Esercitazione 1 TRASPORTO CONVETTIVO
|
|
- Gianluigi Franceschi
- 4 anni fa
- Visualizzazioni
Transcript
1 Esercitazione 1 TRASPORTO ONVETTIVO Si effettui la simulazione di un fenomeno di trasporto puramente convettivo (E=0) all interno di un dominio monodimensionale di lunghezza L=4000 m, in presenza di una velocità di trasporto pari a U=1,2 m/s. ome condizione iniziale, si assuma che la concentrazione sia pari a *=10 unità/m 3 per una parte del dominio di lunghezza pari a 400 m, e nulla altrove. Sia inoltre nulla la concentrazione nella prima sezione del dominio per t>0. Si discutano i risultati in relazione ai seguenti aspetti: Accuratezza della soluzione (diffusività numerica, rispetto della legge di conservazione della massa); Stabilità della soluzione. SOMMARIO 1. enni teorici sullo svolgimento dell esercizio 2. Svolgimento dell esercizio 3. Elaborazione di grafici 4. Discussione dei risultati Pag
2 ENNI TEORII sullo SVOLGIMENTO dell ESERIZIO L equazione alla quale far riferimento per risolvere il problema è la (1), ossia l EQUAZIONE del TRASPORTO PURAMENTE ONVETTIVO nell ipotesi di moto monodimensionale e uniforme. t U x 0 Avendo indicato con: x U la variazione della concentrazione di soluto lungo il dominio spaziale (x è la coordinata spaziale longitudinale); la velocità media di portata; la concentrazione media nella sezione. In generale le equazioni differenziali possono essere risolte con metodi analitici o metodi numerici: quando la soluzione per via analitica risulta impossibile, si utilizza una soluzione per via numerica. In quest ultimo caso il dominio considerato viene suddiviso in una griglia di calcolo nei cui nodi vengono valutate le soluzioni del problema, mentre negli altri punti si può procedere per interpolazione. Per semplicità, di seguito, si assumerà una griglia spazio-temporale di passi costanti. Uno dei metodi numerici per risolvere l equazione (1) è quello alle differenze finite che utilizza dei rapporti incrementali per approssimare i termini differenziali. Una derivata può essere valutata con diversi tipi di rapporti incrementali, ad esempio alle differenze in avanti o all indietro (del primo ordine) o centrate (queste ultime risultano essere del secondo ordine). Nel caso in esame, ricorrendo all operatore in avanti (forward) per la derivata temporale e all operatore all indietro (backward) per quella spaziale, l equazione (1) diventa: i 1 t i U i x i 1 0 Avendo indicato con: i La concentrazione di soluto [unità/m³] nel generico punto di ascissa i-esima (coordinata spaziale) all istante -esimo (coordinata temporale). 1
3 REALIZZAZIONE del FOGLIO di ALOLO Per trovare la soluzione al problema si è ricorso ad un foglio di calcolo Excel, data la grande quantità di operazioni da compiere. La soluzione numerica ottenuta in questo modo rappresenta la concentrazione di soluto nei nodi della griglia, ossia in un numero discreto di punti posti ad una certa distanza x dal luogo di immissione (x=0; x=40m; x=80m, etc.) in un numero discreto di istanti t (t=0; t=33.33s; t=66.66s; etc.). ome primo passo è stata allestita la griglia definendo gli assi spaziale e temporale e la relativa orientazione. Successivamente sono state inserite le condizioni al contorno prima definite: la condizione iniziale, relativa alla concentrazione di soluto lungo l intero tratto L all istante =0, e la condizione ai limiti, relativa alla concentrazione di soluto nella sezione iniziale di ascissa i=0 per tutto il tempo di simulazione (1 ora). Allestita la griglia, si è quindi passati al calcolo delle concentrazioni di soluto nei nodi sfruttando l equazione (4). Lo schema seguito è stato, pertanto, quello illustrato in figura 4: la soluzione numerica nel nodo rosso [ossia la concentrazione di soluto nel generico punto di ascissa i-esima lungo il dominio spaziale, all istante (+1)esimo] è determinata sfruttando la concentrazione di soluto, già nota, nei nodi verdi. ompilata tutta la fila -esima in questo modo, si è passati alla compilazione di quella successiva, la (+1)esima, e così via fino all istante =3600 secondi (1h), che è stato assunto come limite superiore del dominio temporale. Metodo numerico upwind 1 i (1 ) i i 1 5
4 Avendo assunto la soluzione ottenuta risulta instabile. Dal punto di vista applicativo la conseguenza di tale scelta è che si ottiene un profilo di concentrazione caratterizzato da forti oscillazioni sia positive che negative, con valori compresi in un range estremamente ampio, dell ordine di [ ; ] dopo un tempo di simulazione di un ora e che continuano ad aumentare per gli istanti successivi. 10
5 M. Roma Esercitazione 2 TRASPORTO DISPERSIVO Si effettui la simulazione di un fenomeno di dispersione di soluto (E=2 m 2 /s) all interno di un dominio monodimensionale di lunghezza L=4000 m, in presenza di una velocità di trasporto pari a U=1,2 m/s. Si assuma la condizione iniziale del precedente esercizio (*=10 unità/m 3 per una parte del dominio di lunghezza pari a 400 m, e nulla altrove; nulla la concentrazione nella prima sezione del dominio per t>0). Si discutano i risultati in relazione ai seguenti aspetti: Variazione della max nel tempo e confronto con i risultati del trasporto puramente convettivo. Accuratezza della soluzione (rispetto della legge di conservazione della massa), stabilità della soluzione, influenza sulla soluzione dei parametri numero di ourant e passo spaziale. SOMMARIO 1. enni teorici sullo svolgimento dell esercizio 2. Svolgimento dell esercizio 3. Elaborazione di grafici e discussione dei risultati Pag
6 Variazione della max nel tempo I grafici sopra illustrati riportano i profili di concentrazione di soluto lungo il tratto L per 5 diversi istanti temporali. Per le elaborazioni si sono utilizzati diversi valori del numero di ourant e di Peclet Pe, lasciando invariato il passo spaziale x e variando di conseguenza quello temporale t. Particolare attenzione è stata posta al confronto tra il caso del trasporto puramente convettivo (esercitazione 1) e del trasporto convettivo - dispersivo (esercitazione 2). Dal confronto dei grafici 1a e 1b è possibile osservare come, in entrambi i casi, le curve della concentrazione del soluto lungo il tratto L non solo subiscano una traslazione verso destra man mano che il tempo passa, ma siano soggette anche ad una variazione nella forma. In particolare istante dopo istante le curve si appiattiscono (la concentrazione massima di soluto diminuisce) ed assumono una base sempre più ampia. Una delle differenze tra il caso del trasporto puramente convettivo (grafico 1b) e convettivo - dispersivo (grafico 1a) è che, a parità di numero di ourant e di istante t considerati, nel caso di trasporto puramente convettivo la massima concentrazione di soluto è più elevata; tale differenza è legata all effetto del coefficiente di dispersione E. Apparentemente, inoltre, sembra che il picco della massima concentrazione di soluto sia spostato più a valle nel caso del trasporto dispersivo: in realtà questo dipende dalla discretizzazione del dominio spaziale (infatti, la differenza è sempre di x=40m, come mostrato nelle tabelle 1 e 2). Tabella 1. Trasporto puramente convettivo (E = 0) con = 0,8 Tabella 2. Trasporto convettivo + diffusivo (E = 2m 2 /s) con = 0,8 Ad esempio, per t = 1200 s, la concentrazione massima di soluto nel caso di trasporto puramente convettivo (tabella 1) si ha in corrispondenza dell ascissa x = 1640 m ed è pari a 9,37 unità/m 3, mentre nel caso di trasporto convettivo - dispersivo si ha per x = 1680 m (più a valle) ed è pari a 8,84 unità/m 3 ( max più piccola). Tale spostamento del picco del profilo di concentrazione, per quanto detto precedentemente, non è significativo. 5
7 Grafico 5. onfronto tra i profili di concentrazione nell ipotesi di trasporto convettivo dispersivo a parità di passo spaziale x = 40m e variando il numero di ourant ( = 0,8 nel grafico in alto ed = 0,5 in quello in basso). Nel caso in cui = 0,8 i profili di concentrazione presentano picchi più elevati mentre nel caso in cui = 0,5 notiamo un maggior spanciamento. Questo è dovuto, anche questa volta, alla maggiore diffusività numerica legata all assunzione di un valore di molto distante dall unità. Osserviamo infine che la posizione del centro di massa rimane invariata. 10
8 M. Roma Esercitazione 3 TRASPORTO ONVETTIVO-DISPERSIVO Si effettui la simulazione, mediante un metodo di predizione-correzione, di un fenomeno di trasporto convettivo-dispersivo (E=5 m 2 /s) all interno di un dominio monodimensionale di lunghezza L=4000 m, in presenza di una velocità di trasporto pari a U=1,2 m/s. ome condizione iniziale, si assuma che la concentrazione sia pari a *=10 unità/m 3 per una parte del dominio di lunghezza pari a 400 m, e nulla altrove. Sia inoltre nulla la concentrazione nella prima sezione del dominio per t>0. Si discutano i risultati in relazione ai seguenti aspetti: Accuratezza della soluzione (diffusività numerica, rispetto della legge di conservazione della massa); Stabilità della soluzione; Dipendenza della soluzione dal parametro di peso del metodo di predizionecorrezione. SOMMARIO 1. enni teorici sullo svolgimento dell esercizio 2. Elaborazione di grafici e discussione dei risultati Pag. 1 3
9 Accuratezza della soluzione Relativamente alla diffusività numerica, è possibile osservare (grafico 4) come nel metodo upwind (FTBS) ci sia una maggior dispersione rispetto al metodo backwind (BTFS); tale diffusione appare lieve ma se la confrontassimo con la diffusione ottenuta a tempi maggiori otterremmo una maggiore dispersione della soluzione. Il primo metodo, infatti, tende a sottostimare maggiormente le concentrazioni. Il metodo backwind, al contrario, se applicato singolarmente, introdurrebbe degli errori di diffusività negativa, come se i profili di concentrazione tendessero a compattarsi più che a spanciare; inoltre il limite maggiore è rappresentato dal fatto che tale sistema non è trasportivo, ossia non è in grado di trasportare la massa. Per questo si ricorre alla combinazione dei due metodi ottenendo il metodo predictorcorrector precedentemente illustrato. L accuratezza della soluzione è stata, poi, controllata verificando che la legge di conservazione della massa (7) sia rispettata. m (7) se m su st Avendo indicato con: m se m su st Massa di soluto entrante nel dominio spaziale di riferimento. Massa di soluto uscente dal dominio spaziale di riferimento. Variazione della massa di soluto all interno del dominio spaziale di riferimento nell intervallo di tempo t. In tabella 1 sono riportati i valori della massa di soluto per due differenti istanti temporali. Se la soluzione è corretta, la loro differenza deve essere teoricamente nulla. In pratica, però, il bilancio di massa si considera comunque numericamente soddisfatto se la differenza fra massa entrante e massa uscente è una frazione sufficientemente piccola (entro il 5%) della stessa massa entrante od uscente. Pertanto nel caso in esame la scomparsa di circa 41 unità di soluto rispetto alle 4000 iniziali (ossia l 1% rispetto alla massa iniziale) può ritenersi trascurabile. Massa (t = 0 s) Massa (t = 2400 s) onservazione della massa ,3 SI Tabella 1. Verifica del principio di conservazione della massa (predictor-corrector). 5
1 Schemi alle differenze finite per funzioni di una variabile
Introduzione In questa dispensa vengono forniti alcuni elementi di base per la soluzione di equazioni alle derivate parziali che governano problemi al contorno. A questo scopo si introducono, in forma
DettagliMoto vario nelle correnti a superficie libera Nozione elementare di onda In termini generali un'onda consiste nella propagazione di un segnale
1 Moto vario nelle correnti a superficie libera Nozione elementare di onda In termini generali un'onda consiste nella propagazione di un segnale attraverso un mezzo (nella fattispecie un liquido) con una
DettagliCorso di Dinamica e Modellistica degli Inquinanti Anno 2019 Esercitazione n.2.1: trasporto di massa in sistema mono-dimensionale (PFR)
Corso di Dinamica e Modellistica degli Inquinanti Anno 019 Esercitazione n..1: trasporto di massa in sistema mono-dimensionale (PFR) I. OBIETTIVO DELL ESERCITAZIONE A. Implementare e utilizzare un modello
DettagliDispense del corso di Metodi Numerici per le Equazioni Differenziali
Dispense del corso di Metodi Numerici per le Equazioni Differenziali Progetto numerico al calcolatore - Parte II Soluzione agli elementi finiti di un problema ellittico di convezione e diffusione Mario
DettagliCorso di Calcolo Numerico
Prof. L. Brandolini Corso di Calcolo Numerico Dott.ssa N. Franchina Laboratorio 6 Equazioni differenziali ordinarie: metodi impliciti 3 Novembre 26 Esercizi di implementazione Un equazione differenziale
DettagliMETODI NUMERICI. Metodo delle differenze finite
METOI NUMERICI Lo sviluppo dei moderni calcolatori ha consentito di mettere a disposizione della scienza e della tecnica formidabili strumenti che hanno permesso di risolvere numerosi problemi la cui soluzione
DettagliConsideriamo come piena solo l innalzamento del livello causato da un aumento delle portate nel corso d acqua considerato.
Propagazione delle piene: generalità Consideriamo come piena solo l innalzamento del livello causato da un aumento delle portate nel corso d acqua considerato. La propagazione dell onda di piena dipende
DettagliINTERPOLAZIONI CON SPLINE
INTERPOLAZIONI CON SPLINE Assegnati gli n +1valori che la funzione f assume nei nodi x i, si costruisce un interpolazione polinomiale a tratti. In ognuno degli intervalli [x i 1,x i ] il polinomio interpolatore
DettagliDispense del corso di Metodi Numerici per le Equazioni Differenziali
Dispense del corso di Metodi Numerici per le Equazioni Differenziali Progetto numerico al calcolatore - Parte III Soluzione agli elementi finiti di un problema parabolico Mario Putti Dipartimento di Matematica
DettagliSEMINARIO. La valutazione della pericolosità idraulica: modellazione 1D -2D
SEMINARIO La valutazione della pericolosità idraulica: modellazione 1D -2D Un caso studio di perimetrazione delle aree inondate con il modello idraulico 2D WEC-Flood Ing. Marco Sinagra Università degli
DettagliIntroduzione elementare al metodo degli Elementi Finiti.
Introduzione elementare al metodo degli Elementi Finiti carmelo.demaria@centropiaggio.unipi.it Obiettivi Introduzione elementare al metodo degli elementi finiti Analisi Termica Analisi Strutturale Analisi
DettagliSIMULAZIONE - 29 APRILE QUESITI
www.matefilia.it SIMULAZIONE - 29 APRILE 206 - QUESITI Q Determinare il volume del solido generato dalla rotazione attorno alla retta di equazione y= della regione di piano delimitata dalla curva di equazione
DettagliSIMULAZIONE - 29 APRILE QUESITI
www.matefilia.it SIMULAZIONE - 29 APRILE 206 - QUESITI Q Determinare il volume del solido generato dalla rotazione attorno alla retta di equazione y= della regione di piano delimitata dalla curva di equazione
DettagliIntroduzione elementare al metodo degli Elementi Finiti.
Introduzione elementare al metodo degli Elementi Finiti carmelo.demaria@centropiaggio.unipi.it Obiettivi Introduzione elementare al metodo degli elementi finiti Analisi Termica Analisi Strutturale Analisi
DettagliCorso di Calcolo Numerico
Prof. L. Brandolini Corso di Calcolo Numerico Dott.ssa N. Franchina Laboratorio 5 Equazioni differenziali ordinarie: metodi espliciti 25 Novembre 215 Esercizi di implementazione Un equazione differenziale
DettagliCinematica. Velocità. Riferimento Euleriano e Lagrangiano. Accelerazione. Elementi caratteristici del moto. Tipi di movimento
Cinematica Velocità Riferimento Euleriano e Lagrangiano Accelerazione Elementi caratteristici del moto Tipi di movimento Testo di riferimento Citrini-Noseda par. 3.1 par. 3.2 par 3.3 fino a linee di fumo
DettagliStudio di funzione. Studio di funzione: i passi iniziali
Studio di funzioni Studio di funzione Si dice che una variabile dipendente y è funzione di una variabile indipendente x quando esiste un legame di natura qualsiasi che ad ogni valore di x faccia corrispondere
DettagliPOLITECNICO DI BARI I FACOLTÀ DI INGEGNERIA CORSO DI LAUREA IN INGEGNERIA MECCANICA DIPARTIMENTO DI INGEGNERIA MECCANICA E GESTIONALE
POLITECNICO DI BARI I FACOLTÀ DI INGEGNERIA CORSO DI LAUREA IN INGEGNERIA MECCANICA DIPARTIMENTO DI INGEGNERIA MECCANICA E GESTIONALE TESI DI LAUREA IN MECCANICA DEI MATERIALI DESIGN OTTIMO DI UN ANTENNA
DettagliCorso di Calcolo Numerico
Corso di Laurea in Ingegneria Gestionale Sede di Fermo Corso di 3 - CALCOLO NUMERICO DELLE DERIVATE Introduzione Idea di base Introduzione Idea di base L idea di base per generare un approssimazione alla
Dettaglif è una combinazione convessa f con w 1
SIMULAZIONE Che cosa serve: - un sistema dinamico completamente definito - un orizzonte di simulazione (intervallo di tempo per il quale sono noti gli ingressi) - funzioni di ingresso definite per tutto
DettagliIntegrazione delle equazioni del moto
Giorgio Pastore - note per il corso di Laboratorio di Calcolo Integrazione delle equazioni del moto In generale, le equazioni del moto della meccanica newtoniana si presentano nella forma di sistemi di
DettagliDerivazione numerica. Introduzione al calcolo numerico. Derivazione numerica (II) Derivazione numerica (III)
Derivazione numerica Introduzione al calcolo numerico Il calcolo della derivata di una funzione in un punto implica un processo al limite che può solo essere approssimato da un calcolatore. Supponiamo
DettagliSimulazione di prova scritta di MATEMATICA-FISICA - MIUR
Simulazione di prova scritta di MATEMATICA-FISICA - MIUR -.4.019 PROBLEMA 1 (soluzione a cura di S. De Stefani) Due fili rettilinei paralleli vincolati a rimanere nella loro posizione, distanti 1 m l uno
DettagliEsercitazione numerica: soluzione agli elementi finiti dell equazione di convezione e diffusione(boundary layer)
Corso di Laurea Specialistica in Ingegneria Chimica Progetto numerico al calcolatore Parte IV Esercitazione numerica: soluzione agli elementi finiti dell equazione di convezione e diffusione(boundary layer)
DettagliEquazioni di De Saint Venant
Equazioni di De Saint Venant Metodi di risoluzione metodi espliciti metodi impliciti Entrambi i metodi comportano un'iterazione dei calcoli. La differenza tra i due metodi si basa sul modo di approssimare
DettagliMetodi numerici per ODE. Metodi numerici per ODE
Problema di Cauchy Consideriamo un equazione differenziale (sistema di equazioni) del primo ordine in forma normale con condizioni iniziali assegnate. { y (x) = f (x, y(x)) x [x 0, x F ] y(x 0 ) = y 0
DettagliSCHEDA N 8 DEL LABORATORIO DI FISICA
SCHEDA N 1 IL PENDOLO SEMPLICE SCHEDA N 8 DEL LABORATORIO DI FISICA Scopo dell'esperimento. Determinare il periodo di oscillazione di un pendolo semplice. Applicare le nozioni sugli errori di una grandezza
DettagliINTRODUZIONE ALLA CINEMATICA DEL PUNTO MATERIALE PROF. FRANCESCO DE PALMA
INTRODUZIONE ALLA CINEMATICA DEL PUNTO MATERIALE PROF. FRANCESCO DE PALMA Sommario MOTO E TRAIETTORIA... 3 PUNTO MATERIALE... 3 TRAIETTORIA... 3 VELOCITÀ... 4 VELOCITÀ MEDIA... 4 VELOCITÀ ISTANTANEA...
DettagliCorso di Analisi Numerica
Corso di Laurea in Ingegneria Informatica Corso di 4 - DERIVAZIONE NUMERICA Lucio Demeio Dipartimento di Scienze Matematiche 1 Calcolo numerico delle derivate 2 3 Introduzione Idea di base L idea di base
DettagliApplicazioni delle leggi della meccanica: moto armnico
Applicazioni delle leggi della meccanica: moto armnico Discutiamo le caratteristiche del moto armonico utilizzando l esempio di una molla di costante k e massa trascurabile a cui è fissato un oggetto di
DettagliEquazioni di Evoluzione
Equazioni di Evoluzione Le equazioni di evoluzione descrivono fenomeni che variano in funzione del tempo, tra gli altri per esempio fenomeni di onde, termodinamici, di dinamica delle popolazioni. Le equazioni
DettagliDispense del corso di Elettronica L Prof. Guido Masetti
Dispense del corso di Elettronica L Prof. Guido Masetti Teoria dei Segnali e Sistemi Sommario Architettura dei sistemi per l'elaborazione dell'informazione Informazione e segnali Teoria dei segnali Analisi
DettagliIntroduzione al Calcolo Scientifico - A.A
Introduzione al Calcolo Scientifico - A.A. 2009-2010 Discretizzazione di un problema ai limiti Si consideri il seguente problema ai limiti del secondo ordine (problema dell elasticità 1D in regime di piccole
DettagliModellistica e Simulazione. Outline. Notes. Notes. Luigi Iannelli. 6 giugno Introduzione. Generalità sui metodi numerici di integrazione
6 giugno 2011 1 Outline Introduzione Generalità sui metodi numerici di integrazione Proprietà dei metodi di integrazione Alcuni metodi di integrazione 2 Equazioni differenziali nello spazio di stato Consideriamo
Dettagli3.1 La griglia di calcolo
Nella presente tesi viene studiato il flusso attorno ad un cilindro circolare di allungamento infinito ad un numero di Reynolds basato sulla velocità asintotica e sul diametro del corpo 4 pari a Re = 2
DettagliR è definita infine dall insieme delle curve percorse da ogni singolo punto della corda.
1. Problema della corda vibrante Si consideri una corda monodimensionale, di sezione nulla avente densità per unità di lunghezza ρ e modulo elastico lineare E. Una corda reale approssima quella ideale
DettagliCorso di Calcolo Numerico
Corso di Laurea in Ingegneria Gestionale Sede di Fermo Corso di 3 - PROBLEMI DI INTERPOLAZIONE Introduzione Problemi di interpolazione Supponiamo di avere un insieme di dati che rappresentano misurazioni
DettagliStudio di funzione. Studio di funzione: i passi iniziali
Studio di funzione Si dice che una variabile dipendente y è funzione di una variabile indipendente quando esiste un legame di natura qualsiasi che ad ogni valore di faccia corrispondere uno e uno solo
DettagliDispense del corso di Elettronica L Prof. Guido Masetti
Dispense del corso di Elettronica L Prof. Guido Masetti Teoria dei Segnali e Sistemi 1 Sommario Architettura dei sistemi per l'elaborazione dell'informazione Informazione e segnali Teoria dei segnali Analisi
DettagliLezione 3 Cinematica Velocità Moto uniforme Accelerazione Moto uniformemente accelerato Concetto di Forza Leggi di Newton
Corsi di Laurea in Scienze motorie - Classe L-22 (D.M. 270/04) Dr. Andrea Malizia 1 Cinematica Velocità Moto uniforme Accelerazione Moto uniformemente accelerato Concetto di Forza Leggi di Newton Sistemi
DettagliIntegrazione delle equazioni del moto
Giorgio Pastore - note per il corso di Laboratorio di Calcolo Integrazione delle equazioni del moto In generale, le equazioni del moto della meccanica newtoniana si presentano nella forma di sistemi di
DettagliCorsi di laurea in Matematica e Fisica - Anno Accademico 2017/18 FM210 / MA. Prima Prova di Esonero [ ]
Corsi di laurea in Matematica e Fisica - Anno Accademico 017/18 FM10 / MA Prima Prova di Esonero [9-4-018] 1. Un punto materiale di massa m si muove in una dimensione sotto l effetto di una forza posizionale,
DettagliConvezione Conduzione Irraggiamento
Sommario 1 Dai sistemi discreti ai sistemi continui: equilibrio locale Deviazioni dalle condizioni di equilibrio locale Irreversibilità Equazioni integrali di bilancio 2 In questa lezione... Fenomeno della
DettagliLezione 3 Cinematica Velocità Moto uniforme Accelerazione Moto uniformemente accelerato Concetto di Forza Leggi di Newton
Corsi di Laurea dei Tronchi Comuni 2 e 4 Dr. Andrea Malizia 1 Cinematica Velocità Moto uniforme Accelerazione Moto uniformemente accelerato Concetto di Forza Leggi di Newton Lezione 2 Sistemi di riferimento
Dettagli5.3 Equazioni differenziali: alcuni problemi al contorno
5.3. EQUAZIONI DIFFERENZIALI: ALCUNI PROBLEMI AL CONTORNO 45 5.2.7 Il metodo di Runge-Kutta Esistono diversi metodi detti di Runge-Kutta che fanno uso di varie medie delle pendenze in t 0, t 1 e in punti
DettagliCALENDARIO BOREALE 2 AMERICHE 2015 QUESITO 1
www.matefilia.it Indirizzi: LI0, EA0 SCIENTIFICO; LI0 - SCIENTIFICO - OPZIONE SCIENZE APPLICATE CALENDARIO BOREALE AMERICHE 0 QUESITO Determinare il volume del solido generato dalla rotazione attorno alla
DettagliLezione 6b. Spettri di risposta. L equazione del moto assume la seguente forma:
L equazione del moto assume la seguente forma: m u() t cu () t ku() t mu () t g Supponendo di risolvere tale equazione utilizzando l integrale di Duhamel, si ottiene: t 1 n ( t ) () sin[ D( )] ( ) m 0
DettagliFondamenti di Meccanica Quantistica (Prof. Tarantelli)
Fondamenti di Meccanica Quantistica (Prof. Tarantelli) 1 MOTO LINEARE E L OSCILLATORE ARMONICO 2 EQUAZIONE DI SCHRODINGER Equazione di Schrödinger: descrive il comportamento di un insieme di particelle:
DettagliDerivata materiale (Lagrangiana) e locale (Euleriana)
ispense di Meccanica dei Fluidi 0 0 det 0 = [ (0 ) + ( ( ) ) + (0 0 ) ] = 0. Pertanto, v e µ sono indipendenti tra loro e costituiscono una nuova base. Con essi è possibile descrivere altre grandezze,
DettagliIL MODELLO ESPONENZIALE
IL MODELLO ESPONENZIALE La crescita esponenziale è caratterizzata dal fatto che,a ogni istante, l accrescimento direttamente proporzionale al valore istantaneo della variabile è ovvero Suddivisa la durata
DettagliFM210 / MA - Prima prova pre-esonero ( )
FM10 / MA - Prima prova pre-esonero (4-4-018) 1. Una particella di massa m si muove in una dimensione sotto l effetto di una forza posizionale, come descritto dalla seguente equazione: mẍ = A x xx 0 3x
DettagliEquazioni differenziali con valori al bordo
Equazioni differenziali con valori al bordo Lucia Gastaldi DICATAM - Sez. di Matematica, http://lucia-gastaldi.unibs.it Indice 1 Equazioni di diffusione reazione 2 Equazioni di diffusione reazione Si consideri
DettagliLICEO SCIENTIFICO STATALE A. VALLISNERI Classe 5SD 2 o periodo/ 1 a verifica scritta 4 febbraio 2012
LICEO SCIENTIFICO STATALE A. VALLISNERI Classe 5SD 2 o periodo/ 1 a verifica scritta 4 febbraio 2012 Calcolo differenziale e sue applicazioni: studio e grafico di funzioni; teorema di Rolle etc. Alunno:................................................
DettagliFluidodinamica delle Macchine
Lucidi del corso di Fluidodinamica delle Maccine Capitolo II-1a: Discretizzazione del Dominio Fisico/Computazionale Griglie di tipo Strutturato Prof. Simone Salvadori, Prof. Francesco Martelli La discretizzazione
Dettagliλ è detto intensità e rappresenta il numero di eventi che si
ESERCITAZIONE N 1 STUDIO DI UN SISTEMA DI CODA M/M/1 1. Introduzione Per poter studiare un sistema di coda occorre necessariamente simulare gli arrivi, le partenze e i tempi di ingresso nel sistema e di
DettagliCORSO DI COMPLEMENTI DI MECCANICA. Prof. Vincenzo Niola
CORSO DI COMPLEMENTI DI MECCANICA Prof. Vincenzo Niola SISTEMI A DUE GRADI DI LIBERTÀ Lo studio dei sistemi a più gradi di libertà verrà affrontato facendo riferimento, per semplicità, solo a sistemi conservativi,
DettagliCompito di prova - risolti
Compito di prova - risolti A P B q A q P q B 1. La carica positiva mobile q P si trova tra le cariche positive fisse q A, q B dove AB = 1 m. Se q A = 2 C e all equilibrio AP = 0.333 m, la carica q B vale
DettagliTECNICHE COMPUTAZIONALI AVANZATE
TECNICHE COMPUTAZIONALI AVANZATE Francesca Pelosi e Salvatore Filippone Università di Roma Tor Vergata Problemi di diffusione, trasporto, reazione http://www.mat.uniroma2.it/ pelosi/ TECNICHE COMPUTAZIONALI
DettagliStudio di funzioni ( )
Studio di funzioni Effettuare uno studio qualitativo e tracciare un grafico approssimativo delle seguenti funzioni. Si studi in particolare anche la concavità delle funzioni e si indichino esplicitamente
DettagliIntroduzione. Esercizio n 1. Metodo di Eulero Esplicito. Risolvere il problema ai valori iniziali: 3 2
Introduzione Nella seguente esercitazione si vogliono risolvere numericamente equazioni differenziali di diverso ordine, utilizzando metodi basati sulla discretizzazione delle stesse, ovvero sull approssimazione
DettagliEsercitazione 03 Risoluzione numerica di ODE
1 Esercitazione 03 Risoluzione numerica di ODE Corso di Strumentazione e Controllo di Impianti Chimici Prof. Davide Manca Tutor: Giuseppe Pesenti Metodi di Eulero Esplicito e implicito 2 yyy(tt) = ff tt,
DettagliSoluzione Compitino Fisica Generale I Ing. Elettronica e Telecomunicazioni 02 Maggio 2017
Soluzione Compitino Fisica Generale I Ing. Elettronica e Telecomunicazioni 02 Maggio 2017 Esercizio 1 1) Sulla tavola agiscono: a) la forza peso, diretta ortogonalmente al moto; b) le reazioni normali
DettagliLeonello Servoli. Tel.: Corso di Laurea in Medicina e Chirurgia Terni 2013/14
Leonello Servoli Leonello.servoli@pg.infn.it Tel.: 0039-348-3345847 1 La fisica é una scienza naturale Studio delle leggi fondamentali della natura: Definizione di Equazioni matematiche per i modelli;
DettagliUNIVERSITÀ DEL SALENTO
UNIVERSITÀ DEL SALENTO FACOLTÀ DI SCIENZE MMFFNN Corso di Laurea in Fisica CORSO DI LABORATORIO I MISURA DELLA COSTANTE ELASTICA DI UNA MOLLA E VERIFICA DELLA LEGGE DI HOOKE Scopo dell esperienza Misura
DettagliTeoria dei mezzi continui
Teoria dei mezzi continui Il modello di un sistema continuo è un modello fenomenologico adatto a descrivere sistemi fisici macroscopici nei casi in cui le dimensione dei fenomeni osservati siano sufficientemente
DettagliCenni sull integrazione numerica delle equazioni differenziali. Corso di Dinamica e Simulazione dei Sistemi Meccanici
Cenni sull integrazione numerica delle equazioni differenziali Corso di Dinamica e Simulazione dei Sistemi Meccanici 9 ottobre 009 Introduzione La soluzione analitica dell integrale di moto di sistemi
DettagliInizialmente la sbarretta è tenuta ferma; ad un certo istante viene lasciata libera, con velocità nulla.
. (OLIMPIADI della FISICA 99-gara nazionale) (adattamento) Due fili conduttori, rettilinei e paralleli, sono connessi attraverso una resistenza. Il piano dei fili è orizzontale e la distanza tra questi
DettagliProblemi parabolici. u(0, t) = u(l, t) = 0 t (1)
Problemi parabolici L esempio più semplice di equazione differenziale di tipo parabolico è costituito dall equazione del calore, che in una dimensione spaziale è data da u t (x, t) ku xx (x, t) = x [,
DettagliModellazione di sistemi ingegneristici (parte 2 di 2)
Corso di Teoria dei Sistemi Modellazione di sistemi ingegneristici (parte 2 di 2) Prof. Ing. Daniele Testi DESTeC, Dipartimento di Ingegneria dell Energia, dei Sistemi, del Territorio e delle Costruzioni
DettagliESPONENZIALE ED EQUAZIONI DIFFERENZIALI
ESPONENZIALE ED EQUAZIONI DIFFERENZIALI Prerequisiti: Obiettivi: Piano cartesiano funzione esponenziale e rappresentazione sul piano cartesiano concetto di limite definizione di derivata differenziale
DettagliLA SIMULAZIONE DEI TRANSITORI IDRAULICI IN IMPIANTI IDROELETTRICI: ALCUNI CASI SIGNIFICATIVI
ZECO HYDROPOWER LO SMALL HYDRO: RUOLO E POTENZIALITA Milano 23 Maggio 2018 LA SIMULAZIONE DEI TRANSITORI IDRAULICI IN IMPIANTI IDROELETTRICI: ALCUNI CASI SIGNIFICATIVI Ing. Riccardo Bergamin 1 Introduzione
DettagliMetodi Numerici con Laboratorio di Informatica - A.A Esercizi Laboratorio n 4 - Metodo di Newton e Metodi di punto fisso
Metodi Numerici con Laboratorio di Informatica - A.A. 2015-2016 Esercizi Laboratorio n 4 - Metodo di Newton e Metodi di punto fisso Metodi numerici per le equazioni differenziali ordinarie Consideriamo
DettagliCapitolo 5. Primo principio della Termodinamica nei sistemi aperti
Capitolo 5. Primo principio della Termodinamica nei sistemi aperti 5.1. I sistemi aperti I sistemi aperti sono quei sistemi termodinamici nei quali, oltre allo scambio di lavoro e calore è possibile lo
DettagliQueste note (attualmente, e probabilmente per un bel po ) sono altamente provvisorie e (molto probabilmente) non prive di errori.
ËÁËÌ ÅÁ ÈÁ ÆÁ ½ Queste note attualmente e probabilmente per un bel po ) sono altamente provvisorie e molto probabilmente) non prive di errori 41 Sistemi 2D Come abbiamo già detto tipicamente è impossibile
DettagliFisica Introduzione
Fisica 1 2011-2012 Introduzione 1 FISICA GENERALE Meccanica: -Studio del moto dei corpi -Forza di gravità Elettromagnetismo: - Cariche elettriche, magneti FISICA CLASSICA FISICA MODERNA Fenomeni a livello
DettagliBreve ripasso di statistica
Breve ripasso di statistica D.C. Harris, Elementi di chimica analitica, Zanichelli, 1999 Capitolo 4 1 Il protocollo analitico Campionamento: 1. estrazione del campione dal lotto 2. conservazione e trasporto
DettagliCapitolo IX. Convertitori di dati
Capitolo IX Convertitori di dati 9.1 Introduzione I convertitori di dati sono circuiti analogici integrati di grande importanza. L elaborazione digitale dei segnali è alternativa a quella analogica e presenta
DettagliPROCEDURE DI CALCOLO DELLA COMBINAZIONE DEGLI INERTI REALI
PROCEDURE DI CALCOLO DELLA COMBINAZIONE DEGLI INERTI REALI Non esistono già disponibili in natura materiali lapidei con distribuzione granulometrica eguale a quella ideale richiesta per un inerte da destinare
DettagliLezione 7 Equazioni Differenziali Ordinarie.
Lezione 7 Equazioni Differenziali Ordinarie http://idefix.mi.infn.it/~palombo/didattica/lab-tnds/corsolab/lezionifrontali Fernando Palombo Equazioni Differenziali Ordinarie Descrizione dell evolversi spazio-temporale
DettagliCORSO DI LAUREA MAGISTRALE IN GEOLOGIA E TERRITORIO CORSO DI MODELLAZIONE GEOLOGICO- TECNICA ED IDROGEOLOGICA MODELLAZIONE IDROGEOLOGICA (2 CFU)
CORSO DI LAUREA MAGISTRALE IN GEOLOGIA E TERRITORIO CORSO DI MODELLAZIONE GEOLOGICO- TECNICA ED IDROGEOLOGICA MODELLAZIONE IDROGEOLOGICA (2 CFU) Docente: Alessandro Gargini (E-mail: alessandro.gargini@unibo.it)
Dettagli3.3 FORMULAZIONE DEL MODELLO E CONDIZIONI DI
3.3 FORMULAZIONE DEL MODELLO E CONDIZIONI DI ESISTENZA DI UN PUNTO DI OTTIMO VINCOLATO Il problema di ottimizzazione vincolata introdotto nel paragrafo precedente può essere formulato nel modo seguente:
DettagliITCS Erasmo da Rotterdam. Anno Scolastico 2014/2015. CLASSE 4^ M Costruzioni, ambiente e territorio
ITCS Erasmo da Rotterdam Anno Scolastico 014/015 CLASSE 4^ M Costruzioni, ambiente e territorio INDICAZIONI PER IL LAVORO ESTIVO DI MATEMATICA e COMPLEMENTI di MATEMATICA GLI STUDENTI CON IL DEBITO FORMATIVO
DettagliCorsi di laurea in Matematica e Fisica - Anno Accademico 2016/17 FM210 / MA. Prima Prova di Esonero [ ]
Corsi di laurea in Matematica e Fisica - Anno Accademico 016/17 FM10 / MA Prima Prova di Esonero [10-4-017] 1. (14 punti). Un punto materiale di massa m si muove in una dimensione sotto l effetto di una
DettagliLezione 3 Cinematica Velocità Moto uniforme Accelerazione Moto uniformemente accelerato Accelerazione di gravità Moto di un proiettile
Corsi di Laurea in Scienze motorie - Classe L- (D.M. 70/04) Prof. Maria Giovanna Guerrisi Dr. Andrea Malizia 1 Cinematica Velocità Moto uniforme Accelerazione Moto uniformemente accelerato Accelerazione
DettagliLaboratorio di Calcolo Numerico A.A
Laboratorio di Calcolo Numerico A.A. 2007-2008 Laboratorio 7 Minimi quadrati. Approssimazione delle derivate. Esercizio 1. Si considerino le 6 coppie di dati ( 4.5, 0.7), ( 3.2, 2.3), ( 1.4, 3.8), (0.8,
DettagliAppunti di Cinematica
Appunti di Cinematica Thomas Bellotti 28 novembre 2010 Indice 1 Punto materiale, traiettoria e legge oraria 1 1.1 Il punto materiale.......................... 1 1.2 La traiettoria.............................
Dettagli3. Metodo degli elementi finiti 3.1 GENERALITÀ
3. Metodo degli elementi finiti 3.1 GENERALITÀ Si è visto che col metodo degli spostamenti si riesce a risolvere in maniera esatta il problema della determinazione degli spostamenti e degli sforzi in una
DettagliDinamica. INTELLIGENT AUTONOMOUS SYSTEMS LAB
Dinamica toselloe@dei.unipd.it INTELLIGENT AUTONOMOUS SYSTEMS LAB Introduzione Obbiettivi: Multi-DOF robot DINAMICA Studio delle leggi fisiche necessarie per il moto dei corpi costituenti il robot Robovie-X
DettagliCompito di Fisica 1 Ingegneria elettrica e gestionale Soluzioni fila B
Compito di Fisica Ingegneria elettrica e gestionale Soluzioni fila B Massimo Vassalli 9 Gennaio 008 NB: dal momento che i dati numerici degli esercizi non sono comuni a tutti i compiti, i risultati sono
DettagliCapitolo 12. Moto oscillatorio
Moto oscillatorio INTRODUZIONE Quando la forza che agisce su un corpo è proporzionale al suo spostamento dalla posizione di equilibrio ne risulta un particolare tipo di moto. Se la forza agisce sempre
Dettagli1. Il moto della sbarretta (OLIMPIADI della FISICA 1991)
1. Il moto della sbarretta (OLIMPIADI della FISICA 1991) Obiettivi Determinare la f.e.m. indotta agli estremi di un conduttore rettilineo in moto in un campo magnetico Applicare il secondo principio della
DettagliACQUA TECNO. Progettazione. Committente. Dirigente: Ing. Luca Carretti. Responsabile del procedimento: Arch. Francesca Olivi. Arch.
Progettazione Committente ACQUA TECNO Dirigente: Ing. Luca Carretti Responsabile del procedimento: Arch. Francesca Olivi Arch. Vittoria Biego Titolo elaborato Elaborato A.2185 PRP Scala Data Luglio 2017
DettagliIl problema lineare dei minimi quadrati
Il problema lineare dei minimi quadrati APPLICAZIONE: Il polinomio di migliore approssimazione nel senso dei minimi quadrati Felice Iavernaro Dipartimento di Matematica Università di Bari 15 Gennaio 2009
DettagliM557- Esame di Stato di Istruzione Secondaria Superiore
Problema Ministero dell Istruzione, dell Università e della Ricerca M557- Esame di Stato di Istruzione Secondaria Superiore Indirizzi: LI, EA SCIENTIFICO LI3, EA9 SCIENTIFICO Opzione Scienze Applicate
DettagliCORSO di AGGIORNAMENTO di FISICA
MATHESIS _ ROMA CORSO di AGGIORNAMENTO di FISICA Commento ai problemi proposti nell incontro del 17 febbraio 2016 Adriana Lanza I.T:T. COLOMBO via Panisperna, 255 24 febbraio 2016 I problemi proposti TRACCE
DettagliDerivazione Numerica
Derivazione Numerica I metodi alle differenze finite sono basati sull approssimazione numerica di derivate parziali. Per questo consideriamo come problema iniziale quello di approssimare le derivate di
DettagliEsercizio (tratto dal Problema 1.6 del Mazzoldi)
1 Esercizio (tratto dal Problema 1.6 del Mazzoldi) Una particella si muove lungo l asse x nel verso positivo con accelerazione costante a 1 = 3.1 m/s 2. All istante t = 0 la particella si trova nell origine
DettagliPiano cartesiano. O asse delle ascisse
Piano cartesiano E costituito da due rette orientate e perpendicolari tra di loro chiamate assi di riferimento. Il loro punto di intersezione O si chiama origine del riferimento. L asse orizzontale è detto
Dettagli