Definizione di discriminazione. Tab La discriminazione BL1- cap.17 OECD, Segregazione e discriminazione salariale

Dimensione: px
Iniziare la visualizzazioe della pagina:

Download "Definizione di discriminazione. Tab La discriminazione BL1- cap.17 OECD, Segregazione e discriminazione salariale"

Transcript

1 Definizione di discriminazione La discriminazione BL1- cap.17 OECD, Perché alcuni gruppi di lavoratori vengono pagati di meno e si concentrano in alcuni settori/posizioni professionali? Discriminazione: pratica di ridurre le possibilità di partecipazione sociale, politica ed economica per alcuni individui in base a caratteristiche non giustificabili come, il colore della pelle o il genere Discriminazione economica: il fenomeno discriminatorio influenza la struttura dei salari e l allocazione dei lavoratori. 2 Segregazione e discriminazione salariale Segregazione: allocazione dei lavoratori in particolari settori o qualifiche. Ad esempio quando si osserva una sistematica sovra-rappresentazione femminile (o di un particolare gruppo etnico) in particolare settori o qualifiche professionali La segregazione può essere Verticale concentrazione delle donne/gruppi etnici nei livelli di inquadramento più bassi Orizzontale concentrazione delle donne/gruppi etnici in particolari settori/occupazioni (es. mastre d asilo). L'occupazione e' considerata femminilizzata quando la proporzione e' 60-70% Discriminazione salariale: sistematiche disparità nella Tab 17.1 remunerazione di lavoratori ugualmente produttivi 3 4

2 I DIFFERENZIALI SALARIALI TRA UOMINI E DONNE Consideriamo la seguente funzione di guadagno per l individuo i-esimo: log(w i ) = β X i + γd i + v i (1) La (1) indica che il logaritmo del salario dipende linearmente da una serie di caratteristiche produttive individuali (X i ) e dalla variabile D i che assume valore 1 se individuo è donna e 0 altrimenti. I coefficienti della (1) sono una stima del rendimento di ciascuna caratteristica (ex: titolo di studio, esperienza, genere) 5 I DIFFERENZIALI SALARIALI TRA UOMINI E DONNE/2 Utilizzando i dati estratti dalla Banca d Italia per stimare la funzione di guadagno (1), otteniamo che γ (il coefficiente della variabile D) è uguale a Dunque a parità di tutte le altre caratteristiche osservate (istruzione, esperienza ), una donna guadagna il 16% in meno rispetto a un uomo. E importante capire quanto questo differenziale salariale sia dovuto a differenze nelle caratteristiche osservate e/o alla discriminazione. 6 SCOMPOSIZIONE DEL DIFFERENZIALE SALARIALE SCOMPOSIZIONE DEL DIFFERENZIALE SALARIALE/2 Riprendiamo l equazione (1) e consideriamo i lavoratori divisi in base al genere. Per gli uomini (U) e per le donne (D) valgono ora le seguenti equazioni: log(w Di ) = β Di X Di + v i log(w Ui ) = β Ui X Ui + v i in questo caso i coefficienti (rendimenti) delle singole caratteristiche si differenziano tra uomo e donna. Il differenziale medio è rappresentato da: log(w Ui )- log(w Di )= β Ui X Ui - β Di X Di (2) 7 Oxaca e Blinder riscrivono il differenziale salariale medio (2), come: log(w Ui )- log(w Di )= β Ui (X Ui X Di ) + (β Ui β Di ) X Di Il differenziale salariale totale è scomposto in due componenti: β Ui (X Ui X Di ) presenta le differenze nelle caratteristiche medie dei due gruppi pesate con i coefficiente stimati sul gruppo degli uomini. Questa parte del differenziale non è considerata discriminazione (β Ui β Di ) X Di presenta la differenza tra i coefficienti stimati pesata per le caratteristiche medie del gruppo svantaggiato. Questa parte è considerata discriminazione, perché indica la differenza dovuta ad una diversa remunerazione delle medesime caratteristiche produttive. NB: se la discriminazione influenza le caratteristiche individuali (ad es. l investimento in KU), allora abbiamo una sottostima della discriminazione. Inoltre rischio di non considerare tutte le variabili rilevanti che influenzano i salari nella stima dei coefficienti ß 8

3 Come la Teoria economica spiega i differenziali salariali? 1) Spiegazioni dei differenziali senza ricorso alla discriminazione. 2) Teoria della discriminazione: modelli competitivi (discriminazione da gusti; discriminazione statistica). 3) Teoria della discriminazione: modelli non competitivi (mercati del lavoro segmentati; approcci eterodossi) 9 10 Differenziali non dovuti a discriminazione: Differenziali Compensativi Secondo la teoria economica neoclassica in presenza di perfetta concorrenza e perfetta informazione, ognuno è pagato in base alla sua produttività marginale. Il salario può però riflettere anche le condizioni lavorative: turni, rischiosità del posto di lavoro. Se gli uomini hanno maggiore tolleranza rispetto a queste caratteristiche delle donne, e i lavoratori che le accettano sono una risorsa scarsa, la teoria dei Differenziali Compensativi prevede un premio per chi fa i turni o svolge mansioni pericolose. 11 Differenziali non dovuti a discriminazione: Differenze nelle Preferenze Segregazione occupazionale e differenziali salariali di genere possono essere il risultato delle diverse preferenze di uomini e donne nella divisione del lavoro all interno della famiglia La divisione del lavoro all interno della famiglia si riflette nell investimento in istruzione e formazione e quindi nella capacità produttiva di donne e uomini. Le donne, sapendo che saranno presenti in modo meno continuativo nel mercato del lavoro investono meno in capitale umano e, anche, investono in quel capitale umano che consente di essere occupate in settori dove è meno importante una presenza continuativa (alcune occupazione hanno una maggiore atrofia=perdita di reddito dovuta a periodi di assenza) Si concentrano quindi in quei settori e in quelle posizioni professionali che richiedono meno investimento in capitale umano e/o meno attaccamento al lavoro e che prevedono una minore produttività e quindi salari più bassi 12

4 Teorie della discriminazione - Modelli competitivi Discriminazione da gusti (Becker 1957) Consumatori, datori di lavoro o lavoratori hanno preferenze avverse a un particolare gruppo. Le donne e gli uomini hanno la stessa produttività, ma sono i datori di lavoro e, talvolta, gli stessi lavoratori, che discriminano in base al genere, perché preferiscono non lavorare con le donne. Per soddisfare questo gusto sono disposti a pagare un prezzo: il datore di lavoro preferisce avere meno profitti piuttosto che assumere donne Questo tipo di discriminazione non sopravvive nel lungo periodo 13 Discriminazione da gusti (2) Il costo per assumere lavoratrici per l imprenditore non è più solo dato dal salario, ma include un ulteriore costo d, dato dalla disutilità che le donne hanno per il datore di lavoro. La condizione di equilibrio di breve periodo per assumere donne è: PML d = w d + d Mentre per assumere uomini abbiamo: PML u = w u h 14 Discriminazione da gusti (3) Se uomini e donne hanno la stessa produttività PML d = PML u allora w d + d = w u h e quindi h + d = w u w d In equilibrio il salario maschile è tanto più elevato di quello femminile tanto più è elevata la preferenza ad assumere uomini, h, e l attitudine negativa verso le donne, d. Nel lungo periodo però i datori di lavoro che discriminano verranno spiazzati da quelli che non discriminano, perché avranno minori profitti Teorie della discriminazione- Modelli competitivi Discriminazione statistica (Phelps 1972; Arrow 1973) La discriminazione è dovuta alla presenza di asimmetria informativa e al costo delle informazioni I datori di lavoro non conoscono la produttività di ciascun individuo ed usano il genere ( o la razza) come indicatore delle caratteristiche medie degli individuo di un certo genere o razza. La produttività attesa del lavoratore per i datori di lavoro è la media ponderata (con peso r) tra la produttività media della popolazione di riferimento (q) e gli indicatori conosciuti relativi ai singoli individui (ad esempio gli anni di scuola (S i ): q i = (1-r)q + rs i + v i (3) 15 16

5 Discriminazione statistica/2 In presenza di discriminazione, aggiungiamo il genere tra gli elementi considerati dai datori di lavoro: Se l individuo è donna (D), la produttività è q i = (1-r D )q D + r D S i + v i e la sua retribuzione sarà pari a w D = (1-r D )q D + r D S i Se l individuo è uomo (U), la produttività è q i = (1-r U )q U + r U Si + v i e la sua retribuzione sarà pari a w U = (1-r U )q U +r U S i Pur in presenza dello stesso indicatore medio di produttività (S i), si potrebbe osservare un differenziale a sfavore delle donne se: q D < q U e/o r D <r u (minore affidabilità dell istruzione nel segnalare la produttività nel caso delle 17 donne). 18 Discriminazione Statistica/3 Gli stereotipi negativi sulla produttività delle donne influenzano gli indicatori che i datori di lavoro considerano nelle decisioni di assunzione e di retribuzione, anche se individualmente alcune donne possono avere la stessa produttività ( o una produttività maggiore) sul lavoro dei colleghi uomini. Col tempo però gli indicatori sbagliati dovrebbero essere eliminati, anche questa teoria non riesce quindi a spiegare perché la segregazione e i differenziali salariali permangono nel tempo 19 20

6 Discriminazione statistica/4 In questo caso però gli stereotipi possono instaurare un circolo vizioso: se le donne sanno che il genere è considerato un indicatore di produttività dai datori di lavoro e che difficilmente riusciranno ad ottenere posti di lavoro ad elevata remunerazione, quando devono decidere quanto e come investire in capitale umano ne terranno conto e investiranno meno degli uomini in capitale umano oppure investiranno in un tipo di capitale che consente di accedere a posti femminili, confermando il pregiudizio negativo nei loro confronti. 21 Teorie della discriminazione limiti dei modelli competitivi La presenza di discriminazione di genere o di razza nel mercato del lavoro può essere dovuta al comportamento di certi datori di lavoro e di lavoratori oppure alla mancanza di informazione perfetta. La presenza di discriminazione è però inefficiente e non può durare per lungo tempo: nel lungo periodo non è possibile che la discriminazione persista perché la concorrenza eliminerebbe dal mercato chi la pratica Perché allora la discriminazione persiste nel tempo? Per spiegarlo bisogna utilizzare modelli diversi da quello neoclassico. 22 Modelli non competitivi In questi modelli la discriminazione non è un eccezione, ma rappresenta il modo con cui funziona il sistema economico Modelli femministi (Bettio): è la divisione del lavoro all interno della famiglia tra attività produttive e attività riproduttive, determinato dalla presenza di stereotipi e norme sociali, che ha effetti sul mercato del lavoro. Le donne sono allocate nel settore secondario perché hanno caratteristiche più adatte a questo tipo di mercato (lavoratori secondari), questo mercato paga salari più bassi proprio perché caratterizzato dalla presenza femminile. Anche in questo caso non è la produttività del lavoro che è diversa tra uomini e donne. 23 DISCRIMINAZIONE PRE-MERCATO DEL LAVORO La discriminazione pre-mercato del lavoro è definita come discriminazione riguardo a caratteristiche acquisite prima di entrare nel mercato (ex: scolarità, abilità e talenti trasmessi dai background familiari e sociali). I background familiari determinano generalmente una discriminazione di genere; ad ex: il genitore che insegna una potenziale professione solo al figlio maschio. (Dreze e Sen (1997); Thomas (1990)) I background sociali (i.e. strutture e risorse del quartiere nel quale vive l individuo) sono tipicamente legati a discriminazione per gruppo etnico di appartenenza. (Neal e Jhonson (1996)) 24

7 Mercati del lavoro segmentati modelli dei mercati del lavoro segmentati (Piore- Sabel). Ci sono due mercati non comunicanti del lavoro: il mercato primario caratterizzato da buone condizioni di lavoro, stabilità del lavoro e salari elevati, e il mercato secondario, caratterizzato da instabilità lavorativa, cattive condizioni di lavoro e bassi salari La discriminazione è una delle barriere che non consentono a questi mercati di integrarsi ed ai lavoratori di passare da un mercato all altro. Lo stare in un mercato piuttosto che un altro dipende dalle norme sociali, dai pregiudizi, dalle condizioni di partenza degli individui (pre-entry discrimination), non dipende dalla produttività del lavoro. 25 Privilegi Handicappanti Ruolo dei privilegi handicappanti (Addis): in queste spiegazioni della discriminazione bisogna anche considerare il ruolo dei cosiddetti privilegi handicappanti : sono alcune politiche volte a tutelare il ruolo sociale di madri e mogli delle donne che si traduce in un danno nel mercato del lavoro. Questo è vero se queste politiche sono rivolte solo alle donne (es. congedi di maternità). 26 Evidenza sulla segregazione orizzontale In tutti i paesi si rileva una riduzione della segregazione occupazionale orizzontale, tranne che in Italia, ma anche modifiche nel profilo della segregazione: sta emergendo una polarizzazione tra le donne con elevata scolarità e quelle meno istruite Indicatori di segregazione Female share = quota di donne sull occupazione totale del settore/occupazione Representation ratio= quota di donne nel settore / occupazione diviso la quota di donne sul totale dei monte salari. Se è minore di 1 le donne sono sottorappresentate Se è maggiore di 1 le donne sono sovrarappresentate 27 28

8 La segregazione in Europa Indice di dissimilarità l indice di dissimilarità (ID) di Duncan consiste nella somma della quantità minima di donne più la quantità minima di uomini che dovrebbero cambiare occupazione perché la quota di donne sia la stessa in tutte le occupazioni. Un ID vicino allo zero implica una segregazione minima (stessa quota di donne e uomini in ogni occupazione), mentre un ID vicino ad 1 implica segregazione completa (ogni occupazione è o maschile o femminile)

9 Commento alla tabella La tabella riporta il rapporto tra ID di gruppi diversi: Colonna 1: ID(25-34)/ID(35-64) Colonna2: ID(con figli)/id (senza figli) Colonna 3: ID(diplomate o meno)/id(laureate) Se >100, significa che la segregazione è maggiore per il gruppo al numeratore rispetto a quello al denominatore In Italia, le più giovani, le donne con figli e le donne con istruzione superiore o meno sono più segregate. 33 Segregazione verticale Non si osservano riduzioni significative della segregazione verticale. Due ipotesi: Glass ceiling: Uomini e donne che svolgono la stessa mansione hanno diverse probabilità di essere promossi a causa delle consuetudini sociali e dei pregiudizi culturali (non sembrerebbero legati alla presenza di figli) Dead-end Explanation :le donne si concentrano in lavori diversi con diverse probabilità di promozione 34 Evoluzione della discriminazione Continuano ad esserci differenziali salariali di genere: le donne guadagnano in media significativamente meno degli uomini in tutti i paesi occidentali. Il mantenimento dei differenziali retributivi è favorito dalla persistenza della segregazione orizzontale ( i settori ad elevata occupazione femminile sono caratterizzati da retribuzioni medie più basse)

10 37

Economia del Lavoro 2010

Economia del Lavoro 2010 Economia del Lavoro 2010 Capitolo 9-2 La discriminazione del mercato del lavoro - 1 Hip: 2 tipi di lavoratori sul mkt del lavoro: donne e uomini. Impresa competitiva sta decidendo quanto di questi input

Dettagli

L irto cammino verso la parità. La segregazione occupazionale tra uomini e donne in Svizzera. Dr. Ilaria Finzi

L irto cammino verso la parità. La segregazione occupazionale tra uomini e donne in Svizzera. Dr. Ilaria Finzi L irto cammino verso la parità. La segregazione occupazionale tra uomini e donne in Svizzera Dr. Ilaria Finzi Sommario 1. Introduzione: le donne in politica e nel lavoro 2. Definizioni: 2.1 Differenziale

Dettagli

Corso di Economia del lavoro Specialistica Scienze Economiche Giovanni Sulis Equilibrio

Corso di Economia del lavoro Specialistica Scienze Economiche Giovanni Sulis Equilibrio Introduzione Introduzione Corso di Economia del lavoro Specialistica Scienze Economiche Giovanni Sulis (gsulis@unica.it) Equilibrio Equilibrio nel mercato del lavoro di erenziali salariali Conclusione

Dettagli

L aumento dei differenziali salariali di genere in Italia durante la crisi economica

L aumento dei differenziali salariali di genere in Italia durante la crisi economica L aumento dei differenziali salariali di genere in Italia durante la crisi economica 2008-2012 Maria Laura Di Tommaso Daniela Piazzalunga Dipartimento di Economia e Statistica Cognetti de Martiis Collegio

Dettagli

Economia del Lavoro 2010

Economia del Lavoro 2010 Economia del Lavoro 2010 Capitolo 6-1 Il capitale umano - Introduzione -L istruzione nel mercato del lavoro: alcuni fatti stilizzati 1 Introduzione Ognuno di noi porta nel mercato del lavoro abilità innate

Dettagli

Capitolo 9. Il mercato del lavoro e i salari

Capitolo 9. Il mercato del lavoro e i salari Capitolo 9 Il mercato del lavoro e i salari La spiegazione dei differenziali salariali è uno dei problemi che si può affrontare dopo avere compreso il funzionamento dei mercati del lavoro. I mercati del

Dettagli

Codice delle pari opportunità (D.lgs., n. 198 /2006)

Codice delle pari opportunità (D.lgs., n. 198 /2006) Codice delle pari opportunità (D.lgs., n. 198 /2006) DIVIETO DI DISCRIMINAZIONE NELL ACCESSO AL LAVORO (art.27) È vietata qualsiasi discriminazione fondata sul sesso per quanto riguarda l'accesso al lavoro,

Dettagli

la distribuzione di uomini e donne fra i diversi settori produttivi; la ripartizione dei due sessi fra le diverse qualifiche professionali 1.

la distribuzione di uomini e donne fra i diversi settori produttivi; la ripartizione dei due sessi fra le diverse qualifiche professionali 1. Differenziali retributivi fra uomini e donne nel lavoro interinale. Alcune evidenze ricavate dalla banca dati EBITEMP sui prestiti ai lavoratori per l anno 2004. 1. Premessa Attualmente non risulta disponibile

Dettagli

IL MERCATO DEL LAVORO

IL MERCATO DEL LAVORO 1 IL MERCATO DEL LAVORO LA STRUTTURA DEL MERCATO DEL LAVORO Forza lavoro: lavoratori occupati + lavoratori in cerca di occupazione Tasso di partecipazione: rapporto tra la forza lavoro e la popolazione

Dettagli

Donne, Politica e istituzioni. Laura Leonardi

Donne, Politica e istituzioni. Laura Leonardi Donne, Politica e istituzioni Alcune questioni fondamentali Il ruolo attivo delle donne nello sviluppo (Amartya Sen) Perché è importante il lavoro per le donne (e anche per tutti gli altri?) Perché il

Dettagli

Economia Politica. Retribuzioni e disuguaglianza. Cap 19 e 20. Appunti delle lezioni Raffaele Paci

Economia Politica. Retribuzioni e disuguaglianza. Cap 19 e 20. Appunti delle lezioni Raffaele Paci Economia Politica Appunti delle lezioni Raffaele Paci testo di riferimento: Mankiw, Principi di economia, 3 ed., 2004, Zanichelli Cap 19 e 20 Retribuzioni e disuguaglianza Inquadramento generale In questa

Dettagli

Economia del Lavoro 2010

Economia del Lavoro 2010 Economia del Lavoro 2010 Capitolo 7 La distribuzione del salario - 1 Il legame tra le qualifiche dei genitori e dei figli (% di mobilità sociale) è al centro di ogni discussione di politica economica.

Dettagli

LAVORO, OCCUPAZIONE, DISOCCUPAZIONE

LAVORO, OCCUPAZIONE, DISOCCUPAZIONE LAVORO, OCCUPAZIONE, DISOCCUPAZIONE DEFINIZIONI: OCCUPATI, DISOCCUPATI, INATTIVI Ogni adulto in età lavorativa viene collocato in una delle seguenti categorie: OCCUPATI: chi ha più di 15 anni e nella settimana

Dettagli

Il differenziale retributivo di genere grezzo

Il differenziale retributivo di genere grezzo Il differenziale retributivo di genere grezzo Il differenziale retributivo di genere è la misura della differenza che esiste, in media, tra il salario di un lavoratore e quello di una lavoratrice in un

Dettagli

Economia del Lavoro 2010

Economia del Lavoro 2010 Economia del Lavoro 2010 Capitolo 5 I differenziali salariali compensativi - Introduzione - 1 Introduzione Teoria tradizionale: Posti di lavoro uguali e lavoratori uguali => unico salario, le imprese e

Dettagli

L ECONOMIA DEI MERCATI DEL LAVORO

L ECONOMIA DEI MERCATI DEL LAVORO Economia Politica Appunti delle lezioni Raffaele Paci testo di riferimento: Mankiw, Principi di economia, 3 ed., 24, Zanichelli Cap 18 I mercati dei fattori di produzione L ECONOMIA DEI MERCATI DEL LAVORO

Dettagli

Il mercato del lavoro in Veneto tra vecchie e nuove disuguaglianze

Il mercato del lavoro in Veneto tra vecchie e nuove disuguaglianze Venezia-Mestre, 16 marzo 2016 Il mercato del lavoro in Veneto tra vecchie e nuove disuguaglianze Letizia Bertazzon Veneto Lavoro, Osservatorio & Ricerca Una proposta di lettura Forte intreccio tra disuguaglianze

Dettagli

ESERCITAZIONE novembre 2012

ESERCITAZIONE novembre 2012 ESERCITAZIONE 2 Economia dell Informazione e dei Mercati Finanziari C.d.L. in Economia degli Intermediari e dei Mercati Finanziari (8 C.F.U.) C.d.L. in Statistica per le decisioni finanziarie ed attuariali

Dettagli

Alessandro Scopelliti.

Alessandro Scopelliti. Alessandro Scopelliti alessandro.scopelliti@unirc.it Il tasso di crescita ed il tasso di disoccupazione negli USA dal 1970 ad oggi Nel grafico precedente sono state riportate le variazioni del Pil e della

Dettagli

IL MERCATO DEL LAVORO

IL MERCATO DEL LAVORO 1 IL MERCATO DEL LAVORO LA STRUTTURA DEL MERCATO DEL LAVORO Forza lavoro: lavoratori occupati + lavoratori in cerca di occupazione Tasso di partecipazione: rapporto tra la forza lavoro e la popolazione

Dettagli

PERCHÈ QUESTA BROCHURE

PERCHÈ QUESTA BROCHURE PERCHÈ QUESTA BROCHURE OBIETTIVI DELLA PUBBLICAZIONE: Informare Informare; Formare; Diffondere. Per fornire le informazioni corrette su un fenomeno, che non è solo questione di genere, ma è soprattutto

Dettagli

Il tasso naturale di disoccupazione

Il tasso naturale di disoccupazione Il tasso naturale di disoccupazione Un indicatore importante del tenore di vita di un economia è la percentuale di individui che, pur volendo, non trovano lavoro. Una nazione che riesce ad occupare tutti

Dettagli

Analisi causale a tre variabili Esercizi svolti

Analisi causale a tre variabili Esercizi svolti Analisi causale a tre variabili Esercizi svolti ESERCIZIO 1 La seguente tabella illustra la relazione osservata a livello bivariato fra la frequenza della preghiera (assunta come variabile indipendente)

Dettagli

Cura dei figli e immigrazione a Padova

Cura dei figli e immigrazione a Padova Cura dei figli e immigrazione a Padova Anna Giraldo, Gianpiero Dalla Zuanna, Enrico Rettore Dipartimento di Scienze Statistiche, Università di Padova Padova, 2 maggio 2011 Obiettivo del lavoro è studiare

Dettagli

I RISULTATI DEL MCKINSEY GLOBAL INSTIUTE. Avv. Alessandra Rovescalli

I RISULTATI DEL MCKINSEY GLOBAL INSTIUTE. Avv. Alessandra Rovescalli I RISULTATI DEL MCKINSEY GLOBAL INSTIUTE Avv. Alessandra Rovescalli COME È STATA CONDOTTA LA RICERCA? Il report con i risultati è stato pubblicato nel mese di settembre 2015 e sicuramente questa ricerca

Dettagli

Le prospettive di lavoro

Le prospettive di lavoro Le prospettive di lavoro per chi prosegue gli studi Quanti sono i giovani che vogliono entrare nel mondo del lavoro Cresce la partecipazione dei giovani al mercato del lavoro, cioè la quota di quanti lavorano

Dettagli

Il tasso di disoccupazione: confronti internazionali

Il tasso di disoccupazione: confronti internazionali Il tasso di disoccupazione: confronti internazionali Andamento della disoccupazione - Il caso statunitense - Euro area Italy United States Japan United Kingdom 12.00 10.00 8.00 6.00 4.00 2.00 0.00 1997

Dettagli

La conciliazione SOCIOLOGIA. Conciliazione tra lavoro e famiglia. Il lavoro delle donne e la condizione familiare.

La conciliazione SOCIOLOGIA. Conciliazione tra lavoro e famiglia. Il lavoro delle donne e la condizione familiare. SOCIOLOGIA Il lavoro delle donne e la condizione familiare La conciliazione SS - La partecipazione delle donne 2 Conciliazione tra lavoro e famiglia Presenza di figli Strategie di conciliazione: il part-time

Dettagli

Economia del Lavoro 2010

Economia del Lavoro 2010 Economia del Lavoro 2010 Capitolo 2-4 Applicazioni dell offerta di lavoro -Natalità 1 Applicazioni dell offerta di lavoro: natalità Una componente importante dell offerta di lavoro è la dimensione della

Dettagli

LA SPESA PER L ISTRUZIONE

LA SPESA PER L ISTRUZIONE CONTENUTO DELLA LEZIONE LA SPESA PER L ISTRUZIONE Natura del servizio Ragioni dell intervento pubblico nella spesa per istruzione Modelli di organizzazione del servizio L istruzione in Italia L istruzione

Dettagli

Struttura di mercato: insieme di elementi che incidono sul comportamento e il rendimento delle imprese di mercato, quali numero di imprese e tipo di

Struttura di mercato: insieme di elementi che incidono sul comportamento e il rendimento delle imprese di mercato, quali numero di imprese e tipo di Struttura di mercato: insieme di elementi che incidono sul comportamento e il rendimento delle imprese di mercato, quali numero di imprese e tipo di bene venduto Concorrenzialità del mercato: dipende dalla

Dettagli

Le donne nella crisi - Roma 21 giugno 2012

Le donne nella crisi - Roma 21 giugno 2012 IL MERCATO DEL LAVORO FEMMINILE IN ITALIA Linda Laura Sabbadini Capo Dipartimento per le statistiche sociali ed ambientali ISTAT Le donne nella crisi - Roma 21 giugno 2012 Dalla metà degli anni 90 al 2008

Dettagli

6014 Principi di Economia

6014 Principi di Economia 6014 Principi di Economia Il Mercato del Lavoro (Cap. 18, 28) Mercato del Fattori di produzione inputs usati nella produzione di beni e servizi Loro domanda è domanda derivata dalla decisione di quanto

Dettagli

etica, economia e lavoro

etica, economia e lavoro etica, economia e lavoro Marina Brollo Prof. ordinario di diritto del lavoro Dipartimento di Scienze Giuridiche A.A. 2007-2008 ambiti di azione Valorizzazione del capitale umano Gestione delle risorse

Dettagli

Economia del Lavoro 2010

Economia del Lavoro 2010 Economia del Lavoro 2010 Capitolo 4 L equilibrio del mercato del lavoro - 1 Abbiamo visto le conseguenze dell equilibrio in un unico mercato del lavoro concorrenziale (es. efficienza). Ma una economia

Dettagli

Il Capitale Umano. Adam Smith, 1776

Il Capitale Umano. Adam Smith, 1776 Il Capitale Umano L acquisizione di queste capacità mantenendo chi le acquisisce durante la sua educazione, studio o apprendistato, comporta sempre una spesa reale che è un capitale fisso e investito,

Dettagli

UD 7.3. La disoccupazione

UD 7.3. La disoccupazione UD 7.3. La disoccupazione Inquadramento generale Questa unità didattica ha l obiettivo di analizzare il mercato del lavoro e in particolare il grave fenomeno della disoccupazione. Vedremo come vengono

Dettagli

Sindacati e mercato del lavoro

Sindacati e mercato del lavoro Sindacati e mercato del lavoro Il ruolo del sindacato Due tipi di funzioni: 1. Veicola le preferenze dei lavoratori in condizioni di informazione imperfetta o frizioni 2. Sfrutta una posizione di monopolio

Dettagli

«Brutte storie del 21^secolo: la disparità salariale tra uomini e donne» Marialuisa Parodi

«Brutte storie del 21^secolo: la disparità salariale tra uomini e donne» Marialuisa Parodi «Brutte storie del 21^secolo: la disparità salariale tra uomini e donne» Marialuisa Parodi marialuisa@bpw-ticino.ch LiMe Autogesty 13 aprile 2016 Marialuisa Parodi 1 Domanda 5 dato M=F con M=100 e F= (100-15.1%*)

Dettagli

Ripasso Macroeconomia. Economia del territorio e dello sviluppo

Ripasso Macroeconomia. Economia del territorio e dello sviluppo Ripasso Macroeconomia Economia del territorio e dello sviluppo Principali variabili macroeconomiche PIL reale, PIL nominale e PIL pro capite Tasso di disoccupazione Tasso di inflazione PIL: produzione

Dettagli

Azioni per la tutela e lo sviluppo del capitale umano

Azioni per la tutela e lo sviluppo del capitale umano Azioni per la tutela e lo sviluppo del capitale umano Questa area comprende gli interlocutori sociali (finali): Donne Donne lavoratrici Lavoratori Lavoratori dipendenti della P.A. Disoccupati Immigrati

Dettagli

Mercati dei fattori produttivi (Frank, Capitolo 14)

Mercati dei fattori produttivi (Frank, Capitolo 14) Mercati dei fattori produttivi (Frank, Capitolo 14) LA DOMANDA DI LAVORO DI BREVE PERIODO PER UN IMPRESA IN CONCORRENZA PERFETTA Si è visto in che modo la massimizzazione del profitto guidi le scelte dell

Dettagli

Assenteismo nelle aziende associate al 6,5%. Nel pubblico impiego è di quasi il 50% più alto e ciò costa 3,7 miliardi.

Assenteismo nelle aziende associate al 6,5%. Nel pubblico impiego è di quasi il 50% più alto e ciò costa 3,7 miliardi. 09-01-2015 Numero 15-2 NOTA DAL CSC Indagine Confindustria sul lavoro nel 2013 Assenteismo nelle aziende associate al 6,5%. Nel pubblico impiego è di quasi il 50% più alto e ciò costa 3,7 miliardi. Contratti

Dettagli

Economia del Lavoro 2010

Economia del Lavoro 2010 Economia del Lavoro 2010 Capitolo 9-6 La discriminazione del mercato del lavoro - 1 E molto difficile misurare il particolare coefficiente di discriminazione d del datore di lavoro o determinare se sta

Dettagli

Le donne e l economia italiana: la ricerca della Banca d Italia

Le donne e l economia italiana: la ricerca della Banca d Italia Le donne e l economia italiana: la ricerca della Banca d Italia Maria Lucia Stefani Banca d Italia Filiale di Trento Bolzano 19 aprile 2013 Outline Come si posiziona l Italia oggi Le cause dei divari di

Dettagli

Occupazione e disoccupazione

Occupazione e disoccupazione Lezione 20 1 Occupazione e disoccupazione L occupazione ha una fortissima importanza sociale, e pone molti problemi di rilevazione. In questa lezione vediamo come la definizione di occupazione fa emergere

Dettagli

LE DONNE AVVOCATO. Avv. Paolo Rosa Presidente Cassa Forense

LE DONNE AVVOCATO. Avv. Paolo Rosa Presidente Cassa Forense Avv. Paolo Rosa Presidente Cassa Forense Bologna, 16 marzo 2009 Le donne trovano maggiori ostacoli a svolgere la professione di avvocato LE DONNE AVVOCATO abbandonano la professione più facilmente dei

Dettagli

La teoria dell offerta

La teoria dell offerta La teoria dell offerta Tecnologia e costi di produzione In questa lezione approfondiamo l analisi del comportamento delle imprese e quindi delle determinanti dell offerta. In particolare: è possibile individuare

Dettagli

APPROFONDIMENTI DI MACROECONOMIA

APPROFONDIMENTI DI MACROECONOMIA APPROFONDIMENTI DI MACROECONOMIA PROF. ANNAMARIA VARIATO A.A. 2009 2010 SOTTOPERIODO II SOLUZIONE DOMANDE A RISPOSTA CHIUSA IL CONTESTO ATTUALE Per i quesiti fare riferimento al sottoperiodo precedente.

Dettagli

ESERCIZIO n. 2. Soluzione

ESERCIZIO n. 2. Soluzione Economia Internazionale e Politiche Commerciali a.a. 2013/14 ESERCIZIO n. 2 Krugman, Obstfeld e Melitz, Capitolo 4: Problemi n. 2, 3, 4, 5 e 6 (pp. 101 103) Problema 3 domanda d): Calcolate Discutete gli

Dettagli

CAP. 2 BLANCHARD INTRODUZIONE ALLE PRINCIPALI GRANDEZZE ECONOMICHE

CAP. 2 BLANCHARD INTRODUZIONE ALLE PRINCIPALI GRANDEZZE ECONOMICHE CAP. 2 BLANCHARD INTRODUZIONE ALLE PRINCIPALI GRANDEZZE ECONOMICHE Argomenti trattati: Definizione Prodotto interno lordo (Pil) Pil reale e nominale Inflazione Occupazione e disoccupazione Contabilità

Dettagli

il mercato del lavoro

il mercato del lavoro il mercato del lavoro giulio.zanella@unibo.it 20 aprile 2017 domande per oggi cos e il mercato del lavoro? come funziona il mercato del lavoro? perché lo chiamiamo mercato? il lavoro non e una merce (preambolo

Dettagli

Le conseguenze della crisi sul lavoro degli immigrati in Italia

Le conseguenze della crisi sul lavoro degli immigrati in Italia Le conseguenze della crisi sul lavoro degli immigrati in Italia Abstract Considerando gli ultimi 5 anni (2011-2015), gli occupati stranieri sono aumentati complessivamente di 329 mila unità e la loro incidenza

Dettagli

A.A. 2012/2013 Scienza delle Finanze Esercitazione Sistema Pensionistico TESTO e SOLUZIONI

A.A. 2012/2013 Scienza delle Finanze Esercitazione Sistema Pensionistico TESTO e SOLUZIONI A.A. 2012/2013 Scienza delle Finanze Esercitazione Sistema Pensionistico TESTO e SOLUZIONI Esercizio 1 a) Qual è la differenza tra sistema pensionistico a ripartizione con metodo contributivo e sistema

Dettagli

VALORIZZARE LE DIFFERENZE COLTIVARE TALENTI FRASCATI, 4 5 DICEMBRE 2014 BENEDETTA MAGRI, ITCILO

VALORIZZARE LE DIFFERENZE COLTIVARE TALENTI FRASCATI, 4 5 DICEMBRE 2014 BENEDETTA MAGRI, ITCILO VALORIZZARE LE DIFFERENZE COLTIVARE TALENTI FRASCATI, 4 5 DICEMBRE 2014 BENEDETTA MAGRI, ITCILO STRUTTURA 1. La disparità di genere. Oggi? 2. Quali le cause? 1. Che fare? 1903, FISICA 1911, CHIMICA 1963,

Dettagli

Disuguaglianze di genere e strategie di intervento

Disuguaglianze di genere e strategie di intervento Contrastare le discriminazioni e favorire il rispetto della diversità nei luoghi di lavoro Disuguaglianze di genere e strategie di intervento Egidio Riva, UCSC Disuguaglianze di genere e strategie di intervento

Dettagli

SCIENZA DELLE FINANZE A.A. 2012/2013 Esercitazione Sistema Pensionistico TESTO e SOLUZIONI

SCIENZA DELLE FINANZE A.A. 2012/2013 Esercitazione Sistema Pensionistico TESTO e SOLUZIONI SCIENZA DELLE FINANZE A.A. 2012/2013 Esercitazione Sistema Pensionistico TESTO e SOLUZIONI Esercizio 1 a) Qual è la differenza tra sistema pensionistico a ripartizione con metodo contributivo e sistema

Dettagli

L ANALISI BENEFICI-COSTI LA CONVENIENZA NEI PROGETTI PUBBLICI

L ANALISI BENEFICI-COSTI LA CONVENIENZA NEI PROGETTI PUBBLICI capitolo10-1 L ANALISI BENEFICI-COSTI LA CONVENIENZA NEI PROGETTI PUBBLICI PRIMA DI PROCEDERE ALL EFFETTIVA OFFERTA DI UN BENE O SERVIZIO PUBBLICO OCCORRE UN ATTIVITA DI PROGETTAZIONE. L ANALISI COSTI

Dettagli

percorso 4 Estensione on line lezione 2 I fattori della produzione e le forme di mercato La produttività La produzione

percorso 4 Estensione on line lezione 2 I fattori della produzione e le forme di mercato La produttività La produzione Estensione on line percorso 4 I fattori della produzione e le forme di mercato lezione 2 a produzione a produttività Una volta reperiti i fattori produttivi necessari l imprenditore dovrà decidere come

Dettagli

Tendenze e tensioni nei nuovi scenari demografici e sociali. Chiara Saraceno Honorary fellow Collegio Carlo Alberto

Tendenze e tensioni nei nuovi scenari demografici e sociali. Chiara Saraceno Honorary fellow Collegio Carlo Alberto Tendenze e tensioni nei nuovi scenari demografici e sociali Chiara Saraceno Honorary fellow Collegio Carlo Alberto Alcuni cambiamenti rilevanti rispetto a organizzazione del lavoro entrata massiccia delle

Dettagli

Il sistema finanziario cap.10

Il sistema finanziario cap.10 10-5-2017 Il sistema finanziario cap.10 Svolge la funzione di trasferire risorse finanziarie ai soggetti che ne dispongono a quelli che le impiegano Strumenti finanziari principali (par. 10.2.1) Strumenti

Dettagli

INDICE. Introduzione XIII

INDICE. Introduzione XIII INDICE Introduzione XIII 1 1. Domanda di lavoro nel breve e nel lungo periodo 1 1.1 Introduzione 2 1.2 La funzione di produzione 5 1.3 La produzione nel breve periodo 5 1.3.1 Prodotto marginale e prodotto

Dettagli

L inquadramento contrattuale dei lavoratori nella piccola impresa veneta

L inquadramento contrattuale dei lavoratori nella piccola impresa veneta nella piccola impresa veneta L analisi delle forme di inquadramento contrattuale dei lavoratori presenti nelle aziende fornisce informazioni importanti per valutare la stabilità o la flessibilità del mercato

Dettagli

Corso di Economia Internazionale Prof. Gianfranco Viesti

Corso di Economia Internazionale Prof. Gianfranco Viesti Dipartimento di Scienze Politiche Università di Bari Corso di Economia Internazionale 2016-17 Prof. Gianfranco Viesti Modulo 2 Fattori produttivi e commercio internazionale Krugman-Obstfeld, cap. 4 Copyright

Dettagli

13 Capitolo I La natura e lo scopo della microeconomia. 35 Capitolo II L utilità cardinale e la scelta del consumatore

13 Capitolo I La natura e lo scopo della microeconomia. 35 Capitolo II L utilità cardinale e la scelta del consumatore 5 Indice 11 Prefazione 13 Capitolo I La natura e lo scopo della microeconomia 1.1. Come insegnare la microeconomia, 13-1.2. La dimensione spaziale della microeconomia, 15-1.3. L efficacia della teoria

Dettagli

Lezioni di Economia Politica

Lezioni di Economia Politica Università degli Studi ROMA TRE Facoltà di Giurisprudenza Lezioni di Economia Politica I principi fondamentali dell economia e gli strumenti per lo studio Giovanni Nicola De Vito - 2010 Microeconomia area

Dettagli

Non entrano invece nel calcolo della produzione i servizi domestici e le attività illegali.

Non entrano invece nel calcolo della produzione i servizi domestici e le attività illegali. Produzione: flusso di beni e servizi che deriva da ogni attività esercitata da una u.i. nella quale vi sia impiego di fattori produttivi e di beni e servizi e realizzata al fine di soddisfare bisogni individuali

Dettagli

Forze di lavoro in complesso e tasso di attività anni per sesso. Lombardia, province e Italia. Anno 2006 (dati in migliaia e in percentuale)

Forze di lavoro in complesso e tasso di attività anni per sesso. Lombardia, province e Italia. Anno 2006 (dati in migliaia e in percentuale) NOTIZIE STATISTICHE S t a t i s t i c a e O s s e r v a t o r i N u m e r o 24 Aprile 2007 La condizione lavorativa in Lombardia nel 2006 (Rilevazione sulle Forze di lavoro media 2006) La partecipazione

Dettagli

Il Mercato del Lavoro. determiniamo l equilibrio nel mercato del lavoro e il tasso naturale di disoccupazione

Il Mercato del Lavoro. determiniamo l equilibrio nel mercato del lavoro e il tasso naturale di disoccupazione Il Mercato del Lavoro In questa lezione: definiamo i concetti di disoccupazione, occupazione, forza lavoro determiniamo il funzionamento del mercato del lavoro determiniamo l equilibrio nel mercato del

Dettagli

PREZZI, INFLAZIONE E CRISI ECONOMICA

PREZZI, INFLAZIONE E CRISI ECONOMICA PREZZI, INFLAZIONE E CRISI ECONOMICA Luigi Campiglio Università Cattolica del S. Cuore Milano, 23 gennaio 2012 Convegno CNCU-Regioni Servizi pubblici e partecipazione civica L Italia è un paese costoso

Dettagli

Sociologia del Lavoro

Sociologia del Lavoro Corsi di Laurea L-16 L-40 Sociologia del Lavoro L8 Il Mercato del lavoro italiano 4 aprile 2016 Matteo Villa matteo.villa@unipi.it Università di Pisa Dipartimento di Scienze Politiche Research LAB - LaRISS

Dettagli

Immigrati in Toscana: quale cittadinanza economica?

Immigrati in Toscana: quale cittadinanza economica? I R P E T I R P E T Istituto Regionale Programmazione Economica Toscana Immigrati in Toscana: quale cittadinanza economica? Teresa Savino Il processo di immigrazione in Toscana: per una nuova cittadinanza

Dettagli

Percorsi lavorativi, vulnerabilità economica ed instabilità familiare: quali relazioni?

Percorsi lavorativi, vulnerabilità economica ed instabilità familiare: quali relazioni? INSTABILITÀ FAMILIARE: ASPETTI CAUSALI E CONSEGUENZE DEMOGRAFICHE, ECONOMICHE E SOCIALI Messina 10-11 Novembre 2006 Percorsi lavorativi, vulnerabilità economica ed instabilità familiare: quali relazioni?

Dettagli

NOTIZIE STATISTICHE. La condizione lavorativa in Lombardia nel 2005 (Rilevazione sulle Forze di lavoro media 2005)

NOTIZIE STATISTICHE. La condizione lavorativa in Lombardia nel 2005 (Rilevazione sulle Forze di lavoro media 2005) NOTIZIE STATISTICHE S t a t i s t i c a e O s s e r v a t o r i N u m e r o 21 m a g g io 2006 La condizione lavorativa in nel 2005 (Rilevazione sulle Forze di lavoro media 2005) La partecipazione al mercato

Dettagli

CAPITOLO 9 Sviluppo di impresa e creazione di valore

CAPITOLO 9 Sviluppo di impresa e creazione di valore CAPITOLO 9 Sviluppo di impresa e creazione di valore 1 QUALE COMPITO HA LA FUNZIONE FINANZIARIA? 2 VALUTARE e QUANTIFICARE l impatto delle scelte future sulle capacità dell impresa di generare valore NON

Dettagli

Esercitazione: La distribuzione NORMALE

Esercitazione: La distribuzione NORMALE Esercitazione: La distribuzione NORMALE Uno dei più importanti esempi di distribuzione di probabilità continua è dato dalla distribuzione Normale (curva normale o distribuzione Gaussiana); è una delle

Dettagli

Genere: differenze e disuguaglianze

Genere: differenze e disuguaglianze Genere: differenze e disuguaglianze 1 http://www.wellesley.edu/admission/ http://video.google.it/videosearch?q=mo na+lisa+smile&hl=it&emb=0&aq=f# GIULIANA MANDICH CORSO DI SOCIOLOGIA 28/03/2014 Obiettivi

Dettagli

La distribuzione del carico fiscale e contributivo in Italia Anno 2007

La distribuzione del carico fiscale e contributivo in Italia Anno 2007 2 aprile La distribuzione del carico fiscale e contributivo in Anno 0 L Istat diffonde per la prima volta una serie di indicatori sul prelievo fiscale e contributivo a livello individuale e familiare calcolati

Dettagli

Capitolo 6. La disoccupazione. Capitolo 6: La disoccupazione 1

Capitolo 6. La disoccupazione. Capitolo 6: La disoccupazione 1 Capitolo 6 La disoccupazione 1 Il percorso La disoccupazione Tasso di disoccupazione naturale. Disoccupazione frizionale e strutturale. Le politiche economiche. I connotati della disoccupazione. Tendenze

Dettagli

Corso Simpotico su Lavoro e Politiche Sociali

Corso Simpotico su Lavoro e Politiche Sociali Corso Simpotico su Lavoro e Politiche Sociali Lezione-dibattito1 - Il mercato del lavoro domanda e offerta di lavoro e dinamiche di mercato disoccupazione e precariato Accenni teorici su domanda e offerta

Dettagli

Introduzione al rischio, rendimento e costo opportunità del capitale

Introduzione al rischio, rendimento e costo opportunità del capitale Introduzione al rischio, rendimento e costo opportunità del capitale Nozione di Costo Opportunità del Capitale Il rendimento che i finanziatori otterrebbero impiegando i propri fondi in attività alternative,

Dettagli

Principi di analisi causale Lezione 3

Principi di analisi causale Lezione 3 Anno accademico 2007/08 Principi di analisi causale Lezione 3 Docente: prof. Maurizio Pisati Approccio causale Nella maggior parte dei casi i ricercatori sociali utilizzano la regressione per stimare l

Dettagli

Lavoro e famiglia: strumenti e opportunità

Lavoro e famiglia: strumenti e opportunità Lavoro e famiglia: strumenti e opportunità Comunità delle Giudicarie Tione di Trento, 2 ottobre 2012 Provincia Autonoma di Trento CONSIGLIERA DI PARITÀ 1 Il mercato del lavoro in Trentino: alcuni dati

Dettagli

LE POLITICHE PUBBLICHE PER L'OCCUPAZIONE FEMMINILE IN TRENTINO

LE POLITICHE PUBBLICHE PER L'OCCUPAZIONE FEMMINILE IN TRENTINO Provincia Autonoma di Trento LE POLITICHE PUBBLICHE PER L'OCCUPAZIONE FEMMINILE IN TRENTINO Antonella Chiusole Dirigente generale Agenzia del lavoro Provincia Autonoma di Trento 3.596.755 Se il TO femminile

Dettagli

A.A. 2012/2013 Scienza delle Finanze CLMG Esercitazione Sistema Pensionistico TESTO e SOLUZIONI

A.A. 2012/2013 Scienza delle Finanze CLMG Esercitazione Sistema Pensionistico TESTO e SOLUZIONI A.A. 2012/2013 Scienza delle Finanze 50011 CMG Esercitazione Sistema Pensionistico TESTO e SOUZIONI Esercizio 1 - Pensioni a) Qual è la differenza tra sistema pensionistico a ripartizione con metodo contributivo

Dettagli

Il Modello di Heckscher-Ohlin. Giuseppe De Arcangelis 2015 Economia Internazionale

Il Modello di Heckscher-Ohlin. Giuseppe De Arcangelis 2015 Economia Internazionale Il Modello di Heckscher-Ohlin Giuseppe De Arcangelis 2015 Economia Internazionale 1 Esempio UE e India UE esporta microchip e importa T-shirt India importa microchip ed esporta T-shirt Secondo la teoria

Dettagli

Indice della lezione. Incertezza e rischio: sinonimi? Le Ipotesi della Capital Market Theory UNIVERSITA DEGLI STUDI DI PARMA FACOLTA DI ECONOMIA

Indice della lezione. Incertezza e rischio: sinonimi? Le Ipotesi della Capital Market Theory UNIVERSITA DEGLI STUDI DI PARMA FACOLTA DI ECONOMIA UNIVERSIT DEGLI STUDI DI PRM FCOLT DI ECONOMI Indice della lezione Corso di Pianificazione Finanziaria Introduzione al rischio Rischio e rendimento per titoli singoli La Teoria di Portafoglio di Markowitz

Dettagli

Lezione 12 Costi marginali, salario e produttività marginale del lavoro. Curva di domanda e

Lezione 12 Costi marginali, salario e produttività marginale del lavoro. Curva di domanda e Corso di Economica Politica prof. S. Papa Lezione 12 Costi marginali, salario e produttività marginale del lavoro. Curva di domanda e offerta di lavoro Facoltà di Economia Università di Roma La Sapienza

Dettagli

Istruzione e destini sociali. Barone, C., Schizzerotto, A. (2006) Sociologia dell Istruzione, Il Mulino, Bologna

Istruzione e destini sociali. Barone, C., Schizzerotto, A. (2006) Sociologia dell Istruzione, Il Mulino, Bologna Istruzione e destini sociali Barone, C., Schizzerotto, A. (2006) Sociologia dell Istruzione, Il Mulino, Bologna Istruzione e destini sociali. Tre approcci Teoria del capitale umano: più una persona ha

Dettagli

Il lavoro delle donne NOTA dell IRES Catania

Il lavoro delle donne NOTA dell IRES Catania 1 CATANIA Il lavoro delle donne NOTA dell IRES Catania In Sicilia, come in tutto il resto del mondo, il lavoro retribuito delle donne ( diverso dai lavori domestici e di cura che in famiglia toccano prevalentemente

Dettagli

LEZIONE N. 11 ( a cura di MADDALENA BEI)

LEZIONE N. 11 ( a cura di MADDALENA BEI) LEZIONE N. 11 ( a cura di MADDALENA BEI) F- test Assumiamo l ipotesi nulla H 0 :β 1,...,Β k =0 E diverso dal verificare che H 0 :B J =0 In realtà F - test è più generale H 0 :Aβ=0 H 1 :Aβ 0 A è una matrice

Dettagli

Economia del Lavoro 2010

Economia del Lavoro 2010 Economia del Lavoro 2010 Capitolo 1-9 Offerta di lavoro - 1 Fig. 1.13 e 1.14: da tendenze della partecipazione maschile e femminile al lavoro tra il 1977 e il 2007 due importanti considerazioni: 1. trend

Dettagli

Economia Politica. Efficienza dei mercati. Cap 7. Appunti delle lezioni Fabiano Schivardi

Economia Politica. Efficienza dei mercati. Cap 7. Appunti delle lezioni Fabiano Schivardi Economia Politica Appunti delle lezioni Fabiano Schivardi testo di riferimento: Mankiw, Principi di economia, 3 ed., 2004, Zanichelli Cap 7 Efficienza dei mercati Vedremo infine in quali circostanze il

Dettagli

Le curve di indifferenza sulla frontiera di Markowitz

Le curve di indifferenza sulla frontiera di Markowitz UNIVERSIT DEGLI STUDI DI PRM FCOLT DI ECONOMI Corso di Pianificazione Finanziaria Evoluzione della teoria del rischio finanziario da Markowitz al teorema della separazione e al CPM 1 Le curve di indifferenza

Dettagli

Il Comitato Unico di Garanzia

Il Comitato Unico di Garanzia Il Comitato Unico di Garanzia per le pari opportunità, la valorizzazione del benessere di chi lavora e contro le discriminazioni Sensibilizzazione e prevenzione per il benessere lavorativo: IL PIANO TRIENNALE

Dettagli

Il lavoro a Milano Milano e Lombardia motori d Italia nel confronto europeo

Il lavoro a Milano Milano e Lombardia motori d Italia nel confronto europeo Il lavoro a Milano Milano e Lombardia motori d Italia nel confronto europeo Speaker Andrea Fioni Gruppo tecnico Assolombarda, Cgil, Cisl e Uil 9 giugno 2015 I contenuti 2 Fonti... e confronti Cataluña

Dettagli

Economia del Lavoro 2010

Economia del Lavoro 2010 Economia del Lavoro 2010 Capitolo 4 L equilibrio del mercato del lavoro -Introduzione -L equilibrio in un unico mercato del lavoro concorrenziale 1 Introduzione Lavoratori: preferiscono lavorare quando

Dettagli

ECONOMIA APPLICATA ALL INGEGNERIA (Docente: Prof. Ing. Donato Morea)

ECONOMIA APPLICATA ALL INGEGNERIA (Docente: Prof. Ing. Donato Morea) ESERCIZIO n. 1 - La produzione ed i costi di produzione (1 ) Un impresa utilizza una tecnologia descritta dalla seguente funzione di produzione: I prezzi dei fattori lavoro e capitale sono, rispettivamente,

Dettagli

Dossier 6 La situazione delle famiglie con riguardo agli affitti e ai mutui per la casa

Dossier 6 La situazione delle famiglie con riguardo agli affitti e ai mutui per la casa Dossier 6 La situazione delle famiglie con riguardo agli affitti e ai mutui per la casa Audizione del Presidente dell Istituto nazionale di statistica, Luigi Biggeri presso le Commissioni riunite V Commissione

Dettagli

Le piccole e medie imprese Giulio Cainelli

Le piccole e medie imprese Giulio Cainelli Le piccole e medie imprese Giulio Cainelli Università degli Studi di Padova e CERIS-CNR, Milano Il problema dimensionale nella teoria economica un sistema produttivo cresce in base a due meccanismi dinamici:

Dettagli