Il grande vecchio visto dai giovani specialisti
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- Violetta Di Carlo
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1 Il grande vecchio visto dai giovani specialisti Simona Gotelli DSMeD Asl3 Genovese 21 Gennaio 2012 Genova
2 Indice Aspetti culturali Aspetti emotivi e motivazionali Aspetti tecnici
3 Aspetti culturali Il grande vecchio: saggezza, esperienza, longevitá, potere, rispetto, memoria storica Il grande vecchio: malattia, solitudine, cronicitá, demenza, isolamento, peso sociale
4 Aspetti culturali Transizione da una concezione positiva a una negativa del grande vecchio parallelamente a un cambiamento della struttura familiare Da una società improntata a una vita comunitaria a una società c.d. liquida (Z. Baumann) Passaggio da una presa in carico sociale dell anziano a una presa in carico sanitaria
5 Aspetti culturali Nonostante l invecchiamento della popolazione i giovani hanno sempre meno contatto con gli aspetti positivi della vecchiaia Subjects who had experience living with or caring for an elderly person were found to have a high preference for working with the elderly (Gomez et al, 1991)
6 Aspetti emotivi e motivazionali Gli aspetti culturali e la storia personale influiscono fortemente sulle scelte professionali La scelta della specializzazione o dell area specialistica viene generalmente fatta seguendo le capacità e attitudini individuali, tenendo conto delle opportunità di lavoro Ma a volte sono le opportunità di lavoro che disvelano i nostri interessi e abbattono i nostri pregiudizi
7 Le opinioni dei giovani Prima di lavorarci lo ritenevo noioso, poi ho scoperto la complessità della gestione del paziente anziano ed ho sviluppato un forte interesse.
8 Le opinioni dei giovani All inizio ero molto scettica. Io non sono cresciuta con persone anziane e anche all Università nei vari reparti che ho frequentato li tolleravo poco adesso invece la ritengo l esperienza più formativa della specialità, è molto difficile curare gli anziani e quindi è stimolante cercare la cura più adeguata e poi sono affettuosi!
9 Le opinioni dei giovani All inizio lo ritenevo noioso, in realtà il lavoro con gli anziani è ricco e complesso, richiede capacità di sintesi e contenimento, bisogna sapere dare istruzioni precise, ma al contempo essere elastici. Ad oggi lo ritengo un ambito molto vario e stimolante.
10 Il rapporto col paziente Il rifiuto di invecchiare, sfiorire, ammalarsi Scarso investimento nella cura di un paziente senza futuro La scarsa familiarità con gli anziani Lo stimolo dato dalla complessità L ammirazione, la curiosità L attualità del paziente anziano
11 La percezione del paziente Come figlio ideale L invidia della giovinezza Il dubbio sulla competenza L ascolto, il racconto ed il ruolo
12 Aspetti tecnici Nel rapporto con l anziano e in particolare con il grande vecchio, come abbiamo visto, vengono spesso stimolati sentimenti di tenerezza, di ammirazione, di giustificazione dello stato di malessere Il pericolo è quello di enfatizzare l aspetto relazionale e sottovalutare la complessità e la fragilità di questi pazienti (basta un influenza per confondere il quadro clinico)
13 Aspetti tecnici Imperativi clinici per il giovane specialista: Avere una formazione multidisciplinare (clinica, psicologica, neuroimaging) e abituarsi a lavorare in rete Affinare la capacità di riconoscere la depressione in una fascia di età in cui è spesso giustificata Abituarsi (soprattutto per gli psichiatri) al monitoraggio fisico regolare del paziente
14 Aspetti tecnici Imparare a lavorare con i caregivers e a prevenire l istituzionalizzazione del paziente Evitare il rischio di ascoltare o dare credito solo ai familiari, ascoltare il paziente anche se deteriorato Avere un ottica di prevenzione e interventi precoci anche per il paziente molto anziano Evitare gli accanimenti terapeutici
15 Grazie per l attenzione! La musica di Schubert richiede allenamento, per essere apprezzata. Anch io quando l ascoltavo le prime volte la trovavo noiosa. Alla tua età è naturale. Ma vedrai che un giorno l apprezzerai. Le cose che non annoiano, stancano presto, mentre quelle apparentemente noiose non stancano mai. (M. Haruki, Kafka sulla spiaggia, 2002)
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