DEMENZE Cenni epidemiologici
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- Erica Catalano
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2 DEMENZE Cenni epidemiologici Le demenze, rappresentano la quarta causa di morte negli ultra65enni. La prevalenza aumenta con l età ed è maggiore nel sesso femminile (5,3% Uomini e 7,2% Donne >65aa), specie per la malattia di Alzheimer. Sono una delle cause di disabilità più importanti nella popolazione anziana tanto da essere indicate come una emergenza socio assistenziale. Con l età vi è un aumento quasi esponenziale della prevalenza, che passa dall 1.2% tra i 65 e i 69 anni a 3.5% fra 70 e 74 anni, fino a superare il 20% fra 80 e 84 anni Copyright 1999, Rush Alzheimer's Disease Center. Duplication may be done for nonprofit, educational purposes. 2
3 Le demenze: emergenza socio-assistenziale malattia età correlata difficoltà di una corretta diagnosi tempestiva progressiva perdita delle abilità nelle attività quotidiane comparsa di gravi disturbi del comportamento (wandering, sundowning, insonnia, apatia, deliri, ecc.) lungo decorso della malattia comorbidità - politerapia difficoltà di ricovero per malattie intercorrenti /RSA difficoltà etiche, medico-legali, sociali, ambientali
4 Definizione di Demenza Deterioramento intellettivo che colpisce almeno 2 aree delle funzioni cognitive provocando la perdita dell autonomia funzionale. In passato comunemente attribuita all invecchiamento o all arteriosclerosi
5 Funzioni Cognitive Memoria Orientamento Linguaggio Giudizio Percezione Attenzione Abilità ad eseguire attività in sequenza
6 I segnali di allarme: quando sospettare la M.A. Perdita di memoria Non ricorda date, stagione, conversazioni o avvenimenti recenti Ripete la stessa domanda; perde oggetti familiari (ad es le chiavi) Problemi cognitivi/funzionali Non riconosce persone o cose familiari Ha problemi nel pagare le bollette, nel calcolare il resto o nell effettuare altri compiti complessi (funzione esecutiva) Utilizza le parole in modo scorretto/ha problemi nell esprimere i pensieri Ha problemi nella guida (si perde) o nell utilizzo di utensili casalinghi
7 I segnali di allarme: quando sospettare la M.A. Problemi relativi alla personalità/comportamento Più introverso, passivo o depresso del solito Atteggiamento irritabile, ostinato o paranoide Ansia o agitazione insolita Razionalizzazione o rifiuto dei problemi Avvenimento specifico Vacanze annullate Trascuratezza nei comportamenti consolidati Comportamento fuori luogo o inadeguato
8 Storia naturale della M.A. MMSE Decadi Pre-MA Sintomi cognitivi Perdita dell autosufficienza Disturbi del comportamento Lieve (2-4 anni) Ricovero in strutture sanitarie Moderata (2-10 anni) Grave (circa 3 anni) 0 Decesso Anni Comparsa dei sintomi Diagnosi Adattata da Gauthier S. ed. Clinical Diagnosis and Management of Alzheimer s Disease
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10 Demenza = malattia del cervello Vengono distinte in: 1) Demenze reversibili 2) Demenze irreversibili Tutte le demenze sono trattabili; Alcune sono guaribili (demenze reversibili)
11 Demenze reversibili Infezioni Idrocefalo a pressione normale
12 Demenze irreversibili M. di Alzheimer Demenza Multiinfartuale o demenza vascolare M. di Parkinson Demenza con corpi di Lewy M. di Creutzfeldt- Jakob Demenza di Pick M. di Huntington AIDS demenza complex Afasia progressiva
13 Valutazioni per la Diagnosi di Demenza Storia del paziente e della sua famiglia Valutazione Clinica Esami ematochimici: emocromo,elettroliti, glicemia, transaminasi, azotemia, T3, T4, TSH, VDRL-TPHA, ac. folico, Vit B12, TAC / RMN Test neuropsicologici Se necessari: - HIV - Biopsia cerebrale - SPECT o PET - Puntura lombare - EEG
14 Diabete e declino cognitivo Ma il T2DM è associato a compromissione delle funzioni esecutive (organizzazione delle informazioni per pianificazione regolate dalla corteccia prefrontale dorso-laterale; controllo dell impulsività, capacità di critica e di giudizio, gestite dalla corteccia prefrontale ventrale).
15 Declino cognitivo: come studiarlo? Nella pratica clinica 1.Colloquio: a) Memoria episodica (cambiamenti efficienza cognitiva/dimenticanze negli ultimi sei mesi) b) Funzioni esecutive (titubanza cognitiva, necessità di supervisione, disinteresse, difficoltà di pianificazione) c) Linguaggio (passe-partout, anomie, circomlocuzioni) d) Orientamento spaziale (autoriferito o riferito da familiari o amici? Improvviso o subdolo? Ingravescente o stabile?) e) Sintomi associati (modificazioni comportamentali e/o caratteriali, segni neurologici focali)
16 Mini-Mental State Examination (MMSE) Test a 30 punti per valutare la funzione cognitiva Orientamento nel tempo e nello spazio Memoria (registrazione e ricordo) Attenzione e capacità di calcolo Linguaggio Funzione visuospaziale Normale > 26 Punteggio: Lieve Moderata Grave < 10
17 Declino cognitivo: come studiarlo? Nella pratica clinica 2. MMSE risente di età, istruzione, e situazioni di vita (in famiglia, in ospedale, in RSA); enfatizza il linguaggio e la memoria verbale, non è specifico per funzioni esecutive o rallentamento ideomotorio, ma utile nel quantificare la gravità della compromissione cognitiva - Da 0 a 30 punti, i punteggi alti indicano performance migliori attraverso la valutazione di 7 categorie: orientamento temporale, orientamento spaziale, memoria a breve termine (tre parole), conteggio all indietro, richiamo delle tre parole, linguaggio, prassia. - Il cut-off per considerare una possibile demenza è 26 per pazienti con più di 8 anni di istruzione (18 in pazienti da 1 ad 8 anni di istruzione).
18 Declino cognitivo: come studiarlo? Nella pratica clinica 3. Batteria Neuropsicologica a) Rievocazione immediata; b) Rievocazione ritardata; c) Riconoscimento ritardato nel sottocorticale, frontale (tipico del vascolare), bassi punteggi nella rievocazione immediata, ma recupero facilitato efficiente; in MA severo deficit di apprendimento e consolidamento, compromissione grave anche del riconoscimento facilitato con diverse intrusioni;
19 Valutazione clinica: Demenza vascolare sottocorticale: Deficit mnesici; difficoltà di recupero delle tracce mnesiche; rallentamento ideo-motorio; difficoltà nel problem-solving; apatia, anedonia, deficit attentivi, depressione; Morbo di Alzheimer: Compromissione memoria episodica ed autobiografica; scarso apprendimento, dopo trials ripetuti; deficitaria la rievocazione ritardata; non recupera su richiamo facilitato; precoci parafasie semantiche;
20 Demenza fronto-temporale: Modificazioni precoci della personalità e del carattere in senso di discontrollo (disinibizione, irritabilità, agitazione, cambio gusto cibi), trascuratezza per la cura del sè, apatia, ritiro sociale, affettività piatta; disordini cognitivi più tardivi, attribuiti dai familiari a modificazioni caratteriali; deficit prassici e linguistici; Demenza a corpi di Lewy: Deficit esecutivi, visuospaziali e visuocostruttivi; allucinazioni visive, parkinsonismo e disturbi del sonno.
21 IL RUOLO DELLA FOSFATIDILSERINA E un fosfolipide strutturale della matrice delle membrane cellulari, importante nel recupero degli effetti fisiologici e nel mantenimento della funzionalità cerebrale.
22 Incrementa il rilascio di Acetilcolina Interviene nella sintesi di alcuni neurotrasmettitori Principali attività della Fosfatidilserina Migliora la fluidità delle membrane neuronali Interviene nei processi di apoptosi cellulare Inibisce la produzione di cortisolo
23 Migliora le funzioni cognitive e comportamentali Migliora la codificazione e il consolidamento di nuove informazioni nella memoria Influisce positivamente sul tono dell umore
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DEMENZE Cenni epidemiologici
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