Benessere, equità e tassazione: implicazioni e interrelazioni
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- Carmela Fabbri
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1 Università degli Studi di Napoli Federico II Facoltà di Economia Benessere, equità e tassazione: implicazioni e interrelazioni Relatore Chiar.mo Prof.ssa Marina Colonna Laureando Gaetano Tufolo A. A
2 CAPITOLO 1: L ECONOMIA DEL BENESSERE Il benessere rappresenta una delle nozioni più controverse dell indagine socioeconomica, sia sul piano concettuale che su quello operativo, dato il suo carattere multidimensionale ed elusivo che ne fa materia di analisi interdisciplinari. Con il termine Economia del benessere si intende lo studio di quei processi economici che influenzano direttamente il benessere individuale e collettivo. Essa studia l allocazione delle risorse dell economia ed è mossa da una domanda: esiste una allocazione delle risorse migliore delle altre? Esiste un allocazione grazie alla quale le persone stanno meglio? 1. Assunzioni fondamentali Prima di parlare di allocazioni e distribuzioni di risorse è opportuno fare alcune premesse. La prima fondamentale assunzione è che le persone sanno cosa vogliono, esse conoscono le loro preferenze riguardo certe combinazioni di beni, se un individuo si trova davanti a due beni x e y, può affermare: 1. Che preferisce x ad y 2. Che preferisce y ad x 3. Che è indifferente tra i due. Questo è l assioma della completezza. La seconda assunzione fondamentale è quella della transitività. Se A è preferito a B e B è preferito a C allora A sarà preferito a C. Come si può notare, la transitività implica la coerenza. Questi due assiomi, insieme a quello della riflessività (un paniere di beni è almeno altrettanto preferito a se stesso) costituiscono i principi di razionalità minima. Tali premesse saranno particolarmente utili in seguito, quando parleremo di criteri di scelta sociale. Altre assunzioni fondamentali riguardano consumatori ed imprese, i primi sono interessati alla massimizzazione dell utilità, i secondi alla massimizzazione del profitto. 2. Allocazioni, scatola di Edgeworth e Pareto efficienza L allocazione è la ripartizione di risorse scarse fra usi alternativi. Partiamo, dunque, dal presupposto che in economia le risorse siano scarse e che bisogna trovare un metodo efficiente di sfruttarle. 6
3 Allocazione, dunque, presuppone ripartizione e la ripartizione avviene con gli scambi, in genere regolati da moneta ma che per semplicità non menzioneremo nei nostri esempi. L esempio più utile di un economia di puro scambio è costituito dal modello due persone-due beni. Attraverso la ripartizione di risorse tra loro, gli individui, arriveranno a massimizzare la loro utilità. La scatola di Edgeworth è uno strumento particolarmente utile per analizzare tale fenomeno, essa ci consente di vedere come due individui scambino i beni tra loro, e ci consente di analizzare le loro curve di indifferenza. Figura 1 Arriviamo ora alla nozione di Pareto efficienza. La situazione economica in cui versa un gruppo di persone si dice Pareto efficiente se non ci si può spostare da essa per migliorare la situazione di alcuni individui senza peggiorare quella di altri. Nel grafico, i punti di tangenza tra le curve di indifferenza esprimono tale situazione, e la linea che unisce tali punti è chiamata curva dei contratti. Ricordiamo che le curve di indifferenza rappresentano combinazioni dei beni per le quali ciascun individuo trae lo stesso livello d utilità. In un mercato di concorrenza perfetta, secondo gli studi di Pareto, sarebbero gli stessi operatori economici che, utilizzando i prezzi come indicatori di scarsità relativa, procederebbero alla ottima allocazione. 7
4 Potremmo fare subito delle obiezioni a questa situazione, la prima è che il raggiungimento di una determinata allocazione Pareto efficiente potrebbe dipendere dalla dotazione iniziale dei beni e dal totale degli stessi, la seconda è che anche un allocazione per la quale un determinato gruppo di individui non ha nulla mentre risulta tutto nelle mani dell altro, è Pareto efficiente. Tali problemi li analizzeremo tramite i criteri di scelta sociale tra le varie allocazioni efficienti. Possiamo già accennare che l efficienza è un concetto che non va pari passo all equità. 3. Il primo teorema fondamentale dell economia del benessere Già dai tempi di Adam Smith 1 gli economisti hanno intuito che il sistema dei prezzi ha speciali virtù non possedute da altri sistemi allocativi. Il sistema dei prezzi induce individui interessati a sé, che puntano a massimizzare il proprio benessere individuale, a portare l economia in un ottimo stato. Smith ha più volte menzionato la mano invisibile, teoria economica chiamata in francese anche laissez faire. La mano invisibile non fa altro che mettere in equilibrio tutti i mercati, portando ad un allocazione delle risorse ottimale ed efficiente massimizzando utilità e profitti. Perché accade? Nel mondo reale, le persone guardano i prezzi e calibrano il loro comportamento in base ad essi. Il sistema funziona in automatico. Quando l offerta supera la domanda, il prezzo scende, quando la domanda è maggiore dell offerta, il prezzo sale. P as Figura 2 Non è necessario, dunque, avere una costosa burocrazia centrale che ci dica cosa fare, la mano della competizione ci porta nella giusta direzione e senza la ad Q 1 Autore di Welfare of Nations,
5 forza della coercizione. Rispettando i diritti individuali, il sistema di mercato è basato sulla volontaria partecipazione delle persone. Ogni persona vuole le risorse che la soddisfano in modo da determinare la sua posizione finale nel sistema. Smith, oltre ad esporre questo, ha anche detto che il sistema di mercato massimizza il surplus sociale, dunque, il benessere. Primo teorema dell economia del benessere: Se tutti hanno funzioni d utilità monotoniche, e se (x,p) è un equilibrio competitivo, dunque x sarà un allocazione posta nel nucleo (ed è, d altronde, Pareto efficiente) In altre parole, il primo teorema del benessere ci dice che ogni equilibrio concorrenziale è Pareto efficiente. Il primo teorema, dunque, stabilisce che, date le dotazioni iniziali, se lasciamo gli agenti comportarsi secondo le regole del mercato, essi faranno in modo che il risultato di tale comportamento sarà un allocazione Pareto efficiente. 4. Il secondo teorema fondamentale dell economia del benessere Dal primo teorema dell economia del benessere possiamo trarre l importante conclusione che un equilibrio competitivo porta all efficienza, dunque lasciando lavorare da solo il sistema di mercato, senza alcun intervento esterno, si giunge ad una distribuzione dei beni ottimale, che non potrebbe essere raggiunta altrimenti da nessun gruppo di operatori economici. L elasticità dei prezzi è il mezzo in grado di consentire l incontro tra domanda ed offerta aggregata, essi salgono in caso di eccesso di domanda, scendono in caso di eccesso d offerta. Comunque, la distribuzione ideale dei beni apportata dal meccanismo competitivo dipende in modo massiccio dall allocazione iniziale (e dalle dotazioni iniziali), questo implica che anche se l equilibrio competitivo porta all efficienza esso porta comunque a grandi disuguaglianze. Ciò significa che ci possiamo trovare di fronte società con grandi disparità di ricchezza, possiamo trovare individui molto ricchi ed altri molto poveri con una classe media sottile. Anche tale allocazione delle risorse è Pareto efficiente ma certamente non è piacevole per uno stato avere tale disparità sociale in quanto si potrebbe giungere facilmente a disordini, rivolte, problemi psicologici eccetera. Apportiamo, adesso, un esempio pratico alle nostre considerazioni. Consideriamo l economia italiana, di circa 60 milioni di consumatori. Quanti differenti tipologie di beni abbiamo? Ovviamente, la risposta a questa domanda 9
6 dipende dal livello di aggregazione che usiamo, possiamo dire che il cibo è un bene, così come mele, pomodori, patate, formaggio, sono un bene. Ragionando a un livello disaggregato, possiamo affermare che esistono centinaia di migliaia di beni prodotti e consumati in Italia. Adesso, immaginiamo il problema del trasferimento diretto di migliaia di beni a migliaia di persone. Può un autorità centrale, come il governo, effettuare tale trasferimento in modo ragionevole? Interessante può essere dare forma ai nostri ragionamenti, riportando un esempio empirico: durante il primo shock petrolifero, negli anni 70, gli Stati Uniti provarono a razionare il consumo di benzina. Per raggiungere questo fine essi istituirono un autorità centrale che regolasse la distribuzione della stessa, irrigidendo non solo il meccanismo dei prezzi ma anche la quantità che dovesse essere consentita d acquistare ai consumatori. Il dipartimento d energia, con migliaia di impiegati e migliaia di regolazioni, ebbe successo a distribuire benzina ai consumatori americani in modo ragionevole? Certamente No. Con la soppressione del meccanismo dei prezzi nacque un nuovo problema: la coda alle pompe di benzina. In aggregato, i consumatori sprecarono milioni di ore aspettando in fila. Questo sistema distributivo, dunque, sprecò tempo, benzina, irritò le persone e causò perfino morti, visto che ci furono anche notevoli episodi di violenza, senza contare, inoltre, l enorme spreco di risorse statali e l impatto sul debito pubblico. Tornando al nostro discorso, l Autorità Centrale potrebbe teoricamente informare tutti della precisa quantità delle migliaia di beni ma il costo e gli sprechi sarebbero enormi. Modifichiamo, ora, leggermente il nostro ragionamento. Supponiamo di non toccare nulla, di lasciar fare tutto alla mano invisibile e di consentire al mercato di trovare da solo il proprio equilibrio competitivo. Supponiamo, ancora, non ci siano cause di distorsione del mercato come informazione asimmetrica, beni pubblici, esternalità. Come affermato nel primo teorema dell economia del benessere, una tale situazione porta al raggiungimento di un allocazione Pareto efficiente. Adesso, però, vogliamo cercare di capire se è possibile muoversi da un allocazione efficiente all altra. La domanda è la seguente: Può un meccanismo di mercato modificato essere usato per spostarsi da un allocazione ottimale all altra? La risposta è positiva. Ci si può chiedere come funziona questo meccanismo. A differenza del precedente, l Autorità Centrale, invece di trasferire beni, trasferisce denaro. Dopo aver effettuato qualche variazione sui 10
7 conti correnti dei consumatori, sia essa positiva o negativa, il meccanismo di mercato porterà automaticamente al raggiungimento della nuova allocazione, anch essa efficiente. Il sistema di trasferimento di denaro ha importanti vantaggi sul sistema di trasferimento diretto dei beni. Primo: è stabile. Esso è compreso dai consumatori i quali difficilmente si opporranno a tali misure. Secondo: preserva la libertà di scelta delle persone. Le persone adegueranno le proprie funzioni d utilità, e le relative scelte, ai nuovi livelli di reddito raggiunti. Modificare i conti bancari di una persona è meno oneroso di controllare direttamente cosa questa persona acquista e di annotare la quantità di beni da essa acquistata. Infine, tramite il trasferimento di denaro non si hanno tutti quei problemi incontrati nell esempio degli anni 70 in Usa col mercato della benzina. Secondo teorema fondamentale dell economia del benessere: Supponiamo tutti gli individui abbiano funzioni d utilità monotoniche e curve d indifferenza convesse. Sia y una qualunque allocazione Pareto efficiente desiderata che assegna quantità positive di ogni bene ad ogni individuo. Dunque esiste un vettore di trasferimenti bancari T e un vettore di prezzi P in modo che y e p siano un equilibrio competitivo dati i trasferimenti. Importante fare qualche osservazione a questo punto: la somma dei trasferimenti deve essere pari a 0, dunque tutti i trasferimenti (sussidi) devono essere finanziati tassando altre persone. Questo perché la monotonicità assicura che le persone vorranno spendere nei limiti del loro budget. Non esiste alcun modo che porti al risultato sperato semplicemente stampando moneta e dandola ai più poveri. Alcune persone devono essere tassate ed altre devono ricevere sussidi. Altra osservazione, il teorema non ci indica quale allocazione dovrà essere scelta. Noi abbiamo supposto che y sia un allocazione più equa ma la decisione di scegliere una particolare y è fatta, in qualche modo, da alcune persone e il processo che usano per fare questa decisione per adesso è lasciato oscuro. In seguito parleremo in base a quali criteri si possa scegliere un allocazione piuttosto di un altra e quali meccanismi possano aiutarci nella scelta. 11
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