Economia e Statistica Regionale. Roberto Basile

Dimensione: px
Iniziare la visualizzazioe della pagina:

Download "Economia e Statistica Regionale. Roberto Basile"

Transcript

1 Economia e Statistica Regionale Modelli teorici, modelli statistici ed evidenze empiriche Roberto Basile Seconda Università degli Studi di Napoli Facoltà di Economia Dispense preparate per il corso di Economia Regionale AA Versione del 04/03/2012 R. Basile Economia e Statistica Regionale 1

2 MODELLI CLASSICI E NEOCLASSICI DELLA LOCALIZZAZIONE DELLE IMPRESE IPOTESI: le imprese mirano a scegliere la localizzazione (K) che massimizza il loro profitto Profitti = Ricavi Costi di produzione Costi di trasporto 3 p x p x p x xt d i i i i 1 o x 3 = quantità di prodotto finito (espressa in tonnellate) da destinare al mercato o x 1 e x 2 = quantità di fattori di produzione (espresse in tonnellate) o p 1, p 2 e p 3 = prezzi per tonnellata dei due fattori e del prodotto finito o t 1, t 2 e t 3 = costi (per chilometro) per trasportare una tonnellata di ciascun fattore o del prodotto finito (costi unitari di trasporto) o d 1, d 2 e d 3 = distanza di ciascuna possibile localizzazione dell impresa dal mercato dei fattori (d 1, d 2 ) e dal mercato di sbocco del prodotto finito (d 3 ) R. Basile Economia e Statistica Regionale 2

3 Costi di trasporto e localizzazione: il modello di Weber IPOTESI o impresa mono-stabilimento (un punto nello spazio) o due fattori di produzione (nella quantità x 1 e x 2 ) prodotti nei punti X 1 e X 2 o un singolo prodotto finito (nella quantità x 3 ) da destinare al mercato localizzato nel punto X 3 (il mercato non ha dimensione). La domanda è quindi completamente rigida (richiamo di microeconomia 1) o coefficienti di produzione fissi: la quantità di ciascun fattore richiesta al fine di produrre una singola unità di prodotto finito è fissa (richiamo di microeconomia 2) o l impresa sceglie la localizzazione (K) che massimizza il suo profitto R. Basile Economia e Statistica Regionale 3

4 RICHIAMI DI MICROECONOMIA 1 L elasticità della domanda L elasticità della domanda al prezzo misura la variazione percentuale della domanda di un bene causata da una variazione percentuale del suo prezzo: P % Q % P L elasticità della domanda al prezzo è quasi sempre un numero negativo perché quando il prezzo dei beni normali aumenta la domanda decresce. Per tale motivo, si prende l elasticità in valore assoluto P Se P > 1 => domanda elastica rispetto al prezzo Se P < 1 => domanda analestica o rigida rispetto al prezzo Se P = 1 => elasticità unitaria Il valore dell elasticità varia lungo la curva di domanda. Perciò, le espressioni sopra definiscono l elasticità in un punto In ogni punto di una curva di domanda lineare, l elasticità della domanda al prezzo è inversamente correlata con la pendenza della curva stessa. Quanto più ripida è la curva tanto più bassa è l elasticità Due casi estremi A) domanda infinitamente elastica (curva di domanda lineare piatta): impresa individuale nei mercati perfettamente competitivi B) domanda completamente rigida (curva di domanda lineare verticale): domanda del tutto insensibile al prezzo R. Basile Economia e Statistica Regionale 4

5 RICHIAMI DI MICROECONOMIA 2 Le funzioni di produzione a coefficienti fissi e variabili La funzione di produzione è una relazione tecnologica tra fattori produttivi e produzione La tecnologia produttiva disponibile determina la quantità massima di output che si può ottenere attraverso l uso di date quantità di input. Nel caso di 2 input, la funzione di produzione f(x 1, x 2 ) determina la quantità massima di output che può essere prodotta impiegando x 1 unità del fattore 1 e x 2 unità del fattore 2 L insieme di tutte le possibili combinazioni degli input esattamente sufficienti a produrre una data quantità di output è detto isoquanto R. Basile Economia e Statistica Regionale 5

6 Funzioni di produzione a coefficienti fissi f(x 1, x 2 ) = min(x 1, x 2 ) Isoquanto di produzione nel caso di proporzioni fisse R. Basile Economia e Statistica Regionale 6

7 Funzioni di produzione a coefficienti variabili: il caso dei perfetti sostituti f(x 1, x 2 ) = x 1 +x 2 Isoquanto di produzione nel caso di perfetti sostituti R. Basile Economia e Statistica Regionale 7

8 Funzioni di produzione a coefficienti variabili: il caso Cobb-Douglas f(x 1, x 2 ) = Ax x 1 2 Isoquanto di produzione nel caso di sostituti imperfetti (decrescente e convesso): se si vuole produrre la quantità data di output, ogni volta che si riduce x 2 di una unità, x 1 deve essere aumentato sempre di più R. Basile Economia e Statistica Regionale 8

9 La possibilità di sostituzione tra due fattori dipende in parte dalla tecnologia e in parte dall orizzonte temporale della scelta Nel breve periodo l impresa può scegliere solo la quantità dell input variabile (es. il lavoro), mentre deve assumere come un dato non modificabile la quantità dell input fisso (es. il capitale) Nel lungo periodo, l impresa può scegliere liberamente tutti gli input, che sono perciò variabili La scelta della localizzazione delle imprese è perciò necessariamente un problema di lungo periodo R. Basile Economia e Statistica Regionale 9

10 Il criterio della localizzazione ottima di Weber Funzione del profitto dell impresa: p x p x p x 3 Supponiamo X 1, X 2, X 3, x 1, x 2, x 3, p 1, p 2, p 3, t 1, t 2, t 3 costanti nello spazio geografico Unica variabile rilevante è la distanza (d 1, d 2 e d 3 ). Differenti localizzazioni implicano differenti costi di trasporto i 1 x t d i i i R. Basile Economia e Statistica Regionale 10

11 Criterio della localizzazione ottima di Weber: la localizzazione che assicura i profitti massimi è quella in cui la somma dei costi di trasporto dei fattori e del prodotto finito è minima: K * arg min TC arg min 3 i 1 x t d i i i Figura 1.1 Il Triangolo di Weber R. Basile Economia e Statistica Regionale 11

12 Figura 1.2 Soluzione meccanica al problema R. Basile Economia e Statistica Regionale 12

13 Differenti tecnologie di produzione Due imprese (A e B) producono automobili utilizzando acciaio (fattore 1) e plastica (fattore 2), con due diverse tecnologie Costo unitario di trasporto della plastica doppio di quello dell acciaio (t 1 =½t 2 ) Funzione di produzione di A: y min 0,5 x1;0,5 x2. Essa sceglierà di localizzarsi più vicino al punto X 2, per ridurre la distanza d 2 rispetto a d 1 Funzione di produzione di B: y min 0,75 x1;0, 25 x2. Essa affronta quindi maggiori costi per il trasporto della quantità richiesta di acciaio. In tal caso, l impresa sceglie di localizzarsi più vicino al punto X 1 R. Basile Economia e Statistica Regionale 13

14 Figura 1.2 Costi di trasporto degli input e localizzazione della produzione R. Basile Economia e Statistica Regionale 14

15 Variazioni nei costi di trasporto del prodotto finito Pesi o ingombri differenti del prodotto finito influenzano la localizzazione ottima Supponiamo che le tecnologie di A e B siano identiche: l effetto della localizzazione dei fattori in tal caso sarà uguale per le due imprese Assumiamo però che A produce piccole utilitarie, mentre B auto per fuori strada (la densità del prodotto finito delle due imprese differisce) Il prodotto finito di B sarà più costoso da trasportare fino al mercato rispetto a quello di A B adotterà una scelta localizzativa market-oriented R. Basile Economia e Statistica Regionale 15

16 Figura 1.3 Costi di trasporto dell output e localizzazione della produzione R. Basile Economia e Statistica Regionale 16

17 Variazioni dei prezzi dei fattori In assenza di differenze spaziali nei prezzi dei fattori, K * è il punto ottimo di Weber Consideriamo adesso variazioni spaziali dei prezzi dei fattori rispetto a K *, tali da spingere l impresa a cambiare localizzazione Costruiamo delle curve di livello (isodapane) attorno al triangolo di Weber o Ciascuna curva collega tutti i punti dello spazio corrispondenti allo stesso incremento nei costi di trasporto totali per unità di prodotto finito, rispetto all ottimo K * o Curve di livello più distanti implicano maggiori costi di trasporto rispetto a K * (il costo opportunità per la rilocalizzazione aumenta) R. Basile Economia e Statistica Regionale 17

18 Figura 1.4 Isodapane R. Basile Economia e Statistica Regionale 18

19 Se i prezzi dei fattori fossero uguali nello spazio, le localizzazioni più distanti da K * sarebbero tutte meno efficienti Di quanto devono ridursi i prezzi dei fattori nello spazio rispetto a K * perché l impresa decida di spostarsi in punti più lontani? o In R, ad esempio, il costo del trasporto è superiore di 25 euro rispetto a quello che l impresa sosterrebbe rimanendo in K * o La differenza nei prezzi dei fattori necessaria a giustificare un trasferimento dell impresa in R deve quindi essere superiore a 25 euro R. Basile Economia e Statistica Regionale 19

20 I profitti dell impresa saranno uguali in tutte le localizzazioni se il costo del lavoro w in ciascun localizzazione compensa esattamente l aumento nei costi di trasporto associati a ciascuna localizzazione Ponendo w * pari al costo del lavoro in K *, costruiamo la curva di isoprofitto, considerando le possibili localizzazioni a Est del punto K * Lungo questa curva l impresa è indifferente nella scelta della localizzazione La pendenza della curva (gradiente del costo del lavoro) indica la differenza nei livelli di w che assicura che l impresa sia indifferente nella scelta della localizzazione R. Basile Economia e Statistica Regionale 20

21 Figura 1.5 Salari di equilibrio R. Basile Economia e Statistica Regionale 21

22 Nuove fonti di approvvigionamento dei fattori e nuovi mercati di sbocco Figura 1.6 Nuovi fornitori e nuovi mercati R. Basile Economia e Statistica Regionale 22

23 In seguito a una modifica della localizzazione l impresa inizia a prendere in considerazione altri punti di approvvigionamento ed altri mercati di sbocco, mettendo in discussione continuamente la scelta ottima K * Ciò potrebbe far pensare alle imprese come entità che continuamente si spostano nello spazio In realtà, le imprese non si muovono molto di frequente, perché il processo di rilocalizzazione è costoso. Esse si muovono solo quando i vantaggi di costo attribuibili a localizzazioni alternative compensano i costi di rilocalizzazione addizionali così come i maggiori costi di trasporto La considerazione dei costi addizionali di rilocalizzazione modifica la pendenza della curva di isoprofitto R. Basile Economia e Statistica Regionale 23

24 Limiti del modello di Weber Ipotesi di coefficienti di produzione fissi. Il modello di Moses analizza le implicazioni dell ipotesi di sostituibilità tra i fattori sulla scelta della localizzazione dell impresa (richiamo di microeconomia 3) Mancata considerazione della dimensione del mercato. Il mercato in Weber assume una struttura spaziale puntiforme priva di dimensione fisica o economica. Questa ipotesi nega l esistenza di fenomeni agglomerativi R. Basile Economia e Statistica Regionale 24

25 RICHIAMI DI MICROECONOMIA 3 La scelta della tecnica Obiettivo dei produttori: produrre una data quantità di output al minor costo possibile, ovvero ottenere la massima quantità di prodotto possibile affrontando una data spesa per l acquisto degli input Un produttore può scegliere lungo un isoquanto tra differenti combinazioni di input tutte ugualmente capaci di generare lo stesso volume di prodotto. Il TMST (tasso marginale di sostituzione tecnica) misura di quanto si deve aumentare x 2 se si vuole produrre la stessa quantità di output con una unità in meno di x 1 Il TMST è il valore assoluto della pendenza dell isoquanto in un punto = rapporto tra le due produttività marginali: TMST PMx PMx 1 2 Il TMST è decrescente nel caso di coefficienti flessibili: a parità di prodotto, se riduciamo la quantità di un fattore dobbiamo aumentare la quantità dell altro L isocosto è una retta lungo la quale sono indicate tutte le combinazioni di x 1 e x 2 che, dati i rispettivi prezzi (p 1 e p 2 ), costano una certa somma C. L equazione di tale retta è: x 2 = (C/p 2 ) (p 1 /p 2 ) x 1. La pendenza = -p 1 /p 2 R. Basile Economia e Statistica Regionale 25

26 R. Basile Economia e Statistica Regionale 26

27 Il punto di tangenza tra l isocosto e un isoquanto individua la combinazione ottimale di input. In corrispondenza di questo punto, il prezzo relativo dei fattori eguaglia il TMST, p p 1 2 PMx PMx 1 TMST (condizione di efficienza) 2 Se il prezzo relativo degli input si modifica, la combinazione economicamente efficiente muta R. Basile Economia e Statistica Regionale 27

28 Sostituzione fattoriale e ruolo dei prezzi relativi dei fattori: il modello di Moses Supponiamo che l impresa si localizzi lungo l arco IJ fissato ad una distanza costante d 3 dal punto di localizzazione del mercato X 3. La scelta della localizzazione dipenderà solo dai cambiamenti nei prezzi dei fattori prodotti in X 1 e X 2 Figura 1.7 Il triangolo di Weber-Moses Se l impresa si localizza in I, il rapporto (p 1 +t 1 d 1 )/(p 2 +t 2 d 2 ) sarà minimo rispetto alla localizzazione I. Se si localizza in J, (p 1 +t 1 d 1 )/(p 2 +t 2 d 2 ) sarà massimo R. Basile Economia e Statistica Regionale 28

29 Sappiamo che la combinazione ottima dei fattori è determinata dalla ricerca del punto di tangenza tra l isoquanto più alto e la retta del vincolo di bilancio (isocosto), dove la pendenza del vincolo di bilancio è determinato dai prezzi relativi dei fattori Possiamo disegnare i vincoli di bilancio dell impresa in rapporto alle localizzazioni I e J. I rapporti tra i prezzi alla consegna in relazione alle localizzazioni I e J sono dati dalle pendenze delle due rette di bilancio Figura 1.8 I vincoli di bilancio nei punti I e J R. Basile Economia e Statistica Regionale 29

30 Possiamo estendere questo argomento a tutte le possibili localizzazioni lungo l arco IJ e costruire l inviluppo del vincolo di bilancio, cioè una curva che contenga tutti i vincoli di bilancio associati a ciascun punto di localizzazione lungo IJ Figura 1.9 L inviluppo del vincolo di bilancio R. Basile Economia e Statistica Regionale 30

31 Il punto di tangenza tra l inviluppo del vincolo di bilancio ed il più alto isoquanto raggiungibile (E * ) rappresenta contemporaneamente la combinazioni ottima dei fattori (x * 1 e x * 2 ) e la localizzazione ottima K * Quando la sostituzione dei fattori è possibile, tutti i problemi di localizzazione divengono quindi problemi di produzione e tutti i problemi di produzione divengono problemi di localizzazione Figura 1.10 Il punto di ottimo R. Basile Economia e Statistica Regionale 31

32 La modifica del rapporto tra i prezzi alla consegna (p 1 +t 1 d 1 )/(p 2 +t 2 d 2 ), per ciascun punto in IJ (ad es. per effetto della costruzione di una strada vicino a X 1, tale da ridurre t 1 ) determina una modifica della pendenza dell inviluppo dei vincoli di bilancio La combinazione ottima dei fattori e la localizzazione ottima dell impresa si sposteranno da E* a E. La ragione è che l impresa sostituisce parte del fattore 2 con il fattore 1, adesso più economico. Ma ciò implica anche che la localizzazione ottima si sposta da K* a K, ovvero in un punto più vicino a X 1 R. Basile Economia e Statistica Regionale 32

33 Figura 1.11 Un cambiamento dei prezzi alla consegna R. Basile Economia e Statistica Regionale 33

34 L area prossima a X 1 beneficia di questo processo in due modi o la quantità relativa del bene prodotto dall area vicina a X 1 ed acquistata dall impresa aumenta. Ciò farà crescere il livello di reddito di quest area o l impresa stessa si localizzerà in prossimità di X 1, accrescendo il livello di investimenti industriali nell area R. Basile Economia e Statistica Regionale 34

35 Un confronto tra il modello di Moses e quello di Weber In Weber, una riduzione di t 1, a parità di altre condizioni, ha come effetto un allontanamento della localizzazione dell impresa da X 1. La ragione è che il fattore 2 diventa relativamente più costoso da trasportare e, poiché i coefficienti di produzione sono fissi, l impresa si sposta verso la fonte del fattore 2 al fine di ridurre i costi totali di trasporto R. Basile Economia e Statistica Regionale 35

36 La dimensione del mercato ed il potere monopolistico In Weber e Moses il mercato è puntiforme. In realtà, la dimensione del mercato ha un importanza notevole in quanto essa conferisce potere di monopolio alle imprese (Palander, 1935; Losch, 1944, 1954) (richiamo di microeconomia 4) o Per un consumatore acquistare un bene da un impresa distante nello spazio comporta costi di trasporto maggiori rispetto a una più vicina o I consumatori potrebbero pertanto non avere convenienza a cambiare fornitore anche se l impresa più vicina praticasse un prezzo più elevato Le imprese possono anche impegnarsi in una competizione spaziale nel tentativo di aumentare il loro potere di mercato (Hotelling, 1929) R. Basile Economia e Statistica Regionale 36

37 RICHIAMI DI MICROECONOMIA 4 Le barriere all entrata e potere di mercato Il potere di mercato è generato dalla presenza di barriere all entrata. La microeconomia standard individua le seguenti barriere all entrata: 1) barriere di natura istituzionale o regolamentativa (permessi, licenze, brevetti, politica di appalti pubblici) 2) economie di scala e monopolio (oligopolio) naturale: se la scala minima efficiente è una proporzione significativa della domanda del settore, il mercato può sostenere solo un piccolo numero di imprese (al limite una sola), le quali ottengono profitti superiori al normale 3) costi inferiori per l impresa già esistente: ad es. tecniche di produzione superiori, acquisite tramite l esperienza (learning by doing) o tramite la R&S (innovazioni brevettate o segrete), capitale accumulato che riduce i costi di produzione, particolari contratti con i fornitori che chiudono l accesso dei potenziali concorrenti a fattori della produzione cruciali 4) differenziazione del prodotto e fedeltà alla marca: ad es. affezione dei consumatori 5) comportamenti strategici delle imprese già operanti di fronte ad una minaccia di entrata: ad es. le imprese presenti sul mercato modificano il proprio comportamento per boicottare le nuove entranti Anche la dimensione spaziale del mercato, cioè la presenza di costi di trasporto, può rappresentare una barriera all entrata ed essere quindi fonte di potere di mercato. Grazie alla presenza di costi di trasporto, le imprese possono diventare monopoliste all interno della propria area di mercato R. Basile Economia e Statistica Regionale 37

38 Potere monopolistico e localizzazione: il modello delle aree di mercato lineari di Palander IPOTESI o due imprese (A e B) localizzate in due punti distinti lungo un area di mercato lineare, OL Figura 1.12 Le aree di mercato: modello lineare con uguali costi unitari di trasporto R. Basile Economia e Statistica Regionale 38

39 o A e B producono un bene identico o I costi di produzione, p a e p b, sono rappresentati dalle distanze verticali a e b. L impresa A è quindi più efficiente dell impresa B o I consumatori localizzati in A ed in B pagano esattamente i prezzi p a e p b o I consumatori distanti da A e B pagano un prezzo più alto: (p a +t a d a ) e (p b +t b d b ) o I costi di trasporto unitari sono identici (t a = t b ) e sono rappresentati dalla pendenza dei segmenti crescenti Man mano che ci si allontana dalla localizzazione dell impresa, il prezzo di vendita del bene aumenta, perché aumentano i costi di trasporto o I consumatori sono equamente distribuiti lungo OL ed acquistano dall impresa che è in grado di offrire il bene al prezzo più basso R. Basile Economia e Statistica Regionale 39

40 Sotto queste ipotesi il mercato totale risulterà diviso in due aree, OX e XL o Tra O e X, (p a + t a d a ) < (p b + t b d b ) o Tra X ed L, (p b + t b d b ) < (p a + t a d a ) Sebbene l impresa A sia più efficiente dell impresa B e le due imprese producano un bene identico, A non è in grado di conquistare tutto il mercato La localizzazione dà, infatti, a ciascuna impresa un certo potere di monopolio nell area attorno a sé R. Basile Economia e Statistica Regionale 40

41 Possiamo considerare differenze nei costi unitari di trasporto e nei costi di produzione tra le imprese Figura 1.13 Le aree di mercato: modello lineare con differenti costi unitari di trasporto R. Basile Economia e Statistica Regionale 41

42 In generale, l area del mercato di un impresa è tanto più grande quanto più bassi sono i suoi costi di produzione ed i suoi costi unitari di trasporto Solo nel caso in cui i costi unitari di trasporto siano pari a zero, un minore costo di produzione sarà sufficiente per assicurare all impresa la conquista di tutto il mercato del bene L esistenza di costi di trasporto permette alle imprese meno efficienti di sopravvivere grazie alle rendite generate dal potere di monopolio all interno di una determinata area geografica Il potere di monopolio si riferisce anche alla possibilità per l impresa di aumentare il prezzo alla produzione del bene e mantenere nonostante ciò una quota di mercato R. Basile Economia e Statistica Regionale 42

43 Potere monopolistico e localizzazione: il modello delle aree di mercato circolari di Losch Losch assume che la domanda del bene prodotto dall impresa sia elastica al prezzo L ipotesi di domanda elastica implica che, poiché il prezzo alla consegna del bene prodotto dall impresa p td cresce al crescere della distanza d, la quantità domandata Q d diminuisce con l aumentare della distanza Figura 1.14 Curva di domanda spaziale individuale: la relazione quantità-distanza R. Basile Economia e Statistica Regionale 43

44 Facendo ruotare di 360 il triangolo formato dalla curva di domanda spaziale individuale intorno all asse verticale, si delinea un area di mercato circolare Figura 1.15 L area di mercato circolare Una volta definita l area di mercato circolare dell impresa, Losch considera gli effetti della concorrenza spaziale sull area di mercato circolare della singola impresa ed evidenzia l equilibrio economico-spaziale del mercato R. Basile Economia e Statistica Regionale 44

45 Se due imprese che producono beni identici sono localizzate l una vicino all altra in K 1 e K 2, il mercato sarà diviso da una linea equidistante tra le due imprese All interno della propria area, l impresa si comporta da monopolista: la distanza protegge la sua area di mercato (al di fuori della quale la domanda del bene si annulla per effetto dell eccessivo costo di trasporto) Figura 1.16 L area di mercato circolare in presenza di concorrenza spaziale R. Basile Economia e Statistica Regionale 45

46 Nel breve periodo l intero territorio è formato da un certo numero di aree di mercato non sovrapposte l una all altra, con spazi intermedi nei quali la domanda non è servita da un impresa Figura 1.17 La distribuzione spaziale delle aree di mercato di imprese identiche. Equilibrio di breve periodo R. Basile Economia e Statistica Regionale 46

47 L esistenza di extra-profitti e di aree di mercato non sfruttate incentiva l entrata di nuove imprese nei punti di localizzazione corrispondenti alle aree di mercato non coperte dall offerta L ingresso di nuove imprese nel mercato genera due effetti congiunti: o il mercato si satura o si erodono i margini di profitto delle imprese Si giunge così ad una situazione di equilibrio di lungo periodo in cui le nuove imprese non hanno più incentivi ad entrare, dato che non vi sono più extraprofitti R. Basile Economia e Statistica Regionale 47

48 In seguito alla sovrapposizione delle aree di mercato ed assumendo che tutto il territorio sia occupato da imprese identiche, si viene a configurare un mercato spaziale a forma di alveare. Ciascuna area di mercato esagonale conterrà cioè una singola impresa al suo centro Figura 1.18 La distribuzione spaziale delle aree di mercato di imprese identiche. Equilibrio di lungo periodo R. Basile Economia e Statistica Regionale 48

49 Interazione strategica e localizzazione: il modello di Hotelling I modelli di Palander e Losch non prendono in considerazione la possibilità da parte delle imprese di modificare la propria scelta della localizzazione al fine di acquisire un maggiore potere di mercato In realtà, il monopolio spaziale fornisce un incentivo alle imprese ad usare la localizzazione come arma competitiva per acquisire maggiore potere di mercato Ciò è particolarmente importante nei settori caratterizzati da concorrenza oligopolistica (richiamo di microeconomia 5), in cui l interdipendenza tra le imprese nella determinazione della quantità di prodotto e della quota di mercato interessa anche la scelta della localizzazione oltre che la scelta del prezzo La più semplice dimostrazione di ciò è rappresentata dal modello di duopolio di Hotelling (1929) R. Basile Economia e Statistica Regionale 49

50 RICHIAMI DI MICROECONOMIA 5 La concorrenza oligopolistica L oligopolio è una forma di mercato in cui le imprese presenti sono poche e grandi (la scelta della singola impresa è rilevante per il risultato complessivo del mercato). Quando un impresa definisce la propria scelta deve mettere nel conto le possibili scelte delle altre (perché quel che fanno le altre influenza il proprio profitto) ESEMPIO: due sole imprese (duopolio) e prodotto omogeneo. La relazione tra prezzo e quantità prodotta (curva di domanda) è p = a - y = a - (y 1 + y 2 ) Il profitto della prima impresa è 1 =py 1 -C(y 1 ) ossia 1 =[a-(y 1 +y 2 )]y 1 -C(y 1 ) e dipende sia dalla propria scelta (y 1 ) che dalla scelta dell altra (y 2 ). L impresa oligopolistica sa quindi che i risultati della sua scelta dipendono dalle scelte delle altre imprese e che le altre imprese si trovano nella stessa situazione. Questo fenomeno viene chiamato interazione strategica ed è ciò che distingue l oligopolio da tutte le altre forme di mercato L interazione strategica rende il processo decisionale dell impresa molto più complicato. Sono possibili tre strategie: (1) Cercare di mettersi d accordo con le altre imprese: fusione, intesa (contratto vincolante) e collusione (accordo non formalizzato e non vincolante); (2) Rinunciare all accordo e cercare di prevedere le mosse delle altre imprese (funzioni di risposta ottima); (3) Rinunciare all accordo e cercare di escludere le altre dal mercato (o di non farcele entrare) R. Basile Economia e Statistica Regionale 50

51 La teoria dei giochi e l equilibro di Nash La teoria dei giochi è quel ramo dell economia che studia i problemi caratterizzati da interazione strategica Distinzione importante: GIOCHI COOPERATIVI: sono possibili accordi vincolanti per i giocatori GIOCHI NON COOPERATIVI: accordi vincolanti non sono possibili. Le soluzioni dei giochi non cooperativi si chiamano equilibri di Nash. Una coppia di scelte (una per giocatore) è un equilibrio di Nash quando, data la scelta dell altro, a nessuno dei due giocatori conviene cambiare la propria scelta. Nell equilibrio di Nash la scelta di ciascun giocatore è la risposta ottima alla scelta dell altro giocatore R. Basile Economia e Statistica Regionale 51

52 Il duopolio di Cournot Due imprese cercano ciascuna di massimizzare il proprio profitto scegliendo (senza coordinarsi) la quantità da produrre Per avere un equilibrio (di Nash) le due quantità devono essere ciascuna la risposta ottima alla quantità scelta dall altra impresa L equilibrio di Cournot-Nash è il punto di incontro delle due curve di reazione (il punto N) La collusione (punto A) non è un equilibrio di Nash. Se una delle due imprese si impegna alla scelta collusiva (produrre y a ), all altra conviene tradire il patto (produrre y d ), scegliendo la risposta ottima a quella scelta, che non è la scelta collusiva. Questa scelta viene chiamata defezione : è la risposta ottima quando l altra impresa rispetta l accordo. Chi defeziona ottiene un profitto maggiore; chi rispetta l accordo quando l altra impresa defeziona ottiene un profitto minore R. Basile Economia e Statistica Regionale 52

53 Il dilemma del prigioniero Quando non è possibile un accordo vincolante, ciascuna impresa ha di fronte due scelte possibili: (a) rispettare l accordo collusivo (anche se non vincolante) (b) scegliere la risposta ottima Perciò ci sono quattro possibili risultati : (1) Le imprese scelgono entrambe a (accordo collusivo); ottengono ciascuna a ; (2) Le imprese scelgono entrambe b (risposta ottima); ottengono ciascuna n ; (3) La prima impresa sceglie a (rispetta l accordo) e la seconda b (defezione); la prima ottiene l < n la seconda d > a ; (4) La prima impresa sceglie b (defezione) e la seconda a (rispetta l accordo); la prima ottiene d > a la seconda l < n ; Le imprese sono coinvolte nel dilemma del prigioniero. Il gioco può essere rappresentato con la matrice dei profitti : Dove si ha d > a > n > l. Per ciascuna impresa la risposta ottima alla scelta a è la scelta b; e la risposta ottima alla scelta b è ancora la scelta b. La risposta ottima è la strategia dominante. L equilibrio di Nash è la doppia risposta ottima. La collusione non ha successo (perché il gioco è non-cooperativo). Potrebbe aver successo se il gioco fosse ripetuto molte volte R. Basile Economia e Statistica Regionale 53

54 Duopolio di Bertrand Consideriamo due imprese uguali in equilibrio di Cournot-Nash con costi totali Ct 1 = cy 1 e Ct 2 = cy 2 Che succede se una delle due imprese decide di abbassare (appena) il prezzo mentre l altra lo lascia fermo? Dato che il prodotto è omogeneo chi abbassa il prezzo toglie tutti i clienti all altra impresa e serve l intero mercato (purché abbia capacità produttiva disponibile). Questa strategia si chiama taglio del prezzo (undercutting). Anche l altra impresa dovrà fare la stessa cosa (e rilanciare ) La rincorsa dei tagli si fermerà quando i profitti si annullano, ossia quando p=cu=cm=c. Un risultato uguale a quello della concorrenza perfetta. Questo equilibrio (di Nash), cui si arriva quando le imprese si fanno concorrenza nei prezzi, è detto equilibrio di Bertrand R. Basile Economia e Statistica Regionale 54

55 Interazione strategica e localizzazione: il modello di Hotelling IPOTESI o Due imprese (A e B) servono un mercato lineare con due prodotti identici, costi di produzione e costi unitari di trasporto uguali e costanti nel tempo o I consumatori sono equamente distribuiti lungo OL e la loro domanda è completamente rigida. I consumatori acquistano una quantità fissa del bene e pagano un prezzo uguale al prezzo di fabbrica più il costo di trasporto R. Basile Economia e Statistica Regionale 55

56 Figura 1.19 Il duopolio di Hotelling R. Basile Economia e Statistica Regionale 56

57 Ciascuna impresa prende la propria decisione di localizzazione sulla base della congettura che l impresa concorrente non cambi il proprio comportamento Se le imprese non competono sulla base dei prezzi dei beni prodotti, esse possono solamente modificare la propria localizzazione al fine di acquisire una maggiore quota di mercato Inizialmente A e B sono localizzate rispettivamente ad un quarto ed a tre quarti della distanza dal mercato. L impresa A avrà quindi potere monopolistico lungo il tratto OX e l impresa B avrà potere monopolistico lungo il tratto XL R. Basile Economia e Statistica Regionale 57

58 Supponiamo adesso che nel periodo 1 A si muova fino a A, sottraendo quote di mercato all impresa B Nel periodo 2 B, assumendo che A rimanga in A, si rilocalizzerà a sinistra di B, ad esempio in B, per riconquistare le quote di mercato perse Nel periodo successivo, A risponderà movendosi nuovamente a destra di A Questo processo continuerà fino a che le imprese non si localizzano ambedue in X (centro del mercato) A questo punto nessuna di esse avrà incentivo a cambiare la propria scelta, perché qualsiasi cambiamento comporterebbe una riduzione della quota di mercato rispetto alla localizzazione in X (equilibrio di Nash) Il risultato di Hotelling fornisce una prima semplice spiegazione possibile dell esistenza di agglomerazioni spaziali R. Basile Economia e Statistica Regionale 58

59 Il risultato di Hotelling porta ad una perdita del benessere del consumatore relativamente alla situazione originaria o I consumatori localizzati al centro del mercato beneficiano del risparmio nei costi di trasporto e quindi nei prezzi alla consegna o Quelli localizzati alle estremità del mercato soffrono di una perdita di benessere dall aumento generale dei prezzi alla consegna o Il guadagno di benessere dei consumatori centrali è più che compensato dalla perdita di benessere dei consumatori periferici. L effetto netto è pertanto una perdita di benessere sociale R. Basile Economia e Statistica Regionale 59

60 Figura 1.20 Le implicazioni di benessere del risultato di Hotelling R. Basile Economia e Statistica Regionale 60

61 Il risultato del modello di Hotelling vale solo nell ipotesi in cui le imprese non competono sul prezzo Se la concorrenza di prezzo è possibile, si verifica l equilibrio tipico dei mercati competitivi (prezzo = costo marginale) a causa della guerra dei prezzi che si instaura tra le imprese (equilibrio di Bertrand) Le imprese concorrenti quindi si localizzeranno una vicino all altra solo nelle situazioni in cui la concorrenza di prezzo è regolata da accordi oppure nei casi in cui la concorrenza è basata su fattori non di prezzo Quando, invece, le imprese producono beni identici in cui la concorrenza non di prezzo è estremamente difficile, come nel mercato della benzina, le imprese non si raggruppano nello spazio R. Basile Economia e Statistica Regionale 61

ELASTICITÀ. Sarebbe conveniente per il produttore aumentare ulteriormente il prezzo nella stessa misura del caso

ELASTICITÀ. Sarebbe conveniente per il produttore aumentare ulteriormente il prezzo nella stessa misura del caso Esercizio 1 Data la funzione di domanda: ELASTICITÀ Dire se partendo da un livello di prezzo p 1 = 1.5, al produttore converrà aumentare il prezzo fino al livello p 2 = 2. Sarebbe conveniente per il produttore

Dettagli

Esercitazione relativa al capitolo 14 I MONOPOLI E LA CONCORRENZA IMPERFETTA

Esercitazione relativa al capitolo 14 I MONOPOLI E LA CONCORRENZA IMPERFETTA Esercitazione relativa al capitolo 14 I MONOPOLI E LA CONCORRENZA IMPERFETTA Esistono quattro principali tipi di strutture di mercato: concorrenza perfetta, monopolio, concorrenza monopolistica e oligopolio.

Dettagli

Capitolo 13: L offerta dell impresa e il surplus del produttore

Capitolo 13: L offerta dell impresa e il surplus del produttore Capitolo 13: L offerta dell impresa e il surplus del produttore 13.1: Introduzione L analisi dei due capitoli precedenti ha fornito tutti i concetti necessari per affrontare l argomento di questo capitolo:

Dettagli

Il mercato di monopolio

Il mercato di monopolio Il monopolio Il mercato di monopolio Il monopolio è una struttura di mercato caratterizzata da 1. Un unico venditore di un prodotto non sostituibile. Non ci sono altre imprese che possano competere con

Dettagli

Microeconomia A-K, Prof Giorgio Rampa a.a. 2011-2012. Svolgimento della prova scritta di Microeconomia AK del 19 settembre 2012

Microeconomia A-K, Prof Giorgio Rampa a.a. 2011-2012. Svolgimento della prova scritta di Microeconomia AK del 19 settembre 2012 Svolgimento della prova scritta di Microeconomia AK del 19 settembre 2012 A DEFINIZIONI - Si definiscano sinteticamente i termini anche con l ausilio, qualora necessario, di formule e grafici. 1. Beni

Dettagli

Seconda Università di Napoli AA. 2012/2013 Facoltà di Economia. ECONOMIA INDUSTRIALE Prof. Roberto Basile (roberto.basile@unina2.

Seconda Università di Napoli AA. 2012/2013 Facoltà di Economia. ECONOMIA INDUSTRIALE Prof. Roberto Basile (roberto.basile@unina2. Seconda Università di Napoli AA. 2012/2013 Facoltà di Economia ECONOMIA INDUSTRIALE Prof. Roberto Basile (roberto.basile@unina2.it) Pubblicità (Forma di investimento strategico) Introduzione L intensità

Dettagli

Capitolo 26: Il mercato del lavoro

Capitolo 26: Il mercato del lavoro Capitolo 26: Il mercato del lavoro 26.1: Introduzione In questo capitolo applichiamo l analisi della domanda e dell offerta ad un mercato che riveste particolare importanza: il mercato del lavoro. Utilizziamo

Dettagli

Massimizzazione del Profitto e offerta concorrenziale. G. Pignataro Microeconomia SPOSI

Massimizzazione del Profitto e offerta concorrenziale. G. Pignataro Microeconomia SPOSI Massimizzazione del Profitto e offerta concorrenziale 1 Mercati perfettamente concorrenziali 1. Price taking Poiché ogni impresa vende una porzione relativamente piccola della produzione complessiva del

Dettagli

Fallimenti del mercato: Il monopolio

Fallimenti del mercato: Il monopolio Corso di Scienza Economica (Economia Politica) prof. G. Di Bartolomeo Fallimenti del mercato: Il monopolio Facoltà di Scienze della Comunicazione Università di Teramo Concorrenza imperfetta La concorrenza

Dettagli

La pubblicità. La pubblicità. La pubblicità. La pubblicità

La pubblicità. La pubblicità. La pubblicità. La pubblicità La La rappresenta il canale principale attraverso il quale i consumatori ottengono informazioni sui prodotti. Nel 2006, le spese pubblicitarie in USA sono state pari al 2,2% 2% del PIL. In Italia, nel

Dettagli

La Minimizzazione dei costi

La Minimizzazione dei costi La Minimizzazione dei costi Il nostro obiettivo è lo studio del comportamento di un impresa che massimizza il profitto sia in mercati concorrenziali che non concorrenziali. Ora vedremo la fase della minimizzazione

Dettagli

13.4 Risposte alle domande di ripasso

13.4 Risposte alle domande di ripasso 86 Capitolo 13 13.4 Risposte alle domande di ripasso 1. Il modello di Cournot è incentrato sull ipotesi che ciascuna impresa consideri costante il livello attuale di output delle concorrenti. Il modello

Dettagli

Il monopolio (Frank, Capitolo 12)

Il monopolio (Frank, Capitolo 12) Il monopolio (Frank, Capitolo 12) IL MONOPOLIO Il monopolio è una forma di mercato in cui un unico venditore offre un bene che non ha stretti sostituti, ad una moltitudine di consumatori La differenza

Dettagli

Lezione 5. Argomenti. Premessa Vincolo di bilancio La scelta ottima del consumatore

Lezione 5. Argomenti. Premessa Vincolo di bilancio La scelta ottima del consumatore Lezione 5 Argomenti Premessa Vincolo di bilancio La scelta ottima del consumatore 5.1 PREESSA Nonostante le preferenze portino a desiderare quantità crescenti di beni, nella realtà gli individui non sono

Dettagli

Oligopolio. G. Degli Antoni 26/2/2014 (Economia Applicata/Industriale)

Oligopolio. G. Degli Antoni 26/2/2014 (Economia Applicata/Industriale) Oligopolio G. Degli Antoni 26/2/2014 (Economia Applicata/Industriale) Oligopolio In Oligopolio le imprese possono produrre beni sostanzialmente omogenei, oppure differenziati (automobili, bibite, giornali)

Dettagli

MONOPOLIO, MONOPOLISTA

MONOPOLIO, MONOPOLISTA Barbara Martini OBIETTIVI IL SIGNIFICATO DI MONOPOLIO, IN CUI UN SINGOLO MONOPOLISTA È L UNICO PRODUTTORE DI UN BENE COME UN MONOPOLISTA DETERMINA L OUTPUT ED IL PREZZO CHE MASSIMIZZANO IL PROFITTO LA

Dettagli

Ai fini economici i costi di un impresa sono distinti principalmente in due gruppi: costi fissi e costi variabili. Vale ovviamente la relazione:

Ai fini economici i costi di un impresa sono distinti principalmente in due gruppi: costi fissi e costi variabili. Vale ovviamente la relazione: 1 Lastoriadiun impresa Il Signor Isacco, che ormai conosciamo per il suo consumo di caviale, decide di intraprendere l attività di produttore di caviale! (Vuole essere sicuro della qualità del caviale

Dettagli

Lezione 10 Funzione di produzione ed

Lezione 10 Funzione di produzione ed Corso di Economica Politica prof. S. Papa Lezione 10 Funzione di produzione ed efficienza economica Facoltà di Economia Università di Roma La Sapienza Costi e produzione 102 Da che dipendono i costi? Dipendono

Dettagli

Lezione 23. Discriminazione dei prezzi. Discriminazione dei prezzi. Discriminazione di primo grado. Discriminazione di primo grado

Lezione 23. Discriminazione dei prezzi. Discriminazione dei prezzi. Discriminazione di primo grado. Discriminazione di primo grado Lezione 3 omportamento monopolistico ome dovrebbe fissare il prezzo un monopolista? Fino ad ora abbiamo pensato al monopolio come ad un impresa che deve vendere il suo prodotto allo stesso prezzo per ogni

Dettagli

Gli input sono detti anche fattori di produzione: terra, capitale, lavoro, materie prime.

Gli input sono detti anche fattori di produzione: terra, capitale, lavoro, materie prime. LA TECNOLOGIA Studio del comportamento dell impresa, soggetto a vincoli quando si compiono scelte. La tecnologia rientra tra vincoli naturali e si traduce nel fatto che solo alcuni modi di trasformare

Dettagli

MINIMIZZAZIONE DEI COSTI

MINIMIZZAZIONE DEI COSTI Università degli studi di MACERATA Facoltà di SCIENZE POLITICHE ECONOMIA POLITICA: MICROECONOMIA A.A. 2009/2010 MINIMIZZAZIONE DEI COSTI Fabio CLEMENTI E-mail: fabio.clementi@univpm.it Web: http://docenti.unimc.it/docenti/fabio-clementi

Dettagli

Costo marginale e costo medio. G. Pignataro Microeconomia SPOSI

Costo marginale e costo medio. G. Pignataro Microeconomia SPOSI Costo marginale e costo medio 1 Costo marginale (C ) Incremento di costo risultante dalla produzione di una unità di output in più. Poiché il costo fisso non cambia al variare del livello di produzione

Dettagli

INTRODUZIONE ALLA MICROECONOMIA [F O] / Prova finale 14 Gennaio 2005. Nome.. Cognome. Matricola. Corso di laurea: CLEMI CLEA CLSES

INTRODUZIONE ALLA MICROECONOMIA [F O] / Prova finale 14 Gennaio 2005. Nome.. Cognome. Matricola. Corso di laurea: CLEMI CLEA CLSES INTRODUZIONE ALLA MICROECONOMIA [F O] / Prova finale 14 Gennaio 2005 A Nome.. Cognome. Matricola. Corso di laurea: CLEMI CLEA CLSES Istruzioni: rispondete alle domande segnando con una crocetta la lettera

Dettagli

Ipotesi sulle preferenze

Ipotesi sulle preferenze La teoria delle scelte del consumatore La teoria delle scelte del consumatore Descrive come i consumatori distribuiscono i propri redditi tra differenti beni e servizi per massimizzare il proprio benessere.

Dettagli

Capitolo 26. Stabilizzare l economia: il ruolo della banca centrale. Principi di economia (seconda edizione) Robert H. Frank, Ben S.

Capitolo 26. Stabilizzare l economia: il ruolo della banca centrale. Principi di economia (seconda edizione) Robert H. Frank, Ben S. Capitolo 26 Stabilizzare l economia: il ruolo della banca centrale In questa lezione Banca centrale Europea (BCE) e tassi di interesse: M D e sue determinanti; M S ed equilibrio del mercato monetario;

Dettagli

La teoria dell offerta

La teoria dell offerta La teoria dell offerta Tecnologia e costi di produzione In questa lezione approfondiamo l analisi del comportamento delle imprese e quindi delle determinanti dell offerta. In particolare: è possibile individuare

Dettagli

Istituzioni di Economia Laurea Triennale in Ingegneria Gestionale Lezione 16 Offerta dell impresa

Istituzioni di Economia Laurea Triennale in Ingegneria Gestionale Lezione 16 Offerta dell impresa UNIVERSITÀ DEGLI STUDI DI BERGAMO Laurea Triennale in Ingegneria Gestionale Lezione 16 Offerta dell impresa Prof. Gianmaria Martini Offerta dell impresa La decisione di un impresa a riguardo della quantità

Dettagli

Microeconomia, Esercitazione 3 Effetto reddito, sostituzione, variazione compensativa, domanda di mercato, surplus del consumatore.

Microeconomia, Esercitazione 3 Effetto reddito, sostituzione, variazione compensativa, domanda di mercato, surplus del consumatore. Microeconomia, Esercitazione 3 Effetto reddito, sostituzione, variazione compensativa, domanda di mercato, surplus del consumatore. Dott. Giuseppe Francesco Gori Domande a risposta multipla ) Se nel mercato

Dettagli

Domande a scelta multipla 1

Domande a scelta multipla 1 Domande a scelta multipla Domande a scelta multipla 1 Rispondete alle domande seguenti, scegliendo tra le alternative proposte. Cercate di consultare i suggerimenti solo in caso di difficoltà. Dopo l elenco

Dettagli

Istituzioni di Economia

Istituzioni di Economia Corso di laurea in Servizio Sociale Istituzioni di Economia I costi di produzione (Capitolo 13) I costi di produzione La legge dell offerta P Offerta Le imprese sono disposte a produrre e vendere quantità

Dettagli

Il modello generale di commercio internazionale

Il modello generale di commercio internazionale Capitolo 6 Il modello generale di commercio internazionale [a.a. 2015/16 ] adattamento italiano di Novella Bottini (ulteriore adattamento di Giovanni Anania, Margherita Scoppola e Francesco Aiello) 6-1

Dettagli

Economia Politica. Il monopolio. Cap 15. Appunti delle lezioni Fabiano Schivardi

Economia Politica. Il monopolio. Cap 15. Appunti delle lezioni Fabiano Schivardi Economia Politica Appunti delle lezioni Fabiano Schivardi testo di riferimento: Mankiw, Principi di economia, 3 ed., 2004, Zanichelli Cap 15 Il monopolio Inquadramento generale In questa sezione prenderemo

Dettagli

Capitolo 12 Il monopolio. Robert H. Frank Microeconomia - 5 a Edizione Copyright 2010 - The McGraw-Hill Companies, srl

Capitolo 12 Il monopolio. Robert H. Frank Microeconomia - 5 a Edizione Copyright 2010 - The McGraw-Hill Companies, srl Capitolo 12 Il monopolio IL MONOPOLIO Il monopolio è una forma di mercato in cui un unico venditore offre un bene che non ha stretti sostituti, ad una moltitudine di consumatori La differenza fondamentale

Dettagli

I COSTI NEL BREVE PERIODO

I COSTI NEL BREVE PERIODO Capitolo 10 Costi COSTI Occorre collegare la produzione dell impresa ai costi sostenuti per realizzarla, sia nel breve, sia nel lungo periodo Si tratta di scegliere la combinazione ottimale dei fattori

Dettagli

Capitolo 8. La massimizzazione del profitto e l offerta concorrenziale. F. Barigozzi Microeconomia CLEC 1

Capitolo 8. La massimizzazione del profitto e l offerta concorrenziale. F. Barigozzi Microeconomia CLEC 1 Capitolo 8 La massimizzazione del profitto e l offerta concorrenziale F. Barigozzi Microeconomia CLEC 1 Argomenti trattati nel capitolo I mercati in concorrenza perfetta La massimizzazione del profitto

Dettagli

REGOLAZIONE (E TASSAZIONE OTTIMALE) DI UN MONOPOLIO CON PIÙ LINEE DI PRODUZIONE

REGOLAZIONE (E TASSAZIONE OTTIMALE) DI UN MONOPOLIO CON PIÙ LINEE DI PRODUZIONE REGOLAZIONE (E TASSAZIONE OTTIMALE) DI UN MONOPOLIO CON PIÙ LINEE DI PRODUZIONE Nella Sezione 16.5 abbiamo visto come un regolatore che voglia fissare il prezzo del monopolista in modo da minimizzare la

Dettagli

CAPITOLO 10 I SINDACATI

CAPITOLO 10 I SINDACATI CAPITOLO 10 I SINDACATI 10-1. Fate l ipotesi che la curva di domanda di lavoro di una impresa sia data da: 20 0,01 E, dove è il salario orario e E il livello di occupazione. Ipotizzate inoltre che la funzione

Dettagli

Economia Applicata ai sistemi produttivi. 06.05.05 Lezione II Maria Luisa Venuta 1

Economia Applicata ai sistemi produttivi. 06.05.05 Lezione II Maria Luisa Venuta 1 Economia Applicata ai sistemi produttivi 06.05.05 Lezione II Maria Luisa Venuta 1 Schema della lezione di oggi Argomento della lezione: il comportamento del consumatore. Gli economisti assumono che il

Dettagli

LA MASSIMIZZAZIONE DEL PROFITTO ATTRAVERSO LA FISSAZIONE DEL PREZZO IN FUNZIONE DELLE QUANTITÀ

LA MASSIMIZZAZIONE DEL PROFITTO ATTRAVERSO LA FISSAZIONE DEL PREZZO IN FUNZIONE DELLE QUANTITÀ LA MASSIMIZZAZIONE DEL PROFITTO ATTRAVERSO LA FISSAZIONE DEL PREZZO IN FUNZIONE DELLE QUANTITÀ In questa Appendice mostreremo come trovare la tariffa in due parti che massimizza i profitti di Clearvoice,

Dettagli

Università degli Studi dell Aquila

Università degli Studi dell Aquila Università degli Studi dell Aquila Esame di Microeconomia 9 crediti 3 settembre 2014 Docente: Giuseppe Pace ISTRUZIONI Riempire i campi relativi a nome, cognome (IN STAMPATELLO) e matricola sulla griglia.

Dettagli

Lezione 10: Il problema del consumatore: Preferenze e scelta ottimale

Lezione 10: Il problema del consumatore: Preferenze e scelta ottimale Corso di Scienza Economica (Economia Politica) prof. G. Di Bartolomeo Lezione 10: Il problema del consumatore: Preferenze e scelta ottimale Facoltà di Scienze della Comunicazione Università di Teramo Scelta

Dettagli

ECONOMIA DEL LAVORO. Lezioni di maggio (testo: BORJAS) L offerta di lavoro

ECONOMIA DEL LAVORO. Lezioni di maggio (testo: BORJAS) L offerta di lavoro ECONOMIA DEL LAVORO Lezioni di maggio (testo: BORJAS) L offerta di lavoro Offerta di lavoro - Le preferenze del lavoratore Il luogo delle combinazioni di C e L che generano lo stesso livello di U (e.g.

Dettagli

La Concorrenza Monopolistica

La Concorrenza Monopolistica La Concorrenza Monopolistica Caratteristiche Molteplicità di imprese Libertà di entrata (entreranno imprese finché vi sarà possibilità di profitti positivi). L entrata di nuove imprese favorisce i consumatori

Dettagli

Le componenti della domanda aggregata

Le componenti della domanda aggregata Le componenti della domanda aggregata Lezione 3 Lezione 3 Economia Politica - Macroeconomia 1 Le componenti della domanda aggregata Ricordiamole: Consumo (C) Investimento (I) Spesa Pubblica (G) Ricordiamo

Dettagli

I ricavi ed i costi di produzione

I ricavi ed i costi di produzione I ricavi ed i costi di produzione Supponiamo che le imprese cerchino di operare secondo comportamenti efficienti, cioè comportamenti che raggiungono i fini desiderati con mezzi minimi (o, che è la stessa

Dettagli

Esercitazione 23 maggio 2016

Esercitazione 23 maggio 2016 Esercitazione 5 maggio 016 Esercitazione 3 maggio 016 In questa esercitazione, nei primi tre esercizi, analizzeremo il problema del moral hazard nel mercato. In questo caso prenderemo in considerazione

Dettagli

Domande a scelta multipla 1

Domande a scelta multipla 1 Domande a scelta multipla Domande a scelta multipla 1 Rispondete alle domande seguenti, scegliendo tra le alternative proposte. Cercate di consultare i suggerimenti solo in caso di difficoltà. Dopo l elenco

Dettagli

Capitolo 17. I mercati con informazione asimmetrica

Capitolo 17. I mercati con informazione asimmetrica Capitolo 17 I mercati con informazione asimmetrica Introduzione L incertezza sulla qualità e il mercato dei bidoni I segnali di mercato Il rischio morale Il problema agente-principale L informazione asimmetrica

Dettagli

Economia Internazionale e Politiche Commerciali (a.a. 12/13)

Economia Internazionale e Politiche Commerciali (a.a. 12/13) Economia Internazionale e Politiche Commerciali (a.a. 12/13) Soluzione Esame (11 gennaio 2013) Prima Parte 1. (9 p.) (a) Ipotizzate che in un mondo a due paesi, Brasile e Germania, e due prodotti, farina

Dettagli

MICROECONOMIA La teoria del consumo: Alcuni Arricchimenti. Enrico Saltari Università di Roma La Sapienza

MICROECONOMIA La teoria del consumo: Alcuni Arricchimenti. Enrico Saltari Università di Roma La Sapienza MICROECONOMIA La teoria del consumo: Alcuni Arricchimenti Enrico Saltari Università di Roma La Sapienza 1 Dotazioni iniziali Il consumatore dispone ora non di un dato reddito monetario ma di un ammontare

Dettagli

CAPITOLO 1 OFFERTA DI LAVORO

CAPITOLO 1 OFFERTA DI LAVORO CAPITOLO 1 OFFERTA DI LAVORO 1-1. Quante ore allocherà un individuo alle attività di tempo libero se le sue curve di indifferenza tra consumo e beni sono concave verso l origine? Il lavoratore o lavorerà

Dettagli

I DIECI PRINCIPI DELL ECONOMIA

I DIECI PRINCIPI DELL ECONOMIA Corso di Laurea in Servizio Sociale Istituzioni di Economia Introduzione allo studio dell Economia I DIECI PRINCIPI DELL ECONOMIA (Capitolo 1) Il termine economia... Deriva da una parola greca che significa

Dettagli

Lezione 2: Teoria del commercio internazionale: Heckscher-Ohlin

Lezione 2: Teoria del commercio internazionale: Heckscher-Ohlin Corso di Economia e Politica economica nei mercati globali S. Papa spapa@unite.it Lezione 2: Teoria del commercio internazionale: Heckscher-Ohlin Facoltà di Scienze della Comunicazione Università di Teramo

Dettagli

Il modello generale di commercio internazionale

Il modello generale di commercio internazionale Capitolo 6 Il modello generale di commercio internazionale [a.a. 2013/14] adattamento italiano di Novella Bottini (ulteriore adattamento di Giovanni Anania) 6-1 Struttura della presentazione Domanda e

Dettagli

Capitolo 11 La discriminazione di prezzo

Capitolo 11 La discriminazione di prezzo Capitolo La discriminazione di prezzo Le diverse forme di discriminazione Effetti della discriminazione Tariffe a due componenti F. Barigozzi Microeconomia CLEGA Appropriarsi del surplus del consumatore

Dettagli

Le preferenze e la scelta

Le preferenze e la scelta Capitolo 3: Teoria del consumo Le preferenze e la scelta 1 Argomenti trattati in questo capitolo Usiamo le preferenze dei consumatori per costruire la funzione di domanda individuale e di mercato Studiamo

Dettagli

Esame di Microeconomia: Soluzioni. VERSIONE A Esercizio 1

Esame di Microeconomia: Soluzioni. VERSIONE A Esercizio 1 Esame di Microeconomia: Soluzioni Università di Bari - Corso di laurea in Economia e Commercio prof. Coco e dott. Brunori 30-01-2012 VERSIONE A Esercizio 1 Carmen e Tosca sono due sorelle hanno una funzione

Dettagli

Esercizi svolti per l esame di Microeconomia

Esercizi svolti per l esame di Microeconomia Esercizi svolti per l esame di Microeconomia Università di Bari aa. 014-15 CL Economia e Commercio CL Scienze Statistiche Es. 3.1 Concorrenza perfetta In un mercato in concorrenza perfetta in equilibrio

Dettagli

Le altre forme di mercato

Le altre forme di mercato CL Medicina Veterinaria Anno Accademico 2014-15 Le altre forme di mercato 1 Critiche alla forma di mercato della concorrenza perfetta La forma di mercato della concorrenza perfetta (che è alla base di

Dettagli

Concetti introduttivi

Concetti introduttivi Concetti introduttivi L Economia studia come gli individui, le imprese, il governo e le altre organizzazioni nella società, formulino le proprie scelte e come queste scelte determinino l utilizzo delle

Dettagli

ESERCITAZIONE 8: GIOCHI SEQUENZIALI, ASIMMETRIE INFORMATIVE ED ESTERNALITA

ESERCITAZIONE 8: GIOCHI SEQUENZIALI, ASIMMETRIE INFORMATIVE ED ESTERNALITA MICRECNMI CLE.. 003-004 ssistente alla didattica: Elena rgentesi ESERCITZINE 8: GICHI SEUENZILI, SIMMETRIE INFRMTIVE E ESTERNLIT Esercizio : Giochi sequenziali e minacce credibili Si consideri un mercato

Dettagli

Indice. 1 La disoccupazione ---------------------------------------------------------------------------------------- 3. 2 di 6

Indice. 1 La disoccupazione ---------------------------------------------------------------------------------------- 3. 2 di 6 INEGNAMENO DI EONOMIA OLIIA LEZIONE VIII IL EORE DELL OUAZIONE ROF. ALDO VAOLA Economia olitica Indice 1 La disoccupazione ----------------------------------------------------------------------------------------

Dettagli

Modello neoclassico per la specializzazione internazionale: Heckscher-Ohlin

Modello neoclassico per la specializzazione internazionale: Heckscher-Ohlin Corso di Politica Economica Europee Stefano Papa spapa@uniroma1.it Modello neoclassico per la specializzazione internazionale: Heckscher-Ohlin Facoltà di Economica Università di Roma Sapienza Da produttività

Dettagli

I mercati dei beni e i mercati finanziari: il modello IS-LM. Assunzione da rimuovere. Investimenti, I

I mercati dei beni e i mercati finanziari: il modello IS-LM. Assunzione da rimuovere. Investimenti, I I mercati dei beni e i mercati finanziari: il modello IS-LM Assunzione da rimuovere Rimuoviamo l ipotesi che gli Investimenti sono una variabile esogena. Investimenti, I Gli investimenti delle imprese

Dettagli

Introduzione all economia

Introduzione all economia Introduzione all economia 4.X.2005 Macro e microeconomia La teoria economica è divisa in due sezioni principali: la microeconomia e la macroeconomia La microeconomia studia il comportamento dei singoli

Dettagli

Il monopolio. Concetti chiave. Massimizzazione del profitto Confronto tra monopolio e c.p. Perdita netta di monopolio Discriminazione di prezzo

Il monopolio. Concetti chiave. Massimizzazione del profitto Confronto tra monopolio e c.p. Perdita netta di monopolio Discriminazione di prezzo Il monopolio Concetti chiave Massimizzazione del profitto Confronto tra monopolio e c.p. Perdita netta di monopolio Discriminazione di prezzo 1 Ipotesi di base in un modello di Struttura di mercato Massimizzazione

Dettagli

Economia, Corso di Laurea Magistrale in Ing. Elettrotecnica, A.A. 2013-2014. Prof. R. Sestini SCHEMA DELLE LEZIONI DELLA QUARTA SETTIMANA

Economia, Corso di Laurea Magistrale in Ing. Elettrotecnica, A.A. 2013-2014. Prof. R. Sestini SCHEMA DELLE LEZIONI DELLA QUARTA SETTIMANA Economia, Corso di Laurea Magistrale in Ing. Elettrotecnica, A.A. 2013-2014. Prof. R. Sestini SCHEMA DELLE LEZIONI DELLA QUARTA SETTIMANA SURPLUS del CONSUMATORE E utile poter disporre di una misura monetaria

Dettagli

Il modello generale di commercio internazionale

Il modello generale di commercio internazionale Capitolo 6 Il modello generale di commercio internazionale adattamento italiano di Novella Bottini 1 Struttura della presentazione Domanda e offerta relative Benessere e ragioni di scambio Effetti della

Dettagli

Economia Pubblica il Monopolio Naturale

Economia Pubblica il Monopolio Naturale Economia Pubblica il Monopolio Naturale Giuseppe De Feo Università degli Studi di Pavia email: giuseppe.defeo@unipv.it Secondo Semestre 2011-12 Outline il Monopolio Naturale Il problema del Monopolio Naturale

Dettagli

Capitolo 25: Lo scambio nel mercato delle assicurazioni

Capitolo 25: Lo scambio nel mercato delle assicurazioni Capitolo 25: Lo scambio nel mercato delle assicurazioni 25.1: Introduzione In questo capitolo la teoria economica discussa nei capitoli 23 e 24 viene applicata all analisi dello scambio del rischio nel

Dettagli

Dipartimento di Economia Aziendale e Studi Giusprivatistici. Università degli Studi di Bari Aldo Moro. Corso di Macroeconomia 2014

Dipartimento di Economia Aziendale e Studi Giusprivatistici. Università degli Studi di Bari Aldo Moro. Corso di Macroeconomia 2014 Dipartimento di Economia Aziendale e Studi Giusprivatistici Università degli Studi di Bari Aldo Moro Corso di Macroeconomia 2014 1. Assumete che = 10% e = 1. Usando la definizione di inflazione attesa

Dettagli

Corso di Economia Politica prof. S. Papa. Lezione 17: Facoltà di Economia Università di Roma La Sapienza

Corso di Economia Politica prof. S. Papa. Lezione 17: Facoltà di Economia Università di Roma La Sapienza Corso di Economia Politica prof. S. Papa Lezione 17: Il monopolio Facoltà di Economia Università di Roma La Sapienza Concorrenza imperfetta La concorrenza perfettaè una forma di mercato identificata dalla

Dettagli

Capitolo 4. Elasticità. Principi di economia (seconda edizione) Robert H. Frank, Ben S. Bernanke. Copyright 2007 - The McGraw-Hill Companies, srl

Capitolo 4. Elasticità. Principi di economia (seconda edizione) Robert H. Frank, Ben S. Bernanke. Copyright 2007 - The McGraw-Hill Companies, srl Capitolo 4 Elasticità In questa lezione introdurremo il concetto di elasticità: un indicatore dell entità con cui domanda e offerta reagiscono a variazioni di prezzo, reddito ed altri elementi. Nella lezione

Dettagli

Il modello IS-LM. Determiniamo le condizioni per cui il mercato dei beni è in equilibrio.

Il modello IS-LM. Determiniamo le condizioni per cui il mercato dei beni è in equilibrio. Il modello IS-LM In questa lezione: Definiamo l equilibrio economico generale. Determiniamo le condizioni per cui il mercato dei beni è in equilibrio. Costruiamo la curva IS e la curva LM e ne determiniamo

Dettagli

La localizzazione delle imprese

La localizzazione delle imprese La localizzazione delle imprese Roberto G. Basile 1 Seconda Università di Napoli Dipartimento di Economia AA. 2013-2014 1 Corso Gran Priorato di Malta, 1-81043, Capua (CE). Email: roberto.basile@unina2.it

Dettagli

Esercitazione del 5/10/09

Esercitazione del 5/10/09 Esercitazione del 5/10/09 A cura di Giuseppe Gori (giuseppe.gori@unibo.it) Corso di Microeconomia, Docente Luigi Marattin 1 Esercizi. 1.1 Le curve di domanda e di offerta in un dato mercato sono date da:

Dettagli

Discuteremo di. Domanda individuale e domanda di mercato. Scelta razionale

Discuteremo di. Domanda individuale e domanda di mercato. Scelta razionale Discuteremo di. La determinazione dell insieme delle alternative all interno del quale sceglie il consumatore La descrizione e la rappresentazione delle sue preferenze Come si determina la scelta ottima

Dettagli

Università degli Studi di Macerata Dipartimento di Scienze politiche, della Comunicazione e delle Relazioni internazionali

Università degli Studi di Macerata Dipartimento di Scienze politiche, della Comunicazione e delle Relazioni internazionali Università degli Studi di Macerata Dipartimento di Scienze politiche, della Comunicazione e delle Relazioni internazionali ECONOMIA MODULO TEORIA A.A. 2013/2014 IL O Fabio Clementi E-mail: fabio.clementi@unimc.it

Dettagli

Indice generale. Presentazione dell edizione italiana XIII Presentazione della terza edizione XV Prefazione XVII Ringraziamenti XXI

Indice generale. Presentazione dell edizione italiana XIII Presentazione della terza edizione XV Prefazione XVII Ringraziamenti XXI Pagine di apertura VII XXII 26-05-2003 14:45 Pagina VII Presentazione dell edizione italiana XIII Presentazione della terza edizione XV Prefazione XVII Ringraziamenti XXI Capitolo 1 L economia di mercato

Dettagli

Università degli Studi di Perugia A.A. 2014/2015 Dipartimento di Economia. ECONOMIA INDUSTRIALE Prof. Davide Castellani (davide.castellani@unipg.

Università degli Studi di Perugia A.A. 2014/2015 Dipartimento di Economia. ECONOMIA INDUSTRIALE Prof. Davide Castellani (davide.castellani@unipg. Università degli Studi di Perugia A.A. 2014/2015 Dipartimento di Economia ECONOMIA INDUSTRIALE Prof. Davide Castellani (davide.castellani@unipg.it) Introduzione Differenziazione del prodotto Differenziazione

Dettagli

ANALISI DI SETTORE. Robert M. Grant

ANALISI DI SETTORE. Robert M. Grant ANALISI DI SETTORE Robert M. Grant Prof. T. Pencarelli Spagnoletti Massimo indice 1. Analisi ambientale e settoriale 2. Analisi dell attrattività del settore 3. Previsione della redditività settoriale

Dettagli

Un modello matematico di investimento ottimale

Un modello matematico di investimento ottimale Un modello matematico di investimento ottimale Tiziano Vargiolu 1 1 Università degli Studi di Padova Liceo Scientifico Benedetti Venezia, giovedì 30 marzo 2011 Outline 1 Investimento per un singolo agente

Dettagli

Economia Aperta. In questa lezione: Analizziamo i mercati dei beni e servizi in economia aperta. Analizziamo i mercati finanziari in economia aperta

Economia Aperta. In questa lezione: Analizziamo i mercati dei beni e servizi in economia aperta. Analizziamo i mercati finanziari in economia aperta Economia Aperta In questa lezione: Analizziamo i mercati dei beni e servizi in economia aperta Analizziamo i mercati finanziari in economia aperta 158 Economia aperta applicata ai mercati dei beni mercati

Dettagli

Edited by Foxit PDF Editor Copyright (c) by Foxit Software Company, 2004 For Evaluation Only.

Edited by Foxit PDF Editor Copyright (c) by Foxit Software Company, 2004 For Evaluation Only. In un mercato del lavoro competitivo esistono due tipi di lavoratori, quelli con alta produttività L A, che producono per 30 $ l'ora, e quelli con bassa produttività, L B, che producono per 5 $ l'ora.

Dettagli

I COSTI PROF. MATTIA LETTIERI

I COSTI PROF. MATTIA LETTIERI I COSTI ROF. MATTIA LETTIERI Indice 1. LE FUNZIONI DI COSTO --------------------------------------------------------------------------------------------------- 3 2. I COSTI DELL IMRESA NEL BREVE ERIODO

Dettagli

Capitolo 20: Scelta Intertemporale

Capitolo 20: Scelta Intertemporale Capitolo 20: Scelta Intertemporale 20.1: Introduzione Gli elementi di teoria economica trattati finora possono essere applicati a vari contesti. Tra questi, due rivestono particolare importanza: la scelta

Dettagli

Applicazioni dell'analisi in più variabili a problemi di economia

Applicazioni dell'analisi in più variabili a problemi di economia Applicazioni dell'analisi in più variabili a problemi di economia La diversità tra gli agenti economici è alla base della nascita dell attività economica e, in generale, lo scambio di beni e servizi ha

Dettagli

Capitolo 10 Costi. Robert H. Frank Microeconomia - 5 a Edizione Copyright 2010 - The McGraw-Hill Companies, srl

Capitolo 10 Costi. Robert H. Frank Microeconomia - 5 a Edizione Copyright 2010 - The McGraw-Hill Companies, srl Capitolo 10 Costi COSTI Per poter realizzare la produzione l impresa sostiene dei costi Si tratta di scegliere la combinazione ottimale dei fattori produttivi per l impresa È bene ricordare che la categoria

Dettagli

Il mercato dei beni in economia aperta

Il mercato dei beni in economia aperta Il mercato dei beni in economia aperta La differenza tra economia aperta e chiusa In una economia chiusa tutta la produzione viene venduta entro i confini nazionali, la domanda nazionale di beni (la spesa

Dettagli

DOMANDE a risposta multipla (ogni risposta esatta riceve una valutazione di due; non sono previste penalizzazioni in caso di risposte non corrette)

DOMANDE a risposta multipla (ogni risposta esatta riceve una valutazione di due; non sono previste penalizzazioni in caso di risposte non corrette) In una ora rispondere alle dieci domande a risposta multipla e a una delle due domande a risposta aperta, e risolvere l esercizio. DOMANDE a risposta multipla (ogni risposta esatta riceve una valutazione

Dettagli

Lezione 14. Risparmio e investimento. Leonardo Bargigli

Lezione 14. Risparmio e investimento. Leonardo Bargigli Lezione 14. Risparmio e investimento Leonardo Bargigli Risparmio e investimento nella contabilità nazionale Ripartiamo dalla definizione di PIL in termini di spesa finale Y = C + I + G + NX Consideriamo

Dettagli

Master della filiera cereagricola. Impresa e mercati. Facoltà di Agraria Università di Teramo. Giovanni Di Bartolomeo Stefano Papa

Master della filiera cereagricola. Impresa e mercati. Facoltà di Agraria Università di Teramo. Giovanni Di Bartolomeo Stefano Papa Master della filiera cereagricola Giovanni Di Bartolomeo Stefano Papa Facoltà di Agraria Università di Teramo Impresa e mercati Parte prima L impresa L impresa e il suo problema economico L economia studia

Dettagli

La concorrenza perfetta

La concorrenza perfetta La concorrenza perfetta Caratteristiche POLVERIZZAZIONE DEL MERCATO: molti piccoli acquirenti e produttori, incapaci di influire sul prezzo di mercato OMOGENEITÀ DI PRODOTTO : le imprese producono beni

Dettagli

Capitolo 5. La teoria della domanda. Soluzioni delle Domande di ripasso

Capitolo 5. La teoria della domanda. Soluzioni delle Domande di ripasso Capitolo 5 La teoria della domanda Soluzioni delle Domande di ripasso 1. La curva prezzo-consumo mostra l insieme dei panieri ottimi di due beni, diciamo X e Y, corrispondenti a diversi livelli del prezzo

Dettagli

Corso di Macroeconomia. Il modello IS-LM. Appunti

Corso di Macroeconomia. Il modello IS-LM. Appunti Corso di Macroeconomia Il modello IS-LM Appunti 1 Le ipotesi 1. Il livello dei prezzi è fisso. 2. L analisi è limitata al breve periodo. La funzione degli investimenti A differenza del modello reddito-spesa,

Dettagli

Economia Aperta. In questa lezione: Analizziamo i mercati dei beni e servizi in economia aperta. Analizziamo i mercati finanziari in economia aperta

Economia Aperta. In questa lezione: Analizziamo i mercati dei beni e servizi in economia aperta. Analizziamo i mercati finanziari in economia aperta Economia Aperta In questa lezione: Analizziamo i mercati dei beni e servizi in economia aperta Analizziamo i mercati finanziari in economia aperta 167 Economia aperta applicata ai mercati dei beni mercati

Dettagli

Capitolo 7. F. Barigozzi Microeconomia CLEC 1

Capitolo 7. F. Barigozzi Microeconomia CLEC 1 Capitolo 7 Continuiamo ad acquisire gli strumenti che ci permetteranno di studiare la scelta ottimale dell impresa. In questo capitolo vengono trattati i costi dell impresa. Usando la funzione di produzione

Dettagli

Programma delle Lezioni

Programma delle Lezioni UniversitàdegliStudidi Bologna Facoltà di Scienze Politiche Corsodi Laureain ScienzePolitiche, Sociali e Internazionali Microeconomia (A-E) Matteo Alvisi Parte 3 LA TEORIA DELL IMPRESA (b) CURVE DI COSTO

Dettagli

I costi. Costi economici vs. costi contabili

I costi. Costi economici vs. costi contabili I costi Costi economici vs. costi contabili I costi economici connessi alla produzione di una certa quantità di output Y includono tutte le spese per i fattori produttivi. In altre parole, i costi economici

Dettagli

Analisi Costi-Benefici

Analisi Costi-Benefici Politica economica (A-D) Sapienza Università di Rome Analisi Costi-Benefici Giovanni Di Bartolomeo Sapienza Università di Roma Scelta pubblica Intervento pubblico realizzazione di progetti esempi: infrastrutture,

Dettagli