La prevenzione delle malattie cardiovascolari Indagine sugli operatori addetti al lavoro domestico

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1 La prevenzione delle malattie cardiovascolari Indagine sugli operatori addetti al lavoro domestico The prevention of cardiovascular disease Survey on operators to domestic work A cura di Andreea Georgeta Frintu, Ivo Camicioli ABSTRACT (IT) Introduzione Il presente lavoro si concentra sullo studio delle malattie cardiovascolari e sui fattori di rischio ad esse correlati, al fine di sottolineare l importanza riconosciuta alla figura dell infermiere nel contrastare l insorgenza di tali patologie, attraverso la promozione e l educazione a stili di vita salutari. Materiali e metodi La ricerca consiste nella effettuazione di uno studio basato sulla rilevazione dei parametri indicativi della SINDROME METABOLICA tramite una scheda di valutazione infermieristica strutturata in tre sezioni. Campo di indagine l indagine è stata svolta nei confronti delle operatrici di sesso femminile, di nazionalità romena impiegate nei lavori domestici e di assistenza (badanti) presso il nostro Paese, che sono sottoposte in genere ad elevati livelli di stress psicosociale. Obiettivi: a) effettuare educazione sanitaria nella prevenzione delle malattie cardiovascolari in una popolazione che per motivi culturali, economici e di tempo non effettua alcun controllo clinico di tipo preventivo; b) individuare la presenza di stati patologici nella fase iniziale nell ambito delle competenze infermieristiche; c) valorizzare il ruolo Conclusioni Sulla base dei dati raccolti durante le giornate della prevenzione si evince che, più della metà del campione presenta una familiarità per almeno una delle seguenti patologie: ipercolesterolemia, ipertensione, diabete e malattie cardiovascolari. L indagine evidenzia altri due aspetti significativi: in primo luogo, la presenza di una alta percentuale di soggetti con ipercolesterolemia ed anche una alta percentuale di soggetti che risulta in sovrappeso o obeso e non pratica attività fisica regolarmente. ABSTRACT (EN) Introduction This work is focused on the study of cardiovascular disease and related risk factors, in order to emphatize the importance of the nurse in countering the onset of these diseases, through the promotion and education in healthy lifestyles. Materials and methods The research is based on the study and detection of parameters indicative of metabolic syndrome by a board of nursing assessment structured in three sections. Field of investigation The survey investigates health conditions of Romanian female operators, employed in domestic work and care (caregivers) in our country, which are usually subjected to high levels of psychosocial stress. Objectives:

2 1)health education in prevention of cardiovascular disease of this population that for cultural, economic reasons and no available time is not used to undergo clinical controls; 2) early detection of disease states in the nursing skills environment; 3) enhancement of the nurse role in disease prevention and early diagnosis. Conclusions Data collected during the prevention days shows that more than half of the sample has a family history of at least one of the following conditions: high cholesterolemia, hypertension, diabetes or cardiovascular disease. Other two significant aspects arise from this survey: the presence of a high percentage of subjects with hypercholesterolemia and of a high percentage of subjects that are overweight or obese and do not practice regular physical activity. *********** Introduzione: Il presente lavoro si concentra sullo studio delle malattie cardiovascolari e sui fattori di rischio ad esse correlati, al fine di sottolineare l importanza riconosciuta alla figura dell infermiere nel contrastare l insorgenza di tali patologie, attraverso la promozione e l educazione a stili di vita salutari. L idea nasce dalla constatazione che le malattie cardiovascolari, soprattutto l infarto del miocardio e l ictus cerebrale, rappresentino il 44% circa dei decessi nonché la principale causa di morte, di ospedalizzazione e di disabilità nel nostro Paese. L informazione sul ruolo causale dei principali fattori di rischio e sulla loro interazione con stili di vita non adeguati (fumo di tabacco, ridotta attività fisica, alimentazione non corretta) è, evidentemente, ancora insufficiente. Nel presente lavoro si enfatizza il ruolo esercitato dalla prevenzione nel contrastare o ridurre i principali fattori di rischio responsabili di patologie cardiovascolari. Oggetto della ricerca: la ricerca consiste nella effettuazione di uno studio basato sulla rilevazione dei parametri indicativi della SINDROME METABOLICA tramite una scheda di valutazione infermieristica strutturata in tre sezioni. Nella prima si effettua una raccolta di dati anamnestici tramite intervista, nella seconda si registrano alcuni sintomi riferiti dalla persona, nella terza si rilevano una serie di parametri di competenza infermieristica come: pressione arteriosa, glicemia con glucometro, indice di massa corporea, ecc. (vedi scheda allegata). Una volta compilata la scheda di valutazione infermieristica è stato possibile educare la persona ad una adeguata prevenzione in caso di parametri nella norma, ovvero consigliare un controllo medico in presenza di parametri alterati o di condizioni patologiche riscontrate. Campo di indagine: l indagine è stata svolta nei confronti delle operatrici di sesso femminile, di nazionalità romena impiegate nei lavori domestici e di assistenza (badanti) presso il nostro Paese, che sono sottoposte in genere ad elevati livelli di stress psicosociale. Obiettivi: a) effettuare educazione sanitaria nella prevenzione delle malattie cardiovascolari in una popolazione che per motivi culturali, economici e di tempo non effettua alcun controllo clinico di tipo preventivo; b) individuare la presenza di stati patologici nella fase iniziale nell ambito delle competenze infermieristiche; c) valorizzare il ruolo dell infermiere nella prevenzione delle malattie e nella diagnosi precoce. Modello teorico di Nursing: è ispirato all insegnamento di Dorotea Orem sulla teoria della cura di sé. Strumenti operativi: Scheda di valutazione infermieristica 2

3 Campione: Lo studio viene effettuato su un campione costituito da 65 soggetti scelti con il metodo probabilistico casuale tra le operatrici addette ai lavori domestici (colf, badanti e baby sitter) di nazionalità romena. Tempo e luogo dell indagine: lo studio è stato effettuato presso una sala esercitazioni messa a disposizione del Corso di Laurea in Infermieristica. Metodo raccolta dati: compilazione scheda di valutazione infermieristica. Timing: Lo studio è stato effettuato il giovedì pomeriggio (giorno libero dei lavoratori domestici) una volta la mese, per dieci mesi a partire da giugno 2013 a settembre Raccolta dei dati: i dati raccolti sono stati analizzati e vengono di seguito riportati mediante tabelle. ETA P.A. F.C. HGT CHL TGL B.M.I. Circonf. Vita 31 anni 110/ anni 120/ , anni 90/ , anni 110/ , anni 120/ anni 110/ , anni 110/ , anni 100/ , anni 120/ anni 100/ , anni 110/ anni 110/ anni 140/ anni 115/ , anni 130/ , anni 130/ anni 105/ anni 100/ , anni 120/ , anni 130/ , anni 150/ anni 90/ , anni 100/ , anni 130/ , anni 110/ , anni 120/ , anni 130/ anni 140/ anni 150/ anni 100/ , anni 130/ , anni 110/ anni 100/ , anni 140/ , anni 100/ ,

4 52 anni 95/ anni 120/ , anni 110/ anni 110/ anni 115/ , anni 140/ , anni 90/ ,5 55 anni 130/ , anni 120/ , anni 90/ ,2 83,58 56 anni 130/ , anni 140/ , anni 130/ anni 120/ , anni 130/ anni 110/ anni 130/ , anni 90/ , anni 100/ , anni 160/ , anni 110/ , anni 90/ anni 110/ ,5 91,5 61 anni 140/ , anni 120/ , anni 120/ , anni 140/ , anni 140/ anni 120/ anni 150/ CLASSI DI ETA NUMERO < 45 anni 16 da 46 a 55 anni 27 > 55 anni 22 Totale 65 4

5 13% < 45 ANNI PARAMETRI P.A 0% <120/80 120/129-80/84 > 130/85 87% Grafico 1 valori pressori in soggetti con meno di 45 anni < 45 ANNI PARAMETRI COLESTEROLO 31% 38% < > % Grafico 2 livelli di colesterolemia totale in soggetti con meno di 45 anni 0% < 45 ANNI PARAMETRI GLICEMIA 6% < 140 > 140 < 200 > % Grafico 3 livelli di glicemia in soggetti con meno di 45 anni 13% < 45 ANNI PARAMETRI TRIGLICERIDI 56% 31% < > 200 Grafico 4 livelli di trigliceridi in soggetti con meno di 45 anni 5

6 0% < 45 ANNI PARAMETRI B.M.I. 44% < 18,5 18,6-24,4 > 24,5 56% Grafico 5 Indice di massa corporea in soggetti con meno di 45 anni 37% ANNI PARAMETRI P.A 52% <120/80 120/129-80/84 > 130/85 11% Grafico 6 valori pressori in soggetti con età compresa tra i 46 e i 55 anni ANNI PARAMETRI COLESTEROLO 50% 32% < > 200 Grafico 7 livelli di colesterolemia totale in soggetti con età compresa trai 46 e i 55 anni 18% ANNI PARAMETRI GLICEMIA 0% 11% 89% < 140 > 140 < 200 > 200 Grafico 8 livelli di glicemia in soggetti con età compresa tra i 46 e i 55 anni 6

7 46-55 ANNI PARAMETRI TRIGLICERIDI 22% 45% < > % Grafico 9 livelli di trigliceridi in soggetti con età compresa tra i 46 e i 55 anni 0% ANNI PARAMETRI B.M.I. 22% < 18,5 18,6-24,4 > 24,5 78% Grafico 10 Indice di massa corporea in soggetti con età compresa tra i 46 e i 55 anni >55 ANNI PARAMETRI P.A 46% 27% 27% <120/80 120/129-80/84 > 130/85 Grafico 11 valori pressori in soggetti con età maggiore di 55 anni > 55 ANNI PARAMETRI COLESTEROLO 32% 50% < > 200 Grafico 12 livelli di colesterolemia totale in soggetti con età maggiore di 55 anni 18% 7

8 9% > 55 ANNI PARAMETRI GLICEMIA 14% 77% < 140 > 140 < 200 > 200 Grafico 13 livelli di glicemia in soggetti con età maggiore di 55 anni 27% > 55 ANNI PARAMETRI TRIGLICERIDI 55% < > % Grafico 14 livelli di trigliceridi in soggetti con età maggiore di 55 anni 0% > 55 ANNI PARAMETRI B.M.I. 32% < 18,5 18,6-24,4 > 24,5 68% Grafico 15 Indice di massa corporea in soggetti con età maggiore di 55 anni 8

9 Figura 1 CONFRONTO PARAMETRI PER FASCE DI ETA' L analisi dei parametri comparati per le tra fasce di età evidenziano, come era prevedibile, una prevalenza dei casi di pressione arteriosa al di sopra della norma nella fascia > 55 anni (73% con due casi di ipertensione moderata), rispetto alla fascia di età (44% con un solo caso di ipertensione moderata) e alla fascia di età < 45 (19% dei casi) La glicemia, rilavata non a digiuno, ha evidenziato la presenza di valori superiori a 140 mg/dl nel 6% dei casi, contro l 11% della fascia intermedia e il 23% della fascia di età più elevata. L ipercolesterolemia totale è presente nel 50% dei casi nelle fasce di età e > 55 rispetto al 31% dei casi nella fascia di età al di sotto dei 45 anni. I trigliceridi risultano superiori alla norma nel 27% dei casi esaminati nella fascia di età più elevata, contro il 22% della fascia intermedia e del 13% della fascia più bassa. L ultimo parametro, l Indice di Massa Corporea evidenzia un problema generalizzato di soggetti in sovrappeso con alcuni casi di obesità. Le percentuali vedono in questo caso una prevalenza della fascia intermedia (78%), un 44% nella fascia al di sotto dei 45 anni; ed una percentuale più bassa nella fascia maggiore di 55 anni (68%). 9

10 ANALISI ELETTROCARDIOGRAMMA Figura 2 - CONFRONTO ECG PER FASCIA DI ETA' L analisi infermieristica del tracciato ECG, per la cui lettura ufficiale sone state invitate le pazienti recarsi dal MMG, ha evidenziato una sostanziale assenza di alterazioni nella maggior parte dei casi, con la presenza di alcune anomalie in una piccola percentuale di casi (un blocco di branca sn, un sovraccarico ventricolare sn e alcuni casi di anomalie della ripolarizzazione) tutti riguardanti le due fasce di età più elevate. Il ruolo dell infermiere come promotore ed educatore della salute Il codice deontologico dell infermiere 2009, attribuisce alla figura dell infermiere un ruolo decisivo nella promozione e nell educazione verso corretti stili di vita. L art. 19 Capo IV del cod., sancisce che l'infermiere promuove stili di vita sani, la diffusione del valore della cultura della salute e della tutela ambientale, anche attraverso l informazione e l'educazione. A tal fine attiva e sostiene la rete di rapporti tra servizi e operatori. A tal proposito, nel nostro Paese, sono nate delle figure quali l infermiere di comunità, l infermiere di famiglia e, di recente, si avanza la proposta di promuovere anche l infermiere di farmacia, i cui campi di azione investono anche la promozione della salute, l educazione sanitaria e la prevenzione. Nello specifico, l infermiere di comunità rappresenta una risposta efficace ai bisogni dei cittadini e delle famiglie fragili, nella situazione attuale o a rischio di non autonomia, oppresse dalla malattia cronica, dalla malattia terminale, dalla malattia mentale 1. L infermieristica di comunità, al fine di garantire interventi sempre più efficaci, prevede che l infermiere non agisca in modo isolato ma in stretta collaborazione con il 1 Cfr. Focus - Infermiere Oggi, Periodico di idee, informazione e cultura del Collegio IPASVI di Roma, Anno XIX N. 2 aprile /giugno

11 MMG (Medico di Medicina Generale) e il PLS (Pediatri di Libera Scelta), le strutture del Distretto e i Servizi sociali dei Municipi. L infermiere di famiglia, invece, è un professionista sanitario che progetta, attua, valuta interventi di promozione, prevenzione, educazione e formazione. È colui che si occupa dell assistenza infermieristica e sostiene interventi di ricerca, indagini epidemiologiche in comunità e in ambito familiare, promuovendo azioni educative e preventive, oltre che curative. Il ruolo dell infermiere di famiglia è quello di aiutare gli individui e le famiglie ad affrontare la malattia e la disabilità cronica, nei periodi difficili, trascorrere una gran parte del suo tempo lavorando nelle case dei pazienti e delle loro famiglie. La promozione di stili di vita salutari, attraverso iniziative di informazione ed educazione, come le giornate della prevenzione, rappresenta un efficace strumento per contrastare il costante incremento delle malattie cardiovascolari e tutelare la salute del cuore. In tale contesto si dovrebbe inserire, a mio avviso, la figura dell infermiere come educatore e promotore della salute. Possibili rimedi per un migliore stile di vita Nella nostra società ogni persona può compiere, responsabilmente, delle piccole, ma estremamente importanti, azioni quotidiane per non ammalarsi o, comunque, per ritardare l insorgenza di una malattia o per ridurne la gravità. Si tratta di quei comportamenti che, ognuno durante la propria vita, può adottare seguendo stili di vita salutari. Di seguito saranno illustrate una serie di indicazioni che riconoscono alla sana alimentazione, al moderato consumo di alcol, allo smettere di fumare e al praticare attività fisica, le giuste linee guida da seguire al fine di contrastare l insorgenza di malattie cardiovascolari, ovvero: seguire una corretta alimentazione L alimentazione contribuisce a costruire, rigenerare, mantenere il corpo e a fornire l energia indispensabile al buon funzionamento dell organismo. Mangiare lentamente aiuta a mantenersi in forma e riduce il rischio di sovrappeso e obesità: assaporare i cibi e masticare a lungo permette ai recettori del gusto di inviare al cervello il messaggio di sazietà. La dieta deve assicurare al nostro organismo, oltre alle proteine, i grassi, i carboidrati e l energia da essi apportata, anche altri nutrienti indispensabili, quali l acqua, le vitamine e i minerali. La dieta deve inoltre fornirci particolari aminoacidi (presenti nelle proteine) e alcuni acidi grassi polinsaturi (presenti nei grassi). Queste sostanze infatti, così come le vitamine e i minerali, sono definite essenziali proprio perché l'organismo non è capace di "costruirsele" da solo: quindi dobbiamo assicurarcele attraverso gli alimenti. È bene ricordare però che non esiste, né come prodotto naturale né come trasformato, l'alimento "completo" o "perfetto" che contenga tutte le sostanze indicate nella giusta quantità e che sia quindi in grado di soddisfare da solo le nostre necessità nutritive. Di conseguenza, il modo più semplice e sicuro per garantire, in misura adeguata, l'apporto di tutte le sostanze nutrienti indispensabili, è quello di variare il più possibile le scelte e di combinare opportunamente i diversi alimenti. Un alimentazione sana e bilanciata prevede varietà dei cibi e presenza di tutte le sostanze nutritive necessarie all organismo per mantenersi in buona salute (proteine, sali minerali e vitamine, carboidrati, grassi). La quantità e la qualità dei cibi da assumere ogni giorno varia da una persona all altra in base all età, al sesso e al tipo di attività svolta. È facile immaginare, che mangiare troppo e in maniera non corretta può causare sovrappeso, ipercolesterolemia, ipertensione arteriosa, diabete, e quindi aumentare il rischio di malattie cardiovascolari, diabete e tumori. 11

12 Ecco perché si consiglia di mangiare due porzioni di frutta e due di verdura al giorno, preferendo quelle di stagione. Ciascuna, è preferibile che sia di un colore diverso: bianco, rosso, giallo/arancio, blu/viola e verde, poiché ognuno di essi ha specifiche proprietà protettive per la salute. Si sottolinea l importanza che rivestono i legumi, i quali rappresentano una preziosa fonte di proteine e sono privi di grasso. Inoltre è importante privilegiare alimenti ricchi di amido, come la pasta, il pane, le patate, la polenta, prediligendo prodotti integrali ricchi di fibre. Si sottolinea che, nel caso la persona è in sovrappeso o obesa, ne deve ridurre il consumo. Per ciò che concerne l assunzione di latte, la cui funzione principale è fornire calcio in forma altamente assorbibile e utilizzabile dall organismo, si consiglia di privilegiare quello scremato o parzialmente scremato. In merito ai suoi derivati, preferire i formaggi freschi a basso contenuto di grassi (come la ricotta di mucca). Un altro alimento molto importante, che bisogna assumere due o tre volte a settimana, è la carne. C è da dire però che bisogna privilegiare quella magra, come pollo e tacchino (senza pelle), vitello e coniglio, limitando il consumo di carni rosse e grasse, come maiale, oca, anatra. Le uova vanno assunte due volte a settimana, mentre il pesce almeno tre. Quest ultimo è ricco di omega-3 e omega-6, acidi grassi che riducono il rischio di malattie cardiovascolari. Per una dieta completa e equilibrata, nell alimentazione quotidiana devono essere presenti i vari tipi di alimenti ricordando che, oltre che un adeguato consumo di frutta, verdura, legumi e cereali, è salutare non eccedere nell uso del sale, degli insaccati e in quello dei grassi in generale, prediligendo quelli polinsaturi (olio di semi) e monoinsaturi (olio di oliva ed extravergine di oliva), a quelli saturi (burro, formaggi, carne grassa). Inoltre bisogna moderare il consumo di alimenti e bevande dolci nel corso della giornata, preferendo i prodotti da forno (biscotti e torte non farcite) e bere acqua in grande quantità. Le persone diabetiche devono tenere sottocontrollo la glicemia, poiché il diabete mellito, quando non curato, contribuisce a danneggiare i vasi sanguigni ed aumenta il rischio cardiovascolare. Un alimentazione ricca soprattutto di frutta, verdura e con un adeguato contenuto di cereali e legumi protegge dalla comparsa di diverse patologie, in particolare da alcuni tipi di tumori e dalle malattie cardiovascolari. Inoltre, il privilegiare tali alimenti poveri di grassi, ma di alto valore nutrizionale, aiuta a mantenere il peso corporeo nella norma. Gli effetti benefici del consumo di frutta, verdura e legumi dipendono anche dal fatto che alcuni loro componenti svolgono un azione protettiva, prevalentemente di tipo antiossidante, contrastando così l azione di radicali liberi, coinvolti in processi di invecchiamento e in reazioni che sono all origine di diverse forme tumorali. Quindi il modo più semplice e sicuro per garantire un apporto adeguato di energia e nutrienti è quello di variare il più possibile le scelte e di combinare, opportunamente, i diversi alimenti. Moderare il consumo di alcol Le bevande alcoliche sono costituite per la maggior parte da acqua, e per la restante parte da alcol etilico (o etanolo); una quota di entità minima è rappresentata da altre sostanze, sia naturalmente presenti che aggiunte: composti aromatici, coloranti, antiossidanti, vitamine ecc. L alcol è uno dei principali fattori di rischio per la salute ed il benessere degli individui. È una sostanza tossica, potenzialmente cancerogena, che può indurre dipendenza e provocare seri danni alle cellule di molti organi tra cui fegato e sistema nervoso centrale. Agli uomini si raccomanda di non bere più di 2-3 bicchieri di vino al giorno e alle donne non più di 1-2, tenendo conto che una lattina di birra o un bicchierino di liquore possono sostituire un bicchiere di vino. Vino e birra, consumati durante il 12

13 pasto purché in quantità moderata, possono ridurre il rischio di infarto e ictus. È da sottolineare, però, che il vino sembra esercitare un ruolo protettivo maggiore di quello della birra, che a sua volta avrebbe un effetto protettivo superiore a quello degli altri alcolici. Queste proprietà sono state messe in relazione alle sostanze polifenoliche e antiossidanti, presenti soprattutto nel vino e in misura minore nella birra. Tali sostanze sono invece assenti, o comunque meno rappresentate, nei superalcolici. L alcol può provocare danno diretto alle cellule di molti organi tra cui fegato e sistema nervoso centrale e, inoltre, contribuisce ad aumentare la pressione arteriosa, rendendolo, pertanto non indicato per coloro che soffrono di ipertensione. Il consumo di alcol può incidere anche sull aumento di peso perché, sebbene vino, birra e superalcolici non siano nutrienti (come lo sono ad esempio le proteine, i carboidrati o i grassi alimentari), apportano 7 chilocalorie per grammo. L abuso di alcol è dannoso per tutti, ma i giovani al di sotto dei 16 anni di età, le donne e gli anziani, a causa di una ridotta capacità del loro organismo di metabolizzare l alcol, sono in genere più vulnerabili dell uomo adulto, agli effetti delle bevande alcoliche. A parità di gradazione, è meglio privilegiare le bevande a bassa gradazione alcolica, come vino e birra, ed evitare i superalcolici, fermo restando che non bisogna bere a digiuno o lontano dai pasti. Smettere di fumare Il fumo di tabacco è la prima causa di morte facilmente evitabile. Circa persone in Italia muoiono ogni anno a causa di malattie fumo-correlate. Il fumo di tabacco incide sulla durata della vita media oltre che sulla qualità della stessa. Si stima che venti sigarette al giorno riducono di circa 4-6 anni la vita media di una persona che inizia a fumare a 25 anni. Per ogni settimana di fumo si perde un giorno di vita. Il fumo è una causa nota o probabile di molte malattie, tra le quali cancro, malattie cardiovascolari e respiratorie. Inoltre, esercita un effetto negativo sul sistema riproduttivo dell uomo e della donna, incidendo sulla sessualità e riducendo la fertilità. L età in cui una persona inizia a fumare, il numero di sigarette giornaliere, il numero di anni in cui la stessa persona è fumatrice e il tipo di inalazione, influenzano direttamente la gravità dei danni fisici dovuti all esposizione al fumo di tabacco. Smettere di fumare è la cosa più importante che un fumatore può fare per vivere più a lungo, infatti i benefici iniziano da subito. Di seguito sono riportati i cambiamenti positivi, che avvengono nell organismo di una persona che smette di fumare. Entro 20 minuti: -si normalizza la pressione arteriosa -si normalizza il battito cardiaco -torna normale la temperatura di mani e piedi Entro 8 ore: -scende il livello di anidride carbonica nel sangue -si normalizza il livello di ossigeno nel sangue Entro 24 ore: -diminuisce il rischio di attacco cardiaco Entro 48 ore: -iniziano a ricrescere le terminazioni nervose -migliorano i sensi dell olfatto e del gusto Entro 72 ore: -si rilassano i bronchi, migliora il respiro -aumenta la capacità polmonare 13

14 Da 2 settimane a 3 mesi: -migliora la circolazione -camminare diventa sempre meno faticoso Da 3a 9 mesi: -diminuiscono affaticamento, respiro corto e altri sintomi come la tosse -aumenta il livello generale di energia; 1 anno dopo aver smesso: -il rischio di malattie cardiovascolari si dimezza rispetto a quella di un fumatore Entro 5 anni: -la mortalità da tumore polmonare per il fumatore medio (un pacchetto di sigarette al giorno) scende da 137 a 72 ogni centomila persone Entro 10 anni: -le cellule precancerose vengono rimpiazzate -diminuisce il rischio di altri tumori: alla bocca, alla laringe, all esofago, alla vescica, ai reni e al pancreas 15 anni dopo aver smesso: -il rischio di malattia coronarica è la stessa di un non-fumatore2. Sulla base di quanto evidenziato, si evince che smettere di fumare fa guadagnare in media venti anni di vita, migliora le prestazioni fisiche e sportive e, inoltre, comporta un discreto risparmio economico. Si stima che un pacchetto al giorno per un anno equivale a circa euro, soldi che, smettendo di fumare, si potrebbero utilizzare per altre cose più piacevoli e salutari. Praticare attività fisica Numerosi sono gli studi che hanno dimostrato l effetto benefico dell attività fisica sul cuore: l esercizio fisico, infatti, di moderata intensità ma costante nel tempo, è in grado di ridurre il rischio cardiovascolare in quanto non solo aiuta a mantenere un peso ideale (quindi a prevenire il sovrappeso) ma è in grado di ridurre anche altri fattori di rischio cardiovascolari. Nei soggetti che praticano attività fisica regolare, infatti, si riscontrano, rispetto a soggetti sedentari, valori ridotti di pressione arteriosa, di colesterolo LDL, di trigliceridi, un aumento del colesterolo HDL, della tolleranza ai carboidrati (che previene il diabete). La vita sedentaria, insieme ad una cattiva alimentazione è una condizione predisponente per diverse patologie come diabete, disturbi cardiovascolari e ipertensione arteriosa. Un buon livello di attività fisica, quindi, riduce i fattori di rischio di queste e altre malattie. In particolare, agisce abbassando la pressione arteriosa e i valori dei trigliceridi nel sangue, aumentando il colesterolo HDL e migliorando la tolleranza al glucosio. Inoltre contribuisce a tenere sotto controllo l aumento di peso e a prevenire l obesità. Questi benefici si hanno poiché il movimento muscolare quotidiano contribuisce a bruciare zuccheri, grassi e proteine introdotti con l alimentazione. L esercizio fisico, infine, favorisce il benessere psicologico riducendo ansia, depressione e senso di solitudine. 2 Cfr. American Cancer Society 14

15 A tutti, giovani e meno giovani, si consiglia di praticare attività fisica almeno due volte a settimana, o almeno mezz ora ogni giorno, poiché aumenta la resistenza, la potenza muscolare, migliora la flessibilità delle articolazioni e, soprattutto, migliora l efficienza di cuore e vasi e la funzionalità respiratoria. Per gli anziani, in particolare, l esercizio fisico ritarda l invecchiamento, previene l osteoporosi, contribuisce a prevenire la disabilità e la riduzione delle facoltà mentali. Per praticare attività fisica, non è necessario dedicarsi ad un attività specifica. L importante è, infatti, mantenersi attivi cogliendo ogni minima occasione, soprattutto quelle legate alle attività quotidiane. Infatti, si consiglia di usare le scale invece dell ascensore, scendere dall autobus una fermata prima per fare maggior strada a piedi, muoversi in bicicletta o a piedi, piuttosto che in automobile. In alternativa si suggerisce di utilizzare il fine settimana per andare a ballare, nuotare, o fare lunghe passeggiate a piedi o in bicicletta. Alla luce di quanto scritto in questo paragrafo, si deduce che non è mai troppo tardi per migliorare il proprio stile di vita, dato che il rischio di malattie cardiovascolari è reversibile. Non bisogna sottovalutare, quindi, gli effetti benefici che derivano dal proprio stile di vita. Per le persone esposte a fattori di rischio non modificabili, poiché maggiormente vulnerabili, è ancora più importante eliminare, o almeno ridurre, il livello dei fattori di rischio modificabili. CONCLUSIONI Le malattie cardiovascolari costituiscono uno dei più importanti problemi di sanità pubblica e rappresentano la prima causa di morte e il principale motivo di inabilità nella popolazione anziana. La consapevolezza dell efficacia degli interventi di prevenzione nel contrastare l insorgenza delle patologie o nel contenerne gli effetti, ha portato in questi anni ad una crescita della sensibilità internazionale e nazionale sulla necessità di attivare organici interventi in tema di prevenzione. Negli ultimi anni, infatti, sono state promosse iniziative di prevenzione volte a ridurre i principali fattori di rischio e a favorire un cambiamento nello stile di vita. L analisi sin qui condotta evidenzia come, siano nelle operatrici addette ai lavori domestici siano presenti in modo prevalente alcuni fattori di rischio per le malattie cardiovascolari che, in assenza di controlli, non consentirebbero di fare una adeguata azione di prevenzione accompagnata da una modifica dello stile di vita. Sulla base dei dati raccolti durante le giornate della prevenzione si evince che, più della metà del campione presenta una familiarità per almeno una delle seguenti patologie: ipercolesterolemia, ipertensione, diabete e malattie cardiovascolari. L indagine evidenzia altri due aspetti significativi: in primo luogo, la presenza di una alta percentuale di soggetti con ipercolesterolemia ed anche una alta percentuale di soggetti che risulta in sovrappeso o obeso e non pratica attività fisica regolarmente. Un dato positivo è che i soggetti presi in esame, salvo pochi casi, non fumano e non assumono alcol. Si ribadisce pertanto l importanza di sottolineare una serie di azioni miranti a favorire una maggiore attività fisica nonché una sana alimentazione, caratterizzata da un ampia varietà di cibi di origine animale e vegetale con limitato consumo di sale e grassi, a favore di frutta, verdura, legumi, cereali e pesce. Al fine di ridurre il rischio cardiovascolare globale sono necessari una serie di interventi terapeutici volti, anzitutto, a cambiare o modificare le proprie abitudini personali. Questo è possibile attuando strategie educazionali quali la correzione dell obesità e del sovrappeso, dell ipertensione, il controllo della glicemia, della pressione arteriosa e dei lipidi. È fondamentale privilegiare azioni per la realizzazione di processi che aiutino la crescita della cultura della prevenzione, che miri a stimolare la responsabilità 15

16 individuale, affinché vi sia un adesione consapevole da parte del cittadino, diventando così parte attiva nel miglioramento del proprio stato di salute. Tuttavia, affinché la prevenzione sia un valido strumento di contrasto e riduzione del rischio cardiovascolare, è necessario che le campagne di sensibilizzazione siano strutturate in modo da favorire sia la collaborazione fra Istituzioni, Regioni e realtà territoriali, che la cooperazione fra équipe multidisciplinari. In tale contesto si inseriscono i modelli organizzativi dell infermiere di famiglia e di comunità, i quali rappresentano una risposta efficace ai nuovi scenari della prevenzione e promozione della salute. Iniziative di informazione ed educazione, come le campagne della prevenzione, sono da considerarsi un valido strumento per contrastare l insorgenza di malattie cardiovascolari e tutelare la salute del cuore. Risulta auspicabile, dunque, la promozione di progetti che agiscono a livello territoriale, a diretto contatto con i cittadini. Interventi rivolti a semplici modificazioni degli stili di vita nelle diverse fasce di età, consentono di mantenere nel tempo una maggiore aspettativa di vita, contribuendo a ridurre i tassi di ospedalizzazione, i costi di cura e di riabilitazione. BIBLIOGRAFIA CARUSO C., LICASTRO F. - Compendio di patologia generale. Casa editrice Ambrosiana MARTINI F. H. Fondamenti di anatomia e fisiologia. Edises. Napoli MASSINI R. et al. - Medicina interna Terza edizione - Mc Graw-Hill NETTINA S. M. Il manuale dell infermiere II Edizione italiana Piccin NETTINA S. M: Vademecum dell infermiere - Piccin, ROSE G.Sick individuals and sick populations. In: International Journal of Epidemiology 2001;30 (3): STAMLER J. - Low Risk and the No More Than 50% Myth/Dogma. 2007, 167: , Editorial. (2007) American Medical Association. DEL BELLO G. Cuori perduti. Pochi infartuati adottano uno stile di vita sano La Repubblica salute 26/2/2009 SIPREC et al. - Documento di iniziativa per promuovere le strategie e gli interventi di prevenzione cardiovascolare in Italia 2008 reperibile su Carta di Ottawa per la Promozione della Salute, 1 Conferenza Internazionale sulla promozione della salute, novembre Ottawa, Ontario, Canada 16

17 PEDE S. et al. - La strategia di intervento nel paziente ad alto rischio cardiovascolare reperibile su IPASVI - Codice deontologico dell infermiere FOCUS Osservazioni al nuovo P.s.r. - Infermiere Oggi, Periodico di idee, informazione e cultura del Collegio IPASVI di Roma, Anno XIX N. 2 aprile /giugno MINISTERO DELLA SALUTE - Piano Nazionale di prevenzione attiva reperibile su tiva2004_2006.pdf MINISTERO DELLA SALUTE - Piano Nazionale di prevenzione attiva reperibile su GRUPPO DI LAVORO - ERA,Epidemiologia e Ricerca Applicata - Atlante 2007 reperibile su it/index.php?option=com_content&view=article&id=65&itemid=79 PROTO C. - La prevenzione delle malattie cardiovascolari: A che punto siamo? - La città febbraio 2005 OEC - Atlante Italiano delle Malattie Cardiovascolari. I Edizione 2003 Ital Heart J 2003 Vol 4 Suppl 4 MINISTERO DELLA SALUTE - Guadagnare salute. Rendere facili scelte salutari - 3 maggio 2007 reperibile su OEC - Atlante Italiano delle Malattie Cardiovascolari. II Edizione Italian Heart J 2004; Supplement, Suppl 3. PALMIERI L. et al. -La valutazione del rischio cardiovascolare globale assoluto: il punteggio individuale del Progetto CUORE. ISS Il progetto CUORE scopre le sue carte - Bollettino di Informazione sui Farmaci anno XI n reperibile su df GIAMPAOLI S - prevenzione primaria delle malattie cardiovascolari Aggiornamenti - bollettino d informazione sui farmaci anno XI OEC, Progetto Cuore, ISS, ANMCO -Protocollo - Versione 4 - giugno

18 Carta Europea per la salute del cuore. Edizione italiana a cura dell Associazione per la Lotta alla Trombosi e della Fondazione Italiana per il Cuore reperibile su LAVAZZA M.T. et al. Strategie educazionali, stile di vita e rischio cardiometabolico cardionews n ISS - La mortalità per causa in Italia: reperibile su ALLENDER S. et al. - European cardiovascular disease statistics reperibile su - UNIONE INTERNAZIONALE PER LA PROMOZIONE DELLA SALUTE & CONSORZIO CANADESE DI RICERCAA IN PROMOZIONE DELLA SALUTE- Delineare il futuro della Promozione della Salute: le priorità per l azione 2007 reperibile su EFgen08.pdf SITOGRAFIA

19 SCHEDA DI VALUTAZIONE INFERMIERISTICA NOME COGNOME ETA FAMILIARITA (scrivere SI o NO) IPERCOLESTEROLEMIA IPERTENSIONE DIABETE PATOLOGIE/EVENTI CARDIOVASCOLARI se SI,quali: FUMATORE (SI, NO, EX ) Se SI N sig.die Da quanti aa fuma Se EX N sig.die Quanti aa. ha fumato Da quanti aa. ha smesso CONSUMO DI ALCOOL (SI, NO) Se SI: n bicch.die Tipologia DIABETE (SI, NO) IPERTENSIONE (SI, NO) IPERCOLESTEROLEMIA (SI, NO) APPETITO SCARSO NORMALE ABBONDANTE ALVO REGOLARE IRREGOLARE MINZIONE REGOLARE IRREGOLARE ATTIVITA FISICA (SI, NO) FREQUENZA INTENSITA SINTOMI RIFERITI DAL SOGGETTO: TACHICARDIA DISPNEA A RIPOSO CAMMINANDO DA SFORZO PAROSSISTICA NOTTURNA SENSAZIONE DI FATICA A RIPOSO ORTOPNEA EDEMI DECLIVI NICTURIA ALTRO indicare con una X PARAMETRI PA FC RITMICO ARITMICO GLICEMIA mg/dl TRIGLICERIDI mg/dl COLESTEROLO mg/dl INDICE DI MASSA CORPOREA Kg/ (h in m) 2 CIRCONFERENZA VITA Classificazione BMI Sottopeso <18,5 Normopeso 18,5-24,9 Sovrappeso 25-29,9 Obesità lieve I classe 30-34,9 Obesità moderata II classe 35-39,9 Obesità grave III classe >40 19

20 LA SINDROME METABOLICA La Sindrome metabolica è una condizione caratterizzata dalla presenza contemporanea di diversi squilibri metabolici, ognuno dei quali è già da solo un indice di rischio cardiovascolare. E ovvio che se questi sintomi coesistono, il rischio di malattie cardiocircolatorie aumenta in modo importante. La Sindrome metabolica era già stata ipotizzata verso la metà del secolo scorso, veniva definita come Sindrome X. Negli anni si sono succedute varie definizioni, oggi si può parlare di Sindrome metabolica quando, nello stesso soggetto, ci sono almeno 3 parametri fra quelli sotto elencati: - Alterato valore della glicemia a digiuno ( 100 mg/dl) - Ipercolesterolemia associata ad un valore basso di HDL ( 40 md/dl per l uomo, 50 mg/dl per la donna) - Ipertrigliceridemia( 150 mg/dl) - Ipertensione ( 130/ 85 mm Hg) - Obesità addominale (circonferenza addominale > 94 cm per l uomo, > 80 cm per la donna). La sindrome metabolica è in progressivo aumento nei paesi industrializzati, in rapporto certamente all obesità sempre più diffusa. Nei soggetti con più di 50 anni è presente in oltre il 30% dei casi, nei pazienti con diabete mellito di tipo 2 si trova in circa il 90 % dei casi e circa nel 70% dei pazienti ricoverati per infarto miocardico. Lo sviluppo della Sindrome metabolica è dovuta probabilmente a fattori genetici, ma anche ad un errato stile di vita (poca attività fisica), alimentare (dieta ricca di carboidrati e grassi), al fumo, quest ultimo provoca,infatti, una diminuzione di livelli di HDL nel sangue( il colesterolo buono ) La maggior parte delle alterazioni metaboliche può essere prevenuta con una modifica dello stile di vita. I pazienti con sindrome metabolica devono correggere le loro abitudini alimentari, aumentare l attività fisica e raggiungere il peso corporeo desiderabile, ottenendo così il controllo dei valori pressori, della glicemia, del colesterolo e dei trigliceridi nel sangue. Quando tutto questo non basta è necessario ricorrere a terapie farmacologiche e, in assenza di un farmaco specifico per la sindrome metabolica, occorre agire su più fattori di rischio presenti. Si è visto recentemente che per ottenere un significativo miglioramento delle alterazioni metaboliche è sufficiente una riduzione del peso pari al 10 % del peso iniziale. La dieta deve essere ipocalorica, iposodica, ricca in fibre, con pochi zuccheri semplici, con pochi grassi animali e scarso apporto di colesterolo. Il consumo di alimenti ricchi di acidi grassi saturi(formaggi, carni grasse, burro, margarina, dolci confezionati) fanno aumentare significativamente il livello di colesterolo nel sangue, con i rischi che ne conseguono, viceversa, il consumo di cereali integrali, di legumi, di frutta e verdura, un moderato consumo di pesce, carni bianche e del buon olio extra vergine d oliva si associano alla sua riduzione, questo perché questi alimenti sono ricchi di costituenti con effetto benefico e protettivo nei confronti del nostro organismo. Quindi possiamo concludere che la Dieta mediterranea è quella che più ci protegge dal rischio cardiovascolare. 20

21 SINDROM METABOLIC "Sindrom metabolic" este o condiție caracterizată prin prezența simultană a diferitelor dezechilibre metabolice, fiecare dintre acestea fiind deja numai un indice de risc cardiovascular. "E evident că dacă aceste simptome coexistă, riscul de boli cardiovasculare crește în moduri importante. Sindromul metabolic a fost deja sugerat la mijlocul secolului trecut, a fost definit ca "Sindromul X". În anii care au urmat mai multe definiții, astăzi putem vorbi de sindrom metabolic atunci când, în același subiect, există cel puțin 3 parametri din rândul celor enumerate mai jos: - Altered valoarea glicemiei à jeun ( 100 mg / dl) - Hipercolesterolemie asociat cu o valoare scăzută de HDL ( 40 md / dl pentru bărbați, 50 mg / dl pentru femei) - Hipertrigliceridemie ( 150 mg / dl) - Hipertensiune arteriala ( 130 / 85 mm Hg) - Obezitate abdominala (circumferinta taliei> 94 cm pentru barbati,> 80 cm pentru femei). Sindromul metabolic este o creștere progresivă în țările industrializate, cu siguranță, în materie de obezitate devin tot mai populare. La subiecții cu mai mult de 50 de ani este prezent în peste 30% din cazuri, la pacientii cu diabet zaharat de tip 2 se gaseste in aproximativ 90% din cazuri, iar în aproximativ 70% din pacientii internati pentru infarct miocardic. Dezvoltarea sindromului metabolic este probabil din cauza unor factori genetici, dar, de asemenea, la o viață greșită (lipsa de activitate fizică), alimente (dieta bogata in carbohidrati si grasimi), fumatul, face ca acesta, de fapt, o reducere a nivelurilor de HDL in sange (colesterolul "bun") Majoritatea tulburărilor metabolice pot fi prevenite printr-o schimbare in stilul de viata. Pacientii cu sindrom metabolic ar trebui să corecteze obiceiurile lor alimentare, cresterea activitatii fizice si a atinge greutatea de dorit, obținând astfel controlul tensiunii arteriale, glicemiei, colesterolului si trigliceridelor în sânge. Atunci când acest lucru nu este suficient trebuie să recurgă la terapiile de droguri și, în lipsa unui anumit medicament pentru sindromul metabolic, trebuie să acționeze pe mai mulți factori de risc. Acesta a fost văzut recent că pentru a obține o îmbunătățire semnificativă a anomaliilor metabolice este o reducere suficientă a greutății, egală cu 10% din greutatea inițială. Dieta ar trebui să fie scăzut de calorii, low-sare, bogate in fibre, cu un zaharuri simple, cu un aport câteva scăzut de grăsimi animale și colesterol. Consumul de alimente bogate în acizi grași saturați (brânzeturi, carne grase, unt, margarina, prajituri ambalate), de asemenea, crește semnificativ nivelul de colesterol din sânge, cu riscurile legate de aceasta, în schimb, consumul de cereale integrale, leguminoase, fructe și legume, consumul moderat de pește, carne alba si ulei bun de măsline extra virgin sunt asociate cu reducerea acestuia, aceasta se datorează faptului că aceste alimente sunt bogate în componente cu benefice și de protecție a corpului nostru. Deci, putem concluziona că "dieta mediteraneana", este cea care ne protejează de risc cardiovascular. 21

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