RISPOSTA IMMUNOPATOGENA. Risposta immunitaria capace di: danneggiare il tessuto dell ospite provocare patologie specifiche
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1 RISPOSTA IMMUNOPATOGENA Risposta immunitaria capace di: danneggiare il tessuto dell ospite provocare patologie specifiche
2 Le reazioni immunopatogene vengono effettuate con gli stessi meccanismi che il sistema immunitario adopera nei processi di difesa dagli agenti infettivi. Si differenziano dalle reazioni difensive solo per il diverso effetto finale, che causa la comparsa di manifestazioni patologiche, ed anche per il loro differente bersaglio e per la loro esagerata intensità.
3 IMMUNOPATOLOGIA Immunodeficienze Reazioni di ipersensibilità Autoimmunità Trapianti e meccanismi di rigetto
4 Immunodeficienze Sono condizioni cliniche in cui un insufficiente risposta immunitaria causa un aumento di malattie infettive.
5 Sono comunemente classificate in primitive e secondarie Primitive o congenite Difetti di uno o più costituenti del Sistema Immunitario Secondarie o acquisite, si generano in seguito a: Trattamento con farmaci immunosoppressivi Invecchiamento Prematurità neonatale Malnutrizione Tumori disseminati Infezioni delle cellule immunocompetenti (HIV)
6 IMMUNODEFICIENZA PRIMITIVA IMMUNITA NATURALE deficit dei fagociti deficit del complemento IMMUNITA SPECIFICA (dovuti ad un anomalo sviluppo, funzione effettrice o immunoregolatoria) deficit dell immunità umorale (infezioni ricorrenti da piogeni, aumentata suscettibilità ad alcune infezioni virali e ad alcuni parassiti intestinali) deficit dell immunità cellulomediata (aumentata suscettibilità alle infezioni da virus, miceti, batteri intra-cellulari e protozoi) deficit combinati
7 IMMUNODEFICIENZA PRIMITIVA IMMUNITA NATURALE deficit dei fagociti deficit del complemento IMMUNITA SPECIFICA (dovuti ad un anomalo sviluppo, funzione effettrice o immunoregolatoria) deficit dell immunità umorale (infezioni ricorrenti da piogeni, aumentata suscettibilità ad alcune infezioni virali e ad alcuni parassiti intestinali) deficit dell immunità cellulomediata (aumentata suscettibilità alle infezioni da virus, miceti, batteri intra-cellulari e protozoi) deficit combinati
8 IMMUNODEFICIENZA SECONDARIA O ACQUISITA Infezioni croniche o persistenti Infezioni ricorrenti Infezioni da opportunisti Guarigioni incomplete Malnutrizione Virus e batteri intracellulari Deplezione di CD8
9 AIDS Cd4 è espresso soprattutto sui LinfThma anche sui monociti/m, sulle cellule dendritiche e sulla neuroglia
10 CHE COS E L AIDS? L AIDS (Acquired ImmunoDeficiency Syndrome) è una sindrome da immunodeficienza acquisita. E uno stato patologico in cui si ha la riduzione delle funzioni del sistema immunitario che dipende da cause esterne. Il virus HIV è la causa dell immunodeficienza acquisita.
11 HIV (Human Immunodeficiency Virus) Ø NUCLEOCAPSIDE: Core: RNA a singola elica + enzimi(integrasi, transcrittasi inversa) Capside: involucro proteico Ø PERICAPSIDE: rivestimento membranoso + antigeni (gp41, gp120)
12 ORIGINE E DIFFUSIONE Da un Virus delle scimmie (SIV), originario dell Africa, potrebbe essersi evoluto recentemente l HIV-2, ( virus capace di infettare sia l uomo che le scimmie). Dall HIV-2 si è passati alla forma HIV-1, più virulenta, che si è diffusa in Europa e negli USA.
13 Cellule bersaglio Cellule con recettori CD4
14 Downloaded from: StudentConsult (on 15 December :42 PM) 2005 Elsevier
15 FASI DELLA MALATTIA
16 Patologie nella fase di AIDS conclamata
17 IPERSENSIBILITA Tipo I Ipersensibilità Immediata o Anafilassi Tipo II Ipersensibilità mediata da anticorpi citotossici Tipo III Ipersensibilità mediata da immunocomplessi Tipo IV Ipersensibilità di tipo ritardato o cellulo-mediata
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19 ALLERGIE ED IPERSENSIBILITA Le allergie sono delle ipersensibilità. Una risposta di IgE verso antigeni innocui. L Ipersensibilità è una reazione immunitaria verso un antigene innocuo che provoca un danno cellulare. Un antigene che causa allergia è detto allergene
20 Ipersensibilità di tipo I o anafilassi E causata dalle IgE che possono legarsi alle superfici cellulari dei Mastociti e dei Basofili mediante la porzione Fc I Mastociti si trovano in prossimità dei vasi sanguigni e contengono granuli lisosomiali ricchi di ISTAMINA, EPARINA, enzimi proteolitici, fattori chemiotattici ed attivanti, leucotrieni e prostaglandine. Il rilascio di tali sostanze determina una contrazione della muscolatura liscia delle pareti bronchiali e delle cellule endoteliali dei vasi. Si sviluppa una reazione infiammatoria.
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22 Ipersensibilità immediata (allergia)
23 PRINCIPALI COMORBILITA ASMA CONGIUNTIVITE RINOSINUSITE RINITE ALLERGICA DISTURBI DEL SONNO OTITE
24 Perché le allergie aumentano? Diversi fattori legati all occidentalizzazione: INQUINAMENTO Maggior esposizione ad allergeni indoor. (+ tempo trascorso in ambienti chiusi) CIBI STERILI VACCINAZIONI
25 Ipersensibilità di tipo ritardata Dermatite da contatto Può essere causata da alcuni metalli rari (zirconio) o sostanze vegetali (linfa di mango) *Un agente sensibilizzante è normalmente una piccola molecola (aptene) che penetra attraverso la pelle, lega proteine self, trasformandole in antigeni.
26 AUTOIMMUNITA Disordine del sistema immunitario che non riconosce più le proprie strutture cellulari e tissutali e produce anticorpi diretti contro di esse. L attivazione persistente delle vie effettrici del sistema immunitario innesca una reazione autoaggressiva che può essere di tipo umorale e/o cellulare in grado di alterare l integrità e la funzione delle cellule e degli organi bersaglio.
27 Autoimmunità Costituenti dell'organismo divengono bersaglio del proprio sistema immunitario - Organospecifica: viene danneggiato un solo organo. Es: tiroidite di Hashimoto (tiroide), diabete mellito insulino-dipendente (cellule beta del pancreas) - Sistemica: - il bersaglio è un costituente comune di molti tessuti dell'organismo. Es: lupus eritematoso sistemico (DNA)
28 CARATTERI COMUNI A TUTTE LE MALATTIE AUTOIMMUNI familiarità maggior frequenza nel sesso femminile insorgenza apparentemente spontanea presenza di ipergammaglobulinemia decorso cronico, caratterizzato da esacerbazioni e remissioni E' anche possibile che manifestazioni cliniche di una forma si associno a manifestazioni di un'altra malattia autoimmune (sindromi da sovrapposizione).
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30 Trapianto: definizione Il trapianto è un intervento di chirurgia che prevede la sostituzione di una componente di un organismo vivente (tessuto, organo od insiemi complessi), in quanto malfunzionante, con l'omologa componente, funzionante, espiantata da altro individuo.
31 Si identificano quindi due fasi ed individui coinvolti: 1. il prelievo del tessuto/organo/sistema da un soggetto detto donatore 2. il successivo trapianto della stessa parte su di un soggetto detto ricevente
32 Tipi di trapianto Isotrapianto (detto anche autotrapianto): Trapianto di tessuto da uno stesso individuo (es. cute da un distretto all altro dello stesso soggetto) Omotrapianto: trapianto di tessuto od organo fra 2 individui identici (gemelli monovulari) Allotrapianto: trapianto di tessuto od organo fra 2 individui della stessa specie ma non identici (90% dei trapianti eseguiti in clinica) Xenotrapianto: trapianto di tessuto od organo tra 2 individui di specie diversa (es. maiale vs uomo).
33 Trapianti nella pratica clinica Cornea Rene Cuore Polmone o cuore/polmone Fegato Midollo osseo Cute Osso, cartilagini, vasi sanguigni, insiemi complessi (arti).
34 Rigetto del trapianto Il trapianto di tessuti da un individuo a un ricevente geneticamente non identico comporta il rigetto del tessuto come conseguenza di una reazione immunitaria specifica. Il principale bersaglio della reazione immunitaria nella reazione di rigetto sono le molecole MHC di I e II classe.
35 Graft Versus Host Disease (GVHD) La malattia del trapianto contro l ospite (graft versus host disease - GVHD) è la forma di rigetto nel trapianto di midollo. Per il tipo di trapianto, le cellule immunitarie derivate dal midollo del donatore, forniscono una risposta esagerata aggredendo il sistema immunitario della persona, riconoscendolo come corpo estraneo. Si manifesta più di frequente in trapianti di midollo tra non familiari, ma è frequente anche in soggetti che hanno ricevuto il midollo da consanguinei diversi solo per antigeni minori di istocompatibilità.
36 I VACCINI: CHE COSA SONO? Un vaccino è un prodotto costituito da una piccolissima quantita di microrganismi (virus o batteri) uccisi o attenuati, o da una parte di essi, progettato in modo da stimolare nell organismo la naturale reazione immunitaria senza creare uno stato di malattia conclamato
37 TIPOLOGIE DI VACCINI Vaccino vivo attenuato Vaccino inattivato Vaccini purificati a subunita Vaccini ingegnerizzati
38 Vaccini attenuati I microbi vengono indeboliti: SI MOLTIPLICANO NEL NOSTRO ORGANISMO, MA molto piano I vaccini contro il morbillo, la parotite, la rosolia e la varicella NON SONO IN GRADO DI CAUSARE MALATTIA
39 Vaccini inattivati Microbi uccisi: non possono più moltiplicarsi e non possono causare malattia MA I LORO COMPONENTI (antigeni) stimolano le nostre difese immunitarie es. polio-inattivato (IPV Salk) Epatite-A - Rabbia
40 Vaccini a sub-unità Solo una parte del microbo: non possono più moltiplicarsi e non possono causare malattia Es. influenza, meningococco, pneumococco, pertosse
41 Vaccini ingegnerizzati Si differenziano dai vaccini convenzionali: 1) Nessun pericolo di contaminazione 2) Eliminazione del rischio virulenza residua 3) Permettono di evitare la moltiplicazione di agenti ad elevata patogenicita
42 EFFICACIA DEI VACCINI ünessun vaccino è efficace al 100%, anche perche per rendere i vaccini sicuri ed innocui, il batterio o il virus verso cui si vuole ottenere l immunita viene attenuato o ucciso üin secondo luogo, per ragioni correlate ad ogni singolo individuo, non tutte le persone vaccinate sviluppano un immunita efficiente üper questo è fondamentale completare il ciclo vaccinale e ricevere le dosi di richiamo raccomandate
43 EFFETTI INDESIDERATI DEI VACCINI I vaccini, pur correttamente preparati, controllati e somministrati, come tutti i farmaci possono essere responsabili di effetti indesiderati. ütali effetti nella maggior parte dei casi sono di lieve entita e durata (arrossamento e dolore nel punto di iniezione, malessere generale, febbricola); üsolo in rarisssimi casi possono essere gravi e rappresentare pericolo per la vita (convulsioni febbrili, shock anafilattico)
44 VAIOLO ERADICAZIONE DIFTERITE TETANO PERTOSSE POLIOMIELITE FEBBRE GIALLA RIDOTTA INCIDENZA MORBILLO ROSOLIA PAROTITE INFEZIONI INVASIVE HIB
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