Definizione di discriminazione. Tab La discriminazione BL1- cap.17 OECD, Segregazione e discriminazione salariale
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- Lucio Arcuri
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1 Definizione di discriminazione La discriminazione BL1- cap.17 OECD, Perché alcuni gruppi di lavoratori vengono pagati di meno e si concentrano in alcuni settori/posizioni professionali? Discriminazione: pratica di ridurre le possibilità di partecipazione sociale, politica ed economica per alcuni individui in base a caratteristiche non giustificabili come, il colore della pelle o il genere Discriminazione economica: il fenomeno discriminatorio influenza la struttura dei salari e l allocazione dei lavoratori. 2 Segregazione e discriminazione salariale Segregazione: allocazione dei lavoratori in particolari settori o qualifiche. Ad esempio quando si osserva una sistematica sovra-rappresentazione femminile (o di un particolare gruppo etnico) in particolare settori o qualifiche professionali La segregazione può essere Verticale concentrazione delle donne/gruppi etnici nei livelli di inquadramento più bassi Orizzontale concentrazione delle donne/gruppi etnici in particolari settori/occupazioni (es. mastre d asilo). L'occupazione e' considerata femminilizzata quando la proporzione e' 60-70% Discriminazione salariale: sistematiche disparità nella Tab 17.1 remunerazione di lavoratori ugualmente produttivi 3 4
2 I DIFFERENZIALI SALARIALI TRA UOMINI E DONNE Consideriamo la seguente funzione di guadagno per l individuo i-esimo: log(w i ) = β X i + γd i + v i (1) La (1) indica che il logaritmo del salario dipende linearmente da una serie di caratteristiche produttive individuali (X i ) e dalla variabile D i che assume valore 1 se individuo è donna e 0 altrimenti. I coefficienti della (1) sono una stima del rendimento di ciascuna caratteristica (ex: titolo di studio, esperienza, genere) 5 I DIFFERENZIALI SALARIALI TRA UOMINI E DONNE/2 Utilizzando i dati estratti dalla Banca d Italia per stimare la funzione di guadagno (1), otteniamo che γ (il coefficiente della variabile D) è uguale a Dunque a parità di tutte le altre caratteristiche osservate (istruzione, esperienza ), una donna guadagna il 16% in meno rispetto a un uomo. E importante capire quanto questo differenziale salariale sia dovuto a differenze nelle caratteristiche osservate e/o alla discriminazione. 6 SCOMPOSIZIONE DEL DIFFERENZIALE SALARIALE SCOMPOSIZIONE DEL DIFFERENZIALE SALARIALE/2 Riprendiamo l equazione (1) e consideriamo i lavoratori divisi in base al genere. Per gli uomini (U) e per le donne (D) valgono ora le seguenti equazioni: log(w Di ) = β Di X Di + v i log(w Ui ) = β Ui X Ui + v i in questo caso i coefficienti (rendimenti) delle singole caratteristiche si differenziano tra uomo e donna. Il differenziale medio è rappresentato da: log(w Ui )- log(w Di )= β Ui X Ui - β Di X Di (2) 7 Oxaca e Blinder riscrivono il differenziale salariale medio (2), come: log(w Ui )- log(w Di )= β Ui (X Ui X Di ) + (β Ui β Di ) X Di Il differenziale salariale totale è scomposto in due componenti: β Ui (X Ui X Di ) presenta le differenze nelle caratteristiche medie dei due gruppi pesate con i coefficiente stimati sul gruppo degli uomini. Questa parte del differenziale non è considerata discriminazione (β Ui β Di ) X Di presenta la differenza tra i coefficienti stimati pesata per le caratteristiche medie del gruppo svantaggiato. Questa parte è considerata discriminazione, perché indica la differenza dovuta ad una diversa remunerazione delle medesime caratteristiche produttive. NB: se la discriminazione influenza le caratteristiche individuali (ad es. l investimento in KU), allora abbiamo una sottostima della discriminazione. Inoltre rischio di non considerare tutte le variabili rilevanti che influenzano i salari nella stima dei coefficienti ß 8
3 Come la Teoria economica spiega i differenziali salariali? 1) Spiegazioni dei differenziali senza ricorso alla discriminazione. 2) Teoria della discriminazione: modelli competitivi (discriminazione da gusti; discriminazione statistica). 3) Teoria della discriminazione: modelli non competitivi (mercati del lavoro segmentati; approcci eterodossi) 9 10 Differenziali non dovuti a discriminazione: Differenziali Compensativi Secondo la teoria economica neoclassica in presenza di perfetta concorrenza e perfetta informazione, ognuno è pagato in base alla sua produttività marginale. Il salario può però riflettere anche le condizioni lavorative: turni, rischiosità del posto di lavoro. Se gli uomini hanno maggiore tolleranza rispetto a queste caratteristiche delle donne, e i lavoratori che le accettano sono una risorsa scarsa, la teoria dei Differenziali Compensativi prevede un premio per chi fa i turni o svolge mansioni pericolose. 11 Differenziali non dovuti a discriminazione: Differenze nelle Preferenze Segregazione occupazionale e differenziali salariali di genere possono essere il risultato delle diverse preferenze di uomini e donne nella divisione del lavoro all interno della famiglia La divisione del lavoro all interno della famiglia si riflette nell investimento in istruzione e formazione e quindi nella capacità produttiva di donne e uomini. Le donne, sapendo che saranno presenti in modo meno continuativo nel mercato del lavoro investono meno in capitale umano e, anche, investono in quel capitale umano che consente di essere occupate in settori dove è meno importante una presenza continuativa (alcune occupazione hanno una maggiore atrofia=perdita di reddito dovuta a periodi di assenza) Si concentrano quindi in quei settori e in quelle posizioni professionali che richiedono meno investimento in capitale umano e/o meno attaccamento al lavoro e che prevedono una minore produttività e quindi salari più bassi 12
4 Teorie della discriminazione - Modelli competitivi Discriminazione da gusti (Becker 1957) Consumatori, datori di lavoro o lavoratori hanno preferenze avverse a un particolare gruppo. Le donne e gli uomini hanno la stessa produttività, ma sono i datori di lavoro e, talvolta, gli stessi lavoratori, che discriminano in base al genere, perché preferiscono non lavorare con le donne. Per soddisfare questo gusto sono disposti a pagare un prezzo: il datore di lavoro preferisce avere meno profitti piuttosto che assumere donne Questo tipo di discriminazione non sopravvive nel lungo periodo 13 Discriminazione da gusti (2) Il costo per assumere lavoratrici per l imprenditore non è più solo dato dal salario, ma include un ulteriore costo d, dato dalla disutilità che le donne hanno per il datore di lavoro. La condizione di equilibrio di breve periodo per assumere donne è: PML d = w d + d Mentre per assumere uomini abbiamo: PML u = w u h 14 Discriminazione da gusti (3) Se uomini e donne hanno la stessa produttività PML d = PML u allora w d + d = w u h e quindi h + d = w u w d In equilibrio il salario maschile è tanto più elevato di quello femminile tanto più è elevata la preferenza ad assumere uomini, h, e l attitudine negativa verso le donne, d. Nel lungo periodo però i datori di lavoro che discriminano verranno spiazzati da quelli che non discriminano, perché avranno minori profitti Teorie della discriminazione- Modelli competitivi Discriminazione statistica (Phelps 1972; Arrow 1973) La discriminazione è dovuta alla presenza di asimmetria informativa e al costo delle informazioni I datori di lavoro non conoscono la produttività di ciascun individuo ed usano il genere ( o la razza) come indicatore delle caratteristiche medie degli individuo di un certo genere o razza. La produttività attesa del lavoratore per i datori di lavoro è la media ponderata (con peso r) tra la produttività media della popolazione di riferimento (q) e gli indicatori conosciuti relativi ai singoli individui (ad esempio gli anni di scuola (S i ): q i = (1-r)q + rs i + v i (3) 15 16
5 Discriminazione statistica/2 In presenza di discriminazione, aggiungiamo il genere tra gli elementi considerati dai datori di lavoro: Se l individuo è donna (D), la produttività è q i = (1-r D )q D + r D S i + v i e la sua retribuzione sarà pari a w D = (1-r D )q D + r D S i Se l individuo è uomo (U), la produttività è q i = (1-r U )q U + r U Si + v i e la sua retribuzione sarà pari a w U = (1-r U )q U +r U S i Pur in presenza dello stesso indicatore medio di produttività (S i), si potrebbe osservare un differenziale a sfavore delle donne se: q D < q U e/o r D <r u (minore affidabilità dell istruzione nel segnalare la produttività nel caso delle 17 donne). 18 Discriminazione Statistica/3 Gli stereotipi negativi sulla produttività delle donne influenzano gli indicatori che i datori di lavoro considerano nelle decisioni di assunzione e di retribuzione, anche se individualmente alcune donne possono avere la stessa produttività ( o una produttività maggiore) sul lavoro dei colleghi uomini. Col tempo però gli indicatori sbagliati dovrebbero essere eliminati, anche questa teoria non riesce quindi a spiegare perché la segregazione e i differenziali salariali permangono nel tempo 19 20
6 Discriminazione statistica/4 In questo caso però gli stereotipi possono instaurare un circolo vizioso: se le donne sanno che il genere è considerato un indicatore di produttività dai datori di lavoro e che difficilmente riusciranno ad ottenere posti di lavoro ad elevata remunerazione, quando devono decidere quanto e come investire in capitale umano ne terranno conto e investiranno meno degli uomini in capitale umano oppure investiranno in un tipo di capitale che consente di accedere a posti femminili, confermando il pregiudizio negativo nei loro confronti. 21 Teorie della discriminazione limiti dei modelli competitivi La presenza di discriminazione di genere o di razza nel mercato del lavoro può essere dovuta al comportamento di certi datori di lavoro e di lavoratori oppure alla mancanza di informazione perfetta. La presenza di discriminazione è però inefficiente e non può durare per lungo tempo: nel lungo periodo non è possibile che la discriminazione persista perché la concorrenza eliminerebbe dal mercato chi la pratica Perché allora la discriminazione persiste nel tempo? Per spiegarlo bisogna utilizzare modelli diversi da quello neoclassico. 22 Modelli non competitivi In questi modelli la discriminazione non è un eccezione, ma rappresenta il modo con cui funziona il sistema economico Modelli femministi (Bettio): è la divisione del lavoro all interno della famiglia tra attività produttive e attività riproduttive, determinato dalla presenza di stereotipi e norme sociali, che ha effetti sul mercato del lavoro. Le donne sono allocate nel settore secondario perché hanno caratteristiche più adatte a questo tipo di mercato (lavoratori secondari), questo mercato paga salari più bassi proprio perché caratterizzato dalla presenza femminile. Anche in questo caso non è la produttività del lavoro che è diversa tra uomini e donne. 23 DISCRIMINAZIONE PRE-MERCATO DEL LAVORO La discriminazione pre-mercato del lavoro è definita come discriminazione riguardo a caratteristiche acquisite prima di entrare nel mercato (ex: scolarità, abilità e talenti trasmessi dai background familiari e sociali). I background familiari determinano generalmente una discriminazione di genere; ad ex: il genitore che insegna una potenziale professione solo al figlio maschio. (Dreze e Sen (1997); Thomas (1990)) I background sociali (i.e. strutture e risorse del quartiere nel quale vive l individuo) sono tipicamente legati a discriminazione per gruppo etnico di appartenenza. (Neal e Jhonson (1996)) 24
7 Mercati del lavoro segmentati modelli dei mercati del lavoro segmentati (Piore- Sabel). Ci sono due mercati non comunicanti del lavoro: il mercato primario caratterizzato da buone condizioni di lavoro, stabilità del lavoro e salari elevati, e il mercato secondario, caratterizzato da instabilità lavorativa, cattive condizioni di lavoro e bassi salari La discriminazione è una delle barriere che non consentono a questi mercati di integrarsi ed ai lavoratori di passare da un mercato all altro. Lo stare in un mercato piuttosto che un altro dipende dalle norme sociali, dai pregiudizi, dalle condizioni di partenza degli individui (pre-entry discrimination), non dipende dalla produttività del lavoro. 25 Privilegi Handicappanti Ruolo dei privilegi handicappanti (Addis): in queste spiegazioni della discriminazione bisogna anche considerare il ruolo dei cosiddetti privilegi handicappanti : sono alcune politiche volte a tutelare il ruolo sociale di madri e mogli delle donne che si traduce in un danno nel mercato del lavoro. Questo è vero se queste politiche sono rivolte solo alle donne (es. congedi di maternità). 26 Evidenza sulla segregazione orizzontale In tutti i paesi si rileva una riduzione della segregazione occupazionale orizzontale, tranne che in Italia, ma anche modifiche nel profilo della segregazione: sta emergendo una polarizzazione tra le donne con elevata scolarità e quelle meno istruite Indicatori di segregazione Female share = quota di donne sull occupazione totale del settore/occupazione Representation ratio= quota di donne nel settore / occupazione diviso la quota di donne sul totale dei monte salari. Se è minore di 1 le donne sono sottorappresentate Se è maggiore di 1 le donne sono sovrarappresentate 27 28
8 La segregazione in Europa Indice di dissimilarità l indice di dissimilarità (ID) di Duncan consiste nella somma della quantità minima di donne più la quantità minima di uomini che dovrebbero cambiare occupazione perché la quota di donne sia la stessa in tutte le occupazioni. Un ID vicino allo zero implica una segregazione minima (stessa quota di donne e uomini in ogni occupazione), mentre un ID vicino ad 1 implica segregazione completa (ogni occupazione è o maschile o femminile)
9 Commento alla tabella La tabella riporta il rapporto tra ID di gruppi diversi: Colonna 1: ID(25-34)/ID(35-64) Colonna2: ID(con figli)/id (senza figli) Colonna 3: ID(diplomate o meno)/id(laureate) Se >100, significa che la segregazione è maggiore per il gruppo al numeratore rispetto a quello al denominatore In Italia, le più giovani, le donne con figli e le donne con istruzione superiore o meno sono più segregate. 33 Segregazione verticale Non si osservano riduzioni significative della segregazione verticale. Due ipotesi: Glass ceiling: Uomini e donne che svolgono la stessa mansione hanno diverse probabilità di essere promossi a causa delle consuetudini sociali e dei pregiudizi culturali (non sembrerebbero legati alla presenza di figli) Dead-end Explanation :le donne si concentrano in lavori diversi con diverse probabilità di promozione 34 Evoluzione della discriminazione Continuano ad esserci differenziali salariali di genere: le donne guadagnano in media significativamente meno degli uomini in tutti i paesi occidentali. Il mantenimento dei differenziali retributivi è favorito dalla persistenza della segregazione orizzontale ( i settori ad elevata occupazione femminile sono caratterizzati da retribuzioni medie più basse)
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