L intelligenza visiva L optical flow Il flusso ottico. Sommario

Dimensione: px
Iniziare la visualizzazioe della pagina:

Download "L intelligenza visiva L optical flow Il flusso ottico. Sommario"

Transcript

1 L intelligenza visiva L otical flow l flusso ottico Alberto Borghese Università degli Studi di Milano Laboratorio di Motion Analsis and Virtual Realit (MAVR) Diartimento di Scienze dell nformazione borghese@dsi.unimi.it /53 Sommario Che cos è il flusso ottico? otesi sulla determinazione del flusso ottico. Dal flusso ottico al camo di moto. Determinazione del camo di moto. dentificazione di features dall analisi del gradiente. Movimento da matched features. /53

2 Esemio di feature: gli sigoli 3/53 l flusso ottico Origina dalla sicologia serimentale della visione ( ). PROBLEMA: nut al sistema visivo: una matrice bidimensionale di unti luminosi. Oerazioni localizzate. Outut sono unità: oggetti, ersone nello sazio tridimensionale. SOLUZON: Gestalt (Koffa, 935) raggruamento in una ercezione unitaria di elementi che hanno caratteristiche simili. Flusso ottico (Gibson, 950). RCADUTE TECNOLOGCHE OGGGORNO: Comressori MPEG. Sistemi di Visione Artificiale. 4/53 -

3 Da cosa deriva il flusso ottico? Variazioni di luminosità in immagini statiche => bordi => oggetti + osizione 3D (stereo). Variazioni di luminosità si ossono ottenere anche se ci sostiamo noi davanti ad uno scenario fermo (variazioni temorali di luminosità). n questo caso lo sostamento dell immagine di un alo sulla retina è inversamente roorzionale alla distanza del alo dall immagine. 5/53 Che cos è il flusso ottico? L intuizione di Gibson è stata che er ciascun unto degli oggetti nello sazio 3D si uò ottenere questa misura => camo di movimento. FLUSSO OTTCO: il movimento aarente del attern di luminanza dell immagine. Movimenti omogenei sono generati dallo stesso oggetto => segmentazione, struttura e osizione 3D. Nessuna conoscenza 3D. Aroccio bottom-u. 6/53

4 Come raresentiamo il flusso ottico 7/53 Sommario Che cos è il flusso ottico? otesi sulla determinazione del flusso ottico. Dal flusso ottico al camo di moto. Determinazione del camo di moto. dentificazione di features dall analisi del gradiente. Movimento da matched features. 8/53

5 Come calcoliamo il flusso ottico? Problema della corrisondenza in due istanti temorali successivi. Camionamento temorale fitto => iccoli sostamenti. Problema: stima del flusso ottico a artire dalle variazioni di luminosità. = ((t),(t),t). Luminosità è funzione dello sazio e del temo. Sazio. unti 3D ossono sostarsi nel temo, e, quindi, anche la loro roiezione. Temo. La luminositàdel unto varia se varia la sorgente di illuminazione. Derivata totale di (.) Deriviamo l equazione della costanza della luminosità. 9/53 otesi : Suerfici Lambertiane Un unto della suerficie aare avere la stessa luminosità da qualsiasi direzione lo si guardi. La quantità di luce riflessa L(P,d) = ρ T n, diende: dall albedo in P e dall angolo tra la normale alla suerficie in P (n) ed il raggio incidente. 0/53

6 otesi : Proiezione quasi-frontale Dobbiamo legare la radianza della suerficie all irradianza dell immagine. Luminosità della roiezione: () = L(P)*π/4*(d/f) *cos 4 (α). /53 Variazione locale di luminosità = ((,),t). Luminosità è funzione della osizione sul iano immagine e del temo ==> d/dt = 0 - Equazione della costanza della luminosità dell immagine. Calcoliamo la derivata totale risetto al temo: d d d = + + = 0 dt dt dt t Variazioni di luminosità si ossono registrare se cambia il unto 3D che si roietta in un iel. n articolare: v = t Traduce variazioni temorali di luminosità in informazioni sul gradiente saziale,, e sul camo di velocità sul iano immagine, v (flusso ottico). /53

7 Problema dell aertura d = v + v + =0 dt t v = t 3/53 otesi: conosciamo i bordi dell immagine. E una equazione in incognite: v e v. Solo la comonente normale si uò determinare. Problema dell aertura =0 t =0 v + v = t t Suoniamo il bordo orientato come l asse o l asse Se il bordo è orientato come l asse, = 0 v non uò essere osservato. = 0 Se il bordo è orientato come l asse, 4/53 v non uò essere osservato. v + v + 7

8 Come determinare il flusso ottico? v = t => v n = t La comonente normale della velocità in un unto diende dal gradiente saziale (bordo) e dalla variazione di luminosità. Soluzioni (Barron et al., 994): Risolvere le equazioni differenziali er ogni unto dell immagine. Calcolare le derivate seconde dell equazione di costanza della luminosità e risolvere er ogni unto dell immagine. Arossimazione lineare e stima locale ai minimi quadrati (soluzione semlice ed efficace). Estrazione di features significative e calcolo del loro sostamento. 5/53 Sommario Che cos è il flusso ottico? otesi sulla determinazione del flusso ottico. Dal flusso ottico al camo di moto. Determinazione del camo di moto. dentificazione di features dall analisi del gradiente. Movimento da matched features. 6/53

9 Dal flusso ottico al camo di moto Per suerfici Lambertiane e visione frontale dell oggetto, la quantità di luce incidente il sensore, risulta in rima arossimazione: (P,d) = ρ T n. v = t => v n = t La comonente normale della velocità in un unto diende dal gradiente saziale (bordo) e dalla variazione di luminosità. Quale altra condizione ossiamo derivare dall equazione di costanza della luminosità? 7/53 Come viene influenzata l irradianza dal moto Partiamo dal modello Lambertiano della riflessione: E = ρ n. Deriviamo risetto al temo entrambi i membri. Per sorgenti all infinito, solo n è funzione del temo. Suoniamo di dare un generico movimento (roto-traslatorio) alla suerficie: P(t+) = P(t) + T + w Λ (P O). Dato che T non diende da P, otteniamo che dn(t)/dt = w Λ n E E E v = ==>E v + = 0 t t E E v + = ρ ( ) (w Λ n). t 8/53

10 3. Moto rotatorio con asse arallelo alla normale o moto traslatorio Cosa ci dice? Altrimenti: de( ) dt T dn = = T (w Λ n) dt La quantità è nulla se: w // n. E v + E t = T ( w Λ n) L errore su v, suonendo () = cost. è: v = che decresce con il crescere del bordo. T ( wλn) 9/53 Validità flusso ottico = camo di moto otesi sul rocesso di formazione dell immagine: Suerfici Lambertiane Sorgenti luminose all infinito (raggi aralleli a sé stessi). Visione quasi-frontale. otesi sul tio di movimento della suerficie: Movimento traslatorio oure Movimento rotatorio con asse di rotazione orientato nella direzione della sorgente luminosa. L errore sul camo di moto è inversamente roorzionale al gradiente saziale di luminosità. 0/53

11 Sommario Che cos è il flusso ottico? otesi sulla determinazione del flusso ottico. Dal flusso ottico al camo di moto. Determinazione del camo di moto. dentificazione di features dall analisi del gradiente. Movimento da matched features. /53 Algoritmo di Lucas e Kanade, 99 otesi: L equazione di costanza della luminosità, dà una buona stima di v n. l camo di moto uò essere arossimato localmente (nello sazio e nel temo) come costante. Consideriamo una finestra N N dell immagine, W, in due istanti di temo consecutivi. Tutti i calcoli saranno oerati sui iel di W. Finestra N N di un immagine in istanti successivi. /53

12 3/53 Scrittura di sistema lineare in v t v v = + Fitting di un camo di velocità costante suregioni dell immagine. Sfruttiamo l elevata correlazione sazio-temorale di due immagini v, v uguali in tutti i iel di W. a v + b v = c Abbiamo N N equazioni in incognite. W 4/53 Soluzione sistema lineare in v A = N N c = N t t t = v v A = c ==> = (A T A) - A T c = [v, v ], v calcolata al centro della finestra W.

13 Riassunto nut: una sequenza di immagini, (,,t) con 0 X ma e 0 Y ma. 0 t T. Dove con [X ma, Y ma ]. Filtriamo sazialmente l immagine ad esemio utilizzando un filtro Gaussiano (σ saziale =.5 iels) er lasciare vivi solamente i contorni veri (la scala è legata alla scala dei bordi). Filtriamo temoralmente le immagini er eliminare iccole variazioni di illuminazione dovute e quantizzazione o variazioni di luminosità (σ temorale =.5 frames; la scala è legata alla velocità del movimento). dentifichiamo le regioni W er ogni unto,. Per ogni regione: Calcoliamo le matrici A ed il vettore c. Risolviamo il sistema er determinare v(v, v ). 5/53 Osservazioni Oerazioni locali (oche oerazioni sui iel adiacenti). Nessuna iterazione. Come mai se dall equazione di costanza della luminosità derivo solamente la comonente normale, con l algoritmo di Lucas- Kanade, derivo la comonente di velocità in direzione arbitraria? Perché considero gradienti orientati in modo diverso all interno della finestra W. Come migliorare le restazioni: Si uò oi calcolare la somma vettoriale di v su iù frame. Si uò aumentare l amiezza della finestra (ma c è un comromesso tra amiezza della finestra di osservazione e validità dell arossimazione velocità costante. 6/53

14 7/53 Come irrobustire l algoritmo Cosa succede se v n non è uguale in tutti i di W? Ci sarà un errore di stima: vn non raresenta il movimento di tutti i iel in W. Come sarà distribuito questo errore? Sarà massimo ai bordi della regione. t v v = + W Pesiamo ciascuna delle N N equazioni con un eso s: s = - c 8/53 Stima esata A = N N c = N t t t = v v A = c ==> AS = c S = diag[ - c ; - c ;.. NN - c ] = (A T S A) - A T S c

15 9/53 Osservazione Quando il sistema analizzato non è risolubile? = N N A A T A = 30/53 Condizione di risolubilità gradienti sono nulli (non ci sono bordi: rango 0. gradienti sono orientati in una sola direzione (bordi aralleli): rango. Nel secondo caso cosa riesco a vedere? Solamente la direzione normale della velocità, è il roblema dell aertura. Occorre quindi che i bordi non siano aralleli tra loro. A T A = ) ( ) ( Diende solamente da informazioni saziali (gradiente). La matrice A T A è singolare, quando:

16 Sommario Che cos è il flusso ottico? otesi sulla determinazione del flusso ottico. Dal flusso ottico al camo di moto. Determinazione del camo di moto. dentificazione di features dall analisi del gradiente. Movimento da matched features. 3/53 Features mediante analisi dei gradienti Le stesse features vengono identificate in una sequenza di immagini. ( ) A T A = ( ) Come ossiamo identificare una feature, analizzando i gradienti saziali? Possiamo ad esemio trovare gli sigoli in un immagine. Utilizzando la svd: A T A = U W V W = λ 0 0. λ λ 0. λ 3/53

17 Analisi dei valori singolari λ λ 0. λ è il unto critico. Gli autovettori codificano le direzioni revalenti dei contorni. Gli autovalori codificano la forza dei contorni lunga le due direzioni rinciali (l energia). Su 4 iel: 33/53 Features dal gradiente saziale Partiamo da: (a) un immagine (,); (b) una soglia sull intensità minima del gradiente, λ min ; (c) la dimensione della finestra di analisi, W. Per ogni finestra W, calcoliamo i gradienti saziali. Per ciascuna finestra: Calcoliamo λ. Se λ > λ min, salviamo il centro della finestra nella lista delle features candidate. Ordiniamo la lista delle feature er valori di λ decrescenti. Esaminiamo la lista. Per ogni feature, vengono eliminate tutte quelle altre feature che cadono all interno di W. 34/53

18 Tracing di feature Problemi su suerfici non strutturate 35/53 E er le suerfici non strutturate? Marers, Shae from Shading... 36/53

19 Riassunto Determinazione del camo di moto D mediante tecniche differenziali o matching di feature. Flusso ottico: sostamento del attern di luminosità di un immagine indotto dal movimento risetto alla scena. Sotto alcune iotesi, il flusso ottico si uò ricavare da un analisi delle variazioni temorali di luminosità. Esistono algoritmi semlici (locali e non iterativi) er determinare una buona arossimazione del flusso ottico. Gli stessi algoritmi ossono essere utilizzati er determinare feature (sigoli) nelle immagini. 37/53 Sommario Che cos è il flusso ottico? otesi sulla determinazione del flusso ottico. Dal flusso ottico al camo di moto. Determinazione del camo di moto. dentificazione di features dall analisi del gradiente. Movimento da matched features. 38/53

20 l roblema della corrisondenza Problema di ricerca: elementi uguali nelle due immagini. 39/53 Matching features over time La filosofia è: determino le features in due quadri consecutivi e oi calcolo il moto. ) Eseguo la funzione di riconoscimento delle features sulla coia di immagini consecutive. a) Determino le features al temo t, b) Stimo il loro sostamento delle features da un frame all altro, dal temo t al temo t+, c) Correggo la stima con il calcolo della osizione delle feature al temo t+, nell intorno della redizione 40/53

21 Tecniche di matching Cross-correlazione Bloc matching Least squares matching 4/53 Matching features over time ) Eseguo la funzione di riconoscimento delle features sulla coia di immagini consecutive. Problemi relativi al matching di feature: a) Quali elementi considerare feature? b) Quale misura di similarità considerare? Come effettuare il matching delle feature? a) Finestre, W. b) Misura di matching tra le due immagini. c) Massimo della misura di matching. 4/53

22 C(,) = ) Matching mediante correlazione R C r= c= ( + r, + c ) ( r, c) 0 < < N-R 0 < < M-C mmagine N M Finestra R C Centriamo la finestra di correlazione in w ( w, w ) (vertice in basso, a s). R C C(d,d ) = r= c= ( d + w + r, d + w + c ) ( r + w, c + w) d, d osizione della correlazione in funzione della finestra. La feature corrisondente a ( w, w ) nell immagine sarà nella osizione: d ( d, d ) = arg ma ( C ( d, d )) f f f d, d 43/53 ) Bloc Matching Analisi della misura di correlazione. Qual è il roblema? C(d,d ) = R C r= c= ( d + w + r, d + w + c ) ( r + w, c + w) Variazioni di luminosità globali. Si introduce il bloc matching. D(u,v) = -(u-v) = uv -u - v Regioni molto luminose o oco luminose esano ugualmente => equalizzazione. 44/53

23 3) Least-squares matching Nel matching si tiene conto della trasformazione geometrica del attern dovuta al movimento. (,) Geometric transformation (, ) r r a a a5 = + a3 a4 a6 Minimiz. diff. intensita : ( r r ) (, ) = r ( ) + r, Min Result: Stima dei 6 arametri geometrici(adative LSM) Precisione con least square matching: < /5 Piel risetto a r e r (sostamento) 45/53 Determinazione del moto mediante correlazione Parametri alication deendent : Amiezza della finestra della feature. Amiezza della regione di ricerca (teoricamente tutta l immagine). Riassunto assi dell algoritmo sono: solare le features (individuare le finestre). Per ogni finestra (unto al centro della finestra), calcolare la funzione similitudine (correlazione o bloc matching) con l immagine successiva (o una sottoarte). La feature verrà localizzata sulla seconda immagine nella osizione che massimizza la funzione di similitudine. 46/53

24 Determinazione del moto mediante bloc matching + otical flow ) Determino le features nel rimo frame () con una finestra W( w ). ) Per ciascuna feature, stimo il vettore sostamento mediante otical flow: d o, d = d o. 3) Considero il secondo frame, (). 4) Nel secondo frame analizzo una finestra nell intorno di w +d. 5) Calcolo l errore di Bloc matching. d( d, d ) = argma( B(, )) f f 6) Se l errore è sora soglia, considero l errore come correzione dello sostamento. 7) tero i assi 4-6 dove ad ogni iterazione considero la finestra in () nell intorno di w +d con d = d + d b. 47/53 d, d Matching feature (Riassunto) Tecniche di correlazione. Lavorano sull immagine intera. Possibilità di restringere la finestra di ricerca. La correlazione mediante bloc matching consente di comensare variazioni di luminosità globali. Tecniche basate su camo di moto. Lavorano su una finestra. Algoritmi ricorsivi con risoluzione crescente dello sostamento. 48/53

25 Matching di feature er la ricostruzione Determinazione di Corrisondenze su immagini multile unti individuati servono er inizializzare il rocesso. 49/53 Matching di feature er la ricostruzione Determinazione di Corrisondenze su immagini multile 50/53

26 Least-squares matching temlate image f(,) search image g(,) - MN. funzione (L norm dei residui della stima ai min.quadrati) che misura la diff. tra i valori di grigio di f e g - La osizione di g e descritta da 6 arametri ( traslazioni, rotazioni, shae, correzione radiometrica) f(,)=g(,) f(,) - e(,)=g(,) - result chec: σ 0 (analisideiresidui) 5/53 Ricostruzione di ersone ferme A) Matching trilette di immagini D corrisondenze B) 3D Reconstruction forward intersection filtering oint cloud con iel gra value htt:// 5/53

27 Ricostruzione da immagini htt:// 53/53

Il flusso ottico. Alberto Borghese Laboratory of Motion Analysis, Virtual Reality (MAVR) Il flusso ottico

Il flusso ottico. Alberto Borghese Laboratory of Motion Analysis, Virtual Reality (MAVR) Il flusso ottico l flusso ottico Alberto Borghese Laborator of Motion Analsis, Virtual Realit (MAVR) testb N.A. Borghese Uniersità di Milano 9/03/003 htt:\\homes.dsi.unimi.it\ borghese /30 l flusso ottico Origina dalla

Dettagli

a 11 s 1 + a 12 s a 1n s n = b 1 a 21 s 1 + a 22 s a 2n s n = b 2..

a 11 s 1 + a 12 s a 1n s n = b 1 a 21 s 1 + a 22 s a 2n s n = b 2.. Matematica II 020304 Ogni sistema di m equazioni lineari in n incognite x 1 x 2 x n si uo raresentare nella forma a 11 x 1 + a 12 x 2 + + a 1n x n = b 1 a 21 x 1 + a 22 x 2 + + a 2n x n = b 2 a m1 x 1

Dettagli

Cinematica grafica C.R P 2

Cinematica grafica C.R P 2 inematica grafica ome già evidenziato in recedenza, in alternativa alla formulazione analitica e limitatamente ai roblemi iani, è ossibile dare del roblema cinematico una formulazione grafica, che in qualche

Dettagli

I magneti comunemente usati in esperimenti a bersaglio fisso sono i magneti dipolari.

I magneti comunemente usati in esperimenti a bersaglio fisso sono i magneti dipolari. Misure d imulso Un aarato che ermette una misura di tracce ( insieme di camere MWPC o a deriva o silici) osto in un camo magnetico (ossibilmente uniforme) fornisce una misura dell imulso delle articelle

Dettagli

Lezione 24 IL TEOREMA DI BERNOULLI

Lezione 24 IL TEOREMA DI BERNOULLI unti dei corsi di Idraulica e Idrodinamica Lezione 4 IL TEOREM DI ERNOULLI Nella LEZIONE 3 abbiamo dedotto il teorema di ernoulli er le correnti fluide, artendo dall equazione del moto valida in tali circostanze.

Dettagli

Comportamento asintotico delle Catene di Markov

Comportamento asintotico delle Catene di Markov Comortamento asintotico delle Catene di Markov In queste note analizzeremo il comortamento asintotico della catene di Markov a temo discreto omogenee, con sazio degli stati di dimensione finita. I risultati

Dettagli

ESERCIZI SULLA DINAMICA DI CORPI RIGIDI.

ESERCIZI SULLA DINAMICA DI CORPI RIGIDI. ESERCIZI SULL DINMIC DI CRPI RIIDI. Risoluzione mediante equazioni di Lagrange, equilibrio relativo (forze aarenti), stazionarietà del otenziale U; stabilità dell equilibrio e analisi delle iccole oscillazioni.

Dettagli

in forma matriciale: X = A X + B, cioè Se il det A = ad - bc è diverso da zero, la trasformazione è invertibile e quindi biunivoca; in tal caso la

in forma matriciale: X = A X + B, cioè Se il det A = ad - bc è diverso da zero, la trasformazione è invertibile e quindi biunivoca; in tal caso la TRASFORMAZIONI LINEARI SUL PIANO Sono trasformazioni lineari tutte le trasformazioni del tio: a b c d q in forma matriciale: X A X B, cioè a c b d q Dove a A c b d è la matrice della trasformazione. Se

Dettagli

I fasci di circonferenze

I fasci di circonferenze A I fasci di circonferenze Se combiniamo linearmente le equazioni di due circonferenze otteniamo un fascio di circonferenze. Per esemio, date le circonferenze di equazioni la loro combinazione lineare

Dettagli

Capitolo 2. Funzioni

Capitolo 2. Funzioni Caitolo 2 Funzioni 2.1. De nizioni Un concetto di fondamentale imortanza è quello di funzione. roosito la seguente de nizione: Vale a questo De nizione 10 Dati due insiemi (non vuoti) X e Y, si chiama

Dettagli

Analisi di sequenze di immagini. Sequenze di immagini Il flusso ottico Corrispondenze discrete

Analisi di sequenze di immagini. Sequenze di immagini Il flusso ottico Corrispondenze discrete Analisi di sequenze di immagini Sequenze di immagini Il flusso ottico Corrispondenze discrete Stima del Movimento La stima del movimento introduce il tempo L'evoluzione temporale comporta un enorme incremento

Dettagli

Le forze e la loro misura

Le forze e la loro misura Modulo B Le Forze Unità 1 Pagina 1 di 6 Le forze e la loro misura Per forza intendiamo una qualsiasi causa esterna che modifica lo stato di quiete o di moto se alicata ad un coro libero di muoversi, o

Dettagli

Verifica di ipotesi: approfondimenti

Verifica di ipotesi: approfondimenti 1. Il -value Verifica di iotesi: arofondimenti Il test si uò effettuare: Determinando reventivamente le regioni di accettazione di H 0 e H 1 er lo stimatore considerato (sulla base del livello α e osservando

Dettagli

TRASFORMAZIONI LINEARI SUL PIANO

TRASFORMAZIONI LINEARI SUL PIANO TRASFORMAZIONI LINEARI SUL PIANO Sono trasformazioni lineari tutte le trasformazioni del tio: a b c d in forma matriciale: X A X B, cioè a c b d Dove a A c b d è la matrice della trasformazione. Se il

Dettagli

TRASFORMAZIONI GEOMETRICHE ( 1 ) Risolvendo il sistema lineare ( 1 ) rispetto alle incognite x, y si ottiene: = e

TRASFORMAZIONI GEOMETRICHE ( 1 ) Risolvendo il sistema lineare ( 1 ) rispetto alle incognite x, y si ottiene: = e Generalità sulle affinità TRASFORMAZIONI GEOMETRICHE Chiamasi affinità o trasformazione lineare una corrisondenza biunivoca tra due iani o tra unti dello stesso iano che trasforma rette in rette conservando

Dettagli

ESTRAZIONE DI DATI 3D DA IMMAGINI DIGITALI. (Visione 3D)

ESTRAZIONE DI DATI 3D DA IMMAGINI DIGITALI. (Visione 3D) ESTRAZIONE DI DATI 3D DA IMMAGINI DIGITALI () Structure From Motion Date m immagini di n punti 3D (fissi) Stimare le m matrici di proiezione P i e gli n vettori X j date le mn corrispondenze x ij SFM

Dettagli

1) Si deve progettare un auto reattore per un missile che vola a M 1 := 1.8. Supponendo che

1) Si deve progettare un auto reattore per un missile che vola a M 1 := 1.8. Supponendo che Esercizi di Esame 1.mcd (1/9) 1) Si deve rogettare un auto reattore er un missile che vola a M 1 : 1.8. Suonendo che T 1 : 73.15 K, 1 : 0.7 atm, A : 0.0347 m, A 3 /A 1.34 e che la combustione roduce 196.7kJ/kg.

Dettagli

Principi di Economia Microeconomia. Esercitazione 1 Domanda, Offerta ed Equilibrio. Soluzioni

Principi di Economia Microeconomia. Esercitazione 1 Domanda, Offerta ed Equilibrio. Soluzioni Princii di Economia Microeconomia Esercitazione 1 Domanda, Offerta ed Equilibrio Soluzioni Maria Tsouri Novembre 1 1. Raresentate graficamente le seguenti funzioni di domanda e di offerta: (a) d =1-P Calcoliamo

Dettagli

Cinematica differenziale inversa Statica

Cinematica differenziale inversa Statica Corso di Robotica 1 Cinematica differenziale inversa Statica Prof. Alessandro De Luca Robotica 1 1 Inversione della cinematica differenziale trovare le velocità di giunto che realizzano una velocità generalizzata

Dettagli

Stereovisione. Marco Moltisanti. Image Processing Lab Dipartimento di Matematica e Informatica Università degli Studi di Catania

Stereovisione. Marco Moltisanti. Image Processing Lab Dipartimento di Matematica e Informatica Università degli Studi di Catania Stereovisione Marco Moltisanti Image Processing Lab Dipartimento di Matematica e Informatica Università degli Studi di Catania moltisanti@dmi.unict.it www.dmi.unict.it/~moltisanti 11 aprile 2013 Introduzione

Dettagli

Dispensa del corso di FLUIDODINAMICA DELLE MACCHINE

Dispensa del corso di FLUIDODINAMICA DELLE MACCHINE Disensa del corso di FLUIDODINAICA DELLE ACCHINE Argomento: Onde di ach e onde d'urto (flusso stazionario, non viscoso di un gas erfetto) Prof. Pier Ruggero Sina Diartimento di Ingegneria Prof. P. R. Sina

Dettagli

Liceo Scientifico Statale G. Stampacchia. Tricase

Liceo Scientifico Statale G. Stampacchia. Tricase Temo di lavoro Liceo Scientifico Statale G. Stamacchia 60 minuti Tricase Oggetto: Comito di Fisica Classe D Soluzione Pr1 Pr Pr3 Pr4 Tema: Dinamica: Alicazioni del secondo e del terzo rinciio Conservazione

Dettagli

ESERCIZIO 1: Vincolo di bilancio lineare

ESERCIZIO 1: Vincolo di bilancio lineare Microeconomia rof. Barigozzi ESERCIZIO 1: Vincolo di bilancio lineare Si immagini un individuo che ha a disosizione un budget di 500 euro e deve decidere come allocare tale budget tra un bene, che ha un

Dettagli

SISTEMI LINEARI. x y + 2t = 0 2x + y + z t = 0 x z t = 0 ; S 3 : ; S 5x 2y z = 1 4x 7y = 3

SISTEMI LINEARI. x y + 2t = 0 2x + y + z t = 0 x z t = 0 ; S 3 : ; S 5x 2y z = 1 4x 7y = 3 SISTEMI LINEARI. Esercizi Esercizio. Verificare se (,, ) è soluzione del sistema x y + z = x + y z = 3. Trovare poi tutte le soluzioni del sistema. Esercizio. Scrivere un sistema lineare di 3 equazioni

Dettagli

LA GEOMETRIA NELLO SPAZIO

LA GEOMETRIA NELLO SPAZIO GEOMETRIA 3 LE TRE DIMENSIONI richiami della teoria n La geometria dello sazio o geometria dei solidi eá il settore della geometria che si occua di cori a tre dimensioni; n una retta eá erendicolare ad

Dettagli

LA DOMANDA DI MERCATO

LA DOMANDA DI MERCATO LA DOMANDA DI MERCATO Finora ci siamo occuati della scelta dell individuo, ora vogliamo esaminare come si determina la domanda di mercato di un bene. Domande individuali: x i 1 ( 1, 2, y i ) i= 1,...n

Dettagli

Algoritmi per la stima del movimento. Raffaella Lanzarotti

Algoritmi per la stima del movimento. Raffaella Lanzarotti Algoritmi per la stima del movimento Raffaella Lanzarotti Obiettivo Data una sequenza di immagini*, estrarre le informazioni derivanti dalle variazioni che riusciamo ad individuare nella sequenza stessa

Dettagli

Esercitazione 6 - Soluzione

Esercitazione 6 - Soluzione Anno Accademico 28-29 Corso di Algebra Lineare e Calcolo Numerico per Ingegneria Meccanica Esercitazione 6 - Soluzione Immagine, nucleo. Teorema di Rouché-Capelli. Esercizio Sia L : R 3 R 3 l applicazione

Dettagli

. La distanza orizzontale della moneta sul fondo è

. La distanza orizzontale della moneta sul fondo è Fisica Generale Modulo di Fisica II A.A. 06-7 RIFLESSIONE, RIFRAZIONE E POLARIZZAZIONE DELLA LUCE Ha. Un cilindro di glicerina (ng =.7) di raggio R = 0 cm è osto al centro di un cilindro di solfuro di

Dettagli

Il disegno spiega su una superficie piana un oggetto tridimensionale

Il disegno spiega su una superficie piana un oggetto tridimensionale Università degli Studi Laboratorio Di Disegno -- dl..e.g.a. Prof. A. Petino Annotazioni er gli studenti Il disegno siega su una suerficie iana un oggetto tridimensionale Differenti modi di raresentare

Dettagli

TEORIA DELLA PROBABILITÁ

TEORIA DELLA PROBABILITÁ TEORIA DELLA PROBABILITÁ Cenni storici i rimi arocci alla teoria della robabilità sono della metà del XVII secolo (Pascal, Fermat, Bernoulli) gli ambiti di alicazione sono i giochi d azzardo e roblemi

Dettagli

LE TRASFORMAZIONI NON ISOMETRICHE

LE TRASFORMAZIONI NON ISOMETRICHE GEOMETRIA 2 LE TRASFORMAZIONI NON ISOMETRICHE L'OMOTETIA richiami della teoria n Le trasformazioni non isometriche sono quelle trasformazioni in seguito alle quali le figure non restano congruenti; n l'omotetia

Dettagli

Modelli dei Sistemi di Produzione Modelli e Algoritmi della Logistica 2010-11

Modelli dei Sistemi di Produzione Modelli e Algoritmi della Logistica 2010-11 Modelli dei Sistemi di Produzione Modelli e lgoritmi della Logistica 00- Scheduling: Macchina Singola CRLO MNNINO Saienza Università di Roma Diartimento di Informatica e Sistemistica Il roblema /-/ w C

Dettagli

Equazioni differenziali

Equazioni differenziali 4 Equazioni differenziali Determinare le primitive di una funzione f(x) significa risolvere y (x) = f(x) dove l incognita è la funzione y(x). Questa equazione è un semplice esempio di equazione differenziale.

Dettagli

Risoluzione Assegno

Risoluzione Assegno hristian oola orso di Fenomeni di Trasorto I Ingegneria himica (N.O. isoluzione Assegno... Esercizio a La sinta sul tao uò essere scomosta in due arti. Una è la sinta esercitata dal fluido contenuto nel

Dettagli

Meccanica. 5. Moti Relativi. Domenico Galli. Dipartimento di Fisica e Astronomia

Meccanica. 5. Moti Relativi.  Domenico Galli. Dipartimento di Fisica e Astronomia Meccanica 5. Moti Relativi http://campus.cib.unibo.it/2423/ Domenico Galli Dipartimento di Fisica e Astronomia 22 febbraio 2017 Traccia 1. Cambiamento del Sistema di Riferimento 2. Trasformazione del Vettore

Dettagli

UNIVERSITÀ DEGLI STUDI DELLA CALABRIA. - Prova scritta di ANALISI MATEMATICA 2 - Appello del 16 settembre 2013

UNIVERSITÀ DEGLI STUDI DELLA CALABRIA. - Prova scritta di ANALISI MATEMATICA 2 - Appello del 16 settembre 2013 UNIVERSITÀ DEGLI STUDI DELLA CALABRIA - Prova scritta di ANALISI MATEMATICA - Aello del 6 settembre COGNOME:... NOME:... MATRICOLA:... CORSO DI LAUREA IN INGEGNERIA:... IMPORTANTE Al termine della rova

Dettagli

Probabilità e tempi medi di assorbimento

Probabilità e tempi medi di assorbimento Probabilità e temi medi di assorbimento 6.1 Probabilità di assorbimento Consideriamo una catena con un numero finito di stati che indichiamo con S = {1, 2,... r}. Sia C una classe chiusa di S. Se la catena

Dettagli

Corso di Robotica 1 Cinematica inversa

Corso di Robotica 1 Cinematica inversa Corso di Robotica 1 Cinematica inversa Prof. Alessandro De Luca Robotica 1 1 Problema cinematico inverso data una posa (posizione + orientamento) dell end-effector determinare l insieme di valori delle

Dettagli

Programma di Matematica Anno Scolastico 2014/2015 Classe 2M

Programma di Matematica Anno Scolastico 2014/2015 Classe 2M Programma di Matematica Anno Scolastico 04/05 Classe M Modulo : Richiami calcolo letterale Il rodotto notevole di una somma er una di erenza (a+b)(a (a + b) : Cubo di un binomio (a + b) : b): Quadrato

Dettagli

Dispense del corso di Elaborazione di Immagini e Audio Digitali

Dispense del corso di Elaborazione di Immagini e Audio Digitali http://imagelab.ing.unimo.iting it Dispense del corso di Elaborazione di Immagini e Audio Digitali Video Processing Prof. Roberto Vezzani Dall immagine al video Un video può essere visto innanzitutto come

Dettagli

Idraulica e Idrologia: Lezione 12 Agenda del giorno

Idraulica e Idrologia: Lezione 12 Agenda del giorno Idraulica e Idrologia: Lezione genda del giorno Idrostatica: fluidi in quiete - Unità di misura er la ressione di un fluido - Pressione e rofondità - Princiio di rchimede: cori in un fluido Pg Fluido Cosa

Dettagli

LA GEOMETRIA DEI SOLIDI

LA GEOMETRIA DEI SOLIDI GEOMETRIA PREREQUISITI l conoscere gli enti fondamentali della geometria iana e le loro rorietaá l ossedere il concetto di arallelismo e erendicolaritaá l oerare con le misure angolari CONOSCENZE 1. le

Dettagli

Corso di Progetto di Strutture. POTENZA, a.a Serbatoi e tubi

Corso di Progetto di Strutture. POTENZA, a.a Serbatoi e tubi Corso di Progetto di Strutture POTENZA, a.a. 01 013 Serbatoi e tubi Dott. Marco VONA Scuola di Ingegneria, Università di Basilicata marco.vona@unibas.it htt://www.unibas.it/utenti/vona/ CONSIDEAZIONI INTODUTTIVE

Dettagli

Prodotto scalare e ortogonalità

Prodotto scalare e ortogonalità Prodotto scalare e ortogonalità 12 Novembre 1 Il prodotto scalare 1.1 Definizione Possiamo estendere la definizione di prodotto scalare, già data per i vettori del piano, ai vettori dello spazio. Siano

Dettagli

Metodi per la riduzione della dimensionalità Strumenti quantitativi per la gestione

Metodi per la riduzione della dimensionalità Strumenti quantitativi per la gestione Metodi er la riduzione della dimensionalità Strumenti quantitativi er la gestione Emanuele Taufer Introduzione Combinazioni lineari Regressione lineare sulle variabili trasformate Dettaglio teorico Metodi

Dettagli

Universita degli Studi di Ancona Laurea in Ingegneria Meccanica ed Informatica a Distanza Anno Accademico 2005/2006. Matematica 2 (Analisi)

Universita degli Studi di Ancona Laurea in Ingegneria Meccanica ed Informatica a Distanza Anno Accademico 2005/2006. Matematica 2 (Analisi) Universita degli Studi di Ancona Laurea in Ingegneria Meccanica ed Informatica a Distanza Anno Accademico 2005/2006 Matematica 2 (Analisi) Nome:................................. N. matr.:.................................

Dettagli

Il contrasto. La percezione del contrasto. Contrasto e filling-in. Il contrasto simultaneo. Le distribuzioni di luminanza (ii)

Il contrasto. La percezione del contrasto. Contrasto e filling-in. Il contrasto simultaneo. Le distribuzioni di luminanza (ii) 20 Aprile 2006 Corso di Laurea in Informatica Multimediale Facoltà di Scienze MMFFNN Università di Verona Il contrasto La percezione del contrasto Chiara Della Libera DSNV Università di Verona Sezione

Dettagli

II Università degli Studi di Roma

II Università degli Studi di Roma Versione preliminare gennaio TOR VERGATA II Università degli Studi di Roma Dispense di Geometria. Capitolo 3. 7. Coniche in R. Nel Capitolo I abbiamo visto che gli insiemi di punti P lineare di primo grado

Dettagli

1 Distanza di un punto da una retta (nel piano)

1 Distanza di un punto da una retta (nel piano) Esercizi 26/10/2007 1 Distanza di un punto da una retta (nel piano) Sia r = {ax + by + c = 0} una retta. Sia P = (p 1, p 2 ) R 2 un punto che non sta sulla retta r. Vogliamo vedere se si può parlare di

Dettagli

ESERCIZI sui VETTORI

ESERCIZI sui VETTORI ESERCIZI sui VETTORI 1. Calcolare la somma di v 1 (2, 3) e v 2 (1, 4). 2. Calcolare la somma di v 1 (1, 5, 4) e v 2 (6, 8, 2). 3. Calcolare il prodotto di α = 2 e v 1 (1, 4). 4. Calcolare il prodotto di

Dettagli

! L occhio come sistema ottico complesso. Corso di Principi e Modelli della Percezione. ! Prof. Giuseppe Boccignone!

! L occhio come sistema ottico complesso. Corso di Principi e Modelli della Percezione. ! Prof. Giuseppe Boccignone! L occhio come sistema ottico comlesso Corso di Princii e Modelli della Percezione Prof. Giusee Boccignone Diartimento di Scienze dell Informazione Università di Milano boccignone@dsi.unimi.it htt://homes.dsi.unimi.it/~boccignone/giuseeboccignone_webage/modelli_percezione.html

Dettagli

ESTRAZIONE DI DATI 3D DA IMMAGINI DIGITALI. (Visione 3D)

ESTRAZIONE DI DATI 3D DA IMMAGINI DIGITALI. (Visione 3D) ESTRAZIONE DI DATI 3D DA IMMAGINI DIGITALI () Visione Stereo Scopo della visione stereo è ricostruire la struttura di una scena 3D statica a partire da n >= 2 viste diverse - il caso n=2 è l argomento

Dettagli

INTRODUZIONE. L obiettivo centrale della tesi consiste nell analizzare, attraverso una opportuna tecnica

INTRODUZIONE. L obiettivo centrale della tesi consiste nell analizzare, attraverso una opportuna tecnica INTRODUZIONE L obiettio centrale della tesi consiste nell analizzare attraerso una oortuna tecnica statistica denominata ANALISI DELLE COMPONENTI PRINCIPALI due distinti set di dati relatii allo stato

Dettagli

docente: Germana Scepi

docente: Germana Scepi INSEGNAMENTO DI :PIANO DEGLI ESPERIMENTI CORSO DI LAUREA: CLAS docente: Germana Scei Eserimenti in Scienza e Industria I metodi serimentali sono amiamente utilizzati sia nella ricerca scientifica che nel

Dettagli

Fluido in movimento. Linee di flusso.

Fluido in movimento. Linee di flusso. Fluido in moimento. Linee di flusso. Raresentazione del moto di un fluido. Linea di flusso: linea in ogni unto tangente alla elocità del fluido; indica la direzione del flusso isualizzabili mediante filetti

Dettagli

Analisi Matematica II - INGEGNERIA Gestionale - B 20 luglio 2017 Cognome: Nome: Matricola:

Analisi Matematica II - INGEGNERIA Gestionale - B 20 luglio 2017 Cognome: Nome: Matricola: Analisi Matematica II - INGEGNERIA Gestionale - B luglio 7 Cognome: Nome: Matricola: IMPORTANTE: Giustificare tutte le affermazioni e riportare i calcoli essenziali Esercizio [8 punti] Data la matrice

Dettagli

Metodi computazionali per i Minimi Quadrati

Metodi computazionali per i Minimi Quadrati Metodi computazionali per i Minimi Quadrati Come introdotto in precedenza si considera la matrice. A causa di mal condizionamenti ed errori di inversione, si possono avere casi in cui il e quindi S sarebbe

Dettagli

SIMULAZIONE - 29 APRILE QUESITI

SIMULAZIONE - 29 APRILE QUESITI www.matefilia.it SIMULAZIONE - 29 APRILE 206 - QUESITI Q Determinare il volume del solido generato dalla rotazione attorno alla retta di equazione y= della regione di piano delimitata dalla curva di equazione

Dettagli

Prodotto scalare, ortogonalitá e basi ortonormali

Prodotto scalare, ortogonalitá e basi ortonormali CAPITOLO 0 Prodotto scalare, ortogonalitá e basi ortonormali Esercizio 0.. Dati i seguenti vettori di R si calcoli il prodotto scalare (v i,v j per i,j =,,...,6: v = (6,3 v = (,0 v 3 = (, v 4 = (,0 v 5

Dettagli

ax 1 + bx 2 + c = 0, r : 2x 1 3x 2 + 1 = 0.

ax 1 + bx 2 + c = 0, r : 2x 1 3x 2 + 1 = 0. . Rette in R ; circonferenze. In questo paragrafo studiamo le rette e le circonferenze in R. Ci sono due modi per descrivere una retta in R : mediante una equazione cartesiana oppure mediante una equazione

Dettagli

SPAZI EUCLIDEI, APPLICAZIONI SIMMETRICHE, FORME QUADRATICHE

SPAZI EUCLIDEI, APPLICAZIONI SIMMETRICHE, FORME QUADRATICHE SPAZI EUCLIDEI, APPLICAZIONI SIMMETRICHE, FORME QUADRATICHE. Esercizi Esercizio. In R calcolare il modulo dei vettori,, ),,, ) ed il loro angolo. Esercizio. Calcolare una base ortonormale del sottospazio

Dettagli

ESTRAZIONE DI DATI 3D DA IMMAGINI DIGITALI. (Visione 3D)

ESTRAZIONE DI DATI 3D DA IMMAGINI DIGITALI. (Visione 3D) ESTRAZIONE DI DATI 3D DA IMMAGINI DIGITALI () Calibrazione intrinseca Spesso risulta utile calibrare la sola componente intrinseca di un sistema di visione (matrice K), e non si dispone di oggetti di forma

Dettagli

MACCHINE ELETTRICHE MACCHINA SINCRONA A POLI SALIENTI

MACCHINE ELETTRICHE MACCHINA SINCRONA A POLI SALIENTI MACCHINE ELETTRICHE MACCHINA SINCRONA A POLI SALIENTI In queste macchine il rotore non è cilindrico, ma è sagomato. E costituito da una corona d acciaio da cui sorgono i oli. Ciascun olo è comosto dal

Dettagli

Esempio Le preferenze di un consumatore sono descritte dalla funzione di utilità U = x 1 x 2. Il suo reddito è pari a 400 con p 1 = 4 e p 2 = 10.

Esempio Le preferenze di un consumatore sono descritte dalla funzione di utilità U = x 1 x 2. Il suo reddito è pari a 400 con p 1 = 4 e p 2 = 10. 4. Effetto reddito ed effetto sostituzione Esemio Le referenze di un consumatore sono descritte dalla funzione di utilità U. Il suo reddito è ari a 400 con 4 e 0. a) Determinare la scelta ottima e come

Dettagli

Esercizio 1 Trovare, se esistono, le soluzioni del sistema lineare. y + 3z = 3 x y + z = 0. { x + y = 1

Esercizio 1 Trovare, se esistono, le soluzioni del sistema lineare. y + 3z = 3 x y + z = 0. { x + y = 1 Esercizio 1 Trovare, se esistono, le soluzioni del lineare y + 3z = 3 x y + z = 0 x + y = 1 0 1 3 3 1 1 1 0 1 1 1 0 = 0 1 3 3 = 1 1 0 1 1 1 0 1 = 1 1 1 0 0 1 3 3 0 1 1 = Il di partenza è quindi equivalente

Dettagli

Risoluzione di sistemi lineari

Risoluzione di sistemi lineari Risoluzione di sistemi lineari Teorema (Rouché-Capelli) Dato il sistema di m equazioni in n incognite Ax = b, con A M at(m, n) b R n x R n [A b] si ha che: matrice dei coefficienti, vettore dei termini

Dettagli

PLASTICITA IN RIFERIMENTO AI TERRENI

PLASTICITA IN RIFERIMENTO AI TERRENI PLASTICITA IN RIFERIMENTO AI TERRENI Es. rovino soggetto a rova di comressione monoassiale σ a σ a σ R R σ Y Y σ a O ε a OY: deformazioni reversibili, comortamento elastico (comortamento lineare er deformazioni

Dettagli

Per le risposte utilizza gli spazi predisposti. Quando richiesto, il procedimento va esposto brevemente, ma in maniera comprensibile.

Per le risposte utilizza gli spazi predisposti. Quando richiesto, il procedimento va esposto brevemente, ma in maniera comprensibile. COGNOME............................... NOME..................................... Punti ottenuti Esame di geometria Scrivi cognome e nome negli spazi predisposti in ciascuno dei tre fogli. Per ogni domanda

Dettagli

Sistemi lineari - Parte Seconda - Esercizi

Sistemi lineari - Parte Seconda - Esercizi Sistemi lineari - Parte Seconda - Esercizi Terminologia Operazioni elementari sulle righe. Equivalenza per righe. Riduzione a scala per righe. Rango di una matrice. Forma canonica per righe. Eliminazione

Dettagli

Lezione 18 Propagazione di onde elettromagnetiche in un plasma

Lezione 18 Propagazione di onde elettromagnetiche in un plasma Lezione 18 Proagazione di onde elettromagnetiche in un lasma G. Bosia Universita di Torino 1 Ha la forma (XVII-7) Relazione di disersione dove e il tensore dielettrico del mezzo. Scritto in forma tensoriale:

Dettagli

Problemi Di Cinematica del Punto Materiale A cura del Prof. T.Papa. dx x = 8 m=s2 : dx 2 _x2 + dy A 2! 2 : A 2! 2 A 2 + 900 A 2!

Problemi Di Cinematica del Punto Materiale A cura del Prof. T.Papa. dx x = 8 m=s2 : dx 2 _x2 + dy A 2! 2 : A 2! 2 A 2 + 900 A 2! Problemi Di Cinematica del Punto Materiale A cura del Prof. T.Paa. Un unto materiale si muove luno la traiettoria di equazione y = x 2 e, luno x, ha comonente della velocita _x = 2 m=s, costante. Determinare

Dettagli

Esercizi sulle coniche (prof.ssa C. Carrara)

Esercizi sulle coniche (prof.ssa C. Carrara) Esercizi sulle coniche prof.ssa C. Carrara Alcune parti di un esercizio possono ritrovarsi in un altro esercizio, insieme a parti diverse. È un occasione per affrontarle da un altra angolazione.. Determinare

Dettagli

3 ) (5) Determinare la proiezione ortogonale del punto (2, 1, 2) sul piano x + 2y + 3z + 4 = 0.

3 ) (5) Determinare la proiezione ortogonale del punto (2, 1, 2) sul piano x + 2y + 3z + 4 = 0. 1 Calcolo vettoriale 1 Scrivere il vettore w =, 6 sotto forma di combinazione lineare dei vettori u = 1, e v = 3, 1 R w = v 4u Determinare la lunghezza o il modulo del vettore, 6, 3 R 7 3 Determinare la

Dettagli

Esercizi sulle coniche (prof.ssa C. Carrara)

Esercizi sulle coniche (prof.ssa C. Carrara) Esercizi sulle coniche prof.ssa C. Carrara Alcune parti di un esercizio possono ritrovarsi in un altro esercizio, insieme a parti diverse. È un occasione per affrontarle più volte.. Stabilire il tipo di

Dettagli

Per quanto detto prima il fenomeno di svuotamento termina quando la pressione di ristagno è pari a:

Per quanto detto prima il fenomeno di svuotamento termina quando la pressione di ristagno è pari a: Esercizi Si consideri il serbatoio schematicamente raresentato in Fig., in cui è contenuto un gas avente inizialmente (cioè al temo t=0) temeratura T o =0F e ressione oi =0si. Il serbatoio è collegato

Dettagli

Dipendenza e indipendenza lineare (senza il concetto di rango)

Dipendenza e indipendenza lineare (senza il concetto di rango) CAPITOLO 5 Dipendenza e indipendenza lineare (senza il concetto di rango) Esercizio 5.1. Scrivere un vettore w R 3 linearmente dipendente dal vettore v ( 1, 9, 0). Esercizio 5.2. Stabilire se i vettori

Dettagli

LA PARABOLA E LE DISEQUAZIONI

LA PARABOLA E LE DISEQUAZIONI LA PARABOLA E LE DISEQUAZIONI DI SECONDO GRADO 6 Per ricordare H Una funzione di secondo grado la cui equazione assume la forma y ˆ a b c si chiama arabola. Le sue caratteristiche sono le seguenti (osserva

Dettagli

CAPITOLO 5 Un modello di comportamento dei consumatori Parte terza

CAPITOLO 5 Un modello di comportamento dei consumatori Parte terza CAPITOLO 5 Un modello di comortamento dei consumatori Parte terza La derivazione delle funzioni di domanda individuali e gli esercizi di statica comarata 005 EGEA e Mario Gilli D. Kres, Microeconomia er

Dettagli

Lezione 7: Il Teorema di Rouché-Capelli

Lezione 7: Il Teorema di Rouché-Capelli Lezione 7: Il Teorema di Rouché-Capelli In questa lezione vogliamo rivisitare i sistemi lineari e dare alcuni risultati che ci permettono di determinare dato un sistema lineare se ammette soluzioni e da

Dettagli

Soluzione. Il dominio E consiste nella parte di spazio contenuta nella sfera ma esterna al cono rappresentata in Figura 1. Infatti

Soluzione. Il dominio E consiste nella parte di spazio contenuta nella sfera ma esterna al cono rappresentata in Figura 1. Infatti Esercizio 1 (G. Ziglio). (6 punti) Calcolare il volume della porzione di spazio E interna alla sfera di equazione x 2 + y 2 + z 2 = 1 ed esterna al cono di equazione z 2 = x 2 + y 2 E = (x, y, z) R x 2

Dettagli

x1 + 2x 2 + 3x 3 = 0 nelle tre incognite x 1, x 2, x 3. Possiamo risolvere l equazione ricavando l incognita x 1 x 1 = 2x 2 3x 3 2r 1 3r 2 x 2 x 3

x1 + 2x 2 + 3x 3 = 0 nelle tre incognite x 1, x 2, x 3. Possiamo risolvere l equazione ricavando l incognita x 1 x 1 = 2x 2 3x 3 2r 1 3r 2 x 2 x 3 Matematica II -..9 Spazio delle soluzioni di un sistema lineare omogeneo.. Consideriamo l equazione lineare omogenea nelle tre incognite x, x, x 3. x + x + 3x 3 = Possiamo risolvere l equazione ricavando

Dettagli

INGEGNERIA E TECNOLOGIE DEI SISTEMI DI CONTROLLO Modellazione su base fisica

INGEGNERIA E TECNOLOGIE DEI SISTEMI DI CONTROLLO Modellazione su base fisica INGEGNERIA E TECNOLOGIE DEI SISTEMI DI CONTROLLO Modellazione su base fisica Prof. Carlo Rossi DEIS - Università di Bologna Tel: 05 09300 email: crossi@deis.unibo.it Modelli e modellistica Motivazioni

Dettagli

Appunti di Meccanica dei Fluidi M. Tregnaghi

Appunti di Meccanica dei Fluidi M. Tregnaghi Aunti di Meccanica dei Fluidi 3. STATICA: PRESSIONE E LEE IDROSTATICA PRESSIONE IN UN PUNTO La ressione è il modulo della forza esercitata da un fluido er unità di suerficie che agisce in direzione normale

Dettagli

UNIVERSITÀ DEGLI STUDI DI SALERNO Svolgimento della prova scritta di Matematica II 08 Giugno 2011

UNIVERSITÀ DEGLI STUDI DI SALERNO Svolgimento della prova scritta di Matematica II 08 Giugno 2011 Esercizio UNIVERSITÀ EGLI STUI I SALERNO della rova scritta di Matematica II Giugno In R con la struttura di sazio euclideo canonica si considerino le due rette: r : x y + ; s : x y ;. (a) dire se le rette

Dettagli

1 Il polinomio minimo.

1 Il polinomio minimo. Abstract Il polinomio minimo, così come il polinomio caratterisico, è un importante invariante per le matrici quadrate. La forma canonica di Jordan è un approssimazione della diagonalizzazione, e viene

Dettagli

ESAME DI AMMISSIONE ALLA TERZA LICEO SCIENZE SPERIMENTALI: FISICA

ESAME DI AMMISSIONE ALLA TERZA LICEO SCIENZE SPERIMENTALI: FISICA LICO CANTONAL DI LUGANO 2 SAM DI AMMISSION ALLA TRZA LICO SCINZ SRIMNTALI: FISICA COGNOM: NOM:...... RONINZA SCOLASTICA:. unti esercizi 1 2 3 TOT 18 4 3 25 unti fatti Nota SRCIZIO 1 Annerire o crociare

Dettagli

Il primo principio della termodinamica

Il primo principio della termodinamica Il rimo rinciio della termodinamica 1) Concetti di variabile di stato e di trasformazione termodinamica Per studiare le relazioni fra calore Q, lavoro W e energia interna U Int nelle interazioni fra sistemi

Dettagli

0.1 Condizione sufficiente di diagonalizzabilità

0.1 Condizione sufficiente di diagonalizzabilità 0.1. CONDIZIONE SUFFICIENTE DI DIAGONALIZZABILITÀ 1 0.1 Condizione sufficiente di diagonalizzabilità È naturale porsi il problema di sapere se ogni matrice sia o meno diagonalizzabile. Abbiamo due potenziali

Dettagli

PREREQUISITI. Rette e piani (parallelismo, perpendicolarità, incidenza) Proiezioni ortogonali Componenti Direzione Seno, coseno e tangente Glossario

PREREQUISITI. Rette e piani (parallelismo, perpendicolarità, incidenza) Proiezioni ortogonali Componenti Direzione Seno, coseno e tangente Glossario Appunti corso di Fisica, Facoltà di Agraria, Docente Ing. Francesca Todisco REREQUISITI Rette e piani (parallelismo, perpendicolarità, incidenza) roiezioni ortogonali Componenti Direzione Seno, coseno

Dettagli

DISUGUAGLIANZE. Umberto Marconi Dipartimento di Matematica Pura e Applicata Padova

DISUGUAGLIANZE. Umberto Marconi Dipartimento di Matematica Pura e Applicata Padova 1. PREMESSA 1 DISUGUAGLIANZE Umberto Marconi Diartimento di Matematica Pura e Alicata Padova 1 Premessa Riassumiamo alcune disuguaglianze standard riguardanti somme e integrali (le dimostrazioni seguiranno

Dettagli

4. Reti correttrici e regolatori industriali. 4.1 Regolatori industriali. 4.1.1 Regolatore ad azione proporzionale P

4. Reti correttrici e regolatori industriali. 4.1 Regolatori industriali. 4.1.1 Regolatore ad azione proporzionale P 4. Reti correttrici e regolatori industriali Un sistema di controllo ad anello chiuso deve soddisfare le secifiche assegnate nel dominio della frequenza e quelle assegnate nel dominio del temo. Queste

Dettagli

Lezione 6 Richiami di Geometria Analitica

Lezione 6 Richiami di Geometria Analitica 1 Piano cartesiano Lezione 6 Richiami di Geometria Analitica Consideriamo nel piano due rette perpendicolari che si intersecano in un punto O Consideriamo ciascuna di queste rette come retta orientata

Dettagli

Derivata di una funzione

Derivata di una funzione Derivata di una funzione Prof. E. Modica http://www.galois.it erasmo@galois.it Il problema delle tangenti Quando si effettua lo studio delle coniche viene risolta una serie di esercizi che richiedono la

Dettagli

CALCOLO DELLE PROBABILITÀ. 1. La probabilità che una candela accesa si spenga è p = 1, perché è assolutamente certo che si esaurirà.

CALCOLO DELLE PROBABILITÀ. 1. La probabilità che una candela accesa si spenga è p = 1, perché è assolutamente certo che si esaurirà. CALCOLO DELLE PROBABILITÀ -Definizione di robabilità -Legge additiva (eventi disgiunti) -Probabilità totale -Eventi comosti -Eventi indiendenti -Legge moltilicativa -Probabilità comoste - -Definizione

Dettagli

Polinomio di Taylor del secondo ordine per funzioni di due variabili

Polinomio di Taylor del secondo ordine per funzioni di due variabili Esercitazioni del 15 aprile 2013 Polinomio di Taylor del secondo ordine per funzioni di due variabili Sia f : A R 2 R una funzione di classe C 2. Fissato un p unto (x 0, y 0 A consideriamo il seguente

Dettagli

Esercitazione: 16 novembre 2009 SOLUZIONI

Esercitazione: 16 novembre 2009 SOLUZIONI Esercitazione: 16 novembre 009 SOLUZIONI Esercizio 1 Scrivere [ ] equazione vettoriale, parametrica [ ] e cartesiana della retta passante 1 per il punto P = e avente direzione d =. 1 x 1 Soluzione: Equazione

Dettagli

Principi di Economia - Microeconomia Esercitazione 2 Domanda, offerta ed equilibrio di mercato Soluzioni

Principi di Economia - Microeconomia Esercitazione 2 Domanda, offerta ed equilibrio di mercato Soluzioni Princii di Economia - Microeconomia Esercitazione 2 Domanda, offerta ed equilibrio di mercato Soluzioni Daria Vigani Febbraio 2014 1. Assumiamo la seguente funzione di domanda di mercato er il gelato:

Dettagli

5 Un applicazione: le matrici di rotazione

5 Un applicazione: le matrici di rotazione 5 Un applicazione: le matrici di rotazione 51 Rotazioni nel piano di un angolo ϑ Si vuole considerare il caso della rotazione nel piano di un vettore di R di un angolo ϑ assegnato Chiaramente si tratta

Dettagli

ossia può anche essere localizzato univocamente sul piano complesso con la sua forma polare.

ossia può anche essere localizzato univocamente sul piano complesso con la sua forma polare. ALGEBRA COMPLESSA Nel corso dei secoli gli insiemi dei numeri sono andati man mano allargandosi per rispondere all esigenza di dare soluzione a equazioni e problemi sempre nuovi I numeri complessi sono

Dettagli