/04/2005. Identificativo Atto N. 755 Direzione generale Territorio e urbanistica

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1 /04/2005 Identificativo Atto N. 755 Direzione generale Territorio e urbanistica PROGETTO DI RIORGANIZZAZIONE DI UN ALLEVAMENTO SUINICOLO IN LOC. CASCINA CUCCA, NEL COMUNE DI CALVISANO (BS).Committente: Azienda Agricola Galuppini e Mangeri - Calvisano.VERIFICA AI SENSI DELL'ART. 1, COMMA 6, E DELL'ART. 10 DEL D.P.R

2 IL DIRIGENTE DELL UNITA ORGANIZZATIVA VISTO il d.p.r. 12 aprile 1996 Atto d indirizzo e coordinamento per l'attuazione dell'art. 40, comma 1, della legge n. 146/1994, concernente disposizioni in materia di valutazione d impatto ambientale, nel seguito richiamato come atto d indirizzo"; VISTI il d.p.c.m. 3 settembre 1999 e il d.p.c.m. 1 settembre 2000, che modificano ed integrano l atto d indirizzo; VISTE le deliberazioni della Giunta Regionale in data 2 novembre 1998, n VI/39305 e 27 novembre 1998, n VI/39975, aventi ad oggetto Appr ovazione del documento circa la ricognizione delle procedure amministrative previste dal d.p.r. 12 aprile 1996 e dalla Direttiva del Consiglio del 27 giugno 1985, n 337/85/CEE e Approvazione delle modalità d attuazione della procedura di verifica e della procedura di valutazione d impatto ambientale regionale, di cui alla d.g.r. 2 novembre 1998, n V I/ Istituzione di un apposito gruppo di lavoro presso l Ufficio V.I.A. del Servizio Sviluppo Sostenibile del Territorio della Direzione Generale Urbanistica e disciplina delle modalità d acquisizione dei pareri degli enti interessati ; VISTA la legge regionale 3 settembre 1999, n. 20 avente ad oggetto Norme in materia d impatto ambientale, come modificata dall art. 3 della l.r. 24 marzo 2003 n. 3; VISTO il Decreto del Segretario Generale n del 21 giugno 2004 con il quale sono state adeguate le strutture organizzative e relative competenze ed aree di attività delle Direzioni Generali ivi indicate, ai sensi dell art. 11, comma 4, l.r. 16/1996; "VISTA la d.g.r. VII/19911 del recante "Disposizioni a carattere organizzativo (4 provvedimento organizzativo 2004)"; PRESO ATTO che: a) il è stata depositata presso la Struttura Valutazione impatto ambientale dell Unità Organizzativa Pianificazione e Programmazione territoriale - Direzione Generale Territorio e urbanistica, da parte dell azienda agricola Galuppini e Mangeri, la richiesta di verifica, ai sensi dell art. 1.6 dell atto di indirizzo, della assoggettabilità alla procedura di Valutazione dell impatto ambientale del progetto di riorganizzazione di un allevamento suinicolo in Comune di Calvisano (BS); b) tale tipologia progettuale è prevista nell allegato B, punto 1, lett. c) all atto d indirizzo: impianti per l allevamento intensivo di suini con più di posti suini da produzione (di oltre 30 kg) o di 750 posti per scrofe ; il progetto in esame non è localizzato in area protetta come definita ai sensi della l. 349/1991; esso è pertanto soggetto alla procedura di verifica di cui all art. 1.6 ed all art. 10 dell atto di indirizzo; c) il Committente ha depositato documentazione ed informazioni integrative: - il , con precisazioni principalmente riferite al numero e alla tipologia dei capi allevati e alla situazione anemometrica dell area interessata; - il , con ulteriore precisazione circa le categorie di scrofe allevate, ai fini della corretta interpretazione delle soglie dimensionali della normativa comunitaria (Dir. 97/11/CE); 1

3 VISTA la documentazione prodotta dal Committente, costituita da: relazione sugli effetti ambientali (r.e.a.), documentazione fotografica, piano di utilizzazione agronomica dei reflui (PUA), elaborati progettuali, documenti integrativi del ( integrazione 1 ) e del ( integrazione 2 ); RILEVATO che: riguardo al contesto territoriale interessato dall opera: il centro aziendale della ditta Committente è posto nel territorio comunale di Calvisano, a sud-ovest del centro abitato della frazione Mezzane, in loc. Cascina Cucca; le strutture esistenti e quelle di progetto insistono sui mappali n. 8 e 59 del fg. 49 del Comune di Calvisano; il contesto territoriale è quello della pianura bresciana, circa 2 km ad ovest del Fiume Chiese; l allevamento dista m dal centro abitato di Mezzane, 150 m dalla più vicina casa isolata, 75 m dalla casa del conduttore e 550 m dalla SP29 Montichiari - Visano; l accesso avviene utilizzando la strada comunale Cucca che ha un utilizzo quasi esclusivamente agricolo in quanto è impiegata per accedere dalla SP29 alle cascine presenti nella zona (C.na Gentila, C.na Cucca e C.na Boschetti); in merito alle acque superficiali, numerose sono le teste di fontanili distribuite sul territorio comunale; uno dei fontanili più importanti è quello che dà origine alla Seriola Menarizza, che scorre a circa 650 m ad est del sito di progetto; relativamente al quadro paesistico, si evidenzia che nel raggio di oltre 1 km dall allevamento non sono presenti elementi di rilevanza naturalistica, paesistica, percettiva e di valorizzazione del paesaggio; l unico elemento da segnalare è la presenza di itinerari di fruizione paesistica, ubicati comunque a notevole distanza dall azienda (circa m); relativamente al quadro amministrativo e programmatico, l intervento non insiste su aree gravate da vincoli di natura ambientale ai sensi del d.lgs. 42/2004 e non rientra in aree naturali protette così come definite ai sensi della legge 394/1991; non interferisce con fasce fluviali o con aree a rischio idrogeologico come definite dal Piano per l assetto idrogeologico (PAI) del bacino del Po; il sito di progetto si trova all interno della fascia della Bassa Pianura e nella zona definita dei Paesaggi della pianura cerealicola ; così come individuata dal Piano territoriale paesistico regionale (PTPR); relativamente al vigente Piano regolatore generale, insiste su una porzione del territorio classificata come zona E1 agricola; In merito alle caratteristiche delle strutture esistenti: l azienda Committente dispone di una superficie totale di 79,69 ha, di cui 40,47 ha di proprietà, 7,85 ha in affitto e 31,37 ha in convenzione; l allevamento è costituito da 7 stalle per i suini, da strutture per il deposito e la lavorazione dei cereali per uso zootecnico, da magazzini con annesso essiccatoio e mangimificio, da una casa rurale destinata ad abitazione del proprietario, dalle strutture per lo stoccaggio e la maturazione delle deiezioni; le stalle hanno fondazioni perimetrali continue, murature in elevazione in laterizio 2

4 intonacato e tinteggiato, copertura con struttura portante con travetti in c.a.p., tiranti, doppio tavellone con interposto isolamento in poliuretano espanso, cartella superiore in calcestruzzo e manto di copertura con tegole in cemento color antracite, canali, scossaline e pluviali in acciaio inox; la pavimentazione interna è su grigliato fessurato poggiante su vasche di veicolazione liquami con murature e fondo a tenuta in calcestruzzo lisciato e coibentato; i serramenti sono in ferro zincato con pannelli in policarbonato lucido; i liquami prodotti nei capannoni, per mezzo di idonee tubazioni interrate a tenuta, vengono convogliati nel complesso di stoccaggio, composto da una pre-vasca interrata in c.a. impermeabilizzato ed a tenuta. dove a mezzo di separatore meccanico viene divisa la frazione liquida dalla solida; quest ultima viene stoccata su idonea platea in calcestruzzo con pozzetto di raccolta del percolato, mentre la frazione liquida è stoccata in due vasconi seminterrati c.a. a tenuta; in merito alle caratteristiche del progetto: esso prevede la ristrutturazione dell allevamento dei suini, mediante: - la demolizione di un capannone esistente e la ricostruzione nella medesima posizione; - la realizzazione di un nuovo capannone, - la costruzione di una nuova vasca di stoccaggio dei reflui; il confronto tra la consistenza attuale dell allevamento e quella prevista con la ristrutturazione è riassunto nella tabella seguente: Categoria peso medio (kg/capo) (*) Consistenza attuale Consistenza di progetto n. capi peso vivo tot. (q) n. capi peso vivo tot. (q) Lattonzoli Magroncelli Magroni Suini grassi Scrofette da rimonta Verri Tot. capi > 30 kg Scrofe gestanti Scrofe con suinetti Tot. scrofe Totale capi (*) le categorie e i rispettivi pesi medi sono quelli definiti nel regolamento di attuazione della l.r. 37/1993 con la realizzazione delle strutture in progetto e con la nuova organizzazione, l azienda passerà ad un ciclo chiuso parziale, nel quale verrà portata all ingrasso solamente una parte dei lattonzoli, mentre la maggior parte verrà venduta al peso di 30 kg; a tal proposito - ai fini del confronto con le soglie dimensionali definite nell atto di indirizzo (all. B) e nella Dir. 97/11/CE (all. I) - la categoria delle scrofette da rimonta è computata tra i suini da ingrasso (> 30 kg) e non tra le scrofe; in tal modo, l allevamento supera la soglia per la procedura di verifica (> capi da ingrasso), ma non quella dei 900 posti 3

5 per scrofe, che richiede direttamente la procedura di v.i.a.; ciò appare corretto in considerazione, tra l altro [v. integrazione 2 ], dei seguenti elementi: - i pesi medi delle scrofette sono significativamente diversi da quelli delle scrofe gestanti o con suinetti (v. tabella sopra); - le scrofette sono generalmente allevate in box insieme ai suini maschi, con la stessa alimentazione e gestione zootecnica, fino alla fase di magronaggio; - in seguito, alcuni soggetti passano a sostituire le scrofe da riproduzione a fine ciclo, senza variare l equilibrio complessivo dell allevamento; nel caso specifico, inoltre, il progetto di ristrutturazione dell allevamento prevede una diminuzione del numero complessivo dei capi allevati e del peso vivo totale; il nuovo capannone ha dimensioni esterne di 70 x 28 m, è previsto con struttura in ferro zincato prefabbricato, copertura coibentata con pannelli e tamponamenti in termolaterizio intonacato, ed è suddiviso in due parti: - settore sud-est, destinato all allevamento dei suinetti dal peso medio di 15 kg, che verranno in parte venduti ed in parte destinati all ingrasso; questi capi sono allevati in box multipli con pavimento grigliato; - settore nord-ovest, destinato all allevamento delle scrofe gestanti, in 75 gabbie singole e 30 box multipli su pavimento fessurato, tutti comunque con pavimentazione grigliata; la struttura ricostruita sul luogo del capannone da demolire ha dimensioni di 41,7 x 15,5 m, pilastri e travi in c.a. prefabbricato, copertura con solai in laterocemento, coibentazione superiore, manto di tegole, tamponamenti esterni con pannelli prefabbricati, ed è suddivisa in due parti: - settore nord-est, con 60 gabbie parto distribuite in tre sale; - settore sud-ovest, con 150 gabbie singole per scrofe gestanti; il sistema di alimentazione sarà completamente automatizzato e consentirà di veicolare la soluzione alimentare dal locale cucina a tutte le baste dei due capannoni in progetto; in entrambi i capannoni, sotto la pavimentazione grigliata dei box, sono previste vasche di raccolta dei liquami con profondità di 0,5 m per il primo capannone e 0,9 m per il secondo, con lo scopo di raccogliere temporaneamente i reflui e di convogliarli, mediante idonea pendenza della pavimentazione e l ausilio di pompe e condotte interrate, nelle vasche di stoccaggio esterne per il completamento della maturazione; la nuova vasca liquami è prevista in adiacenza alle due esistenti, a sud dei capannoni in progetto, scoperta e completamente fuori terra, con dimensioni interne di 30 x 30 m; ai fini del calcolo della cubatura utile è stato considerato un battente di sicurezza di 30 cm per eventi meteorici eccezionali; i reflui zootecnici prodotti sono quantificati in m³/anno di liquame (al lordo delle acque aggiuntive) e 250 t/anno di separato; le strutture di stoccaggio esistenti ed in progetto garantiscono un tempo di maturazione di 183 gg, leggermente superiore al limite definito dalla normativa vigente (l.r. 37/1993); nei tempi e nei modi previsti dalle norme vigenti, i reflui sono utilizzati per la fertirrigazione; i terreni a ciò dedicati, che hanno una superficie utile complessiva di 74,15 ha, sono coltivati soprattutto a mais da granella, mais ceroso, cereali autunno vernini, foraggio; la distribuzione dei reflui avviene con carrobotte a breve gittata; l approvvigionamento idrico è garantito da un pozzo presente in azienda, per la captazione di acqua ad esclusivo utilizzo zootecnico; 4

6 in merito all eliminazione delle carcasse di animali morti, l azienda dichiara che esse verranno rimosse immediatamente dall allevamento e avviate in brevissimo tempo alla distruzione ad opera di ditta specializzata; i rifiuti assimilabili agli urbani (vetri, carta, cartoni) vengono smaltiti tramite il locale servizio pubblico; CONSIDERATO che la relazione sugli effetti ambientali esamina i possibili effetti del progetto sull ambiente e descrive le misure e gli interventi da adottare per la loro mitigazione, si può osservare quanto segue: per quanto riguarda i reflui zootecnici prodotti nell allevamento, il loro utilizzo nel ciclo produttivo agronomico, dopo la fase di stoccaggio e di maturazione (180 gg), è previsto in linea con la normativa vigente; la platea esistente è in grado di garantire lo stoccaggio, per un periodo di 92 gg, del materiale (250 t/anno) prodotto dall impianto di separazione; l analisi idrogeologica dei terreni interessati dallo spandimento evidenzia la presenza del pelo libero della falda a 1,5 2 m dal piano campagna; relativamente ai pozzi presenti sul territorio, il sito di progetto si pone idrogeologicamente a valle di quelli pubblici destinati ad uso potabile; per quanto riguarda il traffico, il flusso veicolare costituito dagli automezzi di carico e scarico suini, scarico mangimi e prodotti e trasporto del liquame è quantificato mediamente in 7 8 passaggi al giorno; l intervento in progetto non è pertanto tale da generare significative ricadute sulla viabilità esistente; l analisi delle caratteristiche anemometriche evidenzia che la direzione prevalente dei venti è, per quasi tutto l arco dell anno, da est-nord-est verso ovest-sud-ovest, eccetto che nella stagione invernale, quando i venti da ovest verso est e da ovest-nord-ovest verso est-sud-est risultano più frequenti; i centri abitati più vicini all azienda e che potrebbero essere interessati dal trasporto di sostanze maleodoranti provenienti dall allevamento sono Calvisano (2,2 km ad ovest dell azienda), Visano (2 km a sud) e la frazione di Mezzane (1,4 km a nord-est); inoltre, si evidenzia che le situazioni di calma di vento rappresentano oltre il 70% dei rilevamenti; tale caratteristica determina una contenuta dispersione di odori molesti nell aria; relativamente all inserimento ambientale delle nuove strutture, le opere non sono tali da generare significativi impatti sul paesaggio, in quanto risultano in sintonia sia con la vocazione ambientale e produttiva dell area, sia con le strutture esistenti; la visibilità delle strutture è mitigata da una barriera arboreo - arbustiva esistente; per garantire un ottimale mascheramento delle strutture ed un ostacolo alle emissioni odorifere, è prevista una integrazione vegetale lungo il perimetro dell allevamento; RITENUTO, sulla base di quanto sopra riportato, di concludere che: nel complesso, le informazioni prodotte dal Committente e la loro esposizione consentono una sufficiente comprensione delle caratteristiche del progetto e la valutazione dei principali effetti che l opera può comportare sull ambiente, in coerenza con la prescrizione di cui all art dell atto di indirizzo; l esecuzione degli interventi previsti dovrà avvenire nel rispetto della specifica normativa di settore (segnatamente la l.r. 37/1993) e delle misure ed accorgimenti individuati e proposti nel rapporto di verifica, nonché nel rispetto delle seguenti prescrizioni e condizioni: - il carico e lo scarico delle vasche di stoccaggio dei liquami dovrà essere effettuato dal basso o con modalità tali da mantenere l integrità dello strato superficiale solidificato 5

7 (cappellaccio), riducendo così l emissione di gas serra e i cattivi odori; la distribuzione dei reflui dovrà avvenire solo nei periodi consentiti e quando i terreni si trovano in condizioni di tempera; - la distribuzione dei liquami dovrà essere effettuata con carro botte a bassa pressione con piatto deviatore rivolto verso il terreno, seguito dal tempestivo interramento, al fine di ridurre le emissioni di ammoniaca ed evitare il diffondersi di odori molesti, facilitando inoltre l utilizzo dei nutrienti da parte delle colture; - prima della realizzazione delle opere dovrà essere infisso almeno un piezometro, a valle idrogeologica delle vasche di stoccaggio dei liquami, per monitorare soggiacenza e qualità della falda freatica; dai riscontri ottenuti si valuterà la possibilità di interrare la nuova vasca secondo il progetto, ovvero di innalzarne il fondo fino a garantire il franco di 1,5 metri dalla superficie freatica; - per la gestione delle carogne, l azienda dovrà predisporre un congelatore da ubicare in posizione isolata rispetto all allevamento, dove saranno mantenuti gli animali morti in attesa dello smaltimento da parte di ditte specializzate; - al fine di ridurre ulteriormente l impatto visivo dei manufatti, ai lati della nuova vasca di stoccaggio dovrà essere riportato ed inerbito del terreno di scavo; non sussistono fattori legati alla realizzazione del progetto in esame che possono causare ripercussioni sull ambiente di importanza tale da rendere necessaria la procedura di Valutazione d impatto ambientale di cui all art. 5 del d.p.r , fermo restando quanto alle precedenti considerazioni; DECRETA 1. Di escludere dalla procedura di Valutazione di impatto ambientale, ai sensi dell art. 10 del d.p.r , il progetto di riorganizzazione dell allevamento suinicolo in località Cascina Cucca in Comune di Calvisano (BS), secondo la soluzione progettuale indicata negli elaborati prodotti dal Committente, a condizione che siano ottemperate le prescrizioni esposte in premessa, che si intendono qui integralmente richiamate. 2. Di provvedere alla trasmissione del presente decreto all Azienda Agricola Galuppini e Mangeri di Calvisano, committente, al Comune di Calvisano ed alla Provincia di Brescia; 3. Di provvedere altresì all inserimento del presente decreto nell apposito registro e nell elenco da pubblicarsi periodicamente sul B.U.R.L., ai sensi dell art. 1, comma 9, e dell art. 10, comma 3, del d.p.r U.O. Pianificazione e programmazione Territoriale Arch. Gian Angelo Bravo 6

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