Percezione del Nucleare e accettazione sociale Il caso italiano. Piero Risoluti
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1 ENERGIA NUCLEARE E ACCETTAZIONE SOCIALE La Scelta dei siti il vero banco di prova Università Bocconi, Milano, 21 Giugno 2010 Percezione del Nucleare e accettazione sociale Il caso italiano Piero Risoluti
2 Il problema del consenso nel contesto italiano In Italia si sono svolti negli ultimi due anni decine di convegni e dibattiti sul ritorno al nucleare, con al centro quasi sempre gli aspetti tecnici ed industriali connessi con le centrali. Poca importanza èstata data al problema dell accettazione sociale, che in tutti i paesi democratici viene oggi considerato il problema principale dell energia nucleare. In Italia il nucleare ha avuto una storia tormentata proprio in materia di consenso. Le problematiche di accettabilità, e quindi della localizzazione degli impianti, sono destinate ad assumere maggior peso che altrove. Non è stata risolta l eredità del passato, e questo non faciliterà il consenso. Bocconi, 21 Giugno
3 Percezione del pubblico e accettabilità sociale Considerare le problematiche di accettazione sociale significa tener conto delle inquietudini, se non proprio delle paure, diffuse tra il pubblico sugli impieghi civili dell energia nucleare. Anche se noi esperti le consideriamo immotivate, e frutto in buona parte di disinformazione e talvolta di vero terrorismo ecologico, di esse dobbiamo prendere atto e affrontarle conseguentemente. La mancata coscienza di questa realtà ha portato all episodio di Scanzano, che in Italia si tende a dimenticare ma che è tuttora citato nella letteratura specialistica internazionale come un caso di scuola. Bocconi, 21 Giugno
4 Percezione del pubblico ed effetti collaterali Una percezione preoccupata del pubblico si traduce da un lato in difficoltà nella localizzazione di impianti, dall altro in imprevedibilità degli iter autorizzativi, circostanze che hanno avuto in passato ed avranno ovunque un influenza decisiva sui costi dell energia nucleare. L esperienza insegna che la percezione che ha la società influenza inevitabilmente il regulatory climate. In presenza di una opinione pubblica preoccupata ovvero ostile l autorità di controllo tende ad applicare standard di sicurezza più restrittivi di quelli necessari e normalmente praticati. Ciò penalizza sensibilmente l economia delle attività nucleari. Bocconi, 21 Giugno
5 Legislazione e regulatory climate La legge DL 1995/230, stabilisce (Art.96, allegato IV) le dosi al pubblico ammesse per attività nucleari: Il limite di dose efficace per gli individui della popolazione è stabilito in 1 msv/anno (in linea con i valori internazionali). In tutti i paesi si applica il limite di msv/anno per le singole istallazioni (vincolo di dose). In Italia viene attualmente imposto per le singole istallazioni od operazioni il limite di 0.01 msv/anno, che corrisponde alla pratica esente da rilevanza radiologica. Normalizzare questa situazione non è un fattore di secondaria importanza Bocconi, 21 Giugno
6 Prerequisiti per l accettazione sociale Alcuni prerequisiti per conseguire in un paese il livello necessario di accettazione sociale dell energia nucleare: Comunicazione e informazioni corrette Una condivisione politica bipartisan sulla liceità del suo utilizzo. Non si può praticare una generazione energetica se parte considerevole dei rappresentanti del popolo si oppone a fini unicamente politici e coltiva le preoccupazioni della gente presentandola come un pericolo. Un organismo di sicurezza nucleare adeguato Ricorso alle migliori competenze disponibili nel paese Bocconi, 21 Giugno
7 Comunicazione e informazione Primo requisito per ristabilire presso il grande pubblico una corretta percezione dell energia nucleare con i suoi vantaggi e con i suoi problemi è la diffusione di informazioni obiettive e esaurienti. Gli esperti nucleari non sempre sono stati in grado di dare spiegazioni chiare e semplici, e spesso non sono stati messi in condizione di farlo. In materia di energia nucleare e dei connessi problemi, la stampa ha sempre privilegiato l intenzione di impressionare anziché quella di informare. Quello che si chiede non è una informazione filonucleare, ma semplicemente un informazione corretta. Bocconi, 21 Giugno
8 Un esempio tra tanti Le più diffuse testate il 17 luglio 2007 Bocconi, 21 Giugno
9 Altri casi Bocconi, 21 Giugno
10 L Italia come caso politico speciale In Italia l opposizione all energia nucleare prima che da motivazione tecniche o ambientali è stata storicamente ispirata da ideologie politiche. Da un testo della fine degli anni 70 sulla politica energetica di un importante partito politico: La scelta nucleare appare come il coronamento di tutta una fase storica della politica energetica dei paesi capitalistici [.]. Per questo la scelta nucleare non va considerata in sé, ma nel contesto dei rapporti di classe nazionali ed internazionali [.]. Una scelta imposta dall imperialismo. [ ] in realtà, l unico modo realistico di puntare alla transizione appare quello di concentrare gli investimenti nella ricerca per un rapido sviluppo delle fonti alternative in chiave democratica e decentrata [ ] in modo di incidere sul modo di produzione capitalistico e sull organizzazione sociale. È stato tenuto un referendum un anno dopo Chernobyl. Non fu accettata la ragionevole e minimale soluzione del cosiddetto presidio nucleare solo per opportunismo politico Bocconi, 21 Giugno
11 Il ruolo degli enti di sicurezza nucleare Oggi in tutti i paesi democratici in cui viene praticata l energia nucleare le organizzazioni preposte alla sicurezza nucleare tendono ad essere accreditate come garanti della pubblica opinione, e ciò anche per rispondere alle esigenze derivanti dai problemi di accettazione sociale. Questo ha comportato che tali organizzazioni siano ovunque caratterizzate : Da una forte accentuazione del loro ruolo di tutela indipendente; Da un riconosciuto ed indiscusso livello di competenza scientifica nel settore della sicurezza nucleare e della radioprotezione ambientale. La credibilità pubblica delle autorità di sicurezza nucleare è un fattore essenziale per la praticabilità dell energia nucleare. Bocconi, 21 Giugno
12 Le reazioni dell opinione pubblica Presso l opinione pubblica, sia nazionale che internazionale, le tematiche ambientali connesse con l utilizzo della fonte nucleare riguardano principalmente la destinazione delle cosiddette scorie radioattive. Minore preoccupazione viene manifestata nei riguardi della pericolosità delle centrali di potenza. L incidente di Chernobyl viene ormai raramente evocato come prova della pericolosità del nucleare, dato che le sue reali cause e conseguenze sono oggi abbastanza note all opinione pubblica. La localizzazione dei depositi di rifiuti radioattivi incontra spesso più opposizione della localizzazione delle centrali nucleari. Bocconi, 21 Giugno
13 Se I rifiuti radioattivi fossero gestiti in sicurezza l opzione nucleare sarebbe accettabile? (Eurobarometro 2005) B DK D EL ES F IRL I L NL A P SF S UK Agree Disagree DK Bocconi, 21 Giugno
14 Come viene affrontato il problema Il livello di attenzione verso questo problema è molto alto nei paesi in cui c è produzione elettronucleare, e di esso tengono conto con priorità le politiche e pratiche di gestione attuate in materia di gestione dei rifiuti e la filosofia seguita in materia di informazione e trasparenza. In Finlandia, nella legge che consentiva la costruzione della centrale di Okiluoto, nei primissimi articoli si stabiliva l obbligo di indicare come si sarebbe provveduto alla sistemazione dei rifiuti radioattivi. La risoluzione del problema dello smaltimento deve quindi essere considerato anche in Italia un requisito primario per favorire il consenso della società in vista della ripresa del nucleare. Bocconi, 21 Giugno
15 Lo stato della tecnologia: i depositi definitivi I depositi definitivi per rifiuti a vita breve (media e bassa attività) sono in esercizio da molti anni in quasi tutti paesi con centrali nucleari senza problemi di sorta. I più avanzati centri di questo tipo si trovano in Francia, Spagna, Giappone, Svezia, Finlandia, USA, Regno Unito. I depositi geologici commerciali per i rifiuti a vita lunga sono nella fase di progettazione. Per il 2018 èprevisto l inizio delle operazioni per quelli svedese e finlandese. Dal 2000 èin funzione in USA un deposito geologico per i rifiuti di produzione federale. Bocconi, 21 Giugno
16 Centro de l Aube, Francia Bocconi, 21 Giugno
17 Manipolazioni dei manufatti di rifiuti all interno del deposito di Forsmark Latina, 7 Giugno
18 Le esigenze italiane per il deposito La scelta della tipologia di deposito avviene normalmente sulla base dell inventario nazionale. In Italia si stimano, al termine delle operazioni di condizionamento e smantellamento, i seguenti quantitativi: Rifiuti a bassa attività o vita breve, idonei cioè allo smaltimento in un deposito di superficie: mc Rifiuti ad alta attività, o a vita lunga, non smaltibili in un deposito superficiale: mc Bocconi, 21 Giugno
19 La soluzione prevista in Italia (DL Feb. 31/2010) Un Deposito Nazionale da realizzare in un unico sito che include: Un sistema di deposito definitivo di tipo superficiale, per i rifiuti a vita breve (media e bassa attività); Un sistema impiantistico per lo stoccaggio di lungo periodo ( anni) per i rifiuti a vita lunga non essendo proponibile un deposito geologico per i quantitativi attualmente esistenti o previsti. Insieme con il Deposito Nazionale vengono realizzate altre infrastrutture tecnico scientifiche a costituire un Parco Tecnologico. Bocconi, 21 Giugno
20 La ricerca del consenso per il sito di deposito In tutti i paesi si tende attualmente ad individuare un sito per il deposito definitivo dei rifiuti radioattivi associando in qualche modo alla scelta le popolazioni e le comunità locali. Il principio applicato è quello di promuovere, fornendo tutte le informazioni tecniche del caso in un ottica di totale trasparenza, interesse per la localizzazione del deposito. Lo strumento più usato a tal fine è solitamente la presentazione di un pacchetto di benefici associati alla realizzazione del deposito. Tali benefici sono giustificati dal fatto che la comunità si fa carico della soluzione di un problema di interesse nazionale, e sono rivolti a compensare le amministrazioni locali per la servitù, di durata secolare, a cui sarebbe assoggettata una porzione del loro territorio. Bocconi, 21 Giugno
21 Come si prevede di scegliere il sito in Italia (Linee generali del Decreto Legislativo 31/2010) La Sogin propone una Carta nazionale delle aree potenzialmente idonee per il Deposito Nazionale ed elabora il progetto preliminare dei sistemi di deposito Le aree individuate vengono pubblicate a livello nazionale. Le regioni interessate e tutti gli stakeholders vengono invitati in un Seminario Nazionale a discutere dell insediamento. L intenzione è promuovere inizialmente interesse alla discussione e successivamente candidature La legge prevede un percorso di tipo partecipativo articolato in varie fasi per cercare di arrivare ad una soluzione concertata con le Amministrazioni Locali. In mancanza di una soluzione di questo tipo, la decisone sulla localizzazione del Deposito viene presa dal governo nazionale. Bocconi, 21 Giugno
22 E adeguata la nuova legislazione per la scelta dei siti? Il Decreto Legislativo indica alcuni strumenti di carattere propedeutico per la scelta dei siti, sia per le centrali che per il Deposito Nazionale, che non sono ancora stati attivati (Agenzia per la Sicurezza, il Documento di Strategia Nucleare e la Valutazione Ambientale Strategica). Per quanto riguarda la sua funzionalità agli obbiettivi di ricerca del consenso che la legge intende perseguire, si deve osservare: Nel processo decisionale per la scelta dei siti si cerca di conciliare le esigenze nazionali del programma di governo con le prerogative delle Amministrazioni locali, ed in particolare delle Regioni. Si tratta di un tentativo che in Italia, con l attuale ordinamento, si presenta problematico. Com è noto si èin attesa della sentenza della Corte Costituzionale sui ricorsi delle regioni contro alcune norme della legge 99/2009. Bocconi, 21 Giugno
23 Per concludere un caso esemplare In Belgio due municipalità sono entrate in concorrenza per l insediamento nel loro territorio del deposito nazionale, di tipo superficiale, per le scorie radioattive di bassa attività. In Svezia due municipalità sono entrati in concorrenza per un deposito geologico. Il governo ha dovuto garantire un premio di consolazione al comune che non ha avuto il deposito. Bocconi, 21 Giugno
24 Grazie per l attenzione p.risoluti@alice.it Bocconi, 21 Giugno
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