CARTA ITTICA ALLEGATO B. della provincia di lodi. Schede delle Specie Ittiche Censite. Provincia di Lodi

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1 Provincia di Lodi CARTA ITTICA della provincia di lodi ALLEGATO B Schede delle Specie Ittiche Censite A cura di: Simone Rossi, Andrea Modesti, Sara Filippini

2 2009 Provincia di Lodi Coordinamento: Settore Tutela Territoriale e Ambientale Servizio Fauna, Ambiente Naturale e Vigilanza Volontaria Foto di copertina: Andrea Modesti Fotografie: Simone Rossi, salvo diversa indicazione Elaborazione GIS e cartografie: Sara Filippini, Elena Ciraudo Grafica e stampa: Sollicitudo arti grafiche - Società cooperativa sociale - Lodi Citazione bibliografica consigliata: Rossi S., Modesti A, Filippini S., Carta Ittica della Provincia di Lodi. Amm.ne Prov.le di Lodi, 204 pp. + CD-Rom allegato Rossi, Simone Carta ittica della Provincia di Lodi / S. Rossi, A. Modesti, S. Filippini Lodi : Amministrazione provinciale di Lodi, p. : ill. ; 30 cm + 1 CD-Rom I. Modesti, Andrea II. Filippini, Sara 1. Pesci d acqua dolce Lodi <prov.> 2. Lodi <prov.> - Carte idrografiche (ed. 21. CDD)

3 GUIDA ALLA CONSULTAZIONE pag. 5 ELENCO DELLE SPECIE DESCRITTE pag. 7 SPECIE ITTICHE AUTOCTONE 1. LAMPREDA PADANA pag STORIONE COBICE pag TEMOLO pag TROTA MARMORATA pag LUCCIO pag ANGUILLA pag ALBORELLA pag BARBO COMUNE pag CAVEDANO pag GOBIONE pag LASCA pag PIGO pag SANGUINEROLA pag SAVETTA pag SCARDOLA pag TINCA pag TRIOTTO pag VAIRONE pag COBITE COMUNE pag COBITE MASCHERATO pag PERSICO REALE pag GHIOZZO PADANO pag PANZAROLO pag CAGNETTA pag CEFALO CALAMITA pag SCAZZONE pag SPINARELLO pag CHEPPIA pag BOTTATRICE pag. 106 Indice SPECIE ITTICHE ALLOCTONE (ESOTICHE) 30. STORIONE ESOTICO (GENERE Acipenser) pag SALMERINO DI FONTE pag TROTA FARIO pag TROTA IRIDEA pag ABRAMIDE pag ASPIO pag BARBO D OLTRALPE pag CARASSIO pag CARPA pag. 130

4 39. CARPA ERBIVORA (AMUR) pag PSEUDORASBORA pag RODEO AMARO pag RUTILO (GARDON) pag MISGURNO (COBITE DI STAGNO ORIENTALE) pag ACERINA pag LUCIOPERCA pag PERSICO SOLE pag PERSICO TROTA pag PESCE GATTO pag PESCE GATTO PUNTEGGIATO pag SILURO pag GAMBUSIA pag. 172

5 Vengono descritte in questo documento tutte le specie di pesci o di pisciformi delle quali si è riscontrata la presenza, anche eventualmente occasionale, nel territorio provinciale durante il periodo di indagine. Il criterio di ordinamento nella presentazione delle specie è il seguente: 1. specie autoctone, divise per Ordine e Famiglia (ordine tassonomico), elencazione per genere e specie (ordine alfabetico); 2. specie alloctone, divise per Ordine e Famiglia (ordine tassonomico), elencazione per genere e specie (ordine alfabetico). Ogni scheda è strutturata nel seguente modo: 1. nome comune e nome scientifico; 2. fotografia; 3. mappa di distribuzione nel territorio provinciale; 4. descrizione dello status e della fenologia della specie, con particolare riferimento alla situazione nel territorio lodigiano. Descrizione delle preferenze ambientali e delle eventuali criticità (in termini di problemi per la conservazione per le specie autoctone o di invasività per le specie alloctone); 5. (ove possibile): grafici relativi alle frequenze di rinvenimento ed alle abbondanze relative per le differenti tipologie funzionali, di substrato, di trasparenza e di corrente; 6. (per alcune specie): ulteriori informazioni. Per le specie autoctone, la mappa di distribuzione è rappresentata in toni di verde, mentre i grafici sono in toni di blu; per le specie esotiche sono stati scelti toni di rosso per la mappa di distribuzione, mentre i grafici sono in toni di bordeaux (per quelle di recente introduzione) o di arancione (per quelle di non recente introduzione). L intensità del colore nella rappresentazione cartografica è funzione dell abbondanza: come discriminante tra il tono normale ed il tono scuro si è considerato l N dell Indice Ittico (Forneris et Al. 2007), ossia il numero minino di individui che deve essere superato nella stazione perchè una specie possa considerarsi presente (numero variabile tra 2 e 20 a seconda della specie considerata). Nel caso in cui la presenza sia stata rilevata con segnalazioni di pescatori ritenuti affidabili e non mediante campionamenti con elettropesca, il colore è verde o rosso tenue. Guida alla Consultazione Allegato B - Schede delle Specie Ittiche Censite 5

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7 Specie ittiche autoctone Ordine: Famiglia: Specie: Ordine: Famiglia: Specie: Ordine: Famiglia: Specie: Ordine: Famiglia: Specie: Ordine: Famiglia: Specie: Ordine: Famiglia: Specie: Famiglia: Specie: Petromizontiformi Petromizontidi Lampreda padana Lampetra zanandreai Acipenseriformi Acipenseridi Storione cobice Acipenser naccarii Salmoniformi Salmonidi Temolo Thymallus thymallus Trota marmorata Salmo (trutta) marmoratus Esociformi Esocidi Luccio Esox lucius Anguilliformi Anguillidi Anguilla Anguilla anguilla Cipriniformi Ciprinidi Alborella Alburnus alburnus alborella Barbo comune Barbus plebejus Cavedano Leuciscus cephalus Gobione Gobio gobio Lasca Chondrostoma genei Pigo Rutilus pigus Sanguinerola Phoxinus phoxinus Savetta Chondrostoma soetta Scardola Scardinius erythrophtalmus Tinca Tinca tinca Triotto Rutilus erythrophtalmus Vairone Leuciscus souffia muticellus Cobitidi Cobite comune Cobitis taenia bilineata Cobite mascherato Sabanejewia larvata Elenco delle specie descritte Ordine: Famiglia: Specie: Famiglia: Specie: Famiglia: Specie: Famiglia: Specie: Perciformi Percidi Persico reale Perca fluviatilis Gobidi Ghiozzo padano Padogobius martensii Panzarolo (ghiozzetto punteggiato) Knipowitschia punctatissima Blennidi Cagnetta Salaria fluviatilis Mugilidi Cefalo calamita Liza ramada Allegato B - Schede delle Specie Ittiche Censite 7

8 Ordine: Famiglia: Specie: Ordine: Famiglia: Specie: Ordine: Famiglia: Specie: Ordine: Famiglia: Specie: Scorpeniformi Cottidi Scazzone Cottus gobio Gasterosteiformi Gasterosteidi Spinarello Gasterosteus aculeatus Clupeiformi Clupeidi Cheppia Alosa fallax Gadiformi Gadidi Bottatrice Lota lota 8 Allegato B - Schede delle Specie Ittiche Censite

9 Specie ittiche alloctone Ordine: Famiglia: Specie: Ordine: Famiglia: Specie: Ordine: Famiglia: Specie: Famiglia: Specie: Ordine: Famiglia: Specie: Famiglia: Specie: Ordine: Famiglia: Specie: Famiglia: Specie: Ordine: Famiglia: Specie: Acipenseriformi Acipenseridi non determinata, genere Acipenser Salmoniformi Salmonidi Salmerino di fonte Salvelinus fontinalis Trota fario Salmo (trutta) trutta Trota iridea Oncorhynchus mykiss Cipriniformi Ciprinidi Abramide Abramis brama Aspio Aspius aspius Barbo d oltralpe Barbus barbus Carassio Carassius sp. Carpa Cyprinus carpio Carpa erbivora (amur) Ctenopharyngodon idellus Pseudorasbora Pseudorasbora parva Rodeo amaro Rhodeus amarus Rutilo (gardon) Rutilus rutilus Cobitidi Misgurno (cobite di stagno orientale) Misgurnus anguillicaudatus Perciformi Percidi Acerina Gymnocephalus cernuus Lucioperca Sander lucioperca Centrarchidi Persico sole Lepomis gibbosus Persico trota Micropterus salmoides Siluriformi Ictaluridi Pesce gatto Ameiurus melas Pesce gatto punteggiato Ictalurus punctatus Siluridi Siluro Silurus glanis Ciprinodontiformi Pecilidi Gambusia Gambusia holbrooki Allegato B - Schede delle Specie Ittiche Censite 9

10 1. Lampreda Padana Lampetra zanandreai 10 Allegato B - Schede delle Specie Ittiche Censite

11 La lampreda padana appartiene alla classe dei Ciclostomi e non è quindi considerata un pesce in senso stretto; viene tuttavia inserita tra le specie ittiche in quanto è prassi studiarne le dinamiche biologiche ed ecologiche congiuntamente ad esse. La specie, endemica del distretto padano, è attualmente considerata in pericolo critico all interno del territorio provinciale. Risulta presente in 5 dei 159 punti di monitoraggio (3,1% del totale) e costituisce lo 0,02% dei pesci catturati durante i rilievi. L unica tipologia funzionale in cui, ad oggi, è possibile rinvenire soggetti di lampreda padana è costituita dai corsi d acqua a prevalente carattere sorgivo. Tra i fattori di minaccia che rischiano di estinguere la specie a livello locale vi sono la gestione ad esclusivo scopo agricolo dei corsi minori, che può comportare anche l asciutta e lo sbancamento degli alvei. È da considerarsi come fattore di elevata vulnerabilità anche il relativo isolamento delle popolazioni di lampreda padana. Frequenza di rinvenimento nelle differenti tipologie funzionali. Allegato B - Schede delle Specie Ittiche Censite 11

12 2. Storione Cobice Acipenser naccarii 12 Allegato B - Schede delle Specie Ittiche Censite

13 Lo storione cobice, specie endemica del distretto padano, è attualmente definibile come in pericolo critico all interno del territorio provinciale. L assenza di catture durante le attività di elettropesca è da attribuirsi alla particolare elusività ed alla tendenza della specie a posizionarsi in punti profondi non raggiungibili con efficacia durante le azioni di campionamento. Sono viceversa giunte differenti segnalazioni di presenza lungo il fiume Adda, il canale Muzza e il Po. In particolare, è recente (estate 2007) la cattura di 18 soggetti di storione cobice (lunghezze da 80 a 110 cm) durante un campionamento con reti eseguito da ERSAF, nell ambito del progetto Life COBICE 04NAT/IT/000126, nel tratto di Adda che scorre in comune di Lodi. Le principali fonti di minaccia sono da attribuirsi alle opere di frammentazione fluviale (Isola Serafini in particolare, ma anche le briglie di Castelnuovo, Maleo, Lodi, Bisnate, Merlino, oltre agli sbarramenti funzionali alle centraline idroelettriche sulla Muzza) che impediscono lo svolgimento delle migrazioni (riproduttive e non) degli storioni, riducendone fortemente il successo. A proposito è recente (2006) la cattura di un soggetto di storione cobice della lunghezza di circa 170 cm in un corso minore che deriva acqua dal canale Muzza in comune di Mulazzano; tale soggetto, presumibilmente sceso dalla porzione superiore dell Adda, è uscito dal canale principale della Muzza verso la prima via d acqua alternativa, in quanto impossibilitato a scendere verso valle lungo l asta principale a seguito di uno sbarramento non dotato di passaggio per pesci funzionante. Tra le altre problematiche vi è la progressiva diffusione delle specie esotiche, che può determinare ripercussioni negative sulle residue popolazioni di storione cobice. Data la periodica pratica di semina di soggetti di storione cobice operata sull Adda e sul Po negli ultimi anni da diversi Enti (ERSAF, Provincia di Cremona, Provincia di Piacenza, eccetera) è presumibile che molti degli individui oggi rinvenibili in natura siano da riferire a tali opere ittiogeniche. Particolare della bocca Allegato B - Schede delle Specie Ittiche Censite 13

14 3. Temolo Thymallus thymallus 14 Allegato B - Schede delle Specie Ittiche Censite

15 La specie, indigena nell Italia settentrionale, è attualmente considerata in pericolo critico all interno del territorio provinciale. Risulta presente in 2 dei 159 punti di monitoraggio (1,3% del totale): tale dato ne evidenzia l imminente rischio di estinzione locale. Date le difficoltà di cattura mediante elettropesca, al fine di verificare in sede preliminare lo status delle popolazioni di temolo nel bacino dell Adda sono stati utilizzati, nell ambito di differenti indagini commissionate dalle Amministrazioni provinciali di Cremona e Lodi, i tesserini segnacatture consegnati a pescatori selezionati, le pescate selettive (tecnica camolera) e l osservazione visiva dell eventuale presenza di stadi giovanili nei pressi delle sponde. Tali rilievi hanno consentito di confermare la presenza del temolo nel fiume Adda da Comazzo a Boffalora, pur con tendenza alla riduzione delle popolazioni procedendo verso valle. L esame fenotipico dei soggetti catturati consente di ricondurli al ceppo padano; il rinvenimento, in data 23 aprile 2005, di avannotti di temolo (lunghezze da 15 a 25 mm) in differenti punti del fiume consente di collocare il periodo riproduttivo tra metà marzo e metà aprile. Le principali cause di alterazione, sulle quali urge intervenire onde evitare l estinzione locale delle popolazioni autoctone di temolo sono da imputarsi a: - variazioni artificiali dei livelli idrici, che fra l altro possono determinare la messa in asciutta delle deposizioni con conseguente riduzione del reclutamento. Il verificarsi di tale situazione è relativamente grave in quanto il temolo non è specie longeva (età massima circa 7 anni), per cui il ripetersi per più anni di criticità idriche potrebbe causare la scomparsa di intere popolazioni. La riduzione delle portate nel periodo estivo può inoltre determinare problemi di riscaldamento e di aumento della concentrazione di inquinanti, con danni a carico della specie; - inquinamento delle acque, che può determinare elevate mortalità soprattutto a carico delle uova deposte e degli avannotti; - frammentazione fluviale dovuta all elevato numero di opere trasversali che di fatto impediscono o inibiscono fortemente i movimenti dei pesci, determinando il possibile instaurarsi di problemi di deriva genetica oltre che il mancato raggiungimento di zone idonee alla deposizione; - diffusione di specie esotiche, che attraverso meccanismi di competizione e di predazione possono portare la specie all estinzione locale; - introduzione di temoli appartenenti a popolazioni differenti da quelle del distretto padano, con conseguente inquinamento genetico delle popolazioni locali e perdita di biodiversità. Allegato B - Schede delle Specie Ittiche Censite 15

16 4. Trota Marmorata Salmo (trutta) marmoratus 16 Allegato B - Schede delle Specie Ittiche Censite

17 La trota marmorata, specie endemica del distretto padano, è attualmente definibile come in pericolo all interno del territorio provinciale. Risulta presente in 22 dei 159 punti di monitoraggio (13,8% del totale) e costituisce lo 0,1% dei pesci catturati durante i rilievi. La specie è ben distribuita nell asta principale dell Adda da Comazzo a Boffalora, presentando maggiori densità nel tratto a monte della derivazione del canale Vacchelli grazie al buono stato ambientale del fiume; a partire dall immissione dello scolmatore Belgiardino (comune di Montanaso Lombardo) la specie subisce una forte contrazione, tanto da non essere più in grado di autosostenersi e dipendendo quasi totalmente da fenomeni di deriva di soggetti provenienti dalle porzioni superiori; a valle di Lodi la trota marmorata è seriamente minacciata di estinzione. La specie è rinvenibile, soprattutto nel periodo caldo, anche nel tratto terminale di alcuni fontanili direttamente collegati all Adda. La trota marmorata è particolarmente esigente dal punto di vista ambientale e si rinviene quasi esclusivamente in porzioni con substrato di ciottoli e/o ghiaia, con flusso turbolento delle acque accompagnato da valori di velocità da medi ad elevati, e da elevati livelli di trasparenza. Essenziale è inoltre il permanere di un regime relativamente fresco delle acque. I principali fattori critici sono costituiti dalle variazioni artificiali dei livelli fluviali, dalle periodiche condizioni di carenza idrica, dall inquinamento e dal riscaldamento delle acque e dalla diffusione di specie esotiche, siluro in primo luogo. Frequenza di rinvenimento nelle differenti tipologie funzionali. Allegato B - Schede delle Specie Ittiche Censite 17

18 Abbondanza relativa nelle differenti tipologie funzionali. Frequenza di rinvenimento con le differenti tipologie di substrato. 18 Allegato B - Schede delle Specie Ittiche Censite

19 Frequenza di rinvenimento in differenti condizioni di corrente. Frequenza di rinvenimento in differenti condizioni di trasparenza dell acqua. Allegato B - Schede delle Specie Ittiche Censite 19

20 ANALISI DEL TREND RIPRODUTTIVO DELLA TROTA MARMORATA Lo stato delle popolazioni di trota marmorata è oggetto di monitoraggio annuale nell ambito di un progetto di conservazione promosso dalla Provincia di Cremona e che vede come partners la Provincia di Lodi, lo Spinning Club Italia, la APSSL (Sezione provinciale FIP- SAS di Lodi) e la Sezione provinciale FIPSAS di Cremona. Tra le differenti attività svolte, riveste un ruolo cardine il censimento delle deposizioni (nidi), eseguito ogni anno a partire dal Il dato che emerge è quello di una popolazione di trote che, nelle porzioni fluviali da Cassano d Adda (MI) a Lodi, è in grado di autosostenersi. Nel corso degli anni si è assistito ad un incremento del numero di nidi censiti, con un massimo nella stagione 2005/06. Negli anni 2000/01 e 2002/03 il verificarsi di eventi eccezionali di piena durante il periodo riproduttivo delle trote (collocabile tra fine novembre e Natale) ha di fatto determinato un alterazione dei processi di deposizione. Area indagata (suddivisa in tratti) Lunghezza (km) Dati assoluti (n. nidi) 1999/ / / / / / / / /08 Muzza-Rivolta 9, Rivolta-Vacchelli 9, Vacchelli-Spino 3, Spino-Lodi 12, Lodi-Bocca di Serio 24, ** 5** Bocca di Serio-Pizzighettone 22, * - - Totale 81, Numero dei nidi di trota sul fiume Adda. Il tratteggio (-) indica che la porzione in esame non è stata censita. Nella stagione 2005/06 il tratto da Bocca di Serio a Pizzighettone (*) è stato censito fino a Gombito. Nelle stagioni 2006/07 e 2007/08 il tratto da Lodi a Bocca di Serio (**) è stato censito fino all inizio della AFV La Zerbaglia (Cavenago d Adda). Analizzando il trend riproduttivo a monte e a valle della derivazione del canale Vacchelli (fino a Lodi) è possibile notare una progressiva crescita demografica nelle porzioni superiori del fiume, cui si contrappone una relativa stabilità in quelle inferiori. In tali aree la mancata crescita della popolazione di trota è probabilmente imputabile alle maggiori condizioni di stress idrico oltre che al peggioramento qualitativo delle acque. Particolarmente grave è poi la situazione della trota marmorata a valle di Lodi, tanto che la specie è attualmente da ritenersi quasi estinta localmente: tra le possibili cause di questo declino hanno un ruolo di primo piano l incremento dei valori termici delle acque e la progressiva diffusione del siluro. Avannotto di trota marmorata a sacco vitellino quasi riassorbito 20 Allegato B - Schede delle Specie Ittiche Censite

21 Nidi di trota marmorata da Cassano a Lodi, suddivisi in due sottotratti. ANALISI DELLO STATUS GENETICO Una recente ricerca (Forneris e Lucarda, 2006) condotta su soggetti selvatici catturati lungo l asta principale dell Adda (province di Cremona e Lodi) e sul canale Vacchelli ha consentito di analizzare il profilo genetico delle popolazioni di trota marmorata. Confrontando i dati raccolti nell autunno 2003 con quelli rilevati nello scorso decennio, il quadro che si delinea per il fiume Adda pare di sostanziale miglioramento per quanto riguarda la trota marmorata e la conservazione dell originaria identità genetica. Alcuni campioni studiati alcuni anni fa e provenienti da acque in provincia di Milano presentavano alcune caratteristiche genetiche, sotto il profilo mitocondriale e sotto quello nucleare, difficilmente giustificabili secondo una logica naturale attendibile di tipo zoogeografico e distributivo. L esiguità dei dati allora raccolti aveva consentito solamente di ipotizzare che alcuni anni prima vi fosse stata l immissione di trote marmorate, o verosimilmente ibridi di marmoratus, provenienti da altri distretti e da altri bacini. Viceversa la situazione recentemente riscontrata sul corso dell Adda nei comuni di Rivolta d Adda e Spino d Adda e sul canale Vacchelli pare decisamente migliore e maggiormente spiegabile in termini zoogeografici e di distribuzione naturale della specie. Tale dato costituisce la base per le future politiche gestionali, che devono ricondursi sempre alla logica dell identità di bacino idrografico, onde evitare di perdere le peculiarità intrinseche alle popolazioni selvatiche dell Adda che costituiscono ancora oggi importanti tasselli di biodiversità. Allegato B - Schede delle Specie Ittiche Censite 21

22 5. Luccio Esox lucius Soggetto di luccio con fenotipo riconducibile alle popolazioni autoctone italiane 22 Allegato B - Schede delle Specie Ittiche Censite

23 Il luccio, specie indigena in Italia, è attualmente considerato in pericolo all interno del territorio provinciale. Risulta presente in 39 dei 159 punti di monitoraggio (24,5% del totale), ma costituisce solo lo 0,2% dei pesci catturati durante i rilievi. Ambienti elettivi per la specie sono le acque lentiche (lanche, morte, eccetera) e la rete di corsi a prevalente carattere sorgivo. La specie non appare particolarmente esigente in termini di substrato disponibile, mentre sembra prediligere corsi con acqua ferma, non disdegnando tuttavia i tratti lenti (pozze profonde, massicciate) di corsi d acqua turbolenti. È viceversa fondamentale il raggiungimento di livelli accettabili di trasparenza, sia per facilitarne l attività di predazione sia per consentire un adeguato successo riproduttivo. La specie è infatti fitofila, e necessita di adeguate formazioni di idrofite sommerse per poter compiere adeguatamente la deposizione delle uova. Tra i principali fattori di minaccia, si annoverano: - la carenza di collegamenti tra le aste principali dei fiumi e gli ambienti laterali (lanche, morte e corsi d acqua sorgiva) necessari alla riproduzione dei lucci; - la gestione dei corsi minori ad esclusivo scopo agricolo, che può determinare forti pressioni a carico delle residue popolazioni (sbancamenti, asciutte, sfalci indiscriminati); - la presenza di carichi di nutrienti elevati che può comportare il periodico sviluppo di fioriture fitoplanctoniche (situazione tipica di ambienti eutrofici) con danno alle piante acquatiche ed indirettamente alle popolazioni di luccio. Se dal punto di vista quantitativo la situazione della specie è relativamente preoccupante, ancor più grave è lo stato delle residue popolazioni di luccio riconducibili al ceppo italiano. La periodica semina per scopi alieutici di individui di ceppo est-europeo sembrerebbe aver compromesso lo status genetico originario delle popolazioni dei corsi principali e di gran parte degli ambienti lentici e, ad oggi, gli unici siti in cui è ancora possibile trovare lucci con caratteri fenotipici riconducibili al ceppo italiano sono quelli facenti parte della rete dei fontanili, che necessitano pertanto di essere adeguatamente conservati. Luccio con fenotipo est europeo catturato nelle acque lodigiane Allegato B - Schede delle Specie Ittiche Censite 23

24 Frequenza di rinvenimento nelle differenti tipologie funzionali. Frequenza di rinvenimento con le differenti tipologie di substrato. 24 Allegato B - Schede delle Specie Ittiche Censite

25 Frequenza di rinvenimento in differenti condizioni di corrente. Frequenza di rinvenimento in differenti condizioni di trasparenza dell acqua. Allegato B - Schede delle Specie Ittiche Censite 25

26 6. Anguilla Anguilla anguilla 26 Allegato B - Schede delle Specie Ittiche Censite

27 L anguilla, specie migratrice catadroma indigena in Italia, è considerata vulnerabile all interno del territorio provinciale. È presente in 72 dei 159 punti di monitoraggio (45,3% del totale) corrispondendo tuttavia solo allo 0,8% dei pesci complessivamente conteggiati. È sempre presente, pur occasionale, nel tratto inferiore dell Adda; sufficienti valori di abbondanza relativa sono osservabili solo all interno di lanche e morte. Dal punto di vista delle preferenze ambientali, non sono rinvenibili marcate differenze tra le diverse tipologie di substrato. Analogo discorso vale per le velocità di corrente, mentre in merito alla trasparenza sono leggermente penalizzanti le acque con elevata torbidità. La preoccupante situazione dell anguilla è imputabile non tanto alle variazioni ambientali a carattere locale, verso le quali la specie sembrerebbe mostrare una relativa euriecìa, quanto a problematiche di sistema quali la presenza di opere trasversali che, interrompendo la continuità longitudinale dei corsi d acqua, impediscono il corretto svolgimento delle dinamiche migratorie. A queste criticità si aggiunge la rapida diffusione di specie esotiche predatrici, siluro in primo luogo, il cui impatto nei confronti dei soggetti di anguilla può essere rilevante. Frequenza di rinvenimento nelle differenti tipologie funzionali. Allegato B - Schede delle Specie Ittiche Censite 27

28 Abbondanza relativa nelle differenti tipologie funzionali. Frequenza di rinvenimento con le differenti tipologie di substrato. 28 Allegato B - Schede delle Specie Ittiche Censite

29 Frequenza di rinvenimento in differenti condizioni di corrente. Frequenza di rinvenimento in differenti condizioni di trasparenza dell acqua. Allegato B - Schede delle Specie Ittiche Censite 29

30 7. Alborella Alburnus alburnus alborella 30 Allegato B - Schede delle Specie Ittiche Censite

31 L alborella, specie endemica del distretto padano, pur in contrazione rispetto al passato, è attualmente considerata a più basso rischio all interno del territorio provinciale. Risulta presente in 130 dei 159 punti di monitoraggio (81,8% del totale) e costituisce il 15,5% dei pesci catturati durante i rilievi. È distribuita in tutte le tipologie di acque, con maggiore concentrazione nel sistema della Muzza, nella rete di bonifica, nel Po e nel tratto terminale dei suoi affluenti. Risulta meno frequente in corsi con acqua più fresca, quali il tratto superiore dell Adda e la rete dei fontanili. Tale minore frequenza è probabilmente da imputarsi al ridotto successo riproduttivo, ed è comunque da considerare fisiologica, in quanto non attribuibile ad alterazioni di origine antropica. L alborella tende a riprodursi su substrati duri in acque preferibilmente (ma non esclusivamente) lotiche; si rinviene preferibilmente in corsi con fondo di ghiaia e sabbia, adattandosi bene anche a situazioni differenti da quella indicata. Non sono osservabili preferenze marcate circa il flusso di corrente, anche se condizioni di acqua lenta sembrerebbero aumentare le probabilità di rinvenimento della specie, tipicamente potamale. L eventuale torbidità delle acque non sembrerebbe un fattore limitante ma addirittura favorevole alla diffusione della specie. Tra le maggiori criticità osservate, vi è la destrutturazione delle popolazioni del Po e dei tratti terminali dei principali affluenti a causa della competizione e della predazione esercitata dalle specie esotiche. Frequenza di rinvenimento nelle differenti tipologie funzionali. Allegato B - Schede delle Specie Ittiche Censite 31

32 Abbondanza relativa nelle differenti tipologie funzionali. Frequenza di rinvenimento con le differenti tipologie di substrato. 32 Allegato B - Schede delle Specie Ittiche Censite

33 Frequenza di rinvenimento in differenti condizioni di corrente. Frequenza di rinvenimento in differenti condizioni di trasparenza dell acqua. Allegato B - Schede delle Specie Ittiche Censite 33

34 8. Barbo Comune Barbus plebejus 34 Allegato B - Schede delle Specie Ittiche Censite

35 Il barbo comune, specie endemica della regione padana e di gran parte di quella italicopeninsulare, è considerata vulnerabile all interno del territorio provinciale. È presente in 66 dei 159 punti di monitoraggio (41,5% del totale) risultando pari al 1,4% dei pesci complessivamente conteggiati. È rinvenibile con discreta consistenza nel fiume Adda e nel tratto superiore del sistema della Muzza; risulta in regressione nella porzione inferiore del suddetto sistema, compare con moderate densità nei tratti terminali dei fontanili, mentre è pressoché assente nelle altre tipologie di acque. La specie è reofila litofila, pertanto trae vantaggio selettivo dalla presenza di substrati duri (ghiaia e ciottoli in prevalenza) e di flussi di corrente da moderati ad elevati. Dal punto di vista della qualità delle acque, il barbo comune sembrerebbe tollerare condizioni di moderato inquinamento che possono incidere sui valori di trasparenza, traendone in alcuni casi un vantaggio selettivo. Tra le principali minacce a carico della specie si ricorda la diffusione dei pesci esotici: in particolare, desta forte preoccupazione l espansione del barbo d oltralpe Barbus barbus, che di fatto ha determinato l estinzione locale del barbo comune nel fiume Po e nel tratto terminale dei suoi principali affluenti (Adda e Lambro). Non trascurabili inoltre sono le interruzioni della percorribilità longitudinale dei fiumi legate alla presenza di opere trasversali, che minano le dinamiche migratorie tipiche della specie. Frequenza di rinvenimento nelle differenti tipologie funzionali. Allegato B - Schede delle Specie Ittiche Censite 35

36 Abbondanza relativa nelle differenti tipologie funzionali. Frequenza di rinvenimento con le differenti tipologie di substrato. 36 Allegato B - Schede delle Specie Ittiche Censite

37 Frequenza di rinvenimento in differenti condizioni di corrente. Frequenza di rinvenimento in differenti condizioni di trasparenza dell acqua. Allegato B - Schede delle Specie Ittiche Censite 37

38 9. Cavedano Leuciscus cephalus 38 Allegato B - Schede delle Specie Ittiche Censite

39 Il cavedano, specie indigena in Italia, è attualmente considerato a più basso rischio all interno del territorio provinciale. Risulta presente in 138 dei 159 punti di monitoraggio (86,8% del totale) e costituisce il 15,9% dei pesci catturati durante i rilievi. È distribuito in tutte le tipologie di acque, risultando dominante nel corso principale dell Adda (con particolare riferimento alla porzione mediana e inferiore) e nel sistema superiore della Muzza. Mostra viceversa alcune difficoltà nei corsi minori della rete di bonifica lodigiana, nel tratto mediano del Lambro e nelle acque lentiche. La necessità di svolgere la deposizione litofila in condizioni di moto dei flussi di corrente indirizza le preferenze ambientali del cavedano, che costituisce popolazioni strutturate in situazioni con presenza di tratti ghiaiosi anche limitati. Corpi idrici quasi esclusivamente fangosi sembrerebbero costituire un deterrente alla diffusione del cavedano; in merito alla trasparenza, sono da considerarsi favorevoli alla specie le situazioni di moderata alterazione. Tra le criticità osservate vi è la progressiva destrutturazione delle popolazioni lungo il Po e i tratti terminali dei principali affluenti a causa della competizione e della predazione esercitata dalle specie esotiche. In tali acque si rinvengono spesso soggetti giovani, mentre sembrerebbero mancare gli individui di taglia media e grande. Frequenza di rinvenimento nelle differenti tipologie funzionali. Allegato B - Schede delle Specie Ittiche Censite 39

40 Abbondanza relativa nelle differenti tipologie funzionali. Frequenza di rinvenimento con le differenti tipologie di substrato. 40 Allegato B - Schede delle Specie Ittiche Censite

41 Frequenza di rinvenimento in differenti condizioni di corrente. Frequenza di rinvenimento in differenti condizioni di trasparenza dell acqua. Allegato B - Schede delle Specie Ittiche Censite 41

42 10. Gobione Gobio gobio 42 Allegato B - Schede delle Specie Ittiche Censite

43 Il gobione, specie indigena in Italia, è attualmente considerato a più basso rischio all interno del territorio provinciale. Risulta presente in 118 dei 159 dei punti di monitoraggio (74,2% del totale) e costituisce il 5,3% dei pesci catturati durante i rilievi. È ben distribuito in tutte le tipologie di acque ad eccezione di lanche e morte, all interno delle quali la sporadicità sembrerebbe fisiologica in quanto la specie necessita di un seppur minimo flusso di corrente per riprodursi. Densità particolarmente elevate sono viceversa raggiunte negli immissari ed emissari delle acque lentiche oltre che, talvolta, nei corsi a prevalente carattere sorgivo. Tra le caratteristiche ambientali che favoriscono la presenza del gobione vi è il fondo sabbioso, unito anche ad altre tipologie di substrato. Non sembrerebbero emergere preferenze significative in merito ai valori di trasparenza e all intensità del moto di corrente. Tra i punti di vulnerabilità si annovera, oltre alle situazioni di stress idrico (asciutte), la preoccupante diffusione di specie e popolazioni esotiche. Dovrebbe a proposito essere oggetto di approfondimenti l analisi dello status genetico del gobione, onde mettere in luce l eventuale introgressione derivante dalla contaminazione dei genotipi locali con quelli d oltralpe accidentalmente introdotti nelle acque italiane. Frequenza di rinvenimento nelle differenti tipologie funzionali. Allegato B - Schede delle Specie Ittiche Censite 43

44 Abbondanza relativa nelle differenti tipologie funzionali. Frequenza di rinvenimento con le differenti tipologie di substrato. 44 Allegato B - Schede delle Specie Ittiche Censite

45 Frequenza di rinvenimento in differenti condizioni di corrente. Frequenza di rinvenimento in differenti condizioni di trasparenza dell acqua. Allegato B - Schede delle Specie Ittiche Censite 45

46 11. Lasca Chondrostoma genei 46 Allegato B - Schede delle Specie Ittiche Censite

47 La specie, endemica del distretto padano, è attualmente considerata in pericolo critico all interno del territorio provinciale. Risulta presente in 3 dei 159 punti di monitoraggio (1,9% del totale) e costituisce lo 0,01% dei pesci catturati durante i rilievi. Tale dato evidenzia l imminente rischio di estinzione delle popolazioni di lasca storicamente migranti a scopo riproduttivo dal Po verso gli affluenti. Attualmente sono presenti nel territorio provinciale residue popolazioni, concentrate nella porzione superiore dell Adda; sporadiche osservazioni vengono effettuate anche nel Po. Le principali cause di alterazione sono da imputarsi alla frammentazione fluviale dovuta all elevato numero di opere trasversali, che di fatto impediscono o inibiscono fortemente la migrazione dei pesci lungo i corsi naturali. Tra queste, un ruolo di primo piano è svolto dalle traverse poste sull Adda oltre che dalla diga di Isola Serafini. In aggiunta, è risultata notevolmente impattante sulle popolazioni di lasca la diffusione dei taxa esotici, che attraverso meccanismi di competizione e di predazione stanno portando la specie all estinzione locale. Allegato B - Schede delle Specie Ittiche Censite 47

48 12. Pigo Rutilus pigus (foto Andrea Modesti) 48 Allegato B - Schede delle Specie Ittiche Censite

49 Il pigo, specie indigena nell Italia settentrionale, è attualmente considerato in pericolo all interno del territorio provinciale. Risulta presente in 6 dei 159 punti di monitoraggio (3,8% del totale) e costituisce lo 0,1% dei pesci catturati durante i rilievi. Diffusa in passato lungo il corso principale dei fiumi e nei canali di maggiori dimensioni, la specie ha subito nel tempo una forte contrazione dell areale originario. Attualmente sono rilevabili popolazioni strutturate (talora consistenti) solo nella porzione superiore del fiume Adda. Altre segnalazioni riguardano il tratto terminale di corsi sorgivi a diretto contatto con l Adda, oltre che il colatore Muzza; è presumibile la presenza del pigo anche nel corso superiore del canale Muzza, mentre nel Po la specie sembrerebbe pressoché scomparsa. I principali punti critici sono da collegarsi alla frammentazione fluviale ed alle ormai pluriennali situazioni di carenza idrica, oltre che alla progressiva diffusione di taxa esotici che sembrano aver svolto un ruolo determinante nel crollo delle popolazioni di pigo nelle porzioni centrali e meridionali del territorio provinciale. Frequenza di rinvenimento nelle differenti tipologie funzionali. Abbondanza relativa nelle differenti tipologie funzionali. Allegato B - Schede delle Specie Ittiche Censite 49

50 13. Sanguinerola Phoxinus phoxinus (foto Sara Filippini) 50 Allegato B - Schede delle Specie Ittiche Censite

51 La sanguinerola, specie indigena in Italia settentrionale, è attualmente definibile come vulnerabile all interno del territorio provinciale. Risulta presente in 24 dei 159 punti di monitoraggio (15,1% del totale) e costituisce lo 0,4% dei pesci catturati durante i rilievi. È distribuita quasi esclusivamente nei corsi a prevalente carattere sorgivo e nel fiume Adda, anche se lungo l asta principale del fiume tende a subire decrementi procedendo verso valle. La specie predilige corsi con substrato prevalentemente ghiaioso, con velocità di corrente da moderate ad elevate, risultando particolarmente selettiva in merito alla trasparenza delle acque ed in parte anche alla temperatura estiva (in genere bassa nei corpi idrici che ospitano popolazioni di sanguinerola). Il forte legame con i piccoli corpi idrici a carattere sorgivo evidenzia, tra le principali criticità, la gestione a scopo esclusivamente agricolo degli stessi, che può determinare in alcuni casi il periodico verificarsi di situazioni di asciutta in grado di compromettere lo stato delle residue popolazioni. Un altro fattore di rischio è la banalizzazione delle aste fluviali, con alterazione delle aree marginali che costituiscono ambienti spesso elettivi per la specie, sia dal punto di vista trofico che riproduttivo. Frequenza di rinvenimento nelle differenti tipologie funzionali. Allegato B - Schede delle Specie Ittiche Censite 51

52 Abbondanza relativa nelle differenti tipologie funzionali. Frequenza di rinvenimento con le differenti tipologie di substrato. 52 Allegato B - Schede delle Specie Ittiche Censite

53 Frequenza di rinvenimento in differenti condizioni di corrente. Frequenza di rinvenimento in differenti condizioni di trasparenza dell acqua. Allegato B - Schede delle Specie Ittiche Censite 53

54 14. Savetta Chondrostoma soetta 54 Allegato B - Schede delle Specie Ittiche Censite

55 La savetta, specie endemica del distretto padano, è attualmente definibile come in pericolo all interno del territorio provinciale. Risulta presente in 18 dei 159 punti di monitoraggio (11,3% del totale) e costituisce lo 0,3% dei pesci catturati durante i rilievi. La specie è distribuita con consistenze accettabili nel tratto di Adda a monte di Lodi, e risulta viceversa rinvenibile in maniera più sporadica nel Po e nella porzione terminale dei suoi affluenti, oltre che nella porzione inferiore del sistema della Muzza. La specie necessita per la riproduzione di substrati duri, di adeguate velocità di corrente e di buoni livelli idroqualitativi, risultando tuttavia meno esigente durante le altre fasi del ciclo biologico, che può essere svolto anche in corsi con relativo degrado e acque torbide. La presenza in corsi minori di piccole dimensioni è in genere imputabile alla deriva dai corpi idrici principali. I principali fattori critici sono costituiti dalla frammentazione fluviale, che impedisce lo svolgimento delle migrazioni riproduttive riducendone fortemente il successo, dalle variazioni artificiali dei livelli idrici, dalle periodiche condizioni di carenza idrica e dalla diffusione di specie esotiche, che per meccanismi di competizione e/o predazione possono comportare la forte contrazione delle popolazioni di savetta, fino a determinarne in alcuni casi l estinzione locale. Frequenza di rinvenimento nelle differenti tipologie funzionali. Allegato B - Schede delle Specie Ittiche Censite 55

56 Abbondanza relativa nelle differenti tipologie funzionali. Frequenza di rinvenimento con le differenti tipologie di substrato. 56 Allegato B - Schede delle Specie Ittiche Censite

57 Frequenza di rinvenimento in differenti condizioni di corrente. Frequenza di rinvenimento in differenti condizioni di trasparenza dell acqua. Allegato B - Schede delle Specie Ittiche Censite 57

58 15. Scardola Scardinius erythrophtalmus 58 Allegato B - Schede delle Specie Ittiche Censite

59 La scardola, specie indigena in Italia, è attualmente definibile come a più basso rischio all interno del territorio provinciale. Risulta presente in 119 dei 159 punti di monitoraggio (74,8% del totale) e costituisce il 2,5% dei pesci catturati durante i rilievi. Forma branchi numerosi nelle acque lentiche, mentre risulta preoccupante il declino delle popolazioni del Po. Nelle altre tipologie funzionali, pur quasi sempre presente, difficilmente raggiunge consistenze elevate, ed è spesso rinvenibile con individui di piccola taglia (non necessariamente sessualmente immaturi, visto che sono stati rinvenuti maschi fluenti alla lunghezza di 125 mm). Dal punto di vista delle preferenze ambientali, la specie mostra una relativa euriecìa in merito alle tipologie di substrato, ai flussi di corrente ed alla trasparenza delle acque. I principali fattori critici sono costituiti essenzialmente dalla competizione e dalla predazione esercitata dalle specie esotiche di recente introduzione, che stanno comportando la parziale sostituzione della scardola nelle differenti tipologie ambientali. Frequenza di rinvenimento nelle differenti tipologie funzionali. Allegato B - Schede delle Specie Ittiche Censite 59

60 Abbondanza relativa nelle differenti tipologie funzionali. Frequenza di rinvenimento con le differenti tipologie di substrato. 60 Allegato B - Schede delle Specie Ittiche Censite

61 Frequenza di rinvenimento in differenti condizioni di corrente. Frequenza di rinvenimento in differenti condizioni di trasparenza dell acqua. Allegato B - Schede delle Specie Ittiche Censite 61

62 16. Tinca Tinca tinca 62 Allegato B - Schede delle Specie Ittiche Censite

63 La tinca, specie indigena in Italia, è attualmente definibile come vulnerabile all interno del territorio provinciale. Risulta presente in 32 dei 159 punti di monitoraggio (20,1% del totale) e costituisce lo 0,1% dei pesci catturati durante i rilievi. Pur essendo in passato distribuita in varie tipologie ambientali, è attualmente osservabile con frequenze sufficienti solo nelle acque lentiche facenti capo al bacino dell Adda, oltre che lungo l asta fluviale a monte della briglia di Lodi, diventando viceversa occasionale in altri corsi e risultando addirittura assente nel fiume Po e lungo l asta principale del Lambro: al di fuori delle porzioni strettamente connesse all Adda e di qualche colatura limitrofa al Lambro, la tinca è quasi introvabile. La specie mostra una discreta euriecìa in merito al tipo di substrato, alla velocità di corrente ed alla trasparenza dell acqua, risultando tollerante anche nei confronti di alterazioni idroqualitative di media entità. È pertanto difficile trovare spiegazioni plausibili riguardo il declino della specie: è probabile che la principale causa di contrazione sia da imputare alla forte competizione e predazione esercitata dalle specie esotiche di recente introduzione (siluro in particolare), che in breve tempo sembrerebbero aver ridotto fortemente le popolazioni di tinca nel territorio provinciale. Frequenza di rinvenimento nelle differenti tipologie funzionali. Allegato B - Schede delle Specie Ittiche Censite 63

64 Abbondanza relativa nelle differenti tipologie funzionali. Frequenza di rinvenimento con le differenti tipologie di substrato. 64 Allegato B - Schede delle Specie Ittiche Censite

65 Frequenza di rinvenimento in differenti condizioni di corrente. Frequenza di rinvenimento in differenti condizioni di trasparenza dell acqua. Allegato B - Schede delle Specie Ittiche Censite 65

66 17. Triotto Rutilus erythrophtalmus 66 Allegato B - Schede delle Specie Ittiche Censite

67 Il triotto, specie endemica del distretto padano, è attualmente definibile come a più basso rischio all interno del territorio provinciale. Risulta presente in 123 dei 159 punti di monitoraggio (77,4% del totale) e costituisce il 5,5% dei pesci catturati durante i rilievi. Distribuita in quasi tutte le acque lodigiane, la specie è discretamente rappresentata nelle acque lentiche e nei corsi a prevalente carattere sorgivo; mostra viceversa un preoccupante declino lungo il Po e nel tratto terminale di Adda e Lambro. Dal punto di vista delle preferenze ambientali, il triotto mostra una relativa euriecìa in merito alle tipologie di substrato, ai flussi di corrente ed alla trasparenza delle acque. I principali fattori critici sono costituiti essenzialmente dalla competizione e dalla predazione esercitata dalle specie esotiche di recente introduzione, che stanno comportando la contrazione del triotto in acque in cui nel passato recente costituiva la specie dominante o comprimaria. Frequenza di rinvenimento nelle differenti tipologie funzionali. Allegato B - Schede delle Specie Ittiche Censite 67

68 Abbondanza relativa nelle differenti tipologie funzionali. Frequenza di rinvenimento con le differenti tipologie di substrato. 68 Allegato B - Schede delle Specie Ittiche Censite

69 Frequenza di rinvenimento in differenti condizioni di corrente. Frequenza di rinvenimento in differenti condizioni di trasparenza dell acqua. Allegato B - Schede delle Specie Ittiche Censite 69

70 18. Vairone Leuciscus souffia muticellus 70 Allegato B - Schede delle Specie Ittiche Censite

71 Il vairone, specie endemica nella penisola italiana, è attualmente considerata come vulnerabile all interno del territorio provinciale. È presente in 74 dei 159 punti di monitoraggio (46,5% del totale) e corrisponde al 6,8% dei pesci complessivamente conteggiati. La necessità di deporre le uova su substrati duri in acqua corrente (deposizione litofila) ne condiziona la distribuzione: la maggiore concentrazione di siti favorevoli si osserva prevalentemente nella porzione superiore del territorio provinciale, mentre il vairone risulta assente in quella più meridionale, se si eccettua il tratto terminale del fiume Adda. Buoni livelli di densità vengono raggiunti solo nella porzione superiore dell Adda e all interno della rete dei fontanili. Interessante, in quanto collocabile al di fuori dell areale descritto, è la presenza di una popolazione strutturata nel cavetto Gualdane, affluente diretto del fiume Lambro in comune di Lodivecchio. Il vairone si rinviene preferibilmente in corsi con substrato di ghiaia e ciottoli, ma si adatta anche a tratti che alternano zone ghiaiose ad altre con fango o sabbia; la velocità di corrente è preferibilmente media o elevata, mentre i valori di trasparenza sono in genere elevati, anche se non di rado possono essere rinvenuti individui appartenenti alla specie anche in acque mediamente torbide. Frequenza di rinvenimento nelle differenti tipologie funzionali. Allegato B - Schede delle Specie Ittiche Censite 71

72 Abbondanza relativa nelle differenti tipologie funzionali. Frequenza di rinvenimento con le differenti tipologie di substrato. 72 Allegato B - Schede delle Specie Ittiche Censite

73 Frequenza di rinvenimento in differenti condizioni di corrente. Frequenza di rinvenimento in differenti condizioni di trasparenza dell acqua. Allegato B - Schede delle Specie Ittiche Censite 73

74 19. Cobite Comune Cobitis taenia bilineata (foto Andrea Modesti) 74 Allegato B - Schede delle Specie Ittiche Censite

75 Il cobite comune, sottospecie endemica nelle regioni settentrionali dell Italia e in parte di quelle centrali, è attualmente considerato a più basso rischio all interno del territorio provinciale. Risulta presente in 81 dei 159 punti di monitoraggio (50,9% del totale) e costituisce il 2,8% dei pesci catturati durante i rilievi. È distribuito in tutte le tipologie ambientali, con maggiore concentrazione nei corsi d acqua minori di tipo colatizio quali gli emissari di acque lentiche, i corpi idrici della rete di bonifica della bassa lodigiana e quelli della porzione inferiore del sistema della Muzza. È stato inoltre sempre rinvenuto, pur con densità modeste, nelle stazioni del tratto mediano del Lambro. Il substrato selettivamente preferito comprende in genere porzioni sabbiose, cui possono tuttavia affiancarsi tipologie differenti. Se le condizioni d acqua completamente ferma sembrerebbero incidere negativamente sulla presenza ed abbondanza della specie, la presenza di un flusso di corrente da molto lento a veloce sembrerebbe favorire lo sviluppo di popolazioni di cobite comune; rispetto alla trasparenza delle acque, non sembrerebbero emergere preferenze nette. Tra le maggiori criticità osservate, vi è la forte rarefazione delle popolazioni lungo il Po, presumibilmente legata alla competizione ed alla predazione esercitata dalle specie esotiche. Frequenza di rinvenimento nelle differenti tipologie funzionali. Allegato B - Schede delle Specie Ittiche Censite 75

76 Abbondanza relativa nelle differenti tipologie funzionali. Frequenza di rinvenimento con le differenti tipologie di substrato. 76 Allegato B - Schede delle Specie Ittiche Censite

77 Frequenza di rinvenimento in differenti condizioni di corrente. Frequenza di rinvenimento in differenti condizioni di trasparenza dell acqua. Allegato B - Schede delle Specie Ittiche Censite 77

78 20. Cobite Mascherato Sabanejewia larvata 78 Allegato B - Schede delle Specie Ittiche Censite

79 Il cobite mascherato è una specie endemica del distretto padano ed è attualmente considerato in pericolo all interno del territorio provinciale. Risulta presente in 16 dei 159 punti di monitoraggio (10,1% del totale) e costituisce solo lo 0,1% dei pesci catturati durante i rilievi. La relativa stenoecìa lo rende relativamente vulnerabile, tanto da risultare presente con frequenze sufficienti solo nella rete dei fontanili ed in alcuni corsi di collegamento tra ambienti lentici (a titolo esemplificativo, si ricorda il Canale Morto dell Adda a Castiglione). Le caratteristiche ambientali predilette dalla specie sono la velocità di corrente molto lenta o quasi nulla ed il substrato soffice con prevalenza di fango; non sembrerebbero viceversa emergere particolari preferenze in merito ai valori di torbidità. La marcata rarefazione della specie sembrerebbe imputabile al fatto che molti corpi idrici teoricamente idonei ad ospitare il cobite mascherato sono spesso soggetti a differenti forme di stress idraulico (che possono comportare l asciutta totale) e talvolta a forti alterazioni chimiche delle acque. Sono pertanto pochi i corsi che, attualmente, mostrano condizioni stabili nel tempo (carattere essenziale per il mantenimento di popolazioni in grado di autosostenersi). Problematica parallela, che potrebbe seriamente minacciare il cobite mascherato, è legata alla diffusione delle specie esotiche, tra le quali desta serie preoccupazioni il misgurno. Frequenza di rinvenimento nelle differenti tipologie funzionali. Allegato B - Schede delle Specie Ittiche Censite 79

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