AVV. MICHELE LOSAPPIO

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1 Convegno e Road Show delle Tecnologie GIORNATA DELL ENERGIA PULITA Politiche energetiche ed ambientali, incentivi, finanziamenti, innovazione tecnologica per la produzione di energia da fonti rinnovabili. Fiera del Levante di Bari (Spazio 7) Venerdì 14 settembre 2007 Intervento del AVV. MICHELE LOSAPPIO Assessore all Ecologia della Regione Puglia Estratto da

2 Convegno e Road Show delle Tecnologie Giornata dell Energia Pulita Bari, Fiera del Levante 14 set 2007 CONVEGNO GIORNATA DELL ENERGIA PULITA Politiche energetiche ed ambientali, incentivi, finanziamenti, innovazione tecnologica per la produzione di energia da fonti rinnovabili. Fiera del Levante Bari, venerdì 14 marzo 2007 IL PIANO ENERGETICO REGIONALE E LA PRODUZIONE DI ENERGIA DA FONTI RINNOVBILI Prof. Michele Losappio Assessore Regionale all Ecologia Negli ultimi anni le problematiche relative alla gestione delle risorse energetiche hanno assunto una posizione centrale nel merito dello sviluppo sostenibile prima di tutto perché l'energia (o più esattamente l'insieme di servizi che l'energia fornisce) è una componente essenziale dello sviluppo, in secondo luogo perché il sistema energetico è responsabile di una parte importante degli effetti negativi delle attività umane sull'ambiente (a scala locale, regionale e globale) e sulla stabilità del clima. Le emissioni di gas climalteranti sono ormai considerate un indicatore di impatto ambientale del sistema di trasformazione ed uso dell energia e le varie politiche concernenti l organizzazione energetica fanno in gran parte riferimento ad esse. In generale, nell ambito delle politiche energetiche, vi è consenso sul fatto che per andare verso un sistema energetico sostenibile sia necessario procedere lungo tre direzioni principali: una maggiore efficienza e razionalità negli usi finali dell'energia; modi innovativi, più puliti e più efficienti, di utilizzo e trasformazione dei combustibili fossili, la fonte energetica ancora prevalente; un crescente ricorso alle fonti rinnovabili di energia. Questa spinta verso un modello energetico più sostenibile avviene in un momento in cui il modo stesso in cui si fa politica energetica sta rapidamente cambiando, sia a livello internazionale che nazionale; uno dei punti centrali è nel governo del territorio, nella crescente importanza che viene ad assumere il 1

3 Intervento dell Avv. Michele Losappio Assessore all Ecologia della Regione Puglia collegamento tra dove e come l'energia viene prodotta ed utilizzata e nella ricerca di soluzioni che coinvolgano sempre di più la sfera locale. L'Italia è impegnata a diminuire le emissioni di gas climalteranti e ha firmato importanti accordi per ridurre il consumo di fonti energetiche fossili e produrre energia da fonti rinnovabili. La Regione Puglia ha deciso di programmare la materia energetica, dalla produzione al consumo, per poter così fornire uno scenario di riferimento più chiaro riguardo ai processi di sviluppo riguardanti tale materia. A tal proposito, il Piano Energetico Ambientale Regionale (P.E.A.R.) rappresenta un documento che traccia le linee di indirizzo in modo da consentire alla Regione di definire una politica di governo sui temi della domanda e dell offerta di energia in Puglia e poter così far fronte anche alle diverse emergenze ambientali presenti nell intero territorio regionale. Gli obiettivi del Piano, riguardanti la domanda e l offerta, si incrociano con gli obiettivi/emergenze della politica energetico-ambientale internazionale e nazionale che prevede da un lato il rispetto degli impegni di Kyoto e, dall altro, la necessità di disporre di una elevata differenziazione di risorse energetiche, da intendersi sia come fonti che come provenienze. La consapevolezza che l'evoluzione del sistema energetico è diretta tendenzialmente verso livelli sempre più elevati di consumo ed emissione di sostanze climalteranti ha messo in evidenza la necessità di introdurre livelli di intervento molto vasti coinvolgendo il maggior numero di attori e tecnologie possibili. Nonostante la produzione di energia elettrica in Puglia sia attualmente superiore a due volte il consumo regionale, la Giunta Vendola ha deciso di attuare una politica di non limitazione a priori all incremento della stessa, mettendo però un limite a quella prodotta dalle grandi centrali termoelettriche e confermando il no al nucleare. L'obiettivo è quello di costruire un mix energetico differenziato per la produzione di energia elettrica e, nello stesso tempo, garantire la salvaguardia ambientale riducendo l'impatto derivante da tale attività, sia a livello globale che a livello locale, diversificando le risorse primarie utilizzate nello spirito di sicurezza degli approvvigionamenti. La diversificazione delle fonti e la riduzione dell'impatto ambientale globale e locale passa attraverso la necessità di ridimensionare l'impiego del carbone incrementando, nello stesso tempo, l'impiego del gas naturale e delle fonti rinnovabili. L'obiettivo è quello di trovare le condizioni idonee per una loro valorizzazione sul territorio coerentemente con la necessità di determinare un sensibile sviluppo 2

4 Convegno e Road Show delle Tecnologie Giornata dell Energia Pulita Bari, Fiera del Levante 14 set 2007 dell'impiego delle fonti rinnovabili, che contribuisce al soddisfacimento dei fabbisogni relativi agli usi elettrici, termici e di autotrazione. Andando ad analizzare le principali fonti rinnovabili si ha che per le biomasse il piano prevede una valorizzazione della produzione su tre fronti: combustibili solidi, combustibili liquidi e produzione di biogas. Sul fronte dei combustibili solidi, vi è l'obiettivo di avviare le cosiddette filiere corte, cioè sistemi locali organizzati in cui singole aziende agricole o gruppi di aziende producono, raccolgono e trasformano biomassa residuale, soprattutto legnosa, per l'alimentazione di impianti termici di piccola media taglia e di tipo diffuso. Per quanto riguarda i combustibili liquidi, in considerazione del potenziale regionale di produzione della materia prima, risulta prioritaria l'implementazione di filiere regionali che possano costituire anche un alternativa all'assetto agricolo locale. A tal fine è indispensabile sviluppare opportuni accordi di programma volti ad intensificare i rapporti tra il settore agricolo e quello industriale, in particolare della raffinazione. A supporto della realizzazione delle suddette filiere regionali, devono essere intraprese opportune iniziative istituzionali finalizzate a definire nuove regole riguardo alla defiscalizzazione. Inoltre saranno definite le condizioni di incentivo della domanda, ad esempio attraverso l'utilizzo di miscele biodiesel/gasolio nelle flotte di trasporto pubblico, oltre alla necessità di pianificare lo sviluppo di una adeguata rete distributiva. Per il biogas si ritiene utile stimolare la realizzazione di impianti di cogenerazione dimensionati in modo tale da sopperire in toto ai consumi aziendali ed eventualmente anche di cedere parte dell'energia elettrica prodotta alla rete per l'ottenimento di certificati verdi. Anche al solare spetta un ruolo importante, sia per le sue applicazioni termiche che per quelle fotovoltaiche. Per il termico, vi è l'obiettivo di definire, per i nuovi edifici e per quelli sottoposti a ristrutturazione integrale, la condizione di obbligo di installazione di impianti solari per la produzione di acqua calda sanitaria pari almeno al 50 per cento del fabbisogno annuale. Il fotovoltaico sta trovando una forte accoglienza in Puglia, traendo beneficio dagli incentivi a livello nazionale. D'altra parte, una grossa quota degli impianti che hanno beneficiato di tali incentivi risulta essere di dimensione medio grande. In considerazione della peculiarità degli impianti fotovoltaici di poter costituire una fonte energetica molto diffusa sul territorio a livello di singole utenze, obiettivi del piano sono la realizzazione di opportunità di forte sviluppo delle applicazioni di scala 3

5 Intervento dell Avv. Michele Losappio Assessore all Ecologia della Regione Puglia medio - piccola, complementari alle realizzazioni di scala maggiore, ed il favorire l'integrazione dei moduli fotovoltaici nelle strutture edilizie. Per quanto riguarda le possibilità di sfruttamento della fonte idroelettrica, questa può derivare dall utilizzo dei volumi d acqua accumulati in invasi e generalmente utilizzati per scopi irrigui e industriali acquedottistici. Ulteriori interessanti applicazioni possono riguardare il recupero energetico negli impianti acquedottistici di approvvigionamento di acqua potabile. Per le suddette applicazioni, trattandosi di usi basati su risorse idriche già oggetto di concessione, gli interventi volti ad incrementare l efficienza d uso della risorsa presentano in genere bilanci positivi sotto il punto di vista della compatibilità ambientale e il vantaggio per l ambiente si concretizza nella possibilità di disporre di una nuova fonte di generazione elettrica a parità di tasso di sfruttamento della risorsa, sebbene gli interventi debbano essere valutati caso per caso nella loro dimensione di fattibilità tecnica ed economica. I suddetti potenziali di produzione di energia elettrica non sono in assoluto elevati. Si ritiene comunque che gli interventi in campo idroelettrico, inserendosi su un tema di estrema attualità e criticità come quello della gestione dell acqua, possa essere trattato in forma sinergica con altre problematiche legate a tale risorsa. Il trattamento dei reflui municipali costituisce un altra possibilità di recupero energetico. Il recupero energetico dei fanghi di depurazione avviene attraverso l utilizzo del biogas, prodotto negli impianti di depurazione, per la produzione di energia elettrica e/o calore. Un attenzione particolare è stata rivolta da parte della Regione verso lo sviluppo della fonte eolica che in Puglia, ed in particolare modo in provincia di Foggia, è stata sfruttata industrialmente da oltre dieci anni. Oggi l interesse è aumentato molto e gli impianti realizzati e le nuove proposte non fanno più riferimento esclusivamente ai territori dell Appennino Dauno, ma stanno interessando gran parte del territorio regionale. Questa circostanza deriva da un insieme di fattori tra cui buone tariffe incentivanti, una tecnologia sempre più raffinata e, chiaramente, idonee condizioni di vento. I moderni aerogeneratori di grossa taglia consentono di sfruttare aree nuove (pianura, zone industriali, etc.) rispetto a quanto fosse possibile fino a pochi anni fa, aumentando notevolmente il potenziale di sfruttamento della risorsa. L eolico può davvero contribuire a soddisfare una parte interessante del fabbisogno regionale di energia elettrica e contribuire, nell ambito di una politica di responsabilità nazionale, al riequilibrio del deficit energetico nazionale. 4

6 Convegno e Road Show delle Tecnologie Giornata dell Energia Pulita Bari, Fiera del Levante 14 set 2007 Con queste premesse è chiara la posizione della Regione Puglia indirizzata a favorire l utilizzo di questa fonte energetica rinnovabile nella consapevolezza che questo può contribuire a diminuire l impatto complessivo sull ambiente della produzione di energia elettrica favorendo, nel contempo, una concomitante riduzione dell impiego delle fonti più inquinanti quali il carbone. La situazione che si è venuta a creare attorno allo sfruttamento di tale fonte richiede però molta attenzione, al fine di evitare i rischi di uno sviluppo incontrollato, come già avvenuto in alcune aree. L obiettivo di sostanziale sviluppo della fonte eolica può trovare delle ragionevoli possibilità realizzative se coniugato con opportuni strumenti di attuazione che non possono riguardare esclusivamente i parametri tecnici. In mancanza di tali strumenti si ritiene che, di fatto, le dinamiche locali possano comportare un significativo rallentamento della effettiva realizzazione degli impianti. Infatti, dati i rischi di uno sviluppo incontrollato, come già in corso in alcune aree del territorio regionale, è prioritario identificare dei criteri di indirizzo tali da evitare grosse ripercussioni anche sull accettabilità sociale degli impianti. L elemento di base prende in considerazione la possibilità di uno sviluppo diffuso su tutto il territorio regionale, compatibilmente con la disponibilità della risorsa eolica e i vincoli di tipo ambientale, in modo da alleggerire il carico su zone limitate Sono stati definiti criteri finalizzati a consentire il governo di tale fonte rinnovabile, al fine di evitare forme di sviluppo incontrollato, evitando così la loro proliferazione al di fuori di una qualsiasi logica ambientale, urbanistica ed infrastrutturale. Tutto ciò ha portato alla realizzazione delle modalità di governo previste dal Regolamento per la realizzazione di impianti eolici nella Regione Puglia n. 16/2006 con le modifiche apportate alla precedente versione n. 9/2006. Il regolamento si applica agli impianti eolici di potenza superiore a 60 kw, se costituiti da più di un aerogeneratore. Il regolamento, inoltre, non si applica per impianti costituiti da un unico aerogeneratore di taglia inferiore o uguale a 1 MW. Le suddette modalità di governo vanno considerate nell insieme dei loro effetti applicativi e non separatamente. La prima modalità di governo si basa sul coinvolgimento diretto delle Amministrazioni comunali che dovranno redigere dei veri e propri Piani Regolatori relativi all installazione di Impianti Eolici (PRIE). Tali piani sono finalizzati all identificazione delle aree non idonee (così come definite dalla D. L.vo n. 387/2003) all installazione degli impianti stessi. 5

7 Intervento dell Avv. Michele Losappio Assessore all Ecologia della Regione Puglia La definizione di queste aree vuole essere un primo passo per gestire la realizzazione degli impianti eolici, per evitare la loro proliferazione al di fuori di una qualsiasi logica ambientale, urbanistica e infrastrutturale. Il PRIE fornisce alle Amministrazioni comunali ed all intera comunità la possibilità di esprimersi, in forma trasparente, riguardo alle priorità e alle opportunità di uso del proprio territorio. I Comuni devono attenersi, per la realizzazione dei PRIE, a criteri, definiti dalla Regione, che escludono alcune aree (aree protette, aree urbane, aree di rilevanza paesaggistica, ecc.) o hanno un carattere indicativo in relazione alla densità e alla distribuzione sul territorio degli impianti, alla presenza di particolari criticità ambientali e all esistenza e razionalizzazione delle infrastrutture necessarie, sia a livello di strade che di reti elettriche di allacciamento. Si tenga presente il ruolo della pianificazione comunale per la gestione degli impianti eolici è molto importante in paesi dove questa tecnologia ha avuto un forte sviluppo, come la Danimarca e la Germania. Chiaramente non significa che qualsiasi proposta di realizzazione di impianti eolici effettuata all interno delle aree diverse da quelle considerate non idonee sia automaticamente accettata: la proposta di ubicazione degli impianti all interno delle aree non classificate tra quelle non idonee è una condizione necessaria ma assolutamente non sufficiente ai fini della loro effettiva realizzazione. In altri termini la definizione di aree non idonee rispondenti ai criteri definiti costituisce un filtro preliminare rispetto a quello determinato dalla valutazione dei singoli impianti, in modo da determinare una maggior consapevolezza riguardo alle trasformazioni del territorio derivanti dalla installazione degli impianti eolici, senza aspettare che tale consapevolezza si crei a posteriori, mano a mano che gli impianti vengono realizzati. Vieppiù che la fase pubblica di osservazioni al PRIE e la Conferenza dei Servizi (per le quali tutti i soggetti portatori di interessi sono in grado di intervenire) di approvazione dello stesso garantiscono alcune condizioni minime di trasparenza e democraticità delle scelte di pianificazione a scala locale oggi assolutamente assenti. E evidente che la preesistenza di impianti eolici può influenzare la definizione di altre aree non idonee, ovvero la possibilità di dismissione, di delocalizzazione ovvero di ristrutturazione degli impianti esistenti (repowering), in modo da poter, anche in questo caso, razionalizzare le scelte e recuperare aree degradate. La seconda fondamentale modalità di governo è rappresentata dalla valutazione (ambientale) integrata. Dopo aver selezionato le aree eleggibili per l installazione degli impianti eolici, si passa alla valutazione dei diversi progetti. 6

8 Convegno e Road Show delle Tecnologie Giornata dell Energia Pulita Bari, Fiera del Levante 14 set 2007 Naturalmente il notevole numero di proposte presentate non consente una valutazione effettuata esclusivamente su progetti singoli e non è neppure sufficiente la richiesta di valutazione cumulativa fatta ai singoli proponenti considerando gli impianti eventualmente già installati nelle vicinanze. E infatti possibile che più progetti vengano presentati contemporaneamente ed è quindi necessario che questi vengano valutati in forma integrata. Per fare questo, pertanto, è stato delineato un percorso basato sulla presentazione di proposte preliminari di iniziative all interno di alcune finestre temporali (ogni quadrimestre) e di una loro Valutazione Integrata, appunto, da parte dell Autorità competente, che consente di individuare, per quelle iniziative presentate all interno delle stesse aree o in aree contigue, elementi di incongruità o di sovrapposizione (in particolare per l analisi dell impatto paesaggistico) che non possono essere individuati ricorrendo ad una valutazione per singolo progetto. Il risultato di questa analisi porta così ad individuare eventuali elementi di razionalizzazione delle diverse iniziative, elementi che dovranno poi essere recepiti dai proponenti nella presentazione dei progetti definitivi. La Valutazione Integrata non è una procedura aggiuntiva ma rappresenta la modalità con cui si espletano le procedure previste dall art. 16 della L.R. n. 11/2001 (Norme sulla Valutazione di Impatto Ambientale Procedure di verifica) da parte dell Autorità competente ai sensi della stessa legge, ai fini del prescritto parere ambientale, richiesto per il rilascio dell autorizzazione unica ex art. 12 D. Lgs. n. 387/2003. Tale espressione di parere ambientale è a carico delle Province (ex Allegato B - elenco b.2 -Interventi soggetti a Procedura di Verifica di Assoggettabilita' a V.I.A. Voce b.2.g/3 - Impianti industriali per la produzione di energia mediante lo sfruttamento del vento). La terza modalità di governo è costituita dal parametro di controllo che risponde all esigenza di regolare il numero di interventi in determinate aree territoriali (comunali e intercomunali), scandendo le fasi di installazione degli impianti eolici. Serve ad evitare il proliferare di un numero elevato di proposte in limitate aree territoriali e si basa sulla percentuale di territorio che può essere occupata dalle installazioni eoliche. In presenza di aggregazioni di comuni nella formulazione dei PRIE, il parametro di controllo consente una maggiore percentuale di occupazione del territorio. L idea di favorire le associazioni dei Comuni, soprattutto dei piccoli Comuni, in questo processo si basa sullo stesso principio. Data la natura e le dimensioni degli impianti eolici attualmente proposti nella realtà pugliese, la definizione di aree non idonee a scala monocomunale può, infatti, 7

9 Intervento dell Avv. Michele Losappio Assessore all Ecologia della Regione Puglia risultare limitante e non del tutto rispondente alle necessità di razionalizzare gli interventi. Si pensa, in tal modo, di risolvere i problemi connessi agli impianti realizzati in aree confinanti ed ai conseguenti accordi per le royalties, oppure alle scelte relative alle opere accessorie agli impianti che solo seri accordi intercomunali potranno armonizzare. I numeri dell eolico in Puglia, congiuntamente all insieme di norme prima delineate, offrono, complessivamente, indicazioni importanti per il deficit nazionale nel settore delle rinnovabili. Per questo è necessario stigmatizzare, in un contesto di disponibilità amministrativa e di certezza normativa, l atteggiamento dal forte sapore affaristico di coloro che hanno avanzato ricorso al TAR contro quella parte del Regolamento per l Eolico che definisce non idonee i Parchi e le aree protette dagli impianti eolici. Alcune imprese, abituate ad agire in un quadro alterato da mancanza di regole e pianificazione, si mostrano con un aggressività senza precedenti verso enti locali ed il territorio, attraverso accordi spesso inopportuni, che puntano a trasformare le amministrazioni pubbliche locali in semplici collettori di profitto. Di qui l altra faccia del mondo delle imprese che ostacola, sistematicamente, ogni tentativo da parte delle amministrazioni pubbliche di darsi delle regole, con procedure giuridiche e processi mediatici, intervenendo sulle amministrazioni. La Puglia, proprio come risposta a questa contestazione dell'energia del vento che la sta attraversando da Nord a Sud, ha intenzione di porsi all'avanguardia fra le regioni mediante il suo piano energetico capace di guardare al futuro non solo di domani, ma di domani l'altro. Le questioni ambientali sono in Puglia sempre più complesse e richiedono ai decisori della pubblica amministrazione soluzioni concrete, efficaci e tempestive. In Puglia, la Giunta Vendola, con il Piano Energetico Ambientale e le norme in materia di pianificazione del settore eolico, ha avviato un processo (con risultati già evidenti) che tende a contrastare, in modo deciso, l aberrante concezione dello sviluppo economico inteso come fine preordinato che disprezza la qualità ambientale e sociale. Ne viene confermata un idea più volte espressa, che l ambiente, inteso nella sua accezione più ampia di sistema composto da beni naturalistici, paesaggistici e storico culturali, rappresenta una risorsa enorme per lo sviluppo economico, sociale e occupazionale delle comunità locali. Ma non per guadagni in tempi brevi e per pochi eletti o, se si preferisce, per danni immediati e posticipati per molti sfortunati. Il Piano Energetico Ambientale Regionale da una grande importanza anche agli impianti di piccola taglia, definiti come impianti con potenza massima complessiva di 8

10 Convegno e Road Show delle Tecnologie Giornata dell Energia Pulita Bari, Fiera del Levante 14 set kw, potenza massima unitaria di 30 kw, diametro del rotore non superiore a 10 metri, altezza del palo di sostegno non superiore a 20 metri. Infatti, in considerazione della peculiarità di tali impianti eolici di piccola taglia di poter costituire una fonte energetica molto diffusa sul territorio a livello di singole utenze, oltre che di poter usufruire di particolari vantaggi introdotti dalla recente normativa nazionale, sono obiettivi del piano: - la realizzazione di opportunità di forte sviluppo delle applicazioni di scala medio piccola nei diversi settori economici della realtà regionale; - il favorire l applicazione degli impianti eolici assieme ad altre tecnologie di impiego di fonti energetiche rinnovabili (come solare e biomasse) al fine di creare le condizioni di sviluppo di filiere energetiche integrate; - lo sviluppo degli impianti eolici di piccola taglia nelle aree a parco con il fine di ridurre le emissioni in esse prodotte dall impiego delle fonti energetiche tradizionali; - la realizzazione di opportunità di forte sviluppo delle applicazioni di piccola scala applicate al settore civile. Sul fronte opposte, per quanto riguarda gli aspetti dimensionali degli aerogeneratori, attraverso il PEAR la Regione valuta con attenzione anche le possibilità di applicazione delle tecnologie off shore e l interesse che alcune imprese hanno iniziato a manifestare in proposito. Prof. Michele Losappio Assessore Regionale all Ecologia 9

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