Costruire una rete sociale di contrasto al gioco patologico

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1 Costruire una rete sociale di contrasto al gioco patologico La storia di un progetto Castelfranco Veneto, , Daniela Capitanucci

2 L Associazione AND: chi siamo e cosa facciamo

3 E un Associazione di Promozione Sociale che si occupa esclusivamente di dipendenze senza sostanze e comportamenti eccessivi correlati.

4 Fondazione AND Registrazione atto Costitutivo e Statuto Adesione a CeSVoV Iscrizione al Registro provinciale dell Associazionismo Iscrizione al Registro Regionale delle Associazioni di Solidarietà Familiare Iscrizione al CoNaGGA Iscrizione alla Sez. Registro Prov.le delle Associazioni di Promozione Sociale Aderisce al CVV, Consulta della Famiglia di Varese, PdZ,

5 Associazione AND - Azzardo e Nuove Dipendenze Attuali Membri del Consiglio Direttivo

6 Associazione AND - Azzardo e Nuove Dipendenze (32)

7 Formazione Sensibilizzazione Ricerca Sito Web: Trattamento in gruppo Prevenzione Sportelli di Orientamento

8 Premessa, per pensare alle reti sul gioco d azzardo Daniela Capitanucci 8

9 Le 4 Categorie di rischio e gli interventi associabili Daniela Capitanucci 9

10 Le 4 Categorie di rischio e gli interventi associabili 1. Rischio nullo o basso (non giocatori o giocatori occasionali): gli interventi di G.R. dovrebbero implementare il controllo personale (per limitare il passaggio a stadi successivi) 2. Rischio medio (giocatori regolari che talvolta giocano più di quanto intendevano, anche se complessivamente il loro stile di gioco resta nello spettro dell assenza di danni). Anche in questo caso, implementare il controllo personale e intercettare tempestivamente Daniela Capitanucci 10

11 Le 4 Categorie di rischio e gli interventi associabili 3. Rischio elevato (giocatori regolari che spesso giocano più di quanto intendevano, e il cui stile di gioco comincia a procurare danni): gli interventi di G.R. dovrebbero prevenire il passaggio allo stadio successivo, attraverso l applicazione di misure protettive che proteggano le persone dall esporsi a rischi maggiori 4. Danno conclamato (giocatori regolari che giocano più di quanto intendevano e si possono permettere, il cui stile di gioco ha procurato già molti danni). Questi soggetti necessitano un trattamento, quindi i programmi di G.R. prevedono la capacità di informare i giocatori bisognosi di assistenza indirizzandoli alle risorse disponibili nel territorio Daniela Capitanucci 11

12 Premessa Caratteristiche della rete che cura Essere accessibile Sviluppare strategie di intervento condivise Integrare e differenziare

13 Lavoro di rete nel trattamento del gioco d azzardo Nell approccio di rete le reti forti devono sostenere le reti deboli mettendo a disposizione tutte le risorse presenti. L attivazione di una rete di supporto deve prevedere anche la presenza di un regista in grado di governare la rete stessa e di garantire un lavoro in una prospettiva di autonomia dell utente non solo dal gioco ma anche dal sistema dei servizi.

14 Azioni per la tessitura della rete Individuare un interesse comune Individuare modalità di cooperazione Definire responsabilità e contributi dei diversi attori Prevedere diverse modalità di adesione al funzionamento della rete Organizzare la comunicazione interna Prevedere sistemi di monitoraggio e verifica

15 Un esperienza di intervento di rete Reti d azzardo e Reti familiari IL PROGETTO Cooperativa Sociale

16 ASL PROVINCIA MILANO 1 7 DISTRETTI: 5 Ser.T. (Servizio Tossicodipendenze) 3 NOA (Nucleo Operativo Alcologia)

17 Hanno lavorato al progetto

18 Reti d azzardo Tre Enti partner (Asl Milano 1 And Cooperativa Il Progetto), attraverso un azione di coordinamento, hanno sviluppato le seguenti azioni Azione 1 Diagnosi e potenziamento della rete - Ricerca presso i nodi della rete; - Campagna informativa; - Restituzione dei risultati raccolti. Prima annualità ( ) Azione 2 Presa in carico ambulatoriale pazienti GAP e familiari - Formazione degli operatori (organizzativa, legale e fiscale); - Supervisione clinica; - Presa in carico ambulatoriale presso il Ser.T. di Parabiago. Azione 3 Presa in carico residenziale - Gruppo di studio sui criteri di inserimento; - Inserimenti presso C.T. Il Progetto di Castellanza.

19 Il progetto è composto da 3 azioni, di seguito descritte, più una trasversale (l Azione 0 ). L Azione n. 0 Il Coordinamento - si poneva il seguente obiettivo: Attivare un gruppo di progetto che coordinasse trasversalmente ad un meta-livello le tre fasi seguenti, occupandosi del monitoraggio e dell armonizzazione delle azioni previste

20 L Azione n. 1 Diagnosi e potenziamento della Rete si poneva i seguenti obiettivi: 1. Indagare la conoscenza e percezione circa la presenza del fenomeno GAP tra interlocutori privilegiati (possibili nodi della rete inviante): MMG, Parroci, AS Comuni, Operatori dei SERT, Consultori Familiari, CPS, NOA, ed altre realtà pubbliche e private significative nel territorio 2. Dotare i suddetti nodi dei primari strumenti di identificazione del problema e dei Servizi di cura specialistici cui inviare pazienti e familiari affetti da questo disturbo (campagna informativa) 3. Restituire i risultati raccolti per amplificare l effetto delle azioni di sensibilizzazione.

21 L Azione n. 2 Presa in carico ambulatoriale dei pazienti GAP e dei loro familiari presso il SerT di Parabiago si poneva i seguenti obiettivi: Sperimentare e strutturare un modello di presa in carico ambulatoriale: 1. Formazione di base degli operatori (clinica, organizzativa, legale e fiscale) favorendo la presa in carico dei pazienti GAP e dei loro familiari presso il Ser.T. di Parabiago. 2. garantendo all equipe del Servizio l affiancamento costante di un operatore tutor esperto della problematica, per favorire la strutturazione dei percorsi di presa in carico per le diverse tipologie di pazienti GAP (Familiari, Gap comorbili a DAS e Disturbi Psicopatologici severi Borderline, ecc., e Gap puri non comorbili) secondo una metodologia peer-to-peer. 3. offrendo una costante supervisione clinica, legale e fiscale-tributaria ad operatori e pazienti.

22 L Azione n. 3 Presa in carico residenziale dei pazienti GAP e dei loro familiari presso la Comunità Terapeutica Coop. Soc. Il Progetto si poneva i seguenti obiettivi: 1. Strutturare un programma di intervento a breve termine per giocatori d azzardo patologici ( modulo residenziale giocatori d azzardo patologici ). 2. Permettere ai giocatori patologici di trovare uno spazio in cui assumersi la responsabilità della loro patologia e sperimentare nuovi strumenti di intervento che li aiutino a recuperare il controllo della propria vita dal punto di vista economico, lavorativo, familiare e sociale. 3. Tutelare i familiari del giocatore, che spesso non sanno come comportarsi, e fornire loro strumenti d intervento efficaci e concreti. Azioni: Gruppo di studio sui criteri di inserimento Inserimenti presso CT Il Progetto di Castellanza

23 Tempi: dal 16 ottobre 2004 al 30 gennaio 2006 (con proroga) Finanziata seconda annualità

24 Azione n. 1 / prima annualità Diagnosi e potenziamento della Rete Obiettivi: 1. Indagare la conoscenza e percezione circa la presenza del fenomeno GAP tra interlocutori privilegiati (possibili nodi della rete inviante): MMG, Parroci, AS Comuni, Operatori dei SERT, Consultori Familiari, CPS, NOA, ed altre realtà pubbliche e private significative nel territorio 2. Dotare i suddetti nodi dei primari strumenti di identificazione del problema e dei Servizi di cura specialistici cui inviare pazienti e familiari affetti da questo disturbo (campagna informativa) 3. Restituire i risultati raccolti per amplificare l effetto delle azioni di sensibilizzazione.

25 Progetto Finanziato Reti d azzardo 2005 La Mappatura della Rete inviante Capitanucci D., Capelli M., Biganzoli A., Smaniotto R., Alippi M., Fantoni M.

26 2005 La Mappatura della Rete inviante Obiettivi della Ricerca: DIAGNOSI E POTENZIAMENTO DELLA RETE Indagare la percezione e conoscenza del fenomeno GAP tra gli interlocutori privilegiati della rete (possibili nodi della rete inviante: MMG, A.S. Comuni, Operatori Servizi A.O./ASL, Parroci, Volontari ) Dotare tali nodi di materiale informativo per facilitare l invio ai Servizi di cura Capitanucci D., Capelli M., Biganzoli A., Smaniotto R., Alippi M., Fantoni M. Progetto Finanziato Reti d azzardo

27 MAPPATURA TRA GLI INTERLOCUTORI PRIVILEGIATI DELLA RETE. Capitanucci D., Capelli M., Biganzoli A., Smaniotto R., Alippi M., Fantoni M. Composizione del Campione N = 299; Tasso di Adesione = 75% Composizione Campione (N=299) 6% 29% 43% MMG Adulti Pediatri Oper.Dipend. Altri Operat. Parroci e Vol. 16% 6% 2005 Progetto Finanziato Reti d azzardo

28 MAPPATURA TRA GLI INTERLOCUTORI PRIVILEGIATI DELLA RETE. Capitanucci D., Capelli M., Biganzoli A., Smaniotto R., Alippi M., Fantoni M. Composizione del Campione N = 299; Tasso di Adesione = 75% Campione suddiviso per Sesso 1% 53% 46% Maschio Femmina Non risponde 2005 Progetto Finanziato Reti d azzardo

29 MAPPATURA TRA GLI INTERLOCUTORI PRIVILEGIATI DELLA RETE. Capitanucci D., Capelli M., Biganzoli A., Smaniotto R., Alippi M., Fantoni M. Composizione del Campione N = 299; Tasso di Adesione = 75% Campione suddiviso per Età 6% 3% 6% 14% Meno di 30 aa 27% 44% aa aa aa 60 aa e più Non risponde 2005 Progetto Finanziato Reti d azzardo

30 MAPPATURA TRA GLI INTERLOCUTORI PRIVILEGIATI DELLA RETE. Capitanucci D., Capelli M., Biganzoli A., Smaniotto R., Alippi M., Fantoni M. La Ricerca sugli Operatori: MMG, Operatori delle Dipendenze E Operatori di Altri Servizi (A.S. Comuni, CPS, CF) Ha mai sentito parlare di Gioco d'azzardo Patologico? 35% Si No 65% Progetto Finanziato Reti d azzardo

31 MAPPATURA TRA GLI INTERLOCUTORI PRIVILEGIATI DELLA RETE. Capitanucci D., Capelli M., Biganzoli A., Smaniotto R., Alippi M., Fantoni M. Ha mai letto o sentito parlare di Gioco patologico? % MMG Operatori Dipendenze 2% 53% 47% si no si no 98% Operatori altri Servizi 15% si no 85% Progetto Finanziato Reti d azzardo

32 MAPPATURA TRA GLI INTERLOCUTORI PRIVILEGIATI DELLA RETE. Capitanucci D., Capelli M., Biganzoli A., Smaniotto R., Alippi M., Fantoni M. Fonti di informazione MMG Operatori Dipendenze 27% 53% 47% professionali non professionali professionali non professionali 73% Operatori altri Servizi 34% professionali non professionali 66% Progetto Finanziato Reti d azzardo

33 MAPPATURA TRA GLI INTERLOCUTORI PRIVILEGIATI DELLA RETE. Capitanucci D., Capelli M., Biganzoli A., Smaniotto R., Alippi M., Fantoni M. Inserisce domande in anamnesi relative al GAP? MMG Operatori Dipendenze 5% si no 58% 42% si no 95% Operatori Altri Servizi 18% si no 82%

34 MAPPATURA TRA GLI INTERLOCUTORI PRIVILEGIATI DELLA RETE. Capitanucci D., Capelli M., Biganzoli A., Smaniotto R., Alippi M., Fantoni M. Perché inserisce/non inserisce domande in anamnesi relative al GAP? MMG (N=129) Sert/NOA (N=47) Al.Serv. (N=87) N % N % N % Chiedo perché 7 5, , ,7 E un compito abituale, una prassi 0 0,0 4 21,1 0 0,0 Sono personalmente consapevole della rilevanza 1 14, ,9 1 7,1 Verifico condizioni specifiche o che fanno insospettire 6 85,7 3 15, ,8 Non fornisce spiegazione 0 0,0 1 5,2 1 7,1 Subtotale 7 100, , ,0 Non chiedo perché , , ,3 Non rientra nei compiti abituali 69 56,6 9 34, ,4 Non rientra nei compiti abituali ma dovrei 8 6,6 2 7,7 1 1,6 Non rientra nei compiti abituali, chiedo solo se 3 2,5 1 3,8 7 11,3 Non rientra nei compiti abituali e sono contrario 12 9,8 0 0,0 3 4,8 Non rientra nei compiti abituali,non voglio/è inutile sollecitare 13 10,6 0 0,0 4 6,4 Non rientra nei compiti abituali e non è il caso che io indaghi 13 10,6 1 3, ,4 Non mi compete come ruolo professionale 0 0,0 6 23,0 0 0,0 Non fornisce spiegazione 4 3,3 7 26, ,1 Subtotale , , ,0 Non risponde 2 11 Totale , , ,0

35 MAPPATURA TRA GLI INTERLOCUTORI PRIVILEGIATI DELLA RETE. Capitanucci D., Capelli M., Biganzoli A., Smaniotto R., Alippi M., Fantoni M. E mai stato confrontato con persone che presentavano problemi di Gioco d azzardo patologico anche se questo non rappresentava l aspetto principale del problema? % ,7 65, ,7 39,5 28,3 8,6 1,6 2,3 MMG OperDipend OperAltriServ Si No Non saprei 2005 Progetto Finanziato Reti d azzardo

36 MAPPATURA TRA GLI INTERLOCUTORI PRIVILEGIATI DELLA RETE. Capitanucci D., Capelli M., Biganzoli A., Smaniotto R., Alippi M., Fantoni M. Da chi arrivava la richiesta? MMG Operatori Dipendenze 2% 10% 47% 51% giocatore familiare altro 42% 48% giocatore familiare altro Operatori Altri Servizi 6% 36% giocatore familiare altro 58%

37 MAPPATURA TRA GLI INTERLOCUTORI PRIVILEGIATI DELLA RETE. Capitanucci D., Capelli M., Biganzoli A., Smaniotto R., Alippi M., Fantoni M. Ha dato delle indicazioni per il trattamento in quelle persone in cui ha identificato un problema di gioco? % ,4 62,2 39,6 37,8 28 MMG OperDipend OperAltriServ Si No 2005 Progetto Finanziato Reti d azzardo

38 MAPPATURA TRA GLI INTERLOCUTORI PRIVILEGIATI DELLA RETE. Capitanucci D., Capelli M., Biganzoli A., Smaniotto R., Alippi M., Fantoni M. Tabella : Domanda n.12: Quali indicazioni ha dato alle persone in cui ha identificato un problema di gioco? (possibili più risposte) Medici Medicina Generale (N=32) Risp=45 Operatori SerT/NOA (N=18) Risp=40 Operat. Altri Servizi (N=28) Risp=69 N % N % N % Suggerimenti/consigli 17 37,8 4 10, ,5 Presa carico diretta ,5 8 11,6 Presa carico altra probl 1 2, ,5 9 13,1 Prescrizione di farmaci 4 8, ,1 Invio altro Servizio 19 42,2 8 20, ,3 Invio specialisti privati 3 6, ,4 Invio gruppi auto aiuto ,5 8 11,6 Altro 1 2,2 1 2,5 1 1,4 Totale , , ,0 Media risposte per sogg 1,4 2,2 2,4

39 MAPPATURA TRA GLI INTERLOCUTORI PRIVILEGIATI DELLA RETE. Capitanucci D., Capelli M., Biganzoli A., Smaniotto R., Alippi M., Fantoni M. Dispone di risorse sufficienti per individuare ed intervenire su persone GAP? MMG Operatori Dipendenze 5% 18% 4% 19% si no non risponde si no non risponde 77% 77% Operatori Altri Servizi 9% 10% si no non risponde 81%

40 MAPPATURA TRA GLI INTERLOCUTORI PRIVILEGIATI DELLA RETE. Capitanucci D., Capelli M., Biganzoli A., Smaniotto R., Alippi M., Fantoni M. Cosa ritiene possa essere fatto? MMG Operatori Dipendenze 3% 34% risp.attive risp.passive non risponde 10% 8% risp.attive risp.passive non risponde 63% 82% Operatori Altri Servizi 17% 25% 58% risp.attive risp.passive non risponde

41 MAPPATURA TRA GLI INTERLOCUTORI PRIVILEGIATI DELLA RETE. Capitanucci D., Capelli M., Biganzoli A., Smaniotto R., Alippi M., Fantoni M. A suo parere nella nostra provincia i problemi legati al gioco d azzardo sono MMG Operatori Dipendenze 2% 8% 16% 1% 25% Inesistenti Appena percettibili Abbastanza diffusi Molto diffusi Non saprei Non risponde 19% 13% 13% Appena percettibili Abbastanza diffusi Molto diffusi Non risponde 48% 55% Operatori Altri Servizi 19% 7% 19% 55% Appena percettibili Abbastanza diffusi Molto diffusi Non risponde

42 MAPPATURA TRA GLI INTERLOCUTORI PRIVILEGIATI DELLA RETE. Capitanucci D., Capelli M., Biganzoli A., Smaniotto R., Alippi M., Fantoni M. Quanto è interessato ad approfondire la sua conoscenza sul gioco d azzardo MMG Operatori Dipendenze 18% 1% 23% 4% 23% Poco Abbastanza Molto Non risponde 34% Poco Abbastanza Molto Non risponde 58% 39% Operatori Altri Servizi 2% 22% 34% Poco Abbastanza Molto Non risponde 42%

43 MAPPATURA TRA GLI INTERLOCUTORI PRIVILEGIATI DELLA RETE. Capitanucci D., Capelli M., Biganzoli A., Smaniotto R., Alippi M., Fantoni M. La Ricerca sugli Operatori: Pediatri (N=17) Il 41,1% (N=7) si dichiara a conoscenza del fenomeno sia per quanto riferito dai mass media, sia per esperienze personali o scambi con colleghi. La quasi totalità dei Pediatri intervistati (N=14) si dichiarano non competenti in materia ma sottolineano anche la non diretta pertinenza di tali nozioni nel proprio lavoro quotidiano. Tuttavia il 29,4% (N=5) si dichiara molto interessato comunque ad approfondire la conoscenza in quanto ritiene la tematica di rilevante penetranza sociale e nuovamente il 41,1% (N=7) ritiene abbastanza diffuso il problema in ambito provinciale. Progetto Finanziato Reti d azzardo

44 MAPPATURA TRA GLI INTERLOCUTORI PRIVILEGIATI DELLA RETE. Capitanucci D., Capelli M., Biganzoli A., Smaniotto R., Alippi M., Fantoni M. La Ricerca sugli Operatori: Pediatri (N=17) Due modi di intendere il compito di medico pediatra che ricalca in buona sostanza quanto già visto per i MMG. Il primo è maggiormente centrato sul versante clinico diretto che porta a non considerare altri aspetti ( non vedo la rilevanza del tema per la salute del bambino ) ed un secondo, che è più attento al contesto complessivo in cui vive il bambino e che può attivare l attenzione su aspetti diversi ( se i genitori non mi ispirano fiducia ). Progetto Finanziato Reti d azzardo

45 MAPPATURA TRA GLI INTERLOCUTORI PRIVILEGIATI DELLA RETE. Capitanucci D., Capelli M., Biganzoli A., Smaniotto R., Alippi M., Fantoni M. La Ricerca sugli Operatori: Pediatri (N=17) I pediatri hanno per i genitori un ruolo importante, tanto quanto i medici di base, e nella nostra ipotesi le loro risposte potrebbero permettere di evidenziare il ruolo svolto nell individuare eventuali problemi di gioco patologico in famiglia, che potrebbero riflettersi negativamente così come può accadere per altre forme di dipendenza quali tossicodipendenza ed alcolismo sulle capacità di accudimento dei bambini. Progetto Finanziato Reti d azzardo

46 MAPPATURA TRA GLI INTERLOCUTORI PRIVILEGIATI DELLA RETE. Capitanucci D., Capelli M., Biganzoli A., Smaniotto R., Alippi M., Fantoni M. La Ricerca sui Parroci e Volontari Quest ultimo gruppo è composto da 15 soggetti, 14 parroci e un volontario operante presso la Caritas. Solo il 26,7% (n=4) si dichiara a conoscenza della tematica del gioco patologico, conoscenza mutuata dai mass media e, in un caso, anche da una persona che aveva chiesto direttamente consigli per il problema. Si rileva che il numero di contatti con persone o familiari coinvolti nella problematica è per lo più nell ordine delle unità, tranne che per l ambito Caritas, in cui è valutato che ben 50 persone che utilizzano i servizi offerti da tale ente presentano problemi di gioco patologico. La valutazione generale delle risposte fornite agli altri item da questo gruppo di intervistati evidenzia ancora una generale limitata conoscenza, consapevolezza ed attenzione al problema. L interesse ad approfondire l argomento è elevato solamente in 3 soggetti (20%) tra gli intervistati che, tuttavia, in maggioranza ritengono il fenomeno abbastanza diffuso nel territorio provinciale (n=10, 71,4%).

47 Progetto Finanziato Reti d azzardo 2005 La Campagna informativa

48 La Locandina Le Card Progetto Finanziato Reti d azzardo

49 Il Depliant

50 Il Depliant

51 2005 La Mappatura della Rete inviante II parte Obiettivi della Ricerca: VERIFICA DELL EFFICACIA DELLA CAMPAGNA PREVENTIVA Verificare l avvenuta informazione e sensibilizzazione tra gli interlocutori privilegiati della rete, in particolare MMG e A.S. Comuni che avevano espresso interesse ad essere ricontattati Capitanucci D., Capelli M., Biganzoli A., Smaniotto R., Alippi M., Ravera F., Rizzi E. Progetto Finanziato Reti d azzardo

52 MAPPATURA DELLA RETE INVIANTE II PARTE. Capitanucci D., Capelli M., Biganzoli A., Smaniotto R., Alippi M., Ravera F., Rizzi E. La Ricerca sugli Operatori: MMG e A.S. Comuni Ha ricevuto il materiale informativo sul gioco d'azzardo? 10% Si No 90% Progetto Finanziato Reti d azzardo

53 MAPPATURA DELLA RETE INVIANTE II PARTE. Capitanucci D., Capelli M., Biganzoli A., Smaniotto R., Alippi M., Ravera F., Rizzi E. Che tipo di materiale le è stato recapitato? % Volantini Card 20% 9% si no si no 80% 91% Poster 21% si no 79% Progetto Finanziato Reti d azzardo

54 MAPPATURA DELLA RETE INVIANTE II PARTE. Capitanucci D., Capelli M., Biganzoli A., Smaniotto R., Alippi M., Ravera F., Rizzi E. Qual è il messaggio principale che ne ha tratto? Gioco come problema 35% sì no 65% Invio al SerT 43% 57% sì no Progetto Finanziato Reti d azzardo

55 MAPPATURA DELLA RETE INVIANTE II PARTE. Capitanucci D., Capelli M., Biganzoli A., Smaniotto R., Alippi M., Ravera F., Rizzi E. Come ha utilizzato questo materiale? Sala d'attesa 18% si no 82% Distribuzione diretta 7% si no 93%

56 MAPPATURA DELLA RETE INVIANTE II PARTE. Capitanucci D., Capelli M., Biganzoli A., Smaniotto R., Alippi M., Ravera F., Rizzi E. Perché non utilizzarlo? Perché ho pazienti pediatrici Perché non mi è sembrato il caso Perché non ho mai avuto riscontri Perché i miei pazienti sono tutti sani! Perché non credo di poter chiedere se una persona gioca Perché non è inerente alla nostra professione Perché non lo raccontano al medico Perché non ho pazienti che soffrono di dipendenze Perché utilizzarlo? Perché è stato preso quasi tutto Perché ho avuto pazienti giocatori Perché è adeguato Perché è utile Perché ha avuto un impatto emotivo Perché il messaggio è chiaro Perché il paziente da solo non ammette di avere il problema

57 MAPPATURA DELLA RETE INVIANTE II PARTE. Capitanucci D., Capelli M., Biganzoli A., Smaniotto R., Alippi M., Ravera F., Rizzi E. Vuole altro materiale? % 70 65, ,4 Si No Non saprei , Progetto Finanziato Reti d azzardo

58 MAPPATURA DELLA RETE INVIANTE II PARTE. Capitanucci D., Capelli M., Biganzoli A., Smaniotto R., Alippi M., Ravera F., Rizzi E. Perché non vuole altro materiale? Perché il gioco non mi sembra che sia un vero problema Perché non riguarda la medicina generale Perché non è un problema medico Perché non mi è mai capitata tale problematica Perché non è interessato Perché sono un pediatra Perché sono consapevole dell importanza del tema Perché ho avuto pazienti giocatori ora in cura Perché sono interessato Perché vuole altro materiale?

59 MAPPATURA DELLA RETE INVIANTE II PARTE. Capitanucci D., Capelli M., Biganzoli A., Smaniotto R., Alippi M., Ravera F., Rizzi E. E interessato ad ulteriori approfondimenti? % 70 64, ,5 Si No 2005 Progetto Finanziato Reti d azzardo

60 MAPPATURA DELLA RETE INVIANTE II PARTE. Capitanucci D., Capelli M., Biganzoli A., Smaniotto R., Alippi M., Ravera F., Rizzi E. Perché non approfondire? Perché nessun paziente mi parla di questo problema Perché non è il mio campo Perché non mi è mai capitata tale problematica Perché sono un pediatra Perché è difficile parlarne Perché ho avuto pazienti giocatori ora in cura Perché sono interessato Perché approfondire?

61 2005 La Mappatura della Rete inviante II parte Risultati della Ricerca: - Persiste l idea che non sia un problema sanitario ed in particolare di attenzione per il pediatra - Rimane più sensibile al problema chi ha già avuto modo di incontrarlo nella propria pratica clinica Capitanucci D., Capelli M., Biganzoli A., Smaniotto R., Alippi M., Ravera F., Rizzi E. Progetto Finanziato Reti d azzardo

62 IL PROGETTO Cooperativa Sociale Azione n. 2 / prima annualità La presa in carico al Ser.T. di Parabiago e la formazione degli operatori L.Vignati A.Colombo M.Unida A.Biganzoli - M.Ardizzone S.De Micco N.Bonvin

63 AZIONE 2 Presa in carico ambulatoriale dei pazienti GAP e dei loro familiari presso il Ser.T. di Parabiago Formazione del gruppo di lavoro attraverso una metodologia di lavoro basata sulla progettazione partecipata. Obiettivi: non calare dall alto il modello di altre realtà di cura, ma condividere la progettazione, valorizzare le competenze degli operatori e coinvolgere tutte le risorse locali.

64 DA CHI È FORMATO IL GRUPPO DI LAVORO Due psicologi Cooperativa Il Progetto (Antonella Quaglia e Andrea Locarno) e in qualità di tirocinante Patrizia Provasi. Due psicologhe Associazione AND (Manola Unida e Angela Biganzoli) Equipe Ser.T. Parabiago: ha deciso che fosse più opportuno che tutti gli operatori si occupassero della problematica gioco d azzardo; risorsa di équipe. Quindi: Medici (3), A.S. (4), Psicologi (2), Educatori (2), Infermieri (3), Amministrativo (1). In particolare Lorella Vignati, Anna Colombo e Susanna Fedele. Riunioni clinico-organizzative a cadenza mensile a partire da gennaio 2005.

65 FORMAZIONE AL GRUPPO DI LAVORO Ampio spazio è stato dedicato allo studio degli strumenti diagnostici e clinici specifici (contenuti nella Guida ragionata agli strumenti diagnostici nel disturbo di gioco d azzardo patologico, Capitanucci Carlevaro, 2004) e in particolare ne sono stati selezionati due: - Cartella clinica GAP - Psicoeducazione

66 Cartella clinica GAP: Elaborata in seno al Dipartimento delle Dipendenze dell ASL della Provincia di Varese, è suddivisa in diverse sezioni: - sezione anagrafica e diario - sezione anamnestica (medica, sociale, familiare e psicologica) - sezione specifica per il gioco (ricostruzione storia di gioco e prima indagine sui comportamenti) - strumenti specifici (S.O.G.S., MAC/G, Intervista basata sul DSM-IV) Alla cartella sono stati aggiunti: - strumenti ideati dal Prof. Ladouceur che indagano area motivazionale del giocatore - strumenti di tutoraggio

67 Il programma di Psicoeducazione (elaborato dal Dott. Carlevaro): tre incontri rivolti al giocatore (che può essere accompagnato anche dal familiare) che favoriscono il raggiungimento di tre obiettivi: - definizione condivisa del problema gioco - primo aggancio relazionale e verifica della motivazione individuale - partecipazione attiva al processo di cura - condivisione di informazioni sulla malattia del gioco d azzardo e sensibilizzazione

68 FORMAZIONE LEGALE E FISCALE Mentre per la tossicodipendenza gli operatori hanno ricevuto negli anni adeguata formazione, così non avviene per il Gioco d Azzardo, che presenta numerose questioni specifiche, oltre a quelle cliniche: di natura legale (normativa sul gioco d azzardo, giochi leciti e illeciti, misure di tutela quali amministratore di sostegno) di natura patrimoniale e fiscale (definizione di macchinette, trattamento IVA e imposte da finanziaria 2005 e 2006)

69 METODOLOGIA 4 incontri di formazione su contenuti specifici, condotti da una legale (Avv. De Micco) e da una ragioniera tributarista (Ardizzone), entrambe socie di AND Momenti di teoria e spunti di discussione, sottolineando i risvolti operativi. Consulenza sul singolo caso (successiva alla formazione).

70 Fase 1: ITER DI ACCOGLIENZA PRESSO IL SER.T. DI PARABIAGO chi fa la domanda al Servizio (o il giocatore stesso o il familiare) viene accolto per un colloquio di prima accoglienza svolto sempre da due operatori: uno di formazione psicosociale (A.S. o Educatore) e un medico; obiettivi: analisi della domanda, prima raccolta anamnestica e proposta di Psicoeducazione (quando possibile).

71 Fase 2: tre incontri di Psicoeducazione, se possibile con la partecipazione del familiare. Fase 3: discussione del caso in équipe e decisione di ipotesi di intervento, con la possibilità di usufruire della supervisione clinica (di cui si parlerà in seguito) e della consulenza legale e fiscale.

72 Accesso al Servizio: note critiche Ser.T. come Servizio per tossicodipendenti: Bisogno di differenziarsi Spazi e tempi di accesso non differenziati

73 Valutazione dell esperienza da parte degli operatori: accoglienza congiunta Aspetti positivi: la co-presenza di due figure permette di formulare in meno tempo una prima ipotesi di intervento utile ad orientare le azioni successive la presenza del medico permette di accogliere da subito anche il bisogno sanitario (es. ansia o depressione) e di valutare la necessità di un intervento farmacologico

74 Contesto Obiettivi: ---> Livelli di gravità ---> Obiettivi delle cure ---> Prese in carico LA SUPERVISIONE Nicolas Bonvin

75 CONTESTO Una supervisone al mese, da aprile Gruppo di lavoro multidisciplinare e delle multiappartenenze: --> operatori nella presa in carico; --> altri operatori dell equipe del Ser.T. di Parabiago --> professionisti appartenenti alla Cooperativa Il progetto; --> professionisti appartenenti ad AND

76 PROPOSTE TERAPEUTICHE SUCCESSIVE: NUOVE RISORSE Costituzione di un gruppo terapeutico per pazienti giocatori e loro familiari attivo sul territorio del progetto a partire da gennaio 2006.

77 Seconda annualità ( ) Continuazione attività di sensibilizzazione sul territorio (distribuzione materiale pubblicitario, incontri con gli Enti territoriali, pubblicazione di articoli scientifici, ecc ) Attivazione di un gruppo terapeutico rivolto a giocatori d azzardo patologici Corsi di formazione accreditato rivolto a MMG e PLS (circa 80) e ad A.S. comunali (circa 10) finalizzati sia a dare informazioni e strumenti di lavoro che a creare una rete territoriale efficace Organizzazione di un cineforum sul gioco d azzardo rivolto alla popolazione generale Revisione dei criteri di inserimento in CT alla luce dei percorsi sperimentati.

78 AZIONI DELLA SECONDA ANNUALITA DI PROGETTO Apertura di un gruppo sul territorio

79 Il gruppo per soli giocatori di Legnano Il gruppo di Legnano per giocatori problematici nasce all interno del Progetto Reti d azzardo (finanziato per due annualità Fondi ex Legge 45 Asl Milano 1). A partire dal presupposto condiviso che il gruppo fosse uno strumento efficace per il trattamento dei giocatori, è nato anche come risposta ad un bisogno specifico: la carenza di risorse psicologiche nel servizio (a cui erano indirizzati i casi che non potevano beneficiare del gruppo). L unica risorsa esterna (cooperativa Il Progetto) sarebbe stata disponibile solo per il tempo del progetto. Obiettivo del gruppo: creare una risorsa stabile sul territorio Asl Mi 1, a cui il Ser.T. di Parabiago, ma anche gli altri Servizi limitrofi per territorio, potessero rivolgersi.

80 Legnano: un gruppo per soli giocatori Composto da 8-10 giocatori che rientrano nei criteri diagnostici del DSM-IV, alla categoria gioco d azzardo patologico. Gruppo semiaperto. Co-conduzione (2 psicoterapeute di And). Incontri settimanali della durata di un ora e trenta.

81 Obiettivi del gruppo Facilitare gli scambi e il confronto reciproco tra i giocatori Facilitare l elaborazione in gruppo di tutti gli aspetti connessi al gioco Favorire il superamento del senso di isolamento e vergogna Rinforzare la capacità di trovare soluzioni efficaci ai problemi concreti e relazionali connessi al gioco Favorire la ripresa dello sviluppo della capacità di prendersi cura di sè

82 Lavoro sui focus A partire dalle riflessioni fatte da Khantzian (1997) con soggetti cocainomani, si è ipotizzato che anche soggetti con problematiche di dipendenza da gioco si possano considerare vulnerabili prevalentemente in quattro aree (focus di attenzione da parte dei conduttori del gruppo): Il riconoscimento, la tolleranza e la regolazione affettiva Carenze nell autostima e nella soddisfazione dei bisogni Le relazioni interpersonali Fallimento dell autocura

83 Il gruppo per soli giocatori di Legnano Integrazione ai G.A. (Giocatori Anonimi): il gruppo non si è posto come competitore, ma come alternativa per coloro che in G.A. non trovano risposta adeguata alla loro situazione. Differente relazione tra gli operatori e i conduttori. difficoltà di rapporti e convivenza, data la presenza di G.A. in territorio limitrofo. Il gruppo nel 2010 ha compiuto quattro anni.

84 I Conduttori: anni movimentati I anno II anno Soci AND III - IV anno

85 AZIONI DELLA SECONDA ANNUALITA DI PROGETTO Attività di sensibilizzazione sul territorio: Organizzazione di un cineforum sul gioco d azzardo per la popolazione Ampliamento diffusione materiale pubblicitario Incontri con gli Enti territoriali Pubblicazione di articoli scientifici

86 AZIONI DELLA SECONDA ANNUALITA DI PROGETTO Organizzazione corso ECM rivolto a medici di base e pediatri e corso per A.S. dei Servizi Sociali dei Comuni dell ambito

87 La formazione alle A.S. 4 ore a ottobre 2006 (circa 10) Contenuti: Perché occuparsi di dipendenze senza sostanze. Cenni su alcune tipologie. Considerazioni generali. Come cambiano i giochi, come cambiano i giocatori. Dati di prevalenza, inquadramento socio economico e considerazioni specifiche. Visione di un filmato di una giocatrice patologica. Cenni sugli interventi possibili: inquadramento generale, interventi preventivi ed educativi, intervento di rete. Indicazione della rete dei servizi di aiuto del territorio. La legislazione in merito alla problematica del gioco d'azzardo. Uno strumento: l'amministratore di sostegno.

88 La formazione ai MMG 4 ore a ottobre 2006, 2 edizioni (circa 80) Contenuti: Perché occuparsi di dipendenze senza sostanze. Cenni su alcune tipologie. Considerazioni generali. Come cambiano i giochi, come cambiano i giocatori. Dati di prevalenza, inquadramento socio economico e considerazioni specifiche. visione di un filmato di una giocatrice patologica esercitazione guidata- Alla ricerca dei criteri diagnostici distintivi delle dipendenze senza sostanze Alcuni strumenti di assessing utilizzati nel gioco d azzardo patologico (Sogs, Slugs, DSM-IV, ICD 10) Cenni sugli interventi possibili: inquadramento generale, interventi preventivi ed educativi e intervento di rete. Indicazione della rete dei servizi di aiuto del territorio.

89 ELEMENTI DI VALUTAZIONE AL TERMINE DELLA SECONDA ANNUALITA DI PROGETTO

90 I dati clinici della presa in carico (da marzo 2005 a febbraio 2008) Familiari: 7 (partner e/o genitori) in assenza del giocatore Presenza della famiglia: in tutti i casi eccetto 8

91

92 il 52% tra i giocatori hanno figli (il 54% dei quali sono minorenni)

93

94 24 (il 39%) sono in una condizione non professionale

95

96 PSICOEDUCAZIONE: ESITI su 85 pz CHI NON L HA FATTA CHI L HA FATTA 85% 15% CHI L HA TERMINATA 80% CHI L HA INTERROTTA 5%

97 PSICOEDUCAZIONE: OSSERVAZIONI DEGLI OPERATORI è stato necessario del tempo per formarsi e apprendere la tecnica; è uno strumento utilizzabile da figure professionali diverse; alcune parti dello stesso sono state utilizzate anche nel trattamento degli utenti tossicodipendenti; è stato positivamente accettato dall équipe in quanto strumento concreto di lavoro che consente omogeneità nella raccolta delle informazioni e nello stesso tempo tutela rispetto alla poca esperienza specifica nel trattamento dei problemi di gioco; facilita l aggancio del paziente; è efficace rispetto agli obiettivi definiti ed ad un eventuale percorso di trattamento successivo.

98 PSICOEDUCAZIONE: OSSERVAZIONI DEI PAZIENTI I pazienti che hanno concluso gli incontri di psicoeducazione hanno tutti dato dei rimandi positivi che possono essere così sintetizzati: la psicoeducazione è facilmente accettata in quanto rappresenta una proposta di lavoro centrata sul problema con obiettivi chiari e che non costringe la persona a mettersi in gioco ad altri livelli; fornisce una serie di informazioni chiarificando ed offrendo uno spazio di riflessione rispetto alle dinamiche di gioco; si è rivelata un efficace strumento di aggancio in quanto favorisce l instaurarsi di una relazione di fiducia con l operatore.

99 PSICOEDUCAZIONE: MODIFICAZIONE DEI COMPORTAMENTI DI GIOCO I pazienti: - dichiarano di essere astinenti dal gioco (53% dei casi) - di aver ridotto l intensità di gioco (33,5% dei casi) - solo il 13,5% non manifesta variazioni nel comportamento di gioco.

100 PROPOSTE TERAPEUTICHE SUCCESSIVE: INTERNE AL SERT Per i giocatori che hanno terminato il percorso di psicoeducazione sono stati proposti e attivati contratti terapeutici successivi che, a seconda della situazione, hanno previsto: percorso di psicoterapia individuale percorsi di monitoraggio della situazione con o senza il coinvolgimento di un familiare piano di risanamento economico e riordino dei debiti Sostegno al giocatore e/o ai familiari Consulenza familiare Terapia farmacologica specifica del gap e delle eventuali comorbilità psichiatriche

101 PROPOSTE TERAPEUTICHE SUCCESSIVE: ESTERNE AL SERT Gruppo terapeutico per giocatori Legnano (AND) Gruppo di sostegno psicologico per giocatori familiari di Varese (AND) Gruppi di auto aiuto Giocatori Anonimi (Busto, Saronno, Milano) e Gam Anon (Busto) Comunità terapeutiche (Linee Guida del Dipartimento delle Dipendenze ASL Milano 1 entrate in vigore il 20/09/2006 autorizzano percorsi residenziali in Comunità per giocatori residenti nel territorio, con pagamento della retta a carico del Dipartimento stesso). Psicoterapia di coppia (servizi ASL milanesi)

102 RISORSE DI RETE Consulenza legale e fiscale (AND) Amministrazione di sostegno (servizio tutela ASL MI1) Consulenza Intermediazione finanziaria (fondazione S. Bernardino Onlus) Altre risorse di rete (servizio sociale di base, privato sociale, CPS, MMG, )

103 Anno cosa è stato possibile garantire? il problema della stabilità

104 Progetto Reti familiari anno

105 Il contesto L idea progettuale Reti familiari nasce a partire dal progetto di durata biennale Reti d azzardo (realizzato dal 2004 al 2006 sui Distretti 4 e 5 di Castano e Legnano). Questo progetto ha permesso di iniziare un delicato lavoro di rete territoriale relativo ad un argomento, il gioco d azzardo patologico, di cui ancora troppo poco si parla e troppo poco si sa. Tale lavoro è proseguito anche in assenza di finanziamento; nel tempo poi si sono evidenziati nuovi bisogni, a cui il progetto Reti familiari intendeva rispondere.

106 Analisi del bisogno La dipendenza da gioco d'azzardo sembra essere un problema di famiglia, come dimostrano i dati di chi chiede aiuto ai Servizi. Spesso sono i coniugi, i genitori, i figli o persino i fratelli a chiedere aiuto agli operatori, mentre il giocatore stesso o non arriva o arriva in un secondo momento.

107 Il lavoro con le famiglie: quali obiettivi? - Tutela della famiglia a livello economico e legale - Controllo della disponibilità economica del giocatore - Supporto alla tolleranza delle ricadute - Motivazione alla collaborazione per il cambiamento del giocatore

108 Il famigliare - Sostiene il giocatore sul piano affettivo - Sostiene il giocatore sul piano economico - Frena il comportamento di gioco - Partecipa al trattamento - Si assume la responsabilità della gestione economica familiare - Tutela il patrimonio personale del giocatore

109 I figli All interno della famiglia proprio i figli rappresentano l anello più debole della catena, tra il giocatore dipendente e il familiare co-dipendente, e necessiterebbero di uno specifico intervento precoce di sostegno. Anche la ricerca scientifica riferisce che i figli di giocatori patologici sono psicologicamente abbandonati, presentano un calo nei risultati scolastici, hanno una probabilità doppia di rischi suicidari, hanno maggiori probabilità di abusare di alcool e sostanze stupefacenti, come pure di diventare a loro volta giocatori patologici.

110 Finalità del progetto Sperimentare e offrire nuove risorse e strumenti ad oggi inesistenti ad un target specifico che è quello delle famiglie dei giocatori patologici. Sperimentare la diffusione di un video preventivo da distribuire all interno dell intero Distretto di Legnano e di Castano Primo; tale materiale è stato mutuato dall esperienza internazionale di Ladouceur uno dei massimi esperti sul tema, che con la sua equipe universitaria ha messo a punto e validato statisticamente raffinati strumenti di intervento preventivo.

111 Beneficiari I beneficiari sono state le famiglie a rischio di fragilità, quali sono quelle dei giocatori d azzardo patologici, in cui frequentemente si verificano problemi relazionali, economici (per la perdita di un lavoro stabile, per sovraindebitamento, ecc.), sanitari (spesso le condizioni di salute della famiglia vengono compromesse dal forte livello di stress e ansia), sociali (isolamento, vergogna, senso di impotenza che impedisce di chiedere aiuto, bugie e menzogne) e persino legali (atti illeciti per procurarsi denaro come furti, truffe, rapine, ecc ). Durata: 12 mesi.

112 Azioni svolte 1. Azioni di promozione e sensibilizzazione della rete territoriale, finalizzate a riattivare e/o implementare i rapporti di rete con gli operatori e/o i servizi del territorio per raggiungere i destinatari target del progetto.

113 Azioni svolte 2. Apertura di uno spazio informativo e di sostegno specifico per i familiari dei giocatori patologici (specie per coloro i cui congiunti non vogliono entrare in trattamento), finalizzato a fornire loro strumenti innovativi di intervento per contrastare la patologia del gioco d azzardo patologico. Tale azione si è realizzata in stretta collaborazione con gli operatori del Ser.T. di Parabiago. 3. Ripresa della Supervisione clinica.

114 Gruppo per soli familiari Di fatto nel 2009 si è pensato di sperimentare un gruppo rivolto alle partner di giocatori in trattamento con l obiettivo di affrontare la tematica della codipendenza.

115 Gruppo per soli familiari Distribuzione di un volantino preparato ad hoc alle partner di giocatori in carico al SerT o frequentanti i gruppi AND. Su 12 proposte hanno accettato 6 partner. 2 persone al primo incontro di gruppo hanno rinunciato.

116 Gruppo per soli familiari METODOLOGIA Gruppo psicoeducativo Gruppo a termine Gruppo chiuso 6 incontri da 2 ore Cadenza quindicinale Co conduzione multiprofessionale (AS e Psi)

117 Gruppo per soli familiari PUNTI DI FORZA: Co-conduzione; Utilizzo dello spazio di supervisione; Presenza di sole partner; A tempo determinato e breve; Piccolo gruppo. Tra le partecipanti si è creata una relazione di amicizia anche esterna al gruppo Per affrontare questa patologia, non ci si può concentrare solo sul giocatore Non si può non prendere in carico anche le partner, e non solo perché sono mogli

118 Gruppo per soli familiari CRITICITA : Difficoltà nella chiusura del gruppo da parte degli operatori Difficoltà a mantenere un taglio psicoeducativo già dal secondo incontro Impatto emotivo forte inaspettato per le operatrici

119 Gruppo per soli familiari INCONTRO DI SUPERVISIONE Sono forse stati dati troppi stimoli rispetto alla durata del gruppo Non sembrava un gruppo psicoeducativo Contenimento dell ansia della psicologa rispetto a non poter proseguire il percorso Proposta dell incontro di follow up

120 Gruppo per soli familiari Incontro di follow up a distanza di tre mesi: - Si sono incontrate tra di loro - Hanno affrontato e gestito emotivamente meglio le ricadute (dove ci sono state) - Hanno affrontato altro, oltre il sintomo gioco con il partner - Consapevolezza di avere la possibilità di percorsi personali per le proprie difficoltà Questo incontro ha sedato l ansia delle operatrici

121 Azioni svolte 3. Acquisto e utilizzo di materiale multimediale, mutuato dall esperienza internazionale, finalizzato a realizzare interventi di prevenzione e sensibilizzazione rivolte ad adolescenti e giovani adulti che possono trovarsi coinvolti in situazioni di gioco d azzardo in famiglia (direttamente o loro congiunti).

122

123 Progetto originale Centre québécois d excellence pour la prévention et le traitement du jeu Université Laval Québec - Canada

124 Adattamento italiano Traduzione: Daniela Capitanucci Adattamento e Supervisione Scientifica: AND e GAT-P Doppiaggio: Dream & Dream - Milano 2009, ISBN:

125 Realizzato nell ambito del Progetto Reti Familiari Cofinanziato dalla Provincia di Milano Presentato in partnership con ASL MILANO 1 - DIPARTIMENTO ASSI U.O.C. Dipartimento Dipendenze SerT di Parabiago Responsabile di Progetto: Angela Biganzoli

126 Con la consulenza scientifica di Associazione AND Azzardo e Nuove Dipendenze Via G. Cardano 18 Gallarate (Va)

127 Supervisione clinica al doppiaggio Daniela Capitanucci Anna Colombo Roberta Smaniotto Lorella Vignati

128 Ringraziamo Robert Ladouceur Roberto Ballerini Alfredo Bodeo Nicolas Bonvin Tazio Carlevaro

129 Anno 2010 Quale futuro? Cosa sarà possibile garantire? il problema della stabilità

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