PICCOLI AMICI: sviluppo di un unità di apprendimento

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1 Pistoia, 2-3 Marzo 2010 PICCOLI AMICI: sviluppo di un unità di apprendimento PROF. ROBERTO ANTONELLI

2 Dal Comunicato Ufficiale n 1 del Settore Giovanile e Scolastico, l'organo della F.I.G.C. che regola tutta l'attività annuale in materia di settore giovanile, si legge: " l'attività della categoria Piccoli Amici deve essere prevalentemente ludico motoria e deve essere svolta seguendo adeguati principi psicopedagogici, metodologici e tecnico didattici ". Finalità da perseguire: Educazione motoria di base

3 Nella fascia d'età dai 6 agli 8 anni, la pratica calcistica è ancora nella fase embrionale. Il piccolo giocatore ha caratteristiche proprie che lo rendono totalmente diverso per obiettivi e contenuti, dalle altre fasce d'età federali. Ecco perché la Federazione Italiana Gioco Calcio indica l'attività in questa categoria prima di tutto ludica, in altre parole divertente e basata sul gioco, e motoria prima ancora che calcistica. In questa relazione il bambino va considerato esaminando i 4 cardini delle attività sportive: fisico, psicologico, tecnico e tattico. Solo conoscendo le problematiche, e le conseguenti soluzioni, di questi 4 aspetti, chi opera con i bambini di quest'età potrà avviarli e introdurli nell'universo calcistico.

4 SVILUPPO MOTORIO Adeguata la coordinazione generale, carenza del controllo segmentario, difficoltà di organizzazione spazio temporale temporale. SVILUPPO FISICO Dal punto di vista fisico, in questo periodo si assiste ad una rapida crescita del bambino: egli diventa longilineo assumendo per la prima volta una linea somatica molto simile a quella che avrà da adulto. Tale rapida crescita, però, comporta anche una notevole malleabilità e fragiltà dello scheletro, una transitoria insufficienza muscolare e un insicurezza motoria. SVILUPPO PSICOLOGICO Per quanto concerne lo sviluppo intellettivo, il bambino dimostra delle notevoli difficoltà d attenzione e di concentrazione, non riesce a comprendere nozioni astratte e vive una fase di notevole dipendenzadall adulto. SVILUPPO RELAZIONALE Il bambino è incapace a collaborare, dato che sta vivendo una predominante fase d egocentrismo.

5 I METODI DIINSEGNAMENTOINSEGNAMENTO Sono le strategia da attuare per raggiungere gli obiettivi, i criteri di intervento calati nella realtà ambientale che, se utilizzati con adeguatezza, possono essere definiti facilitatori dell apprendimento Metodi induttivi - Libera esplorazione - Scoperta guidata - Risoluzione di problemi centrati sul bambino Metodi deduttivi - Assegnazione di compiti - Metodo prescrittivo - Metodo analitico-sintetico centrati sull Istruttore

6 UNITA DIDATTICA Rappresenta la realizzazione pratica del programma didattico attraverso il quale vengono realizzati gli obiettivi generali e specifici (OSA) del piano dilavoro. E uno strumento essenzialmente di programmazione e controllo del lavoro didattico UNITA D APPRENDIMENTO E l insieme della progettazione di uno o più obiettivi, nonché delle attività, dei metodi, delle soluzioni organizzative e delle modalità di verifica necessarie per trasformarli in competenze deibambini. Ha prioritariamente una funzione formativa prima ancora che didattica in quanto ilfineèla formazione integrale della persona.

7 LEZIONE FUNZIONALE GIOCO INIZIALE Caccia alla coda 10 min. PERCORSO MOTORIO 10 min. GIOCO ANALITICO Ti faccio gol GIOCO SITUAZIONALE Supera la frontiera GIOCO LIBERO Partita libera 15 min. 15 min. 15 min.

8 UNITA di APPRENDIMENTO FASCIA di ETÀ OBIETTIVO TECNICO 6 7 anni Colpire la palla OBIETTIVO TATTICO 1 < 1 OBIETTIVO MOTORIO COORDINATIVO Schemi motori di base: correre, colpire. Capacità di: reazione, anticipazione, differenziazione. OBIETTIVO MOTORIO CONDIZIONALE Rapidità ALTRI OBIETTIVI TECNICI MATERIALE DIDATTICO CONTENUTI OSSERVAZIONI E VERIFICA METODOLOGIA DURATA LEZIONE Finta e dribbling Palloni gomma n.3, cinesini, coni, casacche colorate, tappetini, ostacolini,cerchi. Giochi iniziali, giochi di situazione, gioco libero. Osservazione del gioco libero Induttiva problem solving 75 minuti

9 Gioco di attivazione Caccia alla coda Sollecita il bambino a prendere decisioni in relazione alla posizione dell avversario e del proprio corpo nello spazio. Stimola la corsa veloce, la rapidità e la cap. di reazione e la cap. di anticipazione motoria. I due giocatori che si affrontano in un quadrato di mt 5 x 5 devono avere una coda dietro di sé (per esempio una casacca) infilata nei pantaloni, in modo che risulti visibile e che sia possibile toglierla con facilità. Ogni giocatore deve cercare di togliere all avversario la sua coda, senza farsi togliere la propria. Il primo che riuscirà in questo avrà vinto lo scontro.

10 VARIANTI: il gioco potrà essere effettuato, inizialmente, con tutti i bambini che partecipano al giocoinuno spazio più grande(tutti contro tutti). formare delle squadre formare delle coppie un bambino contro tutti: quante code riesci a prendere in secondi?

11 Percorso motorio VARIANTI: il percorso potrà essere effettuato con i bambini disposti su due file che partono in senso opposto; costruire un percorso speculare; partire a coppie.

12 Gioco analitico Ti faccio gol. L istruttore propone e stimola la proposta dell allievo (metodo di varie modi di contatto del piede conla palla. VARIANTI: metodo induttivo) guida della palla in avanti e tiro con una parte del piede a piacere. auto-passaggio in avanti e tiro con una parte del piede a piacere. utilizzo di un percorso laterale prima del tiro utilizzo di porte di diverse dimensioni e forme utilizzo di palloni di peso e dimensioni diverse Mt. 10

13 Gioco situazionale Lancia in zona e tira Questo esercizio oltre a sviluppare ulteriormente la coordinazione oculo-manuale, favorisce nel bambino lo sviluppo della capacità di differenziazione nel lanciare la palla (precisione e forza del tiro) generando grande entusiasmoperla realizzazione deigoal. I bambini partono da una distanza di circa 15 mt. dalla porta, lanciano la palla con le mani dentro l area delimitata (a circa 5 mt dalla zona di partenza) e da lì effettuano il tiro inporta. Si contano il numero di goal realizzati.

14 VARIANTI: il gioco potrà essereeffettuato, inizialmente, senza il portiere auto-passaggio conipiedi nell area delimitata utilizzo diun percorso prima della zona di tiro utilizzo di porte di diverse dimensioni e forme utilizzo di palloni di peso e dimensioni diverse Mt.3 Mt. 5 Mt.5

15 Gioco situazionale La frontiera Questo tipo di gioco dà al bambino la possibilità di esplorare le abilità da esercitare in presenza di un avversario, determinando scelte in relazione allo spazio a disposizione per superare, allo spazio da percorrere, alla velocità di percorrenza, al lato preferito, alla modalità di superamento dell avversario, ecc., in una situazione estremamente facilitata. I bambini partono, uno per volta, con una palla ciascuno, tentando di superare l avversario, chesi muove sololungo la linea di frontiera, e poi fare gol nella porta difesa dal portiere. Si contano il numero di goal realizzati.

16 VARIANTI: creare un area delimitata al posto della linea di dogana (es. un variare il numero degli attaccanti che partono contemporaneamente variare il numero dei difensori(es. 2 difensori sudue linee postead una distanza di5mt) variare le dimensioni della palla un quadrato) Mt. 5 Mt. 8

17 Partite libere Da 3 contro 3 a max 5 contro 5

18 GRAZIE PER L ATTENZIONE

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