Lo sviluppo cognitivo

Dimensione: px
Iniziare la visualizzazioe della pagina:

Download "Lo sviluppo cognitivo"

Transcript

1 Lo sviluppo cognitivo

2 Definizione Per sviluppo cognitivo si intende lo sviluppo dell intelligenza e delle capacità intellettive Per descriverlo sono state elaborate diverse teorie, che si differenziano sulla base dei metodi e degli strumenti di ricerca utilizzati: Psicometrici e differenziali (differenze individuali) Qualitativi (analisi dei processi)

3 Il modello piagetiano pone fine alla diatriba che vede contrapposti i fattori genetici e quelli ambientali nello sviluppo dell intelligenza. I sistemi cognitivi I sistemi cognitivi, secondo Piaget, non sono appresi passivamente, ma sono il risultato delle attive interazioni con l ambiente, ai fini dell adattamento

4 Jean Piaget biografia Nato in Svizzera nel 1896, scrisse più di 75 libri, oltre a numerosi articoli, di cui il primo, sui passeri albini, all età di 11 anni. E stato definito il signor psicologia infantile, il gigante della psicologia dello sviluppo, ma non si considerava uno psicologo. La sua principale ambizione fu di gettare un ponte tra la biologia e la teoria della conoscenza (epistemologia genetica).

5 Riguardo alla teoria della conoscenza, subì l influenza di Kant, di cui fu allievo: noi conosciamo le cose attraverso schemi, o immagini di esse, costruiti dalla nostra mente, e si contrappose alle concezioni empiriste (la conoscenza deriva dall esperienza). I concetti di spazio, tempo, causa, quantità, ecc. sono innati, ma, contrariamente a quanto sostenuto da Kant, le caratteristiche della mente, secondo Piaget, non sono immutabili, ma si sviluppano.

6 Cercò i rapporti tra teorie scientifiche e senso comune, indicando un analogia tra sviluppo del pensiero scientifico e sviluppo mentale del bambino. Lavorò come psicologo sperimentale presso la clinica psichiatrica di Jung, e questo probabilmente influenzò la sua impostazione metodologica, nella quale sono presenti l aspetto sperimentale e l osservazione sistematica, ma anche le tecniche del colloquio.

7 Nel suo percorso formativo ebbe influenza anche la sua collaborazione con Binet, per l individuazione dell età mentale dei bambini, che gli consentì di individuare la natura sistematica degli errori logici dei bambini. L acquisizione delle capacità di conoscenza e ragionamento è quindi graduale e sistematica e si sviluppa secondo stadi sequenziali che sono in relazione con gli stadi di maturazione biologica. Stadi successivi sostituiscono i precedenti perché sono più adattivi, rispondono cioè in maniera più adeguata alle richieste dell ambiente. Morì nel 1981 (a 85 anni)

8 Metodi e obiettivi

9 1^ Fase Come i bambini acquisiscono i principi fondamentali della conoscenza: Spazio, tempo, causalità, categorie di base Bambini tra 3 e 10 anni Metodo: colloquio L acquisizione delle conoscenze avviene in modo graduale (stadi) La rappresentazione del mondo nel fanciullo

10 Esempio: Comprensione della causalità Cosa fa muovere le nuvole? Fino a 3 anni le facciamo muovere noi 3-77 anni si muovono da sole perché sono vive Da 8 anni le muove il vento Passaggio da una concezione magica-egocentrica egocentrica, ad una animistica, prima di giungere ad una concezione logica

11 2^ Fase Dall analisi sull acquisizione di singoli concetti ad una visione più globale e analitica dello sviluppo dell intelligenza Metodo utilizzato: clinico-critico Le strutture mentali si evolvono gradualmente attraverso le interazioni con l ambiente Schema sequenziale in 4 stadi

12 Metodi piagetiani il metodo clinico (colloquio) Il bambino, rispondendo alle domande del ricercatore, rivela le sue convinzioni, il suo modo di ragionare. Richiede grande esperienza e competenza per discriminare le risposte autentiche da quelle purchessia e da quelle puro frutto di fantasia.

13 Clinico-critico critico serve per evidenziare il pensiero logico del bambino. Attraverso oggetti o situazioni particolari che creano condizioni critiche il bambino ha la possibilità di spiegare il suo pensiero. Il fatto che bambini di età diversa utilizzano diversamente lo stesso materiale dimostra che il pensiero logico non è innato, ma si evolve qualitativamente durante lo sviluppo.

14 Il metodo clinico-critico critico è quasi-sperimentale sperimentale Sono presenti diversi oggetti manipolabili; Variano le condizioni ambientali in cui viene effettuata l osservazione. Manca : La rappresentatività dei campioni utilizzati (le sue ricerche furono condotte prevalentemente sui suoi tre figli: Jacqueline, Lucienne e Laurent) il controllo delle variabili intervenienti

15 Caratteristiche della teoria piagetiana

16 Principi base dell epistemologia epistemologia genetica lo sviluppo ontogenetico è comprensibile alla luce dello sviluppo filogenetico (sia dal punto di vista biologico che culturale) l organismo è attivo e interattivo e si modifica attraverso gli scambi con l ambiente la regolarità e l universalità dello sviluppo sono garantite dalla condivisione dell organizzazione biologica Sviluppo = trasformazione delle strutture organizzate di cui è costituito l organismol

17 Concetto di trasformazione L organismo si modifica attraverso l interazione con l ambiente, spinto dal bisogno di realizzare con esso scambi sempre più ricchi ed efficaci. La conoscenza avviene attraverso l azione attiva del nostro organismo. Conoscere un oggetto significa trasformarlo

18 Parallelismo tra i cambiamenti nella struttura biologica e quelli della struttura del pensiero. Entrambi effetti dei processi di selezione naturale legati all adattamentoadattamento Le strutture mentali vengono definite schemi

19 Concetti fondamentali

20 Intelligenza e adattamento Adattamento = tendenza innata a uniformarsi alle richieste dell ambiente Intelligenza = espressione dei processi di adattamento

21 Schema Schema = rappresentazione mentale (conoscenza) del mondo, della realtà Gli schemi possono essere: azioni, immagini o simboli Nell infanzia, gli schemi sono quantitativamente e qualitativamente (tipologia e organizzazione) diversi rispetto a quelli degli adulti

22 Tipi di schemi schemi comportamentali o di azione = relazioni stimolo-risposta (dalla nascita a 2 anni stadio senso-motorio) reazioni circolari = rappresentazioni esecutive (schemi comportamentali più complessi e organizzati) schemi simbolici = rappresentazioni iconiche (immagini) e rappresentazioni simboliche (linguaggio) schemi operazionali schemi operazionali = rappresentazioni che prevedono l esecuzione di operazioni o compiti reali e/o mentali che seguono regole logiche

23 Dalle azioni reali della fase iniziale dello sviluppo si passa alle azioni interiorizzate (o rappresen- tazioni mentali) delle fasi successive. Esempio: il raggruppamento di oggetti si può fare realmente (mettere insieme in uno spazio) o mentalmente (classificare per categorie logiche). In entrambi i casi si tratta di azioni (concrete o mentali) attraverso le quali l individuo trasforma la realtà, adattandola ai propri schemi.

24 Il coordinamento di azioni concrete dà origine alla nozione di oggetto (stadio senso-motorio). Il coordinamento di azioni interiorizzate dà origine alle strutture logiche e alle nozioni spazio-temporali.

25 Assimilazione Le strutture mentali non si formano solo per effetto della maturazione biologica, né a seguito di un apprendimento passivo, ma attraverso un processo attivo di costruzione, ovvero di assimilazione (integrazione di elementi nuovi in schemi preesistenti).

26 Esempio: il bambino che possiede lo schema percettivomotorio del battere ritmicamente e impara a battere un cucchiaio sul tavolo, assimila questa azione allo schema preesistente e farà la stessa cosa con qualsiasi altro oggetto. La nuova azione non cambia lo schema preesistente, si limita ad ampliarlo e rafforzarlo.

27 Accomodamento All assimilazione segue l accomodamento, ovvero la trasformazione delle strutture di conoscenza preesistenti (e quindi dei comportamenti) in funzione degli schemi appena assimilati. Esempio: usare il cucchiaio per mangiare la minestra implica comportamenti nuovi e diversi rispetto agli originari comportamenti di battere ritmicamente

28 Spesso il bambino si esercita in alcuni schemi di azione (assimilazione), ripetendoli fino a quando non li padroneggia. Nel caso in cui il bambino cerchi di mettere in atto i nuovi schemi (accomodamento), senza che l assimilazione sia avvenuta in modo completo, può incorrere in errori. Esempio: battere la pallina sul tavolo. Solo quando comprenderà che le palline rotolano, avrà accomodato lo schema precedente.

29 Invarianti funzionali Assimilazione e accomodamento sono invarianti funzionali dell intelligenza, L intelligenza si evolve attraverso stadi di sviluppo qualitativamente differenziati.

30 Adattamento L adattamento (=intelligenza, problem solving) si ha quando si crea equilibrio tra assimilazione e accomodamento, ovvero quando si riesce a discriminare tra azioni (reali o mentali) diverse e ad usarle in maniera adeguata ed efficace. L adattamento è un processo graduale, che si costruisce in fasi successive (stadi).

31

32 Equilibrio e disequilibrio Le strutture mentali, come le strutture biologiche, tendono all equilibrio (omeostasi) Ogni nuova esperienza crea il disequilibrio (=discrepanza tra ciò che si sa e ciò che non si sa ancora, ma si dovrebbe sapere), che stimola l apprendimento La discrepanza ottimale La discrepanza ottimale è la condizione adeguata a favorire l apprendimento e quindi lo sviluppo cognitivo

33 Una prima forma di adattamento si ha alla fine del periodo senso-motorio (il bambino diventa capace attraverso l organizzazione dei suoi schemi di risolvere problemi pratici, però ancora legati alle capacità percettive). La capacità di rappresentarsi mentalmente gli oggetti segna il passaggio allo stadio successivo, che gli consente livelli diversi di assimilazione. In sistemi di operazioni concrete, prima; e in operazioni formali (astratte), dopo.

34 L adattamento, nel vero senso della parola, consiste in realtà nella costruzione di concetti che consentano non solo di conoscere, ma anche di comprendere la realtà (previsione e controllo). Parallelismo con la conoscenza scientifica.

35 Equifinalità Il concetto di equifinalità indica che: lo stesso livello di sviluppo può essere raggiunto partendo da condizioni biologiche e/o ambientali diverse.

36 Modello di Horowitz

37 Concetto di stadio evolutivo Si riferisce ad una fase dello sviluppo, caratterizzata da determinate strutture d insieme che determinano il modo in cui il bambino organizza le sue azioni reali o mentali, ovvero il modo in cui (le strutture attraverso le quali) è in grado di interagire con l ambiente.

38 Sequenzialità dello sviluppo Il concetto di sequenzialità dello sviluppo indica che gli stadi si susseguono in un ordine stabilito. Le strutture d insieme non si sostituiscono le une alle altre, ma ciascuna risulta dalla precedente, con la quale si integra, e rende possibile la successiva. L età di transizione da uno stadio all altro può variare in funzione di diversi fattori (organici e/o culturali), ma l ordine, la sequenza, non può cambiare.

39 Gli stadi di sviluppo Sono determinati dal tipo di schemi posseduti dal bambino: Stadio dell intelligenza senso-motoria (dalla nascita ai 24 mesi) Stadio pre-operatorio (2 7 anni) Stadio delle operazioni concrete (7 11 anni) Stadio delle operazioni formali (12 anni e oltre)

40 Lo stadio senso-motorio E caratterizzato dall azione diretta che il bambino esegue sugli oggetti. Gli oggetti esistono per il bambino solo nel momento e nel luogo in cui li percepisce. Si suddivide in 6 sotto-stadi stadi

41 Primo mese di vita. Sono presenti solo attività riflesse. Attraverso la ripetizione di queste azioni, il bambino assimila la realtà esterna. Esempio: il bambino ha lo schema di suzione. Succhiando il capezzolo, il dito, il ciucciotto, ecc. conosce la realtà esterna. Primo passaggio da un attività puramente biologica ad un attivit attività psichica primitiva.

42 Da 2 a 4 mesi Formazione delle abitudini (ripetizione di azioni), attraverso le reazioni circolari primarie. Gli effetti delle azioni sono casuali e il comportamento non è ancora strumentale.

43 Da 4 a 8 mesi Il comportamento diventa funzionale e intenzionale (reazioni circolari secondarie). Gli oggetti cominciano ad avere un identità, che però è legata all azione. Considera ciò che percepisce come effetto delle sue azioni Se un oggetto scompare, il bambino non lo cerca più. Schemi di azione Schemi di azione = azioni con caratteristiche comuni

44

45 Da 8 a 12 mesi Le reazioni circolari secondarie vengono coordinate volontariamente tra loro ed applicate a situazioni nuove (dello stesso tipo). Gli oggetti hanno identità solo in relazione alle azioni compiute dal bambino. Se un oggetto viene nascosto, il bambino lo cerca sempre nello stesso punto.

46 Da 12 a 18 mesi E lo stadio delle reazioni circolari terziarie. Il bambino sperimenta nuove combinazioni degli schemi già posseduti per giungere a risultati diversi, e scopre funzioni diverse degli oggetti. Esempi: usa un cucchiaio per avvicinare a sé un oggetto. Cerca un oggetto scomparso anche in posti diversi, ma solo se gli spostamenti sono visibili.

47

48 Da 18 a 24 mesi Il bambino è in grado di produrre combinazioni nuove degli schemi posseduti e di usarle per risolvere situazioni problematiche. E in grado di rappresentarsi mentalmente oggetti e situazioni e quindi di prevedere il risultato delle sue azioni. Gli oggetti hanno acquisito una loro permanenza, esistono cioè indipendentemente dalle azioni compiute su di essi e indipendentemente dalle possibilità percettive.

49 La permanenza dell oggetto

50 In questa fase, con l acquisizione di concetti logici (causa-effetto) e spazio-temporali temporali, si raggiunge il livello di intelligenza sensomotoria: il mondo esterno viene organizzato attraverso l interazione del proprio corpo con la realtà esterna (prima modalità di adattamento).

51 Stadio pre-operatorio (2-7 anni) L intelligenza è intuitiva o irreversibile. Il bambino è capace di compiere azioni mentali, ma in una sola direzione. Non è in grado di valutare mentalmente in maniera adeguata il percorso di un oggetto che viene spostato, né è in grado di considerare contemporaneamente di un oggetto la totalità e le sue parti (concetto di frazione).

52

53 Inizia l uso l funzionale del linguaggio. La realtà è conosciuta anche attraverso il linguaggio, il quale a sua volta segue i percorsi evolutivi della mente. Dapprima le parole sono solo segni, poi acquisiscono significati, rendendo il pensiero comunicabile. Si passa gradualmente da un uso generalizzato dei termini (es. bau è qualsiasi oggetto percettivamente simile al cane) a sempre maggiori specificazioni. Il passaggio dal simbolo al segno avviene attraverso continue domande.

54 Dai 4 ai 7 anni inizia la capacità di classificare e categorizzare gli oggetti e quindi di usare un linguaggio socializzato (condivisione di significati). Prima dei 7 anni il bambino è incapace di usare le forme logiche del discorso e non si rende conto che l interlocutore l non conosce il suo pensiero prima che gli venga comunicato attraverso il linguaggio. In questa fase il linguaggio è di tipo egocentrico e sincretico (=globale). In uno schema complesso si fanno entrare elementi non compresi che vengono assimilati a elementi già noti.

55 E presente anche una forma di realismo intellettuale: non è ancora chiara la differenza tra ciò che è interno (pensieri, conoscenze) e ciò che è esterno (gli altri, i loro pensieri, il mondo esterno sono una proiezione dei suoi pensieri; e i pensieri, come i sogni, sono eventi materiali). Agli oggetti viene attribuita coscienza e volontà (animismo) e agli uomini la capacità di agire sulla natura: le montagne, i laghi sono una costruzione dell uomo (artificialismo).

56 Giudizio morale Le norme sono sacre perché imposte dall esterno, dagli adulti (giudizio morale eteronomo). Le punizioni sono giuste se espiatorie, indipendentemente dall entità della colpa. La responsabilità è commisurata all entità del danno, indipendentemente dall intenzionalità di chi l ha prodotto.

57 La valutazione logica degli eventi è fondamentalmente egocentrica ed esprime l irreversibilità del pensiero. Gli esperimenti classici riguardano il concetto di conservazione

58 Conservazione della lunghezza Esempio: Nonostante il bambino veda che i bastoncini sono gli stessi, afferma che nelle posizioni 2 e 3 la lunghezza è diversa. Non è in grado di conservare conservare mentalmente la lunghezza: il movimento cambia gli oggetti.

59 Conservazione della superficie Lo stesso accade per la conservazione della superficie che implica la capacità di riunire mentalmente delle unità parziali in un tutto, che non varia in funzione degli spostamenti delle parti. Esempio: Due rettangoli di uguale superficie (=2 cortili per giocare): uno diviso a matita in 6 riquadri e l altro diviso in 6 riquadri separabili. Il bambino li riconosce come uguali solo quando tutte le parti occupano la stessa posizione, anche se gli spostamenti avvengono sotto i suoi occhi.

60

61 Conservazione di quantità fisiche quantità, peso e volume Esempio: 2 palline uguali di plastilina non vengono più definite uguali (sia nella quantità, sia nel peso, che nel volume) se cambia la loro forma, nonostante abbiano a disposizione strumenti (bilancia e barattoli con dentro dell acqua) che consentono valutazioni oggettive.

62 La conservazione della quantità

63 Conservazione dei liquidi Allo stesso modo, se un liquido viene versato in un contenitore di forma diversa, la quantità di liquido viene ritenuta diversa, anche se il travaso del liquido avviene in loro presenza

64 I bambini fino a 6 anni non sono in grado di tener presenti più punti di osservazione di un avvenimento nelle sue trasformazioni valutazione unidirezionale delle coordinate logiche che ordinano il mondo

65 Stadio delle operazioni concrete Operare = tener presenti mentalmente più fattori della realtà. Dopo i 7 anni il bambino diventa capace di cogliere le relazioni tra gli oggetti e gli eventi. Questo cambiamento non è però immediato, né uguale per tutte le operazioni precedentemente descritte. Piaget parla di décalages (sfasamenti).

66 Reversibilità Nella fase delle operazioni concrete, il pensiero diventa reversibile, il linguaggio e il modo di comunicare perde le caratteristiche di egocentrismo, scompaiono gradualmente l animismo (attribuzione di coscienza e volontà agli oggetti) e l artificialismo: il bambino prende coscienza prende coscienza di un mondo altro da lui, regolato da principi naturali

67 Giudizio morale Il giudizio morale da eteronomo (rigidamente guidato da regole esterne) diventa autonomo: il bambino è capace di valutare ciò che è giusto e ciò che è sbagliato e di calibrare le punizioni in funzione della responsabilità e intenzionalità, piuttosto che in funzione dell entità del danno.

68 La reversibilità di pensiero e di giudizio conquistata è però ancora legata alle operazioni concrete, legate cioè all esperienza percettiva e manipolatoria.

69 Stadio delle operazioni formali Dopo i anni il bambino diventa capace di padroneggiare anche realtà che non percepisce direttamente. Può quindi ragionare secondo principi logici e risolvere problemi anche se questi vengono posti solo verbalmente, formulare ipotesi e prevedere le conseguenze di un azione, anche se non lo riguarda direttamente. Il pensiero formale è quindi la rappresentazione in astratto di azioni possibili. Esempio: sillogismi, problemi matematici, ecc.

70 Dal punto di vista sociale e morale, il ragazzo, in questa fase sviluppa il senso di cooperazione, rifiuta l assenza di regole (anomia), ma anche la presenza di regole coercitive imposte dall esterno (eteronomia) che non rispondano al senso di giustizia e di equità.

71 Fattori che determinano lo sviluppo dell intelligenza 1) la maturazione del sistema nervoso e del sistema endocrino fornisce delle possibilità, che però si possono realizzare solo attraverso l esperienza. Man mano che ci si allontana dallo stadio senso-motorio l influenza delle esperienze ambientali aumenta rispetto all influenza della maturazione. 2) l esercizio, ovvero l elaborazione personale esperienze e delle azioni effettuate con gli oggetti. delle 3) l interazione sociale, che di per sé è insufficiente, se il soggetto non è in grado di assimilare attivamente i messaggi sociali che riceve dall ambiente culturale.

72 Critiche a Piaget e sviluppo di problematiche lasciate aperte

73 Piaget valutava le risposte dei bambini nei termini di presenza/assenza di certe strutture logiche ed era meno interessato agli aspetti funzionali.

74 Le numerose ricerche che hanno modificato le procedure sperimentali usate da Piaget (specialmente il tipo di consegna verbale) hanno ottenuto risultati molto diversi, soprattutto relativamente all età (molto più precoce) in cui i bambini riescono ad effettuare certe operazioni mentali

75 Analisi dei compiti piagetiani L analisi della situazione sperimentale, della modalità di presentazione dei compiti, del tipo di consegne verbali serve a capire: il significato che il compito ha per il bambino a quale domanda stia effettivamente rispondendo cosa pensi delle aspettative del ricercatore come interpreta le azioni del ricercatore

76 Aspetti critici La difficoltà del compito (comprensione delle consegne): Modificando aspetti criteriali dei compiti, numerosi esperimenti hanno ottenuto risposte corrette da bambini che avevano fallito nelle prove piagetiane standard

77 L esperimento delle 3 montagne Il bambino non sa valutare il punto di vista degli altri

78 Il bambino riesce meglio in compiti vicini alla sua realtà quotidiana. Martin Hughes sosteneva che le risposte dei bambini di 8 anni in alcune prove piagetiane potrebbero essere risultate egocentriche perché il compito era poco ecologico. Proponendo un compito più realistico e più stimolante (es. il ragazzo e il poliziotto), anche i bambini di et bambini di età prescolare dimostrarono di saper valutare il punto di vista degli altri

79 Il ragazzo e il poliziotto Due pareti disposte a croce su un tavolo creano 4 settori (A-B-C-D) Un pupazzo poliziotto può vedere A e B, ma non C e D che sono coperte dalla parete Si chiede al bambino di collocare un pupazzo in modo che il poliziotto non possa vederlo La prova si ripete più volte cambiando di posto il poliziotto I bambini di 4 anni rispondono correttamente

80

81

82 Non sarebbe quindi l etl età (presenza delle strutture) a condizionare la soluzione di problemi logici, quanto la capacità di comprendere il compito, collocandolo in un contesto familiare e pragmatico.

83 Analisi del concetto di stadio Non sembra vero che all interno di uno stadio esista una completa omogeneità del funzionamento delle strutture cognitive. Non esiste stabilità, né sistematicità nelle risposte che un bambino fornisce a compiti diversi. Flavell ha sottolineato che solo alla fine di uno stadio il bambino è in grado di rispondere a tutti i problemi tipici di esso, ed inoltre chiama in causa altri fattori, come l aumento delle capacità attentive e della competenza linguistica.

84 Analisi dei meccanismi di transizione Piaget non specifica, tranne che per il periodo senso-motorio, come avvenga l adattamento, né indica quali situazioni siano in grado di produrre il disequilibrio che dovrebbe innescare il bisogno di riequilibrazione, Né indica quali condotte o strategie debbano essere messe in atto per ristabilire l equilibriol equilibrio.

85 Il fatto che Piaget abbia affermato che il processo di costruzione delle conoscenze sia auto-generativo ha indotto molti ricercatori ad analizzare e verificare fattori trascurati nella teoria classica, come: il ruolo dell esperienza e dell apprendimento il ruolo delle interazioni sociali

86 Il ruolo dell esperienza esperienza e dell apprendimento Negli anni 60 e 70 la ricerca psicologica è stata focalizzata sulla fiducia nella modificabilità del normale corso dello sviluppo, nella convinzione che modificando i contesti, le condizioni e facendo leva sui prerequisiti posseduti dal bambino, gli si potesse far apprendere abilità cui la teoria di Piaget negava l accesso, in virtù dei vincoli posti dalle sue strutture mentali.

87 Studi sul ragionamento logico Piaget sosteneva che nello stadio delle operazioni formali si raggiungesse l apice del ragionamento logico. Alcuni esperimenti hanno messo in dubbio tale affermazione, sostenuti da molte evidenze empiriche: presenza di errori logici, tipici e sistematici, in soggetti adulti influenza della familiarità dei compiti (abilità comunicative, livello culturale, conoscenze specifiche)

88 Il ruolo di conoscenze specifiche (expertise) Michelene Chi ha dimostrato che la capacità di ricordare la posizione delle pedine è molto maggiore (velocità e accuratezza) in giocatori di scacchi esperti indipendentemente dall et età e dallo stadio di sviluppo

Una breve introduzione alla teoria di Piaget

Una breve introduzione alla teoria di Piaget Una breve introduzione alla teoria di Piaget Uno dei teorici più influenti del XX secolo nelle scienze & oltre interessi di Piaget: conoscenza (epistemologia) La conoscenza è un sistema di rappresentazioni

Dettagli

LE ORIGINI BIOLOGICHE DEL PENSIERO

LE ORIGINI BIOLOGICHE DEL PENSIERO Jean Piaget Maggiore teorico della psicologia dello sviluppo cognitivo; segna le origini del cognitivismo e rappresenta un punto di riferimento per le ricerche sul funzionamento dei processi cognitivi

Dettagli

LO SVILUPPO COGNITIVO

LO SVILUPPO COGNITIVO LO SVILUPPO COGNITIVO Il presente Modulo «Sviluppo Cognitivo» NON fa parte del programma e il suo studio non sarà richiesto ai fini dell esame di Psicologia Generale. La teoria degli stadi cognitivi di

Dettagli

Lo sviluppo cognitivo

Lo sviluppo cognitivo Lo sviluppo cognitivo 1 La teoria di Piaget Ipotesi innatista Le strutture cognitive hanno un origine esclusivamente interna Piaget respinge Piaget propone Ipotesi ambientalista Le strutture cognitive

Dettagli

Lo sviluppo cognitivo secondo J. Piaget

Lo sviluppo cognitivo secondo J. Piaget Lo sviluppo cognitivo secondo J. Piaget Jean Piaget La conoscenza umana può essere considerata come un organo biologico della mente e l acquisizione della conoscenza può essere un processo evolutivo. Conoscenza

Dettagli

LO SVILUPPO COGNITIVO

LO SVILUPPO COGNITIVO LO SVILUPPO COGNITIVO LO SVILUPPO COGNITIVO Per Sviluppo cognitivo si intende lo sviluppo delle attività intellettive Teorie fondamentali che cercano di spiegare quali cambiamenti si verificano nel bambino

Dettagli

Dott.ssa Martina Cecchi Pedagogista. Lo sviluppo del bambino: genetica o ambiente?

Dott.ssa Martina Cecchi Pedagogista. Lo sviluppo del bambino: genetica o ambiente? Dott.ssa Martina Cecchi Pedagogista Lo sviluppo del bambino: genetica o ambiente? Temperamento Salute generale Genitori ed altre figure accudenti Scuola NATURA GENETICA EDUCAZIONE INFLUENZE ESTERNE Contesto

Dettagli

JEAN PIAGET 1896 NASCE A NEUCHATEL (SVIZZERA) IL 9 AGOSTO. SI INTERESSA DI SCIENZE NATURALI. A 11 ANNI SCRIVE UN ARTICOLO SUL PASSERO ALBINO.

JEAN PIAGET 1896 NASCE A NEUCHATEL (SVIZZERA) IL 9 AGOSTO. SI INTERESSA DI SCIENZE NATURALI. A 11 ANNI SCRIVE UN ARTICOLO SUL PASSERO ALBINO. JEAN PIAGET 1896 NASCE A NEUCHATEL (SVIZZERA) IL 9 AGOSTO. SI INTERESSA DI SCIENZE NATURALI. A 11 ANNI SCRIVE UN ARTICOLO SUL PASSERO ALBINO. 1907-1918 FREQUENTA IL MUSEO DI STORIA NATURALE E SI OCCUPA

Dettagli

LO SVILUPPO COGNITIVO

LO SVILUPPO COGNITIVO PSICOLOGIA DELLO SVILUPPO Prof. Gabriella Borca a.a. 2005-2006 LO SVILUPPO COGNITIVO SVILUPPO COGNITIVO All interno dello sviluppo cognitivo verranno affrontati i seguenti temi o aspetti 1. I riflessi

Dettagli

Fondamenti di Psicologia dello Sviluppo e dell Educazione

Fondamenti di Psicologia dello Sviluppo e dell Educazione Fondamenti di Psicologia dello Sviluppo e dell Educazione Modulo condotto dal Dott. Inguscio Lucio, Ph.D. Psicofisiologia, Psicologia Cognitiva e Psicologia della Personalita «Sapienza» Università di Roma

Dettagli

Argomenti Il concetto di stadio I quattro stadi dello sviluppo

Argomenti Il concetto di stadio I quattro stadi dello sviluppo 2. Gli stadi dello sviluppo secondo Piaget MODULO 3 La teoria di Piaget 1. Aspetti generali della teoria di Piaget 2. Gli stadi dello sviluppo secondo Piaget Argomenti Il concetto di stadio I quattro stadi

Dettagli

1. Aspetti generali della teoria di Piaget

1. Aspetti generali della teoria di Piaget 1. Aspetti generali della teoria di Piaget MODULO 3 La teoria di Piaget 1. Aspetti generali della teoria di Piaget 2. Gli stadi dello sviluppo secondo Piaget Argomenti Biografia di Piaget Due fasi nel

Dettagli

Argomenti Lo strutturalismo. Costruttivismo. Risposte alle questioni evolutive Limiti del costruttivismo. Lezione 3 La teoria di Piaget

Argomenti Lo strutturalismo. Costruttivismo. Risposte alle questioni evolutive Limiti del costruttivismo. Lezione 3 La teoria di Piaget Lezione 3 La teoria di Piaget Argomenti Lo strutturalismo Schema d azione Schema mentale Operazioni intellettuali Operazioni intellettuali formali Costruttivismo Adattamento Organizzazione Equilibrazione

Dettagli

Psicologia dello sviluppo

Psicologia dello sviluppo Psicologia dello sviluppo 24 ottobre 2007 1 Jean Piaget (1896 1980) Stadi di sviluppo cognitivo 2 Cosa significa 1. Stadio Momento più o meno lungo a livello temporale connotato da particolarità ben specifiche

Dettagli

Critiche alla teoria di Piaget. Critiche alla teoria di Piaget. Critiche alla teoria di Piaget. Critiche alla teoria di Piaget 16/10/2014

Critiche alla teoria di Piaget. Critiche alla teoria di Piaget. Critiche alla teoria di Piaget. Critiche alla teoria di Piaget 16/10/2014 Carenza nella progettazione sperimentale e nell analisi dei dati Eccesso di teorizzazione rispetto ai dati a disposizione Difficoltà di interpretazione dei suoi scritti Interesse per il soggetto ideale

Dettagli

Dott.ssa Martina Cecchi Pedagogista ed Insegnante. Corso di formazione per operatori del Parco Naturale di Porto Venere

Dott.ssa Martina Cecchi Pedagogista ed Insegnante. Corso di formazione per operatori del Parco Naturale di Porto Venere Pedagogista ed Insegnante Corso di formazione per operatori del Parco Naturale di Porto Venere Gli stadi dello sviluppo cognitivo secondo Piaget - Ciascuno stadio prevede una particolare forma di organizzazione

Dettagli

Appunti di psicologia

Appunti di psicologia Appunti di psicologia Lo sviluppo psicofisico Lo sviluppo embrionale Inizia al momento della fecondazione e si sviluppa in: Crescita: aumento della grandezza del feto Maturazione: cambiamenti determinati

Dettagli

LO SVILUPPO COGNITIVO. Dott.ssa Zagaria Altomare Enza Dott.ssa Rosa Scardigno

LO SVILUPPO COGNITIVO. Dott.ssa Zagaria Altomare Enza Dott.ssa Rosa Scardigno LO SVILUPPO COGNITIVO Dott.ssa Zagaria Altomare Enza altomare.zagaria@uniba.it Dott.ssa Rosa Scardigno rosa.scardigno@uniba.it 1 UNA DEFINIZIONE DI SVILUPPO Che cosa è lo Sviluppo? DEF: Cambiamenti ordinati

Dettagli

SNADIR. Corso di formazione Sviluppo Cognitivo

SNADIR. Corso di formazione Sviluppo Cognitivo SNADIR Corso di formazione Sviluppo Cognitivo LO SVILUPPO COGNITIVO by Donatello Barone Piergiorgio Barone Il tema centrale che riguarda lo sviluppo cognitivo, è lo studio degli strumenti teorici (concetti,

Dettagli

VITA DI LEV SEMENOVIC VYGOTSKJI

VITA DI LEV SEMENOVIC VYGOTSKJI VITA DI LEV SEMENOVIC VYGOTSKJI Nasce il 5 novembre1896 a Orsa (Russia Bianca) ma vive a Gomel Interesse per filosofia, letteratura, latino e greco Laurea nel 1917 in Storia e Filosofia a Mosca Attività:

Dettagli

Capitolo 2 No paragrafo 2.4. Lo sviluppo cognitivo

Capitolo 2 No paragrafo 2.4. Lo sviluppo cognitivo Capitolo 2 No paragrafo 2.4 Lo sviluppo cognitivo 1 (c) Pearson Italia S.p.A. - Anita Anita Woolfolk, Woolfolk, Psicologia Psicologia dell'educazione dell educazione Punti chiave del Capitolo 2 Definizione

Dettagli

Lo sviluppo cognitivo secondo Jean Piaget

Lo sviluppo cognitivo secondo Jean Piaget Lo sviluppo cognitivo secondo Jean Piaget http://www.youtube.com/watch?v=i1jwr4g8ylm&feature=related prof. Caterina Fiorilli 1 Jean Piaget (1896-1980) Epistemologia genetica Piaget dedica la sua attenzione

Dettagli

Università Telematica Pegaso Teorie dell apprendimento e qualità dei processi (parte I) Indice

Università Telematica Pegaso Teorie dell apprendimento e qualità dei processi (parte I) Indice TEORIE DELL APPRENDIMENTO E QUALITÀ DEI PROCESSI (PARTE I) PROF.SSA ANNAMARIA SCHIANO Indice 1 LE TEORIE ---------------------------------------------------------------------------------------------------------------------

Dettagli

Lo sviluppo cognitivo secondo Jean Piaget.

Lo sviluppo cognitivo secondo Jean Piaget. Lo sviluppo cognitivo secondo Jean Piaget http://www.youtube.com/watch?v=i1jwr4g8ylm&feature=related 1 Aspetti critici della teoria Piagetiana Problemi di ordine metodologico: Campionatura Validità delle

Dettagli

LABORATORIO di lettura guidata EPISTEMOLOGIA GENETICA di Jean Piaget A.A

LABORATORIO di lettura guidata EPISTEMOLOGIA GENETICA di Jean Piaget A.A LABORATORIO di lettura guidata EPISTEMOLOGIA GENETICA di Jean Piaget A.A. 2016-17 INTRODUZIONE p. 53 Prima e seconda lezione 1 Laboratorio di lettura guidata del testo EPISTEMOLOGIE CLASSICHE La conoscenza

Dettagli

Lo sviluppo cognitivo secondo Jean Piaget. L intelligenza è quello che usi quando non sai cosa fare -Jean Piaget-

Lo sviluppo cognitivo secondo Jean Piaget. L intelligenza è quello che usi quando non sai cosa fare -Jean Piaget- Lo sviluppo cognitivo secondo Jean Piaget L intelligenza è quello che usi quando non sai cosa fare -Jean Piaget- Jean Piaget (1896-1980) Piaget si interessa in primis di biologia (studi sull evoluzione

Dettagli

invariante Funzionale

invariante Funzionale La Teoria di Piaget Piaget (1886-1980) Biologo La teoria di Piaget è la storia di un processo di ricerca delle influenze che biologia ed esperienza ambientale hanno sullo sviluppo cognitivo. Il bambino

Dettagli

METODI DI RICERCA E DI VALUTAZIONE IN PSICOLOGIA DELLO SVILUPPO

METODI DI RICERCA E DI VALUTAZIONE IN PSICOLOGIA DELLO SVILUPPO METODI DI RICERCA E DI VALUTAZIONE IN PSICOLOGIA DELLO SVILUPPO LUMSA 2016-17 Dott.ssa Giulia Pecora giulia.pecora@uniroma1.it pensando a ciò che ci siamo detti nelle prime lezioni, dopo la spiegazione

Dettagli

ALLEGATO 1-OBIETTIVI FORMATIVI TRASVERSALI POF rev. gen Pagina 1

ALLEGATO 1-OBIETTIVI FORMATIVI TRASVERSALI POF rev. gen Pagina 1 Ministero dell Istruzione, dell Università e della Ricerca Ufficio Scolastico Regionale Lombardia ISTITUTO COMPRENSIVO TOSCANINI Piazza Trattati di Roma 1957 n. 5 21011 CASORATE SEMPIONE (VA) tel. 0331

Dettagli

Riguarda la descrizione dei processi attraverso i quali nasce e si trasforma la cognizione, riguarda cioè il modo in cui il bambino prima e l adulto

Riguarda la descrizione dei processi attraverso i quali nasce e si trasforma la cognizione, riguarda cioè il modo in cui il bambino prima e l adulto Riguarda la descrizione dei processi attraverso i quali nasce e si trasforma la cognizione, riguarda cioè il modo in cui il bambino prima e l adulto poi conosce il mondo ed interagisce con esso. Il bambino

Dettagli

Lo Sviluppo della Teoria della Mente. Psicologia dello Sviluppo-a.a prof.V.MacchiCassia 1

Lo Sviluppo della Teoria della Mente. Psicologia dello Sviluppo-a.a prof.V.MacchiCassia 1 Lo Sviluppo della Teoria della Mente 1 Lo sviluppo della teoria della mente Durante lo sviluppo il bambino costruisce un patrimonio di conoscenza non soltanto sulle leggi che governano la realtà fisica,

Dettagli

Vygotskij. La teoria storico culturale di Vygotskij IN ACCORDO CON LA TEORIA MARXISTA VEDEVA LA NATURA UMANA COME UN PRODOTTO SOCIOCULTURALE.

Vygotskij. La teoria storico culturale di Vygotskij IN ACCORDO CON LA TEORIA MARXISTA VEDEVA LA NATURA UMANA COME UN PRODOTTO SOCIOCULTURALE. Vygotskij La teoria storico culturale di Vygotskij IN ACCORDO CON LA TEORIA MARXISTA VEDEVA LA NATURA UMANA COME UN PRODOTTO SOCIOCULTURALE. Saggezza accumulata dalle generazioni Mappa Notizie biografiche

Dettagli

da 0 a 2 anni la prima infanzia

da 0 a 2 anni la prima infanzia da 0 a 2 anni la prima infanzia questo è il periodo in cui un bambino acquista la capacità motoria, prima si evolve la grande motricità: stare seduti da soli gattonare tra i 7/8 mesi camminare tra i 13/15

Dettagli

L INTELLIGENZA E I DSA

L INTELLIGENZA E I DSA A.A. 2017-2018 Corso Disturbi Specifici dell Apprendimento Docente Elena Bortolotti L INTELLIGENZA E I DSA Premessa A SCUOLA percezione di aumento di difficoltà nelle classi 2-3% disabilità certificate

Dettagli

PROTOCOLLO VALUTAZIONE

PROTOCOLLO VALUTAZIONE ISTITUTO COMPRENSIVO STATALE Scuola dell Infanzia Primaria Secondaria di 1 grado P. LEONETTI senior Corigliano Schiavonea ALLEGATO A PROTOCOLLO VALUTAZIONE ALLEGATO A Valutazione Campi d esperienza Scuola

Dettagli

Seminario Dott.sa Benvenuto Sabrina. DALL INFANZIA ALL ADOLESCENZA Un percorso di crescita sportiva IO E IL GRUPPO, IO E IL GRUPPO SPORTIVO

Seminario Dott.sa Benvenuto Sabrina. DALL INFANZIA ALL ADOLESCENZA Un percorso di crescita sportiva IO E IL GRUPPO, IO E IL GRUPPO SPORTIVO Seminario Dott.sa Benvenuto Sabrina DALL INFANZIA ALL ADOLESCENZA Un percorso di crescita sportiva - - - IO E IL GRUPPO, IO E IL GRUPPO SPORTIVO SdS Coni Liguria - Genova, 03 dicembre 2011 Dott.sa Sabrina

Dettagli

La Psicologia dello sviluppo

La Psicologia dello sviluppo La Psicologia dello sviluppo Psicologia dello sviluppo La Psicologia dello Sviluppo è una disciplina che studia le funzioni psicologiche degli esseri umani, la natura dei cambiamenti e i fattori alla base

Dettagli

PROGRAMMAZIONE PIANO DI LAVORO MATEMATICA CLASSE TERZA. - Passare dal linguaggio comune al linguaggio specifico,

PROGRAMMAZIONE PIANO DI LAVORO MATEMATICA CLASSE TERZA. - Passare dal linguaggio comune al linguaggio specifico, PROGRAMMAZIONE PIANO DI LAVORO MATEMATICA CLASSE TERZA Traguardi per lo sviluppo delle competenze A C D E F G I M Contenuti - I numeri relativi e operazioni. - Dal numero alla lettera. - Elementi fondamentali

Dettagli

perché vi sono tante teorie dello sviluppo psicologico?

perché vi sono tante teorie dello sviluppo psicologico? perché vi sono tante teorie dello sviluppo psicologico? a cura di laura Aleni Sestito Piaget Con la sperimentazione si cominciano ad affrontare i problemi Vygotskij di esplicazione ed interpretazione delle

Dettagli

Bruner Il viaggio verso la mente

Bruner Il viaggio verso la mente Bruner 1915-2016 Il viaggio verso la mente Laureatosi in Psicologia nel 1941, si dedicò allo studio dell intelligenza cercando di scoprire i meccanismi della mente che seleziona ed ordina l esperienza

Dettagli

PROGRAMMAZIONE SCUOLA PRIMARIA CLASSE PRIMA

PROGRAMMAZIONE SCUOLA PRIMARIA CLASSE PRIMA CURRICOLO D ISTITUTO COMPRENDERE COMUNICARE RIFLETTERE RIELABORARE PROGRAMMAZIONE SCUOLA PRIMARIA CLASSE PRIMA AREA DEI LINGUAGGI (italiano, lingua inglese, musica, arte e immagine) TRAGUARDI PER LO SVILUPPO

Dettagli

Alla base della conoscenza di sé e degli altri la teoria della mente. a cura di laura Aleni Sestito

Alla base della conoscenza di sé e degli altri la teoria della mente. a cura di laura Aleni Sestito Alla base della conoscenza di sé e degli altri la teoria della mente a cura di laura Aleni Sestito LA CONOSCENZA DI SE E DEGLI ALTRI Premack e Woodruff, 1978 TEORIA DELLA MENTE T O M, Theory of Mind ovvero

Dettagli

1. A s s i c u l t u r a l i c o m p e t e n z e

1. A s s i c u l t u r a l i c o m p e t e n z e P R O G R A M M A Z I O N E D I D A T T I C A DIPARTIMENTO DISCIPLINA CLASSI SCIENZE UMANE SCIENZE UMANE Biennio Scienze Umane ANNO SCOLASTICO 2018-2019 DOCENTE Pessina Francesco 1. A s s i c u l t u r

Dettagli

CERTIFICAZIONE DELLE COMPETENZE IN USCITA, AL TERMINE DEL PERCORSO, ATTUALMENTE IN USO, VALIDA PER IL TRIENNIO 2016/18

CERTIFICAZIONE DELLE COMPETENZE IN USCITA, AL TERMINE DEL PERCORSO, ATTUALMENTE IN USO, VALIDA PER IL TRIENNIO 2016/18 SCUOLA DELL INFANZIA Valutazione delle competenze attese nel percorso formativo È prevista una documentazione del percorso formativo seguito dal bambino. In essa saranno riportate osservazioni e informazioni

Dettagli

SCUOLA PRIMARIA - SCIENZE

SCUOLA PRIMARIA - SCIENZE SCUOLA PRIMARIA - SCIENZE CLASSE PRIMA COMPETENZA DI AREA: Mettere in relazione il pensare con il fare. Affrontare situazioni problematiche ipotizzando soluzioni, individuando possibili strategie risolutrici.

Dettagli

Disciplina:Italiano C.D Il sé e l altro- I discorsi e le parole-la conoscenza del mondo Traguardo:

Disciplina:Italiano C.D Il sé e l altro- I discorsi e le parole-la conoscenza del mondo Traguardo: Disciplina:Italiano C.D Il sé e l altro- I discorsi e le parole-la conoscenza del mondo Traguardo: sviluppa il senso dell identità personale, percepisce le proprie esigenze e i propri sentimenti, sa esprimerli

Dettagli

La pedagogia tra soggetto, cultura, società

La pedagogia tra soggetto, cultura, società La pedagogia tra soggetto, cultura, società Processi educativi testimoni e promotori delle relazioni tra questi elementi La pedagogia svolge un ruolo di transazione Quindi Deve reinterpretare in chiave

Dettagli

Lo sviluppo cognitivo Jerome Bruner. Il viaggio verso la mente

Lo sviluppo cognitivo Jerome Bruner. Il viaggio verso la mente Lo sviluppo cognitivo Jerome Bruner Il viaggio verso la mente Mappa Notizie bibliografiche Strategie Scaffolding narrazione rappresentazioni ESECUTIVA-ICONICA-SIMBOLICA Per la nostra scuola.. Bruner è

Dettagli

LA PRIMA INFANZIA LO SVILUPPO COGNITIVO

LA PRIMA INFANZIA LO SVILUPPO COGNITIVO LA PRIMA INFANZIA LO SVILUPPO COGNITIVO La teoria di Jean Piaget La conoscenza non deriva dalla ricezione passiva di stimoli o informazioni, ma dall azione Le azioni motorie comportano soltanto percezioni

Dettagli

LOGICA E FILOSOFIA DELLA SCIENZA

LOGICA E FILOSOFIA DELLA SCIENZA LOGICA E FILOSOFIA DELLA SCIENZA Claudia Casadio PRIMA LEZIONE Logica, Linguistica e Scienza Cognitiva Tre ambiti scientifici Logica Studia i processi in base a cui traiamo inferenze a partire dalle nostre

Dettagli

Lo sviluppo cognitivo: Piaget (parte II)

Lo sviluppo cognitivo: Piaget (parte II) Lo sviluppo cognitivo: Piaget (parte II) Periodo operatorio concreto 7-12 anni Periodo operatorio concreto Caratteristiche del pensiero pre-operatorio Le azioni mentali isolate si coordinano tra loro e

Dettagli

APPRENDIMENTO LETTURA E SCRITTURA

APPRENDIMENTO LETTURA E SCRITTURA APPRENDIMENTO LETTURA E SCRITTURA COSA SONO LA LETTURA E LA SCRITTURA? I sistemi di comunicazione distinzione tra sistemi comunicativi verbali e non - verbali; i sistemi di scrittura sono strettamente

Dettagli

Corso di PSICOLOGIA GENERALE. 6 CFU 30 ore. Docente Alessandra Tasso. Dipartimento di Studi Umanistici via Paradiso, 12 II piano

Corso di PSICOLOGIA GENERALE. 6 CFU 30 ore. Docente Alessandra Tasso. Dipartimento di Studi Umanistici via Paradiso, 12 II piano Corso di PSICOLOGIA GENERALE 6 CFU 30 ore Docente Alessandra Tasso Dipartimento di Studi Umanistici via Paradiso, 12 II piano alessandra.tasso@unife.it ricevimento: durante il corso, il ricevimento è lunedì

Dettagli

La scuola storico-culturale

La scuola storico-culturale La scuola storico-culturale Psicologia e marxismo La psicologia in Unione Sovietica negli anni 20 e 30 La nascita della Scuola storico-culturale Konstantin N. Kornilov e l Istituto di Psicologia di Mosca

Dettagli

LA CARTA COGNITIVA. aspetti cognitivi e metacognitivi della didattica inclusiva. Seregno, 15 Settembre Dott.ssa Maria Russo

LA CARTA COGNITIVA. aspetti cognitivi e metacognitivi della didattica inclusiva. Seregno, 15 Settembre Dott.ssa Maria Russo LA CARTA COGNITIVA aspetti cognitivi e metacognitivi della didattica inclusiva Seregno, 15 Settembre 2017 Dott.ssa Maria Russo maria.russo.ped@gmail.com Dott. Maria Russo CORNICE TEORICA DI RIFERIMENTO

Dettagli

APPRENDIMENTO E NEUROSCIENZE

APPRENDIMENTO E NEUROSCIENZE APPRENDIMENTO E NEUROSCIENZE Modello interattivo e multicomponenziale della compresione Eleonora Aliano Apprendimento e neuroscienze Apprendere: variare la struttura e l attività dei neuroni Ultime notizie

Dettagli

Felice Carugati e Patrizia Selleri. Capitolo 1 La psicologia fra storia e cultura

Felice Carugati e Patrizia Selleri. Capitolo 1 La psicologia fra storia e cultura PSICOLOGIA DELL EDUCAZIONE Felice Carugati e Patrizia Selleri Capitolo 1 La psicologia fra storia e cultura 1 SCOPO della psicologia del XX sec Ricerca di leggi generali in grado di spiegare gli elementi

Dettagli

OBIETTIVI TRASVERSALI COMPETENZE CHIAVE DI CITTADINANZA

OBIETTIVI TRASVERSALI COMPETENZE CHIAVE DI CITTADINANZA PROGETTO EDUCATIVO Ricordiamo che l adattamento dei programmi per i ragazzi non italofoni di recente immigrazione è chiaramente ritenuto necessario dal DPR 394/99 e dalle linee direttive della Pubblica

Dettagli

Teorie sull acquisizione del linguaggio

Teorie sull acquisizione del linguaggio Teorie sull acquisizione del linguaggio I principali problemi intorno al linguaggio sono: 1. Ruolo dei fattori genetici e di quelli ambientali 2. Rapporti tra il linguaggio e il pensiero/cognizione 3.

Dettagli

Jean Piaget. Metodo osservativo e Teorie sullo sviluppo cognitivo

Jean Piaget. Metodo osservativo e Teorie sullo sviluppo cognitivo Jean Piaget Metodo osservativo e Teorie sullo sviluppo cognitivo Ricerca non-sperimentale: la ricerca osservazionale La distinzione tra ricerca sperimentale e non-sperimentale è basata sul grado di controllo

Dettagli

DELLA SCUOLA DELL INFANZIA. Osserva con attenzione il suo corpo accorgendosi del cambiamento

DELLA SCUOLA DELL INFANZIA. Osserva con attenzione il suo corpo accorgendosi del cambiamento CURRICOLO DI SCIENZE SCUOLA DELL INFANZIA FINE DELLA SCUOLA DELL INFANZIA PADRONANZA Competenza matematica e competenza di base in Formula ipotesi e previsioni di eventi. Osserva e coglie le trasformazioni

Dettagli

La teoria dello sviluppo sociocognitivo di Vygotskij

La teoria dello sviluppo sociocognitivo di Vygotskij La teoria dello sviluppo sociocognitivo di Vygotskij Lëv Semenovich Vygotskij (1896-1934) Nato in Russia lo stesso anno di Piaget. I suoi interessi iniziali sono rivolti alla letteratura, ma ben presto

Dettagli

CLASSE SECONDA COMPETENZA CHIAVE EUROPEA COMPETENZE DI BASE IN SCIENZE E TECNOLOGIA

CLASSE SECONDA COMPETENZA CHIAVE EUROPEA COMPETENZE DI BASE IN SCIENZE E TECNOLOGIA CLASSE SECONDA COMPETENZA CHIAVE EUROPEA COMPETENZE DI BASE IN SCIENZE E TECNOLOGIA DISCIPLINA DI RIFERIMENTO SCIENZE DISCIPLINE TRASVERSALI TUTTE TRAGUARDI FORMATIVI COMPETENZA CHIAVE EUROPEA COMPETENZE

Dettagli

Cosa sono le emozioni?

Cosa sono le emozioni? Cosa sono le emozioni? Definizione Emozione: Stato psichico affettivo e momentaneo che consiste nella reazione opposta all organismo a percezioni o rappresentazioni che ne turbano l equilibrio (Devoto

Dettagli

PIAGET copyright neonato con il riflesso della suzione mediante il quale esplora la realtà esterna). L accomodamento è la

PIAGET copyright neonato con il riflesso della suzione mediante il quale esplora la realtà esterna). L accomodamento è la PIAGET LA TEORIA DI PIAGET: Secondo lo studioso, l intelligenza si evolve da forme semplici, di natura concreta, a forme astratte (come la capacità di formulare ipotesi e compiere ragionamenti deduttivi).

Dettagli

LA TRASPOSIZIONE E LA MEDIAZIONE DIDATTICA. 25 marzo 2014

LA TRASPOSIZIONE E LA MEDIAZIONE DIDATTICA. 25 marzo 2014 LA TRASPOSIZIONE E LA MEDIAZIONE DIDATTICA 25 marzo 2014 Attori non neutri I manuali I programmi Percorsi didattici..portaparole di coloro che li hanno inventati e costruiti Territorio di mezzo Èil terzo

Dettagli

Curricolo per Competenze: SCIENZE

Curricolo per Competenze: SCIENZE Scuola dell Infanzia COMPETENZE/CAMPO DI ESPERIENZA ESPERIENZE DI APPRENDIMENTO CHE PREPARANO ALLO SVILUPPO DELLE COMPETENZE DISCIPLINARI QUESTO SIGNIFICA CHE IL BAMBINO IMPARA A... 1. Osservare, porsi

Dettagli

Condivisione dell attenzione e comunicazione intenzionale. Margherita Orsolini

Condivisione dell attenzione e comunicazione intenzionale. Margherita Orsolini Condivisione dell attenzione e comunicazione intenzionale Margherita Orsolini Intenzionalità nelle azioni con gli oggetti Quando un azione è intenzionale l uso di un mezzo (o strumento) non si fonda su

Dettagli

Metodi e strumenti di indagine nel ciclo di vita SVILUPPO COGNITIVO: PIAGET

Metodi e strumenti di indagine nel ciclo di vita SVILUPPO COGNITIVO: PIAGET Metodi e strumenti di indagine nel ciclo di vita SVILUPPO COGNITIVO: PIAGET PIAGET La teoria di Jean Piaget La conoscenza non deriva dalla ricezione passiva di stimoli o informazioni, ma dall azione. 1)

Dettagli

Teorie dell apprendimento, teorie della mente e dida0ca. Romina Nes+

Teorie dell apprendimento, teorie della mente e dida0ca. Romina Nes+ Teorie dell apprendimento, teorie della mente e dida0ca Romina Nes+ E fu la mente. Le strategie e le metodologie didattiche sono influenzate dalle teorie della mente e dalle teorie dell apprendimento.

Dettagli

Competenza : 1. Comunicazione efficace Indicatore: 1.1 Comprensione

Competenza : 1. Comunicazione efficace Indicatore: 1.1 Comprensione SCUOLA SECONDARIA DI PRIMO GRADO ARTE E IMMAGINE Competenza : 1. Comunicazione efficace Indicatore: 1.1 Comprensione Descrittori Descrittori Descrittori 1.1.1 E in grado di comprendere testi e altre fonti

Dettagli

Diamo i numeri? La valutazione per l apprendimento: relazioni e strumenti

Diamo i numeri? La valutazione per l apprendimento: relazioni e strumenti Istoreto - TO - 22 maggio 2009 Diamo i numeri? La valutazione per l apprendimento: relazioni e strumenti Bianca Maria Varisco Università di Padova Apprendimento Percezione Intenzione (o Auto-determinazione)

Dettagli

La teoria dello sviluppo sociocognitivo di Vygotskij

La teoria dello sviluppo sociocognitivo di Vygotskij La teoria dello sviluppo sociocognitivo di Vygotskij Mappa Notizie bibliografiche Concetto di sviluppo Zoped Stadi di sviluppo Strumenti psicologici e tecnologici Linguaggio Età stabili Età critiche VYGOTSKIJ

Dettagli

CLASSE PRIMA COMPETENZA CHIAVE EUROPEA COMPETENZE DI BASE IN SCIENZE E TECNOLOGIA

CLASSE PRIMA COMPETENZA CHIAVE EUROPEA COMPETENZE DI BASE IN SCIENZE E TECNOLOGIA CLASSE PRIMA COMPETENZA CHIAVE EUROPEA COMPETENZE DI BASE IN SCIENZE E TECNOLOGIA DISCIPLINA DI RIFERIMENTO SCIENZE DISCIPLINE TRASVERSALI SCIENZE TRAGUARDI FORMATIVI COMPETENZA CHIAVE EUROPEA COMPETENZE

Dettagli

Concepimento Morte. Nascita. Vecchiaia. Infanzia. Ciclo evolutivo. Tarda età adulta Adolescenza. Età adulta

Concepimento Morte. Nascita. Vecchiaia. Infanzia. Ciclo evolutivo. Tarda età adulta Adolescenza. Età adulta Concepimento Morte Nascita Vecchiaia Ciclo evolutivo Infanzia Tarda età adulta Adolescenza Età adulta Psicologia dello sviluppo Identifica e spiega i cambiamenti che l individuo ha nell arco della vita

Dettagli

Istituto Comprensivo di Pralboino Curricolo Verticale

Istituto Comprensivo di Pralboino Curricolo Verticale ITALIANO CLASSE 2 a PRIMARIA ASCOLTO E PARLATO -L allievo partecipa a scambi comunicativi (conversazione, discussione di classe o di gruppo) con compagni e insegnanti rispettando il turno e formulando

Dettagli

Scienze. Competenza 1 al termine della scuola dell Infanzia. Affrontare nuove attività anche di tipo scientifico, sviluppandone una prima formazione.

Scienze. Competenza 1 al termine della scuola dell Infanzia. Affrontare nuove attività anche di tipo scientifico, sviluppandone una prima formazione. CURRICOLO SCIENZE Scienze Competenza 1 al termine della scuola dell Infanzia Dimensione Competenza Abilità Il bambino: Schema cognitivo Rileva le caratteristiche principali di oggetti e di situazioni;

Dettagli

Disciplina:italiano C.D Il sé e l altro - I discorsi e le parole - La conoscenza del mondo Traguardo: Obiettivi di apprendimento:

Disciplina:italiano C.D Il sé e l altro - I discorsi e le parole - La conoscenza del mondo Traguardo: Obiettivi di apprendimento: Disciplina:italiano C.D Il sé e l altro - I discorsi e le parole - La conoscenza del mondo Traguardo: sviluppa il senso dell identità personale, percepisce le proprie esigenze e i propri sentimenti, sa

Dettagli

Non seguono più di dieci minuti! Non si concentrano! Si distraggono facilmente! Non hanno capito niente!! Ho spiegato più volte lo stesso argomento!

Non seguono più di dieci minuti! Non si concentrano! Si distraggono facilmente! Non hanno capito niente!! Ho spiegato più volte lo stesso argomento! Non seguono più di dieci minuti! Non si concentrano! Si distraggono facilmente! Non hanno capito niente!! Ho spiegato più volte lo stesso argomento! Fenomeno diffuso nella società di oggi (adulti, bambini

Dettagli

SPM. TEST di ABILITA di SOLUZIONE dei PROBLEMI MATEMATICI

SPM. TEST di ABILITA di SOLUZIONE dei PROBLEMI MATEMATICI SPM TEST di ABILITA di SOLUZIONE dei PROBLEMI MATEMATICI CAPACITA di RISOLVERE I PROBLEMI È una delle principali competenze del sistema cognitivo KATONA e WURTHEIMER (Gestaltisti) Una mente strategica

Dettagli

CLASSE SECONDA E TERZA COMPETENZA CHIAVE EUROPEA DI RIFERIMENTO CONSAPEVOLEZZA ED ESPRESSIONE CULTURALE

CLASSE SECONDA E TERZA COMPETENZA CHIAVE EUROPEA DI RIFERIMENTO CONSAPEVOLEZZA ED ESPRESSIONE CULTURALE CLASSE SECONDA E TERZA COMPETENZA CHIAVE EUROPEA DI RIFERIMENTO CONSAPEVOLEZZA ED ESPRESSIONE CULTURALE DISCIPLINA DI RIFERIMENTO ARTE E IMMAGINE DISCIPLINE TRASVERSALI TUTTE COMPETENZA CHIAVE EUROPEA

Dettagli

SCUOLA PRIMARIA DI CORTE FRANCA LINGUA CLASSE TERZA OBIETTIVI DI APPRENDIMENTO. Micro- obiettivi

SCUOLA PRIMARIA DI CORTE FRANCA LINGUA CLASSE TERZA OBIETTIVI DI APPRENDIMENTO. Micro- obiettivi SCUOLA PRIMARIA DI CORTE FRANCA LINGUA CLASSE TERZA OBIETTIVI DI APPRENDIMENTO Nuclei Macro- obiettivi al termine della classe terza Ascolto e parlato Prendere la parola negli scambi comunicativi (dialogo,

Dettagli

ATTIVITA FORMATIVE Corso di Specializzazione sul Sostegno a.a. 2018/2019 -SCUOLA PRIMARIA -

ATTIVITA FORMATIVE Corso di Specializzazione sul Sostegno a.a. 2018/2019 -SCUOLA PRIMARIA - Allegato n. 2 ATTIVITA FORMATIVE Corso di Specializzazione sul Sostegno a.a. 2018/2019 -SCUOLA PRIMARIA - SSD Settori Scientifico disciplinari IUS/09 (comune al Gruppo A e al gruppo B) Insegnamenti ai

Dettagli

LA RIABILITAZIONE. Valeria CANETTI Responsabile Settore Riabilitazione ISAH

LA RIABILITAZIONE. Valeria CANETTI Responsabile Settore Riabilitazione ISAH LA RIABILITAZIONE Valeria CANETTI Responsabile Settore Riabilitazione ISAH STRATEGIE DI INTERVENTO Le Strategie di Intervento si riferiscono alle procedure utilizzate per conseguire gli obiettivi del Progetto

Dettagli

Tiana B. General Reasoning Test STANDARD REPORT. Psychometrics Ltd.

Tiana B. General Reasoning Test STANDARD REPORT. Psychometrics Ltd. General Reasoning Test STANDARD REPORT Psychometrics Ltd. Data Test: 14/05/2012 General Reasoning - Premessa Il General Reasoning Test (GRT2) misura l abilità di ragionare con i numeri, le parole ed i

Dettagli

CURRICOLO CLASSE 2^ SCUOLA PRIMARIA C O MPETE NZE DI BAS E IN M AD R E L I NG U A

CURRICOLO CLASSE 2^ SCUOLA PRIMARIA C O MPETE NZE DI BAS E IN M AD R E L I NG U A COMPETENZE AL TERMINE DELLA cl. 2^ CURRICOLO CLASSE 2^ SCUOLA PRIMARIA C O MPETE NZE DI BAS E IN M AD R E L I NG U A C O MPETENZA SPIRITO DI INI ZIATIVA E I NTRAPRENDE N ZA C O MPETENZE IMPARA RE AD IMPARA

Dettagli

Curricolo MATEMATICA, SCIENZE e TECNOLOGIA PRIMARIA

Curricolo MATEMATICA, SCIENZE e TECNOLOGIA PRIMARIA Curricolo MATEMATICA, SCIENZE e TECNOLOGIA PRIMARIA Competenze specifiche Evidenze MATEMATICA Abilità Conoscenze Utilizzare con sicurezza le tecniche e le procedure del calcolo aritmetico e algebrico,

Dettagli

Competenza : 1. Comunicazione efficace Indicatore: 1.1 Comprensione

Competenza : 1. Comunicazione efficace Indicatore: 1.1 Comprensione SCUOLA DELL INFANZIA I DISCORSI E LE PAROLE Comunicazione, lingua, cultura Competenza : 1. Comunicazione efficace Indicatore: 1.1 Comprensione Descrittori 3 anni Descrittori 4 anni Descrittori 5 anni 1.1.1

Dettagli

CURRICOLO DI SCIENZE

CURRICOLO DI SCIENZE CURRICOLO DI SCIENZE SCIENZE CLASSE PRIMA COMPETENZE OBIETTIVI DI APPRENDIMENTO STANDARD DI APPRENDIMENTO ATTESI Osservare, porre domande, rilevare problemi, descrivere e confrontare Individuare alcune

Dettagli

Sidney Strauss. Per una psicopedagogia dello sviluppo (1987)

Sidney Strauss. Per una psicopedagogia dello sviluppo (1987) Sidney Strauss Per una psicopedagogia dello sviluppo (1987) Indice Introduzione Differenze negli oggetti d indagine Determinare sequenze di sviluppo vs ottenere i risultati desiderati Descrizioni biologiche

Dettagli

LA BELLEZZA IN TUTTE LE FORME: L ARTE delle forme e dei segni, l arte in gioco TUTTO L ANNO. Bambini anni TEMPI DESTINATARI

LA BELLEZZA IN TUTTE LE FORME: L ARTE delle forme e dei segni, l arte in gioco TUTTO L ANNO. Bambini anni TEMPI DESTINATARI TITOLO UDA LA BELLEZZA IN TUTTE LE FORME: L ARTE delle forme e dei segni, l arte in gioco COMPITO IN SITUAZIONE Accompagnare i bambini nel loro cammino evolutivo alla scoperta del corpo, delle forme, spazio

Dettagli

costruisce attivamente la propria conoscenza interazione bidirezionale tra ambiente e individuo

costruisce attivamente la propria conoscenza interazione bidirezionale tra ambiente e individuo costruisce attivamente la propria conoscenza interazione bidirezionale tra ambiente e individuo pensiero infantile Approccio è qualitativamente cognitivista diverso dal pensiero adulto costruttivista gli

Dettagli

Voto Conoscenze Abilità Competenze Livelli. Abilità per svolgere compiti/mansioni in modo impreciso e disorganizzato

Voto Conoscenze Abilità Competenze Livelli. Abilità per svolgere compiti/mansioni in modo impreciso e disorganizzato Griglia di corrispondenza tra i voti e i livelli di competenza Voto Conoscenze Abilità Competenze Livelli 1-5 Conoscenze generali di base approssimate 6 7-8 9-10 Conoscenza teorica e pratica indispensabile

Dettagli

ATTIVITA FORMATIVE Corso di Specializzazione sul Sostegno a.a. 2018/2019 -SCUOLA DELL INFANZIA -

ATTIVITA FORMATIVE Corso di Specializzazione sul Sostegno a.a. 2018/2019 -SCUOLA DELL INFANZIA - Allegato n. 1 ATTIVITA FORMATIVE Corso di Specializzazione sul Sostegno a.a. 2018/2019 -SCUOLA DELL INFANZIA - SSD Settori Scientifico disciplinari Insegnamenti ai sensi del D.M. 30.09.2011 (Allegato B

Dettagli

L INSEGNANTE RIFLESSIVO la Modificabilità Cognitiva.una speranza per tutti!

L INSEGNANTE RIFLESSIVO la Modificabilità Cognitiva.una speranza per tutti! L INSEGNANTE RIFLESSIVO la Modificabilità Cognitiva.una speranza per tutti! Monza, 21 Marzo- 23 Maggio 2015 Dott.ssa Maria Russo Dott. Maria Russo L insegnante riflessivo OBIETTIVI DEL CORSO Sviluppare

Dettagli

Caratteristiche diagnostiche secondo il DSM-IV

Caratteristiche diagnostiche secondo il DSM-IV RITARDO MENTALE Ritardo mentale Caratteristiche diagnostiche secondo il DSM-IV Criterio A Funzionamento intellettivo generale al di sotto della media: QI inferiore a 70 sulla base di test cognitivi specifici

Dettagli

CORSO DI PSICOLOGIA GENERALE

CORSO DI PSICOLOGIA GENERALE CORSO DI PSICOLOGIA GENERALE LEZIONE 12 31.03.17 Docente Diletta VIEZZOLI dviezzoli@units.it 1 PARTE del CORSO Teorie Psicologiche FINE '800 PRIMA META '900 Psicologia della Gestalt Strutturalismo Funzionalismo

Dettagli

Piaget e la costruzione delle conoscenze

Piaget e la costruzione delle conoscenze Università degli Studi di Bergamo Psicologia dello sviluppo Piaget e la costruzione delle conoscenze Lezione del 18.3.2008 Stefano De Vecchi Genesi delle conoscenze Astrazione (empirica, riflettente e

Dettagli