Il sistema di coordinate geografiche misura la posizione di un punto con solo due valori, nonostante la superficie sia tridimensionale.

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2 Il sistema di coordinate geografiche misura la posizione di un punto con solo due valori, nonostante la superficie sia tridimensionale. Questi valori definiscono la posizione relativamente all asse polare della Terra e si chiamano longitudine e latitudine. Sono espressi in gradi ( ), minuti ( ) () e secondi ( ). ()

3 DATUM CARTOGRAFICO (ELLISSOIDE DI RIFERIMENTO) Roma 1940 (Gauss Boaga come proiezione cartografica) European Datum 1950 (UTM come proiezione ione cartografica) World Geodetic System 1984 (UTM come proiezione cartografica)

4 COORDINATE CHILOMETRICHE Per definire la posizione su una superficie bidimensionale si adotta un sistema di coordinate rettangolare. Il più usato è il Universal Transverse Mercator (UTM) grid system. L unità di misura è il metro. Il sistema di proiezione utilizzato è quello trasverso di Mercatore (vedremo in seguito). UTM divide la superficie terrestre in 60 zone di longitudine di 6 da nord a sud.

5 Le coordinate dei punti nel sistema UTM sono riferite all'equatore e al meridiano centrale del fuso, al quale si attribuisce la falsa origine E = 500 km.

6 Qualsiasi punto della superficie terrestre è designato mediante l'indicazione della zona alla quale appartiene seguita dalla coordinate. Le zone sono divise poi in un reticolato di maglie quadrate di 100 km di lato costruito con rette parallele l all'equatore e al meridiano centrale del fuso. Ogni quadrato è identificato t da 2 lettere di cui la prima indica la colonna e la seconda la riga.

7 I quadrati di 100 km di lato sono poi divisi in quadrati minori (di 10 km sulle carte a scala 1:100000, di 1 km sulle carte a scala 1: o 1:50 000). Sulle carte i lati dei quadrati di 100 km sono stampati a tratto marcato e quelli dei quadrati intermedi a trattott sottile. Le coordinate delle linee del reticolato t sono indicate ai bordi del foglio, in corrispondenza a ciascuna linea. Le cifre relative alle migliaia e centinaia di chilometri sono scritte in piccolo; le rimanenti cifre, cifre principali, p sono indicate in grassetto e sono le uniche da considerare per individuare un punto entro il quadrato.

8 Vediamo un esempio di designazione di un punto. Consideriamo il punto 32TUL Per tale punto si ha: quadrato UL ascissa 2173 (4 cifre = approssimazione del decametro) ordinata 5696 (4 cifre = approssimazione del decametro)

9 IN ITALIA A partire dl1941 dal con il cambio dll della rappresentazione cartografica viene assunto come sistema it di riferimento i l'ellissoide lli id internazionale (Hayford: a = ; e 2 = ) orientato a Monte Mario (j =41 55'25".51; l =12 27' 8".4 Est da Greenwich; azimut della direzione a Monte Soratte a = 6 35' 0".88, determinati con operazioni di astronomia geodetica). Inizialmente la proiezione adottata fu quella equivalente (o naturale) di Flamsteed, sostituita nel 1948 dalla proiezione conforme di Gauss che prese il nome di proiezione di Gauss Boaga (il secondo nome dal geodeta capo dell'istituto Geografico Militare IGM). Fu deciso di adottare due soli fusi di ~ 6 30' di ampiezza, con meridiani centrali 9 e 15 ad Est di Greenwich (fuso Ovest o fuso 1: 6 < l <12 27'8".4; fuso Est o fuso 2: 11 57'8".4<l <18 30').

10 La zona compresa tra le longitudini 0 30' e 0 da Monte Mario (11 57' 8".4 e 12 27' 8".4 da Greenwich) è una zona di sovrapposizione tra i due fusi ed in essa le coordinate dei punti vengono determinate in entrambi i fusi. I venti chilometri aggiunti alla falsa origine del secondo fuso impediscono confusione nelle coordinate dei punti appartenenti alla zona di sovrapposizione tra fuso 1 e fuso 2. La scelta dell'ampiezza di ~ 6 30' (ampliata rispetto all'ampiezza standard UTM) è dovuta sia per facilitare il passaggio fra i due sistemi di coordinate nella zona di sovrapposizione che per comprendere in due soli fusi tutto il territorio nazionale.

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12 A partire dal 1950 il sistema di riferimento geodetico e cartografico si è arricchito, a seguito della definizione di un sistema di dati europeo (ED50), permettendo un'alternativa nella designazione dei diversi punti topografici e nella definizione di un nuovo reticolato. Questa alternativa viene riferita nella cartografia ufficiale italiana da un duplice e ben distinto i reticolato che consente di identificare ifi sia il sistema nazionale che il sistema internazionale europeo (sistema UTM). Il primo, cioè quello che identifica il sistema nazionale, è definito dalla rappresentazione di Gauss Boaga e viene indicato al margine della cornice di ciascuna carta col segno per la designazione del reticolato del fuso Ovest e con il segno per la designazione del reticolato del fuso Est; il secondo, cioè quello relativo al sistema UTM, è denotato con una sovrimpressione contraddistinta dalla dicitura i reticolato chilometrico i nella proiezione i conforme UTM ED50. Quindi il reticolato disegnato sulle carte è quello UTM ED50. Sul margine della carta sono poi riportate le coordinate Gauss Boaga dei vertici della carta stessa. le coordinate geografiche sono riferite it all'ellissoide internazionale con orientamento medio europeo ED50, con j MM = 12 27' 10".93 (da Greenwich) l MM = 41 55' 31".49

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14 Calcolo della longitudine del punto P D = lunghezza in ( mm ) del segmento corrispondente a 1 (=60 ) di longitudine; D D = lunghezza in ( mm ) del segmento individuato id dalla proiezione i del punto P; D mm : 60 = d mm : x Il risultato sarà l angolo 0 46 x E, dove E significa ad est di Monte Mario.

15 Calcolo della latitudine del punto P D = lunghezza in ( mm ) del segmento corrispondente a 1 (=60 ) di latitudine; d d = lunghezza in ( mm ) del segmento individuato id dalla proiezione i del punto P; D mm : 60 = d mm : x Il risultato sarà l angolo x N, dove N significa a nord dell equatore

16 COORDINATE CHILOMETRICHE

17 Si dispone il coordinatometro parallelamente al reticolo. Si fa corrispondere il collimatore con il punto P da rilevare. Si legge Latitudine e longitudine parziali agli incroci del coordinatometro con il reticolo. Coordinate parziali: Lat: 400m Nord Lon: 880m Est Coordinate del quadrato chilometrico (punto in basso a sinistra) Lat: m Nord Lon: m Est Coordinata totale: Lat: m N Lon: m Est Punto P, coordinate COMPLETE: WGS84 32T Lat: N Lon: E

18 calcolo della distanza topografica (=distanza orizzontale che prescinde dalla quota dei due punti) Scala 1: AB = 50 mm Þ 50 mm x = mm = 250 m

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20 Orientamento con la carta Viene effettuato con l uso della bussola, la quale indica la direzione del nord magnetico che coincide con il nord magnetico segnato sulla carta. La direzione del nord magnetico non coincide con quella del nord geografico e l angolo che misura tale differenza prende il nome di declinazione magnetica. Tale valore è valido nel momento in cui la carta viene realizzata, ma siccome varia nel tempo sulla carta sono riportate le indicazioni inerenti tali variazioni. Ottenuto il valore della declinazione magnetica attuale e la posizione del Nm rispetto al N si opera sul grafico stampato alla destra della tavoletta e centrale nel foglio al : si trova nella scala graduata il valore corrispondente alla declinazione calcolata e si congiunge con il punto in basso alla estremità del grafico. La direzione materializzata rappresenta la direzione del Nm attuale. Per le operazioni di orientamento della carta con la bussola basterà far coincidere l asse dell ago della bussola con la direzione trovata e non con il segmento relativo al tratto di meridiano passante per il luogo.

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24 EQUIDISTANZA

25 Isoipse più marcate: direttrici.

26 Qual è l equidistanza?

27 Isoipse a tratteggio: ausiliarie. Qual è l equidistanza?

28 Morfologia e simmetria del rilievo

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30 I numeri a quali lettere corrispondono? 1 B 2 E 3 D 4 C 5 F 6 A

31 A3 gradual, consistent slope B5 (or 8) draw or valley with stream C13 (or 4) cliff face D12 hill with ridge E9 spurs on a mountainside F10 a depression G4 (or 13) H7 Steeper slope high, gradual low I1 consistent slope J2 gradual slope high, steeper low K11 a saddle between two hills L8 (or 5) M 6 simple round hill

32 Il reticolo di drenaggio (forma delle valli)

33 palude corso d acqua perenne

34 lago Ghiacciaio perenne Pareti rocciose

35 Vegetazione prateria bosco nudo

36 sella crinali Impluvio (fondo concavo)

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