Conferenza stampa di presentazione del PRA Val Pescara (Piano di Rilancio Area di crisi Val Pescara)

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1 Conferenza stampa di presentazione del PRA Val Pescara (Piano di Rilancio Area di crisi Val Pescara) Pescara, 12 Luglio sala Figlia di Iorio Provincia di Pescara Cronologia delle attività 1) Il Decreto Ministeriale 24 marzo 2010 detta i criteri e le procedure per la individuazione delle aree e dei distretti in situazione di grave crisi industriale e per la individuazione delle situazioni di crisi industriale complessa che non risultano risolvibili in via ordinaria con gli strumenti e le risorse di competenza regionale. 2) La Giunta Regionale, con DGR 644 del 26 settembre 2011, ritenendo la sussistenza dei requisiti e degli indicatori previsti dall art. 4 del DM 24/03/2010, propone di individuare la Val Pescara quale area di crisi industriale complessa. Detto articolo recita testualmente: Il Ministero dello sviluppo economico su istanza di una o più regioni nel cui territorio ricade l'area od il distretto in crisi industriale, ovvero d'ufficio, sentiti gli enti e le istituzioni interessate e le organizzazioni datoriali e sindacali, accerta la presenza di situazioni complesse. Il riconoscimento della situazione di crisi complessa avviene, ai sensi dell'art. 4 del presente decreto, con la sottoscrizione da parte del Ministro dello sviluppo economico di un accordo di programma e del programma complessivo di intervento che prevede l'integrazione ed il coordinamento delle attività e delle risorse di amministrazioni statali, anche ad ordinamento autonomo, di regioni, enti locali e altri soggetti pubblici e privati. La sottoscrizione dell'accordo di programma determina l'individuazione e la delimitazione dell'ambito territoriale di riferimento per gli interventi di reindustrializzazione e produce l'effetto di includere detto ambito territoriale nell'elenco delle aree e dei distretti di grave crisi industriale di cui all'art. 1 del presente decreto. 3) A questo punto entra in gioco il Patto per lo Sviluppo dell Abruzzo. Il Patto per lo Sviluppo è l accordo con il quale la Regione, le Parti Sociali e gli altri soggetti del partenariato economico-sociale indicano e rendono esplicite le scelte strategiche e le priorità condivise, nonché gli interventi conseguenti rispetto ai quali ciascuno secondo il proprio ruolo e nell autonomia delle proprie competenze e prerogative assumono il reciproco impegno a cooperare e ad agire sinergicamente, secondo le modalità individuate nel Patto stesso. Il "Patto, è stato sottoscritto a Pescara il 13 aprile 2011, e ad esso hanno aderito: la Giunta Regionale, la maggioranza consigliare, l opposizione, le Organizzazioni sindacali e datoriali e gli altri soggetti del partenariato economico-sociale.

2 Nel Patto si evidenzia la scelta politica di fondo del governo regionale, quale modalità permanente di intendere l azione dell Esecutivo, l organizzazione amministrativa delle strutture, il confronto con le componenti della società. Nello specifico, per le finalità del Patto, la Regione Abruzzo chiede la partecipazione di: Autonomie locali, ovvero le Province e i Comuni dell Abruzzo; Organizzazioni sindacali, le organizzazioni di categoria, il mondo della cooperazione; Università; Unioncamere e le Camere di Commercio, Industria, Artigianato e Agricoltura; Sistema creditizio. Due sono gli strumenti principali per l attuazione del Patto per lo Sviluppo: o La Consulta Regionale per lo Sviluppo o L Unità per le Aree e le Situazioni di Crisi La Consulta Regionale per lo Sviluppo è costituita dai rappresentanti delle parti contraenti. Esso è l'organo di espressione del livello di rappresentanza delle parti. Rappresenta la sede del confronto politico istituzionale ed è responsabile dell'attuazione del Patto. La Consulta provvede ad individuare le priorità e le tematiche di intervento e la coerenza con le linee di programmazione regionale. L Unità per le Aree e le Situazioni di Crisi è un organismo regionale indipendente, ma collegato alla Consulta, di interlocuzione con i Ministeri e le parti sociali, per la governance dei territori e delle aziende in difficoltà economica e occupazionale. L Unità per le aree e le Situazioni di Crisi ha inoltre il compito di analizzare le opportunità di riallocazione, riconversione o vendita di aziende o gruppi di aziende in fase di dismissione, liquidazione o cessazione per evitare la dispersione del capitale materiale e umano della regione. Proprio per queste sue specifiche funzioni l Unità per le aree e le Situazioni di Crisi coordina e uniforma le attività, gli obiettivi e i risultati dei quattro tavoli delle Aree di Crisi Regionali (Val Pescara, Val Vibrata, Valle Peligna e Val Sinello). 4) Il Tavolo per l Area di Crisi Val Pescara si riunisce, per la prima volta, il 17 novembre Al Tavolo partecipano i rappresentanti degli attori locali e delle istituzioni del territorio i quali, dopo alcuni incontri, individuano i driver di sviluppo dell area. Tali priorità vengono sintetizzate in un Documento Unitario condiviso dalle parti sociali presenti al Tavolo. 5) Il Documento unitario viene presentato, dalle parti sociali, alla stampa e ai cittadini in data 21 febbraio Tale atto rappresenta la chiave di volta, il punto di partenza verso il Piano di Rilancio della Val Pescara. Da questo momento i lavori del Tavolo hanno un idea cardine su cui concentrare gli sforzi di concerto con la Provincia di Pescara 6) In data 29 giugno 2012, dopo 10incontri, si è svolta l ultima riunione del Tavolo, nel corso del quale la versione definitiva del Piano di Rilancio è stato approvato.

3 Premessa tutto il documento è costruito sulla consapevolezza che il territorio provinciale soffre una crisi strutturale associata ad una carenza infrastrutturale non solo materiale (strade, ponti, collegamenti), ma anche immateriale (infrastruttura connettività) e che il tema della sostenibilità (ambientale ed economica) e dell efficienza devono essere il faro che illumina ogni scelta. Inoltre in esso si è tenuto in fortissima considerazione lo stato dell arte dei Fondi Strutturali nel breve e medio periodo e le problematiche inerenti il loro utilizzo. Problematiche che vanno affrontate e risolte con un diverso approccio metodologico che faccia soprattutto riferimento alla unitarietà della Programmazione Regionale; al ruolo strategico del partenariato; alla attualità degli interventi rispetto al contesto economico, con particolare attenzione alle misure anticrisi, al sostegno all occupazione, all'accesso al credito. Senza affatto tralasciare l impostazione che si sta dando (CE e Stati Membri) alla nuova programmazione 2014/2020. Entro aprile 2013 l Italia dovrà, infatti dotarsi di un nuovo strumento per lo sviluppo territoriale, il Contratto di Partenariato, erede del QSN, ma molto più snello di questo. Un modo, questo, per garantire l allineamento con la strategia UE per una crescita intelligente, sostenibile e inclusiva. I nuovi Piani Operativi, dovranno essere ispirati al principio della condizionalità ex ante : in pratica saranno finanziati solo quei Piani Operativi che garantiscano, sin dalle fasi preliminari, dallo studio di fattibilità, insomma, di avere mezzi e modi per utilizzare le risorse di cui si intende beneficiare le nei tempi previsti e che detto utilizzo consenta di raggiungere obiettivi certi e realizzabili. In questo modo si vuole incentivare la programmaticità di azioni che abbiano i requisiti di efficienza, efficacia e realizzabilità. Proprio in ossequio alla impostazione del nuovo QSN (Contratto di Partenariato) il PRA Val Pescara è stato definito rispettando i contenuti generali richiesti: approccio integrato allo sviluppo territoriale, approccio integrato per rispondere ai bisogni specifici delle aree geografiche in crisi, modalità per garantire efficacia all esecuzione e modalità per garantire efficienza nell attuazione. Per la definizione delle azioni cardine e degli interventi si è partiti dallo stato di fatto organizzando il territorio in 4 macro aree: l area metropolitana (sede dei servizi), il distretto rurale (area vestina), il distretto del benessere e le colline pescaresi (parte centrale).

4 INTERVENTI INFRASTRUTTURALI Sintesi del PRA Azioni cardine del PRA Val Pescara Le azioni cardine del PRA Val Pescara, che coincidono con gli Assi individuati, sono 3: 1) infrastrutture 2) sostegno alle PMI 3) interenti immateriali INFRASTRUTTURE Sono 4 le misure sulle quali il PRA si concentra: 1)bonifica e reindustrializzazione dell area di Bussi 2)Viabilità area vestina 3)Comprensori Turistici 4)area Val Pescara zona Interporto e siti produttivi contigui Per ognuno di questi interventi sono state programmate, a scalare, una serie di opere (strade, ponti, infrastrutture varie in aree produttive, ecc.) che in alcuni casi sono già in fase di realizzazione, in altre già progettate e in alcune altre è stato realizzato lo studio di fattibilità. 1.1 Sito industriale di Bussi Bonifica e reindustrializzazione sito di Bussi Nuova Uscita Autostradale 1.2 viabilità area vestina Potenziamento Uscita Pescara Nord Miglioramento Collegamento Mare-Monti Miglioramento dei collegamenti territoriali dei comuni montani 1.3 comprensori turistici Collegamenti intermodali Majella e Gran Sasso Recupero conservativo del patrimonio storico-abitativo inteso come nuova opportunità di utilizzo ricettivo degli immobili 1.4 nodo di scambio (interporto) Valorizzazione dei percorsi fluviali Rafforzamento del sistema di mobilità Completamento e accesso della piattaforma logistica abruzzese

5 STRUMENTIPER IL RILANCIO COMPETITIVO DELLE IMPRESE INTERVENTI A FAVORE DEI LAVORATORI CON PARTICOLARE RIFERIMENTO A QUELLI SVANTAGGIATI SOSTENIBILITA' AMBIENTALE IMPRESE 1)sviluppo e promozione della Green Economy (Energia da FR e RSU) 2)favorire insediamenti produttivi e start up di imprese innovative 3)sostegno a ricerca e innovazione 4)sostegno all internazionalizzazione 5)terre ospitali (agricoltura, tipicità e turismo) Questo asse contiene due azioni trasversali a tutti gli interventi che sono: 1)la formazione finalizzata, soprattutto, all inclusione 2)il tema della certificazione ambientale Sviluppo e promozione della Green Economy Favorire l'insediamento industriale e la nascita di start up innovative Aggregazione tra PMI e ricerca nel settore delle rinnovabili aggregazione tra PMI e ricerca nel settore dei rifiuti e bonifiche Contratti di Sviluppo Start up imprese innovative 2.3 Sostegno alla ricerca e all'innovazione Rafforzare le capacità di gestione nel campo della politica per la ricerca Fondo Rotativo per gli investimenti Miglioramento dell'accesso al credito per le PMI 2.4 Sostegno alle aggregazioni e all'internazionalizzazione delle imprese Sostegno alla competitività dei sistemi produttivi locali e l efficacia dei servizi alle imprese, e supportare gli investimenti per lo sviluppo imprenditoriale dei distretti produttivi e reti d'impresa 2.5 Terre Ospitali (Agricoltura/Turismo) Valorizzazione dei Territori Montani Valorizzazione delle produzioni Tipiche

6 INTERVENTI IMMATERIALI INTERVENTI IMMATERIALI 1) processi di semplificazione PPAA 2)infrastruttura connettività 3)qualificazione della domanda di ICT (verso PPAA, PMI e Cittadini) Il tema dell efficienza della PPAA al servizio dei cittadini e delle Imprese è, certamente, la sfida meno onerosa, ma più difficile, con questo programma ci si pone l obiettivo di incentivare l utilizzo delle soluzioni IT e ICT nella PPAA al fin di semplificare gli iter autorizzativi, certificati, informazioni ed altro, in modo incrociato sul territorio, insieme all abbattimento del Digital Divide. L innovazione va applicata anche al servizio della lotta agli sprechi e non solo al servizio della crescita dei consumi. 3.1 Semplificazione Pubblica Amministrazione Imprese; Customer satisfcation; Progetto ALI; Formazione PA; Anagrafe; Reti e collegamenti wireless su banda libera Infrastrutturazione connettività qualificazione della domanda PA, P.M.I. e cittadini all'uso dell' ICT Infrastruttura fibra ottica Reti WI-FI formazione; Animazione;

7 Conclusioni In un momento difficile, quale è quello che stiamo vivendo, segnato dalla scarsità delle risorse disponibili, l innovazione deve aiutare a utilizzare meglio ciò di cui si dispone mettendo al primo posto la riduzione dei consumi di materia ed energia e, subito dopo, la copertura del fabbisogno energetico da fonti reperibili sul territorio. Questo programma non rappresenta tutti gli interventi che nei prossimi anni caratterizzeranno il territorio dell area di crisi della Provincia di Pescara, ce ne saranno altri che non sono riportati sul PRA, ma certamente rappresenta un modello di governance innovativo che riunisce, intorno ad un tavolo di lavoro, tutti i portatori di interessi, le parti sociali, PPAA e che permette a tutti di condividere interventi ed ottimizzare risorse. I prossimi passi saranno la presa d atto del PRA Val Pescara da parte della Giunta regionale e l avvio della fase di attuazione d intesa con i responsabili di azione di ogni intervento. Le parti sociali continueranno a riunirsi per definire, nel dettaglio alcuni interventi, in modo particolare la bonifica e reindustrializzazione del sito di Bussi e gli interventi a favore delle imprese attraverso la definizione puntuale della attività, ogni partner del tavolo avrà il compito di seguire gli interventi che sono direttamente collegati alle sue specificità. Pescara, 12 luglio 2012

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