REGIONE LAZIO PROVINCIA DI FROSINONE
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- Rosalinda Ricci
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1 6) Descrizione del contesto territoriale e/o settoriale entro il quale si realizza il progetto con riferimento a situazioni definite, rappresentate mediante indicatori misurabili: REGIONE LAZIO PROVINCIA DI FROSINONE BISOGNO GENERALE L intervento dell Ass. Comunità Papa Giovanni XXIII in provincia di Frosinone si inserisce nell area di bisogno generale relativo: minori: necessità di sostenere le famiglie in difficoltà con minori a carico e bisogno di accoglienza di minori e adolescenti in stato di disagio e di abbandono DATI DEMOGRAFICI E STATISTICI DEL TERRITORIO GENERALE Il contesto territoriale di riferimento del progetto è la Provincia di Frosinone che conta una popolazione di circa abitanti. L'apparato industriale della provincia di Frosinone si presenta come un complesso territoriale fortemente variegato, in cui gli unici settori che presentano una discreta organizzazione in grado i fornire rappresentanze nazionali sono quelli relativi al polo chimico-farmaceutico di Anagni e quello della metalmeccanica di Frosinone e Cassino, sorti grazie agli interventi politici ed economici della cassa per il Mezzogiorno. La recessione che ha investito l area provinciale, la globalizzazione e l alta competitività hanno provocato un notevole aumento della disoccupazione con un tasso medio dell 13,5% (Fonte: Piano di Zona Distretto B Provincia di Frosinone).La disoccupazione resta un fenomeno prevalentemente femminile anche a causa di insufficienza di servizi di sostegno alla famiglia presenti sul territorio che consentano alla donna di coniugare il binomio lavoro-famiglia. Il territorio presenta inoltre problemi inerenti la mobilità, in particolare per i centri montani, distanti dall autostrada, dalla linea ferroviaria e dalle principali arterie stradali. Le difficoltà di mobilità e trasporto acuiscono il disagio dei residenti dei centri montani ed in genere di tutta la popolazione per l accesso ai luoghi di lavoro ed alla rete dei servizi sanitari e scolastici presenti nei centri più grandi (Fonte: Piano di Zona Distretto A Provincia di Frosinone). ❶ AREA INTERVENTO: MINORI CONTESTO TERRITORIALE DI RIFERIMENTO, DATI DEMOGRAFICI E STATISTICI IN RELAZIONE AL TARGET DEL PROGETTO La provincia di Frosinone è costituita da 91 Comuni con popolazione complessiva residente di circa unità; di questa popolazione i minori rappresentano circa il 19% del totale (vedi Tabella 1). (Fonte: I quaderni dell osservatorio - dai progetti realizzati alle prospettive di sviluppo delle politiche per l infanzia e l adolescenza Provincia di Frosinone 2006) Le forme di disagio giovanile segnalate sul territorio distrettuale si incentrano prevalentemente sui fenomeni di tossicodipendenza, alcolismo e criminalità minorile. Per quanto concerne la tipologia di reato, nel Lazio il 50,9% del totale delle denunce è avvenuto per furto; infatti, nella provincia di Frosinone, il 42,7% dei minori denunciati ha commesso furti, il 9,8% ha partecipato a rapine, il 4,9% è stato coinvolto nella produzione e commercio di stupefacenti (Elaborazioni EURES Ricerche Economiche e Sociali su dati Istat).
2 Il consumo di sostanze stupefacenti non sembra più corrispondere prevalentemente ad un sentimento di ribellione e sfida nei confronti della società, come accadeva in passato, quanto ad un bisogno prestazionale e ricreativo. Tale constatazione ha comportato una revisione delle strategie classiche di prevenzione, finalizzate alla dissuasione dal ricorso a tali sostanze, a favore di un approccio che, partendo dalla riflessione, sviluppi nei giovani un atteggiamento critico nei confronti delle droghe e dell alcol e delle reali motivazioni che spingono al loro utilizzo. Un fenomeno in aumento negli ultimi anni è inoltre quello del gioco d azzardo, presente fin dalla adolescenza: fenomeno quest ultimo legato come l abuso di sostanze a un profondo disagio socio-culturale, ma anche ad una carenza di modelli di aggregazione ed espressione sani alternativi. RELATIVA DOMANDA DI SERVIZI ANALOGHI Il Piano di Zona dei Distretti Sociali A e B, sono sovrapponibili ed esprimo all unanimità le seguenti domande di intervento rispetto all area tematica Minori : A) Azioni di sostegno al minore e ai componenti della famiglia al fine di realizzare un'efficace azione di prevenzione delle situazioni di crisi e di rischio psico-sociale mediante il potenziamento di servizi di rete per interventi domiciliari, diurni, educativi territoriali, di sostegno alla frequenza scolastica e per quelli di pronto intervento; B) Rafforzamento degli interventi di affidamento familiare sia diurno che residenziale per i minori con gravi problematiche psico-sociali; C) Promuovere il protagonismo giovanile e le forme di aggregazione sane nel territorio (centri giovani); D) Contrastare la dispersione scolastica; E) Contrastare il rischio di esclusione sociale per minori e giovani italiani e stranieri in situazioni di fragilità mediante la progettazione di interventi di tutoraggio ed accompagnamento individualizzato; F) Combattere fenomeni quali il bullismo, la microcriminalità, la dipendenza da sostanze stupefacenti ed alcol. (Fonte: Piano di Zona Distretto Socio Assistenziale A Provincia di Frosinone; Piano di Zona Distretto Sociale B Provincia di Frosinone). OFFERTA DI SERVIZI ANALOGHI I Servizi socio-sanitari del territorio, svolgono in collaborazione con vari enti locali (cooperative, onlus, associazioni, parrocchie, ecc.) le attività rivolte all assistenza/recupero/sostegno socio-educativo dei minori. Le tabella 2, 3 e 4 riassumono le strutture (residenziali e diurne) presenti sul territorio dei distretti A e B (in cui si trovano le due strutture dell Ente di Anagni e Morolo) Strutture residenziali per minori presenti nei distretti Socio Assistenziali A e B della Provincia di Frosinone Distretto Nome Struttura Comune CASA FAMIGLIA A "L'Arca" (privato) Anagni B "Il Girotondo" Ferentino B Casa Famiglia "Laura Léroux" (ente ecclesiastico) Frosinone B Casa Famiglia per ragazze adolescenti (ente ecclesiastico) Frosinone B Casa Famiglia "Sandra" (ente ecclesiastico) Villa Santo Stefano COMUNITA EDUCATIVA DI PRONTA ACCOGLIENZA B Centro di pronta accoglienza Il Girotondo Ferentino B Casa di Accoglienza Giovanni XXIII (ente ecclesiastico) Veroli GRUPPO APPARTAMENTO A Gruppo Appartamento Minori Fiuggi B Gruppo Appartamento "Oasi Amica" (privato) Arnara B Gruppo Appartamento "Il Girasole" (privato) Arnara B "La Casa di Alice" Ceccano B "Etnie" (privato) Ceccano B Istituto Sacra Famiglia (privato) Giuliano di Roma B Gruppo Appartamento per Minori Frosinone B Casa "Teresa Spinelli" Gruppi Appartamento "S. Maria Goretti" (ente ecclesiastico) Frosinone B Casa "Teresa Spinelli" Gruppi Appartamento "Angeli Custodi" (ente ecclesiastico) Frosinone B "L'Elefante Invisibile" (privato) Frosinone
3 B "Casa Arcobaleno" Frosinone Tabella 2 (Fonte: I quaderni dell Osservatorio Strutture e Servizi per gli interventi socio-assistenziali in Provincia di Frosinone 2007) Strutture diurne per minori presenti nei distretti Socio Assistenziali A e B della Provincia di Frosinone Distretto Nome Servizio Comune A Centro Diurno per Minori a Rischio Alatri A Centro Giovanile "Icaro" Paliano B Centro Diurno minori Ceccano B Centro Sociale Integrato per Minori Frosinone B "Il Piccolo Principe" Morolo B Centro Diurno minori Ripi Tabella 3 (Fonte: I quaderni dell Osservatorio Strutture e Servizi per gli interventi socio assistenziali in Provincia di Frosinone 2007) Ludoteche presenti nei distretti Socio Assistenziali A e B della Provincia di Frosinone Distretto Nome Servizio Comune A Ludoteca di Acuto Acuto A Ludoteca di Alatri Alatri A Ludoteca Reparto di Pediatria Presidio Ospedaliero S.Benedetto Alatri A "Charlie Brown" - Ludoteca di Anagni Anagni A Ludoteca di Collepardo Collepardo A Ludoteca di Filettino Filettino A Ludoteca di Fiuggi Fiuggi A Ludoteca di Guarcino Guarcino A Ludoteca di Paliano "Ludopark" Paliano A Ludoteca di Piglio Piglio A Ludoteca di Serrone Serrone A Ludoteca di Sgurgola Sgurgola A Ludoteca di Torre Cajetani Torre Cajetani A Ludoteca di Trevi nel Lazio Trevi nel Lazio A Ludoteca di Trivigliano Trivigliano A Ludoteca di Vico Nel Lazio Vico nel Lazio B "La Bacchetta Magica" (privato) Ceccano B "Hamelin" Ceprano B Ludoteca Comunale Falvaterra B "Peter Pan" (privato) Frosinone B "Happy Days" (privato) Frosinone B "La Casetta" (privato) Frosinone B "Tana Libera Tutti" c/o Casa Circondariale di Frosinone Frosinone B "L'Aquilone" c/o Ospedale di Frosinone "Umberto I" Frosinone B "Acuna Matata" Frosinone B "Homo Ludens" San Giovanni I. B Ludoteca Comunale Strangolagalli Tabella 4 (Fonte: I quaderni dell Osservatorio Strutture e Servizi per gli interventi socio assistenziali in Provincia di Frosinone 2007) Dalla descrizione delle tabelle sopra riportate si evidenzia come nei due comuni in oggetto, le strutture (diurne o residenziali) per minori sono veramente carenti. Un unica casa famiglia ad Anagni (e nessuna a
4 Morolo) e un centro diurno a Morolo (e nessuno ad Anagni, a parte una ludoteca per la prima infanzia). Considerando il bacino di utenza abbastanza ampio di tali distretti socio-assistenziali, e le problematiche rilevate dai Servizi Territoriali riguardo all area Minori, le strutture presenti non riescono a sopperire alle reali necessità di tale popolazione. La carenza di strutture quali le case-famiglia e i centri di pronta accoglienza (temporanei) risulta essere un problema per questo territorio, considerando che all aumento della conflittualità familiare (dovuti ad etilismo, disoccupazione, condotte devianti) registrato dai Servizi Territoriali, si accompagni in alcuni casi estremi la necessità di allontanare il minore dalla famiglia di origine e di inserirlo presso una struttura residenziale. INTERVENTO SPECIFICO DELL ENTE SUL TERRITORIO DI RIFERIMENTO L ente è presente con due strutture ubicate rispettivamente nei comuni di Morolo e Anagni. Sono entrambe strutture dalle caratteristiche di casa-famiglia a multiutenza ed il loro intervento è rivolto in prevalenza ad minori e adulti che presentano difficoltà di tipo sociale ma anche disabilità psico-fisiche. La maggior parte degli accolti delle due strutture sono stati assegnati in affido con provvedimento del TM o su segnalazione dei Servizi Sociali Territoriali e la loro permanenza risulta essere illimitata in quanto la maggior parte di essi ha contatti molto radi con la famiglia di origine, quando non li ha persi completamente (nei casi in cui, per esempio, è stato disposto l allontanamento del minore dalla famiglia di origine per gravi problematiche come ad esempio il maltrattamento o l abuso psico-fisico). La tabella 5 descrive sinteticamente la tipologia di utenza, l età e la provenienza dei fruitori delle strutture dell Ente. Minori con Accolti in Minori problematiche affidamento Provenienza Disabili socioeconomiche da minorenni Accolto STRUTTURE oggi Classi d età della famiglia di maggiorenni origine ancora in casa famiglia Prov Fuori prov Casa Famiglia Madonna del rosario (Morolo) Casa Famiglia San Francesco (Anagni) TOTALE Tabella 5 (Fonte:Comunità Papa Giovanni XXIII 2008) In questo momento le due strutture ospitano 7 minori, di cui 2 con disabilità psico-fisica grave. Inoltre in una delle due strutture vive una ragazza inserita presso la casa famiglia quando ancora era minorenne, e che a tutt oggi, a 23 anni di età, continua a permanere nella struttura. La sede di attuazione si fa carico ed opera sugli accolti con percorsi individualizzati e con attività specifiche per classi di età e patologia. Le azioni che attualmente si realizzano con gli utenti accolti e sul territorio sono le seguenti: Specificamente per i minori con disabilità: colloqui con AA.SS. (2 volte al mese), inserimento ed accompagnamento scolastico (con insegnante di sostegno), ciclo di colloqui psicodiagnostici con neuropsichiatra infantile; ippoterapia (1 volta alla settimana), colloquio con psicologa (2 volte alla settimana), nuoto (1 volta alla settimana); Per tutti i minori: colloqui con AA.SS. (1 volta al mese), inserimento ed accompagnamento scolastico, attività sportiva calcio/palestra (3 volte alla settimana), escursioni/gite sul territorio (1 volta alla settimana), durante il periodo estivo una settimana al mare/montagna; Gli operatori stessi delle strutture: percorso informativo sul tema dell adozione con psicologa, incontri di sensibilizzazione sul tema dell affidamento con le famiglie locali (gli operatori raccontano la loro esperienza) indicativamente 5 volte all anno. Le strutture coinvolgono annualmente una decina di giovani del territorio per attività di volontariato e partecipazione alle attività delle case famiglia In maniera stabile offrono consulenza e aiuto tramite sussidi alimentari e di vestiario alle famiglie del territorio, circa 6. Come evidenzia la tabella 5, la maggior parte dei minori accolti provengono dal territorio provinciale. Questo dato indica come effettivamente la situazione di degrado e le problematiche socio-economiche del territorio
5 (che si riflettono sulle famiglie e sul loro equilibrio) portino ad una situazione in cui l abbandono o l inidoneità a prendersi cura dei minori da parte di molte famiglie sia una triste realtà. Le attività svolte dalla struttura in oggetto sono volte, più in generale, a favorire le opportunità di crescita, di confronto, e di inserimento sociale nel contesto di riferimento, attraverso una azione educativa che mette al centro le esigenze evolutive dei minori, e li stimola nel loro processo di crescita e di progressiva autonomia, attraverso la proposta concreta e stabile di uno stile di vita alternativo a quello della strada e della devianza. INDIVIDUAZIONE DEI BISOGNI SPECIFICI AI QUALI L'ENTE VUOLE RISPONDERE CON IL PROGETTO Il Piano di Zona provinciale è stato realizzato per praticità suddividendo il territorio in 5 Distretti (A, B, C, D, E). Più precisamente le due strutture dell Ente si trovano ubicate nei Comuni di Anagni e Morolo, afferenti Distretti A e B. La specificità del territorio dei Distretti in oggetto e delle Case Famiglia, pone all attenzione diverse emergenze, in particolare l attuazione del progetto vuole rispondere a: Aumento della conflittualità familiare (dovuti ad etilismo, disoccupazione, condotte devianti) e la necessità di un sostegno al ruolo ed alla funzione genitoriale; Affievolirsi dei momenti di aggregazione, di socializzazione, dell impegno civico e sociale da parte dei giovani e degli adolescenti quali risorse per una crescita sana e responsabile che solo in alcuni sporadici casi è sostenuta da un concreta motivazione alla realizzazione e continuazione di iniziative ed attività grazie anche al supporto degli Enti locali INDICATORI UTILIZZATI PER MISURARE IL CONTESTO Popolazione del territorio Popolazione Minorile Percentuale dei minori in situazione di disagio/devianza Numeropercorsi informativi Numero famiglie supportate Numero sussidi Numero colloqui/incontri con i SS Numero uscite nel territorio Numero attività sportive di gruppo Numero giovani del territorio che vengono a contatto con le case famiglia 7) Obiettivi del progetto: REGIONE LAZIO PROVINCIA DI FROSINONE ❶ AREA INTERVENTO: MINORI BISOGNI CONTESTO OBIETTIVI SPECIFICI RISULTATI ATTESI INDICATORI Aumento della conflittualità familiare e la necessità di un sostegno al ruolo ed alla funzione genitoriale; 1. Potenziare gli interventi di sostegno alle famiglie del territorio per il sostegno dei loro figli Aumento dei percorsi informativi sul tema dell adozione con psicologa da 5 a 10 all anno Incremento delle famiglie sostenute in vario modo da 6 a 10. Intensificazione dei rapporti con i SS n.percorsi informativi n. famiglie supportate n. sussidi n. colloqui/incontri con i SS
6 Affievolirsi dei momenti di aggregazione, di socializzazione, dell impegno civico e sociale da parte dei giovani e degli adolescenti quali risorse per una crescita sana e responsabile 2. Aumentare i momenti di integrazione dei minori accolti e di aggregazione con gli adolescenti del territorio Incremento delle uscite nel territorio da 1 a 2 al mese Coinvolgere un maggior numero di giovani nelle attività delle sede da 10 circa a 15 Aumento delle attività sportive di gruppo n. uscite nel territorio n. attività sportive di gruppo n. giovani del territorio che vengono a contatto con le case famiglia 8) Descrizione del progetto e tipologia dell intervento che definisca dal punto di vista sia qualitativo che quantitativo le modalità di impiego delle risorse umane con particolare riferimento al ruolo dei volontari in servizio civile: REGIONE LAZIO PROVINCIA DI FROSINONE 8.1 Piani di attuazione previsti per il raggiungimento degli obiettivi ❶ AREA INTERVENTO: MINORI OBIETTIVO 1 Potenziare gli interventi di sostegno alle famiglie del territorio per il sostegno dei loro figli FASI PREPARATORIE rispetto a obiettivo 1 - incontro con i servizi sociali territoriali per verificare i margini di miglioramento delle relazioni e delle sinergie - indagine e verifica sulla situazione delle famiglie problematiche e dello stato dei minori - contatti con le parrocchie del territorio e con i presidenti di quartiere per creare eventuali sinergie - Effettuare un inventario dei sussidi disponibili ed eventualmente contattare il servizio minori centrale per inoltrare richieste - Verificare il materiale informativo di promozione già in possesso - Individuazione di futuri e possibili eventi pubblici o privati dove l associazione può partecipare sia in modo attivo che in modo indiretto tramite banchetti, volantinaggio, ecc - rivalutazione e preparazione di nuove linee guida per il supporto ed aiuto alle famiglia - incontro con tutti gli operatori dell associazione per analizzare i bisogni formativi - analisi dei bisogni formativi ed elaborazione di una agenda formativa. AZIONI 1 Analisi delle condizione delle famiglie e dei minori e dei loro bisogni sul territorio Incremento dei rapporti con i servizi sociali e territoriali e con gli enti pubblici e privati che si occupano di minori Attività formative per gli operatori Attività di promozione e tutela dei minori e dei loro diritti Aumentare i momenti di integrazione dei minori accolti e di aggregazione con gli adolescenti del territorio FASI PREPARATORIE rispetto a obiettivo 2 - Incontro con i servizi sociali territoriali per verificare i margini di miglioramento delle relazioni e delle
7 sinergie - Contatti con le parrocchie del territorio e con i presidenti di quartiere per verificare lo stato dei giovani - Calendarizzare gli eventi sul territorio - Individuazione di futuri e possibili eventi pubblici o privati dove l associazione può partecipare sia in modo attivo che in modo indiretto tramite banchetti, volantinaggio, ecc - Pianificare momenti strutturati con i giovani. AZIONI 1 Attività di integrazione e di aggregazione Incremento dei rapporti con i servizi sociali e territoriali e con gli enti pubblici e privati che si occupano di minori Attività di programmazione e analisi dei bisogni dei minori del territorio Attività sportive Attività ricreative-ludiche Attività di assistenza ed educative 8.2 Complesso delle attività previste per la realizzazione dei piani di attuazione. Le sedi di attuazione di progetto della provincia di Frosinone (Casa Famiglia Madonna del Rosario situata nel Comune di Morolo e Casa Famiglia San Francesco situata nel Comune di Anagni) attueranno le seguenti azioni/attività: Attività per Minori OBIETTIVO 1 Analisi delle condizione e attività di programmazione delle famiglie e dei minori e dei loro bisogni sul territorio - analisi quantitativa e qualitativa della presenza di famiglie con minori in condizioni disagiate tramite contatti con i Servizi Sociali Territoriali - incontro tra le due case famiglia operanti nel territorio per pianificare azioni comuni. - stesura di una relazione sulla realtà delle famiglie e dei minori, sia accolti che esterni alla struttura e comunicazione dei risultati ai Servizi Sociali per ricevere e fornire possibili aiuti - apertura della Casa Famiglia ad attività ludico-ricreative, educative e di socializzazione alle famiglie e minori del territorio - colloqui con i genitori e figli - comunicazione della disponibilità a sostenere le famiglie in difficoltà - sostentamento materiale alle famiglie attraverso consegna di vestiario, materiale ludico OBIETTIVO 1 Incremento dei rapporti con i servizi sociali e territoriali e con gli enti pubblici e privati che si occupano di minori - intensificare le comunicazioni con i Servizi Sociali Territoriali - organizzazione di un incontro tra tutte le associazione per individuare gli elementi comuni per l assistenza alle famiglie disagiate - incontri periodici tra le diverse associazioni del territorio - presentazione di una relazione sulla realtà delle famiglie e dei minori ai servizi sociali agli enti pubblici e privati che si occupano di minori OBIETTIVO 1 Attività formative per gli operatori - formazione degli operatori attraverso la partecipazione a corsi interni della Comunità Papa Giovanni XXIII circa le problematiche legate alla sfera adolescenziale e modalità di intervento, comunicazione ed interazione con essi da parte degli adulti.
8 - formazione degli operatori attraverso la partecipazione a corsi organizzati dal territorio circa le problematiche disagio minorile e attraverso l acquisizione di competenze professionali che permettano un approccio sempre più aggiornato e pertinente nello svolgimento del proprio lavoro - incontri di verifica e rielaborazione periodici del lavoro svolto - incontri con personale specializzato (psicologi, assistenti sociali, educatori professionali) per un periodico confronto di intervento. OBIETTIVO 1 Attività di promozione e tutela dei minori e dei loro diritti - consulenza ed aiuto alle famiglie in difficoltà nel territorio (organizzazione di incontri per permettere il confronto e un possibile sostegno reciproco e aiuto); - organizzazione d incontri di sensibilizzazione all affidamento - organizzazione di incontri di sensibilizzazione ed informazione sui diritti dei minori - contattare servizi sociali per una collaborazione ed organizzazione di campagne specifiche - incontri con gruppi giovanili e familiari del territorio per far conoscere la realtà della struttura e offrire disponibilità a ricevere visite per approfondire tematiche relative ai minori Attività di integrazione e di aggregazione - programmazione attività aggregative con i responsabili delle altre strutture e con altri enti per l organizzazione e la gestione di attività rivolte alle famiglie con minori in stato di emergenza; - partecipazione alle attività dei centri diurni, centri di aggregazione presenti sul territorio - organizzazione di feste a tema aperte anche alle famiglie e minori del territorio - promuovere l organizzazione di incontri, feste, gite, escursioni con l aiuto delle parrocchie o di enti privati del territorio anche al di fuori delle strutture della Comunità Attività sportive - Partecipazione ai corsi di calcio, pallavolo, nuoto, danza, ginnastica organizzati nelle strutture comunali e non solo - Partecipare e collaborare con società sportive locali all organizzazione di mini tornei estivi di calcio e pallavolo - Uscite al parco, in bicicletta o passeggiate ed escursioni Attività ricreative ludiche per migliorare le relazioni interpersonali all interno della casa famiglia e stimolare la comunicazione e integrazione con nuove persone e coetanei, che permettano la condivisione e la reciproca conoscenza, per trascorrere del tempo libero insieme e consentano l espressione e la valorizzazione delle capacità artistiche, creative, motorie. - giochi di gruppo, di società, da tavolo (per la stimolazione delle abilità cognitive motorie, di attenzione e di socializzazione); - attività all aperto (giochi organizzati, parco giochi all esterno della casa); - attività musicali (ascolto, canto, apprendimento di uno strumento musicale es. chitarra o percussioni varie); - attività di manipolazione attraverso l utilizzo di diversi materiali (carta, creta, sabbia, cartelloni,stoffa, legno); - attività di pittura attraverso l utilizzo di diversi tipi di colori (tempere, acquarelli, a cera, a matita, a dito) e l utilizzo di tele e fogli particolari (carta riciclata); - partecipare a mostre, feste, eventi vari del territorio - organizzazione di soggiorni estivi (due volte l anno gli operatori organizzano un periodo di vacanza durante il quale insieme agli utenti trascorrono del tempo lontano dagli impegni quotidiani in montagna o al mare). Attività di assistenza ed educative - incontri mensili con i Servizi Sociali (gli operatori insieme agli accolti incontrano gli assistenti sociali e si confrontano sull andamento dei casi, delle condizioni di vita degli stessi utenti e su come migliorarle);
9 - colloqui individuali degli educatori (periodicamente ogni singolo accolto svolge un colloquio privato con gli educatori durante il quale espone le sue problematiche); - servizio di trasporto (gli operatori hanno il compito di accompagnare gli utenti nelle sedi delle varie attività esterne alla struttura) - attività di riordino e pulizia per gli accolti ( attività quotidiane alle quali gli accolti sono invitati e aiutati a svolgere per responsabilizzarsi e rendersi conto del loro grado di autonomia e di crescita personale); - attività di sostegno scolastico (gli accolti vengono aiutati quotidianamente nello svolgimento dei compiti scolastici) 8.3 Risorse umane complessive necessarie per l espletamento delle attività previste, specificando se volontari o dipendenti a qualunque titolo dell ente. Il personale coinvolto, nella provincia di Frosinone per la realizzazione delle attività previste nel punto 8.2. è composto da 3 volontari ed 1 dipendente dell associazione Comunità Papa Giovanni XXIII, nelle tabelle sottostanti sono riportati nello specifico le qualifiche, il ruolo e il rapporto con le sedi di attuazione di progetto. SEDE: Casa Famiglia Madonna del Rosario Ruolo nella struttura Azioni/ Competenze Rapporto Educatore professionale Responsabile di Casa Famiglia Figura genitoriale materna Educatore professionale Attività educative con minori Gestione della casa Partecipazione agli incontri riabilitativi esterni Attività assistenziale con accolti Mantiene contatti con servizi Dipendente Coordinatore di Casa Famiglia Figura genitoriale paterna SEDE: Casa Famiglia San Francesco sociali ed enti del territorio Attività educative con accolti Accompagnamento alle attività esterne alla struttura Gestione della casa Volontario Ruolo nella struttura Azioni/ Competenze Rapporto Responsabile di Casa Famiglia Educatore professionale Coordinatore della sede Figura genitoriale materna Laurea in psicologia Attività educative con minori Gestione della casa Partecipazione ad incontri riabilitativi esterni Volontario Educatore professionale Coordinatore della sede Figura genitoriale paterna Attività assistenziali con accolti Attività educative con minori Attività ludico ricreative con minori Gestione della casa Trasporto alle attività esterne alla struttura Partecipazione ad incontri riabilitativi esterni 8.4 Ruolo ed attività previste per i volontari nell ambito del progetto. Volontario I volontari instaureranno con il tempo relazioni interpersonali all interno della casa famiglia, che permetteranno la conoscenza dei disabili e degli operatori locali di progetto. I volontari durante la fase iniziale verranno affiancati a lungo dagli operatori per poi assumere nel tempo competenze e strumenti utili a gestire le attività progettuali e per poter contribuire con originalità e creatività. I 3 volontari richiesti saranno inseriti, uno nella Casa Famiglia Madonna del Rosario e due nella Casa Famiglia San Francesco e svolgeranno le seguenti attività:
10 ❶ AREA INTERVENTO: MINORI Analisi delle condizione e attività di programmazione delle famiglie e dei minori e dei loro bisogni sul territorio - collabora insieme agli operatori della struttura alla stesura di una relazione sulla realtà delle famiglie e dei minori, sia accolti che esterni alla struttura - il volontario si rende disponibile durante l apertura della Casa Famiglia a famiglie e minori del territorio ad organizzare attività ludico-ricreative, educative e di socializzazione - organizza, gestisce e ripartisce il materiale di sostentamento (vestiario, materiale ludico) Attività di integrazione e di aggregazione - partecipazione alla programmazione attività aggregative con i responsabili delle altre strutture e con altri enti per l organizzazione e la gestione di attività rivolte alle famiglie con minori in stato di emergenza; - accompagnamento degli accolti alle attività dei centri diurni, centri di aggregazione presenti sul territorio - organizzazione, partecipazione ed assistenza alle feste a tema aperte anche alle famiglie e minori del territorio - organizzazione, partecipazione ed accompagnamento agli incontri, feste, gite, escursioni con l aiuto delle parrocchie o di enti privati del territorio anche al di fuori delle strutture della Comunità Attività sportive - accompagnamento alle varie attività sportive a cui partecipano gli accolti (corsi di calcio, pallavolo, nuoto, danza, ginnastica) organizzati nelle strutture comunali e non solo - Partecipa, insieme all operatore di struttura e società sportive locali all organizzazione di mini tornei estivi di calcio e pallavolo - Organizza ed accompagna durante le attività all aperto (uscite al parco, in bicicletta o passeggiate ed escursioni) Attività ricreative ludiche per migliorare le relazioni interpersonali all interno della casa famiglia e stimolare la comunicazione e integrazione con nuove persone e coetanei, che permettano la condivisione e la reciproca conoscenza, per trascorrere del tempo libero insieme e consentano l espressione e la valorizzazione delle capacità artistiche, creative, motorie. I volontari forniranno accompagnamento, assistenza e organizzazione delle attività, ma si metteranno anche in gioco personalmente, per aumentare la fiducia reciproca. - Organizzazione e partecipazione ai giochi di gruppo, di società, da tavolo (per la stimolazione delle abilità cognitive motorie, di attenzione e di socializzazione); - Organizzazione, partecipazione ed assistenza alle attività all aperto (giochi organizzati, parco giochi all esterno della casa); - Partecipazione alle attività musicali (ascolto, canto) - Partecipazione ed assistenza durante le attività di manipolazione attraverso l utilizzo di diversi materiali (carta, creta, sabbia, cartelloni,stoffa, legno); - Partecipazione ed assistenza durante attività di pittura attraverso l utilizzo di diversi tipi di colori (tempere, acquarelli, a cera, a matita, a dito) e l utilizzo di tele e fogli particolari (carta riciclata); - partecipare a mostre, feste, eventi vari del territorio - partecipazione ai soggiorni estivi (due volte l anno gli operatori organizzano un periodo di vacanza durante il quale insieme agli utenti trascorrono del tempo lontano dagli impegni quotidiani in montagna o al mare). Attività di assistenza ed educative - servizio di trasporto (gli operatori hanno il compito di accompagnare gli utenti nelle sedi delle varie attività esterne alla struttura) - i volontari insieme agli accolti svolgeranno compiti di riordino e pulizia assegnati dagli operatori ( attività quotidiane volte a responsabilizzarsi e rendersi conto del loro grado di autonomia e di crescita personale); assistenza durante lo svolgimento dei compiti scolastici.
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