La scuola di fronte alla dislessia

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1 La scuola di fronte alla dislessia Lamparelli Maria Grazia Psicologa psicoterapeuta

2 Lettura e processi cognitivi 1) LETTURA ad alta voce: capacità di riconoscere e denominare le parole contenute in un testo in modo scorrevole e corretto (lettura strumentale) 2) LETTURA intesa come capacità di cogliere il significato (quindi di elaborare o recuperare delle rappresentazioni mentali) di quanto si è letto (comprensione) LETTURA STRUMENTALE COMPRENSIONE

3 Lettura ad alta voce (modello evolutivo di Uta Frith,1985) Stadio logografico Stadio alfabetico Stadio ortografico Stadio lessicale

4 Parola scritta (es. GATTO) Lettura ad alta voce Modello di lettura strumentale a due vie (Coltheart, 1978; 1981) Sistema di analisi visiva Lessico visivo di entrata Sistema semantico Lessico fonologico d uscita Conversione VIA 3 grafema-fonema VIA 2 (via FONOLOGICA) (via LESSICALE (Es. prustela) NON SEMANTICA) Buffer fonemico PAROLA LETTA VIA 1 (via LESSICALE SEMANTICA)

5 Modello standard di lettura analisi visiva ortografica Prima di essere letta una parola (o una non parola) deve essere analizzata nelle sue componenti strutturali.(mbt, elaborazione in parallelo) Identificazione della forma complessiva della parola Segmentazione grafemica della stringa Identificazione delle singole lettere Categorizzazione delle lettere (trasformazione in un codice astratto) Codifica della posizione relativa di ogni lettera all interno della stringa in modo da poter ricostruire l ordine sequenziale

6 Modello standard di lettura conversione grafema fonema Magazzino MLT in cui vengono immagazzinati i valori delle associazioni apprese tra codici fonologici e loro rappresentazione grafica (segmenti fonemici) Efficienza di questo sistema dipende dalla rapidità dell accesso nel recupero dei codici fonologici a partire da un input grafico Prove di denominazione rapida test sensibile dell efficienza di questa componente Buffer fonemico sistema a memoria a breve termine verbale, composto da un magazzino fonologico e da operazioni di assemblaggio della struttura fonologica (sintesi fonemica)

7 Modello standard di lettura lessico ortografico Lessico ortografico d entrata: una sorta di dizionario in cui le parole sono immagazzinate nella loro forma visiva Ipotesi dei logogen (Morton 1969) che prevede che il risultato dell analisi ortografica sia confrontato con le voci ortograficamente simili presenti nel magazzino e che sia fissata una soglia di riconoscimento oltre la quale la parola viene riconosciuta (es.lama-lana)

8 Modello standard di lettura sistema semantico Sistema semantico: magazzino a lungo termine in cui ogni data parola è associata ad un corrispettivo significato (o più significati nei casi di polisemia) L informazione all interno del sistema è rappresentata in forma astratta e i vari concetti sono tra loro interconnessi su più livelli categoriali (categorie basilari, sopra e sub-ordinate)

9 Modello standard di lettura Lessico fonologico di uscita Lessico fonologico: una sorta di dizionario in cui le parole sono immagazzinate nella forma fonologica. L accessibilità a questo magazzino può risultare compromessa nei casi di DSL e DE Test adatti a valutare questo magazzino: prove di denominazione figure e fluenza fonemica

10 Strategie di lettura Strategia fonologica: richiede l analisi delle singole sub-unita che compongono la parola e attraverso le regole di conversione g/f viene ricostruita la catena fonologica che consente recupero della parola nel repertorio lessicale Strategia lessicale: il lettore riconosce globalmente la parola e la pronuncia dopo averla riconosciuta dal suo repertorio lessicale

11 Processo di lettura adulto Richiede capacita di balancing tra: strategia fonologica strategia lessicale

12 Lettura Parole ortograficamente regolari possono essere lette attraverso una qualsiasi strategia Parole irregolari possono essere lette correttamente solo attraverso la via lessicale (strategia lessicale) Parole nuove e non-parole possono essere lette solo attraverso la via di conversione fonologica (strategia fonologica, accesso indiretto)

13 Effetti della lingua La dissociazione tra i due tipi di strategia (fonologica e lessicale) è molto evidente in lingue irregolari e opache come inglese in cui il lettore deve sin dalle prime fasi di apprendimento sviluppare accesso diretto (parole irregolari yacht, omofone weight, wait) e indiretto per le parole regolari. In inglese disturbo fonologico più frequente In italiano, lingua regolare e con ortografia trasparente, è più difficile separare le due strategie sul piano evolutivo

14 Processo di lettura La via fonologica appare un percorso semplice e naturale nelle prime fasi di apprendimento della letto-scrittura La via lessicale si attiva successivamente come risultato dei processi di codifica fonologica più ricorrenti I bambini mostrano comunque un vantaggio dalle componenti lessicali: leggono più rapidamente e in modo più accurato le parole più frequenti e le parole rispetto alle non parole

15 Sviluppo della capacita di lettura La velocita di lettura progredisce in maniera omogenea di circa 1/2 sillaba al secondo per ciascun anno scolastico, fino al terzo della scuola secondaria in cui raggiunge la velocita di circa 6 sill/sec Una lettura di circa 5.5 sill/sec e considerata vicina a quella dell adulto Si considera una lettura funzionale allo studio quando la velocita si aggira attorno a sill/sec

16 Consensus conference (26 gennaio 2007) DSA Principale caratteristica è quella della specificità intesa come presenza di un deficit che interessa uno specifico dominio di abilità, ma circoscritto, lasciando intatto il funzionamento intellettivo generale. Criterio diagnostico di inclusione è quello della discrepanza tra abilità di dominio e intelligenza. Domini:lettura, ortografia, grafia, cognizione numerica, procedure esecutive del numero e del calcolo.

17 Criteri per definizione DSA Carattere evolutivo Diversa espressività Comorbidità Carattere neurobiologico delle anomalie processuali Disturbo specifico deve comportare un impatto significativo e negativo per adattamento scolastico e/o per le attività della vita quotidiana.

18 Che cos e la dislessia? Il disturbo comprende una specifica e significativa compromissione nello sviluppo delle capacita di lettura nonostante istruzione adeguata, in assenza di deficit intellettivi, neurologici o sensoriali e con adeguate condizioni socio-culturali (DSM-IV; ICD- 10). Difficolta specifica della lettura che fa riferimento all aspetto decifrativo. E un disturbo di automatizzazione dei processi di decodifica dei segni scritti.

19 Concetto di automatizzazione Esprime la stabilizzazione di un processo automatico caratterizzato da un adeguato livello di velocita e accuratezza Tale processo e realizzato in modo inconsapevole e richiede un minimo impegno attentivo

20 Definizione dislessia Abilita strumentali (velocita / accuratezza) Origine neurobiologica (alterazioni funzionamento aree cerebrali) Ipotesi genetica (anamnesi, studi gemelli) Maschi e femmine (4:1)

21 Possibili cause dislessia Deficit processazione fonologica Deficit visivo (magnocellulare) Deficit cerebellare

22 Ipotesi fonologica I problemi hanno origine nella rappresentazione e manipolazione dei fonemi (consapevolezza fonologica) Storia di difficoltà linguistiche orali in b/i con dislessia evolutiva: Ripetizione non parole Discriminazione fonemi Sensibilità fonologica (produzione rime)

23 Ipotesi visiva Deficit visivi a livello dei movimenti oculari saccadi di breve ampiezza Anomalie anatomiche e funzionali del sistema visivo centrale magnocellulare Difficoltà visive nello scanning di stimoli piccoli e affollati

24 Ipotesi magnocellulare Sistema specifico per visione movimento, posizione oggetto nello spazio, percezione della profondità (luci a rapida intermittenza, basso contrasto di target in moviemento a bassa frequenza temporale) Presiede tre funzioni implicate nel processo di lettura: Regolazione movimenti oculari (irregolarità) Visione periferica (deficit di inibizione) Attenzione visuo-spaziale (emineglet sinistro)

25 Ipotesi cerebellare Ruolo del cervelletto 1) Controllo motorio 2) Articolazione linguaggio (lentezza o disfunzione nel processo di articolazione determinerebbe una rappresentazione fonologica povera) 3) Automatizzazione di procedure

26 Ipotesi cerebellare I dislessici hanno difficoltà nell acquisire automaticità nelle lettura e in altre attività: cioè necessitano di più pratica per automatizzare l apprendimento. DIFFICOLTA Mantenersi equilibrio su un asse (a occhi bendati, su un piede) Mantenere postura Eseguire contemporaneamente due compiti PET: ridotta attivazione cerebellare in adulti dislessici durante la lettura

27 DISLESSIA EVOLUTIVA Acquisizione della lettura (I el) Difficoltà e lentezza nell acquisizione del alfabetico e nell apprendimento dell associazione g-f Controllo limitato delle operazioni di analisi e sintesi fonemica con errori che alterano la struttura fonologica delle parole Accesso lessicale limitato Capacità di lettura di un numero limitato di parole

28 DISLESSIA EVOLUTIVA Fasi successive (II IV el) Graduale acquisizione del codice alfabetico e dell associazione g-f, ma difficoltà automatizzazione Frequente persistenza di difficoltà nel controllo delle mappature ortografiche più complesse L analisi e la sintesi fonemica avvengono con dispendio attentivo e sono scarsamente automatizzate Migliora l accesso lessicale, anche se rimane limitato alle parole note e ad alta frequenza

29 DISLESSIA EVOLUTIVA Fase di stabilizzazione (V el) Completa padronanza del codice alfabetico e stabilizzazione delle mappature g-f L analisi, la sintesi fonemica e l accesso lessicale cominciano ad automatizzarsi a partire dalle parole ad alta frequenza Limitato accesso al lessico ortografico Scarsa integrazione dei processi di decodifica e comprensione : la lettura rimane stentata e richiede l impiego di risorse attentive per i processi che non sono stati automatizzati

30 Diagnosi Psicologo, neuropsichiatra Eta diagnosi: fine della classe II, inizio classe III

31 Diagnosi Escludere patologie neurologiche Escludere psicopatologie preesistenti Escludere deficit uditivi/visivi Valutazione neuropsicologica con prove standardizzate

32 Prove standardizzate Livello intellettivo Lettura brano (correttezza e rapidita ) Lettura parole e non parole

33 Strumenti per la diagnosi Wisc-r (QIT, QIP, QIV) Prove di lettura MT correttezza e rapidita (Cornoldi e Colpo 1998) Batteria per la valutazione della dislessia e della disortografia (Sartori, Job e Tressoldi 1995)

34 Scala wisc-r SCALA VERBALE (6 subtest) Informazioni: ampiezza delle conoscenze generali Vocabolario: livello e ampiezza del lessico Somiglianze: pensiero astratto Aritmetica: comprensione di istruzioni verbali e concentrazione Comprensione:capacità di verbalizzazione e giudizio Memoria di cifre: memoria uditiva, attenzione

35 Wisc-r SCALA PERFORMANCE (6 subtest) Completamento di figure:riconoscimento di oggetti, attenzione ai dettagli Storie figurate: abilità di pianificazione Disegno con cubi: Percezione di forme, soluzione di problemi, integrazione visuomotoria Ricostruzione oggetti: analisi visiva, abilità di sintesi Cifrario: coordinamento visuomotorio Labirinto: coordinazione visuomotoria, abilità prassiche

36 Criteri per la diagnosi Prestazione < 2ds in almeno uno dei parametri velocita e correttezza Prestazione al 5º percentile nella lettura di parole e non parole Si considera una lettura funzionale allo studio quando la velocita si aggira attorno a sillabe/secondo

37 Dislessia evolutiva Nei bambini con dislessia le strategie possono essere presenti con diverso grado di efficienza, ma non sono mai completamente assenti.

38 In generale distinguiamo: Dislessia medio-lieve ( circa 2ds = tra 1 e 1.6 sill/sec) lettura molto lenta discreta comprensione del testo Dislessia severa (sotto le 2ds = < 1 sill/sec) lettura lenta lettura inaccurata scarsa comprensione del testo

39 Come si manifesta il disturbo livello fonologico Difficolta consapevolezza fonologica (riconoscimento suoni associati alle lettere) Difficolta memoria fonologica a breve termine (ripetizione parole e non parole) Difficolta articolazione veloce di suoni (nominare rapidamente lettere, cifre, colori, oggetti) Difficolta linguistiche (confusione suoni f-v;t-d;m-n; organizzazione frase, uso termini nuovi)

40 Come si manifesta il disturbo livello visivo Analisi e memorizzazione visiva di forme (errori p/q, b/d, a/e, u/n, m/n, f/t) Analisi seriale visiva (omissione grafemi fonte/fote, salti di rigo, inversione sillabe in/ni, aggiunte e ripetizioni tavolo/tavovolo) Integrazione visivo-uditiva

41 Esempi di errori di lettura nei dislessici SOSTITUZIONI Valo-salo dorso-borso forma-forza botto-botte chiodo-chiudo INVERSIONI Serdo-sedro linea-liena nutto-tunto INSERIMENTI Vunto-vunito zato-zatto tana-tanta

42 Rispetto a lettura, scrittura e abilita linguistiche Lentezza nella lettura Lettura con errori Difficolta nella comprensione Errori di trasposizione, ripetizione, omissione, inversione lettere, sillabe e parole Deficit nel recupero di elencazioni (es. Tabelline) Difficolta espressione idee

43 Rispetto alla lateralizzazione Difficolta motorio-prassiche Difficolta a copiare Scrittura talvolta illegibile Goffaggine (disprassia) Difficolta di orientamento (destra/sinistra, sopra/sotto)

44 Rispetto al tempo Difficolta ad organizzare il tempo in anticipo (sono spesso in ritardo) Difficolta a leggere orologio Difficolta a memorizzare i giorni della settimana, i mesi, le stagioni, Difficolta a ricordare la data di nascita

45 Rispetto alla matematica Uso delle dita per contare Difficolta nella numerazione progressiva e regressiva Difficolta nel calcolo Difficolta nel memorizzare le tabelline Difficolta nella decodifica del numero (1492> ) Inversione di cifre Difficolta nel gestire la sequenzialita nelle operazioni matematiche Difficolta nella decodifica del testo

46 Rispetto al comportamento Appare sempre svogliato Puo essere disordinato In classe disturba oppure e troppo calmo Puo essere emotivo o ansioso

47 Comorbidita dislessia e DSA Disortografia Disgrafia Discalculia

48 Comorbidita dislessia e disturbi neuropsicologici Deficit linguistici Deficit della percezione visiva Deficit attenzione iperattivita (DDAI) Deficit memoria di lavoro Disprassia

49 Comorbidita dislessia e disturbi psicopatologici Disturbi d ansia Fobia scolare Disturbi a carattere somatico (vomito, cefalee)

50 Dislessici rispetto ai loro compagni Hanno un concetto di se piu negativo Si sentono meno supportati emotivamente e hanno poca autostima Tendono a sentirsi meno responsabili del proprio aprendimento Tendono ad abbandonare il compito alle prime difficolta

51 La dislessia lungo l arco della scolarità obbligatoria (Stella et al., 2001) Fattore correttezza: i bambini con DE tendono a un progressivo avvicinamento ai dati di riferimento che ha il suo massimo effetto in V el. Fattore comprensione: progressivo peggioramento nelle classi a partire dalla III el. (aumento complessità delle informazioni contenute nel brano, severità della decodifica, aumento lunghezza brano)

52 La dislessia lungo l arco della scolarità obbligatoria (Stella et al., 2001) Fattore rapidità: bambini con DE grave considerati lungo l arco evolutivo dalla II el. alla III media raggiungono in III media una velocità pari a quella raggiunta da un normolettore in II el. Vantaggio della lettura del brano e delle parole rispetto alle non parole

53 La dislessia lungo l arco della scolarità obbligatoria (Stella et al., 2001) DE disturbo molto persistente nel corso degli anni della scolarità Il deficit di decodifica non mostra andamento omogeneo nei due parametri considerati. DE rimangono lenti ma corretti.

54 La dislessia evolutiva nell adolescente Dislessia recuperata prestazioni comparabili a quelle del normolettore Dislessia compensata la lettura di materiale significativo (testi e parole) e abbastanza fluente (lenta ma non sempre sotto-soglia), mentre la lettura di non parole e lenta e inaccurata Dislessia persistente tutti i parametri di lettura, in tutti i tipi di stimoli (testo, parole e non parole) sono significativamente sotto soglia per rapidita e accuratezza

55 Dislessia COMPENSATA caratteristiche neuropsicologiche E in grado di leggere con discreta fluenza (> 3 sill/sec) Legge stimoli significativi senza errori (compenso lessicale) Gli errori compaiono negli stimoli a bassa frequenza (non parole, lessici specialistici) Permane deficit di automatizzazione

56 Dislessia COMPENSATA conseguenze funzionali Affaticabilita in tutti i compiti che richiedono lettura, cefalee e disturbi funzionali Difficolta di comprensione e di studio (tendenza a leggere una volta sola) Difficolta con la lettura delle lingue straniere Difficolta con le prove a tempo Dfficolta con prove a scelta multipla Difficolta ragionamenti formali e astratti (dimostrazione teoremi) Bassa autostima Tendenza all isolamento

57 Dislessia PERSISTENTE Lettura molto stentata, lenta (<3 sill/sec) Lettura inaccurata (< 5º percentile) Impossibilita a studiare senza aiuto Rifiuto scolarizzazione Disturbi di socializzazione

58 Scuola secondaria di I grado indicatori comportamentali Demotivazione allo studio Atteggiamenti di sfiducia Comportamenti di reattivita Comportamenti di rifiuto con rischio di fallimento e/o abbandono scolastico

59 Indici di dislessia scuola secondaria I grado Parziale comprensione del testo Difficolta produzione testo Difficolta nell acquisire termini specifici Difficolta a compilare il diario, a prendere appunti, a terminare il lavoro nei tempi richiesti Difficolta evidenti di copia dalla lavagna Perdita della riga e salto della parola Difficolta ad usare armoniosamente lo spazio del foglio Disgrafia Difficolta con le doppie e gruppi consonantici Omissione lettere maiuscole Confusione e sostituzione di lettere e numeri Difficolta di attenzione

60 Competenze neuropsicologiche di base (memoria e attenzione) La non automatizzazione della lettura/scrittura comporta un dispendio di competenze attentive anche in compiti apparentemente a costo zero La lentezza di svolgimento delle operazioni sovraccarica la m. di lavoro (spesso non efficiente) Il lento recupero delle informazioni (linguistiche) dalla MLT allunga i tempi di reazione

61 Competenze neuropsicologiche specifiche (visuopercettive e metafonologiche) La ricerca di una informazione attraverso la scansione veloce del testo e spesso impossibile La ricerca delle parole sul vocabolario e lenta e faticosa La disambiguazione di caratteri poco chiari (corsivo, caratteri piccoli, fotocopie sbiadite) non e guidata dalle competenze metafonologiche L eventuale disgrafia rende difficile la revisione

62 Competenze linguistiche Il vocabolario non si espande attraverso la lettura La sintassi rimane simile a quella del linguaggio orale La fragilita della competenza metalinguistica rende difficile l analisi grammaticale e logica L apprendimento delle lingue straniere non puo avvenire attraverso lo studio della grammatica Difficolta di studio

63 Lo studio disciplinare Viene effettuato quasi esclusivamente attraverso la lettura Richiede continui processi di controllo I processi di controllo si realizzano attraverso la rilettura

64 Lo studio nel dislessico Tendenza a leggere una sola volta Balancing inefficace tra uso della via fonologica e di quella lessicale Tendenza a riparare le incongruenze senza ricorrere alle verifiche attraverso la rilettura Difficolta a sviluppare tecniche di analisi testuale (parole chiave, sintesi)

65 Competenze cognitive rimangono indenni, ma possono faticare ad emergere a causa delle difficolta neuropsicologiche sottostanti

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