a concorrere al raggiungimento degli obiettivi del Cluster, tramite la partecipazione diretta alle attività o il supporto indiretto attraverso una opportuna finalizzazione delle proprie ordinarie attività istituzionali. Gli impegni specifici che gli aderenti alla presente intesa intendono esplicitare in dettaglio sono indicati nell allegato A al presente protocollo. ART. 10 Soggetti responsabili della gestione dell intesa Ciascuna delle Parti nomina un responsabile della gestione della presente intesa, che entrerà a far parte del Tavolo Istituzionale di cui all'art. 7. ART. 11 Pubblicità dell intesa Le Parti si impegnano a favorire e promuovere tutte le azioni utili ad assicurare la diffusione delle informazioni sull iniziativa assunta; ogni documento sarà accessibile a chiunque ne faccia richiesta. La presente intesa sarà oggetto di sottoscrizione pubblica nell ambito di un'iniziativa sui temi oggetto dell intesa stessa. Le Parti si impegnano inoltre a diffondere i risultati, anche parziali, attraverso i propri siti internet, bollettini o altri canali informativi. ART. 12 Tutela della riservatezza e proprietà intellettuale Le Parti si impegnano a rispettare, con riferimento ad eventuali informazioni riservate scambiate nell ambito della collaborazione di cui al presente protocollo e/o durante l attività di sviluppo del Cluster Legno, gli obblighi di riservatezza che verranno definiti in uno specifico accordo da sottoscrivere tra le Parti; Le Parti si obbligano, inoltre, a tutelare eventuali diritti di proprietà intellettuale pregressi e/o sviluppati nell ambito della collaborazione di cui al presente protocollo e/ dell attività di sviluppo del Cluster Legno, anch essi da definire mediante specifico accordo tra le Parti ART. 13 Durata e revisione dell intesa La presente intesa rimane valida fino al 31/12/2015. Prima di tale data le Parti potranno modificare consensualmente l'intesa, in particolare se ciò dovesse risultare opportuno per meglio conseguire gli obiettivi dell'intesa stessa. Alla scadenza l'intesa potrà essere rinnovata per espressa volontà delle Parti. 6

7 ALLEGATO A- DEL AL PROTOCOLLO D'INTESA PER LA PROMOZIONE ED IL RAFFORZAMENTO DEL SISTEMA FORESTA-LEGNO-EDILIZIA PIEMONTESE MEDIANTE LA COSTITUZIONE DEL "CLUSTER LEGNO PIEMONTE ART. 9 IMPEGNI DELLE PARTI La Provincia di Torino si impegna a: - promuovere il Cluster Legno Piemonte nel contesto territoriale provinciale in particolare attraverso il proprio tavolo di concertazione Foresta-Legno; - tener conto delle attività del Cluster all'interno della propria programmazione di sviluppo economico del settore forestale di cui alla LR 4/09 art. 26; - operare da stimolo nei confronti degli organi di governo regionale e nazionale e nei confronti dei comuni affinché le politiche, le normative e i regolamenti incentivino l'impiego del legno e, in particolare, del legno proveniente da gestione forestale sostenibile certificata e di provenienza regionale - mettere a disposizione del Cluster i risultati del progetto Alcotra Bois Lab in un'ottica di disseminazione e sviluppo a scala regionale dei risultati; - mettere a disposizione del Cluster l'esperienza condotta in qualità di Ufficio Centrale del Gruppo di Certificazione della Provincia di Torino - favorire la partecipazione a bandi di finanziamento regionali, nazionali comunitari per materie attinenti alla vocazione del Cluster Legno Piemonte L Environment Park S.p.A. si impegna a: - mettere a disposizione l esperienza condotta nell ambito della gestione e del coordinamento del polo di innovazione Polight; - mettere a disposizione del Cluster l esperienza condotta nell ambito dell innovazione e del trasferimento tecnologico; - mettere a disposizione del Cluster le proprie esperienze nell ambito dell edilizia sostenibile e del risparmio energetico; - promuovere all interno del cluster la ricerca e l innovazione attraverso il sostegno di iniziative di collaborazione tra imprese e centri di ricerca per lo sviluppo di partenariati internazionali; - mettere a disposizione del Cluster le proprie competenze nell ambito della scrittura della gestione e dello svolgimento di progetti europei; - sostenere la competitività e l innovazione all interno del cluster attraverso la promozione di servizi per l innovazione e la formazione; - promuovere all interno del cluster le attività di animazione promozione e comunicazione anche in ambito internazionale; - promuovere all interno del cluster un percorso di certificazione della qualità delle imprese aderenti al cluster. Il Dipartimento di Architettura e Design del Politecnico di Torino si impegna a: - promuovere a livello nazionale ed internazionale il Cluster Legno Piemonte attraverso le competenze ed esperienze maturate nell ambito delle attività di formazione e ricerca sui temi che investono il settore legno edilizia con particolare riferimento al quadro dell innovazione tecnologica, della tecnologia dell architettura, del design e del restauro e valorizzazione dei beni architettonici - promuovere il Cluster Legno Piemonte in una logica di sistema e di rete attraverso il confronto e il coinvolgimento di alcuni partner nazionali ed internazionali con i quali 7

8 sono in atto rapporti di scambio e collaborazione per una promozione della cultura del legno ; - mettere a disposizione l esperienza sviluppata nell ambito della gestione e del coordinamento di progetti di ricerca e trasferimento tecnologico con il sistema impresa piemontese rendendosi disponibile il Dipartimento a lavorare nella prospettiva della costituzione di un centro di informazione tecnica e di divulgazione della conoscenza sul legno nell ambito del progetto Cluster Legno Piemonte per gli aderenti e in condivisione con altri soggetti aderenti interessati; - promuovere una conoscenza delle competenze presenti sul territorio regionale attraverso la costruzione di un inquadramento regionale sul modello dell Atlante delle professionalità del settore legno edilizia, realizzato dal Dipartimento insieme alla Provincia di Torino, con l obiettivo di sostenere un adeguato livello di conoscenza delle competenze e delle buone pratiche presenti sul nostro sistema regionale. - promuovere una attività di formazione professionalizzante e sperimentale, basata cioè sull esperienza, insieme agli altri enti già attivi su questo fronte e aderenti al Cluster - promuovere un progetto educativo di conoscenza del legno attraverso una sensibilizzazione degli studenti di I, II, e III livello di formazione dei Corsi di Laurea in Architettura del Politecnico di Torino nel quadro del progetto WOODLab già attivo in questo settore attraverso la promozione di workshop e convegni. - ad organizzare, in condivisione con i soggetti aderenti al Cluster, spazi di confronto con altri Cluster legno, nazionali ed internazionali. L Università degli Studi di Torino Dipartimento di Scienze agrarie e Forestali, si impegna, per quanto di propria competenza e comunque con particolare riferimento al settore disciplinare della tecnologia del legno e utilizzazioni forestali, a fornire un supporto scientifico alle imprese aderenti relativamente ad eventuali iniziative di ricerca finanziate, nonché a partecipare ad azioni di formazione e promozione mirate ad una miglior conoscenza del legno ed alla sua corretta applicazione e valorizzazione negli ambiti considerati. Per quanto possibile e compatibilmente con i propri incarichi istituzionali, il Dipartimento garantirà altresì la presenza di un suo delegato per la partecipazione alle attività di gestione e coordinamento del cluster stesso. L API Torino si impegna a collaborare in termini di diffusione e promozione affinché il cluster possa avere la migliore visibilità possibile e si rende inoltre disponibile ad offrire consulenza specifica sia attraverso la struttura che tramite i propri associati del settore. La CNA di Torino s impegna a: - promuovere il cluster presso i propri associati e, i particolare, le aziende artigiane e le piccole imprese, segnalando e selezionando le esigenze particolari che non sono soddisfatte dai servizi delle associazioni; - Mettere a disposizione delle imprese del Cluster l esperienza conseguita nella costituzione di Reti d Impresa ( Contratti di Rete, ATI, Società consortili) ed il servizio per il rilascio dell asseverazione dei programmi dei Contratti di rete; - Attivarsi, in sinergia con le imprese del cluster, per promuovere la partecipazione delle aziende del territorio a manifestazioni fieristiche regionali/nazionali/internazionali e ad eventi di incoming e outgoing con buyers del settore arredo e delle costruzioni in legno. La Confcooperative Piemonte Fedagri, associazione di rappresentanza del comparto agricoloforestale piemontese cooperativo, nel promuovere gli obiettivi del Cluster, si impegna a: - promuovere il Cluster Legno Piemonte tra le associate; 8

9 - promuovere il Cluster Legno Piemonte presso i tavoli di rappresentanza regionali e nazionali di settore; - mettere a disposizione le esperienze dell associazione e delle proprie associate sui temi affrontati dal Cluster; - mettere a disposizione l esperienza dell associazione su materie quali la formazione (avendo un agenzia formativa accreditata), su progetti di ricerca ed innovazione e sulla divulgazione; - offrire supporto, attraverso la struttura, per la creazione di forme societarie cooperative all interno del cluster; - nominare un delegato per il comitato scientifico e di coordinamento. La Confartigianato Imprese Piemonte si impegna a collaborare ai fini della diffusione e promozione del Cluster Legno Piemonte, a condizione che quest ultimo abbia valenza regionale. L Associazione FSC Italia si impegna a: - partecipare, quando possibile, alle discussioni e agli incontri programmatici proposti dal Cluster Legno Piemonte, auspicabilmente anche via teleconferenza - divulgare le iniziative del Cluster attraverso i propri canali di comunicazione, quando attinenti e non in contrasto con la mission e la vision di FSC - proporre al Cluster iniziative di collaborazione volte a perseguire gli obiettivi comuni, eventualmente anche solo con una parte degli aderenti al Cluster stesso. L Associazione PEFC Italia si impegna a: - concorrere alla definizione delle strategie programmatiche del Cluster con particolare riferimento agli obiettivi di valorizzazione del legno regionale proveniente da gestione forestale sostenibile certificata; - valutare la partecipazione, ove possibile e coerente con la mission di PEFC Italia, ai progetti sviluppati dal Cluster e finalizzati al raggiungimento degli obiettivi di cui sopra; - diffondere attraverso i propri canali e strumenti di comunicazione istituzionale le informazioni relative alle attività del Cluster coerenti con la vision di PEFC Italia. I Gruppi d Azione Locale Valli di Lanzo, Ceronda e Casternone e Valli del Canavese si impegnano a: - mettere a disposizione del Cluster Legno Piemonte i risultati della propria esperienza di promozione e sostegno dello sviluppo della filiera foresta-legno locale; - informare le imprese del proprio territorio relativamente alle strategie e alle attività del Cluster e sensibilizzarle rispetto all opportunità di aderirvi; - concorrere al raggiungimento degli obiettivi del Cluster promuovendo, nell ambito della predisposizione del futuro Piano di Sviluppo Locale , la sinergia tra i progetti ivi previsti e i progetti del Cluster. La Fondazione dell Ordine degli Architetti, Pianificatori, Paesaggisti e Conservatori della provincia di Torino si impegna a: - incrementare la sensibilità degli architetti progettisti sul tema dell utilizzo del legno in architettura attraverso l organizzazione e l offerta di momenti formativi e di aggiornamento professionale; - comunicare attraverso i propri canali informativi la nascita del cluster Legno Piemonte, i suoi obiettivi e le iniziative che di volta in volta verranno realizzate. Sensibilizzare la comunità degli architetti all utilizzo del legno in architettura anche sostenere le eccellenze locali; - contribuire all organizzazione degli eventi culturali e scientifici ai quali il comitato di coordinamento riterrà opportuno dare attuazione. 9

10 La Fondazione per l Ambiente Teobaldo Fenoglio si impegna a svolgere le attività di studio, promozione e diffusione di informazioni sulle politiche ambientali locali, che rappresentano la propria finalità istituzionale, con riferimento al settore foresta legno, fornendo uno specifico contributo di competenza ed esperienza in tema di: - valorizzazione economica degli effetti sul bilancio dei gas serra ottenuti da progetti di gestione forestale sostenibile e utilizzo dei prodotti legnosi derivati come maturata attraverso i progetti PIEMONTE-KYOTO e FORCREDIT opzione innovativa complementare nella rappresentazione dei benefici di diverso profilo delle filiere settoriali locali promosse dal Cluster; - analisi tecnica, economica, ambientale e sociale della sostenibilità delle filiere forestali per usi energetici o materiali, in via di svolgimento nel quadro del progetto europeo BIOTEAM negli anni L Associazione Legno dell Unione Industriale di Torino si rende disponibile, attraverso i propri servizi, a dare impulso e favorire le iniziative del Cluster, anche attraverso il necessario supporto alle imprese nei settori di propria competenza. La SIAT- Società degli Ingegneri e degli Architetti in Torino, si impegna a collaborare mediante i propri canali d informazione alla diffusione e promozione delle iniziative e delle attività del Cluster Legno, mediante un link diretto sul proprio sito web a quello del Cluster Legno e la diffusione dell informazione delle iniziative del Cluster attraverso la propria newsletter via web. Si rende inoltre disponibile a partecipare alla gestione di eventi (convegni, visite tematiche, giornate di studio) promossi dal Comitato Tecnico di Pilotaggio, sulla base di specifici accordi tecnici ed economici; tutto ciò con particolare riferimento alla diffusione della cultura tecnologica e progettuale dell uso del legno nelle costruzioni. Alla luce delle precedenti esperienze di collaborazione maturate con la Provincia di Torino e il Politecnico di Torino nella filiera del Legno sul progetto Bois Lab ed all organizzazione dell evento Giornate di studio sulla tecnologia e sulla architettura di legno, la Siat si dichiara disponibile a fornire un suo contributo gestionale mediante la nomina di un suo rappresentante nel Comitato Tecnico di Pilotaggio e del Comitato Scientifico di cui all art.7. Il Consorzio Forestale Alta Valle Susa si impegna a: - mettere a disposizione l'esperienza condotta nell'ambito della gestione delle proprietà forestali pubbliche dell'alta Valle Susa; - mettere a disposizione del Cluster l'esperienza condotta nella gestione forestale sostenibile (PEFC) attuata in alta Valle Susa; - mettere a disposizione del Cluster le proprie esperienze nell'ambito commercializzazione del legname proveniente da foreste gestite secondo lo schema di GFS- PEFC; - promuovere all'interno del Cluster la ricerca e l'innovazione attraverso il sostegno di iniziative di collaborazione tra imprese e centri di ricerca per lo sviluppo di progetti; - sostenere l'innovazione all'interno del Cluster attraverso la collaborazione a progetto di innovazione e formazione e comunicazione a livello locale, provinciale, regionale ed internazionale. Il Consorzio Forestale del Canavese si impegna, per quanto di propria competenza, a collaborare in termini di diffusione e promozione del progetto Cluster Legno Piemonte, affinché possa avere la migliore visibilità possibile, ad offrire consulenza specifica attraverso la nostra struttura a tutti i soggetti aderenti al Consorzio, a fornire un supporto tecnico alle imprese aderenti relativamente ad eventuali iniziative di ricerca finanziate, nonché a partecipare ad azioni di formazione e promozione mirate ad una miglior conoscenza del legno ed alla sua corretta applicazione e valorizzazione negli ambiti considerati. Si impegna inoltre a partecipare come organizzazione o inviando un proprio 10

11 delegato alle iniziative che il Cluster deciderà di intraprendere o realizzare e alle attività di gestione e coordinamento del Cluster stesso. La Delegazione Piemontese dell UNCEM, Unione dei Comuni, delle Comunità e degli Enti montani, si impegna a: - Promuovere le attività del Cluster Legno sui 553 Comuni montani del Piemonte, sulle 22 Comunità montane, sulle Unioni montane di Comuni, favorendo la diffusione delle informazioni, la circolazione degli esempi virtuosi e delle best practice che verranno individuate; - Coordinare gli enti locali in una migliore e più efficace gestione dei 980mila ettari di bosco, favorendo la nascita di Consorzi locali di imprese, di Consorzi di proprietari, di associazioni fondiarie per il superamento della parcellizzazione; - Realizzare piani forestali territoriali e aziendali per conto degli enti locali e dei soggetti imprenditoriali, al fine di incrementare la superficie di boschi gestiti con tagli regolari; - Promuovere un uso efficace dei fondi europei, statali, nazionali per la green economy e la filiera bosco-legno-energia e bosco-legno-artigianato, al fine di agevolare investimenti e strutturazione di cluster locali riferiti a quello promosso a livello provinciale; - Sollecitare la Regione Piemonte, il Ministero dell'ambiente e il Governo centrale a inserire la gestione forestale attiva tra le necessità nazionali per la prevenzione del dissesto idrogeologico, la tutela del territorio, la crescita e lo sviluppo socio-economico delle Terre Alte; - Mettere a disposizione l'esperienza maturata all'interno del programma "Borghi alpini", promosso e curato da Uncem Piemonte a partire dal 2012, per la valorizzazione del patrimonio edilizio dismesso nelle aree montane, al fine di poter utilizzare materiali locali e legno di valle per gli interventi di recupero degli immobili; - Sollecitare imprese, artigiani, progettisti nell'uso di manufatti artigianali locali per la costruzione e la ristrutturazione degli edifici pubblici e privati; - Proseguire lo studio, d'intesa con gli altri partner, delle strategie logistiche di valle per l'uso del legno estratto dalle foreste delle aree montane, al fine di creare nuovi posti di lavoro lungo tutta la filiera e di mettere le basi per una nuova sostenibile pianificazione e gestione della risorsa. La Sezione Legno di Confindustria Cuneo si impegna a collaborare alla promozione delle iniziative del Cluster attraverso i propri canali istituzionali, per supportare le imprese al raggiungimento degli obiettivi dichiarati e, per quanto di propria competenza nell'ambito del settore, rende disponibili servizi consulenziali in ordine agli aspetti normativi. Confartigianato Imprese Piemonte si impegna a collaborare ampiamente ai fini della diffusione e promozione del cluster stesso, a condizione che il Cluster abbia valenza regionale e che venga escluso ogni impegno di carattere economico e di responsabilità per i sottoscrittori. La Convenzione tra i comuni di Massello, in qualità di capofila, e Fenestrelle, Inverso Pinasca, Perosa Argentina, Perrero, Pinasca, Pomaretto, Porte, Pragelato, Prali, Pramollo, Roure, Salza di Pinerolo, San Germano Chisone, Usseaux e Villar Perosa, riconosce la coerenza tra gli obiettivi e i criteri di gestione attiva delle proprietà forestali perseguiti dalla Convenzione e gli obiettivi di rafforzamento e qualificazione della filiera foresta-legno regionale perseguiti dal Cluster. La Comunità Montana Valli Orco e Soana riconosce la coerenza tra gli obiettivi e i criteri di gestione attiva delle proprietà forestali perseguiti dall Ente e gli obiettivi di rafforzamento e qualificazione della filiera foresta-legno regionale perseguiti dal Cluster, con particolare riferimento all incremento delle proprietà forestali pianificate e gestite, allo sviluppo della filiera del legno da opera, alla diffusione della gestione forestale sostenibile certificata, al rafforzamento e qualificazione delle imprese locali del settore, all innovazione di processo e di prodotto. 11

12 Letto, confermato e sottoscritto Torino, il 12

L ATI composta da Associazione Nuovi Lavori e BIC Puglia s.c.a.r.l., nell ambito del progetto URLO Una rete per le opportunità, PROMUOVE

L ATI composta da Associazione Nuovi Lavori e BIC Puglia s.c.a.r.l., nell ambito del progetto URLO Una rete per le opportunità, PROMUOVE L ATI composta da Associazione Nuovi Lavori e BIC Puglia s.c.a.r.l., nell ambito del progetto URLO Una rete per le opportunità, PROMUOVE un PROTOCOLLO D INTESA tra CONSIGLIERA PARITÀ PROVINCIALE DONNE

Dettagli

PROGRAMMA DI SVILUPPO RURALE 2007/2013 ASSE IV LEADER. Programma di Sviluppo Locale del GAL Giarolo Leader CRESCERE IN RETE

PROGRAMMA DI SVILUPPO RURALE 2007/2013 ASSE IV LEADER. Programma di Sviluppo Locale del GAL Giarolo Leader CRESCERE IN RETE PROGRAMMA DI SVILUPPO RURALE 2007/2013 ASSE IV LEADER Programma di Sviluppo Locale del GAL Giarolo Leader CRESCERE IN RETE MISURA 431 Azione 2.b Informazione sull attività del GAL Attività di animazione

Dettagli

Distretti agricoli in Regione Lombardia

Distretti agricoli in Regione Lombardia Distretti agricoli in Regione Lombardia Attività dei distretti (finalità, ruolo, opportunità), meccanismo di accreditamento in Regione Lombardia Roberto Daffonchio Distretti agricoli Distretti rurali >

Dettagli

Protocollo d intesa tra. Regione Toscana e. Water Right and Energy Foundation Onlus (W.E.R.F. Onlus)

Protocollo d intesa tra. Regione Toscana e. Water Right and Energy Foundation Onlus (W.E.R.F. Onlus) Protocollo d intesa tra Regione Toscana e Water Right and Energy Foundation Onlus (W.E.R.F. Onlus) Consolidamento e sviluppo della collaborazione per attività cooperazione internazionale nel settore dell'accesso

Dettagli

PO FESR Sicilia 2007/2013 Piano di Comunicazione

PO FESR Sicilia 2007/2013 Piano di Comunicazione REPUBBLICA ITALIANA Unione Europea Regione Siciliana PRESIDENZA DIPARTIMENTO REGIONALE DELLA PROGRAMMAZIONE Area Coordinamento, Comunicazione, Assistenza tecnica UOB I - Servizi della Comunicazione PO

Dettagli

ACCORDO DI RETE RETE NAZIONALE SCUOLE ITALIA ORIENTA. con protocollo 0004232 che riconoscono alla scuola

ACCORDO DI RETE RETE NAZIONALE SCUOLE ITALIA ORIENTA. con protocollo 0004232 che riconoscono alla scuola ACCORDO DI RETE RETE NAZIONALE SCUOLE ITALIA ORIENTA Visto il D.P.R. n. 275/1999, art. 7, che prevede la possibilità per le istituzioni Scolastiche autonome di stipulare accordi di rete per perseguire

Dettagli

AIBE ED EXPO 2015 S.p.A. Protocollo d intesa

AIBE ED EXPO 2015 S.p.A. Protocollo d intesa AIBE ED EXPO 2015 S.p.A. Protocollo d intesa Siglato a Milano il 17 Maggio 2010 PROTOCOLLO D INTESA TRA Associazione fra le Banche Estere in Italia (di seguito AIBE ), con sede in Milano in Piazzale Cadorna

Dettagli

ATTIVITÀ E Piano di informazione e comunicazione

ATTIVITÀ E Piano di informazione e comunicazione PROVINCIA DI POTENZA Ministero dell Ambiente e della Tutela del Territorio Home PIANO D AZIONE ENEPOLIS Indice ATTIVITÀ E Piano di informazione e comunicazione L attività E comprende tre azioni specifiche;

Dettagli

valutata la richiesta di rinnovo di tale protocollo d intesa da parte del Centro Unesco di Torino, prot. n. 25214 del 20 maggio 2015 ;

valutata la richiesta di rinnovo di tale protocollo d intesa da parte del Centro Unesco di Torino, prot. n. 25214 del 20 maggio 2015 ; REGIONE PIEMONTE BU32 13/08/2015 Deliberazione della Giunta Regionale 6 luglio 2015, n. 35-1688 Approvazione dello schema di Protocollo d'intesa annuale tra la Regione Piemonte, l'ufficio Scolastico regionale

Dettagli

VIENE STIPULATO IL SEGUENTE PROTOCOLLO D INTESA

VIENE STIPULATO IL SEGUENTE PROTOCOLLO D INTESA PROTOCOLLO DI INTESA PER LA REALIZZAZIONE DI UN PARTENARIATO PUBBLICO / PRIVATO A FAVORE DELLA MOBILITA EUROPEA GEOGRAFICA E PROFESSIONALE DEI LAVORATORI NELL AMBITO DEL PROGRAMMA COMUNITARIO EURES (EUROPEAN

Dettagli

Protocollo d intesa Per la formazione di esperti della Sicurezza nei luoghi di lavoro Safety Manager

Protocollo d intesa Per la formazione di esperti della Sicurezza nei luoghi di lavoro Safety Manager ALLEGATO A Protocollo d intesa Per la formazione di esperti della Sicurezza nei luoghi di lavoro Safety Manager tra: Regione Toscana, INAIL Toscana, Università degli Studi di Firenze, Pisa e Siena, Confindustria

Dettagli

Vuole rappresentare un punto di riferimento affidabile in quei delicati momenti di cambiamento e di sviluppo del nuovo.

Vuole rappresentare un punto di riferimento affidabile in quei delicati momenti di cambiamento e di sviluppo del nuovo. MASTER si propone come facilitatore nella costruzione e pianificazione di strategie di medio e lungo termine necessarie ad interagire con gli scenari economici e sociali ad elevato dinamismo. Vuole rappresentare

Dettagli

LE NUOVE POLITICHE PER L INTERNAZIONALIZZAZIONE DELLE I MPRESE NELLA PROSPETTIVA DELLA PROGRAMMAZIONE 2014-2020

LE NUOVE POLITICHE PER L INTERNAZIONALIZZAZIONE DELLE I MPRESE NELLA PROSPETTIVA DELLA PROGRAMMAZIONE 2014-2020 LE NUOVE POLITICHE PER L INTERNAZIONALIZZAZIONE DELLE I MPRESE NELLA PROSPETTIVA DELLA PROGRAMMAZIONE 2014-2020 \ OBIETTIVI TEMATICI (art.9 Reg.Generale) Interventi attivabili nel periodo 2014-2020 Grado

Dettagli

Piani integrati per lo sviluppo locale. Progetti di marketing territoriale. Progettazione e start-up di Sistemi Turistici Locali

Piani integrati per lo sviluppo locale. Progetti di marketing territoriale. Progettazione e start-up di Sistemi Turistici Locali Piani integrati per lo sviluppo locale Progetti di marketing territoriale Progettazione e start-up di Sistemi Turistici Locali Sviluppo di prodotti turistici Strategie e piani di comunicazione Percorsi

Dettagli

Programma ICO Interventi Coordinati per l Occupazione

Programma ICO Interventi Coordinati per l Occupazione Programma ICO Interventi Coordinati per l Occupazione Programma ICO Interventi Coordinati per l Occupazione 2 Premessa In.Sar. Spa, nell assolvere alle sue finalità istituzionali volte a supportare l Amministrazione

Dettagli

CHI SIAMO. Viale Assunta 37 20063 Cernusco s/n Milano 02-92107970 info@cimscarl.it

CHI SIAMO. Viale Assunta 37 20063 Cernusco s/n Milano 02-92107970 info@cimscarl.it CHI SIAMO C.I.M. non è un comune consorzio ma una società consortile creata dopo approfonditi studi ed esperienze maturate da un gruppo di specialisti in grado di operare in molte aree geografiche del

Dettagli

MANUALE DELLA QUALITÀ Pag. 1 di 6

MANUALE DELLA QUALITÀ Pag. 1 di 6 MANUALE DELLA QUALITÀ Pag. 1 di 6 INDICE GESTIONE DELLE RISORSE Messa a disposizione delle risorse Competenza, consapevolezza, addestramento Infrastrutture Ambiente di lavoro MANUALE DELLA QUALITÀ Pag.

Dettagli

SCHEMA di PROTOCOLLO D INTESA. fra

SCHEMA di PROTOCOLLO D INTESA. fra Regione Campania SCHEMA di PROTOCOLLO D INTESA fra L Ente Parco Nazionale del Cilento e Vallo di Diano La Provincia di Salerno Le Comunità Montane..., La Comunità Montana..., La Comunità Montana..., Ecc

Dettagli

Comitato codau per il coordinamento degli uffici ricerca scientifica

Comitato codau per il coordinamento degli uffici ricerca scientifica Comitato CODAU per il Coordinamento degli Uffici di Supporto alla Ricerca Scientifica Promosso da dieci università: Università di Torino, Pavia, Modena e Reggio Emilia, Bologna, Roma La Sapienza, Palermo,

Dettagli

CONVENZIONE DI COOPERAZIONE TRA PREMESSO

CONVENZIONE DI COOPERAZIONE TRA PREMESSO CONVENZIONE DI COOPERAZIONE TRA LA REGIONE AUTONOMA FRIULI VENEZIA GIULIA (di seguito denominata Regione) nella persona dell Assessore regionale al lavoro, università e ricerca Alessia Rosolen, domiciliata

Dettagli

Women In Development UN MODELLO EUROPEO PER LO SVILUPPO LOCALE GENDER ORIENTED PIANO DI COMUNICAZIONE

Women In Development UN MODELLO EUROPEO PER LO SVILUPPO LOCALE GENDER ORIENTED PIANO DI COMUNICAZIONE Women In Development UN MODELLO EUROPEO PER LO SVILUPPO LOCALE GENDER ORIENTED PIANO DI COMUNICAZIONE Introduzione Il progetto W.In D. (Women In Development) si inserisce nelle attività previste e finanziate

Dettagli

PROTOCOLLO D INTESA tra la Rete di scuole per la sicurezza della provincia di Treviso e gli altri soggetti del territorio

PROTOCOLLO D INTESA tra la Rete di scuole per la sicurezza della provincia di Treviso e gli altri soggetti del territorio PROTOCOLLO D INTESA tra la Rete di scuole per la sicurezza della provincia di Treviso e gli altri soggetti del territorio VISTO l accordo regionale (delibera della Giunta Regionale n. 1789/2006) stipulato

Dettagli

LEGGE REGIONALE N. 36 DEL 27-11-2006 REGIONE PIEMONTE. Autorizzazione ed accreditamento dei soggetti operanti nel mercato del lavoro regionale.

LEGGE REGIONALE N. 36 DEL 27-11-2006 REGIONE PIEMONTE. Autorizzazione ed accreditamento dei soggetti operanti nel mercato del lavoro regionale. LEGGE REGIONALE N. 36 DEL 27-11-2006 REGIONE PIEMONTE Autorizzazione ed accreditamento dei soggetti operanti nel mercato del lavoro regionale. Fonte: BOLLETTINO UFFICIALE DELLA REGIONE PIEMONTE N. 48 del

Dettagli

Allegato alla DGR n. del

Allegato alla DGR n. del Accordo ai sensi dell art. 15 della legge n. 241/90 tra il Ministero delle Politiche Agricole Alimentari e Forestali, la Regione Puglia e l'istituto di Servizi per il Mercato Agricolo Alimentare (ISMEA)

Dettagli

INTERVENTO LE AZIONI DI SISTEMA TRA CAPACITY BUILDING E COOPERAZIONE A RETE (ROMA, 10 MAGGIO 2006)

INTERVENTO LE AZIONI DI SISTEMA TRA CAPACITY BUILDING E COOPERAZIONE A RETE (ROMA, 10 MAGGIO 2006) INTERVENTO LE AZIONI DI SISTEMA TRA CAPACITY BUILDING E COOPERAZIONE A RETE (ROMA, 10 MAGGIO 2006) Siamo nell ultimo anno di programmazione, per cui è normale fare un bilancio dell attività svolta e dell

Dettagli

PROTOCOLLO D INTESA PER LA COSTITUZIONE DI UN PREMESSO CHE: nell ambito delle rispettive competenze, hanno promosso la costituzione

PROTOCOLLO D INTESA PER LA COSTITUZIONE DI UN PREMESSO CHE: nell ambito delle rispettive competenze, hanno promosso la costituzione PROTOCOLLO D INTESA PER LA COSTITUZIONE DI UN OSSERVATORIO REGIONALE DEI PREZZI DEL MERCATO IMMOBILIARE E DEI COSTI DI MANUTENZIONE RISTRUTTURAZIONE E RESTAURO DELLE OPERE EDILI PREMESSO CHE: - La Camera

Dettagli

PROGRAMMA ICO INTERVENTI COORDINATI PER L OCCUPAZIONE. Avviso pubblico per le imprese nei settori Agroalimentare, ICT e Nautico

PROGRAMMA ICO INTERVENTI COORDINATI PER L OCCUPAZIONE. Avviso pubblico per le imprese nei settori Agroalimentare, ICT e Nautico PROGRAMMA ICO INTERVENTI COORDINATI PER L OCCUPAZIONE Avviso pubblico per le imprese nei settori Agroalimentare, ICT e Nautico PROGRAMMA ICO INTERVENTI COORDINATI PER L OCCUPAZIONE AVVISO PUBBLICO PER

Dettagli

PROGRAMMA INTEGRATO DI SVILUPPO DEL MONTEPIANO REATINO INTESA di PROGRAMMA

PROGRAMMA INTEGRATO DI SVILUPPO DEL MONTEPIANO REATINO INTESA di PROGRAMMA PROGRAMMA INTEGRATO DI SVILUPPO DEL MONTEPIANO REATINO INTESA di PROGRAMMA Oggi 16 luglio 2007, presso l ex convento San Francesco di Labro si sono riuniti tutti i Soggetti partecipanti al Programma Integrato

Dettagli

Bandi 2015 ARTE E CULTURA. Protagonismo culturale dei cittadini. www.fondazionecariplo.it

Bandi 2015 ARTE E CULTURA. Protagonismo culturale dei cittadini. www.fondazionecariplo.it Bandi 2015 ARTE E CULTURA Protagonismo culturale dei cittadini BENESSERE COMUNITÀ www.fondazionecariplo.it BANDI 2015 1 Bando senza scadenza Protagonismo culturale dei cittadini Il problema La partecipazione

Dettagli

COSTITUZIONE DI ASSOCIAZIONE TEMPORANEA DI IMPRESE MEDIANTE CONFERIMENTO DI MANDATO COLLETTIVO SPECIALE CON RAPPRESENTANZA

COSTITUZIONE DI ASSOCIAZIONE TEMPORANEA DI IMPRESE MEDIANTE CONFERIMENTO DI MANDATO COLLETTIVO SPECIALE CON RAPPRESENTANZA COSTITUZIONE DI ASSOCIAZIONE TEMPORANEA DI IMPRESE MEDIANTE CONFERIMENTO DI MANDATO COLLETTIVO SPECIALE CON RAPPRESENTANZA I sottoscritti: a) (Capofila). nato a il. nella sua qualità di.. e legale rappresentante

Dettagli

PROTOCOLLO D INTESA. tra. MIUR USR Sicilia. Ufficio XI Ambito Territoriale per la provincia di Trapani

PROTOCOLLO D INTESA. tra. MIUR USR Sicilia. Ufficio XI Ambito Territoriale per la provincia di Trapani PROTOCOLLO D INTESA tra MIUR USR Sicilia Ufficio XI Ambito Territoriale per la provincia di Trapani e Conservatorio di Musica di Stato di Trapani Antonio Scontrino PROTOCOLLO D INTESA tra MIUR USR Sicilia

Dettagli

CITTA DI AVELLINO. (e loghi di tutti i comuni partecipanti) PROTOCOLLO D INTESA

CITTA DI AVELLINO. (e loghi di tutti i comuni partecipanti) PROTOCOLLO D INTESA PROTOCOLLO D INTESA PREMESSO CHE: - gli enti convenuti per la sottoscrizione del presente Protocollo, nel riconoscere il ruolo strategico del turismo per lo sviluppo economico e occupazionale del territorio

Dettagli

OGGETTO: APPROVAZIONE PROTOCOLLO D INTESA PER LA REALIZZAZIONE DEL PROGETTO L'ANFITEATRO MORENICO DI IVREA. PAESAGGIO E CULTURA" VERSO EXPO 2015

OGGETTO: APPROVAZIONE PROTOCOLLO D INTESA PER LA REALIZZAZIONE DEL PROGETTO L'ANFITEATRO MORENICO DI IVREA. PAESAGGIO E CULTURA VERSO EXPO 2015 OGGETTO: APPROVAZIONE PROTOCOLLO D INTESA PER LA REALIZZAZIONE DEL PROGETTO L'ANFITEATRO MORENICO DI IVREA. PAESAGGIO E CULTURA" VERSO EXPO 2015 LA GIUNTA COMUNALE PREMESSO che: la Regione Piemonte ha

Dettagli

Avvio della programmazione 2007-13

Avvio della programmazione 2007-13 Avvio della programmazione 2007-13 Definizione dei criteri di selezione degli interventi per l attuazione delle strategie previste dal Programma Cagliari 9.11.2007 1 Le prossime scadenze Attività Definizione

Dettagli

Deliverable 5.10 Comunication & Exploitation Plan Piano di comunicazione dei cluster

Deliverable 5.10 Comunication & Exploitation Plan Piano di comunicazione dei cluster Deliverable 5.10 Comunication & Exploitation Plan Piano di comunicazione dei cluster Introduzione La comunicazione nei progetti finanziati dalla Commissione europea svolge sempre un ruolo rilevante in

Dettagli

SISTEMA DI MISURAZIONE E VALUTAZIONE DELLA PERFORMANCE (SMIVAP)

SISTEMA DI MISURAZIONE E VALUTAZIONE DELLA PERFORMANCE (SMIVAP) SISTEMA DI MISURAZIONE E VALUTAZIONE DELLA PERFORMANCE (SMIVAP) PREMESSA Il Sistema di Misurazione e Valutazione della Performance, per il seguito anche SMIVAP, è improntato all applicazione delle disposizioni

Dettagli

Assistenza tecnica funzionale alla

Assistenza tecnica funzionale alla definizione, alla identificazione ed alla gestione dei Sistemi Turistici Locali ed altri idonei strumenti di promozione turistico territoriale complementari agli STL, e utili allo sviluppo del settore

Dettagli

LA REGIONE SICILIANA ASSESSORATO DEI BENI CULTURALI E DELL IDENTITA SICILIANA (di seguito Assessorato)

LA REGIONE SICILIANA ASSESSORATO DEI BENI CULTURALI E DELL IDENTITA SICILIANA (di seguito Assessorato) PROTOCOLLO D INTESA PER LA INDIVIDUAZIONE DI AZIONI COMUNI VOLTE A MIGLIORARE LA VALORIZZAZIONE DEL PATRIMONIO CULTURALE DELLE CITTA D ARTE DELLA SICILIA TRA LA REGIONE SICILIANA ASSESSORATO DEI BENI CULTURALI

Dettagli

Ministero dell'istruzione, dell'università e della Ricerca (di seguito denominato MIUR) Associazione Direttori di Albergo (di seguito denominato ADA)

Ministero dell'istruzione, dell'università e della Ricerca (di seguito denominato MIUR) Associazione Direttori di Albergo (di seguito denominato ADA) PROTOCOLLO D'INTESA tra Ministero dell'istruzione, dell'università e della Ricerca (di seguito denominato MIUR) e Associazione Direttori di Albergo (di seguito denominato ADA) "Rafforzare il rapporto tra

Dettagli

UNA COOPERATIVA CHE INVESTE NEL PROPRIO FUTURO

UNA COOPERATIVA CHE INVESTE NEL PROPRIO FUTURO IL PIANO STRATEGICO/INDUSTRIALE 2012-2014 UNA COOPERATIVA CHE INVESTE NEL PROPRIO FUTURO L elaborazione del primo Piano Strategico/Industriale di Tecnicoop si inserisce in un progetto complessivo di rinnovamento

Dettagli

REGOLAMENTO CONVOL REGIONALE. della Regione

REGOLAMENTO CONVOL REGIONALE. della Regione REGOLAMENTO CONVOL REGIONALE della Regione Art. 1 Costituzione E costituita su delibera della ConVol nazionale la Rete regionale ConVol della Regione come articolazione regionale della ConVol nazionale,

Dettagli

Ruolo e attività del punto nuova impresa

Ruolo e attività del punto nuova impresa SISTEMA DOTALE E CULTURA D IMPRESA: UNA RETE DI SERVIZI PER IL TERRITORIO MANTOVANO a cura di Alessandra Ligabue PROMOIMPRESA Ruolo e attività del punto nuova impresa PromoImpresa, in qualità di Azienda

Dettagli

Dipartimento Ambiente e Sviluppo Servizio Ambiente. U.O. C. Sviluppo Sostenibile, Agenda XXI, Comunicazione SINTESI PROGETTO

Dipartimento Ambiente e Sviluppo Servizio Ambiente. U.O. C. Sviluppo Sostenibile, Agenda XXI, Comunicazione SINTESI PROGETTO Dipartimento Ambiente e Sviluppo Servizio Ambiente U.O. C. Sviluppo Sostenibile, Agenda XXI, Comunicazione SINTESI PROGETTO ATTUAZIONE DEL PROGETTO REBIR Risparmio Energetico, Bioedilizia, Riuso Data 29.01.2009

Dettagli

IL MINISTERO DELL'ISTRUZIONE, DELL UNIVERSITÀ E DELLA RICERCA MIUR

IL MINISTERO DELL'ISTRUZIONE, DELL UNIVERSITÀ E DELLA RICERCA MIUR Ministero dell Istruzione, dell Università e della Ricerca PROTOCOLLO DI INTESA TRA IL MINISTERO DELL'ISTRUZIONE, DELL UNIVERSITÀ E DELLA RICERCA MIUR E LA SOCIETA DANTE ALIGHIERI Protocollo d'intesa Tra

Dettagli

Premesso che il Sistema di e-learning federato per la pubblica amministrazione dell Emilia-Romagna (SELF):

Premesso che il Sistema di e-learning federato per la pubblica amministrazione dell Emilia-Romagna (SELF): CONVENZIONE PER L ADESIONE AL SISTEMA DI E-LEARNING FEDERATO DELL EMILIA-ROMAGNA PER LA PUBBLICA AMMINISTRAZIONE E L UTILIZZO DEI SERVIZI PER LA FORMAZIONE Premesso che il Sistema di e-learning federato

Dettagli

S i s t e m a d i v a l u t a z i o n e d e l l e p r e s t a z i o n i d e i d i p e n d e n t i

S i s t e m a d i v a l u t a z i o n e d e l l e p r e s t a z i o n i d e i d i p e n d e n t i S i s t e m a d i v a l u t a z i o n e d e l l e p r e s t a z i o n i d e i d i p e n d e n t i P r o d o t t o d a A l b e r t o P a o l i n i G r o s s e t o P a r c h e g g i s r l V e n g o n o p

Dettagli

UNIONCAMERE Unione Italiana dene Camere di Commercio Industria Artigianato e Agricoltura PROTOCOLLO D'INTESA TRA

UNIONCAMERE Unione Italiana dene Camere di Commercio Industria Artigianato e Agricoltura PROTOCOLLO D'INTESA TRA r MOD~LARIO MAF. - ex 60 ex ("'od. ~~ ~~~ 6J UNIONCAMERE Unione Italiana dene Camere di Commercio Industria Artigianato e Agricoltura PROTOCOLLO D'INTESA TRA MINISTERO DELLE ATTIVITA' PRODUTTIVE, di seguito

Dettagli

154 31.3.2010 - BOLLETTINO UFFICIALE DELLA REGIONE TOSCANA - N. 13 DELIBERAZIONE 22 marzo 2010, n. 363

154 31.3.2010 - BOLLETTINO UFFICIALE DELLA REGIONE TOSCANA - N. 13 DELIBERAZIONE 22 marzo 2010, n. 363 154 31.3.2010 - BOLLETTINO UFFICIALE DELLA REGIONE TOSCANA - N. 13 DELIBERAZIONE 22 marzo 2010, n. 363 Protocollo d intesa Costituzione di un Centro regio nale per la promozione e lo sviluppo dell auto

Dettagli

PROTOCOLLO D INTESA TRA

PROTOCOLLO D INTESA TRA PROTOCOLLO D INTESA TRA Osservatorio del Paesaggio per il Monferrato Casalese Osservatorio del Paesaggio per il Monferrato e l Astigiano Osservatorio del Paesaggio Alessandrino Osservatorio del Paesaggio

Dettagli

Dalla Pianificazione Energetica all attuazione degli interventi: il punto di vista delle PA e delle Imprese

Dalla Pianificazione Energetica all attuazione degli interventi: il punto di vista delle PA e delle Imprese Dalla Pianificazione Energetica all attuazione degli interventi: il punto di vista delle PA e delle Imprese Maria Paola Corona Presidente di Sardegna Ricerche Sardegna Ricerche: dove la ricerca diventa

Dettagli

CONVENZIONE PER L UTILIZZAZIONE DI STRUTTURE DA PARTE DELLE SCUOLE DI SPECIALIZZAZIONE DI AREA PSICOLOGICA DELL UNIVERSITÁ DEGLI STUDI DI TORINO TRA

CONVENZIONE PER L UTILIZZAZIONE DI STRUTTURE DA PARTE DELLE SCUOLE DI SPECIALIZZAZIONE DI AREA PSICOLOGICA DELL UNIVERSITÁ DEGLI STUDI DI TORINO TRA CONVENZIONE PER L UTILIZZAZIONE DI STRUTTURE DA PARTE DELLE SCUOLE DI SPECIALIZZAZIONE DI AREA PSICOLOGICA DELL UNIVERSITÁ DEGLI STUDI DI TORINO TRA La Scuola di Specializzazione in Psicologia della Salute

Dettagli

LA NOSTRA PARTECIPAZIONE

LA NOSTRA PARTECIPAZIONE ha interpretato e sostenuto negli anni lo sviluppo della mutualità, l affermazione dei principi solidaristici e la responsabilità sociale dell Impresa Cooperativa che ottiene benefici tramite la costituzione

Dettagli

visto il Contratto collettivo nazionale di lavoro relativo al personale dipendente del comparto Scuola sottoscritto il 26 maggio 1999;

visto il Contratto collettivo nazionale di lavoro relativo al personale dipendente del comparto Scuola sottoscritto il 26 maggio 1999; Protocollo d intesa tra Ministero dell Istruzione, dell Università e della Ricerca (di seguito denominato Ministero) e Istituto Nazionale per l Assicurazione contro gli Infortuni sul Lavoro (di seguito

Dettagli

MIUR.AOODGEFID.REGISTRO DEI DECRETI DIRETTORIALI.0000050.25-11-2015

MIUR.AOODGEFID.REGISTRO DEI DECRETI DIRETTORIALI.0000050.25-11-2015 MIUR.AOODGEFID.REGISTRO DEI DECRETI DIRETTORIALI.0000050.25-11-2015 Ministero dell Istruzione, dell Università e della Ricerca IL DIRETTORE GENERALE VISTA la legge 18 dicembre 1997, n. 440, recante istituzione

Dettagli

PROVINCIA DI BERGAMO Bergamo, 22 ottobre 2012

PROVINCIA DI BERGAMO Bergamo, 22 ottobre 2012 PROVINCIA DI BERGAMO Bergamo, 22 ottobre 2012 IL PATTO DEI SINDACI Raccogliere la sfida della riduzione del 20% delle emissioni di CO2 entro il 2020 sul proprio territorio: questo, in estrema sintesi,

Dettagli

Fondi Pensione Integrativi Territoriali:

Fondi Pensione Integrativi Territoriali: Le rôle croissant des régimes territoriaux et régionaux de protection sociale en Europe Fondi Pensione Integrativi Territoriali: Il Progetto della Regione Autonoma Valle d Aosta ed il Fondo Pensione regionale

Dettagli

Milano 16 Dicembre 2014. A cura del Comune di Milano - DC Sport benessere e qualità della vita - Servizio qualità della vita

Milano 16 Dicembre 2014. A cura del Comune di Milano - DC Sport benessere e qualità della vita - Servizio qualità della vita Milano 16 Dicembre 2014 A cura del Comune di Milano - DC Sport benessere e qualità della vita - Servizio qualità della vita 31 marzo 2014 5 maggio 2014 4 giugno 2014 Sottoscrizione accordo per la valorizzazione

Dettagli

PROTOCOLLO D INTESA PER LA REALIZZAZIONE DI ATTIVITÀ DI RICERCA, DIDATTICA, FORMAZIONE E ORIENTAMENTO TRA

PROTOCOLLO D INTESA PER LA REALIZZAZIONE DI ATTIVITÀ DI RICERCA, DIDATTICA, FORMAZIONE E ORIENTAMENTO TRA PROTOCOLLO D INTESA PER LA REALIZZAZIONE DI ATTIVITÀ DI RICERCA, DIDATTICA, FORMAZIONE E ORIENTAMENTO TRA L Università degli Studi di Ferrara (di seguito denominata brevemente Università ) Codice Fiscale

Dettagli

PROTOCOLLO D INTESA TRA LA REGIONE TOSCANA, LE UNIVERSITA DI FIRENZE PISA E SIENA E LE AZIENDE OSPEDALIERO-UNIVERSITARIE

PROTOCOLLO D INTESA TRA LA REGIONE TOSCANA, LE UNIVERSITA DI FIRENZE PISA E SIENA E LE AZIENDE OSPEDALIERO-UNIVERSITARIE PROTOCOLLO D INTESA TRA LA REGIONE TOSCANA, LE UNIVERSITA DI FIRENZE PISA E SIENA E LE AZIENDE OSPEDALIERO-UNIVERSITARIE PER LA IMPLEMENTAZIONE DELL ATTIVITA DI DIDATTICA E DI RICERCA ALL INTERNO DELLE

Dettagli

Corso di Valutazione Economica dei Progetti e dei Piani. Marta Berni AA. 2006-2007

Corso di Valutazione Economica dei Progetti e dei Piani. Marta Berni AA. 2006-2007 Corso di Valutazione Economica dei Progetti e dei Piani AA. 2006-2007 PIANO e PIANIFICAZIONE 3 Pianificazione È il Processo con il quale un individuo, una impresa, una istituzione, una collettività territoriale

Dettagli

ANTONELLA LAVAGNINO COMUNICAZIONE & MARKETING

ANTONELLA LAVAGNINO COMUNICAZIONE & MARKETING ANTONELLA LAVAGNINO COMUNICAZIONE & MARKETING CREARE OPPORTUNITÀ PER COMPETERE Oggi le imprese di qualsiasi settore e dimensione devono saper affrontare, singolarmente o in rete, sfide impegnative sia

Dettagli

Dall evidenza all azione. Politiche di governance per una scuola sana

Dall evidenza all azione. Politiche di governance per una scuola sana Dall evidenza all azione Politiche di governance per una scuola sana Un mandato impegnativo Risulta ormai evidente che per conciliare e soddisfare i bisogni di salute nel contesto scolastico, gli orientamenti

Dettagli

CRITICITA, PRIORITA E PUNTI DI FORZA NELL AVVIO DELLA GESTIONE ASSOCIATA DEL PERSONALE a cura di Andrea Pellegrino

CRITICITA, PRIORITA E PUNTI DI FORZA NELL AVVIO DELLA GESTIONE ASSOCIATA DEL PERSONALE a cura di Andrea Pellegrino CRITICITA, PRIORITA E PUNTI DI FORZA NELL AVVIO DELLA GESTIONE ASSOCIATA DEL PERSONALE a cura di Andrea Pellegrino In un contesto normativo e sociale caratterizzato da una costante evoluzione, al Comune,

Dettagli

17.30 Ass. Sidonia Ruggeri Assessore alla Cultura e Pubblica Istruzione. 17.40 Ass. Balducci Giovanni Assessore al Turismo Servizi Demografici

17.30 Ass. Sidonia Ruggeri Assessore alla Cultura e Pubblica Istruzione. 17.40 Ass. Balducci Giovanni Assessore al Turismo Servizi Demografici 17.30 Ass. Sidonia Ruggeri Assessore alla Cultura e Pubblica Istruzione 17.40 Ass. Balducci Giovanni Assessore al Turismo Servizi Demografici 17.50 - Ass. Costantini Angelo Ass. Politiche del Lavoro -

Dettagli

REGOLAMENTO PER LE EROGAZIONI LIBERALI DELLA BANCA

REGOLAMENTO PER LE EROGAZIONI LIBERALI DELLA BANCA REGOLAMENTO PER LE EROGAZIONI LIBERALI DELLA BANCA - 1 - INDICE REGOLAMENTO PER LE EROGAZIONI LIBERALI DELLA BANCA 3 ART. 1 3 ART. 2 3 ART. 3 3 ART. 4 4 ART. 5 4 ART. 6 4 ART. 7 4 ART.8 4 ART. 9 4 ART.

Dettagli

Rev.1 del 30 maggio 2013. Il modello organizzativo

Rev.1 del 30 maggio 2013. Il modello organizzativo Rev.1 del 30 maggio 2013 Il modello organizzativo INDICE 1. Premessa 2. Missione 3. Sistema di responsabilità 4. Mappa dei processi 5. Mansionario 1. Premessa Un laboratorio congiunto di ricerca sui temi

Dettagli

OSSERVATORIO ECO-MEDIA

OSSERVATORIO ECO-MEDIA OSSERVATORIO ECO-MEDIA Indice Scenario Istituzione e Missione Organizzazione Attività Ricerca teorica Monitoraggio Divulgazione e promozione Iniziative editoriali Credits Scenario I temi dell ambiente

Dettagli

REGOLAMENTO PER LA PROMOZIONE DELLA SOLIDARIETA INTERNAZIONALE E DEI DIRITTI UMANI. Art. 1 Finalità

REGOLAMENTO PER LA PROMOZIONE DELLA SOLIDARIETA INTERNAZIONALE E DEI DIRITTI UMANI. Art. 1 Finalità REGOLAMENTO PER LA PROMOZIONE DELLA SOLIDARIETA INTERNAZIONALE E DEI DIRITTI UMANI Art. 1 Finalità La Provincia di Genova, in attuazione di quanto previsto dal proprio Statuto, promuove la cultura della

Dettagli

REGIONE MARCHE GIUNTA REGIONALE

REGIONE MARCHE GIUNTA REGIONALE DELIBERAZIONE DELLA 2 L. 196/97 Art. 17. Approvazione del Regolamento istitutivo del Dispositivo di accreditamento delle strutture formative della Regione Marche (DAFORM). LA VISTO il documento istruttorio

Dettagli

A STIPULARSI TRA. il MINISTERO DELL ISTRUZIONE DELL UNIVERSITA E DELLA RICERCA (di seguito MIUR ), rappresentato dal Capo Dipartimento, Marco MANCINI,

A STIPULARSI TRA. il MINISTERO DELL ISTRUZIONE DELL UNIVERSITA E DELLA RICERCA (di seguito MIUR ), rappresentato dal Capo Dipartimento, Marco MANCINI, Ministero dei Beni e delle Attività Culturali e del Turismo Ministero dell Istruzione, dell Università e della Ricerca ACCORDO ATTUATIVO dell Accordo di collaborazione per la valorizzazione e l integrazione

Dettagli

1) IDEA PROGETTUALE (max. 4 pagine).

1) IDEA PROGETTUALE (max. 4 pagine). Proposta preliminare di sviluppo di un Progetto Integrato di Frontiera (PIF FORMULARIO Nome del PIF: Area Tematica ( a scelta fra quelle indicate nell appendice 1 dell Avviso Pubblico Abstract (1 pagina

Dettagli

PROTOCOLLO D INTESA. Paniere lucchese. Rete del gusto

PROTOCOLLO D INTESA. Paniere lucchese. Rete del gusto PROTOCOLLO D INTESA per la valorizzazione e promozione del Paniere lucchese dei prodotti agroalimentari tipici tradizionali e locali attraverso la creazione della Rete del gusto Lucca 11 Maggio 2006 Palazzo

Dettagli

PROGETTO AMMINISTRATORE DI SOSTEGNO ANNO 2016

PROGETTO AMMINISTRATORE DI SOSTEGNO ANNO 2016 PROGETTO AMMINISTRATORE DI SOSTEGNO ANNO 2016 PREMESSA A partire dal 2012 la Valsugana e Tesino e l San Lorenzo e Santa Maria della Misericordia di Borgo Valsugana, in stretta sinergia con l Comitato per

Dettagli

Atto di costituzione di Associazione temporanea di scopo e mandato collettivo speciale con rappresentanza

Atto di costituzione di Associazione temporanea di scopo e mandato collettivo speciale con rappresentanza Atto di costituzione di Associazione temporanea di scopo e mandato collettivo speciale con rappresentanza I sottoscritti Comune di Bresso, con sede in. Via.., legalmente rappresentata da Comune di Cinisello

Dettagli

Ministero dell Istruzione, dell Università e della Ricerca

Ministero dell Istruzione, dell Università e della Ricerca Protocollo d Intesa per la tutela dei minori Rom, Sinti e Camminanti tra Ministero dell Istruzione, dell Università e della Ricerca e Opera Nomadi VISTO il decreto del Presidente della Repubblica 26 marzo

Dettagli

COMUNICAZIONE ESITI RAV PROCESSO DI AUTOVALUTAZIONE CAF. A cura del GAV

COMUNICAZIONE ESITI RAV PROCESSO DI AUTOVALUTAZIONE CAF. A cura del GAV COMUNICAZIONE ESITI RAV PROCESSO DI AUTOVALUTAZIONE CAF A cura del GAV 1 Cosa è stato fatto: Il GAV ha : - Somministrato a tutto il personale un questionario per la raccolta di informazioni in merito ai

Dettagli

Gli obiettivi del progetto sono dunque molteplici: favorire la diffusione della cultura imprenditoriale dei ricercatori, in modo che la

Gli obiettivi del progetto sono dunque molteplici: favorire la diffusione della cultura imprenditoriale dei ricercatori, in modo che la REGIONE PIEMONTE BOLLETTINO UFFICALE N. 40 DEL 8/10/2009 Finpiemonte S.p.A. - Torino Avviso ad evidenza pubblica - Progetto Sovvenzione Globale "Percorsi integrati per la creazione di imprese innovative

Dettagli

La costituzione degli Istituti Tecnici Superiori e la riorganizzazione del sistema dell IFTS

La costituzione degli Istituti Tecnici Superiori e la riorganizzazione del sistema dell IFTS Ministero dell Istruzione, dell Università e della Ricerca Direzione generale per l istruzione e formazione tecnica superiore e per i rapporti con i sistemi formativi delle Regioni La costituzione degli

Dettagli

il PRSS individua tra le misure da attuare per il miglioramento della sicurezza stradale le seguenti azioni:

il PRSS individua tra le misure da attuare per il miglioramento della sicurezza stradale le seguenti azioni: REGIONE PIEMONTE BU1 05/01/2012 Deliberazione della Giunta Regionale 28 novembre 2011, n. 117-3019 Approvazione dello schema di Protocollo di Intenti fra la Regione Piemonte e la Fondazione A.N.I.A. (Associazione

Dettagli

c. alla realizzazione e gestione di strutture di servizio per la ricerca e il trasferimento dei risultati della ricerca;

c. alla realizzazione e gestione di strutture di servizio per la ricerca e il trasferimento dei risultati della ricerca; (ALLEGATO 1) Estratto dallo Statuto della Fondazione per la Ricerca e l Innovazione Art. 3 Finalità 1. La Fondazione non ha fini di lucro, e ha lo scopo di realizzare, in sintonia con le strategie e la

Dettagli

Progetto Volontariato e professionalità

Progetto Volontariato e professionalità Progetto Volontariato e professionalità Unione Nazionale Associazioni Immigrati ed Emigrati www.unaie.it - info@unaie.it ASSOCIAZIONE INTERNAZIONALE CULTURA AMBIENTALE E LAVORO SOLIDALE www.aikal.eu -

Dettagli

PROGRAMMA PROVINCIALE SPERIMENTALE SULLA DISABILITA (L.R. 41/96 ARTT. 5 21) TRIENNIO 2011 2013 PIANO DI ATTUAZIONE

PROGRAMMA PROVINCIALE SPERIMENTALE SULLA DISABILITA (L.R. 41/96 ARTT. 5 21) TRIENNIO 2011 2013 PIANO DI ATTUAZIONE PROGRAMMA PROVINCIALE SPERIMENTALE SULLA DISABILITA (L.R. 41/96 ARTT. 5 21) TRIENNIO 2011 2013 PIANO DI ATTUAZIONE Definizione obiettivi: descrizione degli obiettivi di piano riferiti agli obiettivi generali

Dettagli

PO REGIONE PUGLIA FESR 2007-2013: Strategia regionale per la Ricerca e l Innovazione Descrizione Assi e Azioni

PO REGIONE PUGLIA FESR 2007-2013: Strategia regionale per la Ricerca e l Innovazione Descrizione Assi e Azioni Newsletter n.74 Aprile 2010 Approfondimento_22 PO REGIONE PUGLIA FESR 2007-2013: Strategia regionale per la Ricerca e l Innovazione Descrizione Assi e Azioni Assi Asse 1 - Asse 2 - Asse 3 - Asse 4 - Sostegno

Dettagli

EDILIZIA SOSTENIBILE IN LEGNO: PROGETTO ARCA. Trento, 6 luglio 2011

EDILIZIA SOSTENIBILE IN LEGNO: PROGETTO ARCA. Trento, 6 luglio 2011 EDILIZIA SOSTENIBILE IN LEGNO: PROGETTO ARCA Trento, 6 luglio 2011 PROGETTO ARCA. GLI OBIETTIVI. - favorire la creazione di una proposta di mercato distintiva, credibile e competitiva per le aziende trentine

Dettagli

REGOLAMENTO DI FUNZIONAMENTO

REGOLAMENTO DI FUNZIONAMENTO 1 REGOLAMENTO DI FUNZIONAMENTO Partenariato del Programma Operativo FESR Basilicata 2014-2020 (art. 5 Regolamento UE n. 1303/2/13; Regolamento Delegato (UE) n. 240/2014; D.G.R. n. 906 del 21 luglio 2014)

Dettagli

Disabilità: nuovi servizi e nuovi sistemi di finanziamento

Disabilità: nuovi servizi e nuovi sistemi di finanziamento Disabilità: nuovi servizi e nuovi sistemi di finanziamento Area Disabilità La politica regionale lombarda in quest area è particolarmente attiva, con servizi ed interventi a carattere educativo, formativo

Dettagli

Protocollo D Intesa. Tra. L Ufficio Scolastico Regionale Per L Umbria. Il Conservatorio F. Morlacchi di Perugia

Protocollo D Intesa. Tra. L Ufficio Scolastico Regionale Per L Umbria. Il Conservatorio F. Morlacchi di Perugia Ministero dell Istruzione, dell Università e della Ricerca Ufficio Scolastico Regionale per l Umbria Direzione Regionale Protocollo D Intesa Tra L Ufficio Scolastico Regionale Per L Umbria E Il Conservatorio

Dettagli

IL LABORATORIO CIVICO

IL LABORATORIO CIVICO IL LABORATORIO CIVICO UNO STRUMENTO MODERNO E FUNZIONALE PER LA PARTECIPAZIONE DELLA CITTADINANZA ALLA GOVERNANCE LOCALE PRESENTAZIONE PROGETTO LABORATORIO CIVICO Mission Il Laboratorio civico è uno strumento

Dettagli

PROTOCOLLO D INTESA PREMESSO CHE

PROTOCOLLO D INTESA PREMESSO CHE REGIONE AUTONOMA FRIULI VENEZIA GIULIA AGENZIA NAZIONALE PER I GIOVANI PROTOCOLLO D INTESA Tra la Regione Autonoma Friuli Venezia Giulia e l Agenzia Nazionale per i Giovani in relazione alle attività e

Dettagli

SCHEMA DI CONTRATTO DI FILIERA

SCHEMA DI CONTRATTO DI FILIERA ALLEGATO IV SCHEMA DI CONTRATTO DI FILIERA Premesso che: La Regione Basilicata, con deliberazione della Giunta Regionale n. del, ha approvato il bando pubblico Progetti Integrati di Filiera, che disciplina

Dettagli

Vigilanza bancaria e finanziaria

Vigilanza bancaria e finanziaria Vigilanza bancaria e finanziaria DISPOSIZIONI DI VIGILANZA IN MATERIA DI POTERI DI DIREZIONE E COORDINAMENTO DELLA CAPOGRUPPO DI UN GRUPPO BANCARIO NEI CONFRONTI DELLE SOCIETÀ DI GESTIONE DEL RISPARMIO

Dettagli

International Scientific And Technical Commitee For Developement Of Digital Skills STATUTO. ver. 3.0

International Scientific And Technical Commitee For Developement Of Digital Skills STATUTO. ver. 3.0 International Scientific And Technical Commitee For Developement Of Digital Skills STATUTO ver. 3.0 Pagina 1 di 4 Art. 1 Costituzione dell International Scientific And Tecnhincal Committe For Developement

Dettagli

PROTOCOLLO D INTESA GIOVANI, SCUOLA & VOLONTARIATO. tra

PROTOCOLLO D INTESA GIOVANI, SCUOLA & VOLONTARIATO. tra PROTOCOLLO D INTESA GIOVANI, SCUOLA & VOLONTARIATO tra Ufficio scolastico provinciale, Provincia di Rovigo, Assessorato alle Politiche Sociali, e Assessorato alla Pubblica Istruzione e Associazione Polesine

Dettagli

Per un edilizia. Media partner. Project management

Per un edilizia. Media partner. Project management Innovazioni Soluzioni Per un edilizia sostenibile e di qualità Progetto promosso da Ance Veneto, Ance Friuli Venezia Giulia, con gli Ordini provinciali degli ingegneri e degli architetti del Veneto e del

Dettagli

P R O T O C O L LO D I N T E S A

P R O T O C O L LO D I N T E S A Piano strategico della Provincia di Treviso P R O T O C O L LO D I N T E S A tra Provincia di treviso ISTITUTO PER IL CREDITO SPORTIVO C.o.n.i. comitato di treviso per la Concessione di mutui agevolati

Dettagli

Programma operativo Italia - Malta 2007 2013 Cooperazione transfrontaliera

Programma operativo Italia - Malta 2007 2013 Cooperazione transfrontaliera Programma operativo Italia - Malta 2007 2013 Cooperazione transfrontaliera Base giuridica Oggetto (obiettivo generale) Con decisione C/2008/7336 il 27 novembre 2008 la Commissione Europea ha approvato

Dettagli

NUOVO REGOLAMENTO PER LA CERTIFICAZIONE AUSER DI QUALITA DELLE UNIVERSITA POPOLARI e DEI CIRCOLI CULTURALI AFFILIATI

NUOVO REGOLAMENTO PER LA CERTIFICAZIONE AUSER DI QUALITA DELLE UNIVERSITA POPOLARI e DEI CIRCOLI CULTURALI AFFILIATI NUOVO REGOLAMENTO PER LA CERTIFICAZIONE AUSER DI QUALITA DELLE UNIVERSITA POPOLARI e DEI CIRCOLI CULTURALI AFFILIATI Il Comitato Direttivo dell AUSER nazionale riunito a Roma in data 24 giugno 2015 - valutando

Dettagli

BANDI E FINANZIAMENTI REGIONE LOMBARDIA

BANDI E FINANZIAMENTI REGIONE LOMBARDIA COMUNICAZIONI DELLA CONFEDERAZIONE AGLI ENTI ASSOCIATI NOTIZIARIO SPECIALE FINANZIAMENTI N.06/2008 AGLI ENTI ASSOCIATI DELLA LOMBARDIA - LORO SEDI BANDI E FINANZIAMENTI REGIONE LOMBARDIA Bando a sostegno

Dettagli

Diventa fondamentale che si verifichi una vera e propria rivoluzione copernicana, al fine di porre al centro il cliente e la sua piena soddisfazione.

Diventa fondamentale che si verifichi una vera e propria rivoluzione copernicana, al fine di porre al centro il cliente e la sua piena soddisfazione. ISO 9001 Con la sigla ISO 9001 si intende lo standard di riferimento internazionalmente riconosciuto per la Gestione della Qualità, che rappresenta quindi un precetto universale applicabile all interno

Dettagli

Centro Servizi del Distretto

Centro Servizi del Distretto Centro Servizi del Distretto Idea progettuale Progetto integrato per il rilancio e lo sviluppo del Distretto dell Abbigliamento Valle del Liri Il Centro Servizi del Distretto Idea progettuale 1 Premessa

Dettagli