LA RIABILITAZIONE DEI PROCESSI COMUNICATIVI
|
|
- Federico Mazzoni
- 8 anni fa
- Visualizzazioni
Transcript
1 I Corso Insegnante-Tutor per l Autismo LA RIABILITAZIONE DEI PROCESSI COMUNICATIVI Sara Isoli 1
2 PROGRAMMA DEL CORSO La comunicazione nel disturbo autistico La comunicazione non verbale Che fare? La comunicazione verbale nel disturbo autistico La comprensione Che fare? La produzione Che fare? 2
3 LA COMUNICAZIONE NEL DISTURBO AUTISTICO 3
4 CARATTERISTICHE DIAGNOSTICHE DSM IV TR (Diagnostic and Statistical Manual of Mental Disorders) Definisce il Disturbo Autistico sulla base di tre caratteristiche fondamentali Marcata e persistente compromissione dell'interazione sociale Marcata e persistente compromissione della comunicazione verbale e non verbale Modalità di comportamento, interessi e attività ristretti, ripetitivi e stereotipati 4
5 CARATTERISTICHE DIAGNOSTICHE PROPOSTA DSM V ( interazione interazione e comunicazione comunicazione sociale sociale comportamenti quando il CONTESTO, aumentando le tre anni richieste, fa emergere le difficoltà interazione sociale 5 interazione sociale
6 LA COMUNICAZIONE La comunicazione è tutto ciò che accade in presenza di almeno due persone. Non si può non comunicare. ( Alto (Watzlavick, Beavin, Jackson -Scuola di Palo CONTENUTO RELAZIONE 6
7 LA COMUNICAZIONE INTENZIONALITA' deliberato perseguimento di uno scopo Un comportamento è intenzionale se l individuo ha una consapevolezza o una rappresentazione mentale dell obiettivo desiderato e del mezzo per raggiungerlo Bates parla di consapevolezza a priori dell effetto che il segnale avrà sul ricevente e nel quale si persiste fino a ottenere l effetto voluto o fino al chiaro fallimento dell' intento 7
8 LA COMUNICAZIONE INTENZIONALITÀ CONVENZIONALITÀ Comportamenti-problema Ciò che manca è l'utilizzo di sistemi simbolici convenzionali La comunicazione risulta meno efficace e aumenta il peso sostenuto dal partner 8
9 LA COMUNICAZIONE La comunicazione non verbale La comunicazione verbale paralinguistica cinesica linguaggio aptica prossemica 9
10 LA COMUNICAZIONE NON VERBALE NEL DISTURBO AUTISTICO 10
11 LA COMUNICAZIONE NON VERBALE E comunicazione extra-linguistica che accompagna e talvolta sostituisce il parlato In particolare nelle componenti di: Alternanza di turno Attenzione condivisa Intenzionalità comunicativa Iniziativa comunicativa Contatto oculare Gesto di indicazione 11
12 LA COMUNICAZIONE NON VERBALE Alternanza di turno In una conversazione, significa sapere quando è corretto prendere la parola e quando cederla, ma questa è anche un abilità sociale. Nel soggetto autistico: fatica nei tempi d attesa, impulsività e irrequietezza, interruzioni a sproposito o in modo insistente in una conversazione difficoltà nella presa di turno 12
13 LA COMUNICAZIONE NON VERBALE Attenzione condivisa E caratterizzata dall'uso di contatto visivo, affetto e gesti per condividere esperienze con gli altri ( 2000 Stella, (Mundy & E' un importante indicatore prognostico positivo nei casi di autismo, in quanto costituisce il principale precursore della comparsa dell'intenzionalità comunicativa ( 2000 Tomasello, (Carpenter e 13
14 LA COMUNICAZIONE NON VERBALE Intenzionalità comunicativa E la consapevolezza (non la volontà!) di poter ottenere una modificazione nell ambiente grazie ad una modificazione del proprio comportamento Nel soggetto autistico difficoltà spesso legate ad un problema di convenzionalità (vedi anche comportamenti problema, idiosincratici e stereotipie??) 14
15 LA COMUNICAZIONE NON VERBALE Iniziativa comunicativa E la capacità di intervenire attivamente nella conversazione, a prescindere dal canale comunicativo usato dal soggetto (Spinetoli,1998) Nel soggetto autistico difficoltà: nell'iniziare una comunicazione nell'iniziare adeguatamente una comunicazione per finalità richiestive piuttosto che dichiarative 15
16 LA COMUNICAZIONE NON VERBALE Contatto oculare E la capacità di guardare l interlocutore negli occhi durante la realizzazione dell atto comunicativo Nel soggetto autistico difficoltà: nell'iniziare nel mantenere più verso l'altro che verso il materiale in contesto di richiesta più che in situazione libera nell'integrare lo sguardo con altre modalità comunicative, sia verbali che non 16
17 LA COMUNICAZIONE NON VERBALE Gesto di indicazione Nello sviluppo tipico compare tra gli otto ed i sedici mesi ( 2003 al. (Camaioni et Nel soggetto autistico compare: in ritardo solo spontaneamente solo su imitazione utilizzato solo in forma richiestiva utilizzato solo in contesto rigido non integrato con altre forme comunicative non compare affatto mancano i prerequisiti 17
18 18
19 LA COMUNICAZIONE NON VERBALE NEL DISTURBO AUTISTICO = CHE FARE? 19
20 RIABILITAZIONE EDUCAZIONE ESERCIZIO USO STRUTTURAZIONE APPRENDIMENTO STABILIZZAZIONE GENERALIZZAZIONE 20
21 LA COMUNICAZIONE NON VERBALE Alternanza di turno CHE FARE? Strutturazione del tempo = prevedibilità MA rigidità E' quindi preferibile adottare le forme più evolute (es. guida verbale)e più flessibili (es. orari approssimativi) così come simulazioni di imprevisti 21
22 LA COMUNICAZIONE NON VERBALE Attenzione condivisa CHE FARE? Preferire modalità interattive nello stare insieme Tenere alti la condivisione e lo scambio Effettuare passaggi graduali: stare insieme nella stessa stanza stare vicini usare lo stesso materiale 22
23 LA COMUNICAZIONE NON VERBALE Iniziativa comunicativa CHE FARE? Partire da forti spinte motivazionali da usare in modo contestuale e senza esaurimento Creare routines e sospendere il proprio intervento Strutturare il contesto per creare occasioni Sostenere anche minimi abbozzi Far evolvere forme poco convenzionali 23
24 LA COMUNICAZIONE NON VERBALE Contatto oculare CHE FARE? Generalmente migliora spontaneamente, al migliorare dell'interazione Utilizzare: richiesta verbale diretta attività che favoriscano l'orientamento dello sguardo verso l interlocutore postazioni frontali o semi-frontali 24
25 LA COMUNICAZIONE NON VERBALE Gesto di indicazione CHE FARE? Laddove manchino, partire dai precursori Strutturare l'ambiente per creare occasioni Preferire input visivi Utilizzare svariate strategie di facilitazione: Guida fisica Imitazione Guida verbale Tocco CFI da ridurre gradualmente per giungere all'autonomia 25
26 IL GRUPPO Richiede caratteristiche specifiche L adulto-educatore di riferimento è un facilitatore, non il partner interattivo Il partner interattivo è ciascun pari presente nel gruppo L obiettivo è la sostanza (l interazione comunicativa) non la forma (comunicativo-linguistica) Nel rispetto del codice condiviso dal gruppo Diventano fondamentali le regole sociali Fatte rispettare coerentemente pur nel rispetto dell individualità 26
27 27
28 LA COMUNICAZIONE VERBALE NEL DISTURBO AUTISTICO 28
29 LA COMUNICAZIONE VERBALE Il linguaggio è un sistema arbitrario di segni basato su precise regole, che ogni società sviluppa come sistema di comunicazione con gli altri; è anche un importante modalità di pensiero (Rapin I., 2006). Un livello cognitivo considerevolmente sofisticato può essere raggiunto anche in assenza di linguaggio (Quill K.A., 2007). 29
30 LA COMPRENSIONE 30
31 LA COMUNICAZIONE VERBALE -LA COMPRENSIONE- CANALE VISIVO >>> UDITIVO ( 1998 Mesibov, Svariati studi (es. Schopler e ( 2001 (Grandin, Pensare in immagini ( 2007 Schuler, Produzione > Comprensione (es. 31
32 32
33 LA COMUNICAZIONE VERBALE -LA COMPRENSIONE- IPERSENSIBILITA UDITIVA Metodi Tomatis e Berard (AIT) Ipersensibilità uditiva dolorosa (Williams, 2000) DISATTENZIONE UDITIVA Lunghe stringhe di informazioni verbali DISTURBO DI PROCESSAMENTO UDITIVO 33
34 LA COMUNICAZIONE VERBALE -LA COMPRENSIONE- DISTURBO DI PROCESSAMENTO UDITIVO E un disordine risultante da anomalie nelle funzioni uditive centrali così come nel sistema centrale di elaborazione corticale ll processamento uditivo è stato definito come un termine ombrello (umbrella term), paragonabile ad una black box, indicante tutte quelle operazioni di elaborazione centrale uditiva effettuate sull input periferico, affinché il percetto venga investito in risoluzione, differenziazione e identificazione (Phillips 2002) 34
35 LA COMUNICAZIONE VERBALE -LA COMPRENSIONE- DISTURBO DI PROCESSAMENTO UDITIVO Soggetti con APD manifestano sintomi comportamentali quali: problemi di elaborazione del significato disattenzione distraibilità E AUTISMO? Anche il quadro neurofisiologico delinea l esistenza di alterazioni delle strutture deputate all elaborazione percettiva del linguaggio, a livello corticale e sottocorticale 35
36 36
37 LA COMUNICAZIONE VERBALE -LA COMPRENSIONE- = PRESTAZIONE DISTURBO DELLE FUNZIONI ESECUTIVE 37
38 38
39 LA COMUNICAZIONE VERBALE -LA COMPRENSIONE CHE FARE?- Ridurre l'intensità e la frequenza degli stimoli sonori Fornire anche il supporto visivo (..., immagini (scrittura, lettura labiale, Utilizzare il contesto Ridurre la velocità dell'eloquio Sintetizzare e semplificare il contenuto del messaggio Valutare il canale in uscita ATTENZIONE!!! Parlare di meno e ascoltare di più 39
40 40
41 IL GRUPPO Richiede caratteristiche specifiche Rispetto dei turni conversazionali Attenzione alle singole modalità e abilità L importanza del canale visivo Gestione delle interferenze 41
42 LA PRODUZIONE 42
43 LA COMUNICAZIONE VERBALE -LA PRODUZIONE- Quadri estremamente eterogenei: per definizione, nella sindrome di Asperger non c'è ritardo di linguaggio nel disturbo autistico c'è un'estrema variabilità, lungo un continuum che va da soggetti non verbalizzati a soggetti che hanno un linguaggio fluente e strutturalmente ben formato 43
44 LA COMUNICAZIONE VERBALE -LA PRODUZIONE- SOGGETTO NON VERBALIZZATO O PRE-LINGUISTICO O PRE- VERBALE non ha sviluppato per nulla il linguaggio lo sta sviluppano ma ad un livello insufficiente per poter essere comunicativo SOGGETTO VERBALIZZATO O LINGUISTICO chi è in grado di utilizzare la comunicazione linguistica intenzionale a livello almeno di parola chi utilizza per fini comunicativi espressioni ecolaliche anche se mal organizzate 44
45 LA COMUNICAZIONE VERBALE -LA PRODUZIONE- Il modello S.I.F.Ne. SOGGETTI NON VERBALIZZATI P A R O L A SOGGETTI VERBALIZZATI Livelli: Fonetico-fonologico Lessicale semantico Morfo sintattico Narrativo Pragmatico 45
46 46
47 LA COMUNICAZIONE VERBALE -LA PRODUZIONE- Il soggetto non verbalizzato Si caratterizza per una marcata disprassia orale e verbale È necessario utilizzare altre forme di comunicazione: Uso di gesti comunicativi Comunicazione Facilitata Comunicazione Aumentativa Alternativa Scrittura autonoma compito dello specialista sarà la riabilitazione della disprassia 47
48 LA COMUNICAZIONE VERBALE -LA PRODUZIONE- Livello fonetico-fonologico: Si caratterizza per: Sviluppo rallentato ma che segue andamento fisiologico Maggiori errori fonologici, con numerose parafasie Disprosodia, sia in comprensione che in produzione, soprattutto nella componente emotiva È necessario: Integrare forme alternative di comunicazione al linguaggio verbale Tenere alta la motivazione all uso del linguaggio 48
49 LA COMUNICAZIONE VERBALE -LA PRODUZIONE- Livello lessicale-semantico: Si caratterizza per: Ritardo nell acquisizione del vocabolario Difficoltà di generalizzazione Alessitimia Difficoltà con il linguaggio non letterale Ecolalia immediata E necessario: Utilizzare l aiuto fonologico, lessicale, semantico Utilizzare il completamento di frase Utilizzare il codice scritto Utilizzare il gesto 49
50 LA COMUNICAZIONE VERBALE -LA PRODUZIONE: CHE FARE?- L'ecolalia: immediata e differita Non esistono tecniche o esercizi specifici per la sua risoluzione, tuttavia, non va rinforzata!!! Non utilizzare: scelte multiple la ripetizione Preferire: completamento di frase completamento di parola Si riduce e scompare nel momento in cui si struttura un linguaggio minimamente efficace 50
51 51
52 LA COMUNICAZIONE VERBALE -LA PRODUZIONE- Livello morfo-sintattico: Si caratterizza per: Ritardo nell acquisizione Strutture frasali ridotte e agramattiche Ecolalia differita, stereotipie verbali e perseverazioni Inversione pronominale 52
53 LA COMUNICAZIONE VERBALE -LA PRODUZIONE: CHE FARE?- L'inversione pronominale E necessario: Strutturare da subito l' io e il tu, il me e il te Privilegiare attività che prevedano alternanza di turno Evitare di chiamarsi per nome Utilizzare immagini per descrivere e raccontare esperienze personali Chiarire il referente con la comunicazione non verbale 53
54 54
55 LA COMUNICAZIONE VERBALE -LA PRODUZIONE- Livello narrativo: Si caratterizza per: Difficoltà nell unire frasi tra loro Alterazioni della coerenza verbale Fatica nel mantenere il focus della conversazione o dell argomento Scarsa comprensione di figure retoriche, espressioni idiomatiche, ironia, linguaggio metaforico Difficoltà inferenziali 55
56 LA COMUNICAZIONE VERBALE -LA PRODUZIONE- La coerenza verbale E necessario: Evitare argomenti fantastici, irreali Riportare ogni tentativo al contesto reale O, ancora meglio, non fomentarlo Stimolare il racconto di fatti vissuti 56
57 LA COMUNICAZIONE VERBALE -LA PRODUZIONE- Livello pragmatico: Si caratterizza per: Difficoltà nell uso del linguaggio in modo appropriato in relazione al contesto Alterazioni dell alternanza di turno Deficit di comprensione e produzione dell intenzione comunicativa Scarsa comprensione di figure retoriche, espressioni idiomatiche, ironia, linguaggio metaforico Difficoltà inferenziali interne alle implicature conversazionali 57
58 LA COMUNICAZIONE VERBALE -LA PRODUZIONE: CHE FARE?- Livello pragmatico: E necessario: Aiutare il soggetto a gestire l alternanza dei turni e le attese Stimolare la presa di turno Far evitare discorsi bizzarri e/o poco coerenti Indurre l integrazione dei canali comunicativi Non utilizzare espressioni idiomatiche, linguaggio metaforico, procedure di inferenza 58
59 59
60 FINE Grazie per l attenzione 60
Intervento logopedico nei disturbi dello spettro autistico. Dott.ssa Alba Cauchi
DISTURBI DEL NEUROSVILUPPO: AUTISMO/I CORSO RISERVATO AI DOCENTI COORDINATORI D ISTITUTO PER L AUTISMO Intervento logopedico nei disturbi dello spettro autistico Dott.ssa Alba Cauchi La comunicazione e
DettagliLA RIABILITAZIONE. Valeria CANETTI Responsabile Settore Riabilitazione ISAH
LA RIABILITAZIONE Valeria CANETTI Responsabile Settore Riabilitazione ISAH STRATEGIE DI INTERVENTO Le Strategie di Intervento si riferiscono alle procedure utilizzate per conseguire gli obiettivi del Progetto
DettagliSpazio, tempo e relazione: strategie di intervento. Disturbo dello Spettro Autistico
Spazio, tempo e relazione: strategie di intervento nei bambini con Disturbo dello Spettro Autistico Mantova, 19 e 21 ottobre 2015 Lucia Nannini - TNPEE Simona Rebecchi - Logopedista Marina Sensati - TNPEE
DettagliLa Comunicazione Aumentativa Alternativa nei Disturbi dello Spettro autistico. Prof.ssa Clara Sforzina
La Comunicazione Aumentativa Alternativa nei Disturbi dello Spettro autistico Prof.ssa Clara Sforzina COMUNICAZIONE «La comunicazione è un processo condiviso e interattivo di creazione di informazioni
DettagliCOMPORTAMENTI PROBLEMA E COMUNICAZIONE NELLA SINDROME AUTISTICA
COMPORTAMENTI PROBLEMA E COMUNICAZIONE NELLA SINDROME AUTISTICA comunicazione forma di relazione sociale con cui le persone interagiscono fra loro, si scambiano infor mazioni, mettono in comune esperienze.
Dettagliautismo e disturbi generalizzati di sviluppo Istituto Skinner Napoli Docente Mario D Ambrosio
autismo e disturbi generalizzati di sviluppo Istituto Skinner Napoli Docente Mario D Ambrosio Criteri diagnostici per il disturbo autistico (DSM IV) Compromissione qualitativa dell interazione sociale
DettagliDiagnosi differenziale tra sordità e autismo. Magda Di Renzo Istituto di Ortofonologia
Diagnosi differenziale tra sordità e autismo Magda Di Renzo Comunicazione e linguaggio Autismo deficit primario Sordità deficit secondario Sensorialità integra. Deficit nella simbolizzazione Sensorialità
DettagliAutismo. Differenze tra DSM IV DSM V
Autismo Autismo Differenze tra DSM IV DSM V DSM IV Disturbi Pervasi dello Sviluppo Disturbo autistico, disturbo di Asperger, disturbo disintegrativo della fanciullezza (o disturbo di Heller), disturbo
DettagliDISTURBI DELLO SPETTRO AUTISTICO
DISTURBI DELLO SPETTRO AUTISTICO Referenti Progetto: Dipartimento Psicologia Università della Campania L.Vanvitelli Angela Borrone Maria Concetta Miranda angelaborrone@gmail.com mariac.miranda@libero.it
DettagliPatologia del linguaggio in età evolutiva
Patologia del linguaggio in età evolutiva U.O. e Cattedra di Neuropsichiatria Infantile Dipartimento di Scienze Neurologiche e della Visione Sezione di Neuroscienze dello Sviluppo IRCCS G. Gaslini Disturbi
DettagliUNIVERSITÀ DEGLI STUDI DI UDINE e URBINO Facoltà di Scienze della formazione. L autismo: Lucio Cottini
UNIVERSITÀ DEGLI STUDI DI UDINE e URBINO Facoltà di Scienze della formazione L autismo: questo conosciuto Lucio Cottini La persona con autismo: Criteri diagnostici adottati da Rutter (1978) 1 Età di insorgenza
DettagliIntervento educativo focalizzato sulla promozione delle competenze sociocomunicative
Intervento educativo focalizzato sulla promozione delle competenze sociocomunicative Giovanni Valeri U.O.C. Neuropsichiatria Infantile Ospedale Pediatrico Bambino Gesù di Roma INTERACT (Bonifacio e Stefani,2010)
DettagliAUTISMO Un percorso di fede possibile A cura della do+.ssa Daniela Bertozzi
AUTISMO Un percorso di fede possibile A cura della do+.ssa Daniela Bertozzi Psicologa Assistente educa1vo-culturale Specializzanda in Psicoterapia cogni1va autismo L autismo è una sindrome cerebrale complessa
Dettaglila comunicazione aumentativa nei disturbi dello spettro autistico Dott.ssa Alba Cauchi
DISTURBI DEL NEUROSVILUPPO: AUTISMO/I CORSO RISERVATO AI DOCENTI COORDINATORI D ISTITUTO PER L AUTISMO la comunicazione aumentativa nei disturbi dello spettro autistico Dott.ssa Alba Cauchi MODULO 4- COMUNICAZIONE
DettagliLe caratteristiche. Dott.Marco de Caris
Le caratteristiche Dott.Marco de Caris m.decaris@email.it Preoccupazioni legate ad un inadeguato sviluppo sociale: "Non sorride quando gli si sorride o quando si gioca con lui" "Preferisce giocare da
DettagliL AUTISMO A LIVELLO DIAGNOSTICO E NORMATIVO. Operatrice dello Sportello Autismo Venezia: Sara Gennaro
L AUTISMO A LIVELLO DIAGNOSTICO E NORMATIVO Operatrice dello Sportello Autismo Venezia: Sara Gennaro DSM-5 Diagnostic and Statistical Manual of Mental Disorders Manuale Diagnostico e Statistico dei Disturbi
DettagliI Disturbi dello Spettro Autistico
I Disturbi dello Spettro Autistico Azienda Unica della Romagna Ravenna Programma Autismo e Disturbi dello Sviluppo, UO. NPIA Dott.ssa P.Siboni-Psicologa, Coordinatore Dott.ssa Alessandra Ferrini Psicologa
DettagliBisogni educativi speciali per i soggetti con Disturbi Pervasivi dello Sviluppo. Paola Venuti
DALLA DIAGNOSI AL PROGETTO EDUCATIVO A.D.O.S. Bisogni educativi speciali per i soggetti con Disturbi Pervasivi dello Sviluppo Paola Venuti AUTISTIC DIAGNOSTIC OBSERVATION SCALE (ADOS) Osservazione del
DettagliIl bambino audioleso a scuola. Servizio di Neurologia e Riabilitazione dell età evolutiva
Il bambino audioleso a scuola Servizio di Neurologia e Riabilitazione dell età evolutiva 28.09.2018 Le tappe dello sviluppo dell ascolto e del linguaggio nel bambino normudente Il bambino normudente...
DettagliI bambini vengono al mondo con la motivazione e la capacità per cominciare a stabilire un immediata relazione sociale con chi li cura.
LE ABILITA SOCIALI I bambini vengono al mondo con la motivazione e la capacità per cominciare a stabilire un immediata relazione sociale con chi li cura. Volkmar Le difficoltà sociali dell autistico non
DettagliCARATTERISTICHE NEUROPSICOLOGICHE LA COMUNICAZIONE
CARATTERISTICHE NEUROPSICOLOGICHE LA COMUNICAZIONE La capacità comunicativa dell uomo, come si è sviluppata nel corso della sua evoluzione, sembra non essere presente nella persona autistica. Mancano dei
DettagliIncludere gli studenti con autismo: Aspetti teorici e strategici
Includere gli studenti con autismo: Aspetti teorici e strategici Roberta Sala Psicopedagogista Cooperativa Zorba Docente a contratto Università Cattolica di MIlano In principio c era lui E oggi in TV c
DettagliFRONT-OFFICE E ACCOGLIENZA PER TUTTI Valentina Pacini
FRONT-OFFICE E ACCOGLIENZA PER TUTTI Valentina Pacini CONOSCERE L AUTISMO PER FAVORIRE L ACCOGLIENZA E L INCLUSIONE NELLE BIBLIOTECHE, MUSEI E ARCHIVI Dott. ssa Valentina Pacini Fondazione Opera Santa
DettagliCORSO AGGIUNTIVO PER LE ATTIVITÀ FORMATIVE PER GLI ALUNNI IN SITUAZIONE DI HANDICAP NELLA SCUOLA A.A. 2014/15. Dr.ssa Giusy Gallo
LINGUAGGI VERBALI CORSO AGGIUNTIVO PER LE ATTIVITÀ FORMATIVE PER GLI ALUNNI IN SITUAZIONE DI HANDICAP NELLA SCUOLA DELL'INFANZIA E NELLA SCUOLA PRIMARIA A.A. 2014/15 Dr.ssa Giusy Gallo Quarta lezione Sviluppo
DettagliComunicazione e Linguaggio Dott.ssa Milena Gibertoni Dott.ssa Stefania Vicini
Progetto sperimentale di formazione sui disturbi dello spettro autistico (ASD) in eta' da 0 a 6 anni Comunicazione e Linguaggio Dott.ssa Milena Gibertoni Dott.ssa Stefania Vicini 12/10/2010 Prerequisiti
DettagliDisturbo Evolutivo Specifico
DISTURBI EVOLUTIVI SPECIFICI NUOVO CANALE DI CURA SCOLASTICO (Dirett. 27 dic. 2012; C.M. n.8, 6 marzo 2013) CONOSCENZA DEI FENOMENI INTERVENTI DIDATTICI DSA ADHD DIAGNOSTICA PEDAGOGICA DSL AUTISMO PROGETTAZIONE
DettagliIPOTESI DI INTERVENTO ASSISTITO CON IL GATTO RIVOLTO A MINORI CON DIFFICOLTA NELLA COMUNICAZIONE
Paolo Montagna Massimo Uberti Luisa Marnati Pierino Panarisi MATTINO Dalle ore 9,30 alle ore 12,30 Venerdì 7 luglio 2017 Presso la Residenza Latour Strada Revigliasco 7 - Moncalieri (TO) Forum I gatti
DettagliPotenziamento dell'area pragmatica Dott.ssa Roberta Nencioli Logopedista IRCCS Fondazione Stella Maris Calambrone (Pisa) Con la partecipazione di:
Potenziamento dell'area pragmatica Dott.ssa Roberta Nencioli Logopedista IRCCS Fondazione Stella Maris Calambrone (Pisa) Con la partecipazione di: La competenza pragmatica è la capacità di usare appropriatamente
DettagliIl bambino audioleso a scuola. Alessandra Pompilio Francesca Premier
Il bambino audioleso a scuola Alessandra Pompilio Francesca Premier 28.09.2017 Le tappe dello sviluppo dell ascolto e del linguaggio nel bambino normudente Il bambino normudente... Acquisisce queste tappe
DettagliLA LETTERATURA CI DICE
LA COMUNICAZIONE LA LETTERATURA CI DICE CHE DSM-5 2013 Compromissione qualitativa dell interazione e comunicazione sociale reciproca Repertorio gravemente ristretto di attività e interessi che possono
DettagliNon seguono più di dieci minuti! Non si concentrano! Si distraggono facilmente! Non hanno capito niente!! Ho spiegato più volte lo stesso argomento!
Non seguono più di dieci minuti! Non si concentrano! Si distraggono facilmente! Non hanno capito niente!! Ho spiegato più volte lo stesso argomento! Fenomeno diffuso nella società di oggi (adulti, bambini
Dettaglila comunicazione ed il linguaggio nel Disturbo dello Spettro dell Autismo
la comunicazione ed il linguaggio nel Disturbo dello Spettro dell Autismo Padova, 23 gennaio 2017 Sara Isoli Logopedista Sara Isoli saraisoli@hotmail.com 349/0920836 Bibliografia di riferimento: "La comunicazione
DettagliU. A. 1 ITALIANO settembre-ottobre-novembre
U. A. 1 ITALIANO settembre-ottobre-novembre ABILITÀ a. Ascoltare attivamente e comprendere vari tipi di testo. b. Intervenire appropriatamente ed esprimere attraverso il parlato pensieri e stati d animo.
DettagliLo sviluppo del linguaggio
Lo sviluppo del linguaggio Natura del linguaggio e dei suoi sottoinsiemi: Suono: fonologia Significato: semantica Lessico Morfologia Sintassi Contesto : pragmatica Funzioni comunicative Conversazione,
DettagliLO SPETTRO AUTISTICO
LO SPETTRO AUTISTICO CHE COS È L AUTISMO? L autismo, o meglio definito disturbi dello spettro autistico, è un disturbo del neurosviluppo che coinvolge principalmente tre aree: linguaggio e comunicazione,
DettagliLA COMUNICAZIONE AUMENTATIVA NELLO SPORT E NEL TURISMO
MONTAGNA ACCESSIBILE LA COMUNICAZIONE AUMENTATIVA NELLO SPORT E NEL TURISMO Dott.ssa DI SOMMA MARIANNA Dott.ssa STINGHEN MAURIZIA Obbiettivi del corso: 1. Cosa sono i disturbi dello spettro autistico (DSA);
DettagliPROGETTAZIONE ANNUALE ITALIANO CLASSE PRIMA/ SECONDA/ TERZA
1 di 16 PROGETTAZIONE ANNUALE ITALIANO CLASSE PRIMA/ SECONDA/ TERZA 1 2 di 16 TRAGUARDO PER LO SVILUPPO DELLA COMPETENZA ASCOLTO E PARLATO ASCOLTO E COMPRENSIONE Ascolta e comprende testi orali "diretti"
DettagliPROFILO DINAMICO FUNZIONALE
ASL BAT/1 MARGHERITA DI SAVOIA SERVIZIO SANITARIO NAZIONALE - REGIONE PUGLIA DISTRETTO SOCIO-SANITARIO N. 3 MARGHERITA di S. Scuola: SCUOLA DELL INFANZIA SCUOLA PRIMARIA SERVIZIO RIABILITAZIONE ED INTEGRAZIONE
DettagliVENERDI 9 GIUGNO 2017 I DISTURBI DELLO SPETTRO AUTISTICO. Accedere la Sublime Formazione per accompagnatori di territorio e guide alpine
VENERDI 9 GIUGNO 2017 I DISTURBI DELLO SPETTRO AUTISTICO Accedere la Sublime Formazione per accompagnatori di territorio e guide alpine Argomenti del corso 1 parte - Teorica Definizione di disturbo dello
DettagliDisturbi Pervasivi dello Sviluppo
Disturbi Pervasivi dello Sviluppo Annamaria Petito SSIS 400H SSIS '09- Sintomi e segni Sono le informazioni che derivano da consapevoli sensazioni del paziente e sono le interpretazioni date dal medico
DettagliCORSO PER COLLABORATORI SCOLASTICI CENNI SULLA COMUNICAZIONE E SUI BISOGNI COMUNICATIVI COMPLESSI
CORSO PER COLLABORATORI SCOLASTICI CENNI SULLA COMUNICAZIONE E SUI BISOGNI COMUNICATIVI COMPLESSI 14 Maggio 2018, Alba Dott.ssa Vincenza Nerone - Logopedista S.C. NPI ASL CN1 - Direttore Dott. Franco Fioretto
DettagliU. A. 1 : ITALIANO ABILITÀ METODI / STRATEGIE ATTIVITÀ TEMPI VERIFICH PER CREARE UN CLIMA POSITIVO CHE FAVORISCA LA
U. A. 1 : ITALIANO ABILITÀ METODI / STRATEGIE ATTIVITÀ TEMPI VERIFICH PER CREARE UN CLIMA POSITIVO CHE FAVORISCA LA RELAZIONE E LA COMUNICAZIONE: - Partecipazione alla conversazione - conversazioni per
DettagliPER PARLARE IL BAMBINO APPRENDE:
PER PARLARE IL BAMBINO APPRENDE: Vengono definiti come specifici quei disturbi del linguaggio che sono selettivi e cioè che compromettono lo sviluppo del linguaggio in assenza di un problema neurologico,
DettagliCURRICOLO DI LINGUA SCUOLE DELL INFANZIA
ISTITUTO COMPRENSIVO CARMAGNOLA 3 Corso Sacchirone, 26-10022 Carmagnola (To) E-MAIL: toic8am009@istruzione.it toic8am009@pec.istruzione.it Tel. 011 9773325 Fax 011 9727757 C.F. 94067020019 CURRICOLO DI
DettagliPROGETTAZIONE DIDATTICA DI LINGUA ITALIANA CLASSE PRIMA a.s. 2018/2019
PROGETTAZIONE DIDATTICA DI ITALIANA CLASSE PRIMA a.s. 2018/2019 COMPETENZE (Ascolto e parlato) TRAGUARDI POSTI ALLA FINE DELLA SCUOLA PRIMARIA -Partecipa a scambi comunicativi (conversazioni, discussioni
DettagliElementi di Psicologia dello Sviluppo (II modulo) Mirco Fasolo
Elementi di Psicologia dello Sviluppo (II modulo) Mirco Fasolo mirco.fasolo@unimib.it Bibliografia Testi obbligatori - D amico, Devescovi (2003). Comunicazione e linguaggio nei bambini. Carocci: Roma.
DettagliNOSOGRAFIA DEI DISTURBI DELLO SPETTRO AUTISTICO (ASD) Dr Roberto Keller Centro pilota Regione Piemonte ASD in età adulta
DISTURBI DEL NEUROSVILUPPO: AUTISMO/I CORSO RISERVATO AI DOCENTI COORDINATORI D ISTITUTO PER L AUTISMO NOSOGRAFIA DEI DISTURBI DELLO SPETTRO AUTISTICO (ASD) Dr Roberto Keller Centro pilota Regione Piemonte
DettagliSTRATEGIE DI INTERVENTO PER LO SVILUPPO DELLE ABILITA COGNITIVE E SOCIALI. Dott.ssa Erika Belcastro 1
STRATEGIE DI INTERVENTO PER LO SVILUPPO DELLE ABILITA COGNITIVE E SOCIALI Dott.ssa Erika Belcastro 1 COME INIZIARE IL LAVORO EDUCATIVO? Il lavoro educativo ha il suo punto di avvio con la VALUTAZIONA FUNZIONALE
DettagliI disturbi del linguaggio:
I disturbi del linguaggio: Il linguaggio è... la capacità di utilizzare un codice per ESPRIMERE, COMPRENDERE COMUNICARE RAPPRESENTARE IDEE attraverso un SISTEMA CONVENZIONALE Di SEGNI LINGUAGGIO NELLE
Dettagli7. GESTIRE L ESITO DEL BILANCIO LOGOPEDICO DEGLI ASPETTI COMUNICATIVI
1. GESTIRE LE CONOSCENZE SUL LINGUAGGIO A LENTA COMPARSA I bambini che presentano una fase di partenza del linguaggio più rallentata a 18 mesi (ritardo transitorio) e che assumono un ritmo di sviluppo
DettagliComunicazione Vs. Linguaggio
Comunicazione Vs. Linguaggio Comunicazione: rete di scambi di informazioni e di relazioni sociali sirealizzaall internodiungruppo(naturasociale) ne costituisce la base dell interazione e delle relazioni
DettagliRISORSE PER LA COMUNICAZIONE. Operatrice dello Sportello Autismo Venezia: Sara Dussin
RISORSE PER LA COMUNICAZIONE Operatrice dello Sportello Autismo Venezia: Sara Dussin La COMUNICAZIONE E uno strumento per esprimere: Pensieri Bisogni Relazionarci col mondo Quando le capacità comunicative
DettagliComunicazione Aumentativa Alternativa e Autismo: un progetto a supporto della comunicazione e dell interazione sociale. Dott.
Comunicazione Aumentativa Alternativa e Autismo: un progetto a supporto della comunicazione e dell interazione sociale. Dott.ssa Claudia Fiacco Obiettivo del progetto Fornire una modalità comunicativa
DettagliLINGUAGGIO E APPRENDIMENTO PISA,
LINGUAGGIO E APPRENDIMENTO PISA, 12.04.2008 RISULTATI dell EQUIPE PISANA Precocità dell intervento Ripristino precoce anche della schisi ossea, garanzia di perfetta simmetria del cavo orale Assistenza
DettagliSviluppo del linguaggio MG Baglietto
Sviluppo del linguaggio MG Baglietto Neuropsichiatria Infantile Istituto G. Gaslini Genova Componenti del Linguaggio 1) Componente fonologica: uso dei suoni, delle vocali e delle consonanti La FONOLOGIA
DettagliPERCORSO FORMATIVO AFFETTIVITA E SESSUALITÀ DELLE PERSONE DISABILI E SOSTEGNO ALLA GENITORIALITA'
PERCORSO FORMATIVO AFFETTIVITA E SESSUALITÀ DELLE PERSONE DISABILI E SOSTEGNO ALLA GENITORIALITA' Docenti: Domenico Colace Loredana Morena Terren PER PROGETTARE INTERVENTI DI RELAZIONE DI AIUTO ALLA PERSONA
DettagliL AUTISMO. CARATTERISTICHE CLINICHE E INTERVENTI DIDATTICI Prof.ssa Guaiti Ornella
L AUTISMO CARATTERISTICHE CLINICHE E INTERVENTI DIDATTICI Prof.ssa Guaiti Ornella TRIADE COMPORTAMENTALE Disturbo dell interazione sociale Disturbo della comunicazione Interessi ristretti e comportamenti
DettagliL educazione linguistica nella scuola dell infanzia
L educazione linguistica nella scuola dell infanzia L oralità La lingua ha un carattere pervasivo, va appresa e applicata. La scuola pone attenzione alla comunicazione verbale e orale per ampliare le competenze
DettagliCURRICOLO VERTICALE ITALIANO
Ministero dell Istruzione, dell Università e della Ricerca Istituto Comprensivo R. Franceschi Via Concordia, 2/4-20090 Trezzano sul Naviglio (MI) Tel. 02 48 40 20 46 - Fax 02 48 49 01 97 E-mail: segreteria@icfranceschi.gov.it
Dettagli«La comunicazione al lavoro» Marco Vitiello
«La comunicazione al lavoro» Marco Vitiello Cos è la comunicazione Cos è la comunicazione Uno scambio interattivo tra due o più persone Intenzionalità Consapevolezza Condivisione di significati Sistemi
DettagliLAVORARE IN RETE PER L INCLUSIONE DI ALUNNI CON AUTISMO A SCUOLA
LAVORARE IN RETE PER L INCLUSIONE DI ALUNNI CON AUTISMO A SCUOLA Laboratorio di strategie didattiche ed educative CTS di Cremona 26 aprile 2016 Dott.ssa Milena Locati CeDisMa Centro Studi e Ricerche sulla
DettagliASCOLTO E IMPARO Ascoltare per mettere in moto i pensieri
U.d A.DI ITALIANO: ASCOLTARE 1 COINVOLTE ASCOLTO E IMPARO Ascoltare per mettere in moto i pensieri Prestare attenzione in situazioni comunicative orali diverse, formali e informali, in contesti conosciuti
DettagliIstituto Comprensivo Francesco D'Assisi TEZZE SUL BRENTA Scuola Primaria CLASSE 1 PROGRAMMAZIONE DIDATTICA ANNUALE ITALIANO
Istituto Comprensivo Francesco D'Assisi TEZZE SUL BRENTA Scuola Primaria CLASSE 1 PROGRAMMAZIONE DIDATTICA ANNUALE ITALIANO OBIETTIVI FORMATIVI CONOSCENZE ABILITA COMPETENZE ASCOLTO-PARLATO Intuire che
DettagliL AUTISMO, COME SI MANIFESTA E I POSSIBILI TRATTAMENTI
L autismo, originariamente chiamato sindrome di Kanner, è un disturbo pervasivo dello sviluppo che interessa la funzione cerebrale e in cui alla base vi è un deficit neurologico che colpisce lo sviluppo
DettagliBRINDISI 28 marzo 2011
BRINDISI 28 marzo 2011 Marco de Caris m.decaris@email.it Università de L Aquila - Fac Scienze Motorie Cattedra di Psicologia dell Età Evolutiva Casa Famiglia L Orizzonte CPL Centro Consulenza Psicologica
DettagliLIVE LLO 9-10/1 07-8/10. 6/10 Partecipa sufficientemente a scambi comunicativi semplici. Comprende globalmente le istruzioni verbali e
LIVE LLO 9-10/1 0 07-8/10 EFFICACIA COMUNICATIVA Partecipa in modo efficace a scambi comunicativi semplici e chiari. Comprende in modo completo le istruzioni orali e sa rispondere alle richieste in maniera
DettagliLINGUAGGIO E COMUNICAZIONE. d.ssa A. Giaquinta
LINGUAGGIO E COMUNICAZIONE d.ssa A. Giaquinta Linguaggio e Comunicazione Linguaggio: capacità di associare suoni e significati attraverso regole grammaticali Due funzioni: Funzione comunicativa Funzione
DettagliProgetto Regionale sperimentale di formazione sui disturbi dello spettro autistico (asd 0-6) Crespellano (BO)
Dipartimento di Salute Mentale e Dipendenze Patologiche Area Dipartimentale di Neuropsichiatria dell Infanzia e dell adolescenza Programma Regionale Integrato per l assistenza alle persone con disturbo
DettagliIntroduzione alla Comunicazione Aumentativa Alternativa
Introduzione alla Comunicazione Aumentativa Alternativa DOTT.SA ALESSANDRA CIANNELLA TERAPISTA DELLA NEUROPSICOMOTRICITÀ DELL ETÀ EVOLUTIVA NPIA _ ASST PAVIA RIVANAZZANO TERME, 1 MARZO 2016 Il servizio
DettagliQuadro Clinico. Dr.ssa Chiara Pezzana
DISTURBI DEL NEUROSVILUPPO: AUTISMO/I CORSO RISERVATO AI DOCENTI COORDINATORI D ISTITUTO PER L AUTISMO Quadro Clinico Dr.ssa Chiara Pezzana I DISTURBI DELLO SPETTRO AUTISTICO I Disturbi dello Spettro Autistico
DettagliUna grande famiglia... Lo SPETTRO
Una grande famiglia... Lo SPETTRO AUTISMO DGS SINDROME DI ASPERGER SINDROME DI RETT SINDROME DI HELLER AUTISMO LOW FUNCTIONING L autismo risulta associato a Disabilità Intellettiva nel 70% dei casi Il
DettagliALLEGATO N.3 PROTOCOLLO DI RETE VALUTAZIONE DELLE COMPETENZE LINGUISTICHE ASSOCIATE AL QUADRO DI RIFERIMENTO PER LIVELLI (Q.R.E.
ALLEGATO N.3 PROTOCOLLO DI RETE VALUTAZIONE DELLE COMPETENZE LINGUISTICHE ASSOCIATE AL QUADRO DI RIFERIMENTO PER LIVELLI (Q.R.E.) data di compilazione / / a cura di classe di inserimento LINGUA ORALE 1
DettagliLinguistica generale a.a Federica Da Milano.
Linguistica generale a.a.2014-2015 Federica Da Milano federica.damilano@unimib.it Le afasie Sintomi che insorgono spesso in concomitanza con quelli afasici: Aprassia gestuale: incapacità o difficoltà di
DettagliRelatore : Annarita Azzolini
1, 2, 3... parla con me PROGETTO DI STIMOLAZIONE ALLA COMUNICAZIONE IN ETA PRECOCE Tramite il Metodo creativo, stimolativo, riabilitativo della comunicazione orale-scritta con le strutture musicali della
DettagliSPERIMENTAZIONE DI UN NUOVO SOFTWARE COMUNICATIVO PER I DISTURBI DELLA COMUNICAZIONE NEI DISTURBI DEL NEUROSVILUPPO
SPERIMENTAZIONE DI UN NUOVO SOFTWARE COMUNICATIVO PER I DISTURBI DELLA COMUNICAZIONE NEI DISTURBI DEL NEUROSVILUPPO Colina D., Colella M., Floris F., Priolo T. Ambulatorio Boggiano Pico PCDO Genovese FAVORIRE
DettagliCLINICA DEI DISTURBI DELLO SPETTRO AUTISTICO (ASD) Dr Roberto Keller Centro pilota Regione Piemonte ASD in età adulta
DISTURBI DEL NEUROSVILUPPO: AUTISMO/I CORSO RISERVATO AI DOCENTI COORDINATORI D ISTITUTO PER L AUTISMO CLINICA DEI DISTURBI DELLO SPETTRO AUTISTICO (ASD) Dr Roberto Keller Centro pilota Regione Piemonte
DettagliLezione 1 PANORAMICA DELL AREA DI RICERCA
Lezione 1 PANORAMICA DELL AREA DI RICERCA Vedremo: 1)le diverse discipline coinvolte nello studio dei disturbi dello sviluppo 2) Problemi e cambiamenti storici nel concettualizzare i disturbi dello sviluppo
DettagliComunicare intervenendo con pertinenza e con rispetto dei tempi. Distinguere un testo in prosa da un testo poetico.
ACQUISIZIONE ED ESPANSIONE DEL LESSICO RICETTIVO E PRODUTTIVO SCRITTURA LETTURA ASCOLTO E PARLATO ITALIANO classe prima Ascoltare per un tempo adeguato e comprendere il messaggio in modo globale, distinguendo
DettagliUNITÀ FORMATIVA 1. Suono, movimento, ritmo: percorsi e strategie didattiche per la scuola dell infanzia Patrizia Iodice Giuseppe Desideri
UNITÀ FORMATIVA 1 Nome e Cognome Esperti Descrizione sintetica del progetto Suono, movimento, ritmo: percorsi e strategie didattiche per la scuola dell infanzia Patrizia Iodice Giuseppe Desideri Il linguaggio
DettagliL insegnamento delle abilità comunicative: teoria e pratica operativa
L insegnamento delle abilità comunicative: teoria e pratica operativa Modena, 12 Mazo 2011 Katia Tonnini Programma Autismo, Ausl Ravenna I Disturbi dello Spettro Autistico (ASD) La triade sintomatologica:
DettagliPERCORSO FORMATIVO AFFETTIVITA E SESSUALITÀ DELLE PERSONE DISABILI E SOSTEGNO ALLA GENITORIALITA'
PERCORSO FORMATIVO AFFETTIVITA E SESSUALITÀ DELLE PERSONE DISABILI E SOSTEGNO ALLA GENITORIALITA' Docenti: Domenico Colace Loredana Morena Terren PER PROGETTARE INTERVENTI DI RELAZIONE DI AIUTO ALLA PERSONA
DettagliI Disturbi Specifici di Linguaggio. Percorsi Evolutivi Dei DSL
I Disturbi Specifici di Linguaggio Percorsi Evolutivi Dei DSL Il motore dell apprendimento linguistico, come acquisizione di un sistema basato su molte competenze, è il seguente: utilizzare come risolutive
DettagliSCUOLA PRIMARIA DI CORTE FRANCA ITALIANO CLASSE PRIMA OBIETTIVI DI APPRENDIMENTO. Micro- obiettivi
SCUOLA PRIMARIA DI CORTE FRANCA ITALIANO CLASSE PRIMA OBIETTIVI DI APPRENDIMENTO Nuclei Macro- obiettivi al termine della classe terza Ascolto e parlato Prendere la parola negli scambi comunicativi (dialogo,
DettagliDiagnosi Differenziali nella fascia 0-3 anni
v IPOACUSIA v RITARDO PSICOMOTORIO v DISTURBO DEL LINGUAGGIO v DISTURBO DELLA COMUNICAZIONE SOCIALE v MUTISMO SELETTIVO v DISPRASSIA v DISTURBO DELLA REGOLAZIONE v DISTURBO MULTISISTEMICO v RITARDO PSICOMOTORIO
DettagliL AAC nelle disabilità verbali e cognitive. possibilità e limiti
L AAC nelle disabilità verbali e cognitive possibilità e limiti Il linguaggio è così fittamente intessuto dell esperienza umana che pensare una vita senza di esso è quasi impossibile. L afasia o la perdita
DettagliI DISTURBI DELLO SPETTRO DELL AUTISMO
I DISTURBI DELLO SPETTRO DELL AUTISMO Cos è l autismo L autismo è una sindrome comportamentale causata da un disordine dello sviluppo, biologicamente determinato, con esordio nei primi 3 anni di vita.
DettagliI disturbi dello spettro autistico. Dott.ssa Elisa Gasparotto Psicologa Clinica Neuropsichiatria Infantile Ulss 7
I disturbi dello spettro autistico Dott.ssa Elisa Gasparotto Psicologa Clinica Neuropsichiatria Infantile Ulss 7 I SINTOMI CLINICI La diagnosi comportamentale DSM 5 Manuale diagnostico e statistico dei
DettagliSCUOLA PRIMARIA DI CORTE FRANCA LINGUA CLASSE TERZA OBIETTIVI DI APPRENDIMENTO. Micro- obiettivi
SCUOLA PRIMARIA DI CORTE FRANCA LINGUA CLASSE TERZA OBIETTIVI DI APPRENDIMENTO Nuclei Macro- obiettivi al termine della classe terza Ascolto e parlato Prendere la parola negli scambi comunicativi (dialogo,
DettagliUNITÀ DI APPRENDIMENTO ITALIANO 1. ASCOLTO Terze Bornato Cazzago - Pedrocca
NUMERO UNITÀ D APPRENDIMENTO 1 ASCOLTO ARTICOLAZIONE DELL 1. Interagire in una conversazione formulando domande e dando risposte pertinenti 2. Comprendere l argomento e le informazioni di discorsi affrontati
DettagliSapienza Università di Roma Cattedra di Neuropsichiatria Infantile
Sapienza Università di Roma Cattedra di Neuropsichiatria Infantile gabriel levi, caterina d ardia, lucia diomede, maria letizia ferretti, federica giovannone III Convegno Nazionale AIDEE 29 30 gennaio
DettagliLa Disprassia Martedì 13 dicembre 2016
FORMAZIONE INSEGNANTI ORIOLI VT SEMINARIO PROFESSIONALE La Disprassia Martedì 13 dicembre 2016 Prof. Mauro Spezzi (Docente di Scienze Umane) Perché gli Alunni con BES sono in aumento? Scarsa rapidità esecutiva
DettagliSCUOLA SECONDARIA DI PRIMO GRADO GRIGLIA DI VALUTAZIONE DISCIPLINARE ITALIANO CLASSI I II III
INDICATORI: 1. ASCOLTO E PARLATO 2. LETTURA 3. SCRITTURA 4. RIFLESSIONI SULLA LINGUA COMPETENZE 1.L allievo interagisce in modo efficace in semplici situazioni comunicative utilizzando il dialogo per apprendere
DettagliCLASSE 1 CLASSE 2 CLASSE 3 CLASSE 4 CLASSE 5 CLASS E 1. Interagire in una conversazion e e rispettare i turni di intervento
ARGOMEN TI ASCOLTAR E E PARLARE ULTIMO ANNO INFANZIA E 1 E 2 E 3 E 4 E 5 E 1 E 2 E 3 Interagire in una conversazione e rispettare i turni di. Raccontare oralmente una storia personale Comprendere l argomento
DettagliIstituto Comprensivo di Pralboino Curricolo Verticale
ITALIANO CLASSE 2 a PRIMARIA ASCOLTO E PARLATO -L allievo partecipa a scambi comunicativi (conversazione, discussione di classe o di gruppo) con compagni e insegnanti rispettando il turno e formulando
DettagliLa personalità del sordo
La personalità del sordo La struttura psicologica del sordo è legata ad alcune variabili -ambiente familiare -grado di sordità -età di insorgenza della stessa -contesto socio-culturale di riferimento -presenza
DettagliINTRODUZIONE ALLA COMUNICAZIONE NEI PROGRAMMI DI SCREENING ONCOLOGICO
INTRODUZIONE ALLA COMUNICAZIONE NEI PROGRAMMI DI SCREENING ONCOLOGICO Dott.ssa Chiara Turrini Milano, dicembre 2007/gennaio 2008 COMUNICAZIONE La comunicazione è un processo di scambio di informazioni
DettagliCAA COMUNICAZIONE AUMENTATIVA ALTERNATIVA
CAA COMUNICAZIONE AUMENTATIVA ALTERNATIVA STEFANIA "Se volete sapere come ci si sente quando si è impossibilitati a comunicare, andate ad una riunione e fingete di non poter parlare. Usate le mani ma non
DettagliAPPRENDIMENTO LETTURA E SCRITTURA
APPRENDIMENTO LETTURA E SCRITTURA COSA SONO LA LETTURA E LA SCRITTURA? I sistemi di comunicazione distinzione tra sistemi comunicativi verbali e non - verbali; i sistemi di scrittura sono strettamente
DettagliAPPRENDIMENTO E DISABILITA. Strategie di aiuto e tecniche di intervento
APPRENDIMENTO E DISABILITA Strategie di aiuto e tecniche di intervento Disabilità - Definizione Conseguenza/risultato di una complessa relazione tra la condizione di salute di una persona e i fattori individuali
Dettagli