TOMMASO GIANI. Dip. Medicina Sperimentale e Clinica Università di Firenze. Il Comitato infezioni ospedaliere: il contributo della microbiologia

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1 TOMMASO GIANI Dip. Medicina Sperimentale e Clinica Università di Firenze Il Comitato infezioni ospedaliere: il contributo della microbiologia

2 Comitato di controllo delle infezioni ospedaliere dalla circolare n. 52 del 20/12/1985 del Ministero della Sanità Ricordando che il Comitato di Controllo delle Infezioni Ospedaliere(CCIO): è un organismo che gestiscelaprogrammazione, l indirizzo e la verifica dell'attività di prevenzione, sorveglianzae controllodelle infezionicorrelate all assistenza (ICA); contribuisceal conseguimento degli obiettivi aziendali di qualità, efficacia ed efficienza delle prestazioni e alla definizione di percorsi clinici ed organizzativi; opera attraverso Il Nucleo Operativo (NO), un team multidisciplinare che interviene sui casi specifici per assicurare l approccio quotidiano ai temi della sorveglianza e della prevenzione delle infezioni.

3 Il CIO nella AOU Careggi- ICAST Considerato necessario rinnovare ed aggiornare la mission e la composizione del Comitato di Controllo delle Infezioni Ospedaliere (CCIO) per rispondere nel modo migliore alle esigenze aziendali nel settore dell Infection Control e dell Antimicrobial Stewardship, si è ritienuto opportuno modificare il nome del in: Infection Control and Antimicrobial Stewardship Team (ICAST) Provvedimento del direttore generale n.44 del 27/01/2017

4 rileva e analizza i dati sulle ICA e gestisce i sistemi di notifica e le schede di sorveglianza; effettua indagini su casi o focolai di infezione avviando le prime misure di contenimento, programmando strategie di intervento; promuove iniziative di formazione per gli operatori sanitari; prepara il piano formativo aziendale annuale sul rischio infettivo rivolto ai professionisti e operatori, inclusi i medici in formazione. intervengono nelle valutazione delle terapie antibiotiche di pazienti; promuovono il controllo delle infezioni sul versante clinico; redigono un sistema di regole prescrittive per gli antibiotici (molecola, dose, durata); contribuiscono alla preparazione del piano formativo aziendale annuale sul rischio infettivo e il corretto uso antibiotici; controllano l adozione dei protocolli di profilassi peri-operatoria e ne tengono aggiornati i contenuti. NOE Nucleo Operativo Epidemiologico TAS Team di Antimicrobial Stewardship ICAST

5 Componenti del NOE 1. Direttore UOc Igiene e Organizzazione Ospedaliera (coordinatore) 2. Direttore SOD Malattie Infettive e Tropicali o suo delegato 3. Direttore SOD Microbiologia e Virologia o suo delegato 4. Direttore SOD Farmacia o suo delegato 5. Coordinatore Infermieristico del Settore Igiene Ospedaliera e Controllo Infezioni (SIOCI) - UOc Igiene e Organizzazione Ospedaliera 6. Infermiere DS Professional del (SIOCI) - UOc Igiene e Organizzazione Ospedaliera 7. Medico di Direzione Sanitaria con esperienza specifica nel campo dell Infection Control, individuato dal coordinatore del NOE

6 Componenti dei TAS 1. Infettivologo 2. Microbiologo clinico 3. Farmacista 4. Anestesista 5. In base al settore interessato: Chirurgo/Internista/Ginecologo o Neonatologo

7 Gestione outbreaks Ruolo microbiologo nell ICAST Infection control Microbiologo Clinico Identificare i microrganismi ALERT Sorveglianza epidemiologica Terapia Profilassi /Empirica/ Mirata

8 Sorveglianza epidemiologica CR K. pneumoniae- Europa 2016 (isolati invasivi) 33.9% EARS-NET EARS-NET Maps. Available at Accessed November 2017

9 La rete di sorveglianza delle antibiotico-resistenze in Toscana (SMART)

10 Sorveglianza epidemiologica CR K. pneumoniae- Europa 2016 (isolati invasivi) SMART dati 2017 Media: 35.5% Range: % 33.9% EARS-NET EARS-NET Maps. Available at Accessed November 2017

11 Sorveglianza epidemiologica AOUC -Frequenzamicrorganismi(%) tuttiimateriali2017 numero assoluto 5118

12 Sorveglianza epidemiologica Prevalenza resistenze all interno dell ospedale(sangue, 2017) Klebsiella pneumoniae n= MEM IPM PIP/TAZ AMC CTX CAZ FEP GEN AMK SXT CIP COL S I R 0% 20% 40% 60% 80% 100% Cortesia Dr.ssa E. Riccobono

13 Sorveglianza epidemiologica PROFILASSI PERIOPERATORIA Professionisti coinvolti: Infettivologi, Microbiologi Clinici, SIOCI, Anestesisti, Chirurghi Incontri effettuati: Novembre Febbraio 2017 Riunioni per aree: Urologia Materno-Infantile Ortopedia Testa-Collo Cardio-Toraco-Vascolare Oncologia Chirurgia Generale

14 Identificazione microrganismi alert Sorveglianza attiva pz. colonizzati da Enterobatteri Resistenti ai Carbapenemi (CRE) Pazienti colonizzati sono reservoir di CRE I colonizzati hanno un ruolo chiave nella disseminazione dei CRE (problema per l infection control) I colonizzati hanno un maggiore rischio di divenire infetti (problema per il paziente) ScreeningCRE da tampone rettale V. Schechner CMI 2012; F.S, Zimmerman AJIC 2013

15 Sorveglianza attiva(microrganismi alert ) Semina su terreno cromogeno Tampone rettale Percorso rapido KPC OXA-48 VIM NDM Test Molecolare Rilevazione CRE in 24 ore Rilevazione CRE in 1-2 ore Limitare la diffusione dei CRE Diminuire il numero di ICA

16 Sorveglianza attiva(microrganismi alert ) CAREGGI SORVEGLIA 20 reparti(medicine/terapie intensive), 376 posti letto, 1835 ammissioni/mese Circa 1500 tamponi rettali al mese processati (15000 anno) Dicembre 2017: 1,8% positivi per CRE

17 Sorveglianza attiva(microrganismi alert ) CAREGGI SORVEGLIA Batteriemie da K.pneumoniae CR per giornate degenza

18 Gestione outbreaks SETTEMBRE 2015: INFEZIONI OCULARI DA S. epidermidis IN OCULISTICA Professionisti coinvolti: ICAST, oculisti, infettivologi, microbiologi, rischio clinico Analisi microbiologiche su campioni clinici da pazienti infetti e presidi medici Whole Genome Sequencing(WGS) dei ceppi di S. epidermidis isolati Risoluzione in 2 giorni

19 Gestione outbreaks FEBBRAIO 2016: OUTBREAK DA S. AUREUS SENSIBILE ALLA METICILLINA IN TIN Professionisti coinvolti: ICAST, neonatologi, microbiologi APRILE 2017: COLONIZZAZIONE DA S. AUREUS RESISTENTE ALLA METICILLINA IN TIN Professionisti coinvolti: ICAST, neonatologi, microbiologi Contributo microbiologia Screening del personale sanitario mediante tampone nasale: circa 250 tamponi analizzati Genotipizzazione dei ceppi di S. aureus isolati dai neonati e dal personale

20 Gestione outbreaks Genotipizzazione tramite PFGE Isolati da neonati Isolati da personale sanitario Misure adottate Sanificazione dei locali Bonifica dei portatori e incontri con il personale sanitario Screening annuale degli operatori sanitari, dei neo assunti e specializzandi temporanei Risoluzione in 2 mesi

21 Protocollo di utilizzo nuovi antibiotici (microbiologo nel TAS) ID rapida/mic CAZ/AVI + Biologia molecolare per meccanismo resistenza + MIC puntuale Percorsidiagnostico-terapeutici facilitati per l utilizzo corretto delle più recenti molecole antibiotiche

22 Nuove tecnologie in diagnostica microbiologica UTILIZZO DIRETTO DA CAMPIONE CLINICO Sistemi Fenotipici Rapidi (emocoltura positiva) Sistemi Molecolari (emocoltura positiva) Sistemi Molecolari (sangue intero) Nuove tecnologie diagnostiche + Maggiore rapidità + Maggiore sensibilità + Maggiore accuratezza - Maggiore costo

23 Conclusioni o Il microbiologo rappresentauna delle figure cardine nel CIO (cambio epidemiologico ed aumento ceppi MDR) o Fornisce dati epidemiologici aggiornati econtestualizzati (nuovi protocolli di profilassi) o Identifica in tempi brevi i microrganismi alert (sorveglianza attiva) o Contribuisce alla gestione degli outbreaks o Partecipa al disegno di protocolli di utilizzo nuovi farmaci e fornisce il supporto necessario alla loro realizzazione (antimicrobial/diagnostic stewardship)

24 GRAZIE per l ATTENZIONE tommaso.giani@unifi.it

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