IL TUTORSHIP NELLA FORMAZIONE. Imparare il saper fare

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1 Parma Maggio 2016 IL TUTORSHIP NELLA FORMAZIONE Imparare il saper fare Dott. Alberto Cucchi

2 RESPONSABILITA Esecuzione tirocini AZIONI DI MIGLIORAMENTO Periodicamente i Tutor Aziendali, il Coordinatore e il Direttore del Corso di Laurea si incontrano per l analisi sulla ricaduta dei percorsi di tirocinio effettuati e per proporre eventuali azioni di miglioramento

3 OBIETTIVO DELLA PUBBLICAZIONE 1. Garantire alla Università una formazione certa ed uniforme dei tirocinanti accolti presso i DSP di AVEN; in particolare sul versante del fare. 2. Definire all interno delle nostre strutture organizzative ambiti di competenza riconosciute ed esercitabili dalla nostra professione. 3. Fornire un contributo al completamento della Core Competence del Tecnico della prevenzione così come definita a livello nazionale (documento UNPISI).

4 LA PUBBLICAZIONE A CHI SERVE? Alle Guide di Tirocinio individuate in ogni DSP AVEN Attraverso le schede allegate alla pubblicazione possono creare progetti formativi in grado di garantire alla Università di riferimento acquisizioni di competenze da parte dei tirocinanti: orientate al fare della professione dei Tdp, con un definito Standard qualitativo, uniforme e condiviso in ambito AVEN.

5 CRITICITA Mancanza di un Core Competence della professione dei Tecnici della prevenzione riconosciuto a livello nazionale. Disponibile il documento UNPISI. Mancata individuazione di un modello di definizione delle competenze unico per tutti i professionisti sanitari operanti in Regione Emilia Romagna.

6 DOCUMENTI DI RIFERIMENTO Per la scelta del modello di definizione delle competenze: due pubblicazioni de: Le competenze delle professioni sanitarie realizzato dalla Commissione Regionale per la formazione sanitaria nella Regione Toscana. Per le Core Competence della professione dei Tecnici della prevenzione: Documento UNPISI rev. - 20/1/2012 CORE COMPETENCE Tecnico della Prevenzione nell Ambiente e nei Luoghi di Lavoro Riferimenti in R.E.R. Dossier I tutor per la formazione nel Servizio sanitario regionale dell Emilia-Romagna Rapporto preliminare prodotto dalla Agenzia sanitaria e sociale regionale R.E.R. anno Orientamento per la costruzione del Dossier formativo nelle Aziende sanitarie dell Emilia Romagna a cura del Gruppo reg. dossier formativo, giugno 2010.

7 La Figura del Tecnico della Prevenzione nell Ambiente e nei Luoghi di lavoro Livello nazionale L. 42/99 Definisce l ambito delle autonomie e delle responsabilità: i profili professionali Decreto Ministeriale 17 gennaio 1997, n. 58 il codice deontologico gli ordinamenti didattici di base e post base A Livello RER nei DSP Accreditamento dei DSP. Implementazione del dossier formativo nei DSP. L.G. Sulla Vigilanza - DGR 200 del 2013 Controllo Ufficiale regolamenti europei Auditor sui servizi interni DSP e su OSA e Ispettore Qualificato

8 La Figura del Tecnico della Prevenzione nell Ambiente e nei Luoghi di lavoro Area tematica nei DSP di impiego dei Tdp: Prevenzione e Sicurezza negli Ambienti Di Lavoro Sicurezza Impiantistica-Antinfortunistica In Ambienti Di Vita E Di Lavoro Igiene e Sanità Pubblica Igiene Alimenti e Nutrizione Sanità Pubblica Veterinaria

9 PREVENZIONE SICUREZZA AMBIENTI DI LAVORO I Prodotti MACRO-PRODOTTO VALUTAZIONI EPIDEMIOLOGICHE FORMAZIONE EDUCAZIONE ALLA SALUTE INFORMAZIONE E COMUNICAZIONE PARERI CONTROLLI/ INTERVENTI DI VIGILANZA CERTIFICAZIONI PROVVEDIMENTI DI AUTORIZZAZIONE CONSULENZE SPECIALISTICHE INTERVENTI IN EMERGENZA PRODOTTI Studi e/o analisi dati statistici e epidemiologici su fattori di rischio e danni Rilevazioni dati di attività Iniziative formative per i soggetti previsti dalle norme: datori di lavoro, lavoratori e altri enti o istituzioni. Informazione all utenza singola o associata su aspetti normativi e tecnico-specifici Informazioni sull accesso - edilizia per insediamenti destinati ad attività lavorativa in fase di concessione edilizia ed in fase di agibilità - per aperture cave - per la tutela della salute delle lavoratrici madri - per lo svolgimento attività vietate ai minori Vigilanza sulle norme di igiene e sicurezza negli ambienti di lavoro, su base programmata. Vigilanza sulle norme di igiene e sicurezza negli ambienti di lavoro, su domanda Indagini infortuni Indagini malattia professionali Giudizio di idoneità nell ambito di ricorsi avverso il giudizio del medico competente Certificazione allontanamento da lavoro vietato per le lavoratrici madri durante la gravidanza e fino a sette mesi dopo il parto Certificati visite specialistiche Restituibilità del sito dopo intervento su amianto friabile Vidimazione registri infortuni Rimozioni coperture in amianto Notifica nuovo insediamento produttivo Deroghe per uso locali con altezza < a 3 metri Deroghe apertura porte di sicurezza e uso seminterrati Eventuale revisione del protocollo sanitario definito dal medico competente Partecipazione a commissioni Gravi infortuni Incidenti industriali

10 Concetto di Competenza - ETIMOLOGIA Competenza, deriva dal tardo latino competentia, sostantivo di competere (cum, insieme, più petere, dirigersi verso, cercare di avere, aspirare), significa dunque: Incontrarsi, convergere al medesimo punto Concordare Spettare, essere applicabile Essere padrone di se stesso, cercare insieme (allo stesso tempo) di ottenere qualcosa Essere adatto, capace di (in senso figurato).

11 Concetto di Competenza - Alcune Definizioni capacità dimostrata di svolgere uno specifico compito (Borthwick, 1993) dimensione del comportamento manifesto ed evidente che permette a una persona di agire in modo competente (Woodruffe, 1993) conoscenza, esperienza, atteggiamenti e caratteristiche personali esibite da un individuo (Krogh, Ross, 1996) costruzione e risultato di una combinazione pertinente tra molteplici risorse (Le Boterf, 2000)

12 Concetto di Competenza - In ambito Professionale Insieme di elementi/dimensioni che concorrono all efficacia di un comportamento professionale. Finalizzata all azione ed intrecciata alla capacità di fare e alla conoscenza delle situazioni e dei contesti.

13 Concetto di Competenza - Gli elementi costitutivi Conoscenza: presenza nell intelletto di una nozione, come sapere già acquisito. Abilità: particolare destrezza, efficacia di un soggetto con riferimento alla sua performance quale risultato di un efficace combinazione delle conoscenze e delle caratteristiche del soggetto con le richieste della situazione che si presenta. Capacità è espressione di un attitudine che ha trovato condizioni esterne (contestuali) e interne (motivazionali) favorevoli al suo manifestarsi in comportamenti o prestazioni. Quindi rappresenta una conoscenza procedurale codificata che il soggetto è in grado di mettere in azione per affrontare specifici problemi tecnici e/o operativi.

14 Concetto di Competenza - Gli elementi costitutivi Le abilità e le capacità si possono eseguire in modo più o meno efficace, in base alle caratteristiche personali innate che non si possono apprendere, ma soltanto sviluppare, come per esempio la tenacia, la pazienza e la disponibilità.

15 Concetto di Competenza - In ambito lavorativo Caratteristica intrinseca dell individuo per il contributo della capacità, con possibilità di sviluppo grazie alle conoscenze che possono essere incrementate: dalle attività di formazione, Da esperienze acquisite in attività lavorative o extra-lavorative, costituita quindi da vari elementi: alcuni hanno a che fare con la natura del lavoro e si possono quindi individuare analizzando compiti e attività svolte; altri hanno a che fare con le caratteristiche individuali che vengono messe in gioco quando il soggetto si attiva in contesti operativi.

16 Concetto di Competenza - Gli elementi costitutivi

17 Competenza in ambito lavorativo la matrice JOB/ SKILL

18 Il modello delle Competenze - Quale Modello Direttiva Dipartimento della Funzione Pubblica il 13 dic. 2001: tutte le organizzazioni, per gestire il cambiamento e garantire un elevata qualità dei servizi, devono fondarsi sulla conoscenza e sulle competenze. Devono, pertanto, assicurare il diritto alla formazione permanente, Secondo queste indicazioni le Job Description dei profili sono descritte sulla base delle competenze. La mappatura delle competenze diventa centrale nello studio dei profili; ma quale modello per questa analisi delle competenze?

19 Il modello delle Competenze - Quale Modello? L'ISFOL (Istituto per lo Sviluppo della Formazione Professionale dei Lavoratori), per lo sviluppo della formazione professionale opera in collaborazione con: il Ministero del Lavoro e altre Amministrazioni dello Stato, le Regioni. Nel luglio 1995 ha ricevuto dal ministero del Lavoro e dall Unione Europea l incarico di sviluppare le azioni previste nel progetto standard formativi, che fornivano indicazioni sulla progettazione dell architettura di un sistema basato su competenze e Unità Capitalizzabili, nella prospettiva di implementarlo nel nostro Paese

20 Il modello ISFOL - U.F.C. Unità Formativa Capitalizzabile (UFC) Standard proposto da ISFOL. Costituisce il modello di riferimento per il raggiungimento, tramite formazione, di competenze professionali, descrivendone: il risultato atteso, le attività necessarie per il raggiungimento del risultato, le competenze necessarie per realizzare tali attività. Si tratta di uno "standard minimo" che può essere personalizzato, a seconda dei contesti in cui è utilizzata, attraverso: l'arricchimento dei suoi contenuti, l aumento della sua durata, dei suoi requisiti metodologici.

21 Il modello ISFOL - Classificazione delle Competenze Competenze di base Costituiscono il sapere minimo sostanzialmente indipendente dai processi operativi concreti nei quali il soggetto è impegnato nell esercizio del suo lavoro. In un contesto lavorativo, si collocano nella dimensione europea di sviluppo dei diritti di cittadinanza. Tali competenze permettono di fronteggiare situazioni di cambiamento da un ruolo lavorativo ad un altro, da un contesto produttivo ad un altro, da un contesto produttivo ad un contesto associativo, ricreativo o formativo etc. Esempi: conoscenza delle lingue straniere competenze in ambito informatico, ecc..

22 Il modello ISFOL - Classificazione delle Competenze Competenze trasversali Sono le competenze comunicative, diagnostiche, decisionali, di problem solving. Si tratta di quelle abilità che consentono all individuo di sviluppare la propria competenza in attività differenti; riguardano il soggetto e le sue modalità di funzionamento (cognitivo, affettivo, motorio). Esempi: competenze in ambito relazionale o gestionale

23 Il modello ISFOL - Classificazione delle Competenze Competenze tecnico-professionali : Costituite dalle conoscenze (i saperi) e dalle tecniche operative specifiche di una certa attività professionale che il soggetto deve presidiare per poter agire con competenza. Riguardano il lavoro e le sue caratteristiche, per come si configurano attualmente ed in prospettiva nei diversi comparti produttivi/processi e servizi. Competenze tecnico-professionali Trasversali Identificano le Aree di attività/funzioni caratterizzanti che descrivono le competenze tipiche di ogni professionista, laureato triennale, che opera in questo settore.

24 Modello ISFOL - Costituzione della mappa delle competenze Le competenze tecnico-professionali, nascono 1. dall'identificazione dei processi lavorativi tipici di un determinato settore professionale o di un' unità produttiva. I processi, a loro volta, sono tradizionalmente segmentabili e costituiti da un insieme significativo di attività omogenee e autonome (Aree di attività) ADA/FUNZIONI orientate alla produzione di un risultato atteso. 2. Vengono individuate le competenze necessarie per svolgere adeguatamente le ADA/FUNZIONI. Le competenze così ottenute vengono tradotte nelle corrispondenti Unità Formative Capitalizzabili (UFC). 3. Le Unità Formative Capitalizzabili UFC vengono aggregate in cluster variamente componibili per corrispondere alle competenze tecnicoprofessionali dello specifico profilo professionale. I settori produttivi vengono poi suddivisi in processi, attività e competenze.

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26 Mappa delle competenze del TPALL

27 Mappa delle competenze del TPALL 4 COMPETENZE TECNICO PROFESSIONALI 4.1 PREVENZIONE (ADA) PARERI E CONSULENZA VIGILANZA E CONTROLLO Applicare le procedure/linee Guida Eseguire correttamente la procedura/linea Guida appropriata Rilevare e comunicare tempestivamente eventuali criticità Eseguire procedure secondo l'analisi dei processi al fine di individuare punti critici e relativi rischi INDAGINE Ricercare i determinanti dei fattori di rischio Valutare i potenziali fattori di rischio Eseguire prelievi di matrici Eseguire misure strumentali Ridurre i livelli di esposizione al rischio Effettuare attività di polizia amministrativa Effettuare attività di polizia giudiziaria Impartire prescrizioni tecniche INFORMAZIONE INTERVENTI FORMARMATIVI

28 Modello delle Competenze Sanità R.E.R. Il documento di orientamento per la costruzione del Dossier formativo nelle Aziende sanitarie dell Emilia Romagna suddivide genericamente le competenze in: Tecnico specifiche Organizzative gestionali e di sistema Relazionali e comunicative

29 Come compilare la scheda delle Esperienze caratterizzanti

30 Esperienza caratterizzante: CAMPIONAMENTO ALIMENTARE Riferimenti Titoli riga Esempi Dal ragno competenze documento UNPISI In pratica il nome del Servizio di riferimento nel DSP Ada/Funzione Ambito tematico di riferimento PREVENZIONE SICUREZZA ALIMENTARE Macro-Prodotto e Prodotto di riferimento presenti nel Servizio del DSP dove la competenza si colloca Dal ragno competenze documento UNPISI Macro Prodotto Prodotto Core competence competenza (Macro) CONTROLLI/ INTERVENTI DI VIGILANZA Idoneità al consumo di prodotti alimentari INDAGINE: Ricercare i determinanti dei fattori di rischio - Eseguire prelievi Effettuare un prelievo di un prodotto alimentare da destinarsi al controllo analitico microbiologico

31 VEDERE SCHEDA

32 La Valutazione = aspetto critico Quali strumenti Questionari: a risposte brevi e aperte a scelta multipla Schede di reazione Prove scritte : saggio / tema Prove orali Realizzazione di un progetto (project work) Prova pratica o simulata - griglie di osservazione Rapporto di osservazione degli atteggiamenti Griglia di osservazione Elemento importante della valutazione: esplicitazione del criterio

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36 RISULTATO ATTESO Eseguire un prelievo di prodotto alimentare con modalità corrette, conseguente consegna al laboratorio di riferimento, valutazione dei risultati in modo appropriato, rilevare le eventuali difformità ed indicare le possibili azioni conseguenti.

37 Conoscenze da fornire al tirocinante, in ambito universitario e/o in ambito aziendale, propedeutiche alla acquisizioni delle competenze indicate in tabella Ambito Universitario Scienze Fisiche e Sperimentali Fondamenti chimici ed azione dei fattori di rischio Principi di prevenzione Scienze della prevenzione applicate alla sicurezza alimentare Attività didattica professionalizzante e seminariale con cultori della materia Ambito Aziendale Linee guida di programmazione e coordinamento dei campionamenti Istruzioni operative del Servizio per il campionamento dei prodotti Protocolli analitici Check-list e verbali di prelievo

38 Etc.. Nota Importante I tirocinanti per apprendere ciò che è indicato dalle nostre schede hanno a disposizione 250 ore che corrispondono a meno di 8,5 settimane (circa 2 mesi) di 6 ore per giorno per 5 giorni a settimana. Questi tempi sono destinati a ridursi notevolmente per vari motivi: Accoglienza e adempimenti burocratici Sistemazione logistica Ambientazione Mancata disponibilità per quel giorno o dei colleghi preposti o e/o dell oggetto della prova.

39 RACOMANDAZIONI: Oggi siamo qui per definire delle schede di esperienze caratterizzanti declinate sul fare Un fare per il quale l Università è in grado di fornire le informazioni propedeutiche al suo svolgimento. Un fare effettivamente acquisibile nei tempi e nei modi previsti: non possiamo trattare i tirocinanti come se fossero dei nuovi assunti o pretendere che siano in grado di apprendere attività per svolgere le quali a molti di noi sono occorsi anni di lavoro nei servizi!! Ecc La finalità nella compilazione delle schede non è dimostrare di essere dei professionisti che sanno e che sono ; ne per forza inserire le tematiche che ci vedono impegnati o più interessati incerto ambito lavorativo. La vera difficoltà in questo lavoro, ed è qui che si misureranno le nostre capacità, risiede nel delineare un percorso sul fare oggettivamente realizzabile, nei tempi e nelle modalità definite, all interno di tutti i DSP AVEN

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