IVDA INTERNATIONAL VOICE DIALOGUE AGREEMENT
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- Bernarda Di Gregorio
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1 IVDA INTERNATIONAL VOICE DIALOGUE AGREEMENT PREMESSA Il documento IVDA si propone di dare un orientamento di massima per i Facilitatori e gli Insegnanti di Voice Dialogue. La conoscenza delle linee guida in esso contenute aiuterà i Clienti e gli Studenti interessati alle sedute e ai corsi di Voice Dialogue a orientarsi nella scelta delle persone con le quali lavorare. INTRODUZIONE Nel creare il Voice Dialogue Hal e Sidra Stone hanno optato per un sistema aperto, non gerarchico, al riparo da lotte di potere, che non prevedesse certificazioni ufficiali. Di conseguenza, è stato possibile utilizzare il Voice Dialogue in combinazione con altri metodi e applicarlo in diversi settori. Il risultato di questa impostazione di base è stato che il lavoro si è diffuso e ha lasciato la sua impronta in campi sempre più numerosi: crescita personale, psicoterapia, psichiatria, coaching, sviluppo delle organizzazioni, counseling, relazioni, mediazione e gestione dei conflitti, diversi settori delle arti, meditazione, scrittura, comunicazione interculturale. Il Voice Dialogue attualmente è insegnato in un gran numero di percorsi formativi di vario genere, anche all interno di Master universitari. Inoltre abbiamo assistito in questi anni alla sua diffusione in molti Paesi : Argentina, Australia, Austria, Belgio, Bulgaria, Canada, Corea, Danimarca, Estonia, Finlandia, Francia, Germania, Inghilterra, Israele, Italia, Messico, Norvegia, Nuova Zelanda, Olanda, Polonia, Russia, Spagna, Sud Africa, Svezia, Svizzera, Tailandia, Usa. Tutto questo è fonte di grandi soddisfazioni; tuttavia ci sono anche diversi inconvenienti. A causa della mancanza di certificazione e di criteri condivisi di qualità, sempre più numerose sono le persone che propongono sedute o corsi di Voice Dialogue senza una preparazione sufficiente o aggiornata. Questo crea dei problemi sia per i clienti alla ricerca di un facilitatore o un insegnante affidabile, sia per tanti colleghi impegnati in questo lavoro da molto tempo. Per ovviare a questi inconvenienti e per proteggere la credibilità del termine Facilitatore di Voice Dialogue, è andata crescendo l esigenza di fare un po di chiarezza e di avere a disposizione delle linee guida che possano preservare la qualità del metodo. Siamo consapevoli, però, delle trappole della rigidità, della certificazione e della gerarchia. E importante, perciò, usare un processo consapevolezza, in modo da trovare un equilibrio tra criteri e principi da un lato, libertà e creatività dall altro. Un altra coppia di opposti analoghi e perfino più importanti va tenuta presente: si tratta della forma e dello spirito. Insieme ad Hal e Sidra, ci auguriamo che nel tempo lo spirito di questo lavoro continui a manifestarsi attraverso i Facilitatori e gli Insegnanti di Voice Dialogue. Al suo livello più profondo, infatti, lo sviluppo di un Processo di Io Consapevole è una pratica psicospirituale. Perciò ci sentiamo impegnati a non uccidere l anima del lavoro, mentre proviamo a preservarne la forma e a precisare alcuni principi. 1
2 Nell estate del 2008, con il sostegno di Hal e Sidra, si è formato un gruppo di lavoro per riflettere su questi temi. Questo gruppo è composto da: InnerTeam, Italia (Franca Errani e Giovanni Civita) ITP, Olanda, (Robert Stamboliev e Maria Daniels) Osiris, Francia (Geneviève Cailloux e Pierre Cauvin) The Voice Dialogue Institute, USA (Miriam Dyak) Voice Dialogue Center North West, USA (J aime ona Pangaia) Voice Dialogue Connection, USA, (Judith Tamar Stone). Nell autunno del 2008, alla Convergence di New York organizzata da Martha Lou Wolff, questi temi sono stati discussi ulteriormente. Le proposte arrivate dalla Convergence e da molti altri Insegnanti e Facilitatori contattati dal gruppo IVDA, sono state incorporate in questo documento finale. 2
3 CRITERI DI QUALITA Linee guida A. PER UN FACILITATORE DI VOICE DIALOGUE Che cosa contribuisce a rendere efficace il Voice Dialogue? Quali abilità sono necessarie per diventare un Facilitatore di Voice Dialogue? Il Facilitatore di Voice Dialogue conosce bene la teoria della Psicologia dei Sé nei suoi vari elementi: sé primari e rinnegati, vulnerabilità e potere, energie istintuali e spirituali, dinamiche di vincolo nelle relazioni, lavoro sui sogni, archetipi, lavoro energetico. Inoltre, il Facilitatore di Voice Dialogue per molto tempo ha sperimentato di persona queste nozioni teoriche e continua ad approfondirle e integrarle nel lavoro di autoconoscenza e crescita personale. Le linee guida che proponiamo in questo documento non si riferiscono a una condizione stabile raggiunta una volta per tutte, ma riguardano una situazione in continuo divenire. Le abilità acquisite possono essere affinate senza limiti e, al contrario, possono andare perdute, compromettendo seriamente la qualità del lavoro, se un Facilitatore, anche esperto, non porterà avanti il suo processo di autoconoscenza e crescita personale. Per diventare e continuare ad essere un buon Facilitatore di Voice Dialogue, è molto importante ricevere sedute regolarmente. Questo continuo lavoro su di sé aiuta il Facilitatore a scoprire, attraverso la propria esperienza, quello che funziona e quello che non funziona. Questo percorso permetterà inoltre al Facilitatore di sperimentare una gamma sempre più ampia di sé interiori ai quali richiamarsi poi, attraverso un processo di Ego consapevole, quando farà le sedute agli altri. Dal momento che il Voice Dialogue è un lavoro in divenire al quale ciascuno porta il corredo dei suoi talenti e la propria esperienza di vita, è difficile dire con precisione quanto tempo richiederà la fase di formazione di un Facilitatore. La nostra esperienza ci dice che in genere, se si ha già qualche conoscenza in ambito psicologico/energetico, ci possono volere dai tre ai cinque anni, tra percorso formativo e pratica professionale, per diventare un facilitatore di Voice Dialogue maturo ed esperto. Ci può volere anche un po più di tempo, se la persona non ha ancora sviluppato una buona capacità di ascoltare e relazionarsi agli altri. IL LAVORO PERSONALE Abbiamo visto per esperienza che lo sviluppo del processo personale implica i seguenti elementi. a) Ricevere regolarmente sedute allo scopo di: essere cosciente dei propri sé primari e rinnegati come una scoperta continua lavorare con un numero sempre più ampio di parti della propria personalità separarsi dalle più importanti polarità di base essere consapevole della propria vulnerabilità avere consapevolezza e prendere responsabilità delle proprie dinamiche di vincolo nelle relazioni interpersonali 3
4 b) Sviluppare: - il contatto con il proprio corpo, il respiro e la voce - un rapporto con l Inconscio attraverso il lavoro sui sogni e le fantasie diurne, come pure esplorando i livelli più profondi della psiche legati agli archetipi e alle energie transpersonali - l affinamento della sensibilità energetica: ad esempio, essere capace di centrarsi, focalizzarsi, rilassarsi, allinearsi; di prestare attenzione alla qualità energetica delle proprie parti e alla connessione energetica (linkage) con gli altri. LE CAPACITA DA ACQUISIRE Se diamo uno sguardo alle abilità necessarie per essere un Facilitatore di Voice Dialogue, vediamo che esse da una parte sono il risultato del processo di autoconoscenza e crescita personale, dall altra trovano una solida base nelle conoscenze teoriche, il tirocinio e la pratica. Queste abilità implicano in particolare: la capacità di valutare i clienti con i quali si può lavorare e quelli che è opportuno non accettare o indirizzare a uno specialista. Questa precauzione è la prima salvaguardia per fare un buon lavoro ed è particolarmente importante per i Facilitatori che non hanno una preparazione psicoterapeutica. una collaudata predisposizione a fare le sedute da un processo di Io consapevole. E la condizione essenziale per accettare in modo incondizionato il cliente e per aiutarlo a sviluppare il suo processo di Consapevolezza. rendersi conto delle dinamiche che si possono creare tra cliente e facilitatore (tranfert e controtransfert) e prendere responsabilità della propria parte nella dinamica. Il percorso per diventare un buon Facilitatore è un processo di apprendimento, che non è lineare e comprende questi passi: 1 Passo - Intraprendere una formazione teorica e pratica di Voice Dialogue che continua nel tempo - Ricevere regolarmente sedute da un Facilitatore esperto - Osservare le sedute fatte da un Facilitatore esperto - Scambiarsi sedute tra pari con supervisione 2 Passo - Fare regolarmente sedute di Voice Dialogue con clienti - Trovare i modi più opportuni per monitorare il processo personale e il proprio modo di fare sedute, cercando di avere riscontri oggettivi Diventare un Facilitatore di Voice Dialogue maturo ed esperto si configura come uno percorso graduale. Arriva un momento in cui il Facilitatore si sente sempre più sicuro a fare le sedute, ricavandone soddisfazione e appagamento. Avvia allora un attività in modo autonomo, pur impegnandosi a continuare a lavorare su di sé e ad aggiornarsi. 4
5 B. PER UN INSEGNANTE DI VOICE DIALOGUE Non è necessario che un Facilitatore diventi un Insegnante di Voice Dialogue. In ogni caso, chi desidera diventarlo deve essere anzitutto esperto di Voice Dialogue, nel senso che riceve e fa delle sedute con continuità, utilizzando questo metodo. Secondo la nostra esperienza, il percorso per diventare un insegnante di Voice Dialogue prevede i seguenti passaggi e richiede alcune abilità aggiuntive rispetto a quelle previste per un buon Facilitatore. 1 Essere un Facilitatore esperto (almeno dai 3 a 5 anni di pratica) 2 Fare assistenza ai Corsi di Voice Dialogue 3 Tenere qualche parte del Corso e avere una supervisione 4 Allenarsi e acquisire esperienza nella gestione dei diversi livelli energetici che possono sorgere nel lavoro di gruppo 5 Possedere abilità specifiche per la didattica e per la gestione delle dinamiche di gruppo 5
6 LINEE GUIDA PER L ETICA PROFESSIONALE Per Etica qui intendiamo il comportamento del Facilitatore e dell Insegnante di Voice Dialogue sia nei riguardi dei clienti e degli studenti che verso i colleghi. I punti che seguono sono considerati i comportamenti di maggiore importanza che dovrebbero essere osservati da un Facilitatore o un Insegnante di Voice Dialogue: continuare a lavorare su se stessi osservare la riservatezza riguardo all identità del cliente e alle problematiche affrontate lavorare nell ambito delle proprie competenze e delle esigenze del cliente chiarire con il cliente il proprio orientamento professionale (per es. se si tratta di coaching, counseling, terapia ) e quello che il cliente può aspettarsi indirizzare il cliente a uno specialista, quando è necessario * non usare la relazione con i clienti o gli studenti per ricavarne vantaggi o favori rispettare il diritto del cliente o dello studente a interrompere il lavoro in qualsiasi momento essere consapevole dei propri limiti come facilitatore e indirizzare il cliente a un altro facilitatore, se è opportuno rendersi conto delle dinamiche che possono sorgere tra cliente e facilitatore (transfert e controtransfert) e prendere responsabilità della propria parte nella dinamica; prestare molta attenzione a non farsi coinvolgere in relazioni sentimentali o sessuali con i propri clienti o studenti impegnarsi a gestire le problematiche relative a rapporti interpersonali tra colleghi rispettare i facilitatori con i quali i clienti hanno lavorato precedentemente mantenere rapporti professionali chiari e trasparenti all interno della comunità del Voice Dialogue rispettare le norme del proprio Paese e della propria Regione relative all esercizio dell attività professionale *I Facilitatori e gli Insegnanti di Voice Dialogue, specialmente quelli che non hanno una preparazione specifica in Psicologia clinica, devono imparare a riconoscere i segnali d allarme delle malattie mentali psicosi, depressione, disturbi della personalità, ecc. Questa capacità di discernimento permetterà loro di capire quando non devono lavorare con una persona, ma indirizzarla a uno specialista. In ogni caso, il Voice Dialogue non può sostituire le cure mediche. 6
7 LINEE GUIDA PER GLI ELENCHI DI FACILITATORI E INSEGNANTI In linea con l orientamento di fondo del documento IVDA, nella presentazione delle persone che si propongono come Facilitatori o Insegnanti dovrebbero essere indicati i seguenti elementi: nome e cognome nome e indirizzo dell istituto o della struttura nella quale si opera mail e sito con il link lingue parlate curriculum formativo: studi compiuti, formazione con altri metodi, qualifica attuale formazione in Voice Dialogue: dove è stata fatta, quando, con quali insegnanti, quanto è durata (ore/giorni/anni). aggiornamento e/o supervisione in Voice Dialogue: indicare le esperienze più recenti di aggiornamento e supervisione elementi specifici della propria attività: breve descrizione, pubblico di riferimento, integrazione con altre tecniche, ecc I Facilitatori e gli Insegnanti hanno la responsabilità delle informazioni date ed è loro compito aggiornarle annualmente. I dati forniti devono essere verificabili. ***** Questo documento è il risultato di una intensa cooperazione internazionale. Per contattare i membri del gruppo IVDA: Geneviève Cailloux, Francia, genevieve@osiris-conseil.com Pierre Cauvin, Francia, pierre@osiris-conseil.com Giovanni Civita, Italia, giovanni.civita@tiscali.it Maria Daniels, Olanda, maria@mariadaniels.nl Miriam Dyak, USA, miriam@thevoicedialogueinstitute.org Franca Errani, Italia, franerra@tiscali.it J'aime Ona Pangaia, USA, vdcnw@comcast.net Robert Stamboliev, Olanda, info@voicedialogueworld.com Judith Tamar Stone, USA, Judith@voicedialogueconnection.com 7
8 Hal e Sidra Stone si sono espressi così riguardo al documento IVDA: Applaudiamo all instancabile sforzo e all impegno costante del gruppo originario IVDA che ha preso l iniziativa e ha portato avanti con responsabilità la redazione di questo documento. E stato per i suoi componenti un impegno straordinario. Ci fa piacere che essi abbiano fatto dei passi per sollecitare la cooperazione e includere nel loro lavoro i suggerimenti della più ampia comunità internazionale del Voice Dialogue. Ci rendiamo conto che nella stesura di questo documento finale hanno fatto del loro meglio per tener conto delle sollecitazioni ricevute. Questi sforzi hanno prodotto risultati eccellenti. Sentiamo che questo documento mantiene lo spirito fondamentale del Voice Dialogue e i sottostanti valori psicospirituali che esso porta- anche se tratta dei criteri di qualità della facilitazione e dell insegnamento. Lo spirito genuino del nostro lavoro è preservato dall attenzione riservata al processo personale, dallo spazio dedicato allo sviluppo della consapevolezza (o espressione dell intelligenza organizzatrice dell universo), dalla cura con la quale sono state evitate richieste troppo rigide, dal momento che il percorso individuale e il processo di Ego consapevole- è unico per ogni persona. L impegno per la qualità del lavoro e le opportune salvaguardie da prendere sono ben delineate nelle linee guida riguardanti l etica professionale e nell elenco delle raccomandazioni per acquisire le competenze di base e incrementarle continuamente, nella prospettiva di avere a disposizione solide capacità di facilitazione e di insegnamento. HAL STONE E SIDRA STONE ALBION, SETTEMBRE 2009 ***** Di seguito sono riportati i nomi degli Insegnanti e Facilitatori di Voice Dialogue che sono d accordo con il documento IVDA: Donna Armstrong (Canada), Associazione Voice Dialogue Italia (Italia), Ana Barner (Australia), Silvana Borile (Italia), Geneviève Cailloux (Francia), Pierre Cauvin (Francia), Giovanni Civita (Italia), John Cooper (Usa), Cassandra Cosme DePree (Usa), Maria Daniels (Olanda), Isabelle Demeure (Francia), Mary Disharoon (Usa), Elena Dragotto (Italia), Miriam Dyak (Usa), Franca Errani (Italia), Susan Filley (Usa), Celie Fox-Cabane (Francia), Nora Fusillo (Argentina), Paul & Robin Gale Baker (Australia), Yael Haft Pomrock (Israele), Dassie Hoffman (Usa), Florence Kehrer (Svizzera), John Kent (Inghilterra), Marie-Danièle Koechlin (Francia), Jerien Koolbergen (Olanda), Jacques Laurent (Francia), Marzia Mazzavillani (Italia), 8
9 Jane Mery de Montigny (Francia), Deborah Morris (Usa), J'aime Ona Pangaia (Usa), Silvia Pelle (Italia), Alberto Pellegrino (Italia), Lietje Perizonius (Olanda), Paola Poluzzi (Italia), Annarita Raffi (Italia), Eliana Sabatini (Italia), Robert Stamboliev (Olanda), Francesca Starr (Usa), Judith Tamar Stone (Usa), Esther Zahniser (Inghilterra) Monique Zomer (Olanda), 9
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