/02/2006. Identificativo Atto N. 165 DIREZIONE GENERALE TERRITORIO E URBANISTICA

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1 /02/2006 Identificativo Atto N. 165 DIREZIONE GENERALE TERRITORIO E URBANISTICA PROGETTO DI AMPLIAMENTO DI UN ALLEVAMENTO SUINICOLO, PER UNA CAPACITA' COMPLESSIVA DI CAPI ALL'INGRASSO, IN LOC. CASCINA MOREA NEL COMUNE DI MONTICHIARI (BS).COMMITTENTE: AZIENDA AGRICOLA BELLANDI PIERANGELO - MONTICHIARI.VERIFICA AI SENSI DELL'ART. 1, COMMA 6, E DELL'ART. 10 DEL D.P.R

2 IL DIRIGENTE DELLA STRUTTURA VALUTAZIONI DI IMPATTO AMBIENTALE VISTO il d.p.r. 12 aprile 1996 Atto d indirizzo e coordinamento per l'attuazione dell'art. 40, comma 1, della legge n. 146/1994, concernente disposizioni in materia di valutazione d impatto ambientale, nel seguito richiamato come atto d indirizzo"; VISTI il d.p.c.m. 3 settembre 1999 e il d.p.c.m. 1 settembre 2000, che modificano ed integrano l atto d indirizzo; VISTE le deliberazioni della Giunta Regionale in data 2 novembre 1998, n VI/39305 e 27 novembre 1998, n. VI/39975, aventi ad oggetto Approvazione del documento circa la ricognizione delle procedure amministrative previste dal d.p.r. 12 aprile 1996 e dalla Direttiva del Consiglio del 27 giugno 1985, n 337/85/CEE e Approvazione delle modalità d attuazione della procedura di verifica e della procedura di valutazione d impatto ambientale regionale, di cui alla d.g.r. 2 novembre 1998, n VI / Istituzione di un apposito gruppo di lavoro presso l Ufficio V.I.A. del Servizio Sviluppo Sostenibile del Territorio della Direzione Generale Urbanistica e disciplina delle modalità d acquisizione dei pareri degli enti interessati ; VISTA la legge regionale 3 settembre 1999, n. 20 avente ad oggetto Norme in materia d impatto ambientale, come modificata dall art. 3 della l.r. 24 marzo 2003 n. 3; VISTA la legge regionale 23 luglio 1996, n. 16 e successive modifiche ed integrazioni, nonché i provvedimenti organizzativi della VIII legislatura e, in particolare, la d.g.r del IV provvedimento organizzativo VIII legislatura ed il decreto del Segretario Generale n del , con il quale vengono modificate le competenze di alcune Unità Organizzative e Strutture; PRESO ATTO che: a) in data è stata depositata presso la Struttura Valutazioni di impatto ambientale della Direzione Generale Territorio e urbanistica - da parte dell Azienda agricola Bellandi Pierangelo, con sede in Montichiari (BS) - la richiesta di verifica, ai sensi dell art. 10 dell atto di indirizzo, dell assoggettabilità alla procedura di Valutazione dell impatto ambientale del progetto di ampliamento di un allevamento suinicolo, per una capacità complessiva di capi, nello stesso Comune di Montichiari; b) tale tipologia progettuale è prevista al punto 1 lett. c) impianti per l allevamento intensivo di suini con più di posti suini da produzione (di oltre 30 kg) o 750 posti scrofe - dell allegato B all atto di indirizzo; c) il progetto in esame non è localizzato in area naturale protetta come definita ai sensi della l.394/1991; esso è pertanto soggetto alla procedura di verifica di cui all art. 1, comma 6, ed all art. 10 dell atto di indirizzo; VISTA la documentazione allegata alla richiesta di verifica, articolata in: relazione sugli effetti ambientali (doc. 1 nel seguito r.e.a. ); piano di utilizzazione agronomica e individuazione dei terreni per lo spandimento dei reflui (doc. 2A-2B); 1

3 allegati alla r.e.a. (doc. 3 12): relazione geologica, documentazione fotografica, carte tematiche, relazione descrittiva dei materiali da costruzione, mitigazioni a verde; elaborati di progetto: planimetrie, piante, prospetti, sezioni, schema fognario (doc ); RILEVATO che: riguardo al contesto territoriale interessato dall opera, al sistema dei vincoli ed al quadro programmatico: l area interessata dal progetto si trova all interno della fascia della bassa pianura, così come definita dal Piano territoriale paesistico regionale (PTPR), nella zona definita dei paesaggi della pianura cerealicola ; il centro aziendale s inserisce in un contesto agricolo, nel settore orientale del Comune di Montichiari, a circa 2 km dal centro abitato capoluogo, in loc. Cascina Morea, ed a 1,5 km dal confine con i Comuni di Calcinato, Lonato (BS) e Castiglione delle Stiviere (MN); si tratta di una porzione dell alta pianura - a quota intorno a 100 msm - a monte della zona delle risorgive, e più precisamente dell alta pianura intermorenica compresa tra il fiume Chiese e i rilievi di Carpenedolo, a sud del Lago di Garda; l area interessata dalle nuove strutture per l allevamento suinicolo, identificata al catasto terreni con i mapp , foglio n. 65, del Comune di Montichiari, è classificata come zona E1 agricola produttiva dal vigente strumento urbanistico comunale; non ricade in area sottoposta a tutela paesaggistica ai sensi del d.lgs 42/2004; sotto l aspetto geomorfologico e litologico, l area è inquadrata nelle alluvioni fluvio-glaciali, con terreni sciolti di tipo grossolano; intorno al sito di progetto si presentano terreni costituiti in prevalenza da ghiaie frammiste a elementi più fini, che determinano una buona permeabilità, e una conseguente classificazione da media a moderata della vulnerabilità della falda, la cui soggiacenza media è di 8 10 m dal p.c.; la rete idrografica locale è complessivamente poco significativa (il fiume Chiese dista 4 km dall allevamento), ed è costituita da canali artificiali d irrigazione; la r.e.a. descrive dettagliatamente - sulla base delle pubblicazioni dell ERSAF (Ente regionale di sviluppo agricolo e forestale della Lombardia) e con il relativo supporto cartografico - la pedologia del sito di progetto e dell area interessata dallo spandimento delle deiezioni, la loro capacità d uso e l attitudine allo spandimento dei reflui stessi; riguardo a quest ultimo aspetto, i terreni a disposizione dell azienda sono stati tutti considerati vulnerabili, nonostante una parte di essi sia classificata come moderatamente adatta allo spandimento; si è tenuto cioè conto della definizione delle aree vulnerabili contenuta nella proposta di Programma di tutela e uso delle acque (PTUA) approvato con la d.g.r. VII/19359 del , benché la procedura per la definitiva approvazione del Programma stesso, che procede ai sensi dell art. 55 della l.r. 26/2003, non sia a tutt oggi conclusa; il progetto non interferisce con fasce fluviali come definite dal Piano per l assetto idrogeologico (PAI) del bacino del Po, né con aree di rispetto di pozzi pubblici o con risorgive; l impianto rispetta le distanze dai nuclei abitati prescritte dal Regolamento locale d igiene (RLI), come modificato con deliberazione del Direttore Generale dell ASL di Brescia n. 797 del ; riguardo alle caratteristiche del progetto ed ai suoi effetti sull ambiente: l allevamento attualmente è composto da: 2

4 - un capannone, delle dimensioni di 111 x 15 m (disposto in direzione N-S), comprendente 80 box per suini su pavimento totalmente fessurato, oltre alla cucina e al magazzino; sulle fondazioni in c.a., larghe 140 cm e alte 50 cm, poggiano i pannelli di muratura, pure in c.a., che sostengono anche il piano del grigliato e il tetto; la copertura è costituita da copponi prefabbricati e manto in tegole di cemento a grana superficiale simil cotto; il ricambio d aria è garantito dal sistema di aerazione naturale, per mezzo della finestratura laterale e del cupolino posto sulla mezzeria del capannone stesso; la capacità della stalla è di capi; - una vasca per lo stoccaggio dei reflui zootecnici, rettangolare con angoli smussati, parallela al capannone, con dimensioni esterne di 55,5 x 18,3 m, profondità di 3,65 m (dei quali 3,05 m interrati), volume utile di m³ suddiviso in tre settori uguali (vasca A); il complesso è posto al confine sud dell area di proprietà del committente, all interno della quale si trova la Cascina Morea, a 230 m dalle strutture di allevamento; il progetto prevede la realizzazione di: - un capannone posto in parallelo all esistente, con le stesse caratteristiche tecniche e costruttive e una lunghezza solo leggermente inferiore (109 m), determinata da un lato dall assenza della cucina e del magazzino, dall altra dalla presenza di quattro box infermeria; identica è la potenzialità di capi da ingrasso, che porta quella complessiva di progetto a capi; - una seconda vasca di stoccaggio (vasca B), in adiacenza e in linea con l esistente e di uguali caratteristiche costruttive, con volume utile di m³; essa sarà però suddivisa in due bacini, rispettivamente da 764 (B1) e 1868 m³ (B2); in tal modo il volume totale disponibile passa a mc, in grado di garantire un tempo di permanenza delle deiezioni pari a 195 gg, superiore al minimo prescritto di 180 (l.r. 37/1993); inoltre, la maturazione potrà avvenire - come previsto dalla d.g.r. VI/34964 del in tre settori separati, ottenuti combinando i cinque bacini complessivamente presenti nelle due vasche, e precisamente: A1+A2, A3+B1, B2; - per quanto segnalato circa la profondità della falda, la distanza del fondo della vasca dal livello piezometrico è ampiamente superiore a 1,5 m; - il convogliamento dei reflui zootecnici avverrà mediante la tubazione principale, esistente lungo l asse del corridoio tra il due capannoni, che sfocia in un pozzetto posto sulle testate N, ed alla quale sono e saranno collegati i tubi provenienti dal sottogrigliato delle stalle; il riempimento delle vasche verrà effettuato mediante sollevamento dal pozzetto e con immissione dal basso, per mantenere l integrità del cappellaccio superficiale e limitare la diffusione degli odori; lo svuotamento avverrà per aspirazione diretta dalla proboscide dei carri botte; il ciclo di produzione previsto è relativo all allevamento di suini da ingrasso; i parametri dimensionali principali dell impianto, nella configurazione di progetto, sono i seguenti: a. consistenza dell allevamento: capi b. peso vivo allevato: 240 t (peso medio 100 kg) c. superficie utile a disposizione per l utilizzo agronomico dei reflui: 70,23 ha d. carico di peso vivo [b/c]: 3,42 t/ha e. produzione di refluo (comprese le acque aggiuntive): m³/anno f. capacità utile di stoccaggio dei reflui: 5.936,17 m³ 3

5 g. tempo di stoccaggio garantito [f/e]: 195 gg; le strutture per l allevamento e le modalità gestionali sono progettate in coerenza con la normativa di settore, ed in particolare con quanto prescritto dal d.lgs. 53/2004, che recepisce la Direttiva 2001/93/CE in materia di protezione dei suini; l approvvigionamento idrico è garantito da un pozzo, regolarmente autorizzato e recentemente realizzato 127 m a NO dell allevamento; esso fornisce acqua di qualità idonea all uso animale e umano, sulla base di specifica analisi effettuata dal laboratorio del Dipartimento di prevenzione della ASL di Brescia; il consumo medio di acqua è stimato in l/gg (8 l/gg*capo); per la gestione delle carcasse, derivanti da mortalità naturale o da abbattimenti forzosi imposti dalla ASL per motivi sanitari, è prevista la realizzazione di una cella frigorifera per lo stoccaggio, fino al prelievo da parte di operatore specializzato che provvederà allo smaltimento; le colture praticate sui terreni asserviti allo spandimento del liquame sono costituite da mais e loiessa, e in piccola parte da prato stabile; il trasporto e lo spandimento sono previsti a cura di contoterzisti operanti in zona, su lotti di proprietà (31,29 ha), in affitto (12,78 ha) e in convenzione (28,66 ha), tutti nel Comune di Montichiari, escluso un piccolo lotto in Calcinato; le caratteristiche generali di tali terreni sono state sopra richiamate, mentre informazioni di dettaglio - relative alle 12 unità di paesaggio agrario (UPA) utilizzate - si trovano nella r.e.a. e nel PUA; stante la segnalata generale vulnerabilità dei terreni, il carico massimo di azoto applicabile è di 170 kgn/ha, elevabile a 340 kgn/ha per le cinque UPA nelle quali viene praticata la doppia coltura; il risultato del calcolo elaborato nel PUA mostra che la quantità di nutrienti prodotti dall allevamento è adeguata all asportazione delle colture; l allevamento dispone anche di un impianto di fertirrigazione, amovibile ed utilizzabile in ciascuno dei bacini di stoccaggio, in grado si spingere i reflui fino a 800 m dalle vasche (distanza entro la quale si trova gran parte dei terreni disponibili) in canalette di miscelazione e irrigazione a tenuta; tale tecnica può essere utilizzata in specifici periodi dell anno e mediante rete di distribuzione isolata da altre acque superficiali; l accesso all allevamento per il rifornimento delle materie prime, il carico-scarico dei suini e il trasporto dei liquami - per un totale di 7 8 passaggi / gg - avviene da una strada interpoderale, in parte asfaltata, direttamente collegata alla ex SS236 Goitese (Brescia Mantova); data la struttura della rete viaria della zona, i centri abitati nell intorno non sono interessati dal passaggio dei mezzi pesanti afferenti all impianto in questione; la tutela dell ambiente idrico (acque superficiali e profonde) è affidata alla corretta esecuzione delle opere strutturali, in particolare dell impermeabilizzazione delle vasche, delle platee e del sottogrigliato, nonché del sistema delle tubazioni (in polietilene senza giunture in linea) che convogliano il liquame; per contrastare la propagazione di odori sgradevoli e per una più funzionale gestione dell impianto, si adottano tecniche di allevamento che prevedono: - la stabulazione su pavimento totalmente fessurato e la rapida rimozione dei liquami; - lo spandimento superficiale del liquame e il suo rapido interramento; la r.e.a. presenta una caratterizzazione anemologica dell area di Montichiari, redatta sulla base dei dati forniti dalla vicina stazione dell Aeronautica Militare di Ghedi; in considerazione del fatto che la zona non è soggetta a forti correnti d aria e che la direzione prevalente dei venti è quella da ENE e da ONO, si può ragionevolmente 4

6 affermare che sia le stalle, sia le vasche di stoccaggio liquami sono localizzate in posizione idonea a limitare la propagazione di odori verso recettori sensibili; l utilizzazione delle risorse naturali consiste sostanzialmente nella occupazione definitiva del suolo destinato alla costruzione delle nuove strutture zootecniche, per una superficie di m², che portano la superficie complessiva dell impianto (compresi i piazzali e le pertinenze) a circa m²; l emissione di gas di scarico delle macchine operatrici, i rumori in fase di lavorazione e lo smaltimento delle acque civili di cantiere risultano di modesta entità e - data la situazione dei luoghi - tali da non generare effetti significativi sull ambiente, a condizione che ogni operazione sia eseguita a regola d arte, evitando comunque le ore notturne; l intervento in esame insiste in un contesto agricolo caratterizzato dalla presenza di diversi allevamenti; per limitare l impatto visivo dei fabbricati esistenti e in progetto è previsto un consistente intervento di integrazione dei filari arborei [platano, olmo e rovere in prevalenza, oltre a pioppo cipressino, robinia e rari noci e ciliegi, con arbusti di viburno, ligustro e biancospino] lungo le divisioni degli appezzamenti intorno all allevamento; va rilevato inoltre che il quasi totale interramento delle vasche di stoccaggio, che sporgono dal p.c. per 60 cm, elimina in gran parte l elemento oggettivamente più incidente sul paesaggio; va rilevato infine che la particella catastale interessata dalla realizzazione dalle nuove strutture zootecniche è attraversata da una linea elettrica a 132 kv; la posizione delle nuove costruzioni è stata pertanto valutata con il gestore Terna S.p.a., per verificare il rispetto delle distanze prescritte dalla normativa sui campi elettromagnetici, in funzione delle destinazione d uso dei recettori interessati; RITENUTO, sulla base di quanto sopra riportato, di concludere che: nel complesso, le informazioni prodotte dal Committente e la loro esposizione consentono una sufficiente comprensione delle caratteristiche del progetto e la valutazione dei principali effetti che l opera può comportare sull ambiente, in coerenza con la prescrizione di cui all art dell atto di indirizzo; l esecuzione degli interventi previsti dovrà avvenire nel rispetto della specifica normativa di settore (segnatamente la l.r. 37/1993) e delle misure ed accorgimenti individuati e proposti nel rapporto di verifica, nonché nell ottemperanza alle prescrizioni e condizioni elencate nella parte dispositiva del presente atto; RITENUTO pertanto che non sussistano fattori legati alla realizzazione del progetto in esame che possano causare ripercussioni sull ambiente di importanza tale da rendere necessaria la procedura di Valutazione d impatto ambientale di cui all art. 5 del d.p.r , fermo restando quanto alle precedenti considerazioni; per tutto quanto esposto DECRETA 1. Di escludere dalla procedura di Valutazione di impatto ambientale, ai sensi dell art.10 del d.p.r , il progetto di ampliamento dell allevamento suinicolo, per una capacità complessiva di capi da ingrasso, in località Cascina Morea nel Comune di Montichiari (BS), secondo la soluzione progettuale indicata negli elaborati prodotti dal 5

7 Committente Azienda agricola Bellandi Pierangelo, a condizione che siano ottemperate le seguenti prescrizioni, che dovranno essere espressamente recepite nei successivi provvedimenti autorizzativi o abilitativi: a. la realizzazione delle vasche di stoccaggio dei liquami assicuri un franco minimo di 1,50 m tra il fondo e la massima escursione stagionale della falda freatica riferita all ultimo decennio; siano altresì effettuati controlli periodici della tenuta delle strutture di stoccaggio; b. l immissione dei reflui nelle vasche di maturazione avvenga dal basso, per impedire la rottura del cappello sulla superficie del liquame e limitare la propagazione di odori; in fase di esercizio si attui una periodica verifica della propagazione di odori verso recettori sensibili, valutando l eventuale opportunità di intervenire con specifici sistemi di abbattimento; c. si predisponga e si attui un piano di monitoraggio della qualità delle acque sotterranee e superficiali (canali e rogge irrigue) nell intorno dell insediamento, per una verifica della assenza di contaminazioni dovute all esercizio dell attività zootecnica; d. le modalità di conduzione delle azioni di monitoraggio siano definite dal Committente in accordo con il locale Dipartimento dell ARPA e il Comune di Montichiari, ai quali dovranno essere trasmessi i risultati dei monitoraggi stessi per la loro validazione e l eventuale assunzione di conseguenti provvedimenti; e. per l accesso ai terreni a disposizione dell azienda, il transito delle carrobotti per lo spandimento dei liquami sia effettuato su percorsi esterni ai centri abitati; f. durante la fase di costruzione si persegua la massima limitazione delle emissioni di rumore, gas di scarico e polvere, adottando macchine adeguatamente silenziate e le normali cautele previste nella corretta gestione di un cantiere edile; 2. Di provvedere alla trasmissione del presente decreto all Azienda agricola Bellandi Pierangelo, committente, al Comune di Montichiari, ed alla Provincia di Brescia. 3. Di provvedere altresì all inserimento del presente decreto nell apposito registro delle procedure di verifica, ai sensi dell art. 1, comma 9, e dell art. 10, comma 3, del d.p.r Il Dirigente della Struttura Arch. Mauro Visconti 6

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