2. STUDI TECNICI 2.1 Indagine geologica
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1 SOMMARIO 1. PREMESSE STUDI TECNICI 2 2.1Indagine geologica Indagine idrologica idraulica REQUISITI E PRESTAZIONI SODDISFATTI DALL INTERVENTO 6 BIBLIOGRAFIA 8 1
2 1. PREMESSE La presente relazione è a corredo del progetto Interventi integrati di ripristino dell officiosità idraulica del fiume Trionto ed affluenti" importo del finanziamento della Regione Calabria pari a ,00. Sono indicati i requisiti e le prestazioni considerati nell intervento progettuale proposto. 2. STUDI TECNICI Sono state condotte le seguenti indagini: 1. indagine geologica; 2. indagine idrologica e idraulica. 2.1 Indagine geologica Dagli elaborati emerge che il bacino del Trionto risulta costituito da più unità tettoniche riferibili all unità di Bocchigliero con rocce epimetamorfiche (filladi, quarziti, meta quarziti, meta radiolariti) definita quale sottounità della Sila che include le rocce metamorfiche di medio alto grado, e corrisponde in parte alla formazione diorito-kinzigitica (Novarese 1931) ed alle metamorfiti dell unità di Polia Copanello (Amodio-Morelli et al 1976). In posizione geometrica più elevata è collocata l unità di Longobucco che include coperture sedimentarie mesozoiche collocate tra il basamento dell unità della Sila e le serie mioceniche dei bacini di Rossano e Cirò Cariati. La serie mesozoica è in contatto trasgressivo ed erosivo con il basamento intrusivo attraverso i depositi arenaceo-conglomeratici continentali, alluvionali e fluviali identificabili nella formazione del torrento-duno ed ascrivibili al Trias-Lias e passante verso l alto ed in continuità alla Formazione di Bocchigliero (Las Inferiore)costituita in prevalenza da calcari che denotano il passaggio ad un ambiente di piattaforma e passano verso l alto a marne con ammoniti, peliti e depositi arenatici che costituiscono la Formazione di Fosso Petrone. Chiude la serie sedimentaria la Formazione del Fiume Trionfo rappresentata da torbiditi visibili in affioramenti alternati di areniti e peliti con olistoliti delle formazioni più basse. La fase orogenetica iniziata nel Pleistocene, fase di neotettonica, ha determinato un forte e rapido sollevamento regionale che nell area del bacino del Trionfo è stato valutato in circa metri in 700 mila anni. Tale sollevamento oltre ad avere disarticolato e fratturato gli affioramenti rocciosi ha prodotto nel contempo le aspre incisioni in cui scorrono i corsi torrentizi. Il meccanismo di sollevamento regionale spiega le presenza nel tratto di progetto di lembi di sedimenti fluviali conglomeratici terrazzati, riferibili al pleistocene, a quote ben più elevate dell attuale letto fluviale. L età mileziana dei depositi predetti consente di ipotizzare un valore di 2
3 disseccamento della rete idrografica all incirca uguale ai valori, di dislivello tra i depositi terrazzati e l attuale letto del Trionfo. Ciò implica un sollevamento negli ultimi 300 mila anni di circa 100 metri pari a 0,3mm/anno. La morfologia dell area di studio è quindi da collegare a tale sollevamento rapido con una rete di incisioni torrentizie con alvei in erosione giovanile, che sottendono bacini imbriferi di ridotta superficie e con versanti molto acclivi interessati sia da frane che da erosione anche in conseguenza del particolare regime climatico. Si è in presenza di una morfologia di intenso smantellamento con movimenti di massa che convogliano verso i corsi d acqua notevoli volumi di materiale solido anche maggiori della stessa capacità di trasporto delle correnti liquide. Ne consegue una marcata tendenza al sovralluvionamento e la formazione di un letto del fiume Trionfo nettamente differenziato nei suoi tratti montano e vallivo: incassato in una stretta incisione a V nella prima parte, molto largo e diritto nel tratto vallivo fino alla foce. La presenza di alluvioni mal classate e con massi e blocchi di notevole dimensioni indica che il grado di torpidità delle correnti di piena non permette una selezione granulometrica dei materiali trasportati. 2.2 Indagine idrologica ed idraulica Il bacino imbrifero del Trionfo si estende su circa 290 kmq e confina a nord con i bacini idrografici dei torrenti Coserie, Cino, Colognati e Coriglianeto, ad est con i bacini dei torrenti Fiumarella, Arso e del fiume Nicà e a sud con i bacini idrografici dei fiumi Crati e Neto. Il Trionto nasce nei pressi della contrada Difesa sul Trionto, a confine tra i comuni di Acri e Longobucco a quota 1641 m s.l.m.; la lunghezza dell asta principale è di circa 46 km. I comuni ricadenti nel bacino sono Acri, Bocchigliero, Longobucco, Pietrapaola, Calopezzati, Cropalati, Caloveto, Crosia e Rossano. Il bacino, che ha una densità di drenaggio di 4,8 km/kmq, presenta una forma particolarmente allungata con un coefficiente di Gravelius pari a 2,1. Tabella 2.1 Caratteristiche morfometriche del bacino (da Atlante Cartecologico della Regione Calabria ARPACAL, 2002) Area (km 2 ) Perim (km) H max (m) H med (m) H 0 (m) L asta (km) Horton Pend (%) 288,82 128, , , ,12 3
4 Il fiume lungo il suo corso riceve l apporto di numerosi affluenti di piccole dimensioni. Le principali aste vengono riportate nella sottostante tabella 2.2. Nella tabella 2.3 sono invece riportate le principali caratteristiche dei sottobacini del Trionto. Tabella 2.2 Elenco aste idrografiche (da Atlante Cartecologico della Regione Calabria ARPACAL, 2002) Nome asta Nome asta Nome asta Fiume Trionto Fosso della Spineta Fosso dell'anitra Vallone Freddo Fosso della Spina Torrente la Manna Vallone Macrocioli Fosso Belvedere Torrente Ortiano Ragasacco Fossi Ronzi Fosso Vinnimata Torrente Laurenzana Acqua della Spina Fosso Cannarella Varco della posta Vallone di Scalille Torrente Duno Vallone Calanita Fosso Catarchilla Fosso La Muta Vallone di Ardilli Vallone di Basilico Fosso Cerasello Fosso della Colomba Vallone Fornelli Tabella 2.3 Caratteristiche sottobacini (da Atlante Cartecologico della Regione Calabria ARPACAL, 2002) SOTTOBACINO Area (km 2 ) Perim (km) H max (m) H med (m) H min (m) Trionto dalle orgini fino conlfluenza con Ortiano (escluso) 85,61 59, ,1 308 Torrente Ortiano 56,14 35, ,1 331 Trionto da confl. con l'ortiano a quella con il Laurenzana 12,35 17, ,6 149 Torrente Laurenzana 105,01 55, ,9 135 Trionto dalla confluenza con il Laurenzana alla foce 29,31 33, ,8 1 Il bacino del Trionto si presenta ampio nella parte montana, per poi subire un brusco restringimento nella parte di valle fino allo sbocco a mare. Nel tratto di valle l'alveo del corso d'acqua presenta ampiezza notevole (anche superiore a 700 m), similmente alle fiumare dell'alto ionio cosentino. Nelle tabelle 2.4 e 2.5 si riportano rispettivamente la curva ipsografica e la classificazione del reticolo idrografico secondo Horton. 4
5 Tabella 2.4 CURVA IPSOGRAFICA (da Atlante Cartecologico della Regione Calabria ARPACAL, 2002) Area (km 2 ) Quota (m) CURVA IPSOGRAFICA 0, , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , Area (kmq) Tabella 2.5 Parametri HORTON (da Atlante Cartecologico della Regione Calabria ARPACAL, 2002) Ordine N aste Lung. Totale (km) , , , , , , ,56 Nel bacino sono presenti n 5 stazioni pluviometriche: Staggi (1204 m slm), Difesella (980 m slm), Bocchigliero (870 m slm), Longobucco (770 m slm) e Cropalati (367 m slm) ed una stazione idrometrica (località Difesa) che sottende un bacino di 32 kmq. 5
6 Le precipitazioni variano in funzione della quota e della stagione (74% nel periodo autunnale ed invernale, 21% nella stagione primaverile e 5% nella stagione estiva). Dall analisi si ottiene un valore medio annuo di precipitazioni sul bacino pari a 902,5 mm. Il bilancio ideologico mensile del bacino del fiume Trionfo è stato realizzato considerando tutte le osservazioni meteo-idrologiche disponibili presso il centro Meteo idrologico della Regione Calabria durante il periodo In particolare, è stata utilizzata la procedura suggerita da Thornthwaite (1948), e successimene modificata da Thornthwaite e Mather (1955). Secondo questa impostazione, il suolo è schematizzato attraverso un serbatoio la cui capacità limite è pari a quella della sua capacità massima di immagazzinamento WHC, determinata sul bacino a partire dalle caratteristiche geolitologiche e fissata in media pari a 228,98 mm. 3 REQUISITI E PRESTAZIONI SODDISFATTI DALL INTERVENTO Nell ambito dell intervento da realizzare sono stati individuati i requisiti tecnici e le prestazioni che sono stati puntualmente considerati e soddisfatti nella soluzione progettuale proposta. Di seguito è riportato in modo specifico l elenco dei requisiti e delle prestazioni considerati nell intervento. FRUIBILITA Accessibilità Trasferibilità Dotazione minima di impianti Controllo dell interazione superficiale degli impianti Controllo della scabrosità Dotazione minima di attrezzature SICUREZZA Sicurezza di circolazione carrabile, pedonale e ciclabile Accessibilità ai mezzi di soccorso Evacuazione in caso di emergenza Controllo dell emissione di sostanze nocive Sicurezza dalle cadute e dagli urti accidentali IGIENE E QUALITA AMBIENTALE igiene e qualità delle acque igiene e qualità del suolo igiene e qualità dell aria igiene e qualità del verde recupero e risparmio idrico 6
7 controllo dell inquinamento luminoso riciclabilità dei materiali da costruzione BENESSERE controllo delle emissioni di sostanze sgradevoli controllo della pressione sonora controllo della riverberazione sonora DUREVOLEZZA Affidabilità Resistenza agli agenti fisici, chimici e biologici Resistenza agli atti di vandalismo GESTIONE E MANUTENZIONE Controllabilità Ispezionabilità Punibilità Riparabilità Integrabilità Sostituibilità Ricuperabilità RICONOSCIBILITA E QUALITA MORFOLOGICHE Riconoscibilità dei caratteri ambientali del sito Identificabilità e compressibilità dell uso Qualità compositiva Riconoscibilità dei caratteri costruttivi preesistenti 7
8 BIBLIOGRAFIA - "Atlante Cartecologico della Regione Calabria - ARPACAL "Piano Territoriale di Coordinamento Provinciale" Provincia di Cosenza - Sistemazione dei corsi d acqua Da Deppo, Datei, Salandin 8
Sono indicati i requisiti e le prestazioni considerati nell intervento progettuale proposto.
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