Soc!al Pr!de WELFARE BENE COMUNE. Documento elaborato dai gruppi di lavoro del Soc!al Pr!de

Dimensione: px
Iniziare la visualizzazioe della pagina:

Download "Soc!al Pr!de WELFARE BENE COMUNE. Documento elaborato dai gruppi di lavoro del Soc!al Pr!de"

Transcript

1 Soc!al Pr!de WELFARE BENE COMUNE Documento elaborato dai gruppi di lavoro del Soc!al Pr!de Dicembre 2011

2 Perché è nato il Soc!al Pr!de La storia, ancora breve, del Soc!al Pr!de è un concentrato di novità e ricchezza che è utile condividere: siamo una rete di persone, enti e istituzioni, provenienti dal volontariato, dalla cooperazione sociale, dall associazionismo, impegnati nella ricerca, nel lavoro sociale, nell amministrazione della città. siamo donne e uomini, adulti, giovani, anziani, dirigenti e operatori, assistenti e assistiti, residenti e migranti. Siamo nati a novembre 2010, un anno fa, e abbiamo affermato nel nostro agire diversi elementi di incompatibilità: Incompatibilità per un sistema di rappresentanza ormai ingessato, incapace di reale collegamento con i cittadini e i territori, di dare respiro alle iniziative di giustizia sociale, di riprendere il filo dello sviluppo del welfare. Incompatibilità con la dimensione frantumata del lavoro sociale (coop, volontariato, associazionismo, lavoratori, cittadini utenti e poi disabili, anziani, minori, tox, ecc.) Incompatibilità rispetto ad un quadro sempre più ridotto di risorse che mettono in discussione i diritti sociali delle persone e la dignità del lavoro sociale. Incompatibilità con la frattura tra dimensione rivendicativa immediata, parasindacale e la visione trasformativa di proposta/ progetto verso la società, il territorio, le persone. Ecco tutto questo abbiamo cercato di mettere insieme, con difficoltà, nel Soc!al Pr!de. Abbiamo fatto decine di riunioni e diverse assemblee pubbliche ma soprattutto abbiamo ricostruito un tessuto unitario attraverso le tante iniziative di vertenze specifiche e mobilitazioni unitarie. Abbiamo riscoperto insieme il valore del conflitto seppure proveniamo da organizzazioni più propense al fare che al contestare, ma quando la misura è colma, bisogna darsi da fare! E la misura l hanno colmata gli insopportabili ritardi dei pagamenti delle prestazioni e servizi sociali erogati; i tagli delle risorse che hanno determinato la chiusura di servizi e progetti; la farsa del Piano Nomadi, totalmente fallito, e peraltro contestato dalla stessa Corte Costituzionale; una gestione scellerata dell Agenzia Comunale della Tossicodipendenza; un nuovo Piano Regolatore Sociale del Comune che sacrifica l azione sociale, centralizza funzioni e interventi, ridimensiona la funzione dei municipi, riduce le risorse per l operatività sociale e invece di cancellare il disagio, cancella i disagiati e il Terzo Settore; una proposta di legge dell Assessore Forte che non prende impegni verso i cittadini, ma impone una nuova organizzazione centralistica e burocratica per la gestione dei servizi sociali dei distretti socio assistenziali, che da sola assorbirà metà del budget disponibile. Piani e leggi che ridisegnano i servizi e gli interventi senza tener conto dalla legge su Roma area metropolitana che introduce modifiche istituzionali (accorpamento municipi, loro autonomia, ecc.).

3 Ci sembra qui utile ricordare il percorso fatto! 17 Novembre Via Marsala 42 Roma Assemblea pubblica PER UN PRIDE DEL SOCIALE. Un percorso di dignità e di cittadinanza 30 Novembre- Centro Servizi del Volontariato Assemblea, prende forma il Soc!al Pr!de, 20 dicembre- Centro Servizi del Volontariato Assemblea del Soc!al Pr!de 2 febbraio Assessorato Scuola e Famiglia - via Capitan Bavastro 94 Presidio sotto la sede, per il ritiro l immediato dell avviso di gara servizi ACT 3 febbraio - Centro Servizi del Volontariato Assemblea pubblica 17 febbraio - Scalinata del Campidoglio Manifestazione per un Pride del sociale- Contro le politiche sociali della Giunta Alemanno Viene ritirato il Bando dell ACT 3 marzo - Assessorato Politiche sociali - Viale Manzoni,16 SIT IN Superiamo il Piano nomadi di ALEMANNO: e solo sperpero di denaro pubblico 8 marzo - Centro Servizi del Volontariato Assemblea Nazionale con: Welfare non è un lusso Napoli /Campania; Cartello nazionale I diritti alzano la voce CNCA Fish; Movimento Lavoro Sociale Genova 10 marzo - Campidoglio Presidio per la seduta straordinaria dell Assemblea Capitolina sul Piano Rom 6 aprile - Sala Gonzaga Assemblea pubblica 27 aprile - Scalinata del Campidoglio Manifestazione Il welfare non è un lusso ; incontro con Lamanda ass.re Bilancio 6 maggio - Roma Partecipazione allo sciopero generale e manifestazione della CGIL 17 maggio- Centro Servizi del Volontariato Assemblea Roma Soc!al Pr!de 9 giugno Ragioneria Centrale Comune di Roma Presidiooccupazione contro ritardati pagamenti e tagli alle politiche sociali della Giunta Alemanno 23 giugno - davanti a Montecitorio Presidio manifestazione nazionale insieme al cartello nazionale I diritti alzano la voce 27 giugno- Campidoglio Presidio per dimissioni Direttore ACT 6 Luglio - Centro Servizi del Volontariato Convegno cittadino il Welfare bene comune 28 luglio- Fontana di Trevi Flash Mob - pagamento progetti settembre - Agenzia tossicodipendenza Presidio per il ritiro dell ignobile bando per la gestione dei servizi 1 ottobre Sala Vittorio Arrigoni Ex Cinema Palazzo Convegno cittadino WELFARE bene comune Proprio il 1 Ottobre abbiamo iniziato gruppi di lavoro e assemblee tematiche per arrivare a questo opuscolo con l obiettivo di rendere visibile un atto di responsabilità. La Responsabilità di costruire un percorso per l elaborazione di proposte sulle quali richiamare la mobilitazione della città e costringere le parti sociali, i partiti e le istituzioni a prendere posizione. La responsabilità di indicare la strada per rilanciare il principio della pari dignità di ogni essere umano, in un momento in cui la crisi viene usata per azzerare le responsabilità Istituzionali e i tagli alle politiche sociali smantellano il sistema di welfare abbandonando le fasce deboli a se stesse.

4 FONDI STATALI A CARATTERE SOCIALE (Bilancio previsionale dello Stato - milioni di ) ,5 186,6 185,3 52,5 52,5 31,4 64,4 3 3,3 2,2 2,2 2,2 137,4 79,8 94,1 32,9 32,9 26,1 43,9 43, ,3 583,9 435,3 75,3 7 44, ,6 161,8 143,8 33,5 33,9 14,3 inclusione 10 immigrati servizi infanzia servizio civile 299,6 171,4 170,3 113,0 113,0 113,0 Totale ,6 1472,0 349,4 344,5 271,6-30,5% -15,9% -76,3% -1,4% -21,2% politiche della famiglia pari opportunità politiche giovanili infanzia e adolescenza Fondo per le politiche sociali (*) non autosufficienza affitto (variazione % sull'anno precedente) (*) al netto degli oneri relativi ai diritti soggettivi Il Soc!al Pr!!de sostiene la necessità ineludibile di superare l impianto che prevede politiche sociali deboli per i deboli e solo in condizioni di crescita economica a cui bisogna rispondere con il passaggio dall obiettivo della crescita a quello dello sviluppo sociale ed ecosostenibile dell intera società. Un passaggio possibile, come dimostrano le proposte avanzate dalla Controfinanziaria di Sbilanciamoci, che attaccando privilegi incostituzionali (scuole private e Ici della Chiesa) e sviluppando reali politiche di riduzione delle spese (militari) e di lotta all evasione, realizza risorse sufficienti per garantire i LIVEAS e il sostegno al reddito per giovani e famiglie. La centralità della politica Questa visione dello sviluppo ci permette di ribaltare alcuni luoghi comuni e rilanciare una concezione del welfare che vede nelle politiche sociali un nucleo centrale dello sviluppo.

5 Bisogna ritrovare le ragioni di un nuovo pensiero positivo e trasformativo. Recuperando il rapporto con il protagonismo delle persone si può rimettere al centro il valore della politica come capacità autonoma di decisione, che sappia governare gli stessi processi economici. Bisogna superare una visione della politica ridotta ad un pragmatismo senza prospettiva che la sacrifica ad un ruolo di gestione amministrativa dell esistente. Il Soc!al Pr!de è al fianco di chi rifiuta un welfare caritatevole, che utilizza subdolamente la mancanza di risorse per ridurre i diritti e affermare il dono come unica opportunità per uscire dalla povertà e dal disagio. Crediamo nella forza della politica che proprio in questi momenti riesce ad esprimere il coraggio di andare controcorrente. Il coraggio di dire che non c è sviluppo senza diritti e non ci sono diritti senza investimento sulla spesa sociale. Il Welfare che vogliamo Bisogna saper intelligentemente incrociare l affermazione dei diritti, l universalità dell assistenza con la necessità di promuovere partecipazione e protagonismo. Questo è possibile sostenendo le forme organizzate della società civile, in primo luogo le associazioni, le cooperative sociali, il volontariato, i comitati, agevolando i processi di diffusione della responsabilità e della partecipazione. Da qui, è possibile riaprire una nuova stagione di politiche sociali che sappiano unificare promozione delle persone, quindi interventi sociali, in un quadro di sviluppo di economie sostenibili, ecosostenibili, che abbiamo al centro lo sviluppo locale in una dimensione rispettosa delle vocazioni territoriali. Sostenibilità, sviluppo locale, economia sociale sono i tre pilastri su cui costruire un nuovo modello di sviluppo e di welfare che affermi i diritti sociali universali e che ricostruisca nei territori nuove forme di relazione solidale tra le persone. Per questo il Soc!al Pr!de combatte l impianto centralistico del nuovo Piano Regolatore Sociale e della proposta di Legge Forte, che sguarniscono i territori e sovrappongono nuove burocrazie all esistente, e si batte per una totale inversione di tendenza delle priorità politiche: no alle grandi opere, si ai piani di sviluppo sostenibile locale, condivisi territorialmente che sappiano rilanciare relazioni solidali e diritti dei cittadini. Dobbiamo contrastare lo sperpero di denaro pubblico, far emergere gli sprechi, ma anche evidenziare che le risorse investite in servizi sociali migliorano la qualità della vita delle persone, producono reddito in una forma percentuale ben superiore a quella di ogni altra impresa industriale e riducono i costi della sicurezza, della sanità ecc. La funzione pubblica del Terzo Settore Bisognerà affermare una volta per sempre la funzione pubblica del terzo settore, che rappresenta la validità di un sistema decentrato che fa perno sulla ramificazione, sulla capillarità dell intervento, sulla prossimità dell iniziativa e della presenza, e che trova nella territorialità una delle discriminanti di questo modello. Siamo chiaramente contro la criminalizzazione delle fasce deboli, l impianto emergenziale che ha caratterizzato l intervento sui migranti e rom, e soprattutto contro l utilizzo della Croce Rossa o di altri istituiti assolutamente distanti da una prassi di sviluppo

6 locale, assolutamente distanti da una gestione partecipativa dei servizi sociali, e che ad oggi hanno rappresentato solo una perdita di democrazia e un forte aumento di costi! Il Soc!al Pr!de riafferma la centralità di un sistema di servizi integrato e capillare in grado di coinvolgere tutti gli attori sociali presenti sul territorio e disponibili alla costruzione di un sistema di diritti sociali e di assistenza universalistica. C è quindi un grande spazio per il volontariato, nella sua funzione originaria di apripista e di attivatore di risorse, non certo come sostituto a basso prezzo del lavoro sociale. Quota capitaria, Livelli Essenziali, Reddito di cittadinanza Il Soc!al Pr!de sostiene apertamente e con forza il principio che ogni territorio debba essere dotato di servizi sociali essenziali (non minimi), disponibili per tutte le persone e le famiglie. Per questo motivo occorre sostenere con forza la definizione della quota capitaria per l incremento annuale del Fondo Nazionale Politiche Sociali da trasferire alle Regioni. Una quota capitaria ponderata, non solo rispetto al numero degli abitanti, ma anche in ragione delle dinamiche sociali presenti sui territori e delle risorse già assegnate. I livelli essenziali di assistenza sarebbero in questo modo garantiti salvaguardando l effettivo esercizio dei diritti di cittadinanza. Ogni cittadino deve poter contare su una rete di protezione sociale certa e definita (livelli essenziali), a partire da una fonte sicura di risorse economiche (Reddito di cittadinanza) che gli permetta di poter vivere dignitosamente e dall accesso universale ai servizi. Chi perde il lavoro deve sapere che viviamo in un paese che è pronto ad attivare una serie di azioni di tutela che lo salvino dal rischio povertà: vengono normalmente chiamati ammortizzatori sociali e sono necessari soprattutto per chi già oggi lavora in situazione di precarietà occupazionale E indispensabile ripristinare una misura europea di reddito di cittadinanza come misura universalistica di contrasto alla povertà e strategia generale d inclusione. Bisogna superare gli interventi spot e gli inutili palliativi mediatici come la card sociale, strumento controproducente, perché non promuove il protagonismo delle persone, non garantisce la costruzioni di progetti personali inseriti in contesti territoriali in cui è centrale la realizzazione di nuove relazioni sociali significative tra le persone. Oltre l Assistenza Andare oltre l assistenza (che va garantita perché è un diritto universale), significa affermare il protagonismo di tutti nelle politiche di sviluppo, per questo l economia sociale, l impresa sociale, può e deve giocare un ruolo fondamentale nella costruzione di uno sviluppo locale sostenibile. Proprio la cooperazione, l impresa sociale più in generale, potrebbe rappresentare un formidabile volano di sviluppo. L impresa sociale è in grado di rappresentare il luogo naturale per la costruzione dell integrazione sociale tra persone con svantaggio o con diversità culturale dentro un contesto fatto di imprenditoria a dimensione territoriale, che garantisce una migliore redditività, una maggiore capacità e attenzione all impiego di risorse umane. Imprese che reinvestono nelle attività e finalizzano l utile prodotto all allargamento della base sociale e all inclusione di nuovi lavoratori svantaggiati. Questa è impresa etica e sociale!

7 La piattaforma o Più risorse sul bilancio comunale per le politiche sociali, culturali e di promozione del benessere, con la costituzione del Fondo unico per le politiche sociali sulla base della quota pro capite o Definizione dei Livelli Essenziali di Assistenza per garantire a tutti i cittadini romani i diritti sociali; o Riconoscimento del ruolo del Terzo Settore (associazioni, cooperative, volontariato) e il suo coinvolgimento attivo in tutti i passaggi di programmazione e progettazione dei Piani di Zona municipali e del Piano Regolatore Sociale cittadino; o Riconoscimento della centralità dei territori e delle politiche municipali attraverso un tavolo permanente di coordinamento sulle politiche sociali tra Comune e Municipi, rafforzamento delle deleghe ai Municipi; o Riconoscimento della dignità e professionalità del lavoro sociale attraverso: l adeguamento delle tariffe per l erogazione di servizi di maggiore qualità, la definizione del tariffario delle prestazioni sociali e socio-sanitarie e il conseguente adeguamento delle rette per i servizi residenziali e semiresidenziali; o Abolizione delle gare a ribasso con affidamenti economicamente in grado di riconoscere il CNL; o Riduzione del danno burocratico con procedure amministrative semplificate e trasparenti; o Definizione di un nuovo piano Rom che superi i campi e valorizzi le esperienze maturate e consolidate negli anni; ritiro della delega alla Croce Rossa Italiana; o Rilancio delle politiche per l infanzia e adolescenza e della legge 285/97; o Riduzione immediata dell Irap per le onlus; o Abolizione degli Enti di derivazione pubblica che si frappongono tra P.A. e organizzazioni di III settore, poiché sottraggono risorse ai servizi e complicano la relazione tra soggetto pubblico istituzionale e organizzazione impegnata direttamente nell intervento sociale (es : Fondazione Roma Solidale, Agenzia Tossicodipendenze); o Eliminazione dei costi per consulenze, coordinamento e comunque per attività impropriamente delegate a singoli o organizzazioni da parte di istituzioni pubbliche già incaricate a svolgere tali ruoli e che non hanno garantito maggiore efficienza ai servizi (es. Osservatorio cittadino sulla condizione sociale che dovrebbe assistere il Dip. politiche sociali per la realizzazione del Piano Regolatore Sociale; la Croce Rossa Italiana che dovrebbe coordinare il Piano nomadi ). Una quota delle risorse così risparmiate deve essere investita nelle attività di formazione di funzionari e dipendenti P.A. e delle organizzazioni di III Settore; o Semplificazione delle procedure amministrative di liquidazione delle fatturazioni per i servizi erogati; riduzione dei costi impropri (burocratici) a favore dell investimento in attività sociali. o Sviluppo dell accreditamento basato sulla qualità sociale delle organizzazioni e degli interventi, con parallela riduzione (razionalizzazione) delle spese amministrative e di rendicontazione economica. o Emanazione di bandi pluriennali per gli affidamenti di servizi sociali, anche con la semplice partnership di progetto (come da prassi europea) per consentire la programmazione e la continuità degli interventi e dell occupazione; o Garanzia di modalità di pagamento puntuale da parte della P.A., perché peraltro tutte le misure di cessione credito e pro-soluto producono un ulteriore aumento del debito pubblico.

8 o Affidamenti trasparenti, che abbiano ad oggetto un servizio e non singole prestazioni e quindi che diano agli enti gestori la possibilità/responsabilità di ottenere ed essere misurati su dei risultati/obiettivi condivisi in fase di strutturazione del Piano Sociale di zona e regionale; o Affidamenti che prevedano definizioni e criteri qualitativi per i servizi, la valutazione periodica dei risultati raggiunti, la formazione permanente degli operatori ed equipe interprofessionali in grado di agire su problemi complessi; o Affidamenti che prevedano la partecipazione dei cittadini e dei fruitori alla costruzione e alla valutazione degli interventi. Perché la scelta dell utente se ricade sull operatore (rendendolo ricattabile) o sul singolo ente può creare collusione e depotenziare la valenza educativa del servizio e quindi il cittadino va soprattutto informato e accompagnato alla scelta del tipo di intervento e della sua qualità. o Sostegno all impresa sociale e quindi inserimento socio lavorativo delle persone in situazione di disagio, con la definizione di quote di riserva alla cooperazione sociale di acquisti di beni e servizi della P.A. e partecipate (delibera comunale n. 60/2010 non applicata!); diffondere la pratica degli acquisti verdi e sociali della Pubblica Amministrazione (mancata applicazione delle direttive europee!); o Realizzazione dei distretti di economia sociale e solidale prevedendo dei veri e propri centri direzionali del III settore, su base municipale e di distretto; o Recupero di spazi pubblici attrezzati per costruire sistemi sinergici di lavoro sociale e sviluppo locale ecosostenibile, sottraendo il territorio stesso ai meccanismi della speculazione immobiliare; o Presidi sociali con le caratteristiche della continuità di intervento e del legame partecipativo con i cittadini del territorio o Recupero dei beni sottratti alla criminalità ad un uso sociale, anche per rispondere alla necessità di investimenti in strutture immobiliari che rispondano ai principi dell housing sociale; o Messa a sistema di percorsi di progettazione partecipata con i cittadini del territorio ogni qual volta si attivino dei processi di edilizia e riarredo urbano massicci e utilizzo (e formazione) degli operatori sociali come attivatori di reali processi partecipativi con la cittadinanza; o Attivazione di servizi che facilitino processi di mutualità sul territorio a partire dalle esperienze della mediazione sociale e che possano poi lasciare il posto nel tempo a reti mutuali spontanee da parte delle comunità territoriali; o Uso sociale di alcuni spazi (anche privati) da parte dei progetti sociali ed educativi della città in un ottica di multifunzionalità. (uno spazio che è usato la sera in una dimensione commerciale può essere usato il giorno per una funzione sociale); o Costruzione (utilizzando anche i servizi territoriali e il terzo settore) e pubblicazione on-line di una mappa delle risorse sociali presenti sul territorio, a partire dalle risorse e le esperienze di natura informale al fine di evidenziare la vitalità civica anche di quei luoghi etichettati come terreni di disagio e marginalità; o Uso sistematico e programmato delle scuole come spazio di incontro socialità e attività territoriali nel pomeriggio/sera con un contributo fattivo dei municipi per permetterne la sostenibilità concreta; o Individuazione di luoghi simbolicamente e concretamente denominati Piazze dell impegno sociale in cui rendere visibile il lavoro di enti e comitati locali coinvolgendo i cittadini e costruendo iniziative ripetute nel tempo;

9 o Messa in rete e valorizzazione delle esperienze di intervento sui diritti e le esperienze degli sportelli sociali, per favorire un lavoro di rete su larga scala e per evidenziare e denunciare i danni che i tagli al welfare stanno procurando ai cittadini e ai territori; o Costituzione di un Osservatorio sugli affidamenti dei servizi sociali che coinvolga anche le parti sociali e che sulla base di criteri di qualità elabori linee guida per gli affidamenti e supporti gli enti locali al fine di riqualificare il loro rapporto con il Terzo Settore.

Lavorare in Rete. a cura di Nunzia Coppedé. Nulla su di Noi senza di Noi. Formazione EmpowerNet

Lavorare in Rete. a cura di Nunzia Coppedé. Nulla su di Noi senza di Noi. Formazione EmpowerNet Lavorare in Rete Nulla su di Noi senza di Noi a cura di Nunzia Coppedé Cosa significa lavorare in rete Significa lavorare con diversi attori per affrontare insieme una causa comune La rete informale Le

Dettagli

AGENDA DIGITALE: COSA I COMUNI SI ATTENDONO DALLA SUA ATTUAZIONE E COME I COMUNI POSSONO CONTRIBUIRE ALLA SUA ATTUAZIONE

AGENDA DIGITALE: COSA I COMUNI SI ATTENDONO DALLA SUA ATTUAZIONE E COME I COMUNI POSSONO CONTRIBUIRE ALLA SUA ATTUAZIONE AGENDA DIGITALE: COSA I COMUNI SI ATTENDONO DALLA SUA ATTUAZIONE E COME I COMUNI POSSONO CONTRIBUIRE ALLA SUA ATTUAZIONE Milano, 19 dicembre 2012 1 Premessa L agenda digitale italiana, con le prime misure

Dettagli

PRESENTAZIONE PROGETTO

PRESENTAZIONE PROGETTO PRESENTAZIONE PROGETTO Serie di attività svolte per sollecitare : Un maggior impegno sociale, Coinvolgimento attivo nella vita cittadina, Crescita della cultura della solidarietà, Dedicazione di parte

Dettagli

31 dicembre 2010. 14 marzo 2010. Non è stabilita alcuna scadenza per la presentazione delle richieste

31 dicembre 2010. 14 marzo 2010. Non è stabilita alcuna scadenza per la presentazione delle richieste Soggetti finanziatori Progetto Scadenza ALLEANZA ASSICURAZIONI Iniziative che hanno come scopo: 1. progetti di formazione e/o inserimento professionale dei giovani finalizzati all'uscita da situazioni

Dettagli

Programma di sviluppo della partecipazione comunitaria alla definizione del PlUS 2016/2018

Programma di sviluppo della partecipazione comunitaria alla definizione del PlUS 2016/2018 Tavoli TemaTiCi 2015 Programma di sviluppo della partecipazione comunitaria alla definizione del PlUS 2016/2018 Comunità solidale, welfare di tutti: costruiamo insieme il piano dei servizi alla persona

Dettagli

La repubblica riconosce la funzione sociale della cooperazione a carattere di mutualità e senza fini di speculazione privata.

La repubblica riconosce la funzione sociale della cooperazione a carattere di mutualità e senza fini di speculazione privata. Cooperativa è... COOPERATIVA è... Art. 45 della Costituzione Italiana La repubblica riconosce la funzione sociale della cooperazione a carattere di mutualità e senza fini di speculazione privata. La legge

Dettagli

COMUNE DI CASTELFRANCO VENETO

COMUNE DI CASTELFRANCO VENETO COMUNE DI CASTELFRANCO VENETO ********** Allegato sub A alla deliberazione C.C. n. 70 del 26 maggio 2003 REGOLAMENTO COMUNALE PER L EROGAZIONE DEGLI INTERVENTI ECONOMICI NEL CAMPO DEI SERVIZI SOCIALI Premessa

Dettagli

Piani integrati per lo sviluppo locale. Progetti di marketing territoriale. Progettazione e start-up di Sistemi Turistici Locali

Piani integrati per lo sviluppo locale. Progetti di marketing territoriale. Progettazione e start-up di Sistemi Turistici Locali Piani integrati per lo sviluppo locale Progetti di marketing territoriale Progettazione e start-up di Sistemi Turistici Locali Sviluppo di prodotti turistici Strategie e piani di comunicazione Percorsi

Dettagli

LA NOSTRA PARTECIPAZIONE

LA NOSTRA PARTECIPAZIONE ha interpretato e sostenuto negli anni lo sviluppo della mutualità, l affermazione dei principi solidaristici e la responsabilità sociale dell Impresa Cooperativa che ottiene benefici tramite la costituzione

Dettagli

Il Fondo Mutualistico di Legacoop

Il Fondo Mutualistico di Legacoop LA FINANZA E IL CREDITO IN COOPERAZIONE Il Fondo Mutualistico di Legacoop Aldo Soldi Direttore Generale Coopfond Parma, 6 marzo 2014 1 1 - Coopfond Coopfond è il Fondo mutualistico di Legacoop. E una S.p.A.

Dettagli

Progetto Bollenti Spiriti. Giovani Open Space. Comune di Barletta

Progetto Bollenti Spiriti. Giovani Open Space. Comune di Barletta Regione Puglia Progetto Bollenti Spiriti Giovani Open Space Comune di Barletta Programma regionale per le Politiche giovanili Bollenti Spiriti Delibera Cipe n. 35/2005. Ripartizione delle risorse per interventi

Dettagli

Elementi di progettazione europea Le diverse tipologie di finanziamento europeo e le loro caratteristiche

Elementi di progettazione europea Le diverse tipologie di finanziamento europeo e le loro caratteristiche Elementi di progettazione europea Le diverse tipologie di finanziamento europeo e le loro caratteristiche Antonella Buja Coordinatrice Progetto Europa - Europe Direct - Comune di Modena Le diverse tipologie

Dettagli

Disabilità: nuovi servizi e nuovi sistemi di finanziamento

Disabilità: nuovi servizi e nuovi sistemi di finanziamento Disabilità: nuovi servizi e nuovi sistemi di finanziamento Area Disabilità La politica regionale lombarda in quest area è particolarmente attiva, con servizi ed interventi a carattere educativo, formativo

Dettagli

GIORNATA DEL VOLONTARIATO. Torino 7 aprile 2013. regionale a tutti i volontari piemontesi che hanno accolto l invito a

GIORNATA DEL VOLONTARIATO. Torino 7 aprile 2013. regionale a tutti i volontari piemontesi che hanno accolto l invito a GIORNATA DEL VOLONTARIATO Torino 7 aprile 2013 Desidero porgere un caloroso saluto a nome dell intera Assemblea regionale a tutti i volontari piemontesi che hanno accolto l invito a partecipare a questa

Dettagli

MODALITA DI RAPPORTO DELLA TERZO SETTORE OPPORTUNITA

MODALITA DI RAPPORTO DELLA TERZO SETTORE OPPORTUNITA Maria Maimone Direttore Politiche Sociali Comune di Genova MODALITA DI RAPPORTO DELLA CIVICA AMMINISTRAZIONE CON IL TERZO SETTORE REALIZZAZIONE DI UN SISTEMA INTEGRATO DI INTERVENTI E SERVIZI SOCIALI E

Dettagli

LA PROGRAMMAZIONE COMUNITARIA 2014 2020 OPPORTUNITA E SFIDE PER ROMA CAPITALE ESPERIENZE FATTE E PROSPETTIVE APERTE ROMA 14 LUGLIO 2015

LA PROGRAMMAZIONE COMUNITARIA 2014 2020 OPPORTUNITA E SFIDE PER ROMA CAPITALE ESPERIENZE FATTE E PROSPETTIVE APERTE ROMA 14 LUGLIO 2015 LA PROGRAMMAZIONE COMUNITARIA 2014 2020 OPPORTUNITA E SFIDE PER ROMA CAPITALE ESPERIENZE FATTE E PROSPETTIVE APERTE ROMA 14 LUGLIO 2015 Le opportunità: due grandi filoni diversi ma complementari I programmi

Dettagli

Le politiche abitative Quali politiche per quali contesti? Giulia Cordella Corso politica sociale 2014-2015 giulia.cordella@gmail.com Cosa sono Interventi che si muovono per assicurare agli individui e

Dettagli

REGOLAMENTO CONVOL REGIONALE. della Regione

REGOLAMENTO CONVOL REGIONALE. della Regione REGOLAMENTO CONVOL REGIONALE della Regione Art. 1 Costituzione E costituita su delibera della ConVol nazionale la Rete regionale ConVol della Regione come articolazione regionale della ConVol nazionale,

Dettagli

Il micro credito etico sociale nella prospettiva del credito cooperativo EVERARDO MINARDI

Il micro credito etico sociale nella prospettiva del credito cooperativo EVERARDO MINARDI Il micro credito etico sociale nella prospettiva del credito cooperativo EVERARDO MINARDI Il nostro percorso Le parole chiave per decifrare la nostra storia La persona e i suoi bisogni relazionali Il dono,

Dettagli

LEGGE REGIONALE N. 30 DEL 09-09-1998 REGIONE LIGURIA

LEGGE REGIONALE N. 30 DEL 09-09-1998 REGIONE LIGURIA LEGGE REGIONALE N. 30 DEL 09-09-1998 REGIONE LIGURIA RIORDINO E PROGRAMMAZIONE DEI SERVIZI SOCIALI DELLA REGIONE E MODIFICHE ALLA LEGGE REGIONALE 8 AGOSTO 1994 N. 42 IN MATERIA DI ORGANIZZAZIONE E FUNZIONAMENTO

Dettagli

IL PRESIDENTE DEL CONSIGLIO DEI MINISTRI

IL PRESIDENTE DEL CONSIGLIO DEI MINISTRI D.P.C.M. 30 marzo 2001: ATTO DI INDIRIZZO E COORDINAMENTO SUI SISTEMI DI AFFIDAMENTO DEI SERVIZI ALLA PERSONA PREVISTI DALL ART. 5 DELLA LEGGE 8 novembre 2000, n. 328 IL PRESIDENTE DEL CONSIGLIO DEI MINISTRI

Dettagli

Problema Assistenza Anziani Cronici e Non Autosufficienti

Problema Assistenza Anziani Cronici e Non Autosufficienti Problema Assistenza Anziani Cronici e Non Autosufficienti La sanità integrativa è una realtà destinata a crescere in Italia per ragioni strutturali che metteranno sottopressione soprattutto alcuni settori

Dettagli

La trasferibilità del risparmio dei migranti fra prospettive ed ostacoli.

La trasferibilità del risparmio dei migranti fra prospettive ed ostacoli. La trasferibilità del risparmio dei migranti fra prospettive ed ostacoli. Daniele Frigeri CeSPI Roma, 26 novembre 2009 Evoluzione bancarizzazione dei migranti in Italia Nel 2007 i migranti titolari di

Dettagli

P R O V I N C I A D I B I E L L A AVVISO DI BANDO PUBBLICO

P R O V I N C I A D I B I E L L A AVVISO DI BANDO PUBBLICO P R O V I N C I A D I B I E L L A Via Maestri del Commercio, 6-13900 BIELLA Tel. 015-8480650 Fax 015-8480666 www.provincia.biella.it SETTORE FORMAZIONE, LAVORO E PARI OPPORTUNITA SERVIZIO CENTRO PER L

Dettagli

REGIONE LIGURIA LEGGE REGIONALE 3 NOVEMBRE 2009 N. 48 PROMOZIONE E VALORIZZAZIONE DELL INVECCHIAMENTO ATTIVO

REGIONE LIGURIA LEGGE REGIONALE 3 NOVEMBRE 2009 N. 48 PROMOZIONE E VALORIZZAZIONE DELL INVECCHIAMENTO ATTIVO REGIONE LIGURIA LEGGE REGIONALE 3 NOVEMBRE 2009 N. 48 PROMOZIONE E VALORIZZAZIONE DELL INVECCHIAMENTO ATTIVO (BOLLETTINO UFFICIALE DELLA REGIONE LIGURIA N. 19 DEL 4 NOVEMBRE 2009) Il Consiglio regionale

Dettagli

FARE COOPERATIVA La cooperativa in 10 domande

FARE COOPERATIVA La cooperativa in 10 domande FARE COOPERATIVA La cooperativa in 10 domande 1. Quali sono le caratteristiche distintive dell impresa cooperativa? L impresa cooperativa è un impresa costituita da almeno 3 soci e può avere la forma della

Dettagli

Famiglie e welfare comunitario. Stefania Mazza 11 febbraio 2015

Famiglie e welfare comunitario. Stefania Mazza 11 febbraio 2015 Famiglie e welfare comunitario Stefania Mazza 11 febbraio 2015 LE COMPETENZE A) Analizzare I bisogni B) Creare C) Progettare D) Realizzare E) Valutare IL FARE QUALE SENSO DELLA PROGETTAZIONE Che cosa ci

Dettagli

16 Rapporto Nazionale sulla Formazione Indagine su Comuni e Province. Nicoletta Bevilacqua Responsabile Ufficio Monitoraggio e ricerca FormezPA

16 Rapporto Nazionale sulla Formazione Indagine su Comuni e Province. Nicoletta Bevilacqua Responsabile Ufficio Monitoraggio e ricerca FormezPA 16 Rapporto Nazionale sulla Formazione Indagine su Comuni e Province Nicoletta Bevilacqua Responsabile Ufficio Monitoraggio e ricerca FormezPA Obiettivi della presentazione Illustrare i principali risultati

Dettagli

Milano, 9 novembre 2013. Vincenzo Saturni

Milano, 9 novembre 2013. Vincenzo Saturni Milano, 9 novembre 2013 Vincenzo Saturni 1 La carta etica: perché e per chi? Avis opera da 86 anni per diffondere una cultura solidale tra i cittadini su tutto il territorio nazionale. E sin dal momento

Dettagli

PROGETTO ASSISTENZA DOMICILIARE ANZIANI

PROGETTO ASSISTENZA DOMICILIARE ANZIANI PROGETTO ASSISTENZA DOMICILIARE ANZIANI PIANO DISTRETTUALE DEGLI INTERVENTI del Distretto socio-sanitario di Corigliano Calabro Rif. Decreto Regione Calabria n. 15749 del 29/10/2008 ANALISI DELBISOGNO

Dettagli

Previdenza professionale sicura e a misura

Previdenza professionale sicura e a misura Previdenza professionale sicura e a misura Nella previdenza professionale la sicurezza delle prestazioni che garantiamo nel futuro è il bene più prezioso per Lei e per noi. Di conseguenza agiamo coscienti

Dettagli

ABITARE ESPERIENZE DI GREVE IN CHIANTI, SCANDICCI, FIRENZE

ABITARE ESPERIENZE DI GREVE IN CHIANTI, SCANDICCI, FIRENZE ABITARE ESPERIENZE DI GREVE IN CHIANTI, SCANDICCI, FIRENZE Parliamo di abitare, non solo di casa Il diritto all abitare è un diritto di cittadinanza e pertanto da praticare in tutto l arco della vita.

Dettagli

RUOLO DELLA PROVINCIA PER IL RAFFORZAMENTO DEI SERVIZI ALL IMPIEGO - IL MODELLO LOMBARDO L ESPERIENZA DELLA PROVINCIA DI LECCO

RUOLO DELLA PROVINCIA PER IL RAFFORZAMENTO DEI SERVIZI ALL IMPIEGO - IL MODELLO LOMBARDO L ESPERIENZA DELLA PROVINCIA DI LECCO RUOLO DELLA PROVINCIA PER IL RAFFORZAMENTO DEI SERVIZI ALL IMPIEGO - IL MODELLO LOMBARDO L ESPERIENZA DELLA PROVINCIA DI LECCO La rete degli operatori - L.R. 22/2006 Il sistema regionale è composto da

Dettagli

ACCORDO QUADRO. costitutivo del COORDINAMENTO NAZIONALE DEGLI ENTI LOCALI CONTRO LA TRATTA

ACCORDO QUADRO. costitutivo del COORDINAMENTO NAZIONALE DEGLI ENTI LOCALI CONTRO LA TRATTA ACCORDO QUADRO costitutivo del COORDINAMENTO NAZIONALE DEGLI ENTI LOCALI CONTRO LA TRATTA Premesso che: la tratta degli esseri umani e le forme contemporanee di schiavitù hanno assunto negli ultimi anni

Dettagli

PROTOCOLLO DI INTESA TRA REGIONE LAZIO- DIREZIONE RAGIONALE POLITICHE SOCIALI E FAMIGLIA E L UFFICIO SCOLASTICO REGIONALE PER IL LAZIO

PROTOCOLLO DI INTESA TRA REGIONE LAZIO- DIREZIONE RAGIONALE POLITICHE SOCIALI E FAMIGLIA E L UFFICIO SCOLASTICO REGIONALE PER IL LAZIO PROTOCOLLO DI INTESA TRA REGIONE LAZIO- DIREZIONE RAGIONALE POLITICHE SOCIALI E FAMIGLIA E L UFFICIO SCOLASTICO REGIONALE PER IL LAZIO La Regione Lazio - Direzione Ragionale Politiche Sociali e Famiglia

Dettagli

SCHEDA DESCRITTIVA DELL'AZIONE RABDOMANTE

SCHEDA DESCRITTIVA DELL'AZIONE RABDOMANTE Scheda 6-7 - 10 TITOLO DELL'AZIONE SCHEDA DESCRITTIVA DELL'AZIONE RABDOMANTE Istituzionalizzare un servizio che monitori le opportunità di finanziamento pubblico e privato TAVOLO TEMATICO Codice azione

Dettagli

BOLLETTINO UFFICIALE della REGIONE CAMPANIA. Atti della Regione PARTE I

BOLLETTINO UFFICIALE della REGIONE CAMPANIA. Atti della Regione PARTE I A.G.C. 18 - Assistenza Sociale, Attività Sociali, Sport, Tempo Libero, Spettacolo - Deliberazione n. 1352 del 6 agosto 2009 Azioni regionali per l'infanzia, l'adolescenza e le responsabilita' familiari.

Dettagli

Mappa dei municipi nel Comune di Roma

Mappa dei municipi nel Comune di Roma Mappa dei municipi nel Comune di Roma Mappa delle ASL presenti nel territorio di Roma e provincia ASL RM/A distretti sanitari: 1-2 - 3-4 municipi: I - II - III - IV Asl RM/B distretti sanitari: 1-2 - 3-4

Dettagli

REGOLAMENTO PER LA PROMOZIONE DELLA SOLIDARIETA INTERNAZIONALE E DEI DIRITTI UMANI. Art. 1 Finalità

REGOLAMENTO PER LA PROMOZIONE DELLA SOLIDARIETA INTERNAZIONALE E DEI DIRITTI UMANI. Art. 1 Finalità REGOLAMENTO PER LA PROMOZIONE DELLA SOLIDARIETA INTERNAZIONALE E DEI DIRITTI UMANI Art. 1 Finalità La Provincia di Genova, in attuazione di quanto previsto dal proprio Statuto, promuove la cultura della

Dettagli

Diritti sociali di cittadinanza, a Bologna. Diritti sociali di cittadinanza, a Bologna a cura di Raffaele Tomba

Diritti sociali di cittadinanza, a Bologna. Diritti sociali di cittadinanza, a Bologna a cura di Raffaele Tomba Diritti sociali di cittadinanza, a Bologna Diritti sociali di cittadinanza, a Bologna a cura di Raffaele Tomba La Legge 328 (riforma del welfare) Art. 9 - Allo Stato spetta l esercizio dei poteri di indirizzo

Dettagli

Manifesto dei diritti dell infanzia

Manifesto dei diritti dell infanzia Manifesto dei diritti dell infanzia I bambini costituiscono la metà della popolazione nei paesi in via di sviluppo. Circa 100 milioni di bambini vivono nell Unione europea. Le politiche, la legislazione

Dettagli

EaSI Employment and Social Innovation. Assi PROGRESS e EURES

EaSI Employment and Social Innovation. Assi PROGRESS e EURES Provincia di Pistoia EaSI Employment and Social Innovation Assi PROGRESS e EURES Potenzialità per il lavoro e l integrazione sociale su scala europea Carla Gassani Servizio Politiche attive del Lavoro,

Dettagli

PROTOCOLLO D INTESA PREMESSO CHE

PROTOCOLLO D INTESA PREMESSO CHE REGIONE AUTONOMA FRIULI VENEZIA GIULIA AGENZIA NAZIONALE PER I GIOVANI PROTOCOLLO D INTESA Tra la Regione Autonoma Friuli Venezia Giulia e l Agenzia Nazionale per i Giovani in relazione alle attività e

Dettagli

Che volontari cerchiamo? Daniela Caretto Lecce, 27-28 aprile

Che volontari cerchiamo? Daniela Caretto Lecce, 27-28 aprile Che volontari cerchiamo? Daniela Caretto Lecce, 27-28 aprile Premessa All arrivo di un nuovo volontario l intero sistema dell associazione viene in qualche modo toccato. Le relazioni si strutturano diversamente

Dettagli

AREA COMUNICAZIONE CSI ABRUZZO

AREA COMUNICAZIONE CSI ABRUZZO 1 AREA COMUNICAZIONE CSI ABRUZZO 2 PRIMA PARTE QUALI CONTENUTI? 3 IL SITO, LA VOCE UFFICIALE L organizzazione che vuole dotarsi di un sito Internet deve entrare progressivamente nell ottica di utilizzare

Dettagli

Policy. Le nostre persone

Policy. Le nostre persone Policy Le nostre persone Approvato dal Consiglio di Amministrazione di eni spa il 28 luglio 2010 LE NOSTRE PERSONE 1. L importanza del fattore umano 3 2. La cultura della pluralità 4 3. La valorizzazione

Dettagli

ABITARE LA VITA Pisa 21 febbraio 2013

ABITARE LA VITA Pisa 21 febbraio 2013 APPARTAMENTI VERSO L AUTONOMIA ABITARE LA VITA Pisa 21 febbraio 2013 Le politiche Regionali di sostegno all abitare Marzia Fratti Settore Politiche per l integrazione socio-sanitaria e la salute in carcere

Dettagli

Le nuove geografie del lavoro di comunità. Università degli Studi di Bergamo Dipartimento scienze umane e sociali 21 ottobre 2013

Le nuove geografie del lavoro di comunità. Università degli Studi di Bergamo Dipartimento scienze umane e sociali 21 ottobre 2013 Le nuove geografie del lavoro di comunità Università degli Studi di Bergamo Dipartimento scienze umane e sociali 21 ottobre 2013 Il contesto nel quale si collocano le politiche di welfare L evoluzione

Dettagli

Progetto In.Volo. Iniziativa per il Volontariato in Lombardia

Progetto In.Volo. Iniziativa per il Volontariato in Lombardia Progetto In.Volo. Iniziativa per il Volontariato in Lombardia Le organizzazioni di volontariato in Lombardia La Lombardia è la regione italiana che detiene il maggior numero di organizzazioni iscritte

Dettagli

Collocamento mirato: Servizi in rete. Lidia Prato

Collocamento mirato: Servizi in rete. Lidia Prato REGIONE PUGLIA WORKSHOP IL COLLOCAMENTO MIRATO: L integrazione tra politiche, attori e strumenti convenzionali ex l.68/99 Collocamento mirato: Servizi in rete L esperienza della Provincia di Genova Lidia

Dettagli

IL LAVORO IN RETE NEI SERVIZI EDUCATIVI SPECIALISTICI

IL LAVORO IN RETE NEI SERVIZI EDUCATIVI SPECIALISTICI CI SONO ANGELI IN CITTA Tutte le Aree dell Autismo IL LAVORO IN RETE NEI SERVIZI EDUCATIVI SPECIALISTICI San Salvo 25-05-2013 PALMA MONICA AREA DISABILITA L. 104/92 Legge Quadro per l assistenza, l integrazione

Dettagli

Comune Capofila : VETRALLA

Comune Capofila : VETRALLA PROGETTI DI INTERVENTI E SERVIZI PER LE ESIGENZE DEI PICCOLI COMUNI APPARTENENTI AL DISTRETTO SOCIALE VT 4 -Anno 2010- Comune Capofila : VETRALLA Comuni di : Barbarano Romano Villa San Giovanni in Tuscia

Dettagli

Ciao, avevo bisogno di una mano per stare bene

Ciao, avevo bisogno di una mano per stare bene Cooperativa Sociale Mission. Promuovere e perseguire lo sviluppo d autonomie di persone con svantaggi psicofisici, favorendo l integrazione e la cultura dell accoglienza nella comunità locale, attraverso

Dettagli

Il Ministero dello Sviluppo Economico Il Ministro dello Sviluppo Economico

Il Ministero dello Sviluppo Economico Il Ministro dello Sviluppo Economico Il Ministero dello Sviluppo Economico Il Ministro dello Sviluppo Economico L Associazione Bancaria Italiana (ABI) Il Presidente dell ABI La CONFINDUSTRIA Il Presidente di CONFINDUSTRIA La Conferenza dei

Dettagli

ASSET BUILDING & MICROCREDITO INDIVIDUALE

ASSET BUILDING & MICROCREDITO INDIVIDUALE Programma triennale di politiche pubbliche di contrasto alla vulnerabilità sociale e alla povertà ASSET BUILDING & MICROCREDITO INDIVIDUALE Torino, 14 febbraio 2007 Andrea Limone Ufficio Studi e Progettazione

Dettagli

Testo Unico del Commercio

Testo Unico del Commercio Testo Unico del Commercio Un nuovo strumento per semplificare la vita delle aziende e dei cittadini, trasformare la Regione in un amministrazione amica delle imprese e per rilanciare lo sviluppo del settore.

Dettagli

I servizi di contrasto alla povertà tra manutenzione, consolidamento e innovazione: aspetti emergenti

I servizi di contrasto alla povertà tra manutenzione, consolidamento e innovazione: aspetti emergenti 4 marzo 2014 I servizi di contrasto alla povertà tra manutenzione, consolidamento e innovazione: aspetti emergenti Alessandro Martelli Sommario La lotta alla povertà e all esclusione sociale: uno sguardo

Dettagli

La Dichiarazione di Verona sugli investimenti in salute (The Verona Declaration on Investment for Healt)

La Dichiarazione di Verona sugli investimenti in salute (The Verona Declaration on Investment for Healt) SCHEDA 8 La Dichiarazione di Verona sugli investimenti in salute (The Verona Declaration on Investment for Healt) Verona, Italia, 5-9 luglio 2000 LA SFIDA DI VERONA Investire in salute significa promuoverne

Dettagli

Ignazio Marino Per il PD che vogliamo!!!

Ignazio Marino Per il PD che vogliamo!!! Ignazio Marino Per il PD che vogliamo!!! 6 settembre 2009 I principi, le esigenze : l ITALIA che vorremmo Una ECONOMIA verde e inclusiva La PERSONA al centro di una SOCIETA aperta, dinamica, equa Una DEMOCRAZIA

Dettagli

E...STATE IN FAMIGLIA

E...STATE IN FAMIGLIA E...STATE IN FAMIGLIA Roma, 1-8 Luglio 2015 Il Forum Famiglie Lazio Il Forum nato nel 1998 rappresenta: 48 associazioni 400 mila persone 150 mila famiglie www.forumfamiglielazio.it/ Le finalità del Forum:

Dettagli

RENA. Rete per l Eccellenza Nazionale

RENA. Rete per l Eccellenza Nazionale RENA Rete per l Eccellenza Nazionale Indice Il contesto e la nuova strategia. L obiettivo generale. Gli obiettivi strumentali. Le azioni specifiche. Gli obiettivi strumentali e le azioni specifiche. pag.

Dettagli

Un esperienza Servizio di Assistenza Domiciliare ai Minori creare legami per innescare

Un esperienza Servizio di Assistenza Domiciliare ai Minori creare legami per innescare Un esperienza Servizio di Assistenza Domiciliare ai Minori creare legami per innescare A cura di Dr.ssa BOVE Daniela Laura Cooperativa Sociale AMANI Comune di Brindisi Roma, 18 Gennaio 2010 cambiamenti

Dettagli

IL DISEGNO DI VALUTAZIONE ADOTTATO

IL DISEGNO DI VALUTAZIONE ADOTTATO IL DISEGNO DI VALUTAZIONE ADOTTATO 121 122 C. IL DISEGNO DI VALUTAZIONE ADOTTATO C.1. Il processo di valutazione sulla prima annualità del Piano di Zona 2011-2015 I Gruppi Operativi di Area (Tavoli Tematici)

Dettagli

UN SERVIZIO SANITARIO NAZIONALE MODERNO, EQUO, SOSTENIBILE E UNIVERSALE

UN SERVIZIO SANITARIO NAZIONALE MODERNO, EQUO, SOSTENIBILE E UNIVERSALE UN SERVIZIO SANITARIO NAZIONALE MODERNO, EQUO, SOSTENIBILE E UNIVERSALE - 1 - Il SSN è un valore per tutti gli italiani. Concorrere a migliorarlo continuamente è un impegno di tutti: Medici, Pazienti,

Dettagli

CONFERENZA STAMPA 21 GENNAIO 2014 MANIFESTAZIONE. Mercoledì 22 gennaio 2014 alle ore 16:30. sotto la sede dell Aler di Milano di viale Romagna,26

CONFERENZA STAMPA 21 GENNAIO 2014 MANIFESTAZIONE. Mercoledì 22 gennaio 2014 alle ore 16:30. sotto la sede dell Aler di Milano di viale Romagna,26 Unione Inquilini CONFERENZA STAMPA 21 GENNAIO 2014 MANIFESTAZIONE Mercoledì 22 gennaio 2014 alle ore 16:30 sotto la sede dell Aler di Milano di viale Romagna,26 A seguito della decisione della Presidenza

Dettagli

Marcella Panucci direttore generale Confindustria Francesco Rivolta direttore generale Confcommercio Roma 10 dicembre 2015

Marcella Panucci direttore generale Confindustria Francesco Rivolta direttore generale Confcommercio Roma 10 dicembre 2015 La sanità nel welfare che cambia Marcella Panucci direttore generale Confindustria Francesco Rivolta direttore generale Confcommercio Roma 10 dicembre 2015 La sostenibilità del sistema Spesa pubblica per

Dettagli

DELIBERAZIONE N X / 3612 Seduta del 21/05/2015

DELIBERAZIONE N X / 3612 Seduta del 21/05/2015 DELIBERAZIONE N X / 3612 Seduta del 21/05/2015 Presidente ROBERTO MARONI Assessori regionali MARIO MANTOVANI Vice Presidente VALENTINA APREA VIVIANA BECCALOSSI SIMONA BORDONALI MARIA CRISTINA CANTU' CRISTINA

Dettagli

DETERMINAZIONE DIRIGENZIALE

DETERMINAZIONE DIRIGENZIALE DETERMINAZIONE DIRIGENZIALE PROPONENTE Settore Politiche Sociali DIRETTORE GROSSI dott.ssa EUGENIA Numero di registro Data dell'atto 676 06/05/2015 Oggetto : Approvazione della seconda tranche di spesa,

Dettagli

non siamo bambole Gruppo Assembleare Regione Emilia-Romagna

non siamo bambole Gruppo Assembleare Regione Emilia-Romagna non siamo bambole Gruppo Assembleare Regione Emilia-Romagna siamo non bambole Cercasi donne appassionate che vogliono cambiare la politica e migliorare il Paese Vorrei che la conferenza delle donne dell

Dettagli

CNEL Consiglio Nazionale dell Economia e del Lavoro INDICI DI INSERIMENTO DEGLI IMMIGRATI IN ITALIA. Documento

CNEL Consiglio Nazionale dell Economia e del Lavoro INDICI DI INSERIMENTO DEGLI IMMIGRATI IN ITALIA. Documento CNEL Consiglio Nazionale dell Economia e del Lavoro INDICI DI INSERIMENTO DEGLI IMMIGRATI IN ITALIA Documento Assemblea 27 marzo 2003 INDICI DI INSERIMENTO DEGLI IMMIGRATI IN ITALIA II Rapporto a cura

Dettagli

INDICI SINTETICI DI PROTEZIONE E TUTELA DELL IMPIEGO

INDICI SINTETICI DI PROTEZIONE E TUTELA DELL IMPIEGO INDICI SINTETICI DI PROTEZIONE E DELL IMPIEGO Analisi comparata Dicembre 2014 SINTETICA LETTURA INTERPRETATIVA Nel 2013 l Italia ha un sistema di tutela e di protezione dei licenziamenti collettivi e

Dettagli

Bandi 2015 ARTE E CULTURA. Protagonismo culturale dei cittadini. www.fondazionecariplo.it

Bandi 2015 ARTE E CULTURA. Protagonismo culturale dei cittadini. www.fondazionecariplo.it Bandi 2015 ARTE E CULTURA Protagonismo culturale dei cittadini BENESSERE COMUNITÀ www.fondazionecariplo.it BANDI 2015 1 Bando senza scadenza Protagonismo culturale dei cittadini Il problema La partecipazione

Dettagli

Da gruppo informale ad associazione

Da gruppo informale ad associazione DA GRUPPO INFORMALE AD ASSOCIAZIONE Da gruppo informale ad associazione Gruppo informale...9 Gruppo organizzato...9 Associazione:...10 L atto costitutivo e lo statuto...10 Come si organizza internamente

Dettagli

ACCORDO DI RETE RETE NAZIONALE SCUOLE ITALIA ORIENTA. con protocollo 0004232 che riconoscono alla scuola

ACCORDO DI RETE RETE NAZIONALE SCUOLE ITALIA ORIENTA. con protocollo 0004232 che riconoscono alla scuola ACCORDO DI RETE RETE NAZIONALE SCUOLE ITALIA ORIENTA Visto il D.P.R. n. 275/1999, art. 7, che prevede la possibilità per le istituzioni Scolastiche autonome di stipulare accordi di rete per perseguire

Dettagli

ACCORDO DI PROGRAMMA PER L ATTIVAZIONE DI UNA RETE DI COMUNI AMICI DELLA FAMIGLIA

ACCORDO DI PROGRAMMA PER L ATTIVAZIONE DI UNA RETE DI COMUNI AMICI DELLA FAMIGLIA Forum Lombardo delle Lombardia FeLCeAF Associazioni familiari ACCORDO DI PROGRAMMA PER L ATTIVAZIONE DI UNA RETE DI COMUNI AMICI DELLA FAMIGLIA La crisi in atto ormai da alcuni anni porta al contenimento

Dettagli

WWW.FHS.IT. Milano, 20 marzo 2015

WWW.FHS.IT. Milano, 20 marzo 2015 WWW.FHS.IT Milano, 20 marzo 2015 Fondazione Housing Sociale nasce per rispondere a un bisogno La Fondazione è un soggetto privato, no-profit, e opera per finalità di interesse pubblico e sociale. La Fondazione

Dettagli

VADEMECUM UFFICIO PACE

VADEMECUM UFFICIO PACE VADEMECUM UFFICIO PACE In questi ultimi anni, in molti comuni italiani, si è andata diffondendo la pratica dell istituzione di un ufficio pace. Ma che cosa sono questi uffici? E di cosa si occupano? Attraverso

Dettagli

Il modello veneto di Bilancio Sociale Avis

Il modello veneto di Bilancio Sociale Avis Il modello veneto di Bilancio Sociale Avis Le organizzazioni di volontariato ritengono essenziale la legalità e la trasparenza in tutta la loro attività e particolarmente nella raccolta e nell uso corretto

Dettagli

Dall evidenza all azione. Politiche di governance per una scuola sana

Dall evidenza all azione. Politiche di governance per una scuola sana Dall evidenza all azione Politiche di governance per una scuola sana Un mandato impegnativo Risulta ormai evidente che per conciliare e soddisfare i bisogni di salute nel contesto scolastico, gli orientamenti

Dettagli

Tabella 1: dettaglio costi assicurazioni

Tabella 1: dettaglio costi assicurazioni Pedemontana sociale Bilancio sociale 2008 Tabella 1: dettaglio costi assicurazioni Tabella 2: dettaglio costi consulenze Tabella 3: dettaglio costi automezzi 46 Bilancio sociale 2008 I RICAVI Pedemontana

Dettagli

Sviluppo sostenibile locale: Agenda 21 come processo partecipato e condiviso del nostro territorio

Sviluppo sostenibile locale: Agenda 21 come processo partecipato e condiviso del nostro territorio CoMoDo. Comunicare Moltiplica Doveri (art direction, grafica, fotografia Marco Tortoioli Ricci) Provincia di Terni in collaborazione con i Comuni della provincia Sviluppo sostenibile locale: Agenda 21

Dettagli

tavolo sulla fragilità economica lavorativa abitativa

tavolo sulla fragilità economica lavorativa abitativa Servizio sociale dei Comuni dell Ambito distrettuale n. 3.1 Gemonese, Canal del Ferro, Val Canale» tavolo sulla fragilità economica lavorativa abitativa Piano di Zona 2013-2015 Gemona del Friuli, mercoledì

Dettagli

Corso di Valutazione Economica dei Progetti e dei Piani. Marta Berni AA. 2006-2007

Corso di Valutazione Economica dei Progetti e dei Piani. Marta Berni AA. 2006-2007 Corso di Valutazione Economica dei Progetti e dei Piani AA. 2006-2007 PIANO e PIANIFICAZIONE 3 Pianificazione È il Processo con il quale un individuo, una impresa, una istituzione, una collettività territoriale

Dettagli

Il sistema di governo della programmazione. Ruoli, compiti, responsabilità e funzioni dei soggetti coinvolti nel processo programmatorio

Il sistema di governo della programmazione. Ruoli, compiti, responsabilità e funzioni dei soggetti coinvolti nel processo programmatorio Il sistema di governo della programmazione Ruoli, compiti, responsabilità e funzioni dei soggetti coinvolti nel processo programmatorio Gli organismi coinvolti nel processo programmatorio Assemblea Distrettuale

Dettagli

LE PROPOSTE DEL FORUM A.S. ALLA XIII COMMISSIONE AGRICOLTURA DELLA CAMERA

LE PROPOSTE DEL FORUM A.S. ALLA XIII COMMISSIONE AGRICOLTURA DELLA CAMERA LE PROPOSTE DEL FORUM A.S. ALLA XIII COMMISSIONE AGRICOLTURA DELLA CAMERA Consegnate alla Commissione agricoltura della Camera dei deputati il 26 aprile 2012 1. Il Forum per una legge nazionale Il Forum

Dettagli

Le Politiche Pensionistiche. Corso di Politiche Sociali Facoltà di Scienze della Formazione Università Milano Bicocca Anno Accademico 2011-2012

Le Politiche Pensionistiche. Corso di Politiche Sociali Facoltà di Scienze della Formazione Università Milano Bicocca Anno Accademico 2011-2012 Le Politiche Pensionistiche Corso di Politiche Sociali Facoltà di Scienze della Formazione Università Milano Bicocca Anno Accademico 2011-2012 In generale la pensione è una prestazione pecuniaria vitalizia

Dettagli

LINEE GUIDA PER I PIANI DI ZONA

LINEE GUIDA PER I PIANI DI ZONA Milano Milano LINEE GUIDA PER I PIANI DI ZONA La legge 328/00 attribuisce agli enti locali, alle regioni ed allo Stato il compito di realizzare la programmazione degli interventi e delle risorse del sistema

Dettagli

DETERMINAZIONE DIRIGENZIALE

DETERMINAZIONE DIRIGENZIALE DETERMINAZIONE DIRIGENZIALE PROPONENTE Settore Politiche Sociali DIRETTORE GROSSI dott.ssa EUGENIA Numero di registro Data dell'atto 114 05/02/2015 Oggetto : Approvazione della prima tranche di spesa,

Dettagli

TESTO DI LEGGE APPROVATO DAL CONSIGLIO REGIONALE ASSEMBLEA LEGISLATIVA REGIONALE DELLA LIGURIA NELLA SEDUTA DEL 6 MARZO 2007

TESTO DI LEGGE APPROVATO DAL CONSIGLIO REGIONALE ASSEMBLEA LEGISLATIVA REGIONALE DELLA LIGURIA NELLA SEDUTA DEL 6 MARZO 2007 REGIONE LIGURIA TESTO DI LEGGE APPROVATO DAL CONSIGLIO REGIONALE ASSEMBLEA LEGISLATIVA REGIONALE DELLA LIGURIA NELLA SEDUTA DEL 6 MARZO 2007 INTERVENTI DI PREVENZIONE DELLA VIOLENZA DI GENERE E MISURE

Dettagli

DOMANDA RISPOSTA DOMANDA

DOMANDA RISPOSTA DOMANDA Associazioni di volontariato private che operano nel campo dell'inclusione sociale e lavorativa di persone diversamente abili possono partecipare al bando in oggetto in qualità di partner e rientrano tra

Dettagli

Protocollo d intesa tra. Regione Toscana e. Water Right and Energy Foundation Onlus (W.E.R.F. Onlus)

Protocollo d intesa tra. Regione Toscana e. Water Right and Energy Foundation Onlus (W.E.R.F. Onlus) Protocollo d intesa tra Regione Toscana e Water Right and Energy Foundation Onlus (W.E.R.F. Onlus) Consolidamento e sviluppo della collaborazione per attività cooperazione internazionale nel settore dell'accesso

Dettagli

L INDUSTRIA RIPARTE DALL EDILIZIA Meno spreco di energia e più innovazione per rilanciare il settore

L INDUSTRIA RIPARTE DALL EDILIZIA Meno spreco di energia e più innovazione per rilanciare il settore SCHEDA STAMPA a cura dell ufficio Comunicazione e Stampa L INDUSTRIA RIPARTE DALL EDILIZIA Meno spreco di energia e più innovazione per rilanciare il settore Mai come ora il sistema industriale italiano

Dettagli

C.I.N. Informatizzazione P.A. S.F.M. Smart City

C.I.N. Informatizzazione P.A. S.F.M. Smart City Gruppo di Lavoro C.I.N. Informatizzazione P.A. S.F.M. Smart City C.Vergnano, R.Dalla Francesca, F.Casalegno, E.Miniati, M.Casali C.I.N. CAMBIANO INTERNATIONAL NETWORK C.I.N.: Cambiano International Network

Dettagli

PARTIAMO DA ALCUNE DOMANDE

PARTIAMO DA ALCUNE DOMANDE PARTIAMO DA ALCUNE DOMANDE Esiste l immagine del disabile intellettivo come persona adulta nella mia mente? Quali sono i maggiori ostacoli che i famigliari/ operatori incontrano nella costruzione di un

Dettagli

Il nuovo Isee (DPCM 159/2013) e la non autosufficienza

Il nuovo Isee (DPCM 159/2013) e la non autosufficienza Il nuovo Isee (DPCM 159/2013) e la non autosufficienza Raffaele Fabrizio Direzione generale Sanità e politiche sociali Regione ER Bologna 3 aprile 2014 Cosa prevede il DPCM 159/2013 per le prestazioni

Dettagli

Il volontariato: ruolo e impegni per la Conferenza dei Servizi

Il volontariato: ruolo e impegni per la Conferenza dei Servizi Il volontariato: ruolo e impegni per la Conferenza dei Servizi Rel. sig. Giancarlo Cavallin Volontarinsieme Coordinamento delle Associazioni di volontariato della provincia di Treviso. Gruppo Salute, ospedale

Dettagli

154 31.3.2010 - BOLLETTINO UFFICIALE DELLA REGIONE TOSCANA - N. 13 DELIBERAZIONE 22 marzo 2010, n. 363

154 31.3.2010 - BOLLETTINO UFFICIALE DELLA REGIONE TOSCANA - N. 13 DELIBERAZIONE 22 marzo 2010, n. 363 154 31.3.2010 - BOLLETTINO UFFICIALE DELLA REGIONE TOSCANA - N. 13 DELIBERAZIONE 22 marzo 2010, n. 363 Protocollo d intesa Costituzione di un Centro regio nale per la promozione e lo sviluppo dell auto

Dettagli

Le nuove prospettive della Previdenza Complementare

Le nuove prospettive della Previdenza Complementare Le nuove prospettive della Previdenza Complementare Andrea Lesca 1 Milano, 10 maggio 2012 Lo sviluppo delle forme pensionistiche complementari passa all interno del progressivo mutamento delle forme di

Dettagli

Legge Regionale 23 Novembre 2006, n. 20. Istituzione del fondo regionale per la non autosufficienza. (BUR N. 34 del 9 dicembre 2006)

Legge Regionale 23 Novembre 2006, n. 20. Istituzione del fondo regionale per la non autosufficienza. (BUR N. 34 del 9 dicembre 2006) Legge Regionale 23 Novembre 2006, n. 20. Istituzione del fondo regionale per la non autosufficienza. (BUR N. 34 del 9 dicembre 2006) Art.1 (Oggetto e finalità) 1. La Regione con la presente legge, in armonia

Dettagli

REGIONE EMILIA-ROMAGNA. Progetti di legge regionali e nazionali

REGIONE EMILIA-ROMAGNA. Progetti di legge regionali e nazionali REGIONE EMILIA-ROMAGNA Consiglio regionale OSSERVATORIO LEGISLATIVO INTERREGIONALE Roma 3-4 febbraio 2005 Progetti di legge regionali e nazionali A cura di: Giovanni Fantozzi PROGETTO DI LEGGE DI INIZIATIVA

Dettagli