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1 REQUISITI E ANALISI DELLA PRESTAZIONE ARBITRALE L attività arbitrale nel calcio è una prestazione di carattere sportivo, interessante per gli aspetti psicologici, atletici e cognitivi che presenta, alla quale, sinora, la letteratura internazionale sportiva ha prestato scarsa attenzione e che, per molto tempo, lo stesso mondo sportivo ha poco valutato, considerando l arbitro come un male negativo, ovvero una figura investita d autorità in virtù della sua conoscenza delle regole di gioco. Attualmente l evolversi in senso professionale dell ambiente sportivo e la ricerca di prestazioni sempre migliori, ha generato la necessità di un adeguata qualificazione fisica, psicologica e tecnica dell attività arbitrale. Ogni decisione dell arbitro deve rispondere a cinque requisiti: 1. Dimostrare competenza tecnica L arbitro controlla che il regolamento sia applicato in modo conforme a quanto stabilito ed ha il dovere di punire ogni infrazione mediante sanzioni previste anch esse dal regolamento. Quindi la caratteristica iniziale che un direttore di gara competente deve possedere consiste nella conoscenza delle regole (sulla cui applicazione deve vigilare) nella consapevolezza dei doveri e dei diritti che gli derivano dal suo ruolo. Naturalmente, l arbitro

2 non è il pubblico ministero nell esercizio delle sue funzioni, così come gli atleti non sono degli imputati; sono molto importanti le modalità di applicazione del regolamento, in quanto uno dei principali compiti dell arbitro è di intervenire e farsi accettare dai giocatori. Di conseguenza la competenza tecnica dovrà integrarsi in modo equilibrato con un comportamento diretto a promuovere il consenso verso sé. 2. Essere volti a farsi accettare Gli interventi dell arbitro che devono essere caratterizzati da competenza tecnica e da indipendenza di giudizio (potere discrezionale), devono anche essere tesi a favorire l accettazione delle sue decisioni da parte del contesto sportivo. Il direttore di gara è arbitro delle situazioni, non per soddisfare esigenze di potere ma per regolamentare lo svolgimento di una prestazione o per favorire una valutazione della medesima. L accettazione da parte degli atleti consentirà all arbitro di passare inosservato, che non significa certamente mancanza di autonomia, bensì sottolinea, invece, autonomia di giudizio. Secondo questa impostazione, l arbitro è considerato come un facilitatore della prestazione, ovvero colui che regola i rapporti fra le squadre e i giocatori, vigilando sulla regolarità dell incontro e su molti altri fattori.

3 3. Essere sostenuti dalla forma fisica E possibile distinguere due livelli di forma fisica: il primo si riferisce alla condizione fisica in cui si trova l arbitro durante la prestazione; il secondo s intende la condizione generale di preparazione fisica e atletica. E ovvio che l arbitro al momento della gara deve trovarsi nella migliore condizione possibile. Qualsiasi fastidio (come ad esempio una cattiva digestione) può impedirgli di dirigere il suo impegno verso il compito da svolgere poiché occupato a controllare eventuali disturbi e dolori. Il secondo livello è particolarmente importante per il calcio: l arbitro deve essere sostenuto da un eccellente condizione atletica, altrimenti la fatica fisica comporterà una riduzione della qualità mentale con effetti negativi sull abilità a decidere rapidamente. 4. Prevedere lo sviluppo delle azioni L attività arbitrale è anche per larga parte un tipo di prestazione in cui il massimo dell efficienza corrisponde ad un elevato sviluppo della capacità di anticipare la performance dei giocatori. In altri termini non è sufficiente sapere cosa sta per succedere, ma bisogna vedere prima che accada (ciò è particolarmente rilevante nel calcio, sport di situazione in cui bisogna prevedere in ogni istante della partita lo svolgimento delle azioni). L anticipazione è un processo psichico di base, che consente all arbitro di adattarsi al continuo mutare delle situazioni di gioco. Nella professione

4 arbitrale si è prodotta una particolare forma di specializzazione basata sullo sviluppo della competenza tecnica che permette al direttore di gara di prevedere lo svolgimento delle azioni di gioco da valutare. CHECK UP DELLA PRESTAZIONE ARBITRALE La prestazione arbitrale è sempre osservabile ed è influenzata da diversi fattori, come la condizione fisica, lo stato di allenamento, la fatica, la concentrazione, la percezione, la motivazione, l emozione. L'arbitro presenta delle caratteristiche di prestazione fisica che non si discostano eccessivamente da quelle che sono le esigenze di un atleta di altri sport di squadra. Occorre considerare innanzi tutto che le PA (prestazione arbitrali) sono delle performance la cui natura è fortemente condizionata dagli eventi del gioco. Infatti, difficilmente i sistemi energetici e neuromuscolari sono impegnati al loro livello massimale, questo poiché gli spostamenti (compresa la loro direzione) e le relative velocità impiegate, nonché la quantità globale di energia spesa (per esempio lo spazio totale percorso), registrata alla fine della gara, risultano fortemente influenzate dalle azioni di gioco, dai ritmi della partita, dallo sviluppo cronologico del risultato, dal tipo di gioco adottato dalle squadre, dal livello agonistico del campionato, dalla classifica delle squadre, ecc.

5 Secondo dati di monitoraggio fisiologico, la frequenza cardiaca si attesta in MEMORIA A LUNGO TERMINE Fig. 1 Regolamento Casistica Esperienze COLLABORAZIONE ASSISTENTI MEMORIA A BREVE TERMINE Situazioni di gioco registrate e analizzate PRESTAZIONE FISICA E TATTICA VALUTAZIONE RAPIDA E OTTIMALE MEMORIA ISTANTANEA Analisi tecnicadisciplinare e innesco decisionale RISULTATO TEMPO DI GIOCO AMBIENTE ESTERNO PROTESTE INFLUENZE PSICOLOGICHE gara a circa l'80% del massimo individuale; il VO2 max registrato in partita risulta intorno al 65-70% del massimo misurato; anche la velocità espressa nelle varie fasi di gioco non potrà mai essere (salvo qualche rara eccezione) quella cronometrata durante i test. Non solo la prestazione atletica influenzerà una PA: entreranno in gioco anche altri molteplici fattori che condizioneranno il comportamento dell arbitro nella sua totalità. L'arbitraggio quindi può essere considerato un insieme di funzionalità integrate (tecnica, tattica, psicologica e fisica) che devono interagire

6 durante il gioco con relativa e specifica risposta a quello che il gioco richiede, facendo ricorso alle proprie potenzialità maturate fino a quel momento sia come esperienza di allenamento sia come esperienza tecnica. La valutazione tecnica dell'episodio (azione) da parte dell'arbitro è "costruita" sulla base di un complesso di interrelazioni che riguardano i progressi storici del soggetto sia come formazione arbitrale relativamente allo stato attuale del curriculum tecnico-tattico, sia come interazione di svariati processi mentali attivati costantemente nel corso della gara (Fig 1). I tre tipi di memoria a disposizione agiscono da fonti funzionali con il passato; la facilità e la velocità di trasmissione dei dati presenti nella memoria a lungo termine o registrati nella memoria di "lavoro" determinano la risposta (atto tecnico) da parte dell'arbitro. La memoria a lungo termine rappresenta il patrimonio tecnico del direttore di gara che si basa sulla conoscenza del regolamento, sulla casistica e ovviamente sull esperienza. La memoria a breve termine permette all arbitro di analizzare i vari eventi di gioco e registrarli al fine di un corretto approccio mentale alla gara. La memoria istantanea permette di interpretare una situazione di gioco e innescare un giusto processo valutativo in 1-2 secondi. Tale processo di reazione a specifici stimoli di gioco è evidentemente e positivamente influenzato non solo dal grado di allenamento, ma anche ed in special modo, dalla tipologia di allenamento impiegata. E' chiaro che sarà più facile per un preparatore allenare le varie

7 qualità fisiche che servono per l'arbitraggio, trattandole distintamente ed utilizzando i vari mezzi messi a disposizione della teoria dell'allenamento sportivo. Più difficile e complesso sarà sicuramente allenare fattori tecnicotattici dell'arbitraggio, e questo poiché non è sempre così facile riproporre in allenamento le condizioni tecniche presenti in partita. E' anche vero però, che nel tentativo di migliorare il servizio di preparazione maggiore attenzione dovremo riservarla anche alle altre aree di prestazione con cui s interfaccia la condizione fisica, poiché a volte, per il successo di una valutazione di un evento di gioco, è meglio rinunciare a qualche centesimo di rapidità di spostamento, a favore di una precoce comprensione dell'azione (anticipazione) e ad un più pertinente posizionamento sul terreno di gioco. Non a caso da anni, oltre che alle esercitazioni di allenamento più tradizionali, sono state inserite anche le cosiddette "simulazioni di gioco" o "minipartite didattiche". Esse prevedono l'esercizio specifico dell'arbitraggio sia per quanto riguarda la PA sia l'esercizio specifico come calciatori. Alcuni dati sembrano confermare che gli arbitri che meglio si cimentano rispetto ad altri nel gioco del pallone, sono anche quelli che in gara normalmente si trovano più vicino all'azione. Il processo di valutazione tecnica in gara dell arbitro di calcio è dunque costruito su una prestazione fisica ottimale, su un approccio strategico efficace determinato principalmente dallo spostamento in campo e da una eccellente condizione psicologica e mentale che favoriscono la

8 capacità di concentrazione e di attenzione, riducendo i danni provocati dalle influenze psicologiche e dalle pressioni esterne.

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